martedì 23 maggio 2023

Un ringraziamento alla Pediatria italiana!

 

Che soddisfazione, per un pediatra ormai in pensione come me, constatare che le società "scientifiche" di Pediatria (in questo caso la SIPPS) si occupano così amorevolmente della salute dei bambini!
"Sia durante che dopo le inondazioni - spiega Susanna Esposito, presidente della Sipps e docente ordinario di Pediatria all'Università di Parma - non sono pochi i problemi di salute causati dall'interruzione dei trattamenti medici, dalla mancanza di accesso all'assistenza e ai servizi scolastici, dall'aumento della violenza domestica e problemi di salute mentale".
 
Peccato che i pediatri della SIPPS siano gli stessi che nel 2021, dopo non aver speso una sola parola riguardo la chiusura delle scuole e la DAD che ha imprigionato nelle loro case i bambini italiani per così tanto tempo (in Campania addirittura per un intero anno), affermavano testualmente
"Io renderei obbligatorio il vaccino anti Covid-19 per tutti gli adolescenti e quanto prima pure per i bambini under 12, quando sarà disponibile il vaccino anche per loro, perché è l'unico vero strumento di prevenzione primaria contro questo virus". Lo afferma Giuseppe Di Mauro, presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps), che aggiunge che ribadisce "come i medici devono vaccinarsi anche i docenti dovranno farlo, perché sono a contatto con la popolazione". Lo stesso discorso "dovrebbe essere esteso a chi lavora nei supermercati e in generale a chiunque sia a contatto con le persone: tutti devono vaccinarsi". Per il presidente della Sipps "dobbiamo sfatare le false credenze. Il vaccino a m-RNA non è sperimentale, parliamo di una tecnologia usata da oltre 20 anni con ottimi risultati ed effetti collaterali minimali".
 
 E' una grande fortuna per i bambini italiani e i loro genitori avere una pediatria così attenta ai loro problemi!



lunedì 22 maggio 2023

Fate i bravi e mettetevi la mascherina!

 

E’ stato pubblicato il 19 maggio il report Iss-Ministero della Salute con il nuovo monitoraggio della situazione per quanto riguarda il Covid.
Ovviamente, anche se in diminuizione, si continua a parlare di tamponi positivi, occupazione di posti letti in reparto e/o terapia intensiva e di decessi.
Le indicazioni dell’ISS dunque sono queste: 
"Si ribadisce l’opportunità, in particolare per le persone a maggior rischio di sviluppare una malattia grave in seguito all’infezione da SARSCoV-2, di continuare ad adottare le misure comportamentali individuali previste e/o raccomandate, l’uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento.”
 

Perchè vi riporto questa notizia? Perchè il livello di ridicolo ha ormai raggiunto livelli inimmaginabili.

Rammento a voi tutti che oggi, per qualsiasi ricovero ospedaliero, viene effettuato un tampone, indipendentemente dal motivo per il quale il paziente è stato ricoverato e dunque, anche se privi di qualsiasi sintomo specifico, di positivi se ne continuano a trovare (e sempre se ne troveranno, finché esisterà il mondo).

E allora vi invito a consultare la tabella che indica la mortalità da Covid (che ripeto, è la mortalità dei pazienti ricoverati che risultano positivi al tampone).

Poveri anziani (casomai anche vaccinati) che continuano a morire in questa nostra Italia! E osservate quanti ne muoiono di quelli che hanno più di 90 anni!

Non è tollerabile!

Perciò fate i bravi, mettetevi la mascherina, osservate il distanziamento ed evitate gli assembramenti! Non contagiate i nonni!

E ricordate che, dopo i 90 anni, c’è ancora tutta una vita da vivere!




1984

 

Sono arrivato alla conclusione che 1984 di Orwell non sia un romanzo di fantasia, ma sia piuttosto da considerare il manuale d’istruzioni utilizzato dai responsabili del cambiamento epocale della società (Covid, guerra, clima), un Grande Fratello ben al disopra dei rappresentanti governativi che costituiscono solo gli esecutori operativi del progetto. Un progetto di resettaggio della mente dei cittadini del mondo intero che ormai, come bene afferma l’amico Emilio Mordini “obbediscono perché tutti obbediscono, perché hanno smesso di pensare (se mai lo hanno fatto), obbediscono con la serenità e l'ovvietà con cui si è sempre obbedito in regimi totalitari, obbediscono perché credono a ciò che si dice loro dato che è meno faticoso che non credere, credono perché sono del tutto disinteressati a credere in una cosa piuttosto che in un'altra.”

Leggere alcune frasi del romanzo in questione rende evidente quante volte e quanto attentamente lo abbiano letto i “burattinai” che così bene ne hanno messo in pratica gli “insegnamenti”, anche se credo che le intenzioni del povero Orwell fossero tutt’altre:

"L'intero clima di pensiero sarà diverso. In realtà non ci sarà alcun pensiero, come lo intendiamo ora. Ortodossia significa non pensare, non avere bisogno di pensare. L'ortodossia è inconsapevolezza".

Se tutti i documenti raccontavano la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera.”

La nuova aristocrazia era formata per la massima parte da burocrati, scienziati, tecnici, sindacalisti, esperti in pubblicità, sociologi, insegnanti, giornalisti e politici di professione.”

Chi controlla il passato- diceva lo slogan del Partito- controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato

Se si vuole allontanare per sempre l’ uguaglianza fra gli uomini, se gli Alti, come li abbiamo definiti, intendono restare per sempre al loro posto, allora la condizione mentale dominante deve coincidere con una follia tenuta sotto controllo.”

Parsons era un uomo grassoccio ma dinamico, di una stupidità sconfortante, un concentrato di entusiasmo imbecille, uno di quegli sgobboni adoranti e votati alla più cieca obbedienza sui quali, più ancora che sulla Psicopolizia, si reggeva la stabilità del Partito.”

Tutte le convinzioni, i costumi, i gusti, le emozioni, gli atteggiamenti mentali che caratterizzano il nostro tempo sono stati in realtà programmati al solo fine di sostenere la mistica del Partito e di impedire che venga colta la vera natura della società contemporanea.”

In generale, più si sa, più grande è la delusione: il più intelligente è anche il meno sano di mente.”


Un invito: se non lo avete fatto, o lo avete fatto tanto tempo fa, rileggetelo! E’ il modo migliore per comprendere quello che sta succedendo oggi!

domenica 21 maggio 2023

Il Covid colpisce ancora!

 



L’ Accademia Americana di Medicina Fisica e Riabilitazione (AAPM&R) ha pubblicato la Consensus Guide sulle “Conseguenze neurologiche del Long Covid”. Non mi stupisce che, adesso (in verità lo era già da Omicron) che il Covid non è più un problema, l’unica possibilità che rimane è concentrarsi sulle sue “conseguenze”. Anche perché, a leggere la guida in questione, si scopre che il terreno è assai fertile considerando che sono elencati, come sintomi del Long Covid, tutti quelli contenuti in qualsiasi trattato di Patologia Medica e di Neurologia, e per qualsiasi paziente, indipendentemente dalle sue patologie pregresse.
Dunque, una vera manna, per i medici dell’AAPM&R.
Tanto è vero, e questa a mio avviso è la notizia più significativa che leggo nell’articolo, e che, negli USA, ci sono già 41 CLINICHE SPECIALIZZATE per il trattamento del Long Covid.
Non c’è niente da fare, come d'altronde è ormai già da tanto tempo, “business is business” e anche la Sanità ormai non sfugge a questa regola aurea!

sabato 20 maggio 2023

Qualcuno mi aiuti a capire, per favore!

