martedì 30 maggio 2023

In Gran Bretagna la commissione d'inchiesta sul Covid è già partita. E in Italia?

 


In Italia si sta discutendo dei poteri che avrà la Commissione bicamerale di inchiesta sul Covid e sembra che molte forze politiche tendano a limitarli il più possibile. In Gran Bretagna una commissione d’inchiesta simile è già partita e a breve inizierà le audizioni. Questo articolo del Guardian ci illustra bene quali sono le sue prerogative e i suoi poteri. Penso che la sua lettura sia molto interessante e ve lo propongo:

 Il governo è già ai ferri corti con Heather Hallett, che presiede l'inchiesta Covid-19, per quanto riguarda la portata del suo mandato. L'inchiesta inizierà a breve le audizioni pubbliche, con le decisioni del governo, la valutazione politica e l'uso dei fondi pubblici "sotto il microscopio".

 

Quando inizia?

Il primo modulo dell'inchiesta britannica Covid-19 sulla pianificazione della pandemia è stato aperto formalmente il 21 luglio dello scorso anno. Le audizioni complete per la prima fase dell'indagine iniziano martedì 13 giugno a Londra e si svolgeranno nell'arco di sei settimane, con David Cameron, George Osborne e Jeremy Hunt tra i testimoni attesi. L'inchiesta ha un proprio canale YouTube e le udienze saranno trasmesse in livestreaming.

 

Cosa esaminerà?

I suoi termini di riferimento coprono quasi tutti gli aspetti significativi della pandemia nel Regno Unito, tra cui l'uso dei lockdown, la protezione delle persone vulnerabili, il programma di test-and-trace, la gestione dei fondi pubblici e l'uso delle comunicazioni, compresa la messaggistica di WhatsApp, per la formulazione delle politiche.

Annunciando l'inchiesta nel maggio 2021, Boris Johnson ha detto che avrebbe messo le azioni dello Stato "sotto il microscopio" e "dovremmo essere consapevoli della portata di questo impegno e delle risorse necessarie per farlo correttamente". L'inchiesta è presieduta da Lady Hallett, ex giudice della Corte d'appello, che è stata anche il medico legale dell'inchiesta sugli attacchi terroristici del 7 luglio 2005 a Londra.

 

Quali documenti sono stati richiesti al governo?

L'inchiesta esaminerà centinaia di migliaia di documenti. Ha richiesto le testimonianze delle figure chiave coinvolte nella gestione della risposta britannica alla pandemia, tra cui Johnson, Rishi Sunak, l'ex segretario di gabinetto Mark Sedwill e Dominic Cummings. Ai testimoni è stato chiesto di svelare le principali e-mail, le comunicazioni informali o private sulla risposta del governo alla pandemia e qualsiasi diario o annotazione sul loro coinvolgimento.

 

Il governo può modificare i documenti prima di consegnarli?

L'inchiesta dice di no. È importante che l'inchiesta riceva i documenti in forma "pulita e non rimaneggiata" e qualsiasi eccezione deve essere discussa con il team dell'inchiesta. L'Ufficio di Gabinetto ha rivisto i documenti, compresa l'agenda di Johnson, prima di consegnarli all'inchiesta, eliminando il materiale che considera irrilevante per l'inchiesta. Hallett ha dichiarato in una sentenza che il Cabinet Office ha "frainteso l'ampiezza dell'indagine che sto conducendo". Ha affermato che per valutare la risposta del governo alla pandemia dovrà comprendere anche le altre questioni politiche di cui si occupava all'epoca. La questione potrebbe essere risolta in tribunale.

 

Quali poteri ha Hallett?

L'inchiesta di Hallett è stata istituita ai sensi dell'Inquiries Act 2005, con ampi poteri. Può costringere un individuo a partecipare all'inchiesta come testimone e fare richieste legalmente esecutive per la produzione di documenti. Chi nasconde un documento rilevante o ne impedisce la consegna all'inchiesta può essere multato o incarcerato, con un periodo massimo di 51 settimane.

 

Quanto durerà l'inchiesta e quanto costerà?

Secondo gli esperti legali, l'inchiesta durerà probabilmente fino al 2027 e potrebbe estendersi anche oltre. I costi diretti dell'inchiesta ammontavano già a quasi 15 milioni di sterline all'inizio di quest'anno e il conto finale potrebbe ammontare a decine di milioni di sterline. I costi indiretti legati all'assegnazione di contratti da parte di enti pubblici connessi all'inchiesta hanno raggiunto i 113 milioni di sterline a marzo, secondo l'analisi di Tussell, una società che monitora l'outsourcing governativo.

lunedì 29 maggio 2023

E' importante preservare la salute mentale!

 

E’ importante, ogni tanto, fermarsi a a riflettere e confrontarsi con il principio di realtà per ridimensionare le nostre aspettative e vivere più serenamente.
Tre giorni fa ho postato sulla mia bacheca FB la notizia riportata dal Mattino del “batterio killer che aveva provocato la morte di un uomo appena tornato da un viaggio in Grecia”.
Il Mattino è un quotidiano assai diffuso a Napoli (anche io lo leggo, anche se fondamentalmente solo per essere informato, attraverso i necrologi, di chi è morto) e molti miei amici ne sono abituali lettori.
Sono stato sorpreso quando, sabato scorso, uno di loro mi ha chiesto cosa ne pensassi, da medico, di questa “nuova minaccia” e cosa si dovesse fare per “proteggersi”. Ovviamente ho spiegato, con abbondanza di particolari, di che “bufala” si trattasse, oltretutto senza ritegno o vergogna alcuna dei “giornalisti”.
Ho intuito che, anche si in apparenza l’amico seguiva il mio ragionamento e sembrava sollevato per il “pericolo scampato”, in fondo in fondo il dubbio che fossi io a dire una stronzata (in effetti io sono pur sempre un “novax negazionista”😀) rimaneva.
Allora, in questo weekend, ho deciso di compiere una piccola indagine personale e ho testato alcuni miei amici, tutti professionisti stimati e di successo.
Ho scoperto che tutti erano stati colpiti (e spaventati) dalla notizia in questione e che tutti, pur se sorpresi e apparentemente rassicurati dalle mie argomentazioni che in fondo erano rappresentate soltanto dalla descrizione della realtà oggettiva senza interpretazione alcuna, il dubbio che il “bufalaro” fossi io l’avevano, eccome.
Tutto questo per dire che il fatto che io scriva quasi quotidianamente su questo social dei miei dubbi su Covid, guerra, GW, spesso riportando anche gli inganni che sono stati perpetrati, mi da certamente la soddisfazione per l’apprezzamento dei “miei 25 lettori”, ma poco o nulla riesce a incidere sulla realtà distopica che stiamo vivendo.
Non per questo smetterò di scrivere, ma farlo con questa consapevolezza penso che possa preservare in salute la mia mente.
 

 

sabato 27 maggio 2023

Questa volta sono incazzato sul serio!

