giovedì 2 novembre 2023

Ci hanno riflettuto bene?

Ovviamente nulla posso fare per fermare questa “guerra” contro Gaza, che alcuni cominciano a definire “genocidio”, se non continuare a scriverne e andare nelle piazze dove si protesta per la pace e contro la barbarie di entrambe le parti, considerando una delle due parti Hamas e non il popolo palestinese che è la vera, unica e storica vittima di una vicenda iniziata 80 anni fa.
E ho compreso anche che nulla faranno gli stati “giusti, liberi e democratici”, che tanto si sono indignati per orrori in Ucraina nemmeno lontanamente paragonabili a questi, per tentare almeno di fermare il loro alleato e la sua “guerra di difesa”.
E’ vero che cominciano a comparire le prime ipotesi di “crimini di guerra”, ma sono di singoli che vengono subito smentiti e biasimati dai media internazionali (Guterrez) oppure sottoposti a censura informativa (il procuratore capo della Corte Penale Internazionale Karim Khan che annuncia l’inizio di una indagine per crimini di guerra, o le dimissioni di Craig Mokhiber, Direttore dell’Ufficio di New York dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, che afferma testualmente “in Palestina un caso da manuale di genocidio”.
La guerra dunque andrà avanti fino a quando il fine ultimo di Israele che io non conosco e che non puo’ essere soltanto la sconfitta di Hamas, ma che, facendo qualche ipotesi, potrebbe essere: decimazione popolo palestinese, smantellamento campo di concentramento di Gaza, “azione esemplare” che serva da monito perenne, vendetta, odio antisemita (eh si’, perche i palestinesi sono anche loro semiti!), verrà raggiunto. Amen!
Quello che pero’ mi chiedo è se Israele ha qualche idea su quello che succederà dopo la sua vittoria. Già si cominciano a vedere i primi segnali di un risveglio dell’ostilità che, purtroppo, ha storicamente connotato una buona parte dell’opinione pubblica verso gli “ebrei” sparsi nel mondo e credo che, più si va avanti cosi’, più verrà meno la naturale riluttanza a esprimere astio verso un popolo che ha vissuto una tale tragedia sulla sua pelle.
Purtroppo, e lo confesso con profondo dolore e vergogna, che è quello che sta iniziando a succedere anche a me pur se cerco di convincermi razionalmente che una cosa è Israele (in particolare coloni e fondamentalisti religiosi) e il suo attuale gruppo dirigente, altra cosa sono gli ebrei che io conosco e che stimo e frequento con piacere.
Comunque, solo per dare un’informazione visiva delle vittime palestinesi posto le tabelle che Al Jazeera pubblica quotidianamente per aggiornare il numero di morti divisi, come oggi si suole fare, per classi di età.
Interessante che, dai 56 anni in poi, questi morti vengano classificati come i “precedenti sopravvissuti”, quelli cioè della Nabka prima e della Naksa poi. Per non dimenticare!




 

 

mercoledì 1 novembre 2023

Non esageriamo, pero'!

 

Leggo questo intervento di Stefano Disegni sul Fatto di oggi.
Sono in gran parte d’accordo, anche se mi pongo una domanda: perchè Israele, che Disegni descrive come “ l’unica realtà democratica, moderna, civile, laica, pluralista e tecnologicamente avanzata in un ambiente intorno infestato da dittatori, fondamentalismi religiosi, arretratezze e mafie varie” è da 14 anni che vota Netanyahu? Che Bibi sia il principale responsabile del perché siamo arrivati a questo punto non c’è ombra di dubbio, ma, suvvia, affermare che gli elettori israeliani che in maggioranza llo votano da tempo immemorabile siano esenti da responsabilità mi sembra troppo.
Proprio perché, come dice Disegni, Israele è un paese moderno, laico, libero e democratico.
 
"Concordo con uno dei due Zero famosi (Calcare, non Renato). Non andrò al Lucca Comics nemmeno io.Dovevo essere là a firmare copie di un libro appena uscito, strizzato in uno stand a siglare prime pagine e scrivere dediche spiritose. Ma anch’io sento il patrocinio dell’Ambasciata israeliana come il sassolino nella scarpa che mi fa tanto male, ahi.
Come per Zero, anche per me qualcosa non va. Con una sfumatura diversa, però. Quello che nel corso degli anni è stato fatto ai palestinesi è innegabile. Segregazione in un ghetto chiuso da muri, deprivati, senza diritti, a trascinare un’esistenza grama, tra mille difficoltà e poche speranze.
Inutile girarci intorno, è apartheid bello e buono.
Ma non voglio dedicare queste quattro righe di motivazione solo alla condizione dei palestinesi. Voglio parlare anche di Israele, che considero l’unica realtà democratica, moderna, civile, laica, pluralista e tecnologicamente avanzata (mi verrebbe da dire europea, ma poi qualcuno salta sulla sedia) in un ambiente intorno infestato da dittatori, fondamentalismi religiosi, arretratezze e mafie varie. Per questo mi incazzo e il sassolino si fa sentire.
Possibile che un Paese così si sia consegnato nelle mani di un irresponsabile nazionalista pericoloso per la pace come Netanyahu? Uno che sulla questione palestinese s’è semplicemente girato dall’altra parte finché il bubbone di cui non si è mai occupato non è scoppiato a opera di barbari odiosi, orribili, inaccettabili (quanti aggettivi devo metterci per non essere accusato di trascurare quello che hanno fatto?).
Spero che la parte ragionevole degli israeliani non si fermi alla rabbia, legittima. Spero che dopo la rabbia, o addirittura insieme, si pensi al futuro. Penso agli ebrei di Jewish Voice for People che a New York hanno portato migliaia di persone a manifestare contro i bombardamenti indiscriminati su Gaza, che spianano quartieri interi e ’sticazzi di chi ci rimane sotto, così imparano.
No, così si rischia di somigliare a quelli che si stanno combattendo.
L’occhio per occhio non porta a nessuna soluzione e moltiplica l’odio.
“Non sto parlando di amore reciproco. Sto parlando di comprensione reciproca, di accettazione reciproca, di curiosità reciproca, di guardarsi gli uni con gli altri attraverso le lenti dell’autenticità, pur in una cultura ricca di contraddizioni interne. Sto parlando di liberarsi dei pregiudizi e degli stereotipi. Ci vorranno anni. Serve un’educazione profonda. Tutto ciò ha pochissime possibilità di realizzarsi. Eppure, se non ci proviamo, se non lo facciamo, siamo condannati, soggiogati a uno spargimento di sangue ogni tre, ogni cinque anni. E questo è insopportabile”.
Non sono parole mie, mi piacerebbe, ma di David Grossman, ebreo. Stimo Israele e un Paese non è il suo governo. Che sfanculino al più presto chi alla questione palestinese non ha saputo rispondere se non con l’indifferenza o le bombe a pioggia, e allora un’ambasciata tornerà a essere solo un’ambasciata. In questi giorni penso con costernazione a gente come Rabin e Peres.
Avercene, specie adesso."

 

Perlomeno non ci romperanno più le scatole con il Covid!

