giovedì 23 novembre 2023

Almeno, là in America, lo denunciano!

Il New York Times è uno dei più importanti e autorevoli quotidiani statunitensi. Come Repubblica e il Corriere in Italia, anche il NYT si è schierato, fin dall’inizio, a favore delle strategie governative, in particolare riguardo la chiusura delle scuole.
Oggi, sulle sue pagine, appare un editoriale, molto duro, dal titolo “Le sorprendenti evidenze sulla perdita di apprendimento sono disponibili”.
In fondo, là in America, se ne sono resi conto e, anche se il NYT non si scusa per essere stato complice di questa catastrofe, almeno oggi la denuncia con forza.
Qui in Italia sembra invece che nessuno se ne accorga, ma il problema è veramente molto grave e se penso che qui in Campania, dove i problemi dell’abbandono scolastico e del disagio giovanile sono più rilevanti che nel resto del paese, le scuole sono rimaste chiuse più che in qualsiasi altro luogo del mondo e nessuno lo ricorda e lo denuncia, mi “innervosisco” come non mai.
 
 
"Nel pieno della pandemia Covid-19, il Congresso ha destinato 190 miliardi di dollari in aiuti alle scuole, stabilendo che il 20% dei fondi doveva essere utilizzato per contrastare i ritardi nell'apprendimento. All'epoca, gli educatori sapevano che l'impatto sull'apprendimento dei bambini sarebbe stato significativo, ma non se ne conosceva ancora la portata.
Le prove sono ora disponibili e sono sorprendenti. La chiusura delle scuole che ha portato 50 milioni di bambini fuori dalle aule all'inizio della pandemia potrebbe rivelarsi l'interruzione più dannosa nella storia dell'istruzione americana. Inoltre, ha fatto arretrare di due decenni i progressi degli studenti in matematica e lettura e ha ampliato il divario di risultati che separa i bambini poveri da quelli ricchi.
Queste perdite di apprendimento rimarranno irrisolte quando i fondi federali si esauriranno nel 2024. Gli economisti prevedono che questa generazione, con un divario educativo così significativo, subirà una diminuzione dei redditi nell'arco della vita e diventerà un freno significativo per l'economia. Ma gli amministratori dell'istruzione e i funzionari eletti che dovrebbero mobilitare il Paese contro questa minaccia non lo fanno.
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Le sfide sono state aggravate da un'epidemia di assenteismo, in quanto gli studenti che si erano abituati a non frequentare la scuola durante la pandemia continuano a farlo anche dopo la ripresa delle lezioni in presenza. Milioni di giovani sono entrati a far parte della schiera degli assenti cronici - quelli che mancano il 10% o più dei giorni dell'anno scolastico - e per i quali l'assenteismo si tradurrà in lacune nell'apprendimento.
Nei primi anni di scuola, questi bambini assenti rischiano maggiormente di non riuscire a padroneggiare le capacità di comprensione che rendono possibile l'istruzione. Più assenze accumulano questi studenti, più si allontanano dal processo di socializzazione attraverso il quale i giovani imparano a vivere e lavorare con gli altri. Più sono in ritardo dal punto di vista scolastico, più è probabile che abbandonino gli studi.
Lo scorso autunno, l'Associated Press ha illustrato il crollo della frequenza scolastica negli Stati Uniti, utilizzando i dati raccolti in collaborazione con il professore di educazione dell'Università di Stanford Thomas Dee. Nell'anno scolastico 2021-22, più di un quarto degli studenti era cronicamente assente, rispetto al 15% prima della pandemia. Ciò significa che altri 6,5 milioni di studenti si sono aggiunti alla schiera degli assenti cronici.
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Questi giovani sono anche vulnerabili alle difficoltà di salute mentale che sono peggiorate durante la pandemia. Sulla base dei dati raccolti nel 2021, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno riferito quest'anno che oltre il 40% degli studenti delle scuole superiori provava sentimenti persistenti di tristezza e disperazione; il 22% aveva preso seriamente in considerazione il suicidio; il 10% aveva riferito di aver tentato il suicidio.
Fin dall'inizio della pandemia, molti genitori ed educatori hanno lanciato l'allarme sugli effetti del lutto, dell'isolamento e di altre interruzioni sulla salute mentale dei loro figli. Oltre a ricollegare questi giovani alla scuola, gli Stati e le località devono creare un ambiente scolastico più favorevole e fornire i servizi di consulenza di cui questi studenti hanno bisogno per avere successo.
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La crisi della perdita di apprendimento è più grave di quanto molti funzionari eletti abbiano ancora riconosciuto. Sarà necessario un senso di urgenza collettiva da parte di tutti gli americani per scongiurare gli effetti più devastanti sui bambini della nazione
 

 

mercoledì 22 novembre 2023

L'aggiornamento scientifico per i medici.

Ed ecco che il professor Andreoni, da me già citato nel post di ieri, ritorna tra noi parlandoci d’influenza.
Oltre le considerazioni che comunque ci aspettiamo da uno “scienziato” come lui e cioè la vaccinazione non solo per fragili e anziani ma anche per i bambini e la mascherina nei luoghi affollati e sui trasporti pubblici ne ricorda una che lui dice essere “uno dei comportamenti più virtuosi”, ed ha ragione, ma che stranamente non è stato evidenziato come tale durante l’epidemia quando si è parlato piuttosto di assembramenti, distanza sociale, divieto di abbracci, disinfezione dei pacchi della spesa, ecc.: il lavaggio delle mani.
Mi ricordo di un post che feci nel lontano aprile o maggio 2020 nel quale parlavo del lavaggio delle mani come la più importante misura per evitare e diffondere il contagio ricordando come d’altronde questo era stato da sempre insegnato a noi medici e meravigliandomi del fatto che allora se ne parlasse così poco.
Comunque non è questo ciò che vorrei evidenziare in questo post, bensì il consiglio, che confesso non conoscevo fino ad oggi, per evitare il contagio: l’uso della sciarpa.
“Per mantenere le mucose al caldo”, dice Andreoni
Che dire? Per noi medici “l’aggiornamento scientifico” è fondamentale e, ogni giorno, ne impariamo una nuova!

 


martedì 21 novembre 2023

Tacete, per favore, tacete!

 

Nonostante il dato di realtà del flop delle vaccinazioni di richiamo, alcuni “scienziati” non ci vogliono proprio stare. Ecco Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive, che rilancia sui media che “Siamo ancora intorno ai 25 morti Covid al giorno e la campagna vaccinale purtroppo non decolla…... La mortalità è comunque sempre rilevante. Nel mese di ottobre abbiamo registrato 780 morti, adesso siamo a 160-170 decessi a settimana”

Quindi morti, sempre tanti morti, e voi, imbecilli che non siete altro, continuate a non volervi vaccinare!

