lunedì 13 marzo 2023

Non funziona così!!

 


Anche io sono d’accordo con la Procura di Bergamo che si sarebbero potute evitare morti. Anzi io credo che il numero sia molto superiore ai 4000 decessi ipotizzati. La differenza è che io penso che la mancata istituzione della zona rossa c’entri ben poco. La causa invece è stata la decisione, e vi assicuro che non riesco ancora a spiegarmene la motivazione sia scientifica che etica, di non curare più i malati. Gli anziani (è utile ricordare che questa è la categoria che rappresenta la quasi totalità dei decessi) sono stati abbandonati e isolati a casa o nelle RSA senza che potessero essere visitati dai medici e curati adeguatamente, come sempre si è fatto in epoca pre-covid, nell’attesa, certamente molto “vigile”, che giungesse solo il momento in cui le condizioni si aggravassero talmente da richiederne il ricovero.
Molti oggi affermano che il protocollo “tachipirina e vigile attesa” emanato dal Ministero non era vincolante, che i medici avrebbero potuto (come in effetti pochi hanno fatto) eluderlo, ma non sanno o fingono di ignorare che è dagli anni ‘90 che ai medici viene insegnato che i protocolli sono “sacri” e che il non rispettarli va contro la scienza e può portare a conseguenze giudiziarie importanti.
A questo si aggiunge che, una volta arrivati in ospedale, i malati, qualsiasi fossero le loro condizioni, sono stati immediamente sedati e intubati. E sono morti. In effetti, 6-7 mesi dopo, è stato ben chiaro che questa modalità di somministrazione dell’ossigeno ha rappresentato la causa di tanti decessi e infatti è stata modificata.
Io credo che la classe medica abbia sicuramente le sue responsabilità, ma non sono assolutamente d’accordo con coloro che affermano che oggi sarebbe inutile cercare e individuare i responsabili più a monte e farne dei capri espiatori. “Non si può giudicare ex-post”, dicono, "le responsabilità sono politiche.” E per coloro che oggi affermano che all'inizio le evidenze scientifiche erano quelle, domando: perchè dunque alcuni di noi dicevano già allora che si stavano compiendo errori madornali? E lo dicevano oltretutto citando dati scientifici consolidati (mascherine, antinfiammatori, chiusure, distanziamento, ecc.)!
Tutti colpevoli, nessun colpevole!
Eh no! Non funziona così! Se le decisioni prese hanno causato dei decessi (e a mio avviso sono stati molti) evitabili, non si può invocare l’ignoranza e l’incompetenza dei singoli, che possono eventualmente rappresentare un’attenuante, ma non estinguono certo il “reato”, se reato c’è stato.
Anche perché l’individuazione dei responsabili e la loro condanna (fosse anche soltanto una condanna “morale”) potrebbe evitare che in futuro certi errori si ripetessero, magari nominando ministri e comitati scientifici che fossero all’altezza “scientifica e morale” del compito importante che li attende.
Mi fermo qui. Una prossima volta sarà utile parlare degli “errori” compiuti nel secondo anno dell’epidemia, altrettanto se non più gravi, non solo dal punto di vista sanitario, ma anche, e soprattutto, da quello etico e del diritto.

domenica 12 marzo 2023

Oggi ritorno su facebook dopo 30 giorni di blocco. Il post.

 


Eccomi di nuovo qui!


Ormai è chiaro che i fact checkers di Facebook hanno deciso che io non possa più comunicare con il mondo esterno, almeno sulla loro piattaforma e almeno per quanto riguarda il 冠状病毒 (traduzione in cinese dell’innominabile). Una sorta di 41bis mediatico anche se i motivi della censura sono da imputare unicamente al fatto di aver riportato e commentato articoli scientifici pubblicati, oltretutto, su riviste prestigiose, le ultime due Circulation e Pathogens.

Oggi che ritorno tra voi dopo 2 blocchi di 30 giorni ciascuno negli ultimi 64, debbo dunque fare un necessario esame di realtà.

E’ chiaro ormai che FB si è attivato nei miei confronti e che ogni volta che nei miei post appariranno le “parole magiche”, io sarò inesorabilmente bannato.

Poiché però io non intendo rinunciare alla mia libertà di espressione che oltretutto, voi che mi conoscete, sapete benissimo che non è mai stata violenta o aggressiva ma sempre incentrata sul “dubbio” e la “precauzione” e sempre basata su dati della letteratura scientifica, ho deciso che userò d’ora in poi una modalità comunicativa diversa.

Tutti i miei post che dovessero riguardare il 冠状病毒 e il suo correlato “elisir di lunga vita” conterranno soltanto il titolo e un link al mio Blog (https://mauriziomatteoli-pediatra.blogspot.com/) e al mio Substack ( https://mauriziomatteoli.substack.com/) dove chi è interessato potrà leggerli e commentarli senza alcun timore e/o limite.

Questa categoria di post saranno inoltre immediatamente identificabili perché a supporto di essi allegherò un’immagine di un gattino o di un cagnolino che ormai rappresentano, in un mondo felice e spensierato come quello odierno, gli argomenti più apprezzati (e permessi) dai controllori di FB eccetto quelli espressi da parte dei seguaci dei “Dogmi Ufficiali della Fede” ai quali è consentita ogni guarentigia e anche un po’(???) di aggressività. Spero così di sviare e intenerire gli implacabili delatori e perlomeno, se anche decideste di non leggerli, di acchiappare comunque tante faccine sorridenti e cuoricini come è usuale in questi casi.

Spero che questa strategia mi permetta la sopravvivenza su FB del quale, per gli informatori e i fact checkers che mi stanno leggendo in questo momento, ribadisco comunque qui tutta la mia stima per la democrazia e la libertà di pensiero che garantisce al mondo intero eccetto, giustamente, ai “ragazzacci” quale io sono (...😉).

Qualora così non fosse continuerò comunque a scrivere sul Blog e su Substack perché, come disse Martin Luther King: Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano”.

Inizio il “new deal” con il postare la foto della mia amata cagnolina, Pulce, che purtroppo sono più di 10 anni che mi manca.

Quanto era bella vero?!

Alla prossima ( ...se questo post passa indenne)!


P.S. segnalo ai “poveri di spirito” che eventualmente non la cogliessero, che questo mio post contiene una sana dose di ironia.



sabato 11 marzo 2023

Data importante.

 


La giornata di ieri, 10 marzo 2023, rappresenta una data importante.

La Johns Hopkins University ha comunicato di aver smesso, dopo tre anni, di raccogliere, elaborare e, ovviamente, pubblicare i dati mondiali quotidiani riguardanti il Covid19.

Dunque anche i più importanti e autorevoli sostenitori, come la JH in questi tre anni, della necessità di lockdown, mascherine, vaccini, hanno deciso che l'emergenza è finita e che la popolazione può vivere tranquillamente e non essere più tartassata da notizie di morti, ricoveri e incidenza.

"Dopo tre anni di monitoraggio continuo dei dati COVID-19 provenienti da tutto il mondo, la Johns Hopkins ha interrotto le attività del Coronavirus Resource Center. I due archivi di dati grezzi del sito rimarranno accessibili per le informazioni raccolte dal 2.1.20 al 3.10.23 su casi, decessi, vaccini, test e dati demografici".

Da noi, ricordo, ogni venerdì, c'è ancora il bollettino congiunto del Ministero della Salute-ISS.

Nell'ultimo, ieri, si poteva leggere che 2 regioni italiane sono a rischio epidemico alto (???):

"In lieve calo l'incidenza settimanale dei casi Covid a livello settimanale: 41 ogni 100mila abitanti (03/03-09/03) contro i 45 dei 7 giorni precedenti. Aumenta invece, ma resta ancora sotto la soglia epidemica, nel periodo 15-28 febbraio l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici, pari a 0,97. Lo evidenzia il report con i dati settimanali del monitoraggio Covid della Cabina di regia Iss-ministero della Salute. Due regioni sono classificate a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Tre sono a rischio moderato e sedici classificate a rischio basso. Tredici regioni e province autonome riportano almeno una allerta di resilienza. Cinque riportano molteplici allerte di resilienza. Il tasso di occupazione in terapia intensiva scende all'1,0% (rilevazione 9 marzo) rispetto all'1,4% rilevato al 2 marzo. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 4,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 09 marzo), rispetto al 5,2% della scorsa settimana."

E io che pensavo che, con un nuovo governo e un nuovo ministro, qualcosa potesse cambiare!

 

venerdì 10 marzo 2023

La costruzione mediatica comincia a sgretolarsi! Finalmente!


E' vero che questo articolo è un pre-print, ma è vero anche che gli autori sono esponenti dei più importanti istituti scientifici francesi: INSERM, IRSAN, CNRS, INSEE e AP-HP. A questo punto sono curioso di vedere se l'articolo verrà accettato per la stampa o se sarà censurato, anche se sono certo che comunque la divulgazione della verità su ciò che è successo non potrà essere impedita ancora per molto.

Vengono esaminati i dati 2020 sulla mortalità in eccesso in Francia e le conclusioni sono sorprendenti (anche se non certo per me), considerando che che gli autori fanno parte di istituzioni scientifiche ufficiali e prestigiose. Chissà se, come è successo in Italia, verranno smentiti dai loro “datori di lavoro”!?

Le traduco e vi consiglio di leggerle con attenzione, ne vale veramente la pena:

Alla fine del 2022 sono stati resi pubblici i dati sulle cause di morte in Francia provenienti dal CépiDc dell'Inserm per l'anno 2020. L'analisi di questi questi nuovi dati è perfettamente coerente con gli studi condotti sulla base dei dati INSEE, i cui risultati sono stati resi noti all'inizio del 2021. I dati sulle cause di morte confermano quindi il minore impatto dell'epidemia di Covid-19.