Ormai anche Pfizer ne ha preso atto ed ha alzato bandiera bianca. La paura non fa più effetto, vaccino e Paxlovid non tirano più ed allora ecco che bisogna concentrarsi sui nuovi prodotti.
Aspettatevi dunque, nei prossimi mesi, campagne massicce su:
• vaccino per il virus sinciziale
• vaccino antinfluenzale a mRNA (anche se non funziona per i ceppi B dell’influenza, vedrete cha anche lui avrà ben presto una bella autorizzazione emergenziale)
• danuglipron, pillola contro l’obesità, condizione fisica che rimane sempre un classico per fare bei soldi.
Pero’, almeno per il Covid, e questa è una bella notizia, non ci romperanno più le scatole!
 
Pfizer guarda oltre COVID dopo la perdita trimestrale dovuta all'addebito di Paxlovid.
31 ottobre (Reuters) - Martedì Pfizer ha esortato gli investitori a concentrarsi sulla crescita dei prodotti non COVID, come il nuovo vaccino contro l'RSV Abrysvo, mentre il crollo della domanda di vaccini e trattamenti COVID-19 ha spinto il produttore di farmaci alla prima perdita trimestrale dal 2019.
Il mese scorso l'azienda ha dichiarato che avrebbe dovuto sostenere un onere una tantum di 5,6 miliardi di dollari per far fronte alla restituzione da parte del governo statunitense di milioni di dosi del suo trattamento antivirale Paxlovid e delle scorte del vaccino COVID Comirnaty.
Il calo dell'uso dei vaccini e dei prodotti COVID in seguito alla scomparsa della pandemia ha alimentato un calo del 40% delle azioni di Pfizer quest'anno e potrebbe rimanere un freno anche in futuro, secondo gli analisti. Le azioni sono scese di circa l'1% nelle contrattazioni di mezzogiorno.
Secondo l'analista di BMO Capital Evan Seigerman, Pfizer sarà ancora sotto pressione per rispettare le previsioni di vendita per il 2023.
Le vendite di Paxlovid e del vaccino che Pfizer produce con il partner tedesco BioNTech hanno fatto salire i ricavi a livelli record negli ultimi due anni. Tuttavia, i tassi di vaccinazione annuali sono calati drasticamente e la domanda di trattamenti è diminuita con l'aumento dei livelli di immunità della popolazione.
"Abbiamo ridimensionato le nostre aspettative su COVID", ha dichiarato l'amministratore delegato Albert Bourla nel corso di una telefonata per discutere i risultati trimestrali, aggiungendo di ritenere che i ricavi di questi prodotti saranno stabili in futuro.
Pfizer continua a prevedere per il 2023 una crescita dei ricavi del 6%-8% dai prodotti non COVID, con una maggioranza che si verificherà nella seconda metà.
Bourla ha evidenziato una crescita del 10% in questo trimestre per i prodotti non-COVID, sia nuovi che vecchi, "e questo ci permette di avere un portafoglio in crescita".
Le vendite del vaccino Abrysvo contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), lanciato di recente, sono state di 375 milioni di dollari nel trimestre.
"Siamo molto all'inizio di questo lancio. Stiamo facendo meglio di quanto pensassimo", ha dichiarato Angela Hwang, Chief Commercial Officer di Pfizer.
Tuttavia, il vaccino contro l'RSV di Pfizer è in ritardo rispetto al vaccino rivale di GSK che è l'unico venduto da CVS la più grande catena di farmacie statunitensi.
In un aggiornamento, Pfizer ha dichiarato che il suo vaccino antinfluenzale sperimentale a base di RNA messaggero ha funzionato quasi come un vaccino antinfluenzale autorizzato in uno studio in fase avanzata su volontari di età compresa tra i 18 e i 64 anni.
Il vaccino ha raggiunto gli obiettivi secondari per i ceppi A dell'influenza, ma non per i ceppi B del virus.
L'azienda ha inoltre dichiarato di attendersi entro la fine dell'anno i dati relativi alla fase intermedia della pillola sperimentale contro l'obesità danuglipron, per cercare di competere nel mercato in più rapida crescita del settore.
 

 

 

martedì 31 ottobre 2023

In Gran Bretagna.....

E’ vero che ormai il Covid, a parte gli sporadici mascherati che si vedono ancora in giro, non è più un problema o una fonte d’ansia per la stragrande maggioranza della popolazione e il 3% di vaccinati ne è la dimostrazione lampante. Nonostante cio’, io credo sia importante non dimenticare e, soprattutto, arrivare a un giudizio di merito su provvedimenti e attori degli stessi, non solo per il naturale bisogno di giustizia che ognuno di noi prova, ma anche per dare un segnale a coloro che si troveranno a decidere la prossima volta.
In Italia, come sempre succede, la cosiddetta “Commissione d’Inchiesta”, partita in pompa magna, si è già impantanata, sono convinto ormai per sempre, nel fango della “complicità connivente” che caratterizza tutti i partiti, senza eccezioni, quando si tratta di valutare colpe e responsabilità dei loro esponenti.
In Gran Bretagna non sembra sia cosi. Copertura quotidiana dei media della “UK Covid-19 Inquiry” e, addirittura un sito web ufficiale attraverso il quale ognuno puo’ essere informato dei progressi quotidiani dell’inchiesta.
Una pagina del sito illustra anche quali sono i moduli della investigazione.
Sono 5 quelli attualmente attivi:
• Resilienza e preparazione
• Processo decisionale e governance politica del Regno Unito
• Impatto della pandemia di Covid-19 sui sistemi sanitari delle 4 nazioni del Regno Unito
• Vaccini e terapie
• Approvvigionamento
E 1 quello che verrà attivato in futuro:
• Settore assistenziale
Per farvi meglio comprendere la differenza tra noi e gli inglesi, posto la traduzione della illustrazione delle finalità del modulo 4 (Vaccini e terapie) che si trova sul sito ufficiale:
 
“Questo modulo prenderà in considerazione e formulerà raccomandazioni su una serie di questioni relative allo sviluppo del vaccino Covid-19 e all'attuazione del programma di diffusione del vaccino in Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord. In parallelo verranno esaminate le questioni relative al trattamento della Covid-19 attraverso farmaci esistenti e nuovi. Ci si concentrerà sulle lezioni apprese e sulla preparazione alla prossima pandemia.
Verranno esaminate le questioni tematiche relative alle disparità di assunzione del vaccino, tra cui l'identificazione dei gruppi che sono stati oggetto di disparità di assunzione, le potenziali cause di tale disparità di assunzione e la risposta del governo.
Il modulo affronterà le questioni di recente interesse pubblico relative alla sicurezza dei vaccini e all'attuale sistema di risarcimento finanziario nell'ambito del programma britannico di pagamento dei danni da vaccino.
L'inchiesta prevede di ascoltare le testimonianze per questa indagine nell'estate del 2024.”
 
Che differenza, eh?! A questo punto, visto che nulla possiamo aspettarci dalla complicità e connivenza storica che caratterizza la politica italiana, attendiamo, fiduciosi, quelle che saranno le risultanze dell’inchiesta inglese, sperando che, almeno loro, non ci deludano.
 

 

lunedì 30 ottobre 2023

Solo il titolo.

