martedì 7 marzo 2023

I veri crimini su cui indagare.

 

La Procura di Bergamo afferma che si sarebbero potuti evitare tanti decessi nel primo periodo dell’epidemia. Io sono d’accordo e aggiungo che li avremmo potuti evitare anche nei mesi successivi e non soltanto nella provincia di Bergamo, ma in tutta Italia

Le zone rosse e i lockdowns però non c’entrano nulla. Niente può fermare la diffusione di un virus aereo e estremamente contagioso.

Cosa sarebbe dunque servito?

Due semplici cose.

La prima quella di decidere di visitare e curare i malati, specialmente quelli più a rischio e cioè gli anziani e i portatori di patologie croniche, come sempre si è fatto prima che comparisse questo nuovo virus collegato, ricordo a tutti, alla categoria di quelli del raffreddore comune.

Purtroppo invece si è stabilito di lasciarli a casa, senza che alcun medico potesse mettere un fonendoscopio sul loro torace e prescrivere le terapie adeguate, in attesa, molto “vigile”, che giungesse il momento in cui le loro condizioni si aggravassero a tal punto da dover essere ospedalizzati.

La seconda, appena giunti in ospedale, la decisione di non valutare caso per caso la terapia adatta ma piuttosto, come è stato fatto, di sedarli e intubarli immediatamente.

Riguardo questo secondo aspetto, di cui si è discusso abbastanza nel 2020, ma che poi è stato lasciato cadere nel dimenticatoio (cozzava contro l’immagine di “medici eroi” che doveva essere mostrata all’opinione pubblica), ricordo a tutti che gli effetti tossici dell’ossigeno sul tessuto polmonare e i possibili danni provocati dalla respirazione meccanica sono ben noti da lungo tempo.

Noi pediatri neonatologi ne siamo ben consapevoli e per questo, quando la respirazione meccanica è strettamente necessaria, stiamo molto attenti ai parametri di somministrazione dell’ossigeno (concentrazione e pressione).

Questo perché, comunque sia, rimane alto il rischio di ROP (retinopatia del prematuro che può portare anche alla cecità) e DBP (displasia broncopolmonare che necessità di cure prolungate e spesso crea problemi di vario tipo anche nella vita adulta).

Forse sarebbe stato opportuno indagare sui responsabili di questi errori, perché sono proprio questi che hanno provocato i decessi evitabili.

Ma può darsi che presentare all’opinione pubblica una imputazione che, sono sicuro, si scioglierà come neve al sole, serva a distogliere l’attenzione dai veri crimini compiuti nel periodo dell’epidemia: la vaccinazione degli studenti di medicina prima degli anziani, la chiusura delle scuole, il greenpass e la cancellazione del diritto costituzionale al lavoro, le inutili mascherine e, fondamentale, il disconoscimento della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo che qui riporto e che dovrebbe essere ricordata quotidianamente a tutti coloro che l’hanno deliberatamente infranta.


 

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