A questo punto vorrei fare una domanda al professor Andreoni: considerato che i “decessi Covid” (mi raccomando tampone a tutti quanti, qualsiasi siano i sintomi e le patologie che portano al ricovero) riguardano, tutti o quasi, pazienti 80-90enni, quanti di loro erano vaccinati?

Se la risposta è, come credo, tutti o quasi, si potrebbe finalmente finire questa farsa e considerare che 160 individui 80-90enni che muoiono ogni settimana rappresentano la normalità e che se se facessero loro i tamponi per tutte le altre malattie, chissà a quante risulterebbero positivi.

La vogliamo smettere sì o no? L’avete capito che, per colpa solo vostra, avete perso la credibilità e, purtroppo, l’avete fatta perdere anche alla scienza medica?

E’ veramente arrivato, per voi, il momento di tacere! Almeno cercate di conservare un minimo di dignità!

 


 

lunedì 20 novembre 2023

L'Istituto Pasteur ci poteva pensare prima!

 

L’Istituto Pasteur di Parigi ci informa, in suo comunicato, di un altro effetto “salutare” di lockdown e mascherine: l’aumento preoccupante dei casi, superiori per numero al periodo prepandemico, della meningite batterica.
Due l’ipotesi prese in considerazione.
La prima: il meningocco ha ripreso rapidamente la sua attività in una popolazione indifesa che non era stata a contatto con il batterio per lungo tempo e che, a causa di mascherine e diminuizione dei contatti sociali, ha subito un calo dell’immunità generale ed è diventata di nuovo vulnerabile nei confronti di questo batterio in costante evoluzione, il cui genoma è particolarmente variabile.
La seconda: il calo dei tassi di vaccinazione contro il meningococco, simile, d’altronde, al calo delle vaccinazioni per qualsiasi altra malattia che caratterizza (chissà per quale motivo, eh?) la situazione sanitaria mondiale.
L’Instituto Pasteur lancia dunque il suo allarme perchè: “la meningite batterica è virtualmente fatale al 100% e, anche quando viene trattata correttamente, il tasso di mortalità rimane del 10%”.
Forse, aggiungo io, l’Istituto Pasteur avrebbe dovuto pensarci prima e far pesare la sua autorevolezza scientifica quando ce ne sarebbe stato bisogno allo scopo di impedire decisioni sanitarie antiscientifiche e dannose delle quali, oggi, paghiamo le conseguenze.
 

 

domenica 19 novembre 2023

Ho perso la fiducia in me stesso! 😀

 

Gli Stati Uniti sono un paese dove i tassi di vaccinazione sono i più elevati del mondo intero sia per gli adulti che per i bambini. Questo è principalmente dovuto a campagne vaccinali intense ed “aggressive” che sono in atto già da molti anni.
Ebbene, se consideriamo l’attuale richiamo con il vaccino aggiornato per il Covid, vediamo che anche lì, come d’altronde in tutto il mondo occidentale, esso si è rivelato un flop nonostante i ripetuti inviti, almeno per anziani e fragili, che menzionano la stabile pericolosità del Covid per quelle categorie.
Evidentemente però ben pochi ci credono ancora.
Ma non è questo l’argomento di questo post, quanto piuttosto l’evidenziare che questa “sfiducia” rispetto ai consigli delle istituzioni sanitarie riguardo le vaccinazioni, si è estesa anche anche agli altri vaccini, in particolare quello per l’influenza.
Come potete vedere nella prima tabella (dati del CDC) i vaccinati contro il Covid, come anche quelli per il virus sinciziale, non superano il 15% e quelli per l’influenza raggiungono a malapena il 35%.
Se confrontate i dati per l’influenza degli anni precedenti (seconda tabella), noterete che il calo è considerevole visto che prima si arrivava a picchi anche del 62%.
Bene, male? Lo potremo valutare a fine stagione!
Il dato di fatto di perdita della fiducia in noi medici è però sicuramente accertato e questo io non lo valuto come un fatto positivo, anche se bisogna ammettere che ce lo siamo cercata con tenacia e ostinazione.
Comunque confesso che anche io quest’anno non mi sono vaccinato contro l’influenza dopo che lo facevo da quando avevo raggiunto i 65 anni.
Anche io, perciò, ho perso fiducia in me stesso! 😀😀




giovedì 16 novembre 2023

Aspetto, questa volta, l'intervento dei fact checkers!

 

Ecco l’intervista a Gabriele Bronzetti del Sant' Orsola di Bologna apparsa ieri sul Corriere della Sera.
Il titolo: “Miocarditi e pericarditi da vaccino Covid: cosa è successo davvero”
Chissà se i solerti fact checker questa volta interverranno a censurare questa palese fake news, da considerare tale non solo per le evidenze scientifiche e statistiche indiscutibili dopo 2 anni e mezzo di vaccinazione, ma soprattutto perché sono ormai la stessa Pfizer e Moderna a riportare la possibilità di miocarditi/pericarditi dopo il vaccino talvolta con “esito fatale”.
Certo che è assurdo e sconcertante che quotidiani di rilievo nazionale come il Corriere continuino ancora oggi a sfornare notizie come queste senza un minimo di vergogna. Meno male che, considerate il numero di adesioni alla campagna vaccinale, è chiaro che nessuno, ormai, gli crede più.
Alcuni passi dell’articolo:
 
“non ci sono studi che abbiano dimostrato una relazione causa-effetto incontrovertibile tra vaccinazione e infiammazioni cardiache”
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“di fronte a chi si presentava in Pronto Soccorso con dolore toracico dopo il vaccino, l’inevitabile ecocardiogramma che riscontrasse un minimo liquido pericardico- quello fisiologico- veniva refertato molto spesso come pericardite, in modo a dir poco corrivo: senza segni di infiammazione, senza alterazioni Ecg. Di conseguenza negli ultimi tre anni mi sono trovato, come molti miei colleghi, a confutare decine di diagnosi di pericarditi inesistenti ormai troppo tardi. Nessuno convincerà questi pazienti di non essere stati vittime del vaccino. Ecco perché abbiamo parlato di “finte pericarditi”.
……………..
“è inevitabile che tra le centinaia di migliaia di vaccinati in un breve intervallo di tempo, nei giorni successivi qualcuno si ammali come si ammalerebbe anche senza una puntura nel deltoide. Infatti, non ci sono studi che abbiano dimostrato incontrovertibilmente una relazione causa-effetto tra vaccinazione Covid e infiammazioni cardiache. Quelli con una debole correlazione erano inficiati da vizi metodologici, i cosiddetti bias, gli stessi che indurrebbero a sospettare una prevalenza di pericarditi tra chi mangia la pizza “Bufala” rispetto a chi sceglie la pizza “Margherita”.
……………..
“Il caso delle finte pericarditi serva da monito a tutti. Scambiare lucciole per lanterne non è stata una figura delle più commendevoli, anche se, a discarico dei cardiologi, si può riconoscere l’aver agito nell’ urgenza di un tempo buio.”
 