 

Traduco solo il titolo perchè non c'é bisogno di andare oltre e non c'è neanche bisogno di alcun commento:
 
GAZA: 3.195 BAMBINI UCCISI IN TRE SETTIMANE SUPERANO IL NUMERO ANNUALE DI BAMBINI UCCISI NELLE ZONE DI CONFLITTO DAL 2019.
 
Il link al comunicato di Save the Children per chi è interessato ad approfondire.
 

 

Verso la guerra.

 

Riprendo questo post dalla bacheca di Giorgio Bianchi.
Anche io, come lui, oltre ad essere inorridito da quello che sta succedendo, sono sconcertato da come, lentamente ma inesorabilmente, ci stiamo avviando tutti verso la guerra nell’indifferenza generale. Cioè si stanno preparando sul serio e, cosa ancor più grave, stanno preparando anche noi, che, come ai tempi del Covid abbiamo accettato, passivi, lockdown, privazioni e imposizioni di ogni tipo, anche questa volta, probabilmente, usciremo sui balconi con le nostre bandierine a cantare la fiducia nella “vittoria”.
Come possiamo essere cosi’ stupidi da non accorgercene e, come i lemmings, avviarci verso l’orlo del baratro?
E, soprattutto, come puo’ essere cosi’ stupido chi ci governa? Perchè, qualsiasi sia lo scopo finale di questo disegno, che io non riesco a cogliere, non ci sarà nessuna convenienza, neanche per loro.
Penso che siamo arrivati ormai alla soglia del non ritorno per far sentire la nostra voce e almeno tentare di fermare questa follia che, da qualche anno ormai, corrompe le nostre menti.
Il post:
VERSO LA GUERRA
Ci stiamo abituando, e a voler essere complottisti, ci stanno facendo abituare, nell'indifferenza generale, all'idea della guerra. Stiamo entrando nell'idea, non la consideriamo più un tabù.
Solo qualche anno fa sembrava una cosa impensabile. Ma adesso la può dire il ministro della difesa tedesco Pistorius, che tranquillamente afferma di vedere "il pericolo di una guerra in Europa". E per questo richiede non solo di mettere in fretta l'esercito tedesco in condizioni di combattere, ma che l'intera società assuma una nuova mentalità.
Ma facendo un giro in centro la gente fa l'apericena, leggendo i post di persone garbate e colte si ha la sensazioni che non ci stiamo accorgendo, sembra di essere a una festa. Eppure un ministro, e uno serio non una testa calda, uno che pesa le parole, dice di prepararsi per la guerra.
Emerge anche come sia senza senso parlare di destra e sinistra. I verdi tedeschi, con Habeck, richiedono più soldi per l'esercito. Anche sforando il tetto del debito. Di trovare i soldi per salvare la Grecia non se ne parlava, ma per prepararsi alla guerra si trovano.
Non una guerra domani, ma solo perché non si è ancora pronti, si è in ritardo.
Ma tutti, in tutti il mondo, si preparano. Se la catastrofe non scoppia domani non è per politica razionale: viene solo differita.
Inevitabile sembra. E non ci sono più parole. Ti rendi conto di come le ragioni nella storia non contino niente.
Siamo in mano a dei pazzi, e noi facciamo festa, ci divertiamo.

 

domenica 29 ottobre 2023

Non in mio nome.

Leggo le affermazioni di Netanyahu nella sua ultima uscita pubblica:

"Se Israele non vince questa guerra si diffonderà il male. Per questo la nostra sarà la vittoria del bene sul male"

"L'esercito israeliano è l'esercito più morale del mondo"

“Il fine supremo dell'operazione di Israele è quello dell'eliminazione completa del nemico"

“Israele non sta combattendo solo la nostra guerra, ma una guerra per tutta l'umanità”

E’ ovvio che il primo ministro israeliano puo’ dire quello che vuole, ma, sull’ultimo punto io lo contesto fermamente, in quella che lui definisce “umanità’ io non voglio essere compreso.

“L’umanità” è o dovrebbe essere ben altro e, per comprenderlo meglio, posto un pezzo di cinema, se questo possiamo chiamarlo cinema, di 83 anni fa.

Tutti i Netanyahu sparsi nel mondo dovrebbero, a mio avviso, rivederlo, anche se, probabilmente, non riuscirebbero ormai più a comprenderne le parole!




sabato 28 ottobre 2023

Lasciate ogni speranza...

 

Come ho detto altre volte, aldilà della constatazione delle atrocità, da ambo le parti, di questa guerra fratricida (perché semiti sono sia gli ebrei che i palestinesi), quello che mi colpisce di più è l’insensatezza del comportamento dello stato israeliano che, in teoria, dovrebbe essere uno stato democratico e osservante dei diritti elementari di ogni individuo.
Per capirci qualcosa sono andato a leggere quello che scrivono i giornali israeliani e ho trovato questo editoriale, di ieri, del Jerusalem Post.
Gli arabi la chiamano "guerra santa di Allah", gli israeliani "guerra etica di Abramo".
Adesso tutto mi è più chiaro. Credo che quando le religioni, tutte senza distinzione, vengono utilizzate come giustificazioni della barbarie messa in atto, nessuno di noi puo’ nutrire alcuna fondata speranza sulla vittoria, prima o poi, della ragione, della giustizia e del senso di umanità.