Il primo paradosso dei decessi etichettati come "Covid-19" è che il numero di decessi etichettati con questa causa (69.000) supera i 47.000 decessi in eccesso previsti.

Da dove provengono i 22.000 decessi mancanti?

Abbiamo dimostrato che provengono da altre cause che, contro ogni aspettativa, sono diminuite contemporaneamente, in modo anomalo.

Certamente, fin dall'inizio sono stati sollevati interrogativi sull'attribuzione dei decessi all'epidemia: "Gli individui sono morti in seguito a una forma grave della malattia (le persone morte per l'infezione da coronavirus) o sono morte in seguito a un'altra malattia (le persone morte con l'infezione da coronavirus)?

Questa distinzione è di estrema importanza, perché la mortalità legata all'epidemia è necessariamente sovrastimata se tutti i decessi di persone semplicemente sospettate di essere state infettate dal virus vengono automaticamente attribuiti al virus. Piuttosto che un impatto importante dell'epidemia, questo suggerisce una competizione tra la causa "covid-19" e le altre principali cause di morte (ad esempio, tumori, malattie del sistema circolatorio). Questo è esattamente ciò che si verifica attraverso l'analisi dei dati CépiDc.

È il dato straordinario dello studio delle cause di morte nel 2020; la maggior parte delle altre principali cause di morte sono significativamente in calo rispetto alle tendenze osservate nel corso degli anni precedenti.

Inoltre, questa causa di morte colpisce soprattutto gli anziani. Abbiamo sottolineato che le persone di età inferiore ai 65 anni non hanno registrato alcun eccesso di mortalità, come accade da oltre 20 anni, tranne durante l'influenza H1N1 che, dieci anni prima, in poche settimane, si è rivelata più dannosa dell'epidemia di Covid per questa fascia d'età. Per i gruppi di età più avanzata, c'è sicuramente un eccesso di mortalità nel 2020. Questo eccesso di mortalità è un fatto ricorrente da più di dieci anni, poiché il numero di anziani è in costante aumento. Ma è inferiore a quello provocato dall'ondata di calore del 2003 che, diciassette anni prima, in pochi giorni, si è rivelata più dannosa dell'epidemia di Covid in un anno per queste fasce d'età. Per tutte queste ragioni, l'epidemia di coronavirus dovrà semplicemente essere aggiunta all'elenco delle numerose virosi responsabili di gravi patologie respiratorie.

Non presenta alcuna differenza sostanziale con gli episodi più gravi di influenza stagionale.

Tuttavia, durante questo periodo è stato rapidamente dichiarato lo stato di emergenza. Sono state dichiarate due chiusure (cioè è stato vietato di uscire di casa senza permesso), ciascuna di durata superiore ai 2 mesi. Le scuole, le università e la maggior parte delle attività commerciali furono chiuse.

Seguirono periodi di coprifuoco con limitazioni del traffico. Lunghi periodi di mascheramento obbligatorio negli spazi pubblici e altre misure di allontanamento sociale con massicce campagne di test virologici e quarantena. Numerosi studi dimostrano oggi che tutte queste misure sono state inefficaci. La realtà è che queste misure sono state dannose per tutti i settori della nostra società, sia per la salute delle persone che per l'economia del Paese.

Il 2020 è stato segnato dall'epidemia di Covid-19, che si è distinta come un evento sociale senza precedenti. L'analisi delle cause di morte nel 2020 in Francia rivela i pregiudizi relativi all'interpretazione della "Covid-19" come causa di morte. Permette di comprendere come le regole amministrative, attuate durante un'emergenza, abbiano modificato le statistiche. Questa analisi conferma l'impatto minore dell'epidemia sulla mortalità. Tuttavia, la previsione di un aumento catastrofico della mortalità è stata addotta come argomento principale per indurre la popolazione ad accettare misure straordinarie che mai nella storia dell'umanità erano state attuate su tale scala.

giovedì 9 marzo 2023

La forma mentis del medico: precovid e postcovid.

 


La Sclerosi Multipla è una importante malattia, la cui causa è ancora sconosciuta, per la quale sappiamo che i disordini del sistema immunitario (autoimmunità) giocano un ruolo determinante. Dalla SM purtroppo non si guarisce, ma peggiora, più o meno lentamente, nel tempo. Ottenere una remissione, che può durare anche anni, della SM rappresenta un grande successo terapeutico che può essere, con ragione, festeggiato.

Dato che per questi malati sono stati segnalati problemi con i vaccini anticovid, questi medici greci hanno effettuato uno studio importante (14000 pazienti con SM) e lo hanno pubblicato sulla rivista scientifica dedicata a questo problema, il Multiple Sclerosis Journal.

Questi sono, in sintesi, i dati da loro riportati:

il 52,8% di pazienti ha sofferto di effetti avversi (mialgia, artralgia, malessere, nausea, cefalea).

il 1,9% ha presentato una riacutizzazione della malattia che era in fase di remissione.

il 4,8% di pazienti ha avuto un “peggioramento della situazione neurologica” che non è stato specificato (a tal proposito l’articolo è molto evasivo) e che comunque non è stato classificato come riacutizzazione della malattia.

Ora, in epoca precovid, evidenze di questo tipo (almeno 7 pazienti su 100 danneggiati seriamente dai vaccini) avrebbero determinato la ovvia conclusione che la vaccinazione è sconsigliata in questa categoria di malati, tenendo conto che attualmente il Covid19 è praticamente sotto controllo, che esistono valide terapie specifiche e che le recidive di SM possono condurre velocemente a quadri gravemente invalidanti.

Senza contare che non si deve mai dimenticare il dato di fatto che tutte le vaccinazioni vengono effettuate su soggetti “sani” che non è detto debbano ammalarsi di quella malattia.

Come concludono invece i colleghi greci?

Considerati i rischi di esacerbazioni e complicanze della SM legate al COVID, queste prove di sicurezza(???) forniscono argomenti convincenti a favore della vaccinazione nei pazienti con SM.”


Come è cambiato il mondo e come è cambiata la mentalità dei medici in questi 3 anni di coronavirus, vero?!





mercoledì 8 marzo 2023

No, io non ci sto!

 

Leggo, in alcuni commenti sui social, frasi del tipo “non cerchiamo adesso capri espiatori, non serve” oppure “facciamo piuttosto un esame di ciò che è successo affinché non si debba più ripetere”.

Confesso che mi fanno incazzare parecchio.

Ma come? Abbiamo combattuto e denunciato per tre anni i crimini commessi da coloro, politici e “scienziati”, che hanno deciso le strategie covid e adesso, alla napoletana, ci rifacciamo alla frase “Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdámmoce 'o ppassato…..”

Perchè di crimini, cioè di reati, dobbiamo parlare quando si è legiferato di:

  1. non curare i malati ma attendere “vigilmente” che arrivasse il momento in cui doverli ricoverare in ospedale.

  2. permettere che si morisse, in ospedale e RSA, senza la vicinanza e il conforto di un familiare.

  3. vaccinare gli amministrativi delle Asl e i giovani studenti di medicina prima degli anziani.

  4. chiudere le scuole e vietare socialità e attività fisico-sportiva ai bambini e agli adolescenti.

  5. distruggere l’attività economica di tanti piccoli e medi imprenditori con lockdown inutili e, oltretutto, iniziati quando le curve epidemiche erano già in discesa.

  6. Negare il diritto costituzionale e morale al lavoro di coloro che non si erano vaccinati, essendo perfettamente a conoscenza che lo stato vaccinale non influiva sulla diffusione del contagio.

  7. ecc.ecc.


Eppure coloro che hanno denunciato tutto ciò in questi tre anni non hanno certo sperimentato il “buonismo” che oggi si invoca. Sono stati derisi, insultati, messi al bando dalla società, sospesi dal lavoro, messi in accusa dai loro ordini professionali e hanno patito, sulla loro pelle, i danni della censura indicibile messa in atto dai “responsabili”.

E non mi si dica che tutto ciò è dovuto a ignoranza o a impreparazione di chi ha preso le decisioni. Quando si parla di azioni che hanno provocato decessi, danni economici, danni psicologici, violazione della dignità umana, negazione dei diritti dell’infanzia, l’incompetenza può rappresentare un’attenuante, ma non provoca certo l’estinzione del reato.

No, i responsabili vanno giudicati. Non dobbiamo invocare la loro impunità, anche perché il pensare che l’evitare il giudizio e la pena (fosse anche soltanto la messa al bando perlomeno morale di questi individui) serva a fare in modo che la prossima volta, che già si preannuncia vicina considerati i documenti che stanno partorendo l’OMS e le Società Scientifiche, non si ripeta ciò che è successo in questi tre anni, rappresenta soltanto una pia illusione.

E dimostra, sul serio in questo caso, “l’ignoranza” di coloro che l’invocano rispetto alle modalità di funzionamento del mondo, quale è quello di oggi.


martedì 7 marzo 2023

I veri crimini su cui indagare.

 

La Procura di Bergamo afferma che si sarebbero potuti evitare tanti decessi nel primo periodo dell’epidemia. Io sono d’accordo e aggiungo che li avremmo potuti evitare anche nei mesi successivi e non soltanto nella provincia di Bergamo, ma in tutta Italia

Le zone rosse e i lockdowns però non c’entrano nulla. Niente può fermare la diffusione di un virus aereo e estremamente contagioso.

Cosa sarebbe dunque servito?

Due semplici cose.

La prima quella di decidere di visitare e curare i malati, specialmente quelli più a rischio e cioè gli anziani e i portatori di patologie croniche, come sempre si è fatto prima che comparisse questo nuovo virus collegato, ricordo a tutti, alla categoria di quelli del raffreddore comune.