 

domenica 12 novembre 2023

Noi lo sapevamo già!

 

L’OMS ha aggiornato le sue linee guida per la classificazione dei pazienti affetti da Covid, introducendo una nuova categoria: i pazienti “a rischio moderato”.
Adesso l’unica categoria che rimane ad alto rischio di ospedalizzazione è quella dei pazienti immunocompromessi che d’altronde, aggiungo io, è quella che da sempre va incontro a possibili e frequenti complicanze, non solo per il Covid ma per qualsiasi malattia infettiva conosciuta.
La buona notizia è comunque che adesso le persone precedentemente considerate ad alto rischio, tra cui anziani e/o persone con condizioni croniche, disabilità e comorbidità di malattie croniche” non sono più considerate tali.
Nello specifico “a rischio moderato” adesso sono: “le persone di età superiore ai 65 anni, quelle con condizioni come obesità, diabete e/o condizioni croniche, tra cui broncopneumopatia cronica ostruttiva, malattie renali o epatiche, cancro, le persone con disabilità e quelle con comorbidità di malattie croniche”.
Ovviamente per tutti gli altri, cioè la maggioranza della popolazione, il rischio è praticamente nullo.
Tutto questo noi lo sapevamo già, ma che adesso lo dica anche l’OMS ci fa molto piacere.
Ed è forse perché lo sapevamo già che le campagne vaccinali in tutto il mondo non vadano come i responsabili sanitari avevano previsto?
Strano però che gli unici a non saperlo fossero loro, non è vero?!
 
 

sabato 11 novembre 2023

Sui bambini "morti" a Gaza.

Oggi una delle notizie principali dei media è il rigetto dell’appello al tribunale dei genitori di Indi, alla quale dunque potrà essere sospesa la ventilazione meccanica già da oggi.
Potremo dunque ricevere a breve la notizia del suo decesso e credo che quando avverrà monterà sicuramente un’ondata di indignazione in una larga parte dell’opinione pubblica che verrà sicuramente stimolata ancora di più dai media, dai politici e dai religiosi.
Dai media oggi viene riferita anche un’altra notizia e cioè le parole del direttore dell’ONU Ghebreyesus che, al Consiglio di Sicurezza di ieri in cui si è parlato della situazione in Medio Oriente, ha affermato, come tutti i media riportano, “A Gaza muore un bambino ogni 10 minuti".
La notizia, che è teoricamente corretta, ci dovrebbe dunque far riflettere sui meccanismi che accendono l’indignazione popolare così intensa in un caso e così fievole nell’altro.
Qualcuno, a questo punto, si potrebbe anche chiedere perché ho utilizzato l’avverbio “teoricamente” riferito alla notizia riportata dai media.
Perchè, ma in effetti ci siamo ormai da tempo abituati, i media, tutti quanti, riferiscono le notizie in maniera ambigua ed equivoca con lo scopo principale di orientare l’opinione pubblica verso la “narrazione ufficiale”.
Che cosa ha impedito agli articolisti di tradurre correttamente la frase originale di Ghebreyesus: “A child is killed every 10 minutes in Gaza”?
”Ogni 10 minuti un bambino VIENE UCCISO a Gaza”.
Fa tutto un altro effetto, vero?
Aspettiamoci dunque, nei prossimi giorni, uno straordinario e commovente dibattito mediatico sull’epilogo della vicenda di Indi che occuperà pagine e schermi dei media.
Ma per i bambini UCCISI a Gaza, che dal 7 ottobre sono calcolati essere 4506 (e 44 in Cisgiordania dove in teoria la guerra non c’è) dovremo aspettare chissà quanto ancora.

P.S. Una riflessione che da un po’ mi gira nella testa. Forse dovremmo essere più cauti ad utilizzare il termine “antisemitismo”. Semiti sono sia gli ebrei che i palestinesi. Come si legge in Wikipedia: “Semiti è un termine che si riferisce a tutti quei popoli che parlano, o hanno parlato, lingue del ceppo semitico, cioè gli Arabi, gli Ebrei, gli Aramei, gli Assiri, i Cananeo-Fenici e dal punto di vista prettamente linguistico gli Abissini.”
Rischiamo perció di fare confusione.
Forse meglio sarebbe utilizzare il termine “antisionismo”. Penso sia più corretto.
 




 

giovedì 9 novembre 2023

No, questa ipocrisia non riesco a sopportarla!

 

In genere frequento molto poco la tv (solo film e qualche serie), ma ieri sera mi è capitato di vedere il TG1.
Il primo servizio, molto lungo e accurato (c’era anche un’intervista al padre), era dedicato alla vicenda di Indi, la bambina inglese affetta da una malattia mitocondriale e all’impegno straordinario e la corsa contro il tempo del governo italiano per il suo trasferimento al Bambino Gesù per evitare, o piuttosto meglio dire ritardare, considerato il tipo di patologia di cui soffre, il suo decesso.
Consiglio dei ministri straordinario e notturno per la concessione della cittadinanza italiana, nomina a tutore del console italiano a Manchester, emissione di un decreto d’urgenza di un tribunale italiano, adito dal legale italiano della famiglia Simone Pillon, per il trasferimento a Roma della piccola.
Tutto cio’ associato ad una copertura mediatica nazionale accomunata dal grido, del tutto illusorio ed ingannevole in questo caso, di “salviamo la sua vita, messa in pericolo dalla, in questo caso, crudele e violenta Gran Bretagna!”
Ebbene, nello stesso tempo, veniamo informati, anche se con un enfasi molto meno partecipata e commovente, che i bambini morti a Gaza sono, ad ieri, 4324 e quelli feriti 8663.
Non so voi, ma a me questa ipocrisia, doppiezza e cinismo mi fa venire da vomitare.
Comprendo benissimo che notizie come quella di Indi servano soltanto a distogliere l’attenzione di una popolazione ormai rimbambita e stolida dalla tragedia che si sta consumando, ma, cosa volete, non riesco ad accettare come siamo potuti arrivare a questo punto di rincoglionimento e credulità generalizzata.
D’altronde mi rendo anche conto di quanto siano stati efficaci le tecniche di comunicazione messe in atto fin dall’inizio dell’epidemia. Un esperimento davvero ben riuscito del quale i suoi ideatori potranno godere i frutti nel futuro che ci attende.
 

