martedì 23 maggio 2023
Un ringraziamento alla Pediatria italiana!
lunedì 22 maggio 2023
Fate i bravi e mettetevi la mascherina!
Perchè vi riporto questa notizia? Perchè il livello di ridicolo ha ormai raggiunto livelli inimmaginabili.
Rammento a voi tutti che oggi, per qualsiasi ricovero ospedaliero, viene effettuato un tampone, indipendentemente dal motivo per il quale il paziente è stato ricoverato e dunque, anche se privi di qualsiasi sintomo specifico, di positivi se ne continuano a trovare (e sempre se ne troveranno, finché esisterà il mondo).
E allora vi invito a consultare la tabella che indica la mortalità da Covid (che ripeto, è la mortalità dei pazienti ricoverati che risultano positivi al tampone).
Poveri anziani (casomai anche vaccinati) che continuano a morire in questa nostra Italia! E osservate quanti ne muoiono di quelli che hanno più di 90 anni!
Non è tollerabile!
Perciò fate i bravi, mettetevi la mascherina, osservate il distanziamento ed evitate gli assembramenti! Non contagiate i nonni!
E ricordate che, dopo i 90 anni, c’è ancora tutta una vita da vivere!
1984
Sono arrivato alla conclusione che 1984 di Orwell non sia un romanzo di fantasia, ma sia piuttosto da considerare il manuale d’istruzioni utilizzato dai responsabili del cambiamento epocale della società (Covid, guerra, clima), un Grande Fratello ben al disopra dei rappresentanti governativi che costituiscono solo gli esecutori operativi del progetto. Un progetto di resettaggio della mente dei cittadini del mondo intero che ormai, come bene afferma l’amico Emilio Mordini “obbediscono perché tutti obbediscono, perché hanno smesso di pensare (se mai lo hanno fatto), obbediscono con la serenità e l'ovvietà con cui si è sempre obbedito in regimi totalitari, obbediscono perché credono a ciò che si dice loro dato che è meno faticoso che non credere, credono perché sono del tutto disinteressati a credere in una cosa piuttosto che in un'altra.”
Leggere alcune frasi del romanzo in questione rende evidente quante volte e quanto attentamente lo abbiano letto i “burattinai” che così bene ne hanno messo in pratica gli “insegnamenti”, anche se credo che le intenzioni del povero Orwell fossero tutt’altre:
"L'intero clima di pensiero sarà diverso. In realtà non ci sarà alcun pensiero, come lo intendiamo ora. Ortodossia significa non pensare, non avere bisogno di pensare. L'ortodossia è inconsapevolezza".
“Se tutti i documenti raccontavano la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera.”
“La nuova aristocrazia era formata per la massima parte da burocrati, scienziati, tecnici, sindacalisti, esperti in pubblicità, sociologi, insegnanti, giornalisti e politici di professione.”
“Chi controlla il passato- diceva lo slogan del Partito- controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato”
“Se si vuole allontanare per sempre l’ uguaglianza fra gli uomini, se gli Alti, come li abbiamo definiti, intendono restare per sempre al loro posto, allora la condizione mentale dominante deve coincidere con una follia tenuta sotto controllo.”
“Parsons era un uomo grassoccio ma dinamico, di una stupidità sconfortante, un concentrato di entusiasmo imbecille, uno di quegli sgobboni adoranti e votati alla più cieca obbedienza sui quali, più ancora che sulla Psicopolizia, si reggeva la stabilità del Partito.”
“Tutte le convinzioni, i costumi, i gusti, le emozioni, gli atteggiamenti mentali che caratterizzano il nostro tempo sono stati in realtà programmati al solo fine di sostenere la mistica del Partito e di impedire che venga colta la vera natura della società contemporanea.”
“In generale, più si sa, più grande è la delusione: il più intelligente è anche il meno sano di mente.”
