sabato 7 ottobre 2023

Era prevedibile che, prima o poi, ci sarebbero arrivati!

 

Immaginavo che, prima o poi, ci sarebbero arrivati!
Ecco la nuova patologia che per più di 100 anni era stata colpevovolmente ignorata: “Long Colds” che possiamo tradurre con “Raffreddore Lungo”.
Finalmente milioni d’individui potranno vedere riconosciuta la loro sofferenza e, soprattutto, si potranno investire tante risorse per la scoperta di terapie che possano ridare loro la salute persa e forse, chissà, la scoperta del "fondamentale" vaccino contro il raffreddore.😀
A parte la facile ironia, ci sarebbe da ridere, se il fatto vero non fosse il rendersi conto, in maniera sempre più evidente, della tragedia che caratterizzerà sempre di più la gestione della salute di noi tutti.
Siamo ormai in mano a folli!
Alcuni brani dell’articolo e il link dell’articolo originale apparso su Lancet eClinical Medicine:

"Alcuni soggetti possono manifestare sintomi a lungo termine - o "raffreddori lunghi" - dopo infezioni respiratorie acute che risultano negative al test COVID-19, hanno rivelato i ricercatori, che avvertono che questi effetti sulla salute potrebbero essere attualmente misconosciuti.
La COVID lunga è ben nota e anche le infezioni respiratorie acute dovute ad altri agenti patogeni possono causare sintomi a lungo termine. Tuttavia, gli autori del nuovo studio hanno sottolineato che pochi studi hanno confrontato le sequele post-acute tra SARS-CoV-2 e altre infezioni respiratorie acute.
Per lo studio, pubblicato su The Lancet's eClinicalMedicine, i ricercatori della Queen Mary University di Londra hanno voluto confrontare la prevalenza e la gravità dei sintomi a lungo termine dopo un episodio di COVID-19 con quelli dopo un episodio di un'altra infezione respiratoria acuta risultata negativa per la COVID-19. Lo studio è l'ultimo risultato di COVIDENCE UK - lo studio nazionale della Queen Mary University of London sulla COVID-19.
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Alcuni dei sintomi più comuni del "raffreddore lungo" comprendevano tosse, mal di stomaco e diarrea oltre 4 settimane dopo l'infezione iniziale.
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I risultati suggeriscono che potrebbero esserci impatti di lunga durata sulla salute a seguito di infezioni respiratorie acute non COVID, come raffreddore, influenza o polmonite, che "attualmente non vengono riconosciuti", hanno avvertito gli autori.
Il recupero può essere lento indipendentemente dalla causa
Il professor Adrian Martineau, ricercatore capo di COVIDENCE UK e professore clinico di infezioni respiratorie e immunità presso la Queen Mary University di Londra, ha dichiarato che i risultati possono "coincidere con l'esperienza di persone che hanno lottato con sintomi prolungati dopo aver avuto un'infezione respiratoria nonostante siano risultate negative al test COVID-19".
Giulia Vivaldi, ricercatrice di COVIDENCE UK, Queen Mary University of London, e autrice principale, ha avvertito che una "mancanza di consapevolezza, o la "mancanza di un termine corrente", ha impedito sia la segnalazione che la diagnosi di queste condizioni.
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Il dottor David Strain, docente senior di clinica e consulente onorario presso l'Università di Exeter, ha affermato che i ricercatori hanno dimostrato che "la persistenza dei sintomi può essere preoccupante, non solo dopo la COVID-19 ma anche dopo molte altre infezioni". 
 

 

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