Che le infezioni, virali o batteriche che siano, possano portare talvolta degli strascichi è ben noto da tempo. Un esempio classico è la mononucleosi infettiva, ma anche l’influenza, che può determinare conseguenze, fortunatamente rare, come miocardite, epatite, anemia e talvolta, un po’ più frequentemente, stanchezza e astenia che si prolungano nel tempo.
Non si è mai parlato però di Long Mononucleosis o Long Flu come oggi si fa per il Covid.
Che il Long Covid esista è dunque normale anche se sarebbe stato opportuno non coniare questo termine perché lo fa apparire come una patologia a sé stante e non come la posssibile complicanza di una malattia virale come le altre.
I problemi cruciali sono due:
1. La Sintomatologia.
Trovo ridicolo che i sintomi associabili al LC siano più di 200. Praticamente tutto ciò che uno studente legge in un trattato di Clinica Medica può essere riferito al LC. E ci aggiungo anche gran parte di quello che legge in un trattato di Psichiatria
2. La Frequenza.
Alcuni studi, molto citati, riferiscono una frequenza stimata di 6 su 10 malati, considerando forme lievi e gravi. Per questa ragione negli Stati Uniti stanno nascendo cliniche specializzate per la sua cura e il governo stanzia fondi per il suo studio (a settembre, ad esempio, 45 milioni di dollari). Un bel business, insomma!
Propongo allora, per un approccio più “medico” e meno “manteniamoli nel terrore” due diagnosi alternative da prendere in esame nei casi presunti di Long Covid:
1. Ipocondria, definibile meglio come disturbo d’ansia per la salute, che così viene descritta in MSD Manuals: “I soggetti con disturbo d’ansia di malattia possono presentare o meno sintomi fisici. Quando presenti, i sintomi sono lievi e la preoccupazione del soggetto è indirizzata maggiormente a ciò che i sintomi potrebbero indicare (ovvero, una patologia grave) piuttosto che ai sintomi stessi. Il timore della malattia è la preoccupazione principale. (Se è presente anche una significativa sintomatologia fisica, può trattarsi del disturbo somatoforme) Se i soggetti con disturbo d’ansia da malattia presentano una patologia fisica, l’ansia è sproporzionata alla gravità della patologia.
2. Sindrome di Munchausen che, da Wikipedia, viene definita come: “un disturbo psicologico per cui le persone colpite fingono una malattia o un trauma psicologico per attirare attenzione e simpatia verso di sé. Questi disturbi fittizi spesso non sono immediatamente individuabili. Solitamente i soggetti con disturbi fittizi riflettono in continuazione su come convincere gli operatori sanitari a prendere sul serio la propria sofferenza”
Sono sicuro che così le diagnosi di Long Covid diminuirebbero in maniera drammatica.
Ma non credo che saranno mai prese in considerazione anche perché, come mi ha ricordato l’amico e collega Stefano Tasca in un mio post precedente, la causa più importante che scatena il Long Covid non è tanto il Covid stesso, quanto piuttosto il “Disease Mongering” che, sempre da Wikipedia, è “un termine peggiorativo per indicare la pratica di ampliare i confini diagnostici delle malattie e di promuoverne aggressivamente la conoscenza da parte del pubblico al fine di espandere i mercati dei trattamenti”
Credo perciò sarà molto difficile uscirne!
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