I soldati dell'IDF seguono le orme di Abramo nella guerra etica.
I nostri soldati, dalle braccia possenti e dai cuori amorevoli, si sono uniti ad Abramo nella profonda preoccupazione per gli inevitabili danni collaterali della guerra.
di KENNETH BRANDER
27 OTTOBRE 2023
Quando si parla di Abramo, il fondatore del nostro popolo e della nostra fede, si ricordano molti momenti della sua vita. Il viaggio in Terra Santa, l'accoglienza degli angeli, la difesa di Sodoma, la condanna di Isacco: la storia di Abramo è ricca di atti di devozione a Dio e di impegno per la giustizia e l'amorevolezza umana.
Questa settimana, mentre la Torah ci presenta il nostro patriarca Abramo, ciò che spicca è Abramo il guerriero.
Abramo, vedendo il male che ha colpito alcuni Stati innocenti e il fatto che suo nipote Lot è stato preso in ostaggio, riconosce immediatamente la responsabilità di intraprendere una guerra per riparare al male perpetrato alla società e per assicurare il rilascio dei prigionieri. La lealtà di Abramo verso la società e verso i suoi parenti, fino al punto di lottare nel profondo della notte per liberare Lot, è un esempio per noi in questo momento difficile.
La guerra tra i quattro e i cinque re segna il primo resoconto di guerra nella Tanach, la Bibbia ebraica, e l'ingresso di Abramo nella battaglia offre ai commentatori una prima opportunità di affrontare il punto di vista della Torah sull'etica militare in previsione di come tali questioni saranno elaborate in seguito nella Torah.
È in questo contesto che il Pirkei d'Rabi Eliezer fa un punto sorprendente nel raccontare gli eventi della guerra. Abramo, ripensando ai combattimenti che si erano svolti, ha improvvisamente paura. "È possibile", si chiede, "che io abbia appena ucciso queste persone senza una giusta causa?".
Dio, a sua volta, risponde utilizzando il linguaggio della haftarah di questa settimana, interpretato dai nostri saggi come un riferimento ad Abramo. Reinterpretando intelligentemente Isaia 41:3, che a prima vista è la descrizione di un guerriero che torna a casa indenne, i saggi rileggono il versetto nel senso che Abramo è stato salvato non solo dal male, ma anche dal cattivo comportamento. Mentre temeva di aver ucciso degli innocenti lungo il cammino, Dio assicura ad Abramo che non ha causato alcun dolore o morte ingiustificati nel contesto del suo sforzo bellico.
A volte, in una guerra giusta, si verificano vittime civili collaterali, una conseguenza malvagia che è consentita in guerra. Uno dei tragici costi della guerra. Tuttavia, Abramo è rassicurato da Dio che lui e i suoi soldati non hanno preso deliberatamente di mira obiettivi civili.
Proprio la settimana scorsa, nei momenti che precedevano l'inizio dello Shabbat, un gruppo di soldati in guerra si è riunito per pregare. A uno a uno, è stato chiesto a ciascun soldato di condividere una preghiera specifica che ha portato con sé in questi giorni difficili. Alcuni hanno ragionevolmente chiesto di non subire danni a causa delle devastazioni della guerra e di poter tornare a casa rapidamente e pienamente nel corpo e nello spirito - una preghiera che condividiamo con loro in questi tempi difficili. Ma la stragrande maggioranza dei soldati, in questo momento di onestà e vulnerabilità, ha condiviso che la loro più grande paura era quella di causare danni inutili o morte a civili innocenti durante i combattimenti.
I nostri soldati, dalle braccia possenti e dai cuori amorevoli, si sono uniti ad Abramo nella profonda preoccupazione per gli inevitabili danni collaterali che derivano dalla guerra, sperando almeno di ridurre al minimo i danni. Di fronte al culto della morte di Hamas e dell'ISIS, i nostri soldati continuano a dare valore alla vita.
Mentre continuiamo a pregare per il benessere delle nostre forze armate mentre affrontano la minaccia di Hamas all'indomani del massacro di Simchat Torah, dovremmo essere commossi dal loro esempio. Come quello di nostro padre Abramo, il nostro ruolo di ebrei, guidati dalla morale – in totale contrasto con quella del nostro nemico - è quello di non perdere di vista ciò che è umanità. Pur riconoscendo che il nostro obiettivo deve essere la vittoria completa e la sicurezza dei nostri soldati e del nostro popolo - e che nulla deve ostacolare questo obiettivo - possiamo comunque rimanere fedeli alla tradizione secondo cui la vita innocente ha un valore.
 

 

venerdì 27 ottobre 2023

Fidatevi della scienza!

 

Se lo dicono loro possiamo fidarci!
“PFIZER E BIONTECH AFFERMANO CHE IL VACCINO ANTINFLUENZALE-COVID GENERA UNA FORTE RISPOSTA IMMUNITARIA NELLA SPERIMENTAZIONE”.
Io che sono curioso sono andato a vedere i dati della sperimentazione.
I soggetti da coinvolgere sono stati definiti in 990 (che numero smisurato!), ma non è dato sapere quanti siano in realtà attualmente, anche perché la sperimentazione è, al presente, solo in fase 1.
La fine della sperimentazione è prevista per il 13 dicembre 2024.
Sono certo che questa clamorosa e stupenda notizia verrà ripresa dai media internazionali anche perché Pfizer, dopo il flop del vaccino Covid aggiornato, ha bisogno di rifarsi con il nuovo vaccino doppio. Non possiamo permettere che i suoi utili scendano cosi’ vertiginosamente!
Dunque fidatevi amici miei, la “Scienza” non puo’ certo volervi ingannare!
 

 

giovedì 26 ottobre 2023

AH AH AH AH AH AH!

Oggi vorrei farvi sorridere un po'. Con i tempi che corrono potrebbe essere una buona cosa. Per farlo ricorro alla "letteratura scientifica" che ormai è rimasta una delle poche situazioni umoristiche che suscitano ilarità.
Ormai non sanno proprio più cosa inventarsi per convincerci a vaccinarci, ed ecco percio' un articolo, apparso ieri sulla prestigiosa rivista The American Journal of Medicine, dal titolo:
"Esitazione al vaccino COVID e rischio traffico a lungo termine".
Purtroppo riesco a leggere solo l'abstract, ma credo che basti ed avanzi per farci una bella risata. Ecco la traduzione:
 
Background
L'esitazione nei confronti del vaccino COVID identifica una discrepanza tra le decisioni personali e le linee guida pubbliche. Abbiamo verificato se l'esitazione nei confronti del vaccino COVID fosse associata al rischio a lungo termine di incidenti stradali.
Metodi
Abbiamo condotto un'analisi di coorte longitudinale basata sulla popolazione di adulti, determinando lo stato di vaccinazione COVID attraverso il collegamento con le cartelle cliniche elettroniche. Gli incidenti stradali che hanno richiesto cure mediche d'emergenza sono stati definiti attraverso il rilevamento multicentrico degli esiti di tutti gli ospedali della regione nel corso dell'anno successivo.
Risultati
Abbiamo identificato 11.598.549 persone in totale, di cui 1.210.754 non avevano ricevuto il vaccino COVID. Un totale di 54.558 persone sono state successivamente ferite in incidenti stradali durante l'intervallo di follow-up di un anno, pari a un rischio di 4.704 per milione. I soggetti che non avevano ricevuto il vaccino COVID presentavano un rischio superiore del 58% rispetto a quelli che avevano ricevuto il vaccino COVID (6.983 vs 4.438 per milione, p < 0,001). L'aumento del rischio di incidenti stradali tra i soggetti non vaccinati comprendeva diversi sottogruppi, era accentuato per gli incidenti con un solo veicolo, si estendeva agli esiti fatali, superava i rischi associati all'apnea del sonno e persisteva dopo l'aggiustamento per le caratteristiche di base. L'aumento dei rischi è stato convalidato nelle analisi condotte con tecniche di intelligenza artificiale ed è stato generalmente maggiore rispetto ai rischi di altri eventi avversi frequentemente attribuiti alla vaccinazione COVID.
Conclusioni
L'esitazione dal vaccino COVID è associata a un significativo aumento del rischio a lungo termine di incidenti stradali. Una maggiore consapevolezza dei rischi del traffico potrebbe incoraggiare i pazienti a intraprendere azioni protettive per la sicurezza personale.


 

mercoledì 25 ottobre 2023

Il PD e la "sinistra".