Purtroppo invece si è stabilito di lasciarli a casa, senza che alcun medico potesse mettere un fonendoscopio sul loro torace e prescrivere le terapie adeguate, in attesa, molto “vigile”, che giungesse il momento in cui le loro condizioni si aggravassero a tal punto da dover essere ospedalizzati.

La seconda, appena giunti in ospedale, la decisione di non valutare caso per caso la terapia adatta ma piuttosto, come è stato fatto, di sedarli e intubarli immediatamente.

Riguardo questo secondo aspetto, di cui si è discusso abbastanza nel 2020, ma che poi è stato lasciato cadere nel dimenticatoio (cozzava contro l’immagine di “medici eroi” che doveva essere mostrata all’opinione pubblica), ricordo a tutti che gli effetti tossici dell’ossigeno sul tessuto polmonare e i possibili danni provocati dalla respirazione meccanica sono ben noti da lungo tempo.

Noi pediatri neonatologi ne siamo ben consapevoli e per questo, quando la respirazione meccanica è strettamente necessaria, stiamo molto attenti ai parametri di somministrazione dell’ossigeno (concentrazione e pressione).

Questo perché, comunque sia, rimane alto il rischio di ROP (retinopatia del prematuro che può portare anche alla cecità) e DBP (displasia broncopolmonare che necessità di cure prolungate e spesso crea problemi di vario tipo anche nella vita adulta).

Forse sarebbe stato opportuno indagare sui responsabili di questi errori, perché sono proprio questi che hanno provocato i decessi evitabili.

Ma può darsi che presentare all’opinione pubblica una imputazione che, sono sicuro, si scioglierà come neve al sole, serva a distogliere l’attenzione dai veri crimini compiuti nel periodo dell’epidemia: la vaccinazione degli studenti di medicina prima degli anziani, la chiusura delle scuole, il greenpass e la cancellazione del diritto costituzionale al lavoro, le inutili mascherine e, fondamentale, il disconoscimento della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo che qui riporto e che dovrebbe essere ricordata quotidianamente a tutti coloro che l’hanno deliberatamente infranta.


 

lunedì 6 marzo 2023

Ebbene sì, sono un po' complottista!

Jens Stoltenberg, il segretario generale della Nato, è uno dei più accesi fautori dell'invio di armi in Ucraina, delle sanzioni contro Mosca, della fine della guerra soltanto con la sconfitta della Russia, per difendere l'occidente e la democrazia.

Jens Stoltenberg è norvegese, ex-premier di quella nazione.

Oggi leggo questa notizia su vari siti e quotidiani economici, fra i quali cito questo di Borsa e Finanza:

Norvegia: da gas e petrolio introiti per 131 miliardi di euro nel 2022. 

La guerra Russia-Ucraina si è rivelata una miniera d’oro per la Norvegia nel 2022. Sulla base delle stime di Statistics Norway, ente di ricerca pubblico norvegese che raccoglie, analizza e pubblica le informazioni statistiche su economia, popolazione e società nel paese, lo scorso anno le entrate derivanti da gas e petrolio sono arrivate a 1.457 miliardi di corone norvegesi, pari a 131 miliardi di euro. È il triplo rispetto al fatturato dell’anno precedente a 498 miliardi di corone, ma soprattutto il più grande introito mai ottenuto dagli idrocarburi.

Ora, è vero, io sono un po' complottista, ma che volete, non posso fare a meno di rilevare questa strana coincidenza.

Devo dire che, con il passare degli anni, ho cominciato a rivalutare un po' la figura di Andreotti, specialmente quando disse: "a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso s'indovina!




 


Da "La Peste" di Maurizio Rainisio.

L'assurdo dell'inchiesta della Procura di Bergamo è che l'accusa consiste nel fatto che si sarebbe dovuto fare di più rispetto alle folli restrizioni che furono messe in atto. Si afferma che "la zona rossa avrebbe evitato 4000 morti" e non si considera che i morti sarebbero stati evitati se si fosse continuato a visitare e a curare le persone e non ad abbandonarle al loro destino con la tachipirina e la "vigile attesa" soltanto del momento in cui sarebbero state ricoverate in ospedale per essere intubate (anche quest’ultimo un gravissimo errore come è stato ampiamente dimostrato).

Questo post della Peste di Maurizio Rainisio ci illustra bene i dati epidemiologici di quel periodo iniziale dell'epidemia:

In un'imputazione per epidemia colposa di cui rispondono anche l'ex premier Giuseppe Conte e il governatore lombardo Attilio Fontana, la Procura di Bergamo ha scritto che gli indagati con le loro decisioni avrebbero causato «la diffusione dell'epidemia" in Val Seriana; con un «incremento stimato non inferiore al contagio di 4.148 persone, pari al numero di decessi in meno che si sarebbero verificati» se fosse stata «estesa la zona rossa a partire dal 27 febbraio 2020».
Pare che queste stime siano state prodotte da Stefano Merler di FBK.
Lo stesso Merler che ha prodotto lo studio reso parzialmente noto il 28 aprile 2020 in cui si diceva che senza misure di contenimento in giugno si sarebbero avute circa 190.000 persone contemporaneamente ricoverate in TI, essendo la riapertura delle scuole la massima causa di espansione dell’epidemia. Con scuole chiuse, e poche altre misure questo numero sarebbe sceso a poche centinaia. Merler e i suoi deducevano questo da dati provenienti da situazioni del tutto diverse, ma su cui era stata basata la simulazione, per poi estrapolare su una distanza di mesi. Cosa quest’ultima che nei corsi di base di statistica si insegna essere assolutamente da non fare perché può indurre errori macroscopici. In quel frangente questo è stato studio che ha convinto il governo a prendere la scellerata decisione di tenere le scuole chiuse. Nella realtà il massimo numero di ricoverati in TI è stato di circa 4.000 in aprile e in novembre 2020.
Merler ha ripetuto questo genere di performance in numerose altre occasioni come quando si è fatto riprendere da Draghi per aver predetto migliaia di morti nel luglio 2021. Diceva il Corriere del 7 agosto 2021: “Il premier Mario Draghi non fa nomi, ma non è difficile capire a chi si riferisce quando parla di «celebrato istituto di ricerca» che «aveva previsto per la metà di luglio circa 1.700 morti al giorno e ce ne sono stati circa 7-8»”. Merler, tirato in causa, rispose che erano state spacciate per previsioni quelle che erano delle meno ambiziose analisi di scenario. Ancora una volta una “mera” analisi di scenario che però ha influenzato il governo.
Per non dilungarmi aggiungo solo un altro caso di clamoroso errore tecnico e logico da cui però si capisce come il mostro “esperto” di modelli faccia le previsioni. Si trova in un articolo su Nature Communications firmato da Brusaferro e Merler come autori senior. 
Qui, tra le altre corbellerie, si calcola quanti ricoveri si sarebbero evitati con l’introduzione delle zone colorate nel novembre 2020. In pratica fanno un’estrapolazione partendo non solo da numeri errati in partenza, ma assumendo un tipo di andamento del numero di ricoveri giornaliero che non si era mai visto nei nove mesi precedenti e che non si è mai visto in seguito.
È possibile che anche nell’informare i PM di Bergamo Merler abbia preso un grosso granchio e che i magistrati, la cui competenza sicuramente non è la statistica, gli abbiano dato credito senza adeguate conferme indipendenti. Vista la qualità delle previsioni di Merler tanto valeva che si rivolgessero a Paolo Fox o a Mago Otelma.
Vediamo invece che cosa è successo in Lombardia in marzo aprile 2020:
5 febbraio. Si osserva la massima accelerazione della crescita dell’epidemia che comincia a decrescere.
11 febbraio. Anche la velocità con cui cresce l’epidemia comincia a ridursi. È in questo periodo tra il 5 e l’11 febbraio che possiamo pensare che qualche evento esterno (sconosciuto) abbia influito sull’epidemia in modo tanto determinante da modificarne l’andamento. Perché è in questi giorni che l’andamento cambia qualitativamente. È il momento in cui, se avessimo avuti i dati che abbiamo oggi (e che chi lavorava con il governo li aveva) avremmo tirato un sospiro di sollievo “cresce ancora, ma vediamo la fine della crescita”.
20 febbraio 7 marzo. Si tocca il massimo della frenata dell’epidemia.
7 marzo. L’incidenza di nuovi casi finalmente tocca il massimo e comincia a diminuire. Si tratta di un evento mediaticamente importante, ma discende in modo automatico dagli eventi che abbiamo già visto. Quello che ha determinato questa inversione è già successo tra il 5 e l’11 febbraio.
17 marzo. La velocità della discesa si assesta e resta più o meno costante su valori abbastanza modesti (-5% per settimana circa) per un periodo di alcune settimane (in tre anni un raro caso di decrescita esponenziale duratura, la crescita esponenziale in pratica non si è mai vista).
Da questi dati si deduce che l’introduzione delle misure di contenimento del 10 marzo non ha determinato alcun effetto positivo sull’andamento dell’epidemia.
È ovvio concludere che, se l’introduzione delle misure di contenimento non ha esercitato sull’epidemia, neanche la mancata introduzione delle stesse possa avere impedito effetti positivi, esercitato quindi un effetto negativo causando decessi.
Le malefatte di Conte, Speranza, e degli scienziati e tecnici che li hanno indotti in errore non sono queste. Ne hanno commesse ben altre (condivise con uomini di scienza al di sopra di ogni sospetto). In primis, il ritardo ingiustificato di alcuni mesi nel vaccinare con altissima priorità gli anziani di cui, a causa di questo ritardo ne sono deceduti migliaia. La chiusura a oltranza delle scuole che, oltre agli altri gravi danni, ha praticamente arrestato l’ascensore sociale (già lento per conto suo) e causato una quantità intollerabile di abbandoni scolastici.