Un invito: se non lo avete fatto, o lo avete fatto tanto tempo fa, rileggetelo! E’ il modo migliore per comprendere quello che sta succedendo oggi!
domenica 21 maggio 2023
Il Covid colpisce ancora!
sabato 20 maggio 2023
Qualcuno mi aiuti a capire, per favore!
Ci sarà un giudice a Berlino!
WASHINGTON (AP) - La Corte Suprema si è sbarazzata di un caso di immigrazione legato alla pandemia con una sola frase: “LE ORDINANZE DI EMERGENZA DEL COVID SONO DA CONSIDERARE TRA LE PIU’ GRANDI INTRUSIONI NELLE LIBERTA’ CIVILI”
Il giudice Neil Gorsuch ha avuto molto di più da dire, criticando aspramente il modo in cui i governi, dalle piccole città alla capitale, hanno risposto alla più grave minaccia per la salute pubblica in un secolo.
Il giudice, un conservatore di 55 anni che è stato il primo candidato alla Corte Suprema del Presidente Donald Trump, ha definito le misure di emergenza adottate durante la crisi del COVID-19, che ha provocato la morte di oltre 1 milione di americani, forse "le più grandi intrusioni nelle libertà civili nella storia di questo Paese in tempo di pace".
Ha citato gli interventi di chiusura delle scuole, la limitazione delle funzioni religiose, l'obbligo di vaccinazione e il divieto di sfratto. La sua scure era rivolta ai funzionari locali, statali e federali - anche ai suoi colleghi.
"I funzionari esecutivi di tutto il Paese hanno emesso decreti di emergenza di portata sconvolgente", ha scritto Gorsuch in una dichiarazione di otto pagine giovedì, che accompagna un'attesa ordinanza della Corte Suprema che respinge formalmente un caso riguardante l'uso della norma del Titolo 42 per impedire ai richiedenti asilo di entrare negli Stati Uniti.
La norma è stata revocata la scorsa settimana con la scadenza dell'emergenza sanitaria dichiarata per la prima volta più di tre anni fa a causa della pandemia di coronavirus.
Fin dall'inizio del suo mandato alla Corte Suprema, nel 2017, Gorsuch, nativo del Colorado che ama sciare e andare in bicicletta, è stato più disposto della maggior parte dei giudici a separarsi dai suoi colleghi, sia di destra che di sinistra.
Nei suoi sei anni di mandato ha votato principalmente con gli altri conservatori, unendosi alla maggioranza che lo scorso anno ha ribaltato la sentenza Roe v. Wade e ampliato i diritti sulle armi.
Ma ha tracciato un percorso diverso su alcune questioni, scrivendo il parere della Corte del 2020 che ha esteso le protezioni federali contro la discriminazione sul posto di lavoro alle persone LGBTQ. Si è anche unito ai giudici liberali per sostenere i diritti dei nativi americani.
Quando la variante omicron si è diffusa tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022, Gorsuch è stato l'unico giudice a presentarsi in aula senza maschera, anche se la sua collega, la giudice Sonia Sotomayor, che soffre di diabete, secondo quanto riferito, non si sentiva sicura a stretto contatto con persone che non indossavano la maschera.
Così la Sotomayor, che continua a indossare la maschera in pubblico, non ha preso posto tra gli altri giudici nel gennaio 2022. I due giudici hanno smentito le voci che li vedevano in disaccordo sulla questione.
Le ordinanze di emergenza di cui Gorsuch si è lamentato sono state annunciate per la prima volta nei primi giorni della pandemia, quando Trump era presidente, e mesi prima che il virus fosse ben compreso e fosse sviluppato un vaccino.
L'impostazione della sua denuncia non è nuova. Ha già scritto in passato in singoli casi che sono arrivati alla Corte durante la pandemia, a volte dissentendo da sentenze che lasciavano in vigore i decreti di emergenza.
I giudici sono intervenuti in diversi casi legati al COVID.
