venerdì 12 maggio 2023

E se le nuvole c'entrassero qualcosa?!

 

Sul cambiamento climatico, come d’altronde Γ¨ stato per il Covid, esiste una narrativa dominante ed esistono pareri dissonanti, o almeno critici, che vengono tacciati come “antiscientifici” e, come tali, non vengono portati all’attenzione del grande pubblico. Qui Maurizio Rainisio ci informa di quello del premio Nobel per la fisica 2022 John Clauser riguardo il ruolo delle nuvole piuttosto che dell’anidride carbonica nel determinare il clima terrestre.
Estrapolo una frase di Clauser:
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Non ho le competenze per valutare affermazioni di questo tipo, so solo che quando la narrazione mediatica diventa dogmatica e integralista e, soprattutto, sottende evidenti interessi economici legati allo sviluppo di strategie industriali “innovative”, qualche dubbio ce lo dobbiamo sempre porre!
 
Il post di Rainisio:
Il premio Nobel per la fisica 2022 John Clauser ha sviluppato un modello climatico che aggiunge un nuovo processo dominante significativo ai modelli esistenti. Il processo riguarda la luce visibile riflessa dalle nubi cumuliformi che coprono, in media, metΓ  della Terra. I modelli esistenti sottovalutano notevolmente questo feedback delle nuvole, che fornisce un controllo termostatico molto potente e dominante della temperatura terrestre.
Come si vede nella luce visibile del Sole dallo spazio, le nuvole bianche e luminose coprono in modo variabile da un terzo a due terzi della superficie terrestre. Queste nuvole, a loro volta, riflettono nello spazio circa il 90% della luce solare incidente su di esse. La luce solare che raggiunge la superficie terrestre nell'area priva di nubi, coperta per due terzi dagli oceani, viene assorbita e fa evaporare l'acqua marina, producendo a sua volta nubi cumuliformi. La produzione di nubi Γ¨ sempre piΓΉ abbondante quando la frazione di copertura nuvolosa Γ¨ troppo piccola e la temperatura Γ¨ troppo alta e viceversa quando la frazione Γ¨ troppo grande. La variabilitΓ  della frazione di copertura nuvolosa, controllata dal feedback, costituisce un potente termostato che stabilizza l'apporto di calore della superficie terrestre e la sua temperatura. Le variazioni del tasso di trasferimento di calore radiativo (noto come forzante radiativo) associate alle variazioni dell'anidride carbonica atmosferica sono quasi due ordini di grandezza inferiori all'effettiva stabilizzazione dell'input di potenza fornita dal termostato basato sulle nuvole. Il ruolo dell'anidride carbonica puΓ² quindi essere considerato trascurabile in confronto. Va notato che i rapporti del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico e dell'Accademia nazionale delle scienze ammettono ripetutamente che gli effetti delle nuvole rappresentano effettivamente la maggiore incertezza nelle loro previsioni climatiche. Ma queste organizzazioni hanno fatto pochi progressi nell'affrontare queste carenze.
«La narrazione popolare sul cambiamento climatico riflette una pericolosa corruzione della scienza che minaccia l'economia mondiale e il benessere di miliardi di persone. La scienza del clima fuorviante si Γ¨ trasformata in una pseudoscienza giornalistica di massa. A sua volta, la pseudoscienza Γ¨ diventata un capro espiatorio per un'ampia varietΓ  di altri mali non correlati. È stata promossa ed estesa da agenti di marketing aziendale, politici, giornalisti, agenzie governative e ambientalisti altrettanto fuorviati. A mio parere, non esiste una vera e propria crisi climatica. Esiste, invece, un problema molto reale nel garantire uno standard di vita decente alla grande popolazione mondiale e una crisi energetica.»
«The popular narrative about climate change reflects a dangerous corruption of science that threatens the world’s economy and the well-being of billions of people. Misguided climate science has metastasized into massive shock-journalistic pseudoscience. In turn, the pseudoscience has become a scapegoat for a wide variety of other unrelated ills. It has been promoted and extended by similarly misguided business marketing agents, politicians, journalists, government agencies, and environmentalists. In my opinion, there is no real climate crisis. There is, however, a very real problem with providing a decent standard of living to the world’s large population and an associated energy crisis. The latter is being unnecessarily exacerbated by what, in my opinion, is incorrect climate science.»

 

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