 
 

domenica 5 marzo 2023

"Spaventare tutti". Questa la strategia inglese.

 

Questo articolo del Guardian di oggi "Matt Hancock voleva "spaventare tutti" per far rispettare le regole del Covid" ci rivela i messaggi WhatsApp intercorsi tra il ministro della Salute inglese e il suo consigliere nel gennaio 2021.

"Incrementare la comunicazione - il fattore paura/senso di colpa è fondamentale." Questa è stata la strategia del governo inglese, indipendentemente dalla validità dei provvedimenti adottati. E poi oggi ci dicono che l'incidenza di problemi psichiatrici è aumentata "esponenzialmente"!

"L'uso di una maggiore quantità di mascherine potrebbe essere l'unica cosa da prendere in considerazione. Efficacemente gratuito e con un impatto molto visibile". Anche se, aggiungo io, del tutto inutile come già si sapeva allora e come oggi è stato inequivocabilmente ribadito dallo studio della Cochrane.

Ignoranza dei politici o progetto intenzionale? E in Italia?

Questo l'articolo:

Matt Hancock ha detto ai suoi collaboratori che voleva "spaventare tutti" per garantire il rispetto delle restrizioni della Covid-19, secondo l'ultima serie di messaggi trapelati che rivelano discussioni su quando "diffondere" i dettagli di un nuovo ceppo.

Gli scambi di messaggi WhatsApp suggeriscono che l'allora segretario alla Sanità e altri discutevano su come utilizzare un annuncio sulla variante Kent del virus per spaventare il pubblico e indurlo a modificare il proprio comportamento.

I messaggi, pubblicati dal Sunday Telegraph, mostrano che il segretario di gabinetto Simon Case suggerì nel gennaio 2021 che il fattore "paura" sarebbe stato "vitale" per fermare la diffusione del virus.

Nel dicembre 2020, gli scambi sembrano mostrare la preoccupazione che il sindaco di Londra Sadiq Khan possa seguire l'esempio di Andy Burnham, sindaco di Manchester, che si era scontrato con il governo per la decisione di imporre severe restrizioni di isolamento alla regione.

Il consigliere di Hancock ha dichiarato: "Piuttosto che fare troppe anticipazioni, possiamo fare un passo avanti con la nuova minaccia".

"Spaventiamo tutti con il nuovo ceppo", ha risposto l'allora segretario alla Sanità.

"Ma la complicazione della Brexit sta prendendo il sopravvento", ha detto, in un apparente riferimento alla copertura mediatica dell'uscita del Regno Unito dall'UE.

"Sì, questo è ciò che farà cambiare il comportamento", ha detto il consigliere.

"Quando utilizzeremo la nuova variante?", ha detto Hancock.

La conversazione, avvenuta il 13 dicembre 2020, è avvenuta in mezzo alle preoccupazioni per la rapida diffusione del virus nel sud-est dell'Inghilterra.

Il 14 dicembre Hancock ha annunciato che una nuova variante di Covid-19 era stata identificata nel Regno Unito.

Cinque giorni dopo è stato annunciato che Londra e il sud-est dell'Inghilterra sarebbero entrati in un nuovo livello di allerta 4, quando l'allora primo ministro Boris Johnson ha anche abbandonato la promessa politica delle "bolle" natalizie che permetteva alle famiglie di incontrarsi.

L'intera Inghilterra è entrata nel terzo livello di blocco nazionale il 6 gennaio 2021.

I messaggi del 10 gennaio mostrano Hancock e il segretario di gabinetto che discutono i modi per garantire la compliance.

Case ha scritto: "L'uso di una maggiore quantità di mascherine potrebbe essere l'unica cosa da prendere in considerazione".

"Efficacemente gratuito e con un impatto molto visibile? Indossare le mascherine in tutti gli ambienti fuori casa e in un maggior numero di luoghi di lavoro?

"Non sono sicuro che questo ci abbia portato molto lontano, vero? Fondamentalmente, dobbiamo aumentare la compliance".

Hancock dice a Case, dopo una breve discussione sulla pesca sportiva, che "onestamente non si muoverà su nessuna iniziativa di poco conto a meno che non ci muoviamo su molte cose".

Case ha risposto: "Penso che sia esattamente così. Le azioni di poco conto sembrano ridicole. Incrementare la comunicazione - il fattore paura/senso di colpa è fondamentale.

"Sospetto che l'entrata in funzione dell'ospedale London Nightingale sarà un grande momento pubblico.

"Soprattutto perché credo che sarà pieno entro un paio di giorni (in base ai dati attuali)".

La giornalista Isabel Oakeshott ha ricevuto il materiale da Hancock mentre stavano collaborando al suo libro di memorie.

Egli ha condannato la fuga di notizie come un "enorme tradimento", progettato per appoggiare un "programma anti-lockdown".

In una dichiarazione rilasciata questa settimana, Hancock ha affermato che tutto il materiale del suo libro è stato messo a disposizione dell'inchiesta ufficiale Covid-19.

Oakeshott ha dichiarato che la divulgazione è nell'interesse pubblico.

giovedì 2 marzo 2023

Scordiamoci ormai la condanna dei responsabili!

 


L'inchiesta sul Covid avviata a Bergamo servirà soltanto a rendere impuniti per sempre i responsabili del disastro sanitario, economico, sociale vissuto da noi tutti e a chiudere per sempre la vicenda. Conte, Speranza e Gallera e gli altri 19 sono imputati per il piano pandemico, la zona rossa e l'ospedale di Alzano e non per quanto riguarda il lockdown, il protocollo "tachipirina e vigile attesa", la vaccinazione dei giovani studenti di medicina prima degli anziani, l'interruzione delle medicina della prevenzione, la chiusura delle scuole, il greenpass, le mascherine, e potrei continuare all'infinito, che rappresentano i veri CRIMINI compiuti in questi ultimi tre anni. Crimini gravissimi che hanno provocato decessi, disastro economico, disagio mentale soprattutto negli adolescenti, decadimento dell'istruzione, soppressione del diritto costituzionale al lavoro e che continueranno a provocare danni simili anche nei prossimi anni.

Ovviamente gli imputati andranno assolti oppure, addirittura, ci sarà un non luogo a procedere e questo rapppresenterà moralmente il viatico assolutorio per tutti gli altri, e sono tanti, responsabili dei delitti compiuti.

Non so se la Procura di Bergamo sia consapevole dei risultati reali che provocherà la sua inchiesta o se sia solo alla ricerca di un po' di visibilità mediatica come spesso abbiamo visto negli ultimi anni per quanto riguarda i giudici.

Comunque sia dobbiamo, purtroppo, prendere coscienza che la speranza che molti di noi avevano che i responsabili fossero sottoposti ad un giudizio serio sulla gestione dell'epidemia (ho deciso che non userò più il termine pandemia) svanisce per sempre.

“Poiché non si poteva trovare la giustizia, si è inventato il potere”. Blaise Pascal

mercoledì 1 marzo 2023

E' successo questo?

 

Io confesso che spero sinceramente che non si sia giunti negli ospedali a questo livello di barbarie. Che sia un’esagerazione giornalistica, anche se sono a conoscenza personalmente di malati e i loro familiari che hanno perso gran parte dei loro diritti durante il periodo epidemico, di molti che sono morti senza poter aver vicino un familiare e di alcuni casi nei quali la dignità personale è stata calpestata. Per questa ragione il mio giudizio su una gran parte dei miei colleghi dissente totalmente da quello ufficiale di “eroi” perchè credo che sia stata disonorata la qualità principale che un medico dovrebbe avere: l’umanità.

Premesso questo, ecco l’articolo che si puo’ trovare su La Verità di oggi.

Agghiacciante!


 

martedì 28 febbraio 2023

Qual'è il messaggio della Cina?

China Daily è il quotidiano cinese in lingua inglese che riflette la linea ufficiale del governo.

Con tutti i distinguo necessari, credo sia interessante leggere l'editoriale di oggi per capire qual'è il messaggio che la Cina vuol fare giungere in occidente. Giudicate voi!


La manovra degli Stati Uniti intacca la stabilità, alimenta la tensione.

 Ucraini ed europei vittime evidenti della strategia di Washington, dicono gli esperti.

Secondo gli analisti, le azioni provocatorie degli Stati Uniti nella regione Asia-Pacifico e le ingerenze di questi ultimi e della NATO nell'Asia orientale minacciano la stabilità regionale, la crescita economica e lo sviluppo sociale asiatico e globale.

Le misure adottate dagli Stati Uniti e da alcuni alleati della NATO, come il Regno Unito e il Canada, nell'ambito della cosiddetta "strategia indo-pacifica", stanno creando instabilità nella regione, portando anche il Giappone e la Corea del Sud sulla strada del militarismo, con esercitazioni congiunte sempre più frequenti, hanno affermato gli analisti.

Karori Singh, emerito collega ed ex direttore del Centro Studi sull'Asia Meridionale dell'Università del Rajasthan a Jaipur, in India, ha affermato che una dimostrazione di ciò è rappresentata dalle alleanze a più livelli, come i Five Eyes, che raggruppano Stati Uniti, Australia, Canada, Nuova Zelanda e Regno Unito, e la più recente AUKUS, che comprende Australia, Regno Unito e Stati Uniti. Un altro gruppo di recente formazione, il Dialogo Quadrilaterale sulla Sicurezza, comunemente noto come Quad, è composto da Australia, India, Giappone e Stati Uniti. Uno degli obiettivi del Quad e della NATO è quello di coinvolgere il Giappone e la Corea del Sud nei programmi militari, ha detto Singh.