 

martedì 7 novembre 2023

E' un conforto avere la conferma di quanto gli USA abbiano a cuore la difesa della vita dei civili!😀

 

Dopo un mese di guerra e 10022 palestinesi morti (ultimo conteggio) tra cui 4000 bambini, gli Stati Uniti inviano una nota ufficiale a Israele:
"Imperativo proteggere i civili palestinesi e ridurre il danno civile durante le operazioni militari".
Che sollievo prendere atto dello zelo USA rispetto la salvaguardia delle vite dei civili palestinesi!😡
Zelo confermato anche dall’invio in Israele di “bombe di precisione” per un valore di 320 milioni di dollari.
Certo pero’ che apprendere che quelle lanciate fino ad adesso dagli aerei erano probabilmente bombe che colpivano un po’ “ad mentula canis” lascia un po’ interdetti.
Pero’, adesso che sappiamo che utilizzeranno le “bombe intelligenti”, siamo sicuramente tutti più tranquilli e determinati nel continuare a sostenere e avallare Israele nella sua “guerra di difesa”😀


lunedì 6 novembre 2023

Filippo Anelli, il "fantastico" Presidente dell'Ordine dei Medici

La notizia della circolare di Vaia per incentivare le vaccinazioni è arrivata anche ai media nazionali.
L’articolo che appare oggi su Repubblica ci informa che: “dal 25 settembre (quando è partita la nuova campagna vaccinale) al primo novembre, risultano 254.554 le dosi somministrate in Italia di vaccino anti-covid (Comirnaty XBB 1.5). Le regioni dove compaiono il maggior numero di vaccinati sono la Lombardia (101.783 pari all'1,02% della popolazione), seguita dall'Emilia Romagna (38.856, lo 0,88%) la Toscana (35.276, lo 0,97). Poi arrivano il Piemonte, la Puglia e la regione Lazio. Gli ultimi posti sono occupati da Calabria (con 324 dosi somministrate), Molise (391) e Umbria (873).”
Praticamente, ma lo sapevamo già, non si è vaccinato nessuno o quasi.
Quello che qui comunque mi preme di far notare è il singolare commento di Filippo Anelli, il Presidente dell’Ordine dei Medici che non smette mai di “stupirci” fin dall’inizio della vicenda Covid. Lui dice:
"Sarebbe opportuno che le Regioni rendessero pubbliche le modalità di offerta delle vaccinazioni anti-Covid e antinfluenzali, in maniera da informare i cittadini sulle possibilità di aderire alla campagna vaccinale e sui luoghi di somministrazione dei vaccini", dice il presidente della Fnomceo Filippo Anelli . Le vaccinazioni si possono fare infatti negli studi dei medici e dei pediatri di famiglia e nelle farmacie, oltre che nei centri vaccinali. "C'è una stanchezza generale nei confronti delle vaccinazioni, serve una spinta sul piano comunicativo - insiste Anelli -. I medici che sono impegnati nelle vaccinazioni stanno facendo un'attività di priorità partendo dai più fragili. Il ministero ha tutte le possibilità per monitorare la situazione, per capire le modalità delle Regioni e per far conoscere ai cittadini le disponibilità. Le dosi ci sono".
Cioè il fantastico presidente, invece di interrogarsi sul perché NESSUN MEDICO si è vaccinato nel mese a lui riservato della campagna, invita i suoi associati a una spinta sul piano comunicativo.
Ma lui, poi, si è vaccinato o no? Ce lo facesse sapere, per favore!
E Vaia comunque, come ho detto l’altra volta, ha perso una ottima occasione per stare zitto ed evitare di fare, in questo caso, una figura ridicola.


sabato 4 novembre 2023

Ci danno tutte le informazioni?

 

I media danno scarsissime notizie sulla situazione attuale in Cisgiordania dove Hamas non è presente in alcun modo.
Al Jazeera ci informa che le vittime li’ sono state, dal 7 ottobre, 143 tra cui 40 bambini e i feriti 2100.
Per avere un’informazione più completa su quello che sta succedendo nella West Bank puo’ essere percio’ utile la traduzione del rapporto delle Nazioni Unite pubblicato il 1 novembre.
Importante anche perché, a mio avviso, non si dovrebbe mai dimenticare il ruolo che “i coloni” israeliani hanno da sempre avuto nel fallimento di qualsiasi tipo di trattativa e/o accordo tra le due parti.
 
“La violenza dei coloni israeliani è aumentata in modo significativo, passando da una media già alta di tre incidenti al giorno nel 2023 a sette al giorno ora, secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OHCA).
Durante questo periodo, l'OCHA ha registrato 171 attacchi dei coloni contro i palestinesi, che hanno provocato 26 diversi incidenti con vittime, danni a 115 proprietà palestinesi e circa 30 episodi segnalati di danni a proprietà e vittime.
I casi di molestie, sconfinamenti e intimidazioni non sono inclusi nel rapporto, sebbene anch'essi aumentino la pressione sui palestinesi affinché lascino la loro terra, ha osservato l'Ufficio.
Un numero crescente di coloni israeliani si è trasferito in Cisgiordania, occupata da Israele dal 1967, pregiudicando una potenziale soluzione a due Stati per il lungo conflitto, in cui due Stati possano vivere pacificamente fianco a fianco.
Restrizioni all'accesso
Anche le restrizioni all'accesso, solitamente imposte dalle autorità israeliane, si sono intensificate in tutta la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est. Queste sono particolarmente severe nelle aree vicine agli insediamenti israeliani e nella cosiddetta "Seam Zone", l'area palestinese isolata dalla barriera israeliana lunga 712 chilometri in Cisgiordania.
Anche i coloni hanno imposto restrizioni di movimento, ha dichiarato l'OCHA, bloccando le strade di accesso alle comunità palestinesi, limitando il loro accesso ai servizi essenziali e ai mezzi di sussistenza. In alcuni casi, i coloni hanno anche danneggiato le risorse idriche su cui le comunità di pastori fanno affidamento.
Anche i servizi di assistenza umanitaria, compresi quelli sanitari e scolastici, sono stati interrotti dall'intensificarsi delle restrizioni, ha aggiunto l'OCHA.
Uso di armi da fuoco
L'Ufficio ha anche rilevato l'uso di armi da fuoco per intimidire i palestinesi: dal 7 ottobre, più di un incidente su tre legato ai coloni ha visto questi ultimi usare armi da fuoco per minacciare i palestinesi, anche aprendo il fuoco.
Il 12 ottobre, otto famiglie, composte da 51 persone, sono state sfollate dalla comunità di pastori Shihda WaHamlan a Nablus, nel nord della Cisgiordania, dopo che i coloni li hanno minacciati con armi da fuoco, dicendo che li avrebbero uccisi e avrebbero dato fuoco alle loro tende durante la notte, secondo l'OCHA.
Sostegno attivo delle forze israeliane
L'OCHA ha aggiunto che in quasi la metà dei casi le forze di sicurezza israeliane hanno "accompagnato o sostenuto attivamente" gli aggressori.
Molti di questi incidenti sono stati seguiti da scontri tra le forze israeliane e i palestinesi, in cui tre palestinesi sono stati uccisi e decine feriti. Alla fine di ottobre, otto palestinesi sono stati uccisi direttamente dai coloni, ha rilevato l'Ufficio.
Sono stati causati danni o distruzioni a 24 strutture residenziali, 40 strutture utilizzate per l'agricoltura, 67 veicoli e più di 400 alberi”
 

 

venerdì 3 novembre 2023

Sulla vaccinazione.

