Io sono sempre stato convinto che, pur trattandosi di un vaccino di cui non conosciamo ancora i rischi anche perchè i trials sono ancora in corso, il suo utilizzo negli anziani e nei soggetti fragili ha una sua logica perchè il rischio derivato dalla malattia in questi soggetti può essere ragionevolmente considerato superiore a quello del vaccino.
Forse questa mia convinzione deriva dal fatto che è difficile per un medico come me che ha lavorato 45 anni perdere, di colpo e completamente, la fiducia che, bene o male, aveva riposto nella "scienza" e nelle autorità che la rappresentano, come purtroppo mi sta accadendo oggi.
Ma adesso arriva questo corposo studio (ancora in pre-print) di Peter Doshi che eseguendo "una analisi secondaria degli eventi avversi gravi riportati negli studi clinici randomizzati di fase III, controllati con placebo, dei vaccini COVID-19 a mRNA di Pfizer e Moderna (NCT04368728 e NCT04470427), concentrando l'analisi sui potenziali eventi avversi di particolare interesse identificati dalla Brighton Collaboration" e rilevando un importante e rilevante eccesso di rischio tra vaccino e placebo, conclude in questo modo:
"Questo eccesso di rischio di eventi avversi gravi riscontrato nel nostro studio evidenzia la necessità di analisi del rapporto danni/benefici da effettuare in modo formale, in particolare quello quantificato in base al rischio di esiti gravi di COVID-19, come l'ospedalizzazione o il decesso"
Non so se questa analisi auspicata da Doshi potrà confermare l'utilità del vaccino nei soggetti anziani (io credo ancora di sì).
Sono certo però che, dopo questa analisi che io spero vivamente venga fatta e, soprattutto, che venga fatta da soggetti indipendenti e non legati agli interessi delle case produttrici, l'uso del vaccino nei bambini e negli adolescenti non potrà più trovare alcun medico o scienziato, dotato di coscienza, che continui a consigliarlo in queste categorie.
https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=4125239
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