 

A me sembra veramente di vivere in un teatro dell’assurdo, sensazione d’altronde già ampiamente sperimentata nella vicenda Covid.
E’ innegabile che stiamo vivendo in un periodo di profondi cambiamenti climatici con un aumento importante di fenomeni ambientali critici.
Indipendentemente dal dibattito sulle cause di tutto questo (aumento della CO2 che è la tesi predominante, avvicendamento di fisiologiche ere climatiche, effetto delle nuvole, ecc. ecc.), ciò che mi sorprende di più è il fatto che tutti sono concordi nello stanziamento di enormi quantità di denaro (e non potrebbe essere altrimenti, sia chiaro)) per la “riparazione“ dei danni provocati e di ancora più enormi quantità di denaro per la conversione ad una energia green per evitare che “tra 30 o 40 anni” la situazione diventi ingestibile.
Ma, nel frattempo, di investire risorse (pulizia degli alvei dei fiumi, decementificazione, bacini di laminazione, argini, ecc. ecc.) per tentare almeno di mitigare i danni che questi fenomeni climatici continueranno certamente a provocare nei “30-40 anni” che ci separano dalla catastrofe sembra che non freghi niente a nessuno, a porte poche e lodevoli eccezioni. Se ne parla, eccome, ma le risorse stanziate sono relativamente poche e, molte volte, neanche utilizzate.
Leggo ad esempio, su varie fonti, la notizia dei 9 miliardi a disposizione per la messa in sicurezza del territorio e non spesi in Emilia Romagna, oltretutto da alcuni riferita (non so se sia vero) anche all’opposizione di verdi e ambientalisti contrari all’esecuzione di opere strutturali (argini e bacini di laminazione che sembrano abbiano ben funzionato in Veneto), ma favorevoli piuttosto a “ ristabilire la funzionalità dei sistemi fluviali, utilizzando soluzioni basate sulla natura”.
Qualcuno sa spiegarmi cosa sta realmente succedendo? Perchè ad un incompetente in materia, quale io sono, qualcosa non quadra!
 

 

Ci sarà un giudice a Berlino!

 

Questa notizia, riportata ieri da Associated Press, dovrebbe essere messa a confronto con le decisioni, adottate sullo stesso argomento, dalla Corte Costituzionale Italiana. Per inciso, per quanto mi riguarda, e lo dico con amarezza, quella sentenza della Corte Costituzionale ha provocato in me la perdità di stima in una Istituzione nellla quale fino ad allora riponevo ancora fiducia.
Questa la traduzione dell'articolo:
 

WASHINGTON (AP) - La Corte Suprema si è sbarazzata di un caso di immigrazione legato alla pandemia con una sola frase: “LE ORDINANZE DI EMERGENZA DEL COVID SONO DA CONSIDERARE TRA LE PIU’ GRANDI INTRUSIONI NELLE LIBERTA’ CIVILI”

Il giudice Neil Gorsuch ha avuto molto di più da dire, criticando aspramente il modo in cui i governi, dalle piccole città alla capitale, hanno risposto alla più grave minaccia per la salute pubblica in un secolo.

Il giudice, un conservatore di 55 anni che è stato il primo candidato alla Corte Suprema del Presidente Donald Trump, ha definito le misure di emergenza adottate durante la crisi del COVID-19, che ha provocato la morte di oltre 1 milione di americani, forse "le più grandi intrusioni nelle libertà civili nella storia di questo Paese in tempo di pace".

Ha citato gli interventi di chiusura delle scuole, la limitazione delle funzioni religiose, l'obbligo di vaccinazione e il divieto di sfratto. La sua scure era rivolta ai funzionari locali, statali e federali - anche ai suoi colleghi.

"I funzionari esecutivi di tutto il Paese hanno emesso decreti di emergenza di portata sconvolgente", ha scritto Gorsuch in una dichiarazione di otto pagine giovedì, che accompagna un'attesa ordinanza della Corte Suprema che respinge formalmente un caso riguardante l'uso della norma del Titolo 42 per impedire ai richiedenti asilo di entrare negli Stati Uniti.

La norma è stata revocata la scorsa settimana con la scadenza dell'emergenza sanitaria dichiarata per la prima volta più di tre anni fa a causa della pandemia di coronavirus.

Fin dall'inizio del suo mandato alla Corte Suprema, nel 2017, Gorsuch, nativo del Colorado che ama sciare e andare in bicicletta, è stato più disposto della maggior parte dei giudici a separarsi dai suoi colleghi, sia di destra che di sinistra.

Nei suoi sei anni di mandato ha votato principalmente con gli altri conservatori, unendosi alla maggioranza che lo scorso anno ha ribaltato la sentenza Roe v. Wade e ampliato i diritti sulle armi.

Ma ha tracciato un percorso diverso su alcune questioni, scrivendo il parere della Corte del 2020 che ha esteso le protezioni federali contro la discriminazione sul posto di lavoro alle persone LGBTQ. Si è anche unito ai giudici liberali per sostenere i diritti dei nativi americani.

Quando la variante omicron si è diffusa tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022, Gorsuch è stato l'unico giudice a presentarsi in aula senza maschera, anche se la sua collega, la giudice Sonia Sotomayor, che soffre di diabete, secondo quanto riferito, non si sentiva sicura a stretto contatto con persone che non indossavano la maschera.

Così la Sotomayor, che continua a indossare la maschera in pubblico, non ha preso posto tra gli altri giudici nel gennaio 2022. I due giudici hanno smentito le voci che li vedevano in disaccordo sulla questione.

Le ordinanze di emergenza di cui Gorsuch si è lamentato sono state annunciate per la prima volta nei primi giorni della pandemia, quando Trump era presidente, e mesi prima che il virus fosse ben compreso e fosse sviluppato un vaccino.

L'impostazione della sua denuncia non è nuova. Ha già scritto in passato in singoli casi che sono arrivati alla Corte durante la pandemia, a volte dissentendo da sentenze che lasciavano in vigore i decreti di emergenza.

I giudici sono intervenuti in diversi casi legati al COVID.

Con Gorsuch e altri cinque conservatori nella maggioranza, hanno posto fine alla moratoria sugli sfratti e bloccato un piano dell'amministrazione Biden che prevedeva che i lavoratori delle grandi aziende fossero vaccinati o indossassero una maschera e si sottoponessero a test regolari. Quando Amy Coney Barrett è entrata a far parte della corte, dopo la morte di Ruth Bader Ginsburg, hanno posto fine alle restrizioni sulle funzioni religiose in alcune aree.

Con un voto 5-4, dal quale Gorsuch e tre colleghi conservatori hanno dissentito, la Corte ha permesso all'amministrazione di richiedere la vaccinazione di molti operatori sanitari.

Giovedì, però, Gorsuch ha riunito le sue lamentele in un unico documento, indicando le lezioni che sperava si potessero trarre dagli ultimi tre anni.

"Una lezione potrebbe essere questa: La paura e il desiderio di sicurezza sono forze potenti. Possono portare a un consenso per l'azione - quasi qualsiasi azione - a patto che qualcuno faccia qualcosa per affrontare una minaccia percepita. Un leader o un esperto che sostiene di poter risolvere tutto, se solo facciamo esattamente come dice lui, può rivelarsi una forza irresistibile", ha scritto.

Un'altra possibile lezione: "La concentrazione del potere nelle mani di pochi può essere efficiente e talvolta popolare. Ma non favorisce un buon governo".

Ha avuto parole forti anche per gli Stati a guida repubblicana che hanno cercato di mantenere in vigore la politica del Titolo 42 e per i cinque giudici conservatori i cui voti hanno prolungato la politica di cinque mesi oltre la data in cui sarebbe altrimenti terminata a fine dicembre.