Inoltre, l'AUKUS sta cercando di attirare i Paesi delle isole del Pacifico con l'offerta di aiuti allo sviluppo e alla sicurezza. "In realtà, la ricerca della sicurezza e dello sviluppo regionale attraverso queste misure è destinata a generare insicurezza e a limitare lo sviluppo".

Anche alcuni alleati degli Stati Uniti non sono soddisfatti di quanto sta accadendo, ha detto Singh.

"Le recenti rivelazioni su Nord Stream sono un campanello d'allarme per gli europei", ha detto, riferendosi alle accuse del giornalista investigativo statunitense Seymour Hersh secondo cui gli Stati Uniti avrebbero avuto un ruolo nelle esplosioni nei gasdotti di Nord Stream a settembre.

Gli ucraini e gli europei sono "le vittime evidenti della strategia statunitense", ha affermato Singh.

Inoltre, le manifestazioni degli ultimi giorni a Parigi e Berlino e quelle di Washington rappresentano "la protesta contro la macchina da guerra" e dimostrano che la gente in Occidente è contraria alle politiche statunitensi.

Yoichi Komori, professore emerito dell'Università di Tokyo, ha affermato che gli Stati Uniti e la NATO stanno usando il Giappone come scudo in caso di conflitto. "È molto pericoloso per il Giappone dare ampio spazio alle sue Forze di autodifesa in Asia orientale, il che è anche contrario all'articolo 9 della Costituzione giapponese. Noi, il popolo, non dobbiamo permetterlo".

Shakeel Ahmad Ramay, direttore generale dell'Asian Institute of Eco-civilization Research and Development di Islamabad, in Pakistan, ha affermato che l'ascesa pacifica della Cina è fonte di costante irritazione per gli Stati Uniti e i loro alleati.

Dopo alcuni fallimenti, tra cui le accuse di "trappola del debito", sono tornati alla mentalità di alleanza dell'epoca della Guerra Fredda", ha affermato.

Gli Stati Uniti hanno convinto il Giappone ad abbandonare la politica di difesa del secondo dopoguerra. Poi gli Stati Uniti hanno esteso le misure di difesa con le Filippine, tra cui l'apertura di quattro nuove basi vicine e il potenziamento di altre.

Shigeki Nagayama, professore di diritto all'Università Tokai di Tokyo, ha dichiarato: "Il governo giapponese ha invitato la NATO a essere coinvolta nella regione Asia-Pacifico per migliorare la propria capacità di difesa, e questo non farà altro che destabilizzare la regione".

Kazuyuki Hamada, presidente dell'Istituto di Ricerca per le Tecnologie Future di Tokyo ed ex viceministro parlamentare per gli Affari Esteri, ha affermato che la proposta giapponese di "una NATO asiatica" o "una NATO globale" è in contrasto con lo Zeitgeist.

"La proposta del Giappone e la sua realizzazione non fanno altro che andare in controtendenza rispetto all'era post-Guerra Fredda. Questo intensifica inutilmente la corsa agli armamenti e riduce il valore della diplomazia".

Mustafa Hyder Sayed, direttore esecutivo dell'Istituto Pakistan-Cina di Islamabad, ha detto che il modello coerente degli Stati Uniti che cercano di realizzare una copia asiatica della NATO riflette gli obiettivi dell'agenda NATO 2030 che l'alleanza militare ha pubblicato in precedenza.

Tuttavia, questa mentalità da guerra fredda minaccia la stabilità regionale e lo sviluppo dell'Asia-Pacifico, il motore di crescita più robusto del mondo. "L'egemonia degli Stati Uniti e dei suoi alleati non può continuare a prevalere nell'ordine mondiale post-pandemico, dove la saggezza collettiva, la cooperazione e la connettività sono necessarie per costruire ponti piuttosto che creare muri tra i Paesi".

Gli Stati Uniti e i loro alleati devono cercare di capire che la Cina cerca la coesistenza pacifica, è profondamente integrata nello sviluppo globale ed è il principale motore della crescita mondiale attraverso programmi come la Belt and Road Initiative e la Global Security Initiative, ha affermato Ramay. "Gli Stati Uniti e i loro alleati dovrebbero dire addio alla loro mentalità egemonica, conflittuale e da Guerra Fredda".

Solo per ribadire!

Solo per ribadire che quelli di noi che erano contrari fin dall'inizio alla somministrazione del vaccino nei giovani adolescenti avevano, purtroppo, ragione, riporto questo articolo apparso ieri su JAMA sal titolo "Eventi di miocardite o pericardite dopo la vaccinazione BNT162b2 in soggetti di età compresa tra 12 e 17 anni in Ontario, Canada"

Sono 77 i casi riportati dei quali, anche se come al solito si ripete il solito mantra che si tratta di casi lievi e fugaci, ben 34 sono stati ricoverati in ospedale.

Questo dato corrisponde ad una incidenza di 15,7 casi su 100000 somministrazioni che già cosi' (ricordiamo i casi che non vengono diagnosticati o quelli che si sviluppano più tardivamente) rappresenta un numero enorme considerando che si tratta di SOGGETTI SANI che nulla rischiano dalla malattia.

E tanto invece rischiano da una miocardite/pericardite che comunque produce una lesione del tessuto cardiaco che nessuno puo' sapere quali effetti potrà causare anche ad anni di distanza.

Ma nonostante le evidenze diventino sempre più chiare, anche perchè ormai non si puo' più negare un dato cosi' lampante, nulla cambia nell'atteggiamento delle società scientifiche.

Ancora oggi, sul sito della Società Italiana di Pediatria, in prima pagina appare lo schema vaccinale e il consiglio a vaccinare tutti, anche i lattanti di 6 mesi.

Mi chiedo ancora una volta se, un giorno, sarà imputata a questi signori la responsabilità di aver provocato, spero almeno senza dolo, danni ai nostri bambini e adolescenti!





lunedì 27 febbraio 2023

Ricordando Sciascia.

A metà marzo la mia nipotina parigina di 7 anni dovrà subire un intervento chirurgico. Piccola cosa che comunque necessiterà di una breve anestesia generale. Lo farà al Robert Debré, il più grande e importante ospedale pediatrico francese. In Italia quando è prevista una anestesia generale, anche breve e anche in soggetti sani che vengono operati per l’asportazione di una cisti come in questo caso, in genere vengono richiesti molti esami preliminari: ematochimici, elettrocardiogramma e talvolta radiografia torace. E’ la “medicina difensiva” che tutti conosciamo e che è stata messa da parte, chissà perché, soltanto durante la campagna vaccinale.

Beh, in Francia nulla di tutto cio’, i medici si comportano in maniera consona all’evidenza scientifica. Un’accurata visita anestesiologica, ma nessun esame preoperatorio richiesto eccetto, udite udite, un tampone 2 giorni prima del ricovero.

Anche li’ dunque la storia è la stessa per quanto riguarda il Covid, anche adesso che sono passati 3 anni.

Ma quello che più ha mi ha colpito è che il medico a tal proposito ha detto alla mamma: “signora, se vuole faccia anche quello antigenico rapido. Sa, noi abbiamo purtroppo bisogno di riportare in cartella un test negativo”. Il medico, anche lui, dunque non ci crede affatto!

Ma allora io mi chiedo: perché neanche in Francia non si alza alcuna voce da parte dei medici che lavorano sul campo per far cessare questa pratica inutile, costosa e dannosa per l’organizzazione ospedaliera (la mia operazione ad esempio, a gennaio, fu rinviata di 15 giorni perché ero risultato positivo al tampone PCR e i medici del reparto mi confessarono che per questo motivo avevano dovuto ritardare di mesi interventi urgenti per asportazione di tumori importanti)?

Perchè noi medici, almeno quelli che cosi’ si possono definire ancora oggi, non ci facciamo sentire?

E allora, ricordando Sciascia e scartando le prime due che chiaramente non si confanno, in quale categoria rientriamo, oggi, noi medici: ominicchi o quaquaraquà?



sabato 25 febbraio 2023

Vignetta

La vignetta, terribile e stupenda, di Beppe Mora su il Fatto Quotidiano di oggi.

Io non ho riso, ho ricevuto piuttosto un pugno allo stomaco, ma la propongo a tutti voi nella speranza che anche voi proviate la stessa emozione, fondamentale e necessaria oggi, nel momento in cui ci stiamo incamminando verso una strada senza ritorno



venerdì 24 febbraio 2023

L'evidenza dei dati.

Ma io mi chiedo: come si fa a continuare a spingere per la quarta/quinta dose di vaccino quando i dati ci raccontano situazioni come queste?

E sono dati cosi' evidenti che non ammettono alcun dubbio a riguardo: i vaccinati con 4 dosi, nel periodo giugno-dicembre 2022 (quello in cui la variante delta non c'era più)  sono quelli più a rischio di ricovero e morte. Ed è un rischio di gran lunga superiore agli altri, specialmente ai non vaccinati che di rischio ne hanno veramente poco.

Questa la tabella che riguarda lo stato australiano del Nuovo Galles del Sud (quello di Sidney) e sono dati ufficiali provenienti dal Ministero della Salute.

La vogliamo smettere una buona volta di dire fesserie e pensare finalmente alla salute dei cittadini?





giovedì 23 febbraio 2023

Il futuro: ChatGPT!

Il mutamento e l'evoluzione verso un mondo distopico, molto simile a quello narrato dai romanzi di Orwell, era già in atto da tempo, ma l'accelerazione impressa dalla pandemia ha qualcosa di incredibile.

