Ecco l’intervista a Gabriele Bronzetti del Sant' Orsola di Bologna apparsa ieri sul Corriere della Sera.
Il titolo: “Miocarditi e pericarditi da vaccino Covid: cosa è successo davvero”
Chissà se i solerti fact checker questa volta interverranno a censurare questa palese fake news, da considerare tale non solo per le evidenze scientifiche e statistiche indiscutibili dopo 2 anni e mezzo di vaccinazione, ma soprattutto perché sono ormai la stessa Pfizer e Moderna a riportare la possibilità di miocarditi/pericarditi dopo il vaccino talvolta con “esito fatale”.
Certo che è assurdo e sconcertante che quotidiani di rilievo nazionale come il Corriere continuino ancora oggi a sfornare notizie come queste senza un minimo di vergogna. Meno male che, considerate il numero di adesioni alla campagna vaccinale, è chiaro che nessuno, ormai, gli crede più.
Alcuni passi dell’articolo:
“non ci sono studi che abbiano dimostrato una relazione causa-effetto incontrovertibile tra vaccinazione e infiammazioni cardiache”
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“di fronte a chi si presentava in Pronto Soccorso con dolore toracico dopo il vaccino, l’inevitabile ecocardiogramma che riscontrasse un minimo liquido pericardico- quello fisiologico- veniva refertato molto spesso come pericardite, in modo a dir poco corrivo: senza segni di infiammazione, senza alterazioni Ecg. Di conseguenza negli ultimi tre anni mi sono trovato, come molti miei colleghi, a confutare decine di diagnosi di pericarditi inesistenti ormai troppo tardi. Nessuno convincerà questi pazienti di non essere stati vittime del vaccino. Ecco perché abbiamo parlato di “finte pericarditi”.
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“è inevitabile che tra le centinaia di migliaia di vaccinati in un breve intervallo di tempo, nei giorni successivi qualcuno si ammali come si ammalerebbe anche senza una puntura nel deltoide. Infatti, non ci sono studi che abbiano dimostrato incontrovertibilmente una relazione causa-effetto tra vaccinazione Covid e infiammazioni cardiache. Quelli con una debole correlazione erano inficiati da vizi metodologici, i cosiddetti bias, gli stessi che indurrebbero a sospettare una prevalenza di pericarditi tra chi mangia la pizza “Bufala” rispetto a chi sceglie la pizza “Margherita”.
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“Il caso delle finte pericarditi serva da monito a tutti. Scambiare lucciole per lanterne non è stata una figura delle più commendevoli, anche se, a discarico dei cardiologi, si può riconoscere l’aver agito nell’ urgenza di un tempo buio.”
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