"Per lo meno, si può sperare che la magistratura non si permetta ancora una volta di essere parte del problema, consentendo ai contendenti di manipolare la nostra agenda per perpetuare un decreto progettato per un'emergenza per affrontarne un'altra", ha scritto Gorsuch.

Nel paragrafo finale della sua dichiarazione, Gorsuch ha riconosciuto, ma solo a malincuore, che gli ordini di emergenza a volte sono necessari. "Non fraintendetemi: un'azione esecutiva decisa è talvolta necessaria e appropriata. Ma se i decreti di emergenza promettono di risolvere alcuni problemi, rischiano di generarne altri", ha scritto.


 

venerdì 19 maggio 2023

La barbarie!

 

Sì, sono arrabbiato e indignato! Leggere notizie come queste mi fa uscire dai gangheri! Possibile che non si trovino le risorse per poter assumere 3-4 infermieri che permettano di evitare questa umiliazione a persone già provate dalla malattia e dal ricovero in ospedale?

I responsabili sanitari blaterano da anni di interventi per la sanità pubblica, di soldi del PNNR da utilizzare, di piani per la prevenzione delle malattie e poi consentono che la dignità umana venga calpestata in questo modo orribile. I dirigenti sanitari, a cominciare dai direttori del reparto, dovrebbero avere il coraggio di chiudere un reparto dove avvengono questi episodi denunciandone la gravità e la inaccettabilità. Invece si continua a chiudere gli occhi, a rendere “normale” l’intollerabile, ad accettare le politiche sanitarie fatte solo di vane parole, rassegnandosi allla deriva catastrofica e inevitabile del SSN.

I politici, si sa, hanno sempre fatto questo, ma io mi chiedo: dove cavolo sono i medici e gli infermieri che lavorano negli ospedali? Perchè non si fanno sentire? Come fa un medico o un infermiere ad accettare che i suoi pazienti siano umiliati in questo modo barbaro? Fatevi sentire, cavolo! Lasciamo pure da parte la faccenda della “missione” che ormai è da tempo che non interessa più a nessuno, ma, per la miseria, siamo pur sempre esseri umani. E, almeno per egoismo, ricordiamoci che tutto questo, un giorno, potrà accadere anche a noi!

giovedì 18 maggio 2023

Una modesta proposta.

 

Da quando, a gennaio 2023, è stata pubblicata la review Cochrane “Interventi fisici per interrompere o ridurre la diffusione dei virus respiratori”, nella quale si afferma che, sostanzialmente, non esiste alcuna evidenza scientifica che l’uso delle mascherine influisca sulla diffusione del contagio per quanto riguarda i virus respiratori, abbiamo assistito a una caterva di critiche e di articoli “scientifici” che contestano questa conclusione.
Faccio notare che, in epoca antecovid, la medicina basata sull’evidenza EBM, di cui la Cochrane è stata promotrice e leader indiscussa, ha rappresentato il faro della scienza medica. Il motto era “se non esiste evidenza scientifica, qualsiasi atto medico è inutile e sbagliato”. Oggi questo motto è soppiantato da “in fondo male non fa, cosa costa provare?”.
Tutto questo preambolo perchè oggi mi viene segnalato da Medscape un ennesimo articolo dal titolo “Una revisione sostiene la necessità di continuare a indossare la mascherina nelle visite sanitarie”.
Io perciò vorrei far riflettere tutti voi sulla fondamentale differenza tra la review della Cochrane e tutte le altre che appaiono e continueranno ad apparire sulle riviste “scientiche”.
Lo studio che ha condotto all’attuale e aggiornata review della Cochrane, dopo tante altre prima di questa, ha come data di prima pubblicazione il 20 agosto 2007, quando della SARS-CoV-2 nessuno sospettava neanche l’esistenza. Sono quasi 20 anni che Jefferson e Co. studiano i metodi utilizzati per contenere I contagi dei virus respiratori concludendo che la misura che presenta maggiore, seppure anch’essa limitata efficacia, è il lavaggio delle mani come d’altronde i medici hanno sempre saputo.
Le review che appaiono in questo ultimo anno rappresentano invece studi basati su dati odierni che certamente non possono neanche lontanamente paragonarsi, come affidabilità e “scientificità” a quelli, ventennali, di Jefferson.
Diciamoci la verità: sono studi fatti ad hoc, unicamente per dimostrare un assunto pregiudiziale: la mascherina è utile.
E allora io propongo una mediazione, pratica, tra “se non esiste evidenza scientifica, qualsiasi atto medico è inutile e sbagliato” e “in fondo male non fa, cosa costa provare?”
Togliamo qualsiasi obbligo! Chi vuole indossare la mascherina lo faccia! Ma non rompete le scatole a chi, come me, vuole continuare a respirare liberamente in qualsiasi circostanza!

 

martedì 16 maggio 2023

Orwell ci fa un baffo!!!

 


Questo articolo scientifico, che al momento è un preprint ma che sono sicuro troverà spazio in qualche importante rivista scientifica, ci preannuncia quale sarà il futuro dei “novax”, come oggi viene definito chiunque si ponga un dubbio sui vaccini (anche io, ad esempio, pur essendo vaccinato, rientro nella categoria perché ho sconsigliato il vaccino ai bambini e agli adolescenti e chiedo studi seri sugli effetti avversi).

Chi si pone interrogativi è un individuo disturbato e anche un po' allocco che è suscettibile alla disinformazione e non riesce a distinguere le fake news da quelle della "scienza". Dunque sarà sottoposto a test psicologici e, sono certo, prima o poi si arriverà alla sua “rieducazione”. Altrettanto importante sarà il controllo degli “ecosistemi informativi in rete”.

Dunque, signori miei, Orwell ci fa un baffo!

Questo l’abstract dell’ articolo in questione che ha il titolo: “La capacità di individuare le fake news predice le variazioni regionali nell'adozione del vaccino COVID-19 nel Regno Unito”:

"La suscettibilità a credere a informazioni false o fuorvianti è associata a una serie di esiti negativi. Tuttavia, è notoriamente difficile studiare il legame tra la suscettibilità alla disinformazione e i comportamenti conseguenti nel mondo reale, come l'assunzione di vaccini. In questo studio preregistrato, abbiamo ideato un modello socio-spaziale su larga scala che combina il rigore di un test psicometricamente validato di suscettibilità alla disinformazione, somministrato a un campione rappresentativo a livello nazionale di 16.477 individui, con i dati di assunzione del vaccino COVID-19 di 129 regioni subnazionali pubblicati dal governo del Regno Unito (UK), per dimostrare che la capacità generale di rilevare la disinformazione predice fortemente e positivamente l'assunzione regionale del vaccino nel Regno Unito. Abbiamo messo in prospettiva questo effetto correlazionale praticamente significativo notando come gli interventi psicologici che riducono la suscettibilità alla disinformazione degli individui potrebbero essere associati a un'ulteriore adozione del vaccino.Verificare se l'esposizione e la fiducia nella disinformazione siano associate a un comportamento nel mondo reale è di importanza critica sia dal punto di vista scientifico che sociale. Nel contesto della pandemia di COVID-19, la credenza nella disinformazione sul virus è stata collegata ad atti di vandalismo, oltre che a una minore disponibilità a rispettare le indicazioni della sanità pubblica e all'intenzione di vaccinarsi contro la malattia. Le conseguenze potenzialmente negative della disinformazione sono ampiamente dimostrate da studi di laboratorio e da studi condotti sui social media. Nel contesto della salute pubblica, la maggior parte degli studi sono basati sul laboratorio o sulle intenzioni, invece di valutare i comportamenti effettivamente osservati, come l'assunzione del vaccino. Stabilire se la suscettibilità alla disinformazione predice l'adozione di vaccini più in generale è un'importante questione aperta, che informa gli sforzi per ridurre gli effetti negativi dell'esposizione alla disinformazione. Ciò comporta diverse sfide, che affrontiamo in questo studio. In primo luogo, per misurare e confrontare accuratamente la suscettibilità alla disinformazione a livello nazionale è necessario uno strumento standardizzato che sia in grado di valutare la probabilità che le persone credano alla disinformazione in senso generale. Abbiamo condotto un'indagine rappresentativa su larga scala nel Regno Unito (UK; n = 16.477) con un test di suscettibilità alla disinformazione convalidato psicometricamente. In secondo luogo, poiché le informazioni sono spesso trasmesse tra individui socialmente connessi, la suscettibilità alla disinformazione è probabilmente mediata dagli ecosistemi informativi in rete di cui gli individui fanno parte, il che richiede una metodologia in grado di tenere conto di eventuali effetti di rete. Sviluppiamo un nuovo approccio di modellazione per indagare i sistemi sociali in rete su larga scala utilizzando dati che preservano la privacy, che può essere applicato anche in altri studi in cui i ricercatori sono interessati a rilevare gli effetti di rete alla base dei comportamenti psicosociologici. In terzo luogo, collegare la suscettibilità alla disinformazione a livello individuale con i risultati osservati, come i tassi di vaccinazione di un Paese, richiede una quantità significativa di dati a livello regionale, poiché le variazioni regionali nell'adozione dei vaccini possono essere legate a una serie di fattori, come le dinamiche politiche, lo status socio-economico o la demografia."