 

Sono realmente sconcertato dalla notizia che sta girando in queste ore.
"(𝘼𝙉𝙎𝘼) - 𝙈𝙄𝙇𝘼𝙉𝙊, 27 𝙈𝘼𝙂 - 𝙎𝙞 𝙚̀ 𝙨𝙤𝙩𝙩𝙤𝙥𝙤𝙨𝙩𝙖 𝙖 𝙨𝙪𝙖 𝙫𝙤𝙡𝙩𝙖 𝙖 𝙪𝙣 𝙩𝙚𝙨𝙩 𝘾𝙤𝙫𝙞𝙙 𝙡𝙖 𝙢𝙖𝙢𝙢𝙖 𝙣𝙤 𝙫𝙖𝙭 𝙘𝙝𝙚 𝙣𝙚𝙜𝙖𝙫𝙖 𝙖𝙡 𝙛𝙞𝙜𝙡𝙞𝙤 𝙘𝙤𝙣 𝙙𝙞𝙖𝙜𝙣𝙤𝙨𝙞 𝙙𝙞 𝙨𝙤𝙨𝙥𝙚𝙩𝙩𝙖 𝙡𝙚𝙪𝙘𝙚𝙢𝙞𝙖 𝙡𝙖 𝙥𝙤𝙨𝙨𝙞𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖̀ 𝙙𝙞 𝙛𝙖𝙧𝙚 𝙪𝙣 𝙩𝙖𝙢𝙥𝙤𝙣𝙚 𝙢𝙤𝙡𝙚𝙘𝙤𝙡𝙖𝙧𝙚 𝙚𝙙 𝙚𝙨𝙨𝙚𝙧𝙚 𝙦𝙪𝙞𝙣𝙙𝙞 𝙩𝙧𝙖𝙨𝙛𝙚𝙧𝙞𝙩𝙤 𝙞𝙣 𝙪𝙣 𝙖𝙡𝙩𝙧𝙤 𝙤𝙨𝙥𝙚𝙙𝙖𝙡𝙚, 𝙙𝙤𝙫𝙚 𝙖𝙫𝙧𝙚𝙗𝙗𝙚 𝙥𝙤𝙩𝙪𝙩𝙤 𝙚𝙛𝙛𝙚𝙩𝙩𝙪𝙖𝙧𝙚 𝙞𝙡 𝙥𝙧𝙚𝙡𝙞𝙚𝙫𝙤 𝙙𝙞𝙖𝙜𝙣𝙤𝙨𝙩𝙞𝙘𝙤 𝙚 𝙡𝙚 𝙘𝙪𝙧𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙘𝙖𝙨𝙤.
𝘿𝙤𝙥𝙤 𝙡'𝙚𝙨𝙚𝙘𝙪𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙩𝙚𝙨𝙩 𝙨𝙪𝙡 𝙗𝙞𝙢𝙗𝙤, 𝙞𝙢𝙥𝙤𝙨𝙩𝙖 𝙞𝙚𝙧𝙞 𝙙𝙖𝙡 𝙥𝙢 𝙢𝙞𝙡𝙖𝙣𝙚𝙨𝙚 𝙉𝙞𝙘𝙤𝙡𝙖 𝙍𝙤𝙨𝙨𝙖𝙩𝙤 𝙘𝙤𝙣 𝙪𝙣 𝙙𝙚𝙘𝙧𝙚𝙩𝙤 𝙙'𝙪𝙧𝙜𝙚𝙣𝙯𝙖, 𝙚 𝙣𝙚𝙘𝙚𝙨𝙨𝙖𝙧𝙞𝙖 𝙥𝙚𝙧 𝙞𝙡 𝙧𝙞𝙘𝙤𝙫𝙚𝙧𝙤 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙨𝙩𝙧𝙪𝙩𝙩𝙪𝙧𝙖 𝙘𝙝𝙚 𝙜𝙡𝙞 𝙖𝙫𝙧𝙚𝙗𝙗𝙚 𝙛𝙤𝙧𝙣𝙞𝙩𝙤 𝙡𝙚 𝙘𝙪𝙧𝙚 𝙣𝙚𝙘𝙚𝙨𝙨𝙖𝙧𝙞𝙚, 𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙡𝙖 𝙢𝙖𝙙𝙧𝙚 𝙝𝙖 𝙙𝙤𝙫𝙪𝙩𝙤 𝙛𝙖𝙧𝙚 𝙖 𝙨𝙪𝙖 𝙫𝙤𝙡𝙩𝙖 𝙪𝙣 𝙩𝙖𝙢𝙥𝙤𝙣𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙖𝙘𝙘𝙤𝙢𝙥𝙖𝙜𝙣𝙖𝙧𝙡𝙤.
𝙇'𝙤𝙨𝙥𝙚𝙙𝙖𝙡𝙚 𝙞𝙣 𝙘𝙪𝙞 𝙙𝙤𝙫𝙚𝙫𝙖 𝙚𝙨𝙨𝙚𝙧𝙚 𝙨𝙥𝙤𝙨𝙩𝙖𝙩𝙤 𝙞𝙡 𝙥𝙞𝙘𝙘𝙤𝙡𝙤, 𝙞𝙣𝙛𝙖𝙩𝙩𝙞, 𝙧𝙞𝙘𝙝𝙞𝙚𝙙𝙚 𝙪𝙣 𝙩𝙚𝙨𝙩 𝙣𝙚𝙜𝙖𝙩𝙞𝙫𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙡'𝙖𝙘𝙘𝙚𝙨𝙨𝙤.
𝙄 𝙜𝙚𝙣𝙞𝙩𝙤𝙧𝙞 𝙙𝙚𝙡 𝙗𝙞𝙢𝙗𝙤, 𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙤𝙧𝙧𝙚𝙫𝙖 "𝙪𝙣 𝙥𝙚𝙧𝙞𝙘𝙤𝙡𝙤 𝙙𝙞 𝙫𝙞𝙩𝙖" 𝙨𝙚 𝙣𝙤𝙣 𝙛𝙤𝙨𝙨𝙚 𝙨𝙩𝙖𝙩𝙤 𝙞𝙢𝙢𝙚𝙙𝙞𝙖𝙩𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙩𝙧𝙖𝙨𝙛𝙚𝙧𝙞𝙩𝙤 𝙚 𝙨𝙤𝙩𝙩𝙤𝙥𝙤𝙨𝙩𝙤 𝙖𝙙 𝙖𝙘𝙘𝙚𝙧𝙩𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙞, 𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙞𝙣𝙙𝙖𝙜𝙖𝙩𝙞 𝙥𝙚𝙧 𝙩𝙚𝙣𝙩𝙖𝙩𝙤 𝙤𝙢𝙞𝙘𝙞𝙙𝙞𝙤 𝙘𝙤𝙡𝙥𝙤𝙨𝙤."
 
