Constato, ma d’altronde ormai avviene sempre così, che le reazioni sui social alla attuale “guerra” israelo- palestinese (ma sarebbe meglio dire Israele-Hamas) sono antitetiche, non esiste possibilità di mediazione. Diverso è per le reazioni ufficiali che non si discostano dalla ferma condanna dei terroristi.
Io credo, senza negare la brutalità e la barbarie attuali e passate di Hamas, ma senza neanche dimenticare la violenza di Israele, e specialmente dei suoi coloni, negli anni passati e presenti, che il problema principale è che nessuno (governi vari, Israele, Palestina) hai mai fatto nulla di reale e convinto per trovare un accordo di pace tra due popoli che hanno ragioni da vendere entrambi e che, io suppongo, sono composti da individui che in gran parte desiderebbero una convivenza pacifica come d’altronde è stato per secoli e secoli.
Per la questione israeliano-palestinese questa mancanza di impegno in tal senso (io penso voluto ed espressione di intenti geo-politici-economici di poteri ai quali nulla interessa realmente il benessere degli abitanti di quelle terre) è certamente più visibile dello stessa non-volontà alla quale, a mio avviso, abbiamo assistito per la guerra Russia-Ucraina, per la semplice ragione della valutazione del tempo trascorso dall’inizio del problema.
E penso anche che, purtroppo, le situazioni hanno preso una piega che sarà impossibile recuperare. L’odio reciproco, volutamente ingigantito da azioni come quelle di Hamas che sa per certo quale sarà la reazione di Israele, che ormai caratterizza gran parte delle due popolazioni (e in gran parte anche noi occidentali) nelle 2 situazioni che ho ricordato, ma che si ritrova anche in altre parti del mondo, Africa specialmente, non credo sarà più estinguibile.
La ragionevolezza, ma anche l’egoismo, dovrebbe spingere noi tutti a cercare soluzioni pacifiche per poter vivere tutti meglio e senza la paura di finire, prima o poi, sotto il fuoco, bombe terroristiche o bombe degli aerei dei paesi “difensori della democrazia” che dir si voglia.
Ma non mi sembra proprio che questa sia la volontà in questo mondo, ormai distopico, che popoliamo.
Paura
e odio sono ormai i sentimenti che chi decide le nostre sorti ha
stabilito siano quelli caratterizzanti le nostre vite nel prossimo
futuro.
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