giovedì 9 novembre 2023

No, questa ipocrisia non riesco a sopportarla!

 

In genere frequento molto poco la tv (solo film e qualche serie), ma ieri sera mi è capitato di vedere il TG1.
Il primo servizio, molto lungo e accurato (c’era anche un’intervista al padre), era dedicato alla vicenda di Indi, la bambina inglese affetta da una malattia mitocondriale e all’impegno straordinario e la corsa contro il tempo del governo italiano per il suo trasferimento al Bambino Gesù per evitare, o piuttosto meglio dire ritardare, considerato il tipo di patologia di cui soffre, il suo decesso.
Consiglio dei ministri straordinario e notturno per la concessione della cittadinanza italiana, nomina a tutore del console italiano a Manchester, emissione di un decreto d’urgenza di un tribunale italiano, adito dal legale italiano della famiglia Simone Pillon, per il trasferimento a Roma della piccola.
Tutto cio’ associato ad una copertura mediatica nazionale accomunata dal grido, del tutto illusorio ed ingannevole in questo caso, di “salviamo la sua vita, messa in pericolo dalla, in questo caso, crudele e violenta Gran Bretagna!”
Ebbene, nello stesso tempo, veniamo informati, anche se con un enfasi molto meno partecipata e commovente, che i bambini morti a Gaza sono, ad ieri, 4324 e quelli feriti 8663.
Non so voi, ma a me questa ipocrisia, doppiezza e cinismo mi fa venire da vomitare.
Comprendo benissimo che notizie come quella di Indi servano soltanto a distogliere l’attenzione di una popolazione ormai rimbambita e stolida dalla tragedia che si sta consumando, ma, cosa volete, non riesco ad accettare come siamo potuti arrivare a questo punto di rincoglionimento e credulità generalizzata.
D’altronde mi rendo anche conto di quanto siano stati efficaci le tecniche di comunicazione messe in atto fin dall’inizio dell’epidemia. Un esperimento davvero ben riuscito del quale i suoi ideatori potranno godere i frutti nel futuro che ci attende.
 

 

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