La notizia è che l’OMS sta per dichiarare la fine della pandemia e dell’emergenza. Il direttore delle emergenze Michael Ryan ha dichiarato: “Penso che stiamo arrivando a un punto in cui potremo guardare al Covid-19 allo stesso modo in cui guardiamo all'influenza stagionale”.
Benissimo, era l’ora!
Ma c’è un ma, perché “il Covid rimarrà una minaccia per la salute, un virus che continuerà a uccidere. Ma un virus che non sta sconvolgendo la nostra società o sconvolgendo i nostri sistemi ospedalieri”. Ghebreyesus ha infatti detto: “Tre anni dopo, ci sono quasi sette milioni di decessi segnalati, anche se sappiamo che il numero effettivo è molto più alto, e se per la prima volta il numero settimanale di decessi segnalati nelle ultime quattro settimane è stato inferiore rispetto a quando si è descritto per la prima volta il Covid-19 come una pandemia, tuttavia più di 5.000 morti a settimana sono 5.000 di troppo per una malattia che può essere prevenuta e curata”.
Dunque, per l’OMS e anche per tanti viro-infettivologi nostrani il Covid provoca ancora più di 5000 morti a settimana.
Ma io mi chiedo: e se smettessimo di fare tamponi a chiunque entra in ospedale per qualsiasi patologia, i numeri sarebbero gli stessi?
Ma soprattutto, e se smettessimo di utilizzare tamponi con amplificazioni di oltre 40, come stiamo facendo dall’inizio della storia, troveremmo cosi’ tanti “malati”?
Quest’ultimo è un argomento sul quale si è molto discusso all’inizio dell’epidemia (lo stesso OMS dichiaro’ non significativo di malattia un tampone con amplificazione superiore a 35-36), ma che poi, chissà perché, è scomparso dagli schermi.
Chissà se qualcuno di voi sa rispondermi!
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