sabato 11 novembre 2023

Sui bambini "morti" a Gaza.

Oggi una delle notizie principali dei media è il rigetto dell’appello al tribunale dei genitori di Indi, alla quale dunque potrà essere sospesa la ventilazione meccanica già da oggi.
Potremo dunque ricevere a breve la notizia del suo decesso e credo che quando avverrà monterà sicuramente un’ondata di indignazione in una larga parte dell’opinione pubblica che verrà sicuramente stimolata ancora di più dai media, dai politici e dai religiosi.
Dai media oggi viene riferita anche un’altra notizia e cioè le parole del direttore dell’ONU Ghebreyesus che, al Consiglio di Sicurezza di ieri in cui si è parlato della situazione in Medio Oriente, ha affermato, come tutti i media riportano, “A Gaza muore un bambino ogni 10 minuti".
La notizia, che è teoricamente corretta, ci dovrebbe dunque far riflettere sui meccanismi che accendono l’indignazione popolare così intensa in un caso e così fievole nell’altro.
Qualcuno, a questo punto, si potrebbe anche chiedere perché ho utilizzato l’avverbio “teoricamente” riferito alla notizia riportata dai media.
Perchè, ma in effetti ci siamo ormai da tempo abituati, i media, tutti quanti, riferiscono le notizie in maniera ambigua ed equivoca con lo scopo principale di orientare l’opinione pubblica verso la “narrazione ufficiale”.
Che cosa ha impedito agli articolisti di tradurre correttamente la frase originale di Ghebreyesus: “A child is killed every 10 minutes in Gaza”?
”Ogni 10 minuti un bambino VIENE UCCISO a Gaza”.
Fa tutto un altro effetto, vero?
Aspettiamoci dunque, nei prossimi giorni, uno straordinario e commovente dibattito mediatico sull’epilogo della vicenda di Indi che occuperà pagine e schermi dei media.
Ma per i bambini UCCISI a Gaza, che dal 7 ottobre sono calcolati essere 4506 (e 44 in Cisgiordania dove in teoria la guerra non c’è) dovremo aspettare chissà quanto ancora.

P.S. Una riflessione che da un po’ mi gira nella testa. Forse dovremmo essere più cauti ad utilizzare il termine “antisemitismo”. Semiti sono sia gli ebrei che i palestinesi. Come si legge in Wikipedia: “Semiti è un termine che si riferisce a tutti quei popoli che parlano, o hanno parlato, lingue del ceppo semitico, cioè gli Arabi, gli Ebrei, gli Aramei, gli Assiri, i Cananeo-Fenici e dal punto di vista prettamente linguistico gli Abissini.”
Rischiamo perció di fare confusione.
Forse meglio sarebbe utilizzare il termine “antisionismo”. Penso sia più corretto.
 




 

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