Anche io sono d’accordo con la Procura di Bergamo che si sarebbero potute evitare morti. Anzi io credo che il numero sia molto superiore ai 4000 decessi ipotizzati. La differenza è che io penso che la mancata istituzione della zona rossa c’entri ben poco. La causa invece è stata la decisione, e vi assicuro che non riesco ancora a spiegarmene la motivazione sia scientifica che etica, di non curare più i malati. Gli anziani (è utile ricordare che questa è la categoria che rappresenta la quasi totalità dei decessi) sono stati abbandonati e isolati a casa o nelle RSA senza che potessero essere visitati dai medici e curati adeguatamente, come sempre si è fatto in epoca pre-covid, nell’attesa, certamente molto “vigile”, che giungesse solo il momento in cui le condizioni si aggravassero talmente da richiederne il ricovero.
Molti oggi affermano che il protocollo “tachipirina e vigile attesa” emanato dal Ministero non era vincolante, che i medici avrebbero potuto (come in effetti pochi hanno fatto) eluderlo, ma non sanno o fingono di ignorare che è dagli anni ‘90 che ai medici viene insegnato che i protocolli sono “sacri” e che il non rispettarli va contro la scienza e può portare a conseguenze giudiziarie importanti.
A questo si aggiunge che, una volta arrivati in ospedale, i malati, qualsiasi fossero le loro condizioni, sono stati immediamente sedati e intubati. E sono morti. In effetti, 6-7 mesi dopo, è stato ben chiaro che questa modalità di somministrazione dell’ossigeno ha rappresentato la causa di tanti decessi e infatti è stata modificata.
Io credo che la classe medica abbia sicuramente le sue responsabilità, ma non sono assolutamente d’accordo con coloro che affermano che oggi sarebbe inutile cercare e individuare i responsabili più a monte e farne dei capri espiatori. “Non si può giudicare ex-post”, dicono, "le responsabilità sono politiche.” E per coloro che oggi affermano che all'inizio le evidenze scientifiche erano quelle, domando: perchè dunque alcuni di noi dicevano già allora che si stavano compiendo errori madornali? E lo dicevano oltretutto citando dati scientifici consolidati (mascherine, antinfiammatori, chiusure, distanziamento, ecc.)!
Tutti colpevoli, nessun colpevole!
Eh no! Non funziona così! Se le decisioni prese hanno causato dei decessi (e a mio avviso sono stati molti) evitabili, non si può invocare l’ignoranza e l’incompetenza dei singoli, che possono eventualmente rappresentare un’attenuante, ma non estinguono certo il “reato”, se reato c’è stato.
Anche perché l’individuazione dei responsabili e la loro condanna (fosse anche soltanto una condanna “morale”) potrebbe evitare che in futuro certi errori si ripetessero, magari nominando ministri e comitati scientifici che fossero all’altezza “scientifica e morale” del compito importante che li attende.
Mi fermo qui. Una prossima volta sarà utile parlare degli “errori” compiuti nel secondo anno dell’epidemia, altrettanto se non più gravi, non solo dal punto di vista sanitario, ma anche, e soprattutto, da quello etico e del diritto.
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