Leggo, in alcuni commenti sui social, frasi del tipo “non cerchiamo adesso capri espiatori, non serve” oppure “facciamo piuttosto un esame di ciò che è successo affinché non si debba più ripetere”.
Confesso che mi fanno incazzare parecchio.
Ma come? Abbiamo combattuto e denunciato per tre anni i crimini commessi da coloro, politici e “scienziati”, che hanno deciso le strategie covid e adesso, alla napoletana, ci rifacciamo alla frase “Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdámmoce 'o ppassato…..”
Perchè di crimini, cioè di reati, dobbiamo parlare quando si è legiferato di:
non curare i malati ma attendere “vigilmente” che arrivasse il momento in cui doverli ricoverare in ospedale.
permettere che si morisse, in ospedale e RSA, senza la vicinanza e il conforto di un familiare.
vaccinare gli amministrativi delle Asl e i giovani studenti di medicina prima degli anziani.
chiudere le scuole e vietare socialità e attività fisico-sportiva ai bambini e agli adolescenti.
distruggere l’attività economica di tanti piccoli e medi imprenditori con lockdown inutili e, oltretutto, iniziati quando le curve epidemiche erano già in discesa.
Negare il diritto costituzionale e morale al lavoro di coloro che non si erano vaccinati, essendo perfettamente a conoscenza che lo stato vaccinale non influiva sulla diffusione del contagio.
ecc.ecc.
Eppure coloro che hanno denunciato tutto ciò in questi tre anni non hanno certo sperimentato il “buonismo” che oggi si invoca. Sono stati derisi, insultati, messi al bando dalla società, sospesi dal lavoro, messi in accusa dai loro ordini professionali e hanno patito, sulla loro pelle, i danni della censura indicibile messa in atto dai “responsabili”.
E non mi si dica che tutto ciò è dovuto a ignoranza o a impreparazione di chi ha preso le decisioni. Quando si parla di azioni che hanno provocato decessi, danni economici, danni psicologici, violazione della dignità umana, negazione dei diritti dell’infanzia, l’incompetenza può rappresentare un’attenuante, ma non provoca certo l’estinzione del reato.
No, i responsabili vanno giudicati. Non dobbiamo invocare la loro impunità, anche perché il pensare che l’evitare il giudizio e la pena (fosse anche soltanto la messa al bando perlomeno morale di questi individui) serva a fare in modo che la prossima volta, che già si preannuncia vicina considerati i documenti che stanno partorendo l’OMS e le Società Scientifiche, non si ripeta ciò che è successo in questi tre anni, rappresenta soltanto una pia illusione.
E dimostra, sul serio in questo caso, “l’ignoranza” di coloro che l’invocano rispetto alle modalità di funzionamento del mondo, quale è quello di oggi.
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