Al giorno d’oggi i “maîtres à penser” ufficiali non fanno passare giorno senza ricordarci la differenza tra i paesi nei quali la democrazia è tutelata (l’occidente, compresa l’Italia) e quelli nei quali è soppressa (Russia, Cina, Iran, ecc.).
Che in quei paesi si viva molto male non c’è ombra di dubbio ed è certo che se là qualcuno osa fare qualche critica al regime, il minimo che gli capita è di andare in galera.
Ma siamo certi che da noi la “democrazia”, cioè la forma di governo che si basa sulla sovranità popolare esercitata per mezzo di rappresentanze elettive, sia compiutamente esercitata?
Dal punto di vista formale è certamente cosi’, perché nessuno potrebbe mettere in dubbio che le elezioni da noi non siano libere.
Dal punto di vista sostanziale, pero’, io qualche perplessità ce l’ho.
Per essere veramente libero, io credo che sarebbe necessario che ogni cittadino avesse la possibilità di essere informato dei vari punti di vista e delle varie interpretazioni di cio’ che accade nel paese e nel mondo in modo da potersi fare un’opinione il più possibile corretta, ovviamente influenzata dalla sua ideologia politica di base.
Una volta questo, in un certo modo, accadeva. Ognuno di noi poteva acquistare il Corriere o Paese Sera, Repubblica o il Giornale, l’Espresso (il lenzuolo, qualcuno di noi lo ricorda) o il Borghese e trovare le notizie interpretate in maniera diversa. Poteva insomma confrontare opinioni e interpretazioni diverse sui medesimi fatti. Ma oggi qualcuno puo’ affermare che questo sia ancora possibile?
Esistono “narrazioni” diverse da quella ufficiale? A me non sembra, tranne rarissime eccezioni subito messe all’indice e tollerate giusto per dare la sensazione che la stampa sia libera e indipendente.
Il vero cambiamento pero’, è originato dalla nascita della “tv commerciale”. Le tv di Berlusconi e i programmi che esse hanno cominciato a proporre hanno causato, all’inizio per il profitto, poi il progetto si è ampliato, il “rincitrullimento” di una considerevole fetta di italiani che, in fondo, tanto brillanti già non erano. E la Rai, che fino ad allora un certo “decoro” lo aveva mantenuto, non ha perso tempo ad allinearsi con la concorrenza perché ormai è da moltissimo tempo che la rincorsa avviene “verso il basso”, inseguendo sempre più il “pop” e relegando la “cultura” alle ore antecedenti l’alba.
Sia chiaro, questo è avvenuto anche nel resto del mondo. In fondo mentre prima il progetto era, almeno in parte, quello di “allargare” la mente, da allora è stato quello di “limitarla” a cio’ che è funzionale e comodo comunicare.
I risultati ottenuti, devo riconoscerlo, sono stati eccezionali, basti considerare cio’ che è successo durante l’epidemia e cio’ che sta succedendo per la guerra.
Un progetto a lungo termine, comune a tutto l’occidente, che ha dato frutti aldilà di ogni rosea previsione. Oggi il controllo delle reazioni “emotive” della popolazione è pressochè perfetto.
La domanda percio’ è: siamo in una democrazia veramente compiuta o la “manipolazione mentale” ci mette del suo? Il potere è in mano ai cittadini attraverso gli eletti o piuttosto anche questi ultimi fanno parte del gioco in atto ormai da decenni? Viviamo in un paese realmente libero o ci stiamo, più o meno lentamente, incamminando verso una società simile a quelle narrate da Orwell e Bradbury?
P.S. sia ben chiaro che io preferisco 1000 volte vivere in Italia piuttosto che in Russia o in Cina! Casomai, visto cio’che è successo in questi ultimi 3 anni, magari avrei fatto un pensierino sulla Svezia!😀