La vaccinazione contro il Covid è stata caldamente consigliata dal Ministero della Salute per operatori sanitari, over 80 e “fragili”.
Dal 2 ottobre sono partite le somministrazioni del vaccino, insieme a quello antinfluenzale, e adesso si puo’ fare il bilancio del passato mese di ottobre.
Lo fa, ad esempio, la regione Lazio che ci informa delle dosi somministrate:
• 383.000 antinfluenzale
• 11.000 anticovid
Colpisce anche voi, vero, la grande fiducia che i medici, principali destinatari di questa prima fase vaccinale, nutrono verso il vaccino anticovid?
Chissà cosa li ha spinti verso la decisione di evitarne la somministrazione, adesso che non è più obbligatoria, se la valutazione dell’efficacia oppure quella della sicurezza?
Comunque il comunicato della Regione Lazio prosegue nell’annunciarci, con entusiasmo, l’inizio della terza fase della campagna vaccinale:
“Da novembre si è entrati così nel vivo della terza fase della vaccinazione anti Covid-19, aprendo alle restanti fasce della popolazione e consigliandola prevalentemente ai familiari, ai conviventi e ai caregiver di persone con gravi fragilità”.
Immaginate anche voi quanti saranno a correre nei centri vaccinali, persuasi dall’invito del Ministero della Salute?!
E, state tranquilli, non si sono certo dimenticati dei bambini perché:
“Per quanta riguarda i bambini dai 6 mesi ai 4 anni, che non abbiano completato il ciclo primario anti Covid-19, saranno disponibili tre dosi: la seconda sarà somministrata a tre settimane dalla prima e la terza a otto settimane dalla precedente”.
Quello che mi chiedo, considerando l’assenza di qualsiasi reazione ufficiale a questo evidente fallimento rispetto a un loro invito tanto pubblicizzato, è se i nostri responsabili sanitari siano cosi’ stupidi da non accorgersene oppure cosi’ ipocriti ritenendo che il non parlarne sia utile per evitare non solo una figura di m…. contingente, ma anche, e soprattutto, la necessità di dare spiegazioni per tutto cio’ che ci hanno imposto in passato.
 

 

giovedì 2 novembre 2023

Ci hanno riflettuto bene?

Ovviamente nulla posso fare per fermare questa “guerra” contro Gaza, che alcuni cominciano a definire “genocidio”, se non continuare a scriverne e andare nelle piazze dove si protesta per la pace e contro la barbarie di entrambe le parti, considerando una delle due parti Hamas e non il popolo palestinese che è la vera, unica e storica vittima di una vicenda iniziata 80 anni fa.
E ho compreso anche che nulla faranno gli stati “giusti, liberi e democratici”, che tanto si sono indignati per orrori in Ucraina nemmeno lontanamente paragonabili a questi, per tentare almeno di fermare il loro alleato e la sua “guerra di difesa”.
E’ vero che cominciano a comparire le prime ipotesi di “crimini di guerra”, ma sono di singoli che vengono subito smentiti e biasimati dai media internazionali (Guterrez) oppure sottoposti a censura informativa (il procuratore capo della Corte Penale Internazionale Karim Khan che annuncia l’inizio di una indagine per crimini di guerra, o le dimissioni di Craig Mokhiber, Direttore dell’Ufficio di New York dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, che afferma testualmente “in Palestina un caso da manuale di genocidio”.
La guerra dunque andrà avanti fino a quando il fine ultimo di Israele che io non conosco e che non puo’ essere soltanto la sconfitta di Hamas, ma che, facendo qualche ipotesi, potrebbe essere: decimazione popolo palestinese, smantellamento campo di concentramento di Gaza, “azione esemplare” che serva da monito perenne, vendetta, odio antisemita (eh si’, perche i palestinesi sono anche loro semiti!), verrà raggiunto. Amen!
Quello che pero’ mi chiedo è se Israele ha qualche idea su quello che succederà dopo la sua vittoria. Già si cominciano a vedere i primi segnali di un risveglio dell’ostilità che, purtroppo, ha storicamente connotato una buona parte dell’opinione pubblica verso gli “ebrei” sparsi nel mondo e credo che, più si va avanti cosi’, più verrà meno la naturale riluttanza a esprimere astio verso un popolo che ha vissuto una tale tragedia sulla sua pelle.
Purtroppo, e lo confesso con profondo dolore e vergogna, che è quello che sta iniziando a succedere anche a me pur se cerco di convincermi razionalmente che una cosa è Israele (in particolare coloni e fondamentalisti religiosi) e il suo attuale gruppo dirigente, altra cosa sono gli ebrei che io conosco e che stimo e frequento con piacere.
Comunque, solo per dare un’informazione visiva delle vittime palestinesi posto le tabelle che Al Jazeera pubblica quotidianamente per aggiornare il numero di morti divisi, come oggi si suole fare, per classi di età.
Interessante che, dai 56 anni in poi, questi morti vengano classificati come i “precedenti sopravvissuti”, quelli cioè della Nabka prima e della Naksa poi. Per non dimenticare!




 

 

mercoledì 1 novembre 2023

Non esageriamo, pero'!

 

Leggo questo intervento di Stefano Disegni sul Fatto di oggi.
Sono in gran parte d’accordo, anche se mi pongo una domanda: perchè Israele, che Disegni descrive come “ l’unica realtà democratica, moderna, civile, laica, pluralista e tecnologicamente avanzata in un ambiente intorno infestato da dittatori, fondamentalismi religiosi, arretratezze e mafie varie” è da 14 anni che vota Netanyahu? Che Bibi sia il principale responsabile del perché siamo arrivati a questo punto non c’è ombra di dubbio, ma, suvvia, affermare che gli elettori israeliani che in maggioranza llo votano da tempo immemorabile siano esenti da responsabilità mi sembra troppo.
Proprio perché, come dice Disegni, Israele è un paese moderno, laico, libero e democratico.
 