Con Gorsuch e altri cinque conservatori nella maggioranza, hanno posto fine alla moratoria sugli sfratti e bloccato un piano dell'amministrazione Biden che prevedeva che i lavoratori delle grandi aziende fossero vaccinati o indossassero una maschera e si sottoponessero a test regolari. Quando Amy Coney Barrett è entrata a far parte della corte, dopo la morte di Ruth Bader Ginsburg, hanno posto fine alle restrizioni sulle funzioni religiose in alcune aree.
Con un voto 5-4, dal quale Gorsuch e tre colleghi conservatori hanno dissentito, la Corte ha permesso all'amministrazione di richiedere la vaccinazione di molti operatori sanitari.
Giovedì, però, Gorsuch ha riunito le sue lamentele in un unico documento, indicando le lezioni che sperava si potessero trarre dagli ultimi tre anni.
"Una lezione potrebbe essere questa: La paura e il desiderio di sicurezza sono forze potenti. Possono portare a un consenso per l'azione - quasi qualsiasi azione - a patto che qualcuno faccia qualcosa per affrontare una minaccia percepita. Un leader o un esperto che sostiene di poter risolvere tutto, se solo facciamo esattamente come dice lui, può rivelarsi una forza irresistibile", ha scritto.
Un'altra possibile lezione: "La concentrazione del potere nelle mani di pochi può essere efficiente e talvolta popolare. Ma non favorisce un buon governo".
Ha avuto parole forti anche per gli Stati a guida repubblicana che hanno cercato di mantenere in vigore la politica del Titolo 42 e per i cinque giudici conservatori i cui voti hanno prolungato la politica di cinque mesi oltre la data in cui sarebbe altrimenti terminata a fine dicembre.
"Per lo meno, si può sperare che la magistratura non si permetta ancora una volta di essere parte del problema, consentendo ai contendenti di manipolare la nostra agenda per perpetuare un decreto progettato per un'emergenza per affrontarne un'altra", ha scritto Gorsuch.
Nel paragrafo finale della sua dichiarazione, Gorsuch ha riconosciuto, ma solo a malincuore, che gli ordini di emergenza a volte sono necessari. "Non fraintendetemi: un'azione esecutiva decisa è talvolta necessaria e appropriata. Ma se i decreti di emergenza promettono di risolvere alcuni problemi, rischiano di generarne altri", ha scritto.
venerdì 19 maggio 2023
La barbarie!
Sì, sono arrabbiato e indignato! Leggere notizie come queste mi fa uscire dai gangheri! Possibile che non si trovino le risorse per poter assumere 3-4 infermieri che permettano di evitare questa umiliazione a persone già provate dalla malattia e dal ricovero in ospedale?
I responsabili sanitari blaterano da anni di interventi per la sanità pubblica, di soldi del PNNR da utilizzare, di piani per la prevenzione delle malattie e poi consentono che la dignità umana venga calpestata in questo modo orribile. I dirigenti sanitari, a cominciare dai direttori del reparto, dovrebbero avere il coraggio di chiudere un reparto dove avvengono questi episodi denunciandone la gravità e la inaccettabilità. Invece si continua a chiudere gli occhi, a rendere “normale” l’intollerabile, ad accettare le politiche sanitarie fatte solo di vane parole, rassegnandosi allla deriva catastrofica e inevitabile del SSN.
I politici, si sa, hanno sempre fatto questo, ma io mi chiedo: dove cavolo sono i medici e gli infermieri che lavorano negli ospedali? Perchè non si fanno sentire? Come fa un medico o un infermiere ad accettare che i suoi pazienti siano umiliati in questo modo barbaro? Fatevi sentire, cavolo! Lasciamo pure da parte la faccenda della “missione” che ormai è da tempo che non interessa più a nessuno, ma, per la miseria, siamo pur sempre esseri umani. E, almeno per egoismo, ricordiamoci che tutto questo, un giorno, potrà accadere anche a noi!
giovedì 18 maggio 2023
Una modesta proposta.
martedì 16 maggio 2023
Orwell ci fa un baffo!!!