Per quanto riguarda il mio campo, quello medico, abbiamo assistito ad una dequalificazione del personale sanitario che, se da una parte è stato celebrato come eroico, dall'altra, molto più sostanziale, è stato obbligato a protocolli ed algoritmi che inizialmente hanno impedito che potesse "curare" (tachipirina e vigile attesa) e successivamente è stato obbligato a somministrare e a somministrarsi il vaccino salvifico, senza che alcun dubbio o almeno nessuna valutazione basata sul paziente (sano in questo caso) fosse permessa.

Anche se i mezzi utilizzati sono stati feroci (sospensione dal lavoro e radiazione dall'albo) io credo che comunque ci sia anche una enorme responsabilità dei miei colleghi per cio' che è successo. Hanno abdicato consapevolmente e colpevolmente al loro ruolo! Per carità di patria evito di pensare che tutto cio' sia causato anche da ignoranza e impreparazione di una significativa maggioranza di noi.

Il risultato, comunque, è che oggi noi medici serviamo a ben poco, siamo diventati semplici esecutori di cio' che viene deciso in "altre sedi" e comunicatoci con protocolli che sono da considerare diktat piuttosto che indicazioni delle modalità migliori per curare i pazienti.

E le "altre sedi" hanno scopi e progetti per i quali la "salute" è sicuramente all'ultimo posto.

E dunque, in questa realtà distopica prossima futura, potremo tranquillamente essere sostituiti e già si comincia a valutare in quale modo farlo.

Significativo questo articolo che valuta le performances di ChatGPT riguardo USMLE (l'esame di abilitazione alla professione medica negli USA);

Le conclusioni:

Abbiamo valutato le prestazioni di un modello linguistico di grandi dimensioni chiamato ChatGPT nell'esame di abilitazione alla professione medica negli Stati Uniti (USMLE), che consiste in tre esami: Step 1, Step 2CK e Step 3. ChatGPT ha ottenuto risultati pari o vicini alla soglia di superamento per tutti e tre gli esami senza alcun addestramento o rinforzo specializzato. Inoltre, ChatGPT ha dimostrato un alto livello di concordanza e di intuizione nelle sue interpretazioni. Questi risultati suggeriscono che i modelli linguistici di grandi dimensioni possono avere il potenziale per aiutare la formazione medica e, potenzialmente, il processo decisionale clinico.

Auguri dunque ai miei futuri colleghi, che saranno sempre celebrati come eroi anche se non serviranno più a nulla!

 



mercoledì 22 febbraio 2023

Da leggere! Assolutamente!

 


Consiglio caldamente la lettura di questo articolo del New York Times al quale non c'è bisogno di aggiungere alcun commento.

Solo l'amara constatazione di quanto, con tutti i suoi limiti, sia comunque diversa la libertà e la indipendenza della stampa negli altri paesi.

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L'analisi più rigorosa e completa degli studi scientifici condotti sull'efficacia delle mascherine per ridurre la diffusione delle malattie respiratorie - tra cui la Covid-19 - è stata pubblicata alla fine del mese scorso. Le sue conclusioni, ha detto Tom Jefferson, epidemiologo di Oxford che ne è l'autore principale, sono state inequivocabili.

"Non ci sono prove che le maschere facciano la differenza", ha dichiarato alla giornalista Maryanne Demasi. "Punto e basta".

Ma, aspettate, fermi tutti. E le maschere N-95, rispetto a quelle chirurgiche o di stoffa di qualità inferiore?

"Non fa alcuna differenza, nessuna", ha detto Jefferson.

E gli studi che hanno inizialmente convinto i politici a imporre l'obbligo delle mascherine?

"Sono stati convinti da studi non randomizzati, studi osservazionali imperfetti".

E l'utilità delle maschere in combinazione con altre misure preventive, come l'igiene delle mani, la distanza fisica o la filtrazione dell'aria?


"Non ci sono prove che molte di queste cose facciano la differenza".

Queste osservazioni non provengono da un luogo qualsiasi. Jefferson e 11 colleghi hanno condotto lo studio per conto della Cochrane, un'organizzazione britannica senza scopo di lucro che è ampiamente considerata il gold standard per le sue revisioni di dati sanitari. Le conclusioni si basano su 78 studi randomizzati e controllati, sei dei quali condotti durante la pandemia Covid, per un totale di 610.872 partecipanti in diversi Paesi. E ricalcano ciò che è stato ampiamente osservato negli Stati Uniti: Nessuno studio - o studio di studi - è mai perfetto. La scienza non è mai assolutamente definita. Inoltre, l'analisi non dimostra che le mascherine adeguate, indossate correttamente, non abbiano alcun beneficio a livello individuale. Le persone possono avere buone ragioni personali per indossare le mascherine e possono avere la disciplina per indossarle con costanza. Le loro scelte sono autonome.

Ma quando si tratta dei benefici della mascheratura a livello di popolazione, il verdetto è chiaro: Le mascherine obbligatorie sono state un fallimento. Gli scettici che sono stati furiosamente derisi come pazzi e occasionalmente censurati come "disinformatori" per essersi opposti all'obbligo avevano ragione. Gli esperti e gli opinionisti mainstream che hanno sostenuto l'obbligo avevano torto. In un mondo migliore, sarebbe opportuno che quest'ultimo gruppo riconoscesse il proprio errore, con i suoi considerevoli costi fisici, psicologici, pedagogici e politici.

Non contateci. Durante la testimonianza al Congresso di questo mese, Rochelle Walensky, direttrice dei Centers for Disease Control and Prevention, ha messo in dubbio il fatto che l'analisi Cochrane si basi su un piccolo numero di studi randomizzati e controllati specifici per il Covid e ha insistito sul fatto che le linee guida della sua agenzia sul mascheramento nelle scuole non cambieranno. Se mai si chiedesse perché il rispetto per il C.D.C. continua a diminuire, potrebbe guardare a se stessa, dimettersi e lasciare a qualcun altro il compito di riorganizzare la sua agenzia.

Anche questo probabilmente non accadrà: Non viviamo più in una cultura in cui le dimissioni sono considerate la via più onorevole per i funzionari pubblici che falliscono nel loro lavoro.

Ma i costi sono più profondi. Quando le persone dicono di "fidarsi della scienza", presumibilmente intendono dire che la scienza è razionale, empirica, rigorosa, ricettiva alle nuove informazioni, sensibile alle preoccupazioni e ai rischi concorrenti. Inoltre: umile, trasparente, aperta alle critiche, onesta su ciò che non sa, disposta ad ammettere gli errori.

L'adesione sempre più insensata del C.D.C. alle sue linee guida per il mascheramento non è nulla di tutto ciò. Non sta semplicemente minando la fiducia necessaria per operare come istituzione pubblica efficace. Si sta trasformando in un complice inconsapevole dei veri nemici della ragione e della scienza - i teorici della cospirazione e i venditori di cure ciarlatane - rappresentando così male i valori e le pratiche che la scienza dovrebbe esemplificare.

Inoltre, tradisce la mentalità tecnocratica che ha la sgradevole abitudine di dare per scontato che non ci sia mai nulla di sbagliato nei piani ben congegnati della burocrazia - a patto che nessuno la intralci, che nessuno abbia un punto di vista dissenziente, che tutti facciano esattamente ciò che chiede, e per tutto il tempo richiesto dall'ufficialità. Questa è la mentalità che una volta credeva che la Cina fornisse un modello di grande successo per la risposta alle pandemie.

Tuttavia, non c'è mai stata la certezza che l'obbligo di indossare le mascherine negli Stati Uniti potesse avvicinarsi al 100% di osservanza, né che le persone avrebbero indossato o potuto indossare le mascherine in modo da ridurre significativamente la trasmissione. Il motivo è in parte legato alle abitudini e alla cultura americana, in parte ai limiti costituzionali del potere governativo, in parte alla natura umana, in parte a necessità sociali ed economiche concorrenti, in parte all'evoluzione del virus stesso.

Ma qualunque sia la ragione, i mandati per le mascherine sono stati un'impresa folle fin dall'inizio. Possono aver creato un falso senso di sicurezza - e quindi il permesso di riprendere una vita semi-normale. Ma non hanno fatto quasi nulla per migliorare la sicurezza stessa. Il rapporto Cochrane dovrebbe essere il chiodo finale di questa particolare bara.

C'è un'ultima lezione. L'ultima giustificazione per le mascherine è che, anche se si rivelassero inefficaci, nei primi giorni della pandemia sembravano un modo relativamente economico e intuitivamente efficace di fare qualcosa contro il virus. Ma "fare qualcosa" non è scienza, e non avrebbe dovuto essere una politica pubblica. E le persone che hanno avuto il coraggio di dirlo meritavano di essere ascoltate, non trattate con disprezzo. Forse non otterranno mai le scuse che meritano, ma la rivendicazione dovrebbe essere sufficiente.

 

martedì 21 febbraio 2023

Tutto è sempre più chiaro!

 


 Qualcuno si chiede perchè, nonostante oggi il coronavirus sia da considerare un virus del tutto simile a quello influenzale, si continui a parlare di varianti, ricoveri e decessi.

Una risposta ovvia è l'interesse economico che i produttori di vaccini hanno a che si continui in questa narrazione, ma non dobbiamo tralasciare gli altri enormi interessi di coloro che rappresentano la parte diagnostica della faccenda.

A tal proposito illuminante questo articolo di Yahoo Finance dal titolo Le dimensioni del mercato della diagnostica COVID-19 sono stimate in 45,8 miliardi di dollari entro il 2031: Transparency Market Research, Inc.

Notare il richiamo allo sviluppo della telemedicina (mai più un medico che vada a visitare a domicilio il paziente nel prossimo futuro) e dunque la necessità di test casalinghi.