 

Leggo da siti d’informazione esteri (in Italia questo argomento non viene trattato) che, ad oggi, le vittime dei bombardamenti israeliani a Gaza sono state 6546 (almeno quelle accertate) delle quali il 40% bambini.
Il 40%!!!
Gli stessi siti informano che le vittime israeliane degli attacchi di Hamas sono state 1400.
“Occhio per occhio, dente per dente” è il motto dei governanti di Israele, ma il risultato, che è stato già ampiamente superato, è destinato a diventare sempre più incongruo e sproporzionato nei prossimi giorni visto che i bombardamenti non cesseranno.
E’ ovvio che non voglio farne solo una semplice questione aritmetica, anche perché se volessimo parlarne ci sarebbe veramente tanto da dire riguardo cio’ che è successo da 70 anni fa ad oggi.
Quello che mi sgomenta è che nessuno o quasi faccia sentire la sua voce per tentare di fermare questa che non ho timore a definire carneficina, oltretutto perpetrata in maggioranza sui bambini.
In particolare il principale partito della “sinistra” italiana non proferisce verbo dal 7 ottobre, 18 giorni fa.
Sulla bacheca Facebook del PD sono apparsi, dal 7 ottobre, 38 post nei quali si parla di tutto, salario minimo, PIL, sanità, alluvione Emilia, salute mentale, Vajont, persino della via a Sandro Pertini, ma nulla, dico nulla, sulla strage di bambini a Gaza. Evidentemente al PD non interessa.
Io, che ho un’anima e un passato di sinistra, non so se indignarmi o provare sconforto per questo assordante silenzio di quella che un tempo ormai remoto era la mia forza politica di riferimento.
Ma forse l’atteggiamento più sano che posso avere è prendere atto (come d’altronde avevo già fatto durante il Covid) che la difesa della vita e dei diritti dei ceti sociali più sfruttati e la lotta contro la guerra e le ingiustizie non è più da tempo l’obiettivo della sinistra, e non solo italiana. A questo punto ho il dubbio se mai lo sia stato realmente anche nel passato.
A proposito, questo è il post che il PD ha pubblicato il 7 ottobre. Poi, riguardo Israele e Gaza, più nulla.
 

 

martedì 24 ottobre 2023

La cosiddetta "stanchezza vaccinale".

 

Insomma, questo vaccino “aggiornato” pare non se lo voglia fare proprio nessuno!
In Francia il bollettino di Santé Publique, pubblicato il 18 ottobre, ci informa che, a 2 settimane dall’inizio della campagna vaccinale anche qui iniziata in pompa magna come in Italia, i dati sono questi:

“Alla fine della settimana 41, il 4,0% delle persone di 65 anni e oltre aveva ricevuto una dose di vaccino COVID-19 nell'ambito della campagna dell'autunno 2023 (2,9% dei 65-69enni, 3,8% dei 70-74enni, 4,9% dei 75-79enni e 4,6% degli 80enni e oltre). La copertura vaccinale tra gli operatori sanitari per la campagna autunnale 2023 alla fine della settimana 41 è stata stimata all'1,3% per coloro che lavorano nelle case di cura, al 2,0% per i liberi professionisti e all'1,5% per coloro che lavorano nelle istituzioni sanitarie”.
 
Come in Italia, il dato più significativo è la percentuale di (non)adesione vaccinale degli operatori sanitari.
Dato che pero’ mi rievoca sempre le stessa domanda:
Perchè, fino ad adesso, nessun medico, eccetto i soliti, pochi, noti, ha espresso pubblicamente alcun dubbio sui vaccini?
Anche perché sarebbe interessante conoscere se i colleghi non si vaccinano perché ritengono che il vaccino non serva a nulla o perché hanno paura degli effetti avversi. O, ipotesi più verosimile, per ambedue le ragioni.
A questo punto, viste le percentuali attuali, mi viene anche un dubbio: ma quanti di loro, la terza o quarta dose la hanno fatta sul serio oppure dentro la siringa ci hanno messo un po’ di acqua distillata? Fra colleghi la complicità è possibile ed è anche frequente!
 
P.S. In verità, a questo punto, mi pongo anche un'altra, consequenziale, domanda: se la stragrande maggioranza dei medici ritiene questo vaccino inutile e/o dannoso, averlo imposto come obbligo è da considerare un atto delittuoso o no? E come dobbiamo giudicare l'attuale campagna di esortazione alla vaccinazione, anche se, oggi, solo per alcune categorie?
 
 


lunedì 23 ottobre 2023

La "nuova" influenza!

 

Vi ricordate, una volta, i nostri bambini a letto con l’influenza? Antifebbrili per un paio di giorni e poi di nuovo a scuola, anche se un po’ a malincuore. Nessun dramma!
Oggi non è più cosi’!
Sono state infatti pubblicate le linee guida dell’AAP (American Academy of Pediatrics) per la stagione influenzale 2023-2024 dalla lettura delle quali scopro che evidentemente i pediatri americani considerano l’influenza la nuova minaccia sanitaria, visto che consigliano:
1. Vaccinazione per tutti i bambini dall’età di 6 mesi in poi.
2. Terapia antivirale (osetalmivir) entro 48 ore dalla comparsa dei primi sintomi anche nei casi solo sospetti per tutti i bambini, anche se vaccinati, per i quali si ipotizzano possibili complicazioni. Notate bene: tra i bambini a rischio di complicazioni sono compresi tutti quelli, anche se sanissimi, che hanno meno di 5 anni di età, come si evince dalla tabella!
3. Chemioprofilassi antivirale in caso di contatto con un caso sospetto per tutti i bambini a rischio di complicanze anche se vaccinati, qualora si sospetti che il vaccino non abbia fatto effetto (?😀) e, ovviamente, per tutti i bambini che non sono stati vaccinati. E poi, chicca finale, chemioprofilassi antivirale per “i familiari e i contatti stretti dei bambini ad alto rischio di complicanze influenzali, compreso il personale sanitario, quando i ceppi del virus influenzale che circolano nella comunità non sono ben corrispondenti a quelli del vaccino contro l'influenza stagionale secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie”. Come dire dunque: “guardate che il vaccino poi non serve a granchè, visto che viene prodotto un anno prima sulla base delle previsioni di quali saranno i ceppi influenzali l’anno successivo!
Visto l’andazzo degli ultimi anni credo proprio che queste raccomandazioni saranno presto accolte anche dei pediatri italiani!
 

 

domenica 22 ottobre 2023

Basta, basta, basta!!!!

Chi mi conosce lo sa bene, riguardo le vicende che coinvolgono gli adulti io espongo le mie ragioni, mantenendo calma e, forse, obiettività, ma quando le vittime sono i bambini vado in bestia.
Leggo ieri, sul sito UNICEF cioè, rendetevi conto, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, questa notizia: “Oltre 1.600 bambini sarebbero stati uccisi in due settimane di bombardamenti a Gaza.”
Avete capito bene, 1600 bambini!!!
E qual’è il commento di Adele Kodhr, direttore regionale UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa?
Tre uniche parole: “L'UMANITÀ DEVE PREVALERE”. Niente di più!
Invece cioè di urlare con quanto fiato ha in gola in tutte le sedi istituzionali che la sua carica le permette di raggiungere che questa strage degli innocenti deve cessare subito e senza condizioni, si limita a dire che l’umanità deve prevalere.
Sai quanto gli frega dell’umanità a coloro che hanno messo in atto questo crimine e che continuano a perpetrarlo quotidianamente!
E i media che ci hanno narrato quotidianamente per un mese la sorte dell’orsa F36 in Trentino, suscitando reazioni sdegnate da tutte le parti per la povera orsa vittima della crudeltà di chi avrebbe voluto abbatterla, cosa ci racconteranno adesso? Continueranno a parlarci del diritto di difesa di Israele?
E noi, che dovremmo saltare sulle sedie e piangere tutte le lacrime che abbiamo nel leggere notizie del genere, che faremo? Continueremo a discutere tra noi delle scommesse nel calcio o della separazione della Meloni?
Fra una settimana i bambini ammazzati saranno 3200, statene certi, ma, d’altronde che dei bambini non fregasse niente a nessuno l’avevamo capito già ai tempi del Covid!
Pero’ io in questo mondo di merda, che non riesco più a comprendere e tantomeno ad accettare, veramente non riesco più a viverci con serenità.
Per favore, facciamo tutti qualcosa (anche se non so cosa) per fuggire da questo incubo!
Usciamo almeno da questa passività e questa ignavia che ormai ci caratterizza e che questo argomento (la strage dei bambini, israeliani prima e palestinesi poi, in numero enormemente superiore) diventi quello principale delle nostre conversazioni. Questo affinché tutti coloro che conosciamo ne debbano necessariamente prendere atto anche se forse preferirebbero esserne all’oscuro per non essere coinvolti emotivamente.




mercoledì 18 ottobre 2023

Lutto.