 

P.S. due informazioni sull’articolo in questione: la prima è che uno degli autori è dell’Imperial College (sempre presente), La seconda è l’autodichiarazione finale del group leader, Alexandre de Figueiredo: “Gli autori dichiarano i seguenti interessi in competizione: A.d.F. è stato coinvolto negli ultimi due anni in sovvenzioni collaborative del Vaccine Confidence Project con Janssen e GlaxoSmithKline, è stato consulente del programma Pfizer sul rafforzamento dei percorsi di immunizzazione infantile e ha ottenuto una sovvenzione del Merck Investigator Studies Program che ha finanziato la raccolta dei dati in questo studio.”

lunedì 15 maggio 2023

Non posso farci niente, io "m'innervosisco" sempre di più!

 

Non sono affatto contento di affermarlo, ma, secondo me, “l’imbroglio” è reso evidente proprio da articoli come questo: “Vaccino Covid, nessun collegamento con i disturbi mestruali. Lo studio”.
 
Nell’articolo si dice: "Uno studio svedese su quasi 3 milioni di donne pubblicato sul BMJ ha affermato che non vi sono prove di un aumento del rischio di cambiamenti mestruali dopo la vaccinazione anti Covid-19.A seguito della vaccinazione anti Covid molte donne hanno riferito alterazioni nel loro ciclo mestruale, intese come numero di giorni di sanguinamento e abbondanza del flusso. Le autosegnalazioni, nonostante siano utili per portare alla luce eventi potenzialmente rilevanti per le donne interessate, potrebbero non essere sufficientemente affidabili per stabilire un'associazione certa.Per affrontare questo problema, i ricercatori svedesi hanno attinto a dati del registro sanitario verificato per valutare i rischi di disturbi mestruali e sanguinamento dopo la vaccinazione Covid-19 in 2.946.448 donne di età compresa tra 12 e 74 anni da dicembre 2020 a febbraio 2022. Le donne coinvolte sono entrate in contatto con l'assistenza sanitaria per visite di assistenza primaria, visite specialistiche ambulatoriali e degenza ospedaliera relativi a disturbi mestruali o sanguinamenti, sia prima sia dopo la menopausa.”

Io allora mi chiedo: ma il dato stesso che su quasi 3 milioni di donne, 30000 si siano rivolte, in un periodo di soli 14 mesi, ai servizi sanitari per problemi mestruali (senza contare quelle, certamente più numerose, che quegli stessi problemi li hanno vissuti senza rivolgersi ai medici) non rappresenta, di per sé stesso, l’evidenza, chiamatela scientifica o come altro volete, che quei problemi esistono, eccome?
E allora che senso ha scrivere e pubblicizzare articoli “scientifici” di questo tipo, considerando anche che gli stessi autori affermano che lo studio “ha diverse limitazioni, tra cui il fatto che il tempo trascorso tra l'insorgenza, l'inizio dei sintomi e la data di contatto con l'assistenza sanitaria potrebbe essere considerevole, rendendo difficile l'interpretazione dell'effetto delle diverse finestre temporali.”?
 
Non so voi, ma a me questo evidente e ormai palesemente vergognoso sforzo “scientifico” di minimizzare gli effetti avversi dei vaccini, mi rende sempre più sospettoso e “nervoso”!
 

 

Sulla vicenda Rovelli-Levi!

Riprendo questo post di Carlo Cuppini che fa una perfetta analisi sul caso di Carlo Rovelli focalizzandosi giustamente sulle lettere di Ricardo Franco Levi. Due lettere, la prima delle quali rappresenta il perfetto compendio di servilismo, ipocrisia e pavidità, e la seconda che, se possibile, è ancora più nauseante della prima.Poi c'è Carlo Rovelli con il quale sono pienamente d'accordo rispetto alle sue parole pronunciate al concerto del 1 maggio e che ringrazio con convinzione, ma che, non dimentichiamoci, è anche questo:


 
Lo scrivo perchè credo sia opportuno valutare le persone in modo globale e, soprattutto se sono scienziati, rispetto ai messaggi che decidono di lanciare alla popolazione. Dunque, per il mio modesto parere, Rovelli, anche se lo ritengo molto probabilmente persona onesta rispetto alle sue convinzioni, non potrà mai rappresentare per me l'eroe che sfida il potere incurante delle conseguenze.
E' uno scienziato e dunque dovrebbe conoscere, aldilà delle specifiche competenze, cos'è il metodo scientifico e, soprattutto, quali sono le regole della sperimentazione scientifica.
 
Il post:
 
