Un recente articolo apparso su HART esamina in maniera obiettiva e molto dettagliata le morti in eccesso riscontrate nel 2020-2021 cercando di valutare quante sono quelle da attribuire unicamente al virus e quante piuttosto alle politiche messe in atto (pazienti lasciati a casa, intubazione immediata, patologie pre-esistenti) per fronteggiarlo.
Senza assolutamente negare il dato di fatto dell’eccesso di mortalità riscontrato nel biennio, fa notare che anche in altri anni non lontani abbiamo dovuto affrontare eccessi di mortalità simili.
Non entro nel dettaglio dell’articolo. Mi hanno colpito piuttosto le domande finali contenute nelle conclusioni che qui traduco:
Alcuni si sono concentrati sulla questione se la SARS-CoV-2 abbia causato da sola un eccesso di decessi. Che sia stato o meno non è la domanda giusta.
È più opportuno chiedersi:
Se la stessa serie di circostanze biologiche si fosse verificata nel 1975, prima che la PCR fosse stata inventata e prima che Internet fosse in grado di diffondere panico e paura, e se la risposta non fosse stata diversa da quella di qualsiasi altra infezione virale respiratoria precedente, cosa direbbero i libri di storia del 1975?
La domanda chiave in relazione a ciò è:
Abbiamo avuto una pandemia mortale senza precedenti che ha giustificato ciò che è accaduto e giustifica la futura "sorveglianza" e i vaccini pronti, i trattati dell'OMS e i nuovi IHR per evitare che la prossima volta sia così grave?
OPPURE
Siamo stati (per qualsiasi motivo) effettivamente ingannati, nel senso che non ci sarebbe stato nulla di inaudito nelle morti se ci fossimo comportati normalmente?
Sebbene ci siano molte persone che concordano sul fatto che le varie disavventure degli ultimi tre anni non dovrebbero mai essere più ripetute, l'ultima domanda è molto pertinente, in quanto evidenzia la necessità di assicurarsi di non ripetere questi errori formulando false ipotesi su questo triste episodio. Se la risposta a quest'ultima domanda è "sì", l'intero concetto di "preparazione alle pandemie" è decisamente sospetto, e il fatto stesso che sia sostenuto con entusiasmo dal complesso industriale-militare-medico potrebbe indicare che la salute (e il benessere) dei cittadini potrebbe essere piuttosto in basso nell'agenda di questi evangelisti della "preparazione alle pandemie".
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