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Il mercato della diagnostica COVID-19 è stato valutato a 79,8 miliardi di dollari nel 2021 e si prevede che raggiungerà oltre 45,8 miliardi di dollari entro la fine del 2031. L'aumento del numero di casi di COVID-19 dovrebbe alimentare lo sviluppo del mercato nei prossimi anni. L'uso della telemedicina e del monitoraggio a distanza è destinato ad aumentare durante la pandemia, il che probabilmente spingerà la domanda di test diagnostici a domicilio.

......................

La pandemia di COVID-19 ha portato a un aumento significativo della domanda di test diagnostici per rilevare il virus. Ciò ha creato notevoli opportunità per le aziende che sviluppano e producono questi test. Si prevede che il mercato sarà guidato dall'aumento del numero di casi di COVID-19 e dallo sviluppo di nuove tecnologie diagnostiche.

Mercato globale della diagnostica della COVID-19: Fattori di crescita


Durante la pandemia di COVID-19, la diagnostica point-of-care è diventata uno dei principali catalizzatori del progresso della diagnostica molecolare. Le principali aziende diagnostiche hanno abbracciato tecnologie all'avanguardia con attività creative per fornire prodotti in grado di accelerare e migliorare i test. Le aziende sono state in grado di introdurre nuovi test diagnostici COVID-19 grazie a collaborazioni e partnership, il che dovrebbe spingere le dimensioni del mercato globale della diagnostica COVID-19.
Il test di amplificazione isotermica mediata da loop di trascrizione inversa (RT-LAMP) è un test rapido di nuova generazione sviluppato negli ultimi anni. Si tratta di un test di amplificazione isotermica degli acidi nucleici in un'unica fase, in grado di rilevare il virus in meno di un'ora. È altamente sensibile e specifico e può essere eseguito presso i punti di assistenza. Questi progressi nelle tecnologie di analisi rapida potrebbero contribuire ad aumentare la capacità di analisi e a migliorare la velocità e l'efficienza della diagnosi del COVID-19, contribuendo a controllare la diffusione del virus.

Mercato globale della diagnostica COVID-19: Paesaggio regionale

Gli Stati Uniti sono il mercato principale per la diagnostica COVID-19 in Nord America. Il Paese dispone di un gran numero di centri e laboratori diagnostici e il governo sta investendo in modo significativo nei test diagnostici COVID-19 per contribuire a controllare la diffusione del virus. Gli Stati Uniti hanno uno dei tassi più alti di test COVID-19 al mondo, il che ha portato a un aumento significativo della domanda di test diagnostici. Inoltre, il Paese dispone di un sistema sanitario ampio e consolidato, che ha contribuito ad aumentare l'adozione dei test diagnostici.

https://finance.yahoo.com/news/covid-19-diagnostics-market-size-143700484.html 

lunedì 20 febbraio 2023

In fondo quando vogliono essere onesti riescono a esserlo

Nel post di ieri avevo riportato un articolo di Die Welt che denunciava le gravi irregolarità riscontrate nel gruppo di sperimentazione argentino del vaccino anticovid, di cui Pfizer era a conoscenza ma che ha deciso di nascondere.

Oggi invece questo articolo ci informa che Pfizer ha deciso di interrompere una percentuale significativa di partecipanti negli Stati Uniti che erano stati arruolati nello studio clinico di Fase III del vaccino contro la malattia di Lyme a seguito di violazioni delle buone pratiche in alcuni siti di sperimentazione clinica gestiti da una terza parte.

Quando vogliono comportarsi onestamente dunque riescono a farlo, anche se io, che forse sono troppo sospettoso, penso che cio' sia dovuto al fatto che il mercato per il vaccino contro la malattia di Lyme sarà almeno 100000 volte più piccolo di quello per il Covid.

Incidentalmente faccio anche notare che l'articolo ci dice anche che la richiesta di autorizzazione all'immissione in commercio ci sarà nel 2025.

Dunque in questo caso la fase 3 dei trials durerà 3-4 anni.

Ma non vi meravigliate, è la durata normale di qualsiasi sperimentazione, solo il vaccino anticovid ha rappresentato l'eccezione: dopo un anno aveva già l'approvazione definitiva con i trials di fase 3 durati tre-quattro mesi.

 

Le azioni del produttore francese di vaccini speciali Valneva (Nasdaq: VALN) hanno chiuso in ribasso dell'8% a 5,86 euro venerdì, in seguito all'annuncio che il gigante statunitense Pfizer (NYSE: PFE), in qualità di sponsor dello studio, ha deciso di interrompere una percentuale significativa di partecipanti negli Stati Uniti che erano stati arruolati nello studio clinico di Fase III Vaccine Against Lyme for Outdoor Recreationists (VALOR) (NCT05477524) su VLA15.
La decisione non è legata ad alcun problema di sicurezza, ma piuttosto "è stata interrotta a seguito di violazioni delle buone pratiche in alcuni siti di sperimentazione clinica gestiti da una terza parte", ha dichiarato Pfizer.
Lo studio clinico rimane in corso in altri siti non gestiti da terzi e Pfizer continua ad arruolare nuovi partecipanti in questi siti.
I partecipanti sono in corso di notifica e Pfizer ha anche informato gli Stati Uniti, le altre agenzie regolatorie e l'Institutional Review Board indipendente per questo studio.
Nel frattempo, le aziende intendono collaborare con le autorità regolatorie e, come annunciato in precedenza, puntano a presentare potenzialmente una richiesta di licenza biologica (BLA) alla Food and Drug Administration (FDA) statunitense e una richiesta di autorizzazione all'immissione in commercio (MAA) all'Agenzia europea per i medicinali (EMA) nel 2025, in attesa del completamento con successo degli studi di Fase 3 e previo accordo di queste agenzie regolatorie sulle modifiche proposte al piano di sperimentazione clinica.
Lo studio sta esaminando l'efficacia, la sicurezza e l'immunogenicità di un candidato vaccino sperimentale contro la malattia di Lyme, il VLA15. Questi partecipanti allo studio, che rappresentano circa la metà dei partecipanti totali reclutati nello studio, sono stati interrotti a seguito di violazioni della Buona Pratica Clinica (GCP) in alcuni siti di sperimentazione clinica gestiti da un operatore terzo.

https://www.thepharmaletter.com/article/pfizer-and-valneva-discontinue-large-part-of-lyme-disease-trial



domenica 19 febbraio 2023

Giornalismo d'inchiesta

 


E' un sollievo constatare che in Europa il giornalismo d'inchiesta esiste ancora e che i quotidiani, anche quelli più diffusi, non sono succubi del potere politico a differenza di quello che vediamo in Italia.

Ovviamente tutto cio' fa aumentare ancora di più l'indignazione per l'amoralità della corrotta informazione del nostro paese. 

Mi riferisco a questo articolo di Die Welt, uno dei più importanti quotidiani tedeschi, dal titolo: 