Pare invece che i genitori, vax o novax non importa, avessero chiesto di trasferire il loro figlio rapidamente e senza indugio all'ospedale specializzato che ancora oggi richiede un tampone negativo per il ricovero, senza condizione alcuna.
Il PM, invece di decretare con urgenza il trasferimento, non solo ha imposto il test, ma ha deciso di sottoporre a indagini per tentato omicidio colposo i genitori.
Io non ho gli elementi per valutare correttamente la notizia, ma mi chiedo solo (e lo chiedo anche al PM): E SE IL BAMBINO FOSSE RISULTATO POSITIVO E QUINDI NON ACCETTATO DALL'OSPEDALE DI TRASFERIMENTO, CHI SAREBBE STATO DA RITENERE COLPEVOLE DI TENTATO OMICIDIO PER IL RITARDO DI DIAGNOSI E CURE CHE NON SAREBBERO INIZIATE?
Perchè, qualsiasi sia la verità, questa è la sostanza della notizia: ancora oggi un bambino con diagnosi sospetta di leucemia non viene ricoverato se non risulta negativo al tampone!
Scusatemi, ma questa volta , da pediatra, non riesco a trattenere la rabbia!
 

 

Incredibile, sono arrivati a questo! Andrebbero denunciati!

 


Sempre riguardo la "qualità" della stampa italiana, non posso fare a meno di riportare il titolo dell'articolo appena letto sul Mattino di Napoli: "La candida auris uccide. Allarme per il batterio che resiste alle terapie. Milano, morto un uomo all’ospedale Sacco. Era appena tornato da un viaggio in Grecia. Il prof di microbiologia clinica: «Patogeno di cui avere paura. Necessario attrezzarsi»."
A parte la constatazione, ormai storica, che lo scopo rimane quello di terrorizzare, annunciando sempre catastrofi imminenti, il lettore, vorrei fare due precisazioni:
1. La candida auris è un fungo, non un batterio.
2. l'uomo "appena tornato da un viaggio in Grecia" è, come ci racconta correttamente ADN Kronos,: "L'uomo aveva 79 anni ed era ricoverato da almeno 8 mesi, dall'ottobre 2022, in ambiente intensivo in Grecia, per l'esito di una patologia cerebrale non ictus", spiega all'Adnkronos Salute Antonio Castelli, responsabile della Rianimazione dell'ospedale Sacco di Milano. In questo contesto di rianimazione, "il paziente era dipendente da tutti i supporti artificiali - sottolinea lo specialista - con tutte le complicanze di una degenza così anomala e prolungata. Da 10 giorni circa, per volontà dei familiari, era stato riportato in Italia"
Ma io mi chiedo: non si vergognano questi "giornalisti"!

Stessa notizia, narrazioni diverse.

 

E' la stessa notizia. Interessante però il confronto tra la narrazione italiana e quella estera.
 
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Bruxelles, 26 mag - La Commissione europea, agendo con e per conto degli stati Ue attraverso l'Autorita' per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (Hera) e gli sviluppatori di vaccini BioNTech-Pfizer, hanno raggiunto un accordo per affrontare meglio l'evoluzione delle esigenze di vaccini anti Covid-19. La modifica dell'attuale contratto di fornitura tiene conto del miglioramento della situazione epidemiologica, pur continuando a garantire l'accesso all'ultima versione disponibile del vaccino qualora in futuro dovessero comparire varianti preoccupanti. Si prevede una riduzione della quantita' di dosi acquistate dagli stati membri in base al contratto (a seguito del pagamento di un corrispettivo, le dosi originariamente contrattate verranno convertite in ordini facoltativi); un'estensione del periodo di tempo entro il quale gli stati potranno prendere in consegna i vaccini - fino a 4 anni da oggi; la possibilita' di continuare ad avere accesso a dosi aggiuntive fino al volume originariamente contrattato fino alla fine del contratto per soddisfare le esigenze, qualora i casi dovessero aumentare e la situazione epidemiologica peggiorare; l'accesso continuato ai vaccini adattati alle nuove varianti non appena autorizzati dalle autorita' di regolamentazione.

Questa Reuters                                                                                                                             LONDRA, 26 maggio (Reuters) - L'Unione Europea e le case farmaceutiche Pfizer (PFE.N) e BioNTech (22UAy.DE) hanno dichiarato venerdì di aver raggiunto un accordo per modificare il contratto per il vaccino COVID-19, riducendo il numero di dosi che l'UE deve acquistare e spostando il termine di consegna al 2026. L'accordo, riportato per la prima volta da Reuters venerdì, giunge dopo mesi di trattative e tra le pressioni esercitate a Bruxelles dai governi dell'UE per ottenere una modifica del contratto a causa di un eccesso di dosi di vaccino COVID-19 a livello mondiale e della scarsa domanda di richiami. Alcuni governi europei hanno distrutto le dosi. Il contratto modificato risponde a "esigenze in evoluzione", ha dichiarato il Commissario europeo per la Salute Stella Kyriakides in un comunicato. Per più di due mesi Kyriakides ha esortato gli Stati membri dell'UE ad accettare la modifica del contratto negoziata dalla Commissione europea. Nella sua dichiarazione di venerdì, la Commissione ha affermato che alcuni Stati membri hanno deciso di non aderire all'accordo modificato, senza specificare quali. Questi Paesi continueranno a essere vincolati dal contratto attuale, si legge nella dichiarazione. Una fonte della Commissione ha dichiarato che si tratta di Polonia e Ungheria. Il contratto originale è stato firmato nel maggio 2021 e impegnava l'UE ad acquistare 900 milioni di dosi da Pfizer/BioNTech, con un'opzione per altri 900 milioni, entro la fine del 2023. Circa la metà o più dei primi 900 milioni di dosi previsti dal contratto non sono ancora stati consegnati perché la domanda è diminuita lo scorso anno. L'UE non ha esercitato l'opzione aggiuntiva. Le dichiarazioni della Commissione europea e di Pfizer/BioNTech non hanno specificato l'entità della riduzione delle dosi concordata. Ma una fonte a conoscenza delle trattative ha dichiarato a Reuters che la modifica del contratto riduce di circa un terzo il numero di dosi rimanenti che l'UE è tenuta ad acquistare. La fonte ha chiesto l'anonimato per discutere dei colloqui riservati. Gli Stati membri dell'UE dovranno pagare una penale per ogni dose cancellata, ha detto la fonte, senza precisare l'importo della penale. Anche le aziende e la Commissione hanno rifiutato di commentare la questione. Il contratto modificato specifica che l'UE continuerà ad avere accesso ai vaccini adattati alle nuove varianti non appena saranno autorizzati dalle autorità di regolamentazione.

 Non sembra anche a voi che la stampa estera, molto più precisa e completa, ci permette di comprendere un po' meglio la questione? D'altronde tutto ciò che concerne i contratti EU-Pfizer è sempre stato molto nebuloso e anomalo. Speriamo che un giorno si riesca a far luce anche su questo, anche se ci credo veramente poco!


 

 

venerdì 26 maggio 2023

La vaccinazione antitetano per gli alluvionati.