“Sono sensibile”, ovvero: la pezza peggiore del buco (e un mare di perbenismo ipocrita intorno)
La vicenda della partecipazione di Carlo Rovelli alla Buchmesse 2024 assume contorni sempre più incredibili, inquietanti e allo stesso tempo rivelatori. Il commissario per la partecipazione alla Fiera di Francoforte, Ricardo Franco Levi, travolto dalle critiche torna sui suoi passi e "annulla l’annullamento" dell’invito rivolto al noto fisico. Se la motivazione fosse stata "Ho fatto un grave errore, ripristino l'invito a Carlo Rovelli e mi dimetto" si sarebbe risolto tutto dignitosamente, sarebbe stato tutto nell'ordine delle cose.
Invece... leggiamo un passaggio della motivazione con cui ha ripristinato l’invito: “Sono sensibile e accolgo con soddisfazione le dichiarazioni di esponenti del governo che confermano la volontà di garantire un’aperta partecipazione alla Fiera di Francoforte, nel rispetto del principio e della difesa del pluralismo del pensiero e delle idee (…) rinnovo l’invito al professor Carlo Rovelli a partecipare alla cerimonia di inaugurazione di Francoforte 2024.”
Si stenta a crederci; ma se l’italiano ha ancora un senso qui Levi sta dicendo che ha rinnovato l’invito a Rovelli dopo avere verificato che il governo non ha interesse ad abolire il pluralismo.
Nella stessa nota Levi si compiace del fatto che, a fronte di numerose e durissime critiche (e richieste di dimissioni) l’AIE, Associazione Italiana Editori, ha espresso "comprensione" per "le ragioni di prudenza istituzionale che mi avevano portato alle scelte espresse come commissario.”
È del tutto casuale che l’AIE sia presieduta dallo stesso Levi. Che, insomma, ha buon gioco a darsi ragione da solo – solo, nel suo doppio ruolo, contro tutti. E Feltrinelli, membro importante dell'AIE, si sfila dalla dichiarazione dell'Associazione condannando l'accaduto.
Completamente opposta la posizione dell’ADEI, Associazione degli Editori Indipendenti (dove la parola “indipendenti” risulta quanto mai cruciale) che condanna senza mezze misure la scellerata iniziativa: “Non possiamo accettare che una figura della rilevanza intellettuale di Carlo Rovelli subisca forme di censura preventiva e venga bandita da una manifestazione internazionale.”
Il tentativo di Levi di compiacere il governo è talmente goffo, non richiesto ed esagerato da creare imbarazzo e fastidio allo stesso governo.
E PD, M5S, SI e Art.1 hanno un bel gridare alla censura governativa e al regime. Più gridano più sprofondano nelle sabbie mobili del ridicolo: perché Levi - fatevene una ragione - è un uomo del PD, ex deputato, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Prodi premier, già portavoce del governo ombra di Veltroni, divenuto l'anno scorso Commissario per la partecipazione dell'Italia alla Buchmesse con Decreto del Presidente della Repubblica durante il governo Draghi, dopo che Franceschini aveva stabilito che una simile figura deve esistere.
In questa vicenda, come in altre, Fratoianni e gli esponenti di Art.1 sono i più ridicoli in assoluto: dopo avere benedetto il green pass per lavorare, nonostante il parere contrario dell’Associazione Nazionale Medici Aziendali (ma cosa vuoi che ne sappiano i medici aziendali, di sicurezza sul lavoro!), adesso incolpano il governo Meloni di dare vita a un regime liberticida per via delle solerti iniziative… di un uomo del PD, che il governo attuale si è trovato tra i piedi e del quale, con ogni probabilità, fino a ieri ignorava perfino l’esistenza.
No, mi dispiace, ma la vicenda Rovelli-Levi non parla di un colpo di mano liberticida del governo Meloni: parla di rappresentanti delle istituzioni che, pur di compiacere il governo-quale-che-sia, venderebbero la propria madre; e parla di un antifascismo a corrente alternata di molte persone, protagonisti della politica e gente comune, che si attiva solo e soltanto se nell’aria si sente odore di olio di ricino, e in nessun altro caso.
(Ah, a scanso di equivoci: sono sempre una persona di sinistra. Solo che mi guardo intorno e a sinistra... non saprei nemmeno dire che cosa vedo. Però stamattina, a margine di una presentazione, mi ha fatto piacere ascoltare queste parole da una donna presente: "Volevo dirti grazie per avere detto tutte le cose che hai detto negli ultimi tre anni... da sinistra. Noi ci siamo sentiti terribilmente soli, ci sembrava di vivere in un sogno.")

sabato 13 maggio 2023

LA SCIENZA!!!

 

Non avevo ancora letto questo tweet di Jay Bhattacharya che ricordo, per chi non lo conoscesse, è uno dei tre della Great Barrington Declaration della quale, purtroppo, si è persa memoria, ma che indicava, a mio avviso, fin dall'inizio, la strategia migliore e più "scientifica" per affrontare l'epidemia.
In due brevi frasi ci fa capire quale è stato il cambiamento epocale al quale abbiamo assistito in questi ultimi tre anni e che, purtroppo, caratterizzerà anche il nostro futuro:
 
"Nᴇʟʟᴀ sᴄɪᴇɴᴢᴀ, sᴇ ǫᴜᴀʟᴄᴜɴᴏ sᴄʀɪᴠᴇ ǫᴜᴀʟᴄᴏsᴀ ᴄʜᴇ ʀɪᴛᴇɴᴇᴛᴇ sʙᴀɢʟɪᴀᴛᴏ, ᴠᴏɪ sᴄʀɪᴠᴇᴛᴇ ᴘᴇʀ ᴄᴏʀʀᴇɢɢᴇʀᴇ ʟ'ᴇʀʀᴏʀᴇ ᴄᴏɴ ᴅᴀᴛɪ ᴇ ʀᴀɢɪᴏɴᴀᴍᴇɴᴛɪ ʟᴏɢɪᴄɪ.
Iɴ Tʜᴇ Sᴄɪᴇɴᴄᴇ(ᴛᴍ), sᴇ ǫᴜᴀʟᴄᴜɴᴏ sᴄʀɪᴠᴇ ǫᴜᴀʟᴄᴏsᴀ ᴄʜᴇ ʀɪᴛᴇɴᴇᴛᴇ sʙᴀɢʟɪᴀᴛᴏ, ɢʀɪᴅᴀᴛᴇ "ᴅɪsɪɴғᴏʀᴍᴀᴢɪᴏɴᴇ", sᴘᴜᴛᴀᴛᴇ ᴀᴅ ʜᴏᴍɪɴᴇᴍ ᴇ ᴅɪғғᴀᴍᴀᴛᴇ ʟᴀ sᴜᴀ ᴘᴇʀsᴏɴᴀ."
 

 

venerdì 12 maggio 2023

E se le nuvole c'entrassero qualcosa?!

 

Sul cambiamento climatico, come d’altronde è stato per il Covid, esiste una narrativa dominante ed esistono pareri dissonanti, o almeno critici, che vengono tacciati come “antiscientifici” e, come tali, non vengono portati all’attenzione del grande pubblico. Qui Maurizio Rainisio ci informa di quello del premio Nobel per la fisica 2022 John Clauser riguardo il ruolo delle nuvole piuttosto che dell’anidride carbonica nel determinare il clima terrestre.
Estrapolo una frase di Clauser:
«𝐿𝑎 𝑛𝑎𝑟𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑢𝑙 𝑐𝑎𝑚𝑏𝑖𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑐𝑙𝑖𝑚𝑎𝑡𝑖𝑐𝑜 𝑟𝑖𝑓𝑙𝑒𝑡𝑡𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑐𝑜𝑙𝑜𝑠𝑎 𝑐𝑜𝑟𝑟𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑐𝑖𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑚𝑖𝑛𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎 𝑙'𝑒𝑐𝑜𝑛𝑜𝑚𝑖𝑎 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑖𝑙 𝑏𝑒𝑛𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑚𝑖𝑙𝑖𝑎𝑟𝑑𝑖 𝑑𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒. 𝐿𝑎 𝑠𝑐𝑖𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑙𝑖𝑚𝑎 𝑓𝑢𝑜𝑟𝑣𝑖𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑠𝑖 𝑒̀ 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑡𝑎 𝑖𝑛 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑠𝑒𝑢𝑑𝑜𝑠𝑐𝑖𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑙𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑑𝑖 𝑚𝑎𝑠𝑠𝑎. 𝐴 𝑠𝑢𝑎 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑎, 𝑙𝑎 𝑝𝑠𝑒𝑢𝑑𝑜𝑠𝑐𝑖𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒̀ 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑢𝑛 𝑐𝑎𝑝𝑟𝑜 𝑒𝑠𝑝𝑖𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑢𝑛'𝑎𝑚𝑝𝑖𝑎 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑒𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑖 𝑚𝑎𝑙𝑖 𝑛𝑜𝑛 𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑙𝑎𝑡𝑖. 𝐸̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑚𝑜𝑠𝑠𝑎 𝑒𝑑 𝑒𝑠𝑡𝑒𝑠𝑎 𝑑𝑎 𝑎𝑔𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑚𝑎𝑟𝑘𝑒𝑡𝑖𝑛𝑔 𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑑𝑎𝑙𝑒, 𝑝𝑜𝑙𝑖𝑡𝑖𝑐𝑖, 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑙𝑖𝑠𝑡𝑖, 𝑎𝑔𝑒𝑛𝑧𝑖𝑒 𝑔𝑜𝑣𝑒𝑟𝑛𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑒 𝑎𝑚𝑏𝑖𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑖𝑠𝑡𝑖 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑒𝑡𝑡𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑓𝑢𝑜𝑟𝑣𝑖𝑎𝑡𝑖. 𝐴 𝑚𝑖𝑜 𝑝𝑎𝑟𝑒𝑟𝑒, 𝑛𝑜𝑛 𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑣𝑒𝑟𝑎 𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑎 𝑐𝑟𝑖𝑠𝑖 𝑐𝑙𝑖𝑚𝑎𝑡𝑖𝑐𝑎. 𝐸𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒, 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑐𝑒, 𝑢𝑛 𝑝𝑟𝑜𝑏𝑙𝑒𝑚𝑎 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑔𝑎𝑟𝑎𝑛𝑡𝑖𝑟𝑒 𝑢𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑛𝑑𝑎𝑟𝑑 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑑𝑒𝑐𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑟𝑖𝑠𝑖 𝑒𝑛𝑒𝑟𝑔𝑒𝑡𝑖𝑐𝑎.»
Non ho le competenze per valutare affermazioni di questo tipo, so solo che quando la narrazione mediatica diventa dogmatica e integralista e, soprattutto, sottende evidenti interessi economici legati allo sviluppo di strategie industriali “innovative”, qualche dubbio ce lo dobbiamo sempre porre!
 