"Concordo con uno dei due Zero famosi (Calcare, non Renato). Non andrò al Lucca Comics nemmeno io.Dovevo essere là a firmare copie di un libro appena uscito, strizzato in uno stand a siglare prime pagine e scrivere dediche spiritose. Ma anch’io sento il patrocinio dell’Ambasciata israeliana come il sassolino nella scarpa che mi fa tanto male, ahi.
Come per Zero, anche per me qualcosa non va. Con una sfumatura diversa, però. Quello che nel corso degli anni è stato fatto ai palestinesi è innegabile. Segregazione in un ghetto chiuso da muri, deprivati, senza diritti, a trascinare un’esistenza grama, tra mille difficoltà e poche speranze.
Inutile girarci intorno, è apartheid bello e buono.
Ma non voglio dedicare queste quattro righe di motivazione solo alla condizione dei palestinesi. Voglio parlare anche di Israele, che considero l’unica realtà democratica, moderna, civile, laica, pluralista e tecnologicamente avanzata (mi verrebbe da dire europea, ma poi qualcuno salta sulla sedia) in un ambiente intorno infestato da dittatori, fondamentalismi religiosi, arretratezze e mafie varie. Per questo mi incazzo e il sassolino si fa sentire.
Possibile che un Paese così si sia consegnato nelle mani di un irresponsabile nazionalista pericoloso per la pace come Netanyahu? Uno che sulla questione palestinese s’è semplicemente girato dall’altra parte finché il bubbone di cui non si è mai occupato non è scoppiato a opera di barbari odiosi, orribili, inaccettabili (quanti aggettivi devo metterci per non essere accusato di trascurare quello che hanno fatto?).
Spero che la parte ragionevole degli israeliani non si fermi alla rabbia, legittima. Spero che dopo la rabbia, o addirittura insieme, si pensi al futuro. Penso agli ebrei di Jewish Voice for People che a New York hanno portato migliaia di persone a manifestare contro i bombardamenti indiscriminati su Gaza, che spianano quartieri interi e ’sticazzi di chi ci rimane sotto, così imparano.
No, così si rischia di somigliare a quelli che si stanno combattendo.
L’occhio per occhio non porta a nessuna soluzione e moltiplica l’odio.
“Non sto parlando di amore reciproco. Sto parlando di comprensione reciproca, di accettazione reciproca, di curiosità reciproca, di guardarsi gli uni con gli altri attraverso le lenti dell’autenticità, pur in una cultura ricca di contraddizioni interne. Sto parlando di liberarsi dei pregiudizi e degli stereotipi. Ci vorranno anni. Serve un’educazione profonda. Tutto ciò ha pochissime possibilità di realizzarsi. Eppure, se non ci proviamo, se non lo facciamo, siamo condannati, soggiogati a uno spargimento di sangue ogni tre, ogni cinque anni. E questo è insopportabile”.
Non sono parole mie, mi piacerebbe, ma di David Grossman, ebreo. Stimo Israele e un Paese non è il suo governo. Che sfanculino al più presto chi alla questione palestinese non ha saputo rispondere se non con l’indifferenza o le bombe a pioggia, e allora un’ambasciata tornerà a essere solo un’ambasciata. In questi giorni penso con costernazione a gente come Rabin e Peres.
Avercene, specie adesso."

 

Perlomeno non ci romperanno più le scatole con il Covid!

Ormai anche Pfizer ne ha preso atto ed ha alzato bandiera bianca. La paura non fa più effetto, vaccino e Paxlovid non tirano più ed allora ecco che bisogna concentrarsi sui nuovi prodotti.
Aspettatevi dunque, nei prossimi mesi, campagne massicce su:
• vaccino per il virus sinciziale
• vaccino antinfluenzale a mRNA (anche se non funziona per i ceppi B dell’influenza, vedrete cha anche lui avrà ben presto una bella autorizzazione emergenziale)
• danuglipron, pillola contro l’obesità, condizione fisica che rimane sempre un classico per fare bei soldi.
Pero’, almeno per il Covid, e questa è una bella notizia, non ci romperanno più le scatole!
 
Pfizer guarda oltre COVID dopo la perdita trimestrale dovuta all'addebito di Paxlovid.
31 ottobre (Reuters) - Martedì Pfizer ha esortato gli investitori a concentrarsi sulla crescita dei prodotti non COVID, come il nuovo vaccino contro l'RSV Abrysvo, mentre il crollo della domanda di vaccini e trattamenti COVID-19 ha spinto il produttore di farmaci alla prima perdita trimestrale dal 2019.
Il mese scorso l'azienda ha dichiarato che avrebbe dovuto sostenere un onere una tantum di 5,6 miliardi di dollari per far fronte alla restituzione da parte del governo statunitense di milioni di dosi del suo trattamento antivirale Paxlovid e delle scorte del vaccino COVID Comirnaty.
Il calo dell'uso dei vaccini e dei prodotti COVID in seguito alla scomparsa della pandemia ha alimentato un calo del 40% delle azioni di Pfizer quest'anno e potrebbe rimanere un freno anche in futuro, secondo gli analisti. Le azioni sono scese di circa l'1% nelle contrattazioni di mezzogiorno.
Secondo l'analista di BMO Capital Evan Seigerman, Pfizer sarà ancora sotto pressione per rispettare le previsioni di vendita per il 2023.
Le vendite di Paxlovid e del vaccino che Pfizer produce con il partner tedesco BioNTech hanno fatto salire i ricavi a livelli record negli ultimi due anni. Tuttavia, i tassi di vaccinazione annuali sono calati drasticamente e la domanda di trattamenti è diminuita con l'aumento dei livelli di immunità della popolazione.
"Abbiamo ridimensionato le nostre aspettative su COVID", ha dichiarato l'amministratore delegato Albert Bourla nel corso di una telefonata per discutere i risultati trimestrali, aggiungendo di ritenere che i ricavi di questi prodotti saranno stabili in futuro.
Pfizer continua a prevedere per il 2023 una crescita dei ricavi del 6%-8% dai prodotti non COVID, con una maggioranza che si verificherà nella seconda metà.
Bourla ha evidenziato una crescita del 10% in questo trimestre per i prodotti non-COVID, sia nuovi che vecchi, "e questo ci permette di avere un portafoglio in crescita".
Le vendite del vaccino Abrysvo contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), lanciato di recente, sono state di 375 milioni di dollari nel trimestre.
"Siamo molto all'inizio di questo lancio. Stiamo facendo meglio di quanto pensassimo", ha dichiarato Angela Hwang, Chief Commercial Officer di Pfizer.
Tuttavia, il vaccino contro l'RSV di Pfizer è in ritardo rispetto al vaccino rivale di GSK che è l'unico venduto da CVS la più grande catena di farmacie statunitensi.
In un aggiornamento, Pfizer ha dichiarato che il suo vaccino antinfluenzale sperimentale a base di RNA messaggero ha funzionato quasi come un vaccino antinfluenzale autorizzato in uno studio in fase avanzata su volontari di età compresa tra i 18 e i 64 anni.
Il vaccino ha raggiunto gli obiettivi secondari per i ceppi A dell'influenza, ma non per i ceppi B del virus.
L'azienda ha inoltre dichiarato di attendersi entro la fine dell'anno i dati relativi alla fase intermedia della pillola sperimentale contro l'obesità danuglipron, per cercare di competere nel mercato in più rapida crescita del settore.
 

 

 

martedì 31 ottobre 2023

In Gran Bretagna.....

