Non potendolo condividere su FB (dove, ricordo, sono stato bandito fino al 4 settembre) riporto qui il geniale, ma amaro, post di Carlo Cuppini, scrittore. E invito tutti a seguire la sua bacheca, ne vale la pena.
Le Foto delle Vacanze
L'ispettore mi aspettava davanti alla porta di casa.
"Cuppini."
"Sì?"
"Lei non ha postato Le Foto delle Vacanze."
"No, mi pare di no..."
"Male!"
"Infatti. Cioè... come? In che senso?"
"Non faccia il vago, Cuppini. È tornato da due giorni dalle ferie e non ha postato nemmeno una Foto delle Vacanze. È inammissibile. Ha ventiquattro ore per rimediare."
"Be'... Veramente... qualche settimana fa ho postato delle foto di un cappero. Poi... ah sì! Anche un tramonto."
"Cuppini, non mi prenda per il culo. Quelle non sono Le Foto delle Vacanze."
"A no, eh?"
"...La spiaggia inquadrata in mezzo ai piedi, il mare cristallino, le nuvole dietro le montagne... E i selfie, perdio! I selfie davanti ai monumenti! I selfie con gli aperitivi! Mi raccomando, con gli occhiali da sole!"
"Ma ispettore, ce ne sono già tantissime su Fb, di foto delle vacanze, e sono tutte uguali. Assolutamente uguali, ispettore – mi creda – io ci faccio caso. Sono perfettamente intercambiabili, che siano state scattate in Congo o a Capo Nord o a Shangai, sono sempre la stessa foto! Cosa aggiungerei? Io, per me, preferirei..."
"Cuppini, glielo dico con la massima franchezza: lei sta abusando della nostra pazienza."
"Davvero?"
"È da due anni e mezzo che lei rompe i coglioni. Prima critica il lockdown. Poi suona la grancassa contro la chiusura delle scuole. Poi fa le petizioni contro le mascherine al banco. Poi mette in dubbio il dogma della vaccinazione universale e si fa beffe delle primule, e nega il piano dell'Ultimo Miglio Quinquennale. Poi fa le barricate contro il green pass e, col supergreenpass, fa un patetico sciopero della fame. Infine se la prende con le ordinanze che vietano di annaffiare gli orti..."
"Ispettore, aspetti un attimo, sta iniziando a piovere, venga sotto l'ombrello."
"Grazie, se non disturbo. Dicevo... Va bene tutto. Quelli come lei ci fanno sorridere. Siete meglio della televisione, voi. Ci fate passare allegri le serate, dopo una dura giornata di lavoro. Siete innocui. Perché poi, cosa ha ottenuto? È contento di avere passato le notti in bianco a scrivere lettere accorate ai garanti per l'infanzia e ai parlamentari? È contento di essersi rovinato le vacanze per raccogliere firme per una petizione? È fiero di sé per avere sottratto il suo tempo ai suoi figli che volevano giocare con il papà? Bene. Bravo. Continui pure a baloccarsi con "i diritti". I diritti... Ah! Lo diciamo noi cosa sono i diritti. Lei lo sa cosa sono i diritti?"
"Ehm... in questo momento sono un po' confuso. Me lo dica lei, ispettore."
"Sono quello che si trova all'interno dello spazio variabile compreso tra le mutevoli esigenze dell'economia, della politica e delle emergenze. I diritti sono quello che ci si può permettere di concedere alla gente in un dato momento. Che altro se no?"
"Ah ecco. Adesso ho capito."
"Non ha capito un cappero, invece!"
"Lasci stare il cappero, per favore..."
"Noi siamo quelli per i diritti. Non come quelli come lei. Se un diritto non è più praticabile, è inutile fare le battaglie di retroguardia per difenderlo: basta rimpiazzarlo. E il saldo è invariato. Solo quelli come lei non ci sono arrivati."
"Infatti credo di non avere capito. Cosa intende?"
"Non faccia l'ingenuo. Lei è un grandissimo rompicoglioni, ma non è uno scemo. Non si può più garantire il diritto al lavoro? Mettiamo il diritto ad andare in giro con le mutande sulla testa. Lo mettiamo anche nella Costituzione, per sottolineare che noi siamo quelli che difendono i diritti. Non si può più annaffiare l'orto? Scriviamo nella Costituzione che lo sport è un diritto. È chiaro?"
"Chiarissimo. Lo sport che avete negato per mesi anche ai ragazzini, anche se avessero avuto il tampone negativo..."
"Cuppini!"
"Mi scusi, non volevo tornare su quel tema... Comunque adesso mi è tutto molto chiaro, la ringrazio per la spiegazione."
"Bene. Allora posti Le Foto delle Vacanze."
"Ma, mi scusi, cosa c'entra?"
"Lei vuole farmi innervosire."
"No, giuro, non afferro! Non ci arrivo!"
"Mettiamola così, allora: se non posta Le Foto delle Vacanze entro domani sera, interrompiamo le erogazioni."
"Di cosa??"
"Di tutto."
"Tutto cosa??"
"L'acqua. Il cielo. La terra. L'aria. I sapori. Il calore. L'amicizia. L'amore. La fertilità. La felicità. La salute. La vita."
"Sto sognando..."
"Sì. Sta sognando. Da troppo tempo. Ha quarantadue anni. Si svegli. Si dia un contegno. E posti le foto delle vacanze. Arrivederci."
"Ispettore... Sta piovendo a dirotto. Le lascio l'ombrello?"
Fatto un passo, era già sparito in uno sbuffo di fumo verde e nero, nella notte più lunga del secolo.
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