Questo articolo scientifico, che al momento è un preprint ma che sono sicuro troverà spazio in qualche importante rivista scientifica, ci preannuncia quale sarà il futuro dei “novax”, come oggi viene definito chiunque si ponga un dubbio sui vaccini (anche io, ad esempio, pur essendo vaccinato, rientro nella categoria perché ho sconsigliato il vaccino ai bambini e agli adolescenti e chiedo studi seri sugli effetti avversi).
Chi si pone interrogativi è un individuo disturbato e anche un po' allocco che è suscettibile alla disinformazione e non riesce a distinguere le fake news da quelle della "scienza". Dunque sarà sottoposto a test psicologici e, sono certo, prima o poi si arriverà alla sua “rieducazione”. Altrettanto importante sarà il controllo degli “ecosistemi informativi in rete”.
Dunque, signori miei, Orwell ci fa un baffo!
Questo l’abstract dell’ articolo in questione che ha il titolo: “La capacità di individuare le fake news predice le variazioni regionali nell'adozione del vaccino COVID-19 nel Regno Unito”:
"La suscettibilità a credere a informazioni false o fuorvianti è associata a una serie di esiti negativi. Tuttavia, è notoriamente difficile studiare il legame tra la suscettibilità alla disinformazione e i comportamenti conseguenti nel mondo reale, come l'assunzione di vaccini. In questo studio preregistrato, abbiamo ideato un modello socio-spaziale su larga scala che combina il rigore di un test psicometricamente validato di suscettibilità alla disinformazione, somministrato a un campione rappresentativo a livello nazionale di 16.477 individui, con i dati di assunzione del vaccino COVID-19 di 129 regioni subnazionali pubblicati dal governo del Regno Unito (UK), per dimostrare che la capacità generale di rilevare la disinformazione predice fortemente e positivamente l'assunzione regionale del vaccino nel Regno Unito. Abbiamo messo in prospettiva questo effetto correlazionale praticamente significativo notando come gli interventi psicologici che riducono la suscettibilità alla disinformazione degli individui potrebbero essere associati a un'ulteriore adozione del vaccino.Verificare se l'esposizione e la fiducia nella disinformazione siano associate a un comportamento nel mondo reale è di importanza critica sia dal punto di vista scientifico che sociale. Nel contesto della pandemia di COVID-19, la credenza nella disinformazione sul virus è stata collegata ad atti di vandalismo, oltre che a una minore disponibilità a rispettare le indicazioni della sanità pubblica e all'intenzione di vaccinarsi contro la malattia. Le conseguenze potenzialmente negative della disinformazione sono ampiamente dimostrate da studi di laboratorio e da studi condotti sui social media. Nel contesto della salute pubblica, la maggior parte degli studi sono basati sul laboratorio o sulle intenzioni, invece di valutare i comportamenti effettivamente osservati, come l'assunzione del vaccino. Stabilire se la suscettibilità alla disinformazione predice l'adozione di vaccini più in generale è un'importante questione aperta, che informa gli sforzi per ridurre gli effetti negativi dell'esposizione alla disinformazione. Ciò comporta diverse sfide, che affrontiamo in questo studio. In primo luogo, per misurare e confrontare accuratamente la suscettibilità alla disinformazione a livello nazionale è necessario uno strumento standardizzato che sia in grado di valutare la probabilità che le persone credano alla disinformazione in senso generale. Abbiamo condotto un'indagine rappresentativa su larga scala nel Regno Unito (UK; n = 16.477) con un test di suscettibilità alla disinformazione convalidato psicometricamente. In secondo luogo, poiché le informazioni sono spesso trasmesse tra individui socialmente connessi, la suscettibilità alla disinformazione è probabilmente mediata dagli ecosistemi informativi in rete di cui gli individui fanno parte, il che richiede una metodologia in grado di tenere conto di eventuali effetti di rete. Sviluppiamo un nuovo approccio di modellazione per indagare i sistemi sociali in rete su larga scala utilizzando dati che preservano la privacy, che può essere applicato anche in altri studi in cui i ricercatori sono interessati a rilevare gli effetti di rete alla base dei comportamenti psicosociologici. In terzo luogo, collegare la suscettibilità alla disinformazione a livello individuale con i risultati osservati, come i tassi di vaccinazione di un Paese, richiede una quantità significativa di dati a livello regionale, poiché le variazioni regionali nell'adozione dei vaccini possono essere legate a una serie di fattori, come le dinamiche politiche, lo status socio-economico o la demografia."