E’ vero che ormai il Covid, a parte gli sporadici mascherati che si vedono ancora in giro, non è più un problema o una fonte d’ansia per la stragrande maggioranza della popolazione e il 3% di vaccinati ne è la dimostrazione lampante. Nonostante cio’, io credo sia importante non dimenticare e, soprattutto, arrivare a un giudizio di merito su provvedimenti e attori degli stessi, non solo per il naturale bisogno di giustizia che ognuno di noi prova, ma anche per dare un segnale a coloro che si troveranno a decidere la prossima volta.
In Italia, come sempre succede, la cosiddetta “Commissione d’Inchiesta”, partita in pompa magna, si è già impantanata, sono convinto ormai per sempre, nel fango della “complicità connivente” che caratterizza tutti i partiti, senza eccezioni, quando si tratta di valutare colpe e responsabilità dei loro esponenti.
In Gran Bretagna non sembra sia cosi. Copertura quotidiana dei media della “UK Covid-19 Inquiry” e, addirittura un sito web ufficiale attraverso il quale ognuno puo’ essere informato dei progressi quotidiani dell’inchiesta.
Una pagina del sito illustra anche quali sono i moduli della investigazione.
Sono 5 quelli attualmente attivi:
• Resilienza e preparazione
• Processo decisionale e governance politica del Regno Unito
• Impatto della pandemia di Covid-19 sui sistemi sanitari delle 4 nazioni del Regno Unito
• Vaccini e terapie
• Approvvigionamento
E 1 quello che verrà attivato in futuro:
• Settore assistenziale
Per farvi meglio comprendere la differenza tra noi e gli inglesi, posto la traduzione della illustrazione delle finalità del modulo 4 (Vaccini e terapie) che si trova sul sito ufficiale:
 
“Questo modulo prenderà in considerazione e formulerà raccomandazioni su una serie di questioni relative allo sviluppo del vaccino Covid-19 e all'attuazione del programma di diffusione del vaccino in Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord. In parallelo verranno esaminate le questioni relative al trattamento della Covid-19 attraverso farmaci esistenti e nuovi. Ci si concentrerà sulle lezioni apprese e sulla preparazione alla prossima pandemia.
Verranno esaminate le questioni tematiche relative alle disparità di assunzione del vaccino, tra cui l'identificazione dei gruppi che sono stati oggetto di disparità di assunzione, le potenziali cause di tale disparità di assunzione e la risposta del governo.
Il modulo affronterà le questioni di recente interesse pubblico relative alla sicurezza dei vaccini e all'attuale sistema di risarcimento finanziario nell'ambito del programma britannico di pagamento dei danni da vaccino.
L'inchiesta prevede di ascoltare le testimonianze per questa indagine nell'estate del 2024.”
 
Che differenza, eh?! A questo punto, visto che nulla possiamo aspettarci dalla complicità e connivenza storica che caratterizza la politica italiana, attendiamo, fiduciosi, quelle che saranno le risultanze dell’inchiesta inglese, sperando che, almeno loro, non ci deludano.
 

 

lunedì 30 ottobre 2023

Solo il titolo.

 

Traduco solo il titolo perchè non c'é bisogno di andare oltre e non c'è neanche bisogno di alcun commento:
 
GAZA: 3.195 BAMBINI UCCISI IN TRE SETTIMANE SUPERANO IL NUMERO ANNUALE DI BAMBINI UCCISI NELLE ZONE DI CONFLITTO DAL 2019.
 
Il link al comunicato di Save the Children per chi è interessato ad approfondire.
 

 

Verso la guerra.

 

Riprendo questo post dalla bacheca di Giorgio Bianchi.
Anche io, come lui, oltre ad essere inorridito da quello che sta succedendo, sono sconcertato da come, lentamente ma inesorabilmente, ci stiamo avviando tutti verso la guerra nell’indifferenza generale. Cioè si stanno preparando sul serio e, cosa ancor più grave, stanno preparando anche noi, che, come ai tempi del Covid abbiamo accettato, passivi, lockdown, privazioni e imposizioni di ogni tipo, anche questa volta, probabilmente, usciremo sui balconi con le nostre bandierine a cantare la fiducia nella “vittoria”.
Come possiamo essere cosi’ stupidi da non accorgercene e, come i lemmings, avviarci verso l’orlo del baratro?
E, soprattutto, come puo’ essere cosi’ stupido chi ci governa? Perchè, qualsiasi sia lo scopo finale di questo disegno, che io non riesco a cogliere, non ci sarà nessuna convenienza, neanche per loro.
Penso che siamo arrivati ormai alla soglia del non ritorno per far sentire la nostra voce e almeno tentare di fermare questa follia che, da qualche anno ormai, corrompe le nostre menti.
Il post:
VERSO LA GUERRA
Ci stiamo abituando, e a voler essere complottisti, ci stanno facendo abituare, nell'indifferenza generale, all'idea della guerra. Stiamo entrando nell'idea, non la consideriamo più un tabù.
Solo qualche anno fa sembrava una cosa impensabile. Ma adesso la può dire il ministro della difesa tedesco Pistorius, che tranquillamente afferma di vedere "il pericolo di una guerra in Europa". E per questo richiede non solo di mettere in fretta l'esercito tedesco in condizioni di combattere, ma che l'intera società assuma una nuova mentalità.
Ma facendo un giro in centro la gente fa l'apericena, leggendo i post di persone garbate e colte si ha la sensazioni che non ci stiamo accorgendo, sembra di essere a una festa. Eppure un ministro, e uno serio non una testa calda, uno che pesa le parole, dice di prepararsi per la guerra.
Emerge anche come sia senza senso parlare di destra e sinistra. I verdi tedeschi, con Habeck, richiedono più soldi per l'esercito. Anche sforando il tetto del debito. Di trovare i soldi per salvare la Grecia non se ne parlava, ma per prepararsi alla guerra si trovano.
Non una guerra domani, ma solo perché non si è ancora pronti, si è in ritardo.
Ma tutti, in tutti il mondo, si preparano. Se la catastrofe non scoppia domani non è per politica razionale: viene solo differita.
Inevitabile sembra. E non ci sono più parole. Ti rendi conto di come le ragioni nella storia non contino niente.
Siamo in mano a dei pazzi, e noi facciamo festa, ci divertiamo.

 

domenica 29 ottobre 2023

Non in mio nome.

Leggo le affermazioni di Netanyahu nella sua ultima uscita pubblica:

"Se Israele non vince questa guerra si diffonderà il male. Per questo la nostra sarà la vittoria del bene sul male"

"L'esercito israeliano è l'esercito più morale del mondo"

“Il fine supremo dell'operazione di Israele è quello dell'eliminazione completa del nemico"

“Israele non sta combattendo solo la nostra guerra, ma una guerra per tutta l'umanità”

E’ ovvio che il primo ministro israeliano puo’ dire quello che vuole, ma, sull’ultimo punto io lo contesto fermamente, in quella che lui definisce “umanità’ io non voglio essere compreso.

“L’umanità” è o dovrebbe essere ben altro e, per comprenderlo meglio, posto un pezzo di cinema, se questo possiamo chiamarlo cinema, di 83 anni fa.