 

Poco fa, al telegiornale di Sky, ho visto la folla in fila a Conselice per essere vaccinata contro il tetano, come consigliato dalla locale ASL. Sono stati anche raccontati i disordini relativi al fatto che, a un certo punto, si è sparsa la voce che non tutti, alcuni in fila dalle 7 del mattino, avrebbero potuto ricevere il vaccino a causa dell’enorme affluenza.
Poichè si continua sempre a ricordare la “Scienza” come il faro che deve guidare tutti gli interventi sanitari, specialmente in occasione delle catastrofi (Covid docet), vorrei far notare che la scienza non ha mai considerato il tetano come rischio medico in occasione di eventi alluvionali catastrofici.
Uno degli studi più importanti, esaustivi e recenti su questo tema, “Water-related disasters and their health impacts: A global review”, indica chiaramente quali sono i possibili problemi medici in eventi come questi.
Sono (copio dallo studio in questione):
 
Impatti sulla salute a breve termine

1. Malattie trasmesse dall'acqua: malattie gastrointestinali (es. diarrea), malattie respiratorie, malattie della pelle (es. dermatite), malattie degli occhi (es. congiuntivite), colera, leptospirosi, febbre tifoidea, virus dell'epatite A (HAV).

2. Malattie trasmesse da vettori: malaria, febbre dengue.

3. Problemi di salute fisica: lesioni, mialgie

Impatti sulla salute a lungo termine

1. Problemi di salute mentale: angoscia, salute mentale, disturbo da stress post-traumatico (PTSD), depressione, ansia, distorsione cognitiva, scarsa qualità del sonno.

2. Malnutrizione: deperimento, riduzione dell'alimentazione

 

Perciò mi chiedo:
Perché i responsabili sanitari hanno scelto la vaccinazione antitetanica (sia chiaro, sempre comunque utile in linea generale)?
Forse non disponevano dei vaccini antitifo, anticolera, antiepatite che potevano eventualmente essere più utili in situazioni come questa e volevano comunque dimostrare che stavano facendo qualcosa?
E perché le redazioni scientifiche dei media che danno queste notizie non sono intervenute per commentare una strategia che qualsiasi buon medico giudicherebbe quanto meno non idonea?
Domande alle quali non so dare risposta, ma che comunque fanno aumentare sempre di più i miei dubbi sulla qualità della governance sanitaria alla quale sto assistendo in questi ultimi anni.
 

 

Obiettività e indipendenza della ricerca scientifica.

Continuo a parlarvi del long Covid e dell’ultimo studio “scientifico” apparso su JAMA dal titolo “Sviluppo di una definizione di sequele post acute dell'infezione da SARS-CoV-2”.

Come già scritto in un precedente post sempre su questo argomento mi aveva colpito il dato che, negli USA sono già nate 41 cliniche specializzate per il trattamento del long Covid senza però sorprendermi più di tanto perché in fondo, dopo l’avvento di omicron, il Covid “classico” non è più motivo di preoccupazione per la maggioranza dei “pazienti potenziali” e, comunque, il motto “business is business” rappresenta sempre il golden standard in questa nostra società.

Senza entrare nello specifico dell’articolo, anche perché le conclusioni sono sempre le stesse, posto le tabelle riferentesi ai sintomi del long covid, che come ho scritto anche nel precedente post, comprendono praticamente tutti quelli che sono descritti in un comune trattato di Patologia Medica Generale e che in gran parte sono riferiti dal paziente senza necessaria conferma oggettiva.
Ma in più posto anche gli screenshot della parte finale dell’articolo, le “Dichiarazioni dei conflitti d’interesse” che, come voi sapete, è obbligatoria per ogni articolo scientifico.
Gli autori sono veramente tanti e importanti (segnale di una condivisione convinta sulle conclusioni dell’articolo).
Però vi chiedo: leggendo i finanziatori dello studio, siamo proprio sicuri dell’obiettività dell’articolo in questione?

 






giovedì 25 maggio 2023

Almeno si scusassero!

 

Ecco un altro tassello (sono molti ormai) che ci aiuta a comprendere quanti e quali siano stati i danni, ormai irreversibili, provocati da lockdown e chiusura delle scuole sulla popolazione pediatrica italiana.
La cosa che più mi sorprende e mi indigna è che, anche da parte di coloro che pubblicano dati come questi e che hanno accettato, passivamente o con convinzione, i provvedimenti di chiusura messi in pratica allora, non giunga il riconoscimento dell'errore o almeno le scuse per non aver capito cosa stava succedendo.
Alcuni passi dell'articolo:
 
Le restrizioni adottate per contrastare la pandemia di Covid-19 hanno drasticamente aumentato l'esposizione a dispositivi elettronici (come cellulari e tablet), comportando un forte incremento dei disturbi del sonno. È quanto ha rilevato uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica Sleep Medicine, condotto su più di 1.000 tra bambini e adolescenti e coordinato dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù insieme all'Università La Sapienza e a quella di Tor Vergata.

……..

Lo studio ha rilevato che rispetto al periodo pre-pandemia l'aumento del tempo trascorso davanti a uno schermo ha riguardato complessivamente il 68.7% dei bambini e dei ragazzi. Nello specifico il tempo di esposizione è più che triplicato per motivi scolastici (da poco meno di un'ora al giorno a tre ore e mezza) e ha riguardato il 72% di bambini e ragazzi. Mentre per uso ricreativo l'uso è quasi raddoppiato (da un'ora e trequarti a tre ore) e ha riguardato il 49,7% dei soggetti.
Considerando solo le ore serali (dopo le 18) l'aumento del tempo di esposizione ai dispositivi è stato osservato nel 30% del campione (325 bambini). Si è passati da appena il 13,7% di bambini e ragazzi che trascorrevano più di due ore davanti agli schermi prima del Covid al 29,1% (più del doppio).

……..

Lo studio ha dimostrato un aumento di oltre il 50% dei disturbi del sonno rispetto al periodo pre-pandemia. Nel dettaglio, si è passati da 240 bambini e adolescenti che mostravano già disturbi del sonno prima dell'inizio della pandemia, ai 367 durante la pandemia: il 33,9% di tutto il campione, praticamente un minore su tre.

«I dati dello studio hanno dimostrato una correlazione tra l'aumento dell'uso di dispositivi elettronici durante il Covid e l'aumento dei disturbi del sonno - spiega la dottoressa Romina Moavero della neurologia dello sviluppo del Bambino Gesù - Ma c'è un altro elemento molto importante. E cioè che lo stile di vita dei bambini e di ragazzi è cambiato profondamente. Ormai i dispositivi elettronici fanno parte della loro vita, sia scolastica che sociale, e questo persiste anche ora che siamo molto lontani dalle chiusure pandemiche


 

Succedeva mezzo secolo fa!