P.S. due informazioni sull’articolo in questione: la prima è che uno degli autori è dell’Imperial College (sempre presente), La seconda è l’autodichiarazione finale del group leader, Alexandre de Figueiredo: “Gli autori dichiarano i seguenti interessi in competizione: A.d.F. è stato coinvolto negli ultimi due anni in sovvenzioni collaborative del Vaccine Confidence Project con Janssen e GlaxoSmithKline, è stato consulente del programma Pfizer sul rafforzamento dei percorsi di immunizzazione infantile e ha ottenuto una sovvenzione del Merck Investigator Studies Program che ha finanziato la raccolta dei dati in questo studio.”
lunedì 15 maggio 2023
Non posso farci niente, io "m'innervosisco" sempre di più!
Sulla vicenda Rovelli-Levi!
Riprendo questo post di Carlo Cuppini che fa una perfetta analisi sul caso di Carlo Rovelli focalizzandosi giustamente sulle lettere di Ricardo Franco Levi. Due lettere, la prima delle quali rappresenta il perfetto compendio di servilismo, ipocrisia e pavidità, e la seconda che, se possibile, è ancora più nauseante della prima.Poi c'è Carlo Rovelli con il quale sono pienamente d'accordo rispetto alle sue parole pronunciate al concerto del 1 maggio e che ringrazio con convinzione, ma che, non dimentichiamoci, è anche questo:
sabato 13 maggio 2023
LA SCIENZA!!!
venerdì 12 maggio 2023
E se le nuvole c'entrassero qualcosa?!
giovedì 11 maggio 2023
Passeggiando verso la Certosa di San Martino.
Per il "long covid" ci vuole lo psicologo!
«Dopo
la terapia comportamentale, i pazienti non solo mostrano meno
sintomi, ma anche un miglior funzionamento fisico e sociale»spiega
Hans Knoop, della University of Amsterdam (Paesi Bassi),
autore senior dello studio. La sindrome da stanchezza grave a seguito
di COVID-19 è prevalente e debilitante, e i ricercatori hanno
valutato l'efficacia della terapia cognitivo comportamentale (CBT)
per migliorare la situazione di chi soffre di tale patologia.
Per
questo hanno studiato pazienti che soffrivano di stanchezza in un
periodo da tre a 12 mesi dopo il COVID-19, e li hanno randomizzati a
ricevere CBT o cure abituali.
…………….
Ebbene, i pazienti che avevano ricevuto CBT erano significativamente meno affaticati durante le valutazioni di follow-up rispetto ai pazienti che erano stati gestiti con le cure abituali
Come diceva Kant: "Pazienta per un poco: i calunniatori non vivono a lungo. La verità è figlia del tempo: presto la vedrai apparire per vendicare i tuoi torti.”
martedì 9 maggio 2023
L'arroganza del potere.
lunedì 8 maggio 2023
La Catastrofe: motore del mondo!
E' vero! Non sempre mantengo ciò che prometto!