 

Da oggi, e per tre giorni, non scrivetò alcun post.
Ho deciso che anche io rispetterò il lutto per ciò che è successo a Gaza, l’ospedale distrutto e i suoi 500 e più morti.
A mia memoria non ricordo un crimine di questa portata in una guerra, “giusta” o meno che sia, dai i tempi dei bombardamenti a tappeto della seconda guerra mondiale.
L’unico evento al quale posso correlarlo è l’attentato allle Twin Towers.
Gli israeliani dicono che che è stato un missile di Hamas anche se sono loro che, da più di 7 giorni, stanno bombardando e radendo al suolo Gaza, ma, si sa, in questi casi la responsabilità è sempre dell’altro perché la guerra è sempre sporca e questa lo è più di tutte le altre.
Comunque la si pensi, rimane un atto terroristico.
Se è opera di Hamas è da considerare un atto terroristico da parte di una organizzazione che è definita tale dall’ONU.
Se è opera di Israele è da considerare allo stesso modo, da parte, però, di uno stato democratico nostro alleato.
Se fosse vera la seconda ipotesi, ma anche a prescindere da essa, io credo che sarebbe giunta l’ora di smettere di giustificare Israele qualsiasi cosa faccia alla luce di ciò che, indicibile e terribile e che deve comunque rimanere impresso in eterno nella nostra memoria, gli ebrei hanno dovuto patire nell’era nazi-fascista.

 

lunedì 16 ottobre 2023

Tempi bui ci aspettano!

 

Qualcuno potrebbe provare conforto nel constatare che la censura della libertà di espressione e di pensiero non è una prerogativa del nostro paese.
Per me non è così.
Che in una nazione, come l’Inghilterra, dove la satira, almeno quella, è sempre stata permessa, un importante quotidiano licenzi il suo vignettista dopo 40 anni di servizio è il segno evidente della veridicità delle “anticipazioni” riguardo il nostro futuro narrate da Orwell, Huxley e Bradbury quasi 100 anni fa.
Adesso aspetto cosa potrà succedere in Francia, altro paese simbolo, dove giornali come Charlie Hebdo o le Canard Enchainè sono ancora in libera vendita in tutte le edicole.



Chissà perché, ma adesso sembra ci vadano più cauti

Il 3 ottobre FDA ha approvato la versione aggiornata di Novavax dai 12 anni in su.

In Europa però, dove ci si aspettava che succedesse lo stesso, EMA ha rimandato la decisione in merito, fondamentalmente per 2 motivi: avere maggiori informazioni sulla reale efficacia del vaccino (serve veramente a qualcosa?) e avere rassicurazioni sulla qualità della produzione nei vari siti di fabbricazione. Ricordo a tutti che, per questi vqccini, la diversità di qualità dei vari lotti è una delle ragioni poste in essere per la comparsa di effetti collaterali gravi.

Comunque questi sono le motivazioni riportate, ma chissà se ce ne sono anche delle altre!

L’articolo diReuters:

15 ottobre (Reuters) - Le autorità di regolamentazione dell'Unione Europea (UE) hanno ritardato la decisione di approvare il vaccino COVID-19 di Novavax (NVAX.O), l'azienda ha dichiarato domenica.

L'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha richiesto a Novavax maggiori informazioni sul vaccino, che ha come obiettivo la variante XBB.

"Nell'ambito del processo di revisione in corso, il comitato per i medicinali per uso umano dell'EMA (CHMP) ha posto ulteriori domande alle quali stiamo rispondendo rapidamente", ha dichiarato Novavax in una dichiarazione inviata via e-mail a Reuters.

Il Financial Times, che ha riportato per primo la notizia, ha detto che l'EMA ha posto domande sulla efficacia dell'ultima versione del vaccino e che sta cercando di assicurarsi che le sue caratteristiche siano le stesse nei diversi siti di produzione.

Novavax ha dichiarato di lavorare a stretto contatto con l'EMA e di essere in attesa delle raccomandazioni dell'ente regolatorio. L'EMA non ha risposto immediatamente alle richieste di commento della Reuters.

Il direttore dell'EMA, Emer Cooke, aveva detto a settembre che si aspettava di prendere una decisione sull'uso del vaccino questo mese. Secondo il rapporto del FT, l'agenzia dovrebbe dare la sua approvazione entro quattro settimane.

Novavax ha dichiarato venerdì che il suo vaccino COVID-19 aggiornato è disponibile nelle farmacie statunitensi come CVS (CVS.N) e Rite Aid (RAD.N), una settimana dopo aver ricevuto l'autorizzazione dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense per l'uso in emergenza in individui di età pari o superiore ai 12 anni.”


 

 

domenica 15 ottobre 2023

Sollievo o preoccupazione?

 

Non so se essere felice o preoccupato quando leggo notizie come questa.
Da una parte il calo significativo delle vendite del vaccino e dei farmaci anticovid mi conferma che la narrazione volta a generare terrore e ansia per la malattia non funziona più. Dall’altra però, ora che si sono abituati a profitti giganteschi e, soprattutto, hanno anche ben compreso come sia facile influenzare le menti della maggioranza della popolazione, ho il timore che presto, quando sarà passato questo periodo storico che hanno deciso di dedicare alla guerra (non ci sono solo le industrie farmaceutiche che devono fare profitti!), comparirà una nuova minaccia per la nostra salute, chissà da quale continente, questa volta.. Ormai armi e farmaci sono rimasti gli unici beni di consumo che tirano ancora!
 