 

Non c’è bisogno di articoli scientifici per dimostrare che è in atto un cambiamento climatico! Nessuno può negarlo ed è sufficiente l’esperienza personale! Ma cosa dire dell’aumento dei fenomeni critici e dei danni che questo cambiamento provoca?
CIRCA MEZZO SECOLO FA, nel 1977, fu diffusa una campagna Pubblicità Progresso per richiamare l’attenzione sui disastri provocati da alluvioni, frane, smottamenti e allagamenti nel nostro paese.
I suggerimenti fondamentali che venivano dati erano:
 
“𝘽𝙖𝙨𝙩𝙚𝙧𝙚𝙗𝙗𝙚 𝙘𝙝𝙚 𝙡𝙚 𝙖𝙪𝙩𝙤𝙧𝙞𝙩𝙖̀ 𝙫𝙖𝙧𝙖𝙨𝙨𝙚𝙧𝙤 𝙪𝙣 𝙤𝙧𝙜𝙖𝙣𝙞𝙘𝙤 𝙥𝙞𝙖𝙣𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙖𝙘𝙦𝙪𝙚 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙧𝙚𝙣𝙙𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙪𝙣 𝙥𝙧𝙤𝙜𝙧𝙖𝙢𝙢𝙖 𝙙𝙞 𝙧𝙞𝙢𝙗𝙤𝙨𝙘𝙝𝙞𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙚 𝙙𝙞 𝙘𝙤𝙣𝙩𝙧𝙤𝙡𝙡𝙤 𝙙𝙚𝙡 𝙘𝙤𝙧𝙨𝙤 𝙙𝙚𝙞 𝙛𝙞𝙪𝙢𝙞.
𝘽𝙖𝙨𝙩𝙚𝙧𝙚𝙗𝙗𝙚 𝙘𝙝𝙚 𝙡𝙚 𝙞𝙣𝙙𝙪𝙨𝙩𝙧𝙞𝙚, 𝙡𝙚 𝙘𝙞𝙩𝙩𝙖̀ 𝙚 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙚 𝙡𝙚 𝙘𝙤𝙢𝙪𝙣𝙞𝙩𝙖̀ 𝙤𝙨𝙨𝙚𝙧𝙫𝙖𝙨𝙨𝙚𝙧𝙤 𝙥𝙞𝙪̀ 𝙨𝙘𝙧𝙪𝙥𝙤𝙡𝙤𝙨𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙡𝙚 𝙣𝙤𝙧𝙢𝙚 𝙚 𝙡𝙚 𝙡𝙚𝙜𝙜𝙞 𝙖𝙣𝙩𝙞𝙣𝙦𝙪𝙞𝙣𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙚𝙫𝙞𝙩𝙖𝙧𝙚 𝙡𝙖 𝙘𝙤𝙣𝙩𝙞𝙣𝙪𝙖 𝙚 𝙘𝙤𝙨𝙩𝙖𝙣𝙩𝙚 𝙙𝙚𝙜𝙧𝙖𝙙𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙞 𝙘𝙤𝙧𝙨𝙞 𝙙’𝙖𝙘𝙦𝙪𝙖 𝙚 𝙙𝙚𝙞 𝙡𝙖𝙜𝙝𝙞.”
 
Non mi pare che queste indicazioni siano state seguite.
Interrogativi:
Ci ritroviamo, oggi, di fronte ad alluvioni e frane perché il cambiamento climatico, di cui allora nessuno parlava, ha subito un importante accelerazione o piuttosto perché nessuno ha fatto niente in questi 50 anni rispetto ai suggerimenti proposti?
I fenomeni atmosferici critici sono un novità dell’attuale presente o li abbiamo sempre vissuti, ma, purtroppo, abbiamo sempre privilegiato la gestione dei danni provocati piuttosto che la prevenzione degli stessi?
P.S. nel link anche il video della campagna Pubblicità e Progresso in questione. Vi consiglio di vederlo anche se in BN.






martedì 23 maggio 2023

Un ringraziamento alla Pediatria italiana!

 

Che soddisfazione, per un pediatra ormai in pensione come me, constatare che le società "scientifiche" di Pediatria (in questo caso la SIPPS) si occupano così amorevolmente della salute dei bambini!
"Sia durante che dopo le inondazioni - spiega Susanna Esposito, presidente della Sipps e docente ordinario di Pediatria all'Università di Parma - non sono pochi i problemi di salute causati dall'interruzione dei trattamenti medici, dalla mancanza di accesso all'assistenza e ai servizi scolastici, dall'aumento della violenza domestica e problemi di salute mentale".
 
Peccato che i pediatri della SIPPS siano gli stessi che nel 2021, dopo non aver speso una sola parola riguardo la chiusura delle scuole e la DAD che ha imprigionato nelle loro case i bambini italiani per così tanto tempo (in Campania addirittura per un intero anno), affermavano testualmente
"Io renderei obbligatorio il vaccino anti Covid-19 per tutti gli adolescenti e quanto prima pure per i bambini under 12, quando sarà disponibile il vaccino anche per loro, perché è l'unico vero strumento di prevenzione primaria contro questo virus". Lo afferma Giuseppe Di Mauro, presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps), che aggiunge che ribadisce "come i medici devono vaccinarsi anche i docenti dovranno farlo, perché sono a contatto con la popolazione". Lo stesso discorso "dovrebbe essere esteso a chi lavora nei supermercati e in generale a chiunque sia a contatto con le persone: tutti devono vaccinarsi". Per il presidente della Sipps "dobbiamo sfatare le false credenze. Il vaccino a m-RNA non è sperimentale, parliamo di una tecnologia usata da oltre 20 anni con ottimi risultati ed effetti collaterali minimali".
 
 E' una grande fortuna per i bambini italiani e i loro genitori avere una pediatria così attenta ai loro problemi!



lunedì 22 maggio 2023

Fate i bravi e mettetevi la mascherina!

 

E’ stato pubblicato il 19 maggio il report Iss-Ministero della Salute con il nuovo monitoraggio della situazione per quanto riguarda il Covid.
Ovviamente, anche se in diminuizione, si continua a parlare di tamponi positivi, occupazione di posti letti in reparto e/o terapia intensiva e di decessi.
Le indicazioni dell’ISS dunque sono queste: 
"Si ribadisce l’opportunità, in particolare per le persone a maggior rischio di sviluppare una malattia grave in seguito all’infezione da SARSCoV-2, di continuare ad adottare le misure comportamentali individuali previste e/o raccomandate, l’uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento.”
 

Perchè vi riporto questa notizia? Perchè il livello di ridicolo ha ormai raggiunto livelli inimmaginabili.

Rammento a voi tutti che oggi, per qualsiasi ricovero ospedaliero, viene effettuato un tampone, indipendentemente dal motivo per il quale il paziente è stato ricoverato e dunque, anche se privi di qualsiasi sintomo specifico, di positivi se ne continuano a trovare (e sempre se ne troveranno, finché esisterà il mondo).

E allora vi invito a consultare la tabella che indica la mortalità da Covid (che ripeto, è la mortalità dei pazienti ricoverati che risultano positivi al tampone).

Poveri anziani (casomai anche vaccinati) che continuano a morire in questa nostra Italia! E osservate quanti ne muoiono di quelli che hanno più di 90 anni!

Non è tollerabile!

Perciò fate i bravi, mettetevi la mascherina, osservate il distanziamento ed evitate gli assembramenti! Non contagiate i nonni!

E ricordate che, dopo i 90 anni, c’è ancora tutta una vita da vivere!




1984

 

Sono arrivato alla conclusione che 1984 di Orwell non sia un romanzo di fantasia, ma sia piuttosto da considerare il manuale d’istruzioni utilizzato dai responsabili del cambiamento epocale della società (Covid, guerra, clima), un Grande Fratello ben al disopra dei rappresentanti governativi che costituiscono solo gli esecutori operativi del progetto. Un progetto di resettaggio della mente dei cittadini del mondo intero che ormai, come bene afferma l’amico Emilio Mordini “obbediscono perché tutti obbediscono, perché hanno smesso di pensare (se mai lo hanno fatto), obbediscono con la serenità e l'ovvietà con cui si è sempre obbedito in regimi totalitari, obbediscono perché credono a ciò che si dice loro dato che è meno faticoso che non credere, credono perché sono del tutto disinteressati a credere in una cosa piuttosto che in un'altra.”