Perdonatemi se infrango una promessa che avevo fatto, quella cioè di non parlare più di mascherine. Ma non posso non riferire delle linee guida emanate da FIMMG e FIMP (le federazioni dei medici e dei pediatri di base) in relazione all'uso nei loro studi. Il documento lo potete scaricare da questo link, ma, in fondo, basta la lettura di questa frase per comprendere ed essere preparati al futuro che ci aspetta, d'altronde ampiamente previsto:
"Per i Medici di Medicina Generale (MMG) ed i Pediatri di Libera Scelta (PLS) rimane fortemente consigliato l’utilizzo dei dispositivi di protezione respiratoria durante tutte le attività di studio, domiciliari e/o residenziali, la cui tipologia andrà individuata in base alla valutazione del contesto epidemiologico ed organizzativo. La necessità di aggiungere ulteriori presidi di protezione (guanti, schermo facciale, camici monouso, tute integrali, copricapo, soprascarpe) andrà considerata in relazione all’intensità assistenziale di cura ed alla tipologia di paziente7 (esecuzione di tamponi, vaccinazioni, visita di un sintomatico, procedure di diagnostica di primo livello, POCT).
Analoga valutazione andrà condotta per il personale di studio."
E con questo, giuro, non ne parlo più! ..... o forse ancora qualche altra volta!😀😀😀
sabato 6 maggio 2023
Nessun respiro di sollievo, io credo!
Il Direttore generale dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha dichiarato che la pandemia ha avuto "una tendenza alla diminuzione per più di un anno, con l'aumento dell'immunità della popolazione grazie alle vaccinazioni e alle infezioni". Ciò ha permesso alla maggior parte dei Paesi di "tornare alla vita come la conoscevamo prima della COVID-19", il che significa che la parte peggiore della pandemia è finita.
Tedros ha dichiarato che nell'ultimo anno l'OMS e gli esperti del suo comitato di emergenza hanno analizzato i dati relativi alla COVID-19 per decidere quando sarebbe stato il momento di abbassare il livello di allarme. Giovedì, gli esperti hanno raccomandato a Tedros che la COVID-19 non si qualifica più come emergenza globale e il capo dell'OMS ha detto di aver accettato il consiglio.
QUALI SONO GLI EFFETTI PRATICI?
Per la gente comune, nulla. La classificazione di una minaccia sanitaria come emergenza globale ha lo scopo di avvertire le autorità politiche che esiste un evento "straordinario" che potrebbe costituire una minaccia per la salute di altri Paesi e richiede una risposta coordinata per contenerlo. Le dichiarazioni di emergenza dell'OMS sono in genere utilizzate come un SOS internazionale per i Paesi che hanno bisogno di aiuto. Possono anche spingere i Paesi a introdurre misure speciali per combattere le malattie o a stanziare fondi supplementari.
Molti Paesi, tra cui Gran Bretagna, Francia, Germania e Stati Uniti, hanno da tempo abbandonato molte delle restrizioni imposte dall'epoca delle pandemie. Gli Stati Uniti termineranno l'emergenza sanitaria giovedì prossimo, cosa che la dottoressa Rochelle Walensky ha citato venerdì nell'annunciare la sua decisione di lasciare la guida dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie il mese prossimo.
IL COVID-19 È ANCORA UNA PANDEMIA?
Sì. Sebbene il capo dell'OMS Tedros abbia dichiarato che l'emergenza coronavirus è finita, ha avvertito che il virus è qui per restare e che migliaia di persone continuano a morire ogni settimana. "Rimane il rischio che emergano nuove varianti che causino un nuovo aumento dei casi e dei decessi", ha dichiarato Tedros. "Questa notizia significa che è giunto il momento per i Paesi di passare dalla modalità di emergenza alla gestione del COVID-19 insieme ad altre malattie infettive".
Ad aprile sono stati segnalati quasi 3 milioni di casi e più di 17.000 decessi, con picchi nel Sud-Est asiatico e in Medio Oriente, ha osservato l'agenzia delle Nazioni Unite.