Le numerose incongruenze nello studio di approvazione di Pfizer

Un articolo investigativo veramente interessante e avvincente

                                                                        _________________
L'approvazione del vaccino a mRNA da parte di Biontech/Pfizer potrebbe essersi basata su una documentazione non corretta. I dubbi sui dati dello studio cardine di fase 3 sono sempre più numerosi. Pfizer evita le accuse e si rifiuta di rivederle.
Quando il paziente con il numero 12312982 è diventato di dominio pubblico, i dirigenti dell'azienda farmaceutica statunitense Pfizer hanno sospettato che le cose potessero diventare molto scomode. Il paziente numero 12312982 è stato ricoverato in ospedale con gravi sintomi nel settembre 2020, durante la fase finale di sperimentazione per l'approvazione del vaccino a mRNA. Il paziente ha poi aperto il paracadute, uscendo dalla procedura di test. Il numero 12312982 si chiama Augusto Roux. È un avvocato, ha 36 anni e vive a Buenos Aires. Con quasi 6.000 dei 43.548 soggetti di tutto il mondo, la metropoli è stata di gran lunga la sede più importante per la terza e decisiva fase di test del vaccino Biontech/Pfizer. Ma a Buenos Aires le cose non sono andate come dovevano, e non solo nel caso Roux. Ci sono state irregolarità significative con gravi conseguenze. Esse mettono ora in una luce diversa l'intero studio sull'efficacia e sugli effetti collaterali del vaccino Biontech/Pfizer.
Roux ricevette la prima dose di prova del vaccino a base di mRNA nell'agosto 2020 presso l'ospedale militare, il centro di studio di Pfizer a Buenos Aires. Il braccio di Roux iniziò a far male e a gonfiarsi. In seguito arrivarono la nausea e la difficoltà a deglutire, Roux si sentiva in preda ai postumi della sbornia. Nei giorni successivi il suo senso dell'olfatto cambiò, le sue feci divennero bianche e l'urina scura. Due giorni dopo la vaccinazione, Roux contattò i medici che lo avevano sottoposto al test, i quali annotarono nel protocollo che il WELT possiede: "Effetto indesiderato di tossicità di livello 1".
Tre settimane dopo, il candidato al test Roux ricevette la seconda dose. Rimase in osservazione per 40 minuti, poi lasciò l'ospedale sentendosi bene. Durante il tragitto verso casa si senti' mele e in seguito ebbe respiro affannoso, dolore al petto, nausea e febbre. L'urina divento' nera come la cola e svenne. Tre giorni dopo, Roux si trovava all'Ospedale Alemán, dove diversi test PCR per Covid risultarono negativi. Il medico senior Gisela di Stilio annotò nel rapporto di dimissione, che è a disposizione di WELT: "Reazione avversa al vaccino contro il coronavirus (alta probabilità)". La tomografia computerizzata aveva fornito immagini di liquido nel cuore di Roux. Un versamento pericardico.
Nei mesi successivi, Roux perse 14 chili, ebbe problemi al fegato e il suo cuore a volte batteva in modo irregolare. Il suo fegato fù esaminato per sospetta epatite tossica. In seguito si è scoperto che soffre di un difetto genetico che potrebbe renderlo sensibile alle vaccinazioni. Il medico americano Gemma Torrell, che conosce le cartelle cliniche di Roux e lo ha interrogato a lungo nella primavera del 2021, ha osservato: La diagnosi dei sintomi dopo la seconda vaccinazione è molto probabile che sia "pericardite", infiammazione del cuore. Tutto ciò corrisponde esattamente a un quadro clinico che anche l'Istituto PaulEhrlich ha inserito nella sua lista di "rari effetti collaterali" dei vaccini a base di mRNA.
Il caso di Roux ha preso una piega sorprendente quando la procura ha imposto a  Fernando Polack, direttore dello studio a Buenos Aires e autore principale dello studio pivotale globale di fase 3, l'accesso al suo fascicolo. Vi trovò cose sorprendenti. La sua storia, si potrebbe pensare, dovrebbe comparire nei documenti dello studio pivotale di Pfizer, ma non è così. I documenti dell'azienda farmaceutica affermano che Roux ha informato il team di ricerca di essere stato ricoverato in ospedale con polmonite su entrambi i lati, dopo il rapporto iniziale, che è stato classificato come "evento avverso di livello di tossicità 1". Questo potrebbe non avere nulla a che fare con il vaccino, prosegue il dossier, ma probabilmente si tratta di un'infezione da Covid. Non si dice che Roux era risultato negativo al coronavirus in diversi test PCR.
Roux scoprì altre cose su di sé che non conosceva: Il 23 settembre, il direttore dello studio Polack ha notato che ha avuto un "forte attacco d'ansia". Roux soffre di ansia (che non è causata dal vaccino).
La reinterpretazione di Roux da vittima del vaccino a paziente con Covid e con problemi psichici solleva delle domande. La sua storia medica non è menzionata nello studio di approvazione del dicembre 2020 e il suo caso non compare nemmeno nelle valutazioni successive. In un riepilogo di tutti i dati dello studio per la Food and Drug Administration statunitense all'11 agosto 2021, è stato registrato un solo caso di pericardite tra i soggetti vaccinati. Si tratta di un uomo di età superiore ai 55 anni. Augusto Roux non viene menzionato. È stato registrato come caso Covid e quindi come persona non vaccinata?
Quasi contemporaneamente al caso Roux, deve essersi verificato un incidente nel centro di sperimentazione di Buenos Aires. In un colpo solo, la direzione del test ha detto addio a 53 soggetti il 31 agosto 2020. I candidati al test sono stati "sbloccati", ovvero sono stati informati del loro stato vaccinale, un processo che il protocollo di studio Pfizer prevede espressamente solo "in caso di emergenza". Ma nello studio di approvazione non c'è nulla al riguardo. Nei documenti di protocollo a disposizione del WELT, che in realtà non sono destinati al pubblico, i responsabili si perdono in contraddizioni. "In tre documenti diversi si trovano tre spiegazioni diverse per l'esclusione dei 53 soggetti", denuncia David Healy, professore di psichiatria ed esperto di farmacologia, nonché responsabile della rete "Data BasedMedicine" e dell'aiuto alle vittime React-19 negli USA. "Un documento riporta che tutti i partecipanti hanno ricevuto la dose standard al momento giusto, un secondo afferma che c'è stato un errore nella dose per tutti, e il terzo menziona irregolarità per tutti, ma non dice quali". I partecipanti sono stati esclusi perché avevano riportato gravi effetti collaterali?
Un totale di 302 volontari del gruppo vaccino sono stati eliminati dallo studio dopo la seconda vaccinazione e quindi non sono stati inclusi nella valutazione. 200 di loro provenivano da Buenos Aires. I risultati spiacevoli sono stati soppressi in questo caso? A quanto pare, anche l'autorità sanitaria argentina ANMAT aveva notato che le cose non andavano come avrebbero dovuto nell'ospedale militare: i suoi ispettori si sono fermati due volte per controllare. Questo non è avvenuto in nessun altro luogo di studio al mondo.
È strano anche il destino di un partecipante al test che non è sopravvissuto alla procedura. L'uomo era un soggetto del gruppo placebo, è arrivato all'ospedale Aleman poco dopo l'inizio dello studio con un attacco di cuore ed è morto. Ma il decesso è stato tenuto nascosto agli ispettori dell'ANMAT. Anche il protocollo dell'autorità sanitaria, che è a disposizione di WELT, afferma espressamente che non ci sono stati decessi, né nel gruppo del vaccino né in quello del placebo. Solo nello studio di approvazione la persona morta ricompare improvvisamente con l'ID 12313972. "Polack ha ovviamente tenuto nascosto questo morto alle autorità sanitarie", sospetta Roux. Ma che motivo c'era di nascondere una persona morta se presumibilmente non aveva ricevuto il vaccino?
Alla fine, quello che è successo a Buenos Aires è stato sufficiente per lo stimato neurologo argentino Ruben Horecio Manci. L'esperto di test clinici scrisse una lettera di fuoco al Ministro della Sanità argentino il 15 aprile 2021. Nell'ottobre 2022, il Parlamento ha istituito una commissione d'inchiesta, che finora non ha fornito alcuna risposta. Si tratta, tra l'altro, di queste domande: Quanti effetti collaterali gravi, quanti decessi ci sono stati realmente? Cosa è successo il giorno in cui 53 soggetti hanno abbandonato lo studio?
Dovrebbero essere esaminate anche le trattative tra Pfizer e il governo argentino per la fornitura del vaccino al Paese. Secondo il contratto, il produttore non volle garantire nulla con il suo vaccino. I funzionari governativi avrebbero dovuto firmare un'esenzione di responsabilità anche per la negligenza di Pfizer e per "frode o malafede da parte di Pfizer stessa". Queste clausole, considerate insolite anche dagli esperti, hanno fatto sì che l'Argentina si affidasse interamente al vaccino russo Sputnik fino alla primavera del 2021.
Al di là del caso Augusto e di quanto accaduto a Buenos Aires, David Healy ha altri interrogativi sullo studio cardine. Si interroga su un totale di 21 decessi nel gruppo vaccinale, che si dice siano "non dovuti al vaccino". In almeno due di questi decessi, le cose potrebbero non essere andate proprio come presentate nello studio. WELT dispone di documenti secondo i quali il paziente n. 11621327 è stato trovato morto nel suo appartamento tre giorni dopo la seconda dose, apparentemente per un ictus. Il paziente n.11521497 è morto 20 giorni dopo la dopo la vaccinazione, con diagnosi di arresto cardiaco. Secondo lo stato attuale della scienza, questi due casi sarebbero da attribuire alla vaccinazione", afferma la specialista farmaceutica berlinese Susanne Wagner, "tanto più che l'autorità sanitaria statunitense CDC sta attualmente indagando sugli ictus in persone vaccinate ed è noto che la vaccinazione non è stata eseguita in modo corretto".
Il medico danese Peter Gøetzsche, ex professore di studi clinici all'Università di Copenaghen, ha dichiarato con tristezza in un'intervista a WELT che "gli studi di approvazione dei produttori sono inaffidabili, anche se appaiono in rinomate riviste scientifiche". In generale, osserva "frodi e soppressione della pubblicazione dei danni negli studi clinici". Gøetzsche considera tipica la pubblicazione di Biontech/Pfizer su "Sicurezza, immunogenicità ed efficacia del vaccino Covid-19BNT162b2 negli adolescenti". In essa gli autori, tra cui il fondatore di Biontech Uğur Şahin, concludono, tra l'altro, che il vaccino a base di mRNA "mostra un profilo di sicurezza favorevole" nei ragazzi tra i 12 e i 15 anni e che non si sono verificati "eventi gravi correlati al vaccino" tra i partecipanti. Nelle appendici alla fine, alla voce "eventi gravi" c'è un numero 4. Di questi, 0 sono correlati al vaccino. Uno dei quattro è Maddie De Garay, 13 anni. La ragazza ha sofferto di un grave disturbo neurologico dopo la seconda iniezione. Da allora non è più in grado di alzarsi da sola dalla sedia a rotelle. Viene alimentata attraverso un sondino nasogastrico.

WELT ha chiesto a Pfizer di commentare i casi di Augusto Roux, Maddie de Garay, gli eventi di Buenos Aires e il ruolo di Fernando Polack. La risposta è arrivata prontamente: "Le autorità regolatorie di tutto il mondo hanno approvato il nostro vaccino COVID-19. Queste approvazioni si basano su una valutazione solida e indipendente della qualità, della sicurezza e dell'efficacia dei dati scientifici, compreso lo studio clinico di Fase 3".
Ma c'è stato il tempo per una valutazione così solida da parte delle autorità? Le e-mail dell'EMA, che sono a disposizione di WELT, mostrano che la FDA, la MHRA britannica e la stessa EMA avevano già concordato la data di approvazione prima ancora di poter dare un'occhiata ai documenti di Pfizer. Il tempo stringeva, il virus corona causava sofferenza e terrore. Sembra che all'epoca non ci fosse tempo per controlli meticolosi.
WELT ha chiesto chiarimenti anche al responsabile dello studio di approvazione di Pfizer, Fernando Polack. Anche Polack ha preferito tacere.

https://www.welt.de/politik/deutschland/plus243820767/Corona-Impfstoff-Die-vielen-Ungereimtheiten-bei-der-Pfizer-Zulassungsstudie.html



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