Leggere alcune frasi del romanzo in questione rende evidente quante volte e quanto attentamente lo abbiano letto i “burattinai” che così bene ne hanno messo in pratica gli “insegnamenti”, anche se credo che le intenzioni del povero Orwell fossero tutt’altre:

"L'intero clima di pensiero sarà diverso. In realtà non ci sarà alcun pensiero, come lo intendiamo ora. Ortodossia significa non pensare, non avere bisogno di pensare. L'ortodossia è inconsapevolezza".

Se tutti i documenti raccontavano la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera.”

La nuova aristocrazia era formata per la massima parte da burocrati, scienziati, tecnici, sindacalisti, esperti in pubblicità, sociologi, insegnanti, giornalisti e politici di professione.”

Chi controlla il passato- diceva lo slogan del Partito- controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato

Se si vuole allontanare per sempre l’ uguaglianza fra gli uomini, se gli Alti, come li abbiamo definiti, intendono restare per sempre al loro posto, allora la condizione mentale dominante deve coincidere con una follia tenuta sotto controllo.”

Parsons era un uomo grassoccio ma dinamico, di una stupidità sconfortante, un concentrato di entusiasmo imbecille, uno di quegli sgobboni adoranti e votati alla più cieca obbedienza sui quali, più ancora che sulla Psicopolizia, si reggeva la stabilità del Partito.”

Tutte le convinzioni, i costumi, i gusti, le emozioni, gli atteggiamenti mentali che caratterizzano il nostro tempo sono stati in realtà programmati al solo fine di sostenere la mistica del Partito e di impedire che venga colta la vera natura della società contemporanea.”

In generale, più si sa, più grande è la delusione: il più intelligente è anche il meno sano di mente.”


Un invito: se non lo avete fatto, o lo avete fatto tanto tempo fa, rileggetelo! E’ il modo migliore per comprendere quello che sta succedendo oggi!

domenica 21 maggio 2023

Il Covid colpisce ancora!

 



L’ Accademia Americana di Medicina Fisica e Riabilitazione (AAPM&R) ha pubblicato la Consensus Guide sulle “Conseguenze neurologiche del Long Covid”. Non mi stupisce che, adesso (in verità lo era già da Omicron) che il Covid non è più un problema, l’unica possibilità che rimane è concentrarsi sulle sue “conseguenze”. Anche perché, a leggere la guida in questione, si scopre che il terreno è assai fertile considerando che sono elencati, come sintomi del Long Covid, tutti quelli contenuti in qualsiasi trattato di Patologia Medica e di Neurologia, e per qualsiasi paziente, indipendentemente dalle sue patologie pregresse.
Dunque, una vera manna, per i medici dell’AAPM&R.
Tanto è vero, e questa a mio avviso è la notizia più significativa che leggo nell’articolo, e che, negli USA, ci sono già 41 CLINICHE SPECIALIZZATE per il trattamento del Long Covid.
Non c’è niente da fare, come d'altronde è ormai già da tanto tempo, “business is business” e anche la Sanità ormai non sfugge a questa regola aurea!

sabato 20 maggio 2023

Qualcuno mi aiuti a capire, per favore!

 

A me sembra veramente di vivere in un teatro dell’assurdo, sensazione d’altronde già ampiamente sperimentata nella vicenda Covid.
E’ innegabile che stiamo vivendo in un periodo di profondi cambiamenti climatici con un aumento importante di fenomeni ambientali critici.
Indipendentemente dal dibattito sulle cause di tutto questo (aumento della CO2 che è la tesi predominante, avvicendamento di fisiologiche ere climatiche, effetto delle nuvole, ecc. ecc.), ciò che mi sorprende di più è il fatto che tutti sono concordi nello stanziamento di enormi quantità di denaro (e non potrebbe essere altrimenti, sia chiaro)) per la “riparazione“ dei danni provocati e di ancora più enormi quantità di denaro per la conversione ad una energia green per evitare che “tra 30 o 40 anni” la situazione diventi ingestibile.
Ma, nel frattempo, di investire risorse (pulizia degli alvei dei fiumi, decementificazione, bacini di laminazione, argini, ecc. ecc.) per tentare almeno di mitigare i danni che questi fenomeni climatici continueranno certamente a provocare nei “30-40 anni” che ci separano dalla catastrofe sembra che non freghi niente a nessuno, a porte poche e lodevoli eccezioni. Se ne parla, eccome, ma le risorse stanziate sono relativamente poche e, molte volte, neanche utilizzate.
Leggo ad esempio, su varie fonti, la notizia dei 9 miliardi a disposizione per la messa in sicurezza del territorio e non spesi in Emilia Romagna, oltretutto da alcuni riferita (non so se sia vero) anche all’opposizione di verdi e ambientalisti contrari all’esecuzione di opere strutturali (argini e bacini di laminazione che sembrano abbiano ben funzionato in Veneto), ma favorevoli piuttosto a “ ristabilire la funzionalità dei sistemi fluviali, utilizzando soluzioni basate sulla natura”.
Qualcuno sa spiegarmi cosa sta realmente succedendo? Perchè ad un incompetente in materia, quale io sono, qualcosa non quadra!
 

 

Ci sarà un giudice a Berlino!

 

Questa notizia, riportata ieri da Associated Press, dovrebbe essere messa a confronto con le decisioni, adottate sullo stesso argomento, dalla Corte Costituzionale Italiana. Per inciso, per quanto mi riguarda, e lo dico con amarezza, quella sentenza della Corte Costituzionale ha provocato in me la perdità di stima in una Istituzione nellla quale fino ad allora riponevo ancora fiducia.
Questa la traduzione dell'articolo:
 

WASHINGTON (AP) - La Corte Suprema si è sbarazzata di un caso di immigrazione legato alla pandemia con una sola frase: “LE ORDINANZE DI EMERGENZA DEL COVID SONO DA CONSIDERARE TRA LE PIU’ GRANDI INTRUSIONI NELLE LIBERTA’ CIVILI”

Il giudice Neil Gorsuch ha avuto molto di più da dire, criticando aspramente il modo in cui i governi, dalle piccole città alla capitale, hanno risposto alla più grave minaccia per la salute pubblica in un secolo.

Il giudice, un conservatore di 55 anni che è stato il primo candidato alla Corte Suprema del Presidente Donald Trump, ha definito le misure di emergenza adottate durante la crisi del COVID-19, che ha provocato la morte di oltre 1 milione di americani, forse "le più grandi intrusioni nelle libertà civili nella storia di questo Paese in tempo di pace".

Ha citato gli interventi di chiusura delle scuole, la limitazione delle funzioni religiose, l'obbligo di vaccinazione e il divieto di sfratto. La sua scure era rivolta ai funzionari locali, statali e federali - anche ai suoi colleghi.