Tutti i Netanyahu sparsi nel mondo dovrebbero, a mio avviso, rivederlo, anche se, probabilmente, non riuscirebbero ormai più a comprenderne le parole!




sabato 28 ottobre 2023

Lasciate ogni speranza...

 

Come ho detto altre volte, aldilà della constatazione delle atrocità, da ambo le parti, di questa guerra fratricida (perché semiti sono sia gli ebrei che i palestinesi), quello che mi colpisce di più è l’insensatezza del comportamento dello stato israeliano che, in teoria, dovrebbe essere uno stato democratico e osservante dei diritti elementari di ogni individuo.
Per capirci qualcosa sono andato a leggere quello che scrivono i giornali israeliani e ho trovato questo editoriale, di ieri, del Jerusalem Post.
Gli arabi la chiamano "guerra santa di Allah", gli israeliani "guerra etica di Abramo".
Adesso tutto mi è più chiaro. Credo che quando le religioni, tutte senza distinzione, vengono utilizzate come giustificazioni della barbarie messa in atto, nessuno di noi puo’ nutrire alcuna fondata speranza sulla vittoria, prima o poi, della ragione, della giustizia e del senso di umanità.

I soldati dell'IDF seguono le orme di Abramo nella guerra etica.
I nostri soldati, dalle braccia possenti e dai cuori amorevoli, si sono uniti ad Abramo nella profonda preoccupazione per gli inevitabili danni collaterali della guerra.
di KENNETH BRANDER
27 OTTOBRE 2023
Quando si parla di Abramo, il fondatore del nostro popolo e della nostra fede, si ricordano molti momenti della sua vita. Il viaggio in Terra Santa, l'accoglienza degli angeli, la difesa di Sodoma, la condanna di Isacco: la storia di Abramo è ricca di atti di devozione a Dio e di impegno per la giustizia e l'amorevolezza umana.
Questa settimana, mentre la Torah ci presenta il nostro patriarca Abramo, ciò che spicca è Abramo il guerriero.
Abramo, vedendo il male che ha colpito alcuni Stati innocenti e il fatto che suo nipote Lot è stato preso in ostaggio, riconosce immediatamente la responsabilità di intraprendere una guerra per riparare al male perpetrato alla società e per assicurare il rilascio dei prigionieri. La lealtà di Abramo verso la società e verso i suoi parenti, fino al punto di lottare nel profondo della notte per liberare Lot, è un esempio per noi in questo momento difficile.
La guerra tra i quattro e i cinque re segna il primo resoconto di guerra nella Tanach, la Bibbia ebraica, e l'ingresso di Abramo nella battaglia offre ai commentatori una prima opportunità di affrontare il punto di vista della Torah sull'etica militare in previsione di come tali questioni saranno elaborate in seguito nella Torah.
È in questo contesto che il Pirkei d'Rabi Eliezer fa un punto sorprendente nel raccontare gli eventi della guerra. Abramo, ripensando ai combattimenti che si erano svolti, ha improvvisamente paura. "È possibile", si chiede, "che io abbia appena ucciso queste persone senza una giusta causa?".
Dio, a sua volta, risponde utilizzando il linguaggio della haftarah di questa settimana, interpretato dai nostri saggi come un riferimento ad Abramo. Reinterpretando intelligentemente Isaia 41:3, che a prima vista è la descrizione di un guerriero che torna a casa indenne, i saggi rileggono il versetto nel senso che Abramo è stato salvato non solo dal male, ma anche dal cattivo comportamento. Mentre temeva di aver ucciso degli innocenti lungo il cammino, Dio assicura ad Abramo che non ha causato alcun dolore o morte ingiustificati nel contesto del suo sforzo bellico.
A volte, in una guerra giusta, si verificano vittime civili collaterali, una conseguenza malvagia che è consentita in guerra. Uno dei tragici costi della guerra. Tuttavia, Abramo è rassicurato da Dio che lui e i suoi soldati non hanno preso deliberatamente di mira obiettivi civili.
Proprio la settimana scorsa, nei momenti che precedevano l'inizio dello Shabbat, un gruppo di soldati in guerra si è riunito per pregare. A uno a uno, è stato chiesto a ciascun soldato di condividere una preghiera specifica che ha portato con sé in questi giorni difficili. Alcuni hanno ragionevolmente chiesto di non subire danni a causa delle devastazioni della guerra e di poter tornare a casa rapidamente e pienamente nel corpo e nello spirito - una preghiera che condividiamo con loro in questi tempi difficili. Ma la stragrande maggioranza dei soldati, in questo momento di onestà e vulnerabilità, ha condiviso che la loro più grande paura era quella di causare danni inutili o morte a civili innocenti durante i combattimenti.
I nostri soldati, dalle braccia possenti e dai cuori amorevoli, si sono uniti ad Abramo nella profonda preoccupazione per gli inevitabili danni collaterali che derivano dalla guerra, sperando almeno di ridurre al minimo i danni. Di fronte al culto della morte di Hamas e dell'ISIS, i nostri soldati continuano a dare valore alla vita.
Mentre continuiamo a pregare per il benessere delle nostre forze armate mentre affrontano la minaccia di Hamas all'indomani del massacro di Simchat Torah, dovremmo essere commossi dal loro esempio. Come quello di nostro padre Abramo, il nostro ruolo di ebrei, guidati dalla morale – in totale contrasto con quella del nostro nemico - è quello di non perdere di vista ciò che è umanità. Pur riconoscendo che il nostro obiettivo deve essere la vittoria completa e la sicurezza dei nostri soldati e del nostro popolo - e che nulla deve ostacolare questo obiettivo - possiamo comunque rimanere fedeli alla tradizione secondo cui la vita innocente ha un valore.
 

 

venerdì 27 ottobre 2023

Fidatevi della scienza!

 

Se lo dicono loro possiamo fidarci!
“PFIZER E BIONTECH AFFERMANO CHE IL VACCINO ANTINFLUENZALE-COVID GENERA UNA FORTE RISPOSTA IMMUNITARIA NELLA SPERIMENTAZIONE”.
Io che sono curioso sono andato a vedere i dati della sperimentazione.
I soggetti da coinvolgere sono stati definiti in 990 (che numero smisurato!), ma non è dato sapere quanti siano in realtà attualmente, anche perché la sperimentazione è, al presente, solo in fase 1.
La fine della sperimentazione è prevista per il 13 dicembre 2024.
Sono certo che questa clamorosa e stupenda notizia verrà ripresa dai media internazionali anche perché Pfizer, dopo il flop del vaccino Covid aggiornato, ha bisogno di rifarsi con il nuovo vaccino doppio. Non possiamo permettere che i suoi utili scendano cosi’ vertiginosamente!
Dunque fidatevi amici miei, la “Scienza” non puo’ certo volervi ingannare!
 

 

Ai primi sintomi fatevi subito il tampone!

  Attenzione! In questo post uso la provocazione e l’ironia. E’ una precisazione che ho imparato essere necessaria in social come FB. Veniam...