lunedì 15 maggio 2023

Non posso farci niente, io "m'innervosisco" sempre di più!

 

Non sono affatto contento di affermarlo, ma, secondo me, “l’imbroglio” è reso evidente proprio da articoli come questo: “Vaccino Covid, nessun collegamento con i disturbi mestruali. Lo studio”.
 
Nell’articolo si dice: "Uno studio svedese su quasi 3 milioni di donne pubblicato sul BMJ ha affermato che non vi sono prove di un aumento del rischio di cambiamenti mestruali dopo la vaccinazione anti Covid-19.A seguito della vaccinazione anti Covid molte donne hanno riferito alterazioni nel loro ciclo mestruale, intese come numero di giorni di sanguinamento e abbondanza del flusso. Le autosegnalazioni, nonostante siano utili per portare alla luce eventi potenzialmente rilevanti per le donne interessate, potrebbero non essere sufficientemente affidabili per stabilire un'associazione certa.Per affrontare questo problema, i ricercatori svedesi hanno attinto a dati del registro sanitario verificato per valutare i rischi di disturbi mestruali e sanguinamento dopo la vaccinazione Covid-19 in 2.946.448 donne di età compresa tra 12 e 74 anni da dicembre 2020 a febbraio 2022. Le donne coinvolte sono entrate in contatto con l'assistenza sanitaria per visite di assistenza primaria, visite specialistiche ambulatoriali e degenza ospedaliera relativi a disturbi mestruali o sanguinamenti, sia prima sia dopo la menopausa.”

Io allora mi chiedo: ma il dato stesso che su quasi 3 milioni di donne, 30000 si siano rivolte, in un periodo di soli 14 mesi, ai servizi sanitari per problemi mestruali (senza contare quelle, certamente più numerose, che quegli stessi problemi li hanno vissuti senza rivolgersi ai medici) non rappresenta, di per sé stesso, l’evidenza, chiamatela scientifica o come altro volete, che quei problemi esistono, eccome?
E allora che senso ha scrivere e pubblicizzare articoli “scientifici” di questo tipo, considerando anche che gli stessi autori affermano che lo studio “ha diverse limitazioni, tra cui il fatto che il tempo trascorso tra l'insorgenza, l'inizio dei sintomi e la data di contatto con l'assistenza sanitaria potrebbe essere considerevole, rendendo difficile l'interpretazione dell'effetto delle diverse finestre temporali.”?
 
Non so voi, ma a me questo evidente e ormai palesemente vergognoso sforzo “scientifico” di minimizzare gli effetti avversi dei vaccini, mi rende sempre più sospettoso e “nervoso”!
 

 

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