"I funzionari esecutivi di tutto il Paese hanno emesso decreti di emergenza di portata sconvolgente", ha scritto Gorsuch in una dichiarazione di otto pagine giovedì, che accompagna un'attesa ordinanza della Corte Suprema che respinge formalmente un caso riguardante l'uso della norma del Titolo 42 per impedire ai richiedenti asilo di entrare negli Stati Uniti.

La norma è stata revocata la scorsa settimana con la scadenza dell'emergenza sanitaria dichiarata per la prima volta più di tre anni fa a causa della pandemia di coronavirus.

Fin dall'inizio del suo mandato alla Corte Suprema, nel 2017, Gorsuch, nativo del Colorado che ama sciare e andare in bicicletta, è stato più disposto della maggior parte dei giudici a separarsi dai suoi colleghi, sia di destra che di sinistra.

Nei suoi sei anni di mandato ha votato principalmente con gli altri conservatori, unendosi alla maggioranza che lo scorso anno ha ribaltato la sentenza Roe v. Wade e ampliato i diritti sulle armi.

Ma ha tracciato un percorso diverso su alcune questioni, scrivendo il parere della Corte del 2020 che ha esteso le protezioni federali contro la discriminazione sul posto di lavoro alle persone LGBTQ. Si è anche unito ai giudici liberali per sostenere i diritti dei nativi americani.

Quando la variante omicron si è diffusa tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022, Gorsuch è stato l'unico giudice a presentarsi in aula senza maschera, anche se la sua collega, la giudice Sonia Sotomayor, che soffre di diabete, secondo quanto riferito, non si sentiva sicura a stretto contatto con persone che non indossavano la maschera.

Così la Sotomayor, che continua a indossare la maschera in pubblico, non ha preso posto tra gli altri giudici nel gennaio 2022. I due giudici hanno smentito le voci che li vedevano in disaccordo sulla questione.

Le ordinanze di emergenza di cui Gorsuch si è lamentato sono state annunciate per la prima volta nei primi giorni della pandemia, quando Trump era presidente, e mesi prima che il virus fosse ben compreso e fosse sviluppato un vaccino.

L'impostazione della sua denuncia non è nuova. Ha già scritto in passato in singoli casi che sono arrivati alla Corte durante la pandemia, a volte dissentendo da sentenze che lasciavano in vigore i decreti di emergenza.

I giudici sono intervenuti in diversi casi legati al COVID.

Con Gorsuch e altri cinque conservatori nella maggioranza, hanno posto fine alla moratoria sugli sfratti e bloccato un piano dell'amministrazione Biden che prevedeva che i lavoratori delle grandi aziende fossero vaccinati o indossassero una maschera e si sottoponessero a test regolari. Quando Amy Coney Barrett è entrata a far parte della corte, dopo la morte di Ruth Bader Ginsburg, hanno posto fine alle restrizioni sulle funzioni religiose in alcune aree.

Con un voto 5-4, dal quale Gorsuch e tre colleghi conservatori hanno dissentito, la Corte ha permesso all'amministrazione di richiedere la vaccinazione di molti operatori sanitari.

Giovedì, però, Gorsuch ha riunito le sue lamentele in un unico documento, indicando le lezioni che sperava si potessero trarre dagli ultimi tre anni.

"Una lezione potrebbe essere questa: La paura e il desiderio di sicurezza sono forze potenti. Possono portare a un consenso per l'azione - quasi qualsiasi azione - a patto che qualcuno faccia qualcosa per affrontare una minaccia percepita. Un leader o un esperto che sostiene di poter risolvere tutto, se solo facciamo esattamente come dice lui, può rivelarsi una forza irresistibile", ha scritto.

Un'altra possibile lezione: "La concentrazione del potere nelle mani di pochi può essere efficiente e talvolta popolare. Ma non favorisce un buon governo".

Ha avuto parole forti anche per gli Stati a guida repubblicana che hanno cercato di mantenere in vigore la politica del Titolo 42 e per i cinque giudici conservatori i cui voti hanno prolungato la politica di cinque mesi oltre la data in cui sarebbe altrimenti terminata a fine dicembre.

"Per lo meno, si può sperare che la magistratura non si permetta ancora una volta di essere parte del problema, consentendo ai contendenti di manipolare la nostra agenda per perpetuare un decreto progettato per un'emergenza per affrontarne un'altra", ha scritto Gorsuch.

Nel paragrafo finale della sua dichiarazione, Gorsuch ha riconosciuto, ma solo a malincuore, che gli ordini di emergenza a volte sono necessari. "Non fraintendetemi: un'azione esecutiva decisa è talvolta necessaria e appropriata. Ma se i decreti di emergenza promettono di risolvere alcuni problemi, rischiano di generarne altri", ha scritto.


 

venerdì 19 maggio 2023

La barbarie!

 

Sì, sono arrabbiato e indignato! Leggere notizie come queste mi fa uscire dai gangheri! Possibile che non si trovino le risorse per poter assumere 3-4 infermieri che permettano di evitare questa umiliazione a persone già provate dalla malattia e dal ricovero in ospedale?

I responsabili sanitari blaterano da anni di interventi per la sanità pubblica, di soldi del PNNR da utilizzare, di piani per la prevenzione delle malattie e poi consentono che la dignità umana venga calpestata in questo modo orribile. I dirigenti sanitari, a cominciare dai direttori del reparto, dovrebbero avere il coraggio di chiudere un reparto dove avvengono questi episodi denunciandone la gravità e la inaccettabilità. Invece si continua a chiudere gli occhi, a rendere “normale” l’intollerabile, ad accettare le politiche sanitarie fatte solo di vane parole, rassegnandosi allla deriva catastrofica e inevitabile del SSN.

I politici, si sa, hanno sempre fatto questo, ma io mi chiedo: dove cavolo sono i medici e gli infermieri che lavorano negli ospedali? Perchè non si fanno sentire? Come fa un medico o un infermiere ad accettare che i suoi pazienti siano umiliati in questo modo barbaro? Fatevi sentire, cavolo! Lasciamo pure da parte la faccenda della “missione” che ormai è da tempo che non interessa più a nessuno, ma, per la miseria, siamo pur sempre esseri umani. E, almeno per egoismo, ricordiamoci che tutto questo, un giorno, potrà accadere anche a noi!

giovedì 18 maggio 2023

Una modesta proposta.