QUANDO FINIRÀ LA PANDEMIA DI COVID-19?
Non è chiaro. Il dottor Michael Ryan, responsabile delle emergenze dell'OMS, ha dichiarato che il coronavirus è ancora una minaccia per la salute pubblica e che la sua continua evoluzione potrebbe causare problemi futuri. "Ci sono voluti decenni... perché il virus pandemico del 1918 scomparisse", ha detto, riferendosi all'influenza spagnola che si pensa abbia ucciso almeno 40 milioni di persone.
"Le pandemie finiscono veramente solo quando inizia la pandemia successiva", ha detto. Ryan ha affermato che, sebbene il COVID-19 continuerà a diffondersi tra le persone per molto tempo, lo sta facendo a un livello di minaccia molto più basso che non richiede le misure straordinarie adottate per cercare di frenare la diffusione del virus.
QUALI ALTRE EMERGENZE SONO STATE DICHIARATE?
L'OMS ha già dichiarato emergenze globali per i focolai di influenza suina, Zika, Ebola, poliomielite e vaiolo, precedentemente chiamato vaiolo delle scimmie. Quella della polio è stata dichiarata quasi nove anni fa. Il suo stato di emergenza persiste anche se i funzionari lavorano per eradicare la malattia da un numero sempre minore di Paesi.
Lo scorso luglio, il capo dell'OMS Tedros ha dichiarato l'esplosiva diffusione del vaiolo in decine di Paesi come un'emergenza globale, scavalcando il comitato di emergenza che aveva convocato per valutare la situazione. La malattia ha raggiunto il suo picco in Europa e Nord America poco dopo, ma tecnicamente rimane un'emergenza globale.
È ANCORA NECESSARIO PRENDERE PRECAUZIONI PER IL COVID-19?
Sì. I funzionari della sanità dicono che il virus non sta scomparendo e consigliano alle persone di vaccinarsi, anche con dosi di richiamo se ne hanno i requisiti. Sebbene molte delle misure viste all'apice della pandemia - tra cui le mascherine e il distanziamento sociale - non siano richieste se non in determinati ambienti, come ospedali o case di cura, i funzionari dicono che le persone con altri problemi di salute o con un sistema immunitario compromesso potrebbero voler continuare a prendere alcune di queste precauzioni.
A differenza dei primi anni della COVID-19, gli alti livelli di immunizzazione, sia per la vaccinazione che per la precedente infezione, hanno contribuito a ridurre drasticamente la diffusione della malattia.
Simon Clarke, professore associato di microbiologia presso l'Università britannica di Reading, ha messo in guardia contro l'abbandono di tutte le protezioni contro la COVID-19. "Il messaggio alla popolazione dovrebbe continuare a essere quello di continuare a prendere le precauzioni.
"Il messaggio alla popolazione dovrebbe essere quello di fare attenzione e di pensare agli altri. Se siete ammalati di un'infezione respiratoria, come una brutta tosse, non mettete a rischio gli altri, soprattutto quelli più vulnerabili", ha detto. "Se trasmettete un'infezione da COVID, nessuno vi ringrazierà. Se siete in forma e giovani, la COVID può comunque essere fastidiosa, mentre se siete anziani e fragili può uccidervi".
Ai primi sintomi fatevi subito il tampone!
Attenzione! In questo post uso la provocazione e l’ironia. E’ una precisazione che ho imparato essere necessaria in social come FB. Veniam...
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E' inutile, non ce la fanno proprio! La "missione" del giornalismo è ormai diventata quella di terrorizzare i propri lettori...
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Stupisce anche voi leggere articoli di questo tenore dopo tutto quello che ci hanno propinato e continuano a farlo? Ben vengano comunque!...
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Chissà quando la ragionevolezza anche da noi detterà le scelte sanitarie!? Comunicato dell'altro ieri del Ministero della Salute danes...