13 ottobre (Reuters) - Pfizer ha tagliato venerdì le previsioni di fatturato per l'intero anno del 13% e ha dichiarato che taglierà posti di lavoro e spese per 3,5 miliardi di dollari a causa delle vendite inferiori al previsto del vaccino e del trattamento COVID-19.
Pfizer ha ottenuto ricavi record nel 2021 e 2022, superando i 100 miliardi di dollari l'anno scorso, dopo aver sviluppato il vaccino Comirnaty con il partner tedesco BioNTech SE e il trattamento antivirale Paxlovid in proprio. L'anno scorso, il fatturato di questi due prodotti ha superato i 56 miliardi di dollari.
Dal 2021, però, i tassi di vaccinazione annuali sono calati drasticamente e la domanda di trattamenti è diminuita in quanto l'immunità della popolazione è aumentata grazie ai vaccini e alle infezioni precedenti. Pfizer e i suoi concorrenti hanno iniziato a vendere un vaccino COVID aggiornato per il prossimo autunno.
"Siamo orgogliosi del fatto che le nostre scoperte scientifiche abbiano avuto un ruolo significativo nel tenere sotto controllo la crisi sanitaria globale", ha dichiarato Albert Bourla, CEO di Pfizer, in un comunicato. "Man mano che otterremo maggiore chiarezza sui tassi di vaccinazione e di trattamento per la COVID, saremo in grado di stimare meglio il livello di offerta adeguato per soddisfare la domanda".
La casa farmaceutica ha dichiarato di prevedere per il 2023 un fatturato compreso tra 58 e 61 miliardi di dollari, in calo rispetto alla precedente previsione di 67-70 miliardi di dollari. La riduzione è dovuta esclusivamente alle minori aspettative per i prodotti COVID-19.
Pfizer ha dichiarato che nel terzo trimestre si accollerà un onere non monetario di 5,5 miliardi di dollari per cancellare 4,6 miliardi di dollari di Paxlovid e 900 milioni di dollari di svalutazione delle scorte e altri oneri per il vaccino.
 

 

sabato 14 ottobre 2023

l'Apocalisse prossima ventura.

 

Un intervento di Jeffrey Tucker sul sito Brownstone dal titolo “Il trionfo dell’Apocalisse”
Esamina, in maniera a mio avviso del tutto condivisibile, il “fil rouge” che lega gli avvenimenti di questi ultimi anni, dal Covid a Gaza.
Ne consiglio la lettura a coloro che se la sentono (in effetti è abbastanza lungo) e che si sentono estranei alla prassi odierna di contrapposizione drastica delle proprie convinzioni.
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Nel corso di quasi quattro anni, e in realtà da un decennio e mezzo, sono arrivato a leggere la maggior parte degli scritti degli intellettuali, dei titani dell'industria e dei funzionari governativi che hanno costruito la strana realtà del 2020 e dopo. Volevano condurre un esperimento scientifico sulla popolazione umana. Poiché le malattie infettive non conoscono confini, sapevano con certezza che sarebbe stato un esperimento globale.
Avevano elaborato ogni dettaglio nei loro modelli. Sapevano a quale distanza le persone avrebbero dovuto stare. Sapevano che il modo migliore per impedire la diffusione di un virus comune sarebbe stato l'isolamento totale dell'intera popolazione umana, per quanto possibile. Le famiglie non potevano farlo, ovviamente, ma pensavano che avrebbero potuto vivere in stanze diverse o semplicemente stare a due metri di distanza l'una dall'altra. Se non potevano farlo, potevano mascherarsi.
Va da sé - ma l'hanno detto lo stesso perché i loro modelli gliel'hanno detto - che i luoghi al chiuso e all'aperto in cui le persone si riunivano dovevano essere chiusi (queste sono state le parole esatte pronunciate dalla Casa Bianca il 16 marzo 2020). Lo schema è stato applicato prima in Cina, poi in Italia settentrionale, poi negli Stati Uniti, e il resto del mondo si è allineato, tutte le nazioni tranne una minoranza, tra cui la Svezia, che ha affrontato molti mesi di critiche brutali per aver permesso la libertà dei suoi cittadini.
È davvero difficile immaginare cosa gli architetti di questa politica brutale credessero che sarebbe successo dopo. È così semplice (e ridicolo) come credere che un virus respiratorio sarebbe semplicemente scomparso? O che una pozione sarebbe apparsa in tempo per vaccinare l'intera popolazione, anche se nessuno era mai riuscito a creare qualcosa di simile? È questo che credevano?
Forse. O forse era solo dilettevole o comunque remunerativo provare un esperimento grandioso e globale sulla popolazione umana. Di certo è stato redditizio per molti, anche se ha distrutto la vita sociale, culturale, economica e politica di miliardi di persone. Anche mentre scrivo queste parole, è difficile credere che non sia uscito da una fiction distopica. Eppure è quello che è successo.
Quasi immediatamente, l'idea dei diritti umani è passata in secondo piano. È ovvio che sia così. Così come l'idea di parità di libertà, che è stata immediatamente messa da parte. Per editto, la popolazione umana è stata divisa in categorie. Si è cominciato con essenziali e non essenziali, distinzioni tratte da protocolli militari che improvvisamente si sono estese a tutto il mondo civile.
Ma questo è stato solo l'inizio delle divisioni. È iniziata subito anche la stigmatizzazione dei malati. Erano malati perché non erano sufficientemente conformi? Avevano disobbedito ai protocolli? In cento anni di sanità pubblica, non abbiamo mai visto un tale livello e una tale scala di demarcazione. Alcuni di questi tentativi sono stati fatti durante la crisi dell'AIDS (sotto la spinta di Anthony Fauci), ma non in modo così aggressivo e globale.
In quei giorni, si sentiva che la preoccupazione per i diritti fondamentali e la libertà stava svanendo, e con essa la coscienza morale dell'opinione pubblica. Fin dall'inizio si è avuta la sensazione di una legge marziale e la popolazione è stata divisa: malati contro sani, conformi contro non conformi, essenziali contro non essenziali, interventi chirurgici elettivi contro emergenze che necessitano di servizi medici. E così via.
E questo si è ampliato drammaticamente nei mesi successivi. Quando sono arrivate le protezioni per il viso, si trattava di mascherati contro non mascherati. Quando alcuni Stati hanno iniziato ad aprire, è diventato rosso contro blu. Noi contro loro.
Quando è arrivato il vaccino, è arrivata la divisione definitiva, che ha sommato e spazzato via tutte le altre: vaccinati contro non vaccinati. L'obbligo di vaccinazione ha sconvolto in modo massiccio la forza lavoro. Le strutture pubbliche di intere città sono state chiuse ai non vaccinati, in modo che i cittadini non conformi non potessero frequentare ristoranti, bar, biblioteche, teatri o altri luoghi pubblici. Anche i luoghi di culto si sono adeguati, anche se non erano obbligati a farlo, dividendo le loro congregazioni in due parti.
Dietro a tutto questo c'era un motivo politico che si rifà a un testo che ogni esperto di spicco celebra ancora oggi come una confutazione preveggente e decisiva dei valori liberali: Il concetto di politica di Carl Schmitt del 1932. Questo saggio è totalmente contrario ai diritti umani, in quanto tali concetti non sono in grado di sostenere Stati solidi. Schmitt era ovviamente un giurista nazista e il suo pensiero ha gettato le basi per la demonizzazione degli ebrei e la marcia dello Stato totalitario. Secondo Schmitt, la distinzione amico/nemico è il metodo migliore per radunare il popolo attorno a una grande causa che dà senso alla vita. Questo impulso è ciò che dà forza allo Stato. Si spinge oltre: la distinzione amico/nemico si attiva al meglio nella realtà dello spargimento di sangue:
"Lo Stato, in quanto entità politica decisiva, possiede un potere enorme: la possibilità di fare la guerra e quindi di disporre pubblicamente delle vite degli uomini. Lo jus belli contiene tale possibilità. Implica una doppia opportunità: il diritto di esigere dai propri membri la disponibilità a morire e di uccidere senza esitazione i nemici".
Se per anni vi siete chiesti "Dove va a finire?", ora abbiamo la nostra risposta, che a posteriori sembra inevitabile: la guerra. Stiamo guardando alla morte di innocenti e probabilmente questo è solo l'inizio. Le chiusure non hanno infranto solo i vecchi codici morali e i limiti convenuti del potere statale. Hanno incrinato la personalità e lo spirito umano in tutto il mondo. Hanno dato origine a una sete di sangue che era appena sotto la superficie.
Gli Stati sono impazziti nella prepotenza e nella divisione dei loro cittadini. È successo quasi ovunque, ma Israele è stato un caso emblematico, come Brownstone ha sottolineato più volte. La cittadinanza non è mai stata così divisa e lo Stato non è mai stato così distratto dai problemi di sicurezza. La delicata pace si è infranta in modo scioccante l'8 ottobre 2023 in un orrendo attacco che ha rivelato il peggior fallimento della sicurezza del vulnerabile Stato nella sua storia.
Quell'incidente ha incoraggiato e scatenato ulteriormente gli apocalittici, interi popoli decisi a compiere il passo successivo nella disumanizzazione della popolazione e nell'uso di mezzi terribili per compiere l'impensabile: lo sterminio, una parola che ora viene lanciata come se fosse bello e normale parlare in questo modo. Questo conflitto si è esteso alla politica di ogni Paese e alle associazioni civiche, alle comunità di intellettuali e alle amicizie personali. Come forse sarebbe piaciuto a Schmitt - e come sicuramente celebra quello che Bret Weinstein chiama Golia (l'unità dello Stato amministrativo, dei media, del potere aziendale e delle piattaforme tecnologiche d'élite) - tutti vengono trasformati nella categoria di amici e nemici.
Ci viene finalmente ricordato quanto la civiltà, la pace e la libertà che ne derivano siano incredibilmente fragili. Dobbiamo temere che, nella drammaticità del momento, la storia raccontata sopra venga cancellata dalla memoria umana. I piani per l'eradicazione del virus sono falliti così clamorosamente che molti dei suoi autori sono alla disperata ricerca di un drammatico cambio di argomento per evitare le proprie responsabilità. Ancora una volta, questo è il desiderio, e potrebbe anche essere il piano.
Non si può permettere che questo accada. Quelli di noi che hanno memoria della vita civile, compresi i diritti e le libertà universali, non possono rimanere in silenzio o farsi coinvolgere emotivamente al punto da essere disposti a dimenticare ciò che ci è stato fatto, il danno che ha inflitto alla cultura pubblica e la condotta morale che un popolo civile si aspetta.
Ogni guerra è preceduta da un periodo di demoralizzazione (non si ha alcun potere o influenza reale) e di disumanizzazione (non vale la pena salvare quelle persone). Da lì in poi è una semplice questione di premere l'interruttore.
Brownstone è stata fondata alla luce di questa storia per far luce su ideali più elevati, non una guerra schmittiana tra amici e nemici, ma società di compassione, dignità, libertà, diritti ed esercizio della volontà umana contro ogni minaccia e uso della violenza pubblica e privata. Questa è la nostra luce guida ora e sempre. L'apocalisse non costruisce nulla, distrugge soltanto. È la concretizzazione della filosofia di Joker. Nessuna nazione e nessuna comunità può sopravvivere.
Pochi di noi conoscevano o comprendevano appieno la profondità della depravazione che si celava sotto la sottile patina di civiltà che in precedenza aveva dominato la grande distesa delle nostre vite. È stato l'esperimento maniacale di controllo delle malattie, avvenuto solo pochi anni fa, a scatenare questo attacco di disumanità dell'uomo verso l'uomo. C'è un bisogno estremo di sapere come si è arrivati a questo e perché, e di prendere misure, ora davvero disperate, per rimettere nel vaso di Pandora tutto ciò che è stato liberato.
 