 

Da quando, a gennaio 2023, è stata pubblicata la review Cochrane “Interventi fisici per interrompere o ridurre la diffusione dei virus respiratori”, nella quale si afferma che, sostanzialmente, non esiste alcuna evidenza scientifica che l’uso delle mascherine influisca sulla diffusione del contagio per quanto riguarda i virus respiratori, abbiamo assistito a una caterva di critiche e di articoli “scientifici” che contestano questa conclusione.
Faccio notare che, in epoca antecovid, la medicina basata sull’evidenza EBM, di cui la Cochrane è stata promotrice e leader indiscussa, ha rappresentato il faro della scienza medica. Il motto era “se non esiste evidenza scientifica, qualsiasi atto medico è inutile e sbagliato”. Oggi questo motto è soppiantato da “in fondo male non fa, cosa costa provare?”.
Tutto questo preambolo perchè oggi mi viene segnalato da Medscape un ennesimo articolo dal titolo “Una revisione sostiene la necessità di continuare a indossare la mascherina nelle visite sanitarie”.
Io perciò vorrei far riflettere tutti voi sulla fondamentale differenza tra la review della Cochrane e tutte le altre che appaiono e continueranno ad apparire sulle riviste “scientiche”.
Lo studio che ha condotto all’attuale e aggiornata review della Cochrane, dopo tante altre prima di questa, ha come data di prima pubblicazione il 20 agosto 2007, quando della SARS-CoV-2 nessuno sospettava neanche l’esistenza. Sono quasi 20 anni che Jefferson e Co. studiano i metodi utilizzati per contenere I contagi dei virus respiratori concludendo che la misura che presenta maggiore, seppure anch’essa limitata efficacia, è il lavaggio delle mani come d’altronde i medici hanno sempre saputo.
Le review che appaiono in questo ultimo anno rappresentano invece studi basati su dati odierni che certamente non possono neanche lontanamente paragonarsi, come affidabilità e “scientificità” a quelli, ventennali, di Jefferson.
Diciamoci la verità: sono studi fatti ad hoc, unicamente per dimostrare un assunto pregiudiziale: la mascherina è utile.
E allora io propongo una mediazione, pratica, tra “se non esiste evidenza scientifica, qualsiasi atto medico è inutile e sbagliato” e “in fondo male non fa, cosa costa provare?”
Togliamo qualsiasi obbligo! Chi vuole indossare la mascherina lo faccia! Ma non rompete le scatole a chi, come me, vuole continuare a respirare liberamente in qualsiasi circostanza!

 

martedì 16 maggio 2023

Orwell ci fa un baffo!!!

 


Questo articolo scientifico, che al momento è un preprint ma che sono sicuro troverà spazio in qualche importante rivista scientifica, ci preannuncia quale sarà il futuro dei “novax”, come oggi viene definito chiunque si ponga un dubbio sui vaccini (anche io, ad esempio, pur essendo vaccinato, rientro nella categoria perché ho sconsigliato il vaccino ai bambini e agli adolescenti e chiedo studi seri sugli effetti avversi).

Chi si pone interrogativi è un individuo disturbato e anche un po' allocco che è suscettibile alla disinformazione e non riesce a distinguere le fake news da quelle della "scienza". Dunque sarà sottoposto a test psicologici e, sono certo, prima o poi si arriverà alla sua “rieducazione”. Altrettanto importante sarà il controllo degli “ecosistemi informativi in rete”.

Dunque, signori miei, Orwell ci fa un baffo!

Questo l’abstract dell’ articolo in questione che ha il titolo: “La capacità di individuare le fake news predice le variazioni regionali nell'adozione del vaccino COVID-19 nel Regno Unito”:

"La suscettibilità a credere a informazioni false o fuorvianti è associata a una serie di esiti negativi. Tuttavia, è notoriamente difficile studiare il legame tra la suscettibilità alla disinformazione e i comportamenti conseguenti nel mondo reale, come l'assunzione di vaccini. In questo studio preregistrato, abbiamo ideato un modello socio-spaziale su larga scala che combina il rigore di un test psicometricamente validato di suscettibilità alla disinformazione, somministrato a un campione rappresentativo a livello nazionale di 16.477 individui, con i dati di assunzione del vaccino COVID-19 di 129 regioni subnazionali pubblicati dal governo del Regno Unito (UK), per dimostrare che la capacità generale di rilevare la disinformazione predice fortemente e positivamente l'assunzione regionale del vaccino nel Regno Unito. Abbiamo messo in prospettiva questo effetto correlazionale praticamente significativo notando come gli interventi psicologici che riducono la suscettibilità alla disinformazione degli individui potrebbero essere associati a un'ulteriore adozione del vaccino.Verificare se l'esposizione e la fiducia nella disinformazione siano associate a un comportamento nel mondo reale è di importanza critica sia dal punto di vista scientifico che sociale. Nel contesto della pandemia di COVID-19, la credenza nella disinformazione sul virus è stata collegata ad atti di vandalismo, oltre che a una minore disponibilità a rispettare le indicazioni della sanità pubblica e all'intenzione di vaccinarsi contro la malattia. Le conseguenze potenzialmente negative della disinformazione sono ampiamente dimostrate da studi di laboratorio e da studi condotti sui social media. Nel contesto della salute pubblica, la maggior parte degli studi sono basati sul laboratorio o sulle intenzioni, invece di valutare i comportamenti effettivamente osservati, come l'assunzione del vaccino. Stabilire se la suscettibilità alla disinformazione predice l'adozione di vaccini più in generale è un'importante questione aperta, che informa gli sforzi per ridurre gli effetti negativi dell'esposizione alla disinformazione. Ciò comporta diverse sfide, che affrontiamo in questo studio. In primo luogo, per misurare e confrontare accuratamente la suscettibilità alla disinformazione a livello nazionale è necessario uno strumento standardizzato che sia in grado di valutare la probabilità che le persone credano alla disinformazione in senso generale. Abbiamo condotto un'indagine rappresentativa su larga scala nel Regno Unito (UK; n = 16.477) con un test di suscettibilità alla disinformazione convalidato psicometricamente. In secondo luogo, poiché le informazioni sono spesso trasmesse tra individui socialmente connessi, la suscettibilità alla disinformazione è probabilmente mediata dagli ecosistemi informativi in rete di cui gli individui fanno parte, il che richiede una metodologia in grado di tenere conto di eventuali effetti di rete. Sviluppiamo un nuovo approccio di modellazione per indagare i sistemi sociali in rete su larga scala utilizzando dati che preservano la privacy, che può essere applicato anche in altri studi in cui i ricercatori sono interessati a rilevare gli effetti di rete alla base dei comportamenti psicosociologici. In terzo luogo, collegare la suscettibilità alla disinformazione a livello individuale con i risultati osservati, come i tassi di vaccinazione di un Paese, richiede una quantità significativa di dati a livello regionale, poiché le variazioni regionali nell'adozione dei vaccini possono essere legate a una serie di fattori, come le dinamiche politiche, lo status socio-economico o la demografia."

 

P.S. due informazioni sull’articolo in questione: la prima è che uno degli autori è dell’Imperial College (sempre presente), La seconda è l’autodichiarazione finale del group leader, Alexandre de Figueiredo: “Gli autori dichiarano i seguenti interessi in competizione: A.d.F. è stato coinvolto negli ultimi due anni in sovvenzioni collaborative del Vaccine Confidence Project con Janssen e GlaxoSmithKline, è stato consulente del programma Pfizer sul rafforzamento dei percorsi di immunizzazione infantile e ha ottenuto una sovvenzione del Merck Investigator Studies Program che ha finanziato la raccolta dei dati in questo studio.”

Ai primi sintomi fatevi subito il tampone!

  Attenzione! In questo post uso la provocazione e l’ironia. E’ una precisazione che ho imparato essere necessaria in social come FB. Veniam...