Il post di Rainisio:
Il premio Nobel per la fisica 2022 John Clauser ha sviluppato un modello climatico che aggiunge un nuovo processo dominante significativo ai modelli esistenti. Il processo riguarda la luce visibile riflessa dalle nubi cumuliformi che coprono, in media, metà della Terra. I modelli esistenti sottovalutano notevolmente questo feedback delle nuvole, che fornisce un controllo termostatico molto potente e dominante della temperatura terrestre.
Come si vede nella luce visibile del Sole dallo spazio, le nuvole bianche e luminose coprono in modo variabile da un terzo a due terzi della superficie terrestre. Queste nuvole, a loro volta, riflettono nello spazio circa il 90% della luce solare incidente su di esse. La luce solare che raggiunge la superficie terrestre nell'area priva di nubi, coperta per due terzi dagli oceani, viene assorbita e fa evaporare l'acqua marina, producendo a sua volta nubi cumuliformi. La produzione di nubi è sempre più abbondante quando la frazione di copertura nuvolosa è troppo piccola e la temperatura è troppo alta e viceversa quando la frazione è troppo grande. La variabilità della frazione di copertura nuvolosa, controllata dal feedback, costituisce un potente termostato che stabilizza l'apporto di calore della superficie terrestre e la sua temperatura. Le variazioni del tasso di trasferimento di calore radiativo (noto come forzante radiativo) associate alle variazioni dell'anidride carbonica atmosferica sono quasi due ordini di grandezza inferiori all'effettiva stabilizzazione dell'input di potenza fornita dal termostato basato sulle nuvole. Il ruolo dell'anidride carbonica può quindi essere considerato trascurabile in confronto. Va notato che i rapporti del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico e dell'Accademia nazionale delle scienze ammettono ripetutamente che gli effetti delle nuvole rappresentano effettivamente la maggiore incertezza nelle loro previsioni climatiche. Ma queste organizzazioni hanno fatto pochi progressi nell'affrontare queste carenze.
«La narrazione popolare sul cambiamento climatico riflette una pericolosa corruzione della scienza che minaccia l'economia mondiale e il benessere di miliardi di persone. La scienza del clima fuorviante si è trasformata in una pseudoscienza giornalistica di massa. A sua volta, la pseudoscienza è diventata un capro espiatorio per un'ampia varietà di altri mali non correlati. È stata promossa ed estesa da agenti di marketing aziendale, politici, giornalisti, agenzie governative e ambientalisti altrettanto fuorviati. A mio parere, non esiste una vera e propria crisi climatica. Esiste, invece, un problema molto reale nel garantire uno standard di vita decente alla grande popolazione mondiale e una crisi energetica.»
«The popular narrative about climate change reflects a dangerous corruption of science that threatens the world’s economy and the well-being of billions of people. Misguided climate science has metastasized into massive shock-journalistic pseudoscience. In turn, the pseudoscience has become a scapegoat for a wide variety of other unrelated ills. It has been promoted and extended by similarly misguided business marketing agents, politicians, journalists, government agencies, and environmentalists. In my opinion, there is no real climate crisis. There is, however, a very real problem with providing a decent standard of living to the world’s large population and an associated energy crisis. The latter is being unnecessarily exacerbated by what, in my opinion, is incorrect climate science.»

 

giovedì 11 maggio 2023

Passeggiando verso la Certosa di San Martino.

 


Finalmente dopo tanta pioggia, un po’ di sole. La possibilità e il piacere di fare una passeggiata al Vomero, verso San Martino.
Incontro delle scolaresche (prime medie all’occhio di un pediatra) che con i loro professori sono diretti proprio lì. Una settantina di bambini, in fila ordinata, che camminano in silenzio, senza parlarsi.
Non uno, dico uno, che non abbia un cellulare in mano e un 70-80% lo sta anche usando.
So che gli anziani, quale io sono, da sempre sono critici verso le nuove generazioni, così erano i miei nonni e i miei genitori. Io cerco di non essere così. Credo che il mondo debba stare al passo con le nuove tecnologie che necessariamente cambiano gli stili di vita. E’ possibile che i miei nipoti vivano più felicemente di quello che ho vissuto io e non sono arrabbiato con loro anche se i loro comportamenti non corrispondono a quelli che vorrei avessero, rispetto al mio concetto di vita felice.
Dico solo che, comunque vada, avranno sicuramente meno emozioni da ricordare, rammentando le uscite scolastiche che io facevo nel secolo ormai passato caratterizzate da casino, urla, irrequietezza che facevano dannare i nostri professori e che rimangono vive nei miei ricordi.

Per il "long covid" ci vuole lo psicologo!

 

Finalmente!
Anche sulle riviste scientifiche cominciano ad apparire articoli che ammettono che per il long Covid, almeno nella stragrande maggioranza di "malati", non c'è tanto bisogno di cure quanto piuttosto di un buon psicologo:
 
"Secondo uno studio pubblicato su Clinical Infectious Diseases, la terapia cognitivo-comportamentale offre benefici nei pazienti con sindrome da stanchezza grave post-COVID-19, e gli effetti del trattamento si mantengono fino a sei mesi di follow-up.

«Dopo la terapia comportamentale, i pazienti non solo mostrano meno sintomi, ma anche un miglior funzionamento fisico e sociale»spiega Hans Knoop, della University of Amsterdam (Paesi Bassi), autore senior dello studio. La sindrome da stanchezza grave a seguito di COVID-19 è prevalente e debilitante, e i ricercatori hanno valutato l'efficacia della terapia cognitivo comportamentale (CBT) per migliorare la situazione di chi soffre di tale patologia.
Per questo hanno studiato pazienti che soffrivano di stanchezza in un periodo da tre a 12 mesi dopo il COVID-19, e li hanno randomizzati a ricevere CBT o cure abituali.

…………….

Ebbene, i pazienti che avevano ricevuto CBT erano significativamente meno affaticati durante le valutazioni di follow-up rispetto ai pazienti che erano stati gestiti con le cure abituali

 

Come diceva Kant: "Pazienta per un poco: i calunniatori non vivono a lungo. La verità è figlia del tempo: presto la vedrai apparire per vendicare i tuoi torti.”

http://www.doctor33.it/clinica/stanchezza-postcovid-la-terapia-cognitivocomportamentale-puo-essere-daiuto/ 

 



martedì 9 maggio 2023

L'arroganza del potere.