 

venerdì 13 ottobre 2023

Sepolcri imbiancati.

 

Ormai è da tempo che leggo i giornali in costante condizione mentale di dubbio e vedo molto poco la televisione. Quando mi succede assisto sempre a scontri nei quali si confrontano tutte le volte due posizioni antitetiche, di cui una assolutamente maggioritaria, tra le quali non sarà mai possibile mediazione. Ma , soprattutto, mi rendo conto della rabbia e dell’odio che caratterizza la maggioranza di coloro che si confrontano, visibile anche nella loro postura fisica.
A questi individui nulla realmente importa se muoiono bambini, donne, anziani. Le loro morti, amplificate da particolari macabri che poi, il più spesso delle volte, si rivelano falsi, vengono utilizzate unicamente per giustificare il loro pensiero finale: sterminare la parte avversa, “i nemici”, costi quello che costi, e questo vale per ambedue le parti.
I rarissimi ospiti invitati che vorrebbero tentare un ragionamento “umano” vengono attaccati da tutti e zittiti, è l’odio che deve prevalere.
Lo stiamo constatando da tempo. Si è manifestato in maniera eclatante con il Covid, è proseguito con il conflitto Russia-Ucraina e adesso lo stiamo vedendo per la vicenda israeliana.
Lo ha detto Plauto la prima volta e lo ha ricordato poi Hobbes: homo homini lupus. E’, in fondo, la vera natura umana che si risveglia in ogni condizione che viene percepita come “critica”. Così in effetti ce l’hanno presentata per il Covid (saremmo morti tutti), per l’Ucraina (saremmo tutti diventati schiavi della Russia) e ora per Israele (terroristi, e le loro bombe, che vogliono la distruzione non solo di Israele, ma anche di tutti i non-islamici, ovvero israeliani che desiderano l’annientamento del popolo palestinese).
Ho ormai compreso bene che il mondo adesso funziona così e dunque riesco a non turbarmi più di troppo quando sento disquisire individui che sono considerati i “maîtres à penser” e, come tali, invitati ad intervenire su tutti i media.
Anche se mi rimane il fondato dubbio che la posizione di molti di essi sia determinata non tanto dalla loro convinzione, quanto piuttosto dai vantaggi di ogni tipo che ne possono derivare (Covid docet).
E allora, anche se non sono religioso, riprendo qui l’invettiva di Gesù (vangelo di Matteo, capitolo 23, versetti 27 e 28): “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità”.

giovedì 12 ottobre 2023

Palestinesi: gli "ebrei" del XXI secolo.

 

E adesso come la mettiamo?
Permetteremo che i palestinesi diventino, senza più alcun dubbio, gli "ebrei" del XXI secolo, fingendo di non accorgersi di ciò che sta succedendo come già accadde nei primi anni di regimi funesti?
Fino a quando sarà possibile sostenere l'ipocrisia che, in definitiva, è ciò che ha condotto alla situazione attuale, non solo in Israele, ma nel mondo intero?
 

 

mercoledì 11 ottobre 2023

60 anni fa ci scherzavano sopra!

Non sembra anche a voi che questo sketch della Settimana Incom di più di 60 anni fa presenti delle affinità con quello che sta succedendo oggi? 😀😀😀




Ai primi sintomi fatevi subito il tampone!

  Attenzione! In questo post uso la provocazione e l’ironia. E’ una precisazione che ho imparato essere necessaria in social come FB. Veniam...