 

Interessante questo articolo del Guardian dal titolo "Ai residenti della torre di edilizia pubblica di Melbourne è stato offerto un risarcimento di 5 milioni di dollari per il lockdown Covid".
A parte la descrizione della notizia è da notare, a mio avviso, la diversità di atteggiamento tra i danneggiati (gli inquilini) e i colpevoli (il governo). Dai primi l'affermazione che avrebbero preferito delle scuse piuttosto che i soldi, dal premier dello stato di Vittoria la presunzione e la sfrontatezza con la quale ha rifiutato di farle, pur se questo avrebbe potuto evitare la class action, utilizzando la solita frase, alla quale anche noi siamo abituati: "Abbiamo preso decisioni molto difficili e quelle decisioni hanno salvato delle vite. Non c'è dubbio su questo".
Che differenza di valori morali tra le due parti! Quale arroganza continua a caratterizzare tutti coloro che hanno deciso le nostre sorti durante l'epidemia!
 
Questo l'articolo:
 
Ai residenti delle torri di edilizia pubblica di Melbourne è stato offerto un risarcimento di 5 milioni di dollari per il blocco del Covid. Il governo vittoriano ha risolto una class action dei residenti che sostengono di essere stati ingiustamente trattenuti durante la pandemia Ai residenti delle torri di edilizia pubblica di Melbourne è stato offerto un risarcimento di 5 milioni di dollari per il lockdown del Covid. Il governo vittoriano ha risolto una class action di residenti che sostengono di essere stati ingiustamente segregati durante la pandemia. 
Migliaia di residenti costretti a un'improvvisa chiusura di Covid-19 nelle torri di edilizia pubblica di Melbourne nel 2020 raccoglieranno collettivamente 5 milioni di dollari di risarcimento. 
Il governo vittoriano ha risolto una class action per le misure adottate per fermare un'epidemia del virus in nove torri al culmine della seconda ondata. 
Circa 3.000 residenti vivevano nelle torri di Flemington e North Melbourne al momento del blocco, che ha portato la polizia a circondare gli edifici e a creare recinzioni temporanee. 
I querelanti sostengono che le persone sono state ingiustamente trattenute fino a 14 giorni e minacciate di danni fisici se avessero cercato di lasciare le torri, anche se lo Stato di Victoria ha negato queste affermazioni. 
La notizia dell'accordo è stata pubblicata sul sito web del Dipartimento della Salute la scorsa settimana, ma deve ancora essere approvata dalla Corte suprema. 
Barry Berih, residente della torre di Alfred Street e leader della comunità, ha detto che i residenti avrebbero valutato l'offerta, ma che avrebbero voluto delle scuse piuttosto che un accordo finanziario. 
"Mi sento molto disgustato da questa offerta, ma dobbiamo lavorare insieme come comunità per andare avanti", ha dichiarato Berih alla radio ABC. 
In base all'accordo, gli adulti coinvolti che scelgono di aderire al programma riceveranno quote uguali, mentre i bambini ne riceveranno la metà. 
Le spese legali non saranno prelevate dal fondo di 5 milioni di dollari per i residenti, ma saranno pagate dallo Stato. 
Il governo si è ripetutamente rifiutato di scusarsi con i residenti, nonostante l'organo di controllo dei reclami dello Stato abbia raccomandato di scusarsi per il danno e l'angoscia causati dall'improvvisa chiusura. In una revisione del 2020, il difensore civico vittoriano, Deborah Glass, ha rilevato che il governo statale ha violato i diritti umani dei residenti chiudendo le torri senza preavviso e che la decisione non è stata presa in base a consigli sanitari. 
Gli alti funzionari della sanità avevano approvato il blocco in una riunione mattutina del 4 luglio 2020, prevedendo che sarebbero passate altre 36 ore prima che entrasse in vigore. 
Ma Andrews ha poi annunciato che sarebbe iniziato immediatamente in una conferenza stampa alle 16:00, con molti residenti ignari dell'ordine fino all'arrivo della polizia. 
Il premier ha rifiutato di valutare se l'offerta multimilionaria avrebbe potuto essere evitata se lui o il suo governo si fossero scusati, affermando che l'accordo non è stato finalizzato. 
"Tuttavia, vi rimando ai miei commenti precedenti che ho fatto in numerose occasioni, ben prima che la questione finisse in tribunale", ha detto Andrews martedì. 
"Abbiamo preso decisioni molto difficili e quelle decisioni hanno salvato delle vite. Non c'è dubbio su questo". 

 

lunedì 8 maggio 2023

La Catastrofe: motore del mondo!

 

Non c’è dubbio!
La nostra società è ormai improntata al concetto di “catastrofe”.
Appare un nuovo virus che, come sempre è accaduto, produce, prima che fisiologicamente muti e prima che compaiano gli anticorpi specifici nella popolazione, danni nella fascia di età più anziana (che, per inciso, potrebbero essere stati inferiori, soltanto se si fosse deciso di continuare a curarla come sempre si era fatto)?
E’ la catastrofe!
E allora lockdown, chiusura delle scuole, green pass, vaccinazione anche per i lattanti, terrore per i contatti sociali, nipoti che uccidono i loro nonni e via così.
Sperimentiamo cambiamenti climatici che nessuno di noi può certamente negare, ma che probabilmente sono legati anche al normale avvicendamento delle ere terrestri?
E’ la catastrofe!
E allora bisogna mandare al macero tutte le auto, vietare le cucine e le caldaie a gas, mangiare i grilli al posto delle bistecche, sentirsi dei criminali se accendiamo un fuoco nel camino.
Anche se poi si costruiscono stadi nel deserto che hanno bisogno di megacondizionatori per poter essere utilizzati.
Chissà perché poi, quando ci troviamo di fronte ad una vera “catastrofe” alimentata dai nostri atteggiamenti, e cioè a una guerra che ha già prodotto centinaia di migliaia di morti, che rischia di estendersi al mondo intero, a nessuno sembra importare più di tanto. Anzi, mi correggo, ho il sospetto che, a chi organizza i meeting sulla “ricostruzione dell’Ucraina” a guerra ancora in corso, ciò che sta accadendo sia considerato piuttosto una grande “opportunità”.
Ho letto che l’UE ha esortato gli stati membri a utilizzare il PNNR per la produzione di munizioni.
Se ci pensate bene le “munizioni” sono il bene di consumo che rappresenta il non plus ultra in una società come la nostra. A differenza di auto, lavatrici, frigoriferi, non c’è bisogno di aspettare che si deteriorino prima che ci sia la necessità di sostituirle. In questo caso infatti la produzione coincide con l’utilizzo e quindi nessuna sosta o crisi per una merce come questa.
Per quanto mi riguarda io penso che tutto quello che sta succedendo sia frutto di una raffinata e ben orchestrata strategia di un gruppo di controllo, non so quanto vasto, ma penso anche a quanto siamo fessi noi a supportare con entusiasmo e convinzione questo imbroglio.

 

E' vero! Non sempre mantengo ciò che prometto!

 Perdonatemi se infrango una promessa che avevo fatto, quella cioè di non parlare più di mascherine. Ma non posso non riferire delle linee guida emanate da FIMMG e FIMP (le federazioni dei medici e dei pediatri di base) in relazione all'uso nei loro studi. Il documento lo potete scaricare da questo link, ma, in fondo, basta la lettura di questa frase per comprendere ed essere preparati al futuro che ci aspetta, d'altronde ampiamente previsto:

"Per i Medici di Medicina Generale (MMG) ed i Pediatri di Libera Scelta (PLS) rimane fortemente consigliato l’utilizzo dei dispositivi di protezione respiratoria durante tutte le attività di studio, domiciliari e/o residenziali, la cui tipologia andrà individuata in base alla valutazione del contesto epidemiologico ed organizzativo. La necessità di aggiungere ulteriori presidi di protezione (guanti, schermo facciale, camici monouso, tute integrali, copricapo, soprascarpe) andrà considerata in relazione all’intensità assistenziale di cura ed alla tipologia di paziente7 (esecuzione di tamponi, vaccinazioni, visita di un sintomatico, procedure di diagnostica di primo livello, POCT).
Analoga valutazione andrà condotta per il personale di studio."

 

 E con questo, giuro, non ne parlo più! ..... o forse ancora qualche altra volta!😀😀😀

 



 

sabato 6 maggio 2023

Nessun respiro di sollievo, io credo!

 


Osservo che molti salutano con piacere la fine dell’emergenza Covid dichiarata dall’OMS. Non vorrei spegnere il loro entusiasmo, ma a me pare che, purtroppo, la realtà non sia così rosea come appare. Ieri ho postato l’aggiornamento OMS (3 maggio) del Piano Strategico globale di preparazione e risposta (SPRP) dove si indicano le strategie Covid per i prossimi 3 anni e non mi pare che ci dobbiamo rallegrare per ciò che ci aspetta, anzi.
Oggi posto l’articolo apparso su Associated Press che ci permette di capire bene che cosa significhi veramente “fine dell’emergenza” per i media e, soprattutto, per chi dovrà poi gestire le politiche sanitarie mondiali e nazionali.
Perdonatemi, ma io, sinceramente, non riesco proprio a tirare alcun “respiro di sollievo”!
 
                                                          ______________________
 

Il Direttore generale dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha dichiarato che la pandemia ha avuto "una tendenza alla diminuzione per più di un anno, con l'aumento dell'immunità della popolazione grazie alle vaccinazioni e alle infezioni". Ciò ha permesso alla maggior parte dei Paesi di "tornare alla vita come la conoscevamo prima della COVID-19", il che significa che la parte peggiore della pandemia è finita.

Tedros ha dichiarato che nell'ultimo anno l'OMS e gli esperti del suo comitato di emergenza hanno analizzato i dati relativi alla COVID-19 per decidere quando sarebbe stato il momento di abbassare il livello di allarme. Giovedì, gli esperti hanno raccomandato a Tedros che la COVID-19 non si qualifica più come emergenza globale e il capo dell'OMS ha detto di aver accettato il consiglio.


QUALI SONO GLI EFFETTI PRATICI?

Per la gente comune, nulla. La classificazione di una minaccia sanitaria come emergenza globale ha lo scopo di avvertire le autorità politiche che esiste un evento "straordinario" che potrebbe costituire una minaccia per la salute di altri Paesi e richiede una risposta coordinata per contenerlo. Le dichiarazioni di emergenza dell'OMS sono in genere utilizzate come un SOS internazionale per i Paesi che hanno bisogno di aiuto. Possono anche spingere i Paesi a introdurre misure speciali per combattere le malattie o a stanziare fondi supplementari.

Molti Paesi, tra cui Gran Bretagna, Francia, Germania e Stati Uniti, hanno da tempo abbandonato molte delle restrizioni imposte dall'epoca delle pandemie. Gli Stati Uniti termineranno l'emergenza sanitaria giovedì prossimo, cosa che la dottoressa Rochelle Walensky ha citato venerdì nell'annunciare la sua decisione di lasciare la guida dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie il mese prossimo.


IL COVID-19 È ANCORA UNA PANDEMIA?

Sì. Sebbene il capo dell'OMS Tedros abbia dichiarato che l'emergenza coronavirus è finita, ha avvertito che il virus è qui per restare e che migliaia di persone continuano a morire ogni settimana. "Rimane il rischio che emergano nuove varianti che causino un nuovo aumento dei casi e dei decessi", ha dichiarato Tedros. "Questa notizia significa che è giunto il momento per i Paesi di passare dalla modalità di emergenza alla gestione del COVID-19 insieme ad altre malattie infettive".

Ad aprile sono stati segnalati quasi 3 milioni di casi e più di 17.000 decessi, con picchi nel Sud-Est asiatico e in Medio Oriente, ha osservato l'agenzia delle Nazioni Unite.


QUANDO FINIRÀ LA PANDEMIA DI COVID-19?

Non è chiaro. Il dottor Michael Ryan, responsabile delle emergenze dell'OMS, ha dichiarato che il coronavirus è ancora una minaccia per la salute pubblica e che la sua continua evoluzione potrebbe causare problemi futuri. "Ci sono voluti decenni... perché il virus pandemico del 1918 scomparisse", ha detto, riferendosi all'influenza spagnola che si pensa abbia ucciso almeno 40 milioni di persone.

"Le pandemie finiscono veramente solo quando inizia la pandemia successiva", ha detto. Ryan ha affermato che, sebbene il COVID-19 continuerà a diffondersi tra le persone per molto tempo, lo sta facendo a un livello di minaccia molto più basso che non richiede le misure straordinarie adottate per cercare di frenare la diffusione del virus.


QUALI ALTRE EMERGENZE SONO STATE DICHIARATE?

L'OMS ha già dichiarato emergenze globali per i focolai di influenza suina, Zika, Ebola, poliomielite e vaiolo, precedentemente chiamato vaiolo delle scimmie. Quella della polio è stata dichiarata quasi nove anni fa. Il suo stato di emergenza persiste anche se i funzionari lavorano per eradicare la malattia da un numero sempre minore di Paesi.

Lo scorso luglio, il capo dell'OMS Tedros ha dichiarato l'esplosiva diffusione del vaiolo in decine di Paesi come un'emergenza globale, scavalcando il comitato di emergenza che aveva convocato per valutare la situazione. La malattia ha raggiunto il suo picco in Europa e Nord America poco dopo, ma tecnicamente rimane un'emergenza globale.


È ANCORA NECESSARIO PRENDERE PRECAUZIONI PER IL COVID-19?

Sì. I funzionari della sanità dicono che il virus non sta scomparendo e consigliano alle persone di vaccinarsi, anche con dosi di richiamo se ne hanno i requisiti. Sebbene molte delle misure viste all'apice della pandemia - tra cui le mascherine e il distanziamento sociale - non siano richieste se non in determinati ambienti, come ospedali o case di cura, i funzionari dicono che le persone con altri problemi di salute o con un sistema immunitario compromesso potrebbero voler continuare a prendere alcune di queste precauzioni.

A differenza dei primi anni della COVID-19, gli alti livelli di immunizzazione, sia per la vaccinazione che per la precedente infezione, hanno contribuito a ridurre drasticamente la diffusione della malattia.

Simon Clarke, professore associato di microbiologia presso l'Università britannica di Reading, ha messo in guardia contro l'abbandono di tutte le protezioni contro la COVID-19. "Il messaggio alla popolazione dovrebbe continuare a essere quello di continuare a prendere le precauzioni.

"Il messaggio alla popolazione dovrebbe essere quello di fare attenzione e di pensare agli altri. Se siete ammalati di un'infezione respiratoria, come una brutta tosse, non mettete a rischio gli altri, soprattutto quelli più vulnerabili", ha detto. "Se trasmettete un'infezione da COVID, nessuno vi ringrazierà. Se siete in forma e giovani, la COVID può comunque essere fastidiosa, mentre se siete anziani e fragili può uccidervi".

Ai primi sintomi fatevi subito il tampone!

  Attenzione! In questo post uso la provocazione e l’ironia. E’ una precisazione che ho imparato essere necessaria in social come FB. Veniam...