Ieri nel mio post sull'utilizzo dei FANS che riducono i ricoveri del 90% mi accorgo di essere stato ingiusto. Me la sono presa unicamente con Speranza e i suoi soci. E' ovvio che la presenza di questo Ministro della Salute, purtroppo riconfermato a suo tempo da Draghi che ancora oggi ne tesse le lodi (tutta questa intelligenza attribuita all' ex premier, io sinceramente non la vedo), ha provocato danni gravissimi alla popolazione italiana, ma che dire dei miei colleghi medici e scienziati che lo hanno consigliato?
Ancora oggi AIFA, nel suo ultimo aggiornamento del 31/5/2022, ( https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1269602/IT_Raccomandazioni_AIFA_gestione_domiciliare_COVID-19_Vers9_31.05.2022.pdf ) sui farmaci raccomandati per le cure domiciliari, non fa alcuna distinzione tra paracetamolo (tachipirina) e FANS anche se è chiaro, ormai da tempo, che la prima non serve a nulla, i secondi evitano i ricoveri.
Alla fine Speranza, che tutti sappiamo non conosce nulla di medicina e sanità (a proposito, non sarebbe meglio che il prossimo ministro fosse qualcuno che almeno ha studiato la materia?) è forse più scusabile di questi medici e scienziati che non saprei definire se totalmente ignoranti o spinti da scopi diversi a me sconosciuti.
Per finire, un ricordo per tutti quei medici che, nonostante le feroci critiche e le accuse di "stregoneria" hanno deciso di infischiarsene del protocollo terapeutico ufficiale e utilizzare i FANS per i loro pazienti.
Sono questi medici, che hanno pagato sulla loro pelle il disprezzo a loro rivolto da "scienziati" e media e hanno onorato il giuramento di Ippocrate, i veri eroi. Per gli altri che ho menzionato invece, spero che siano marcati dall'ignominia e dalla vergogna per il resto della loro esistenza.
P.S. e per tutti coloro che affermano che, allora, non c'erano le evidenze scientifiche per giustificare l'utilizzo dei FANS, ricordo che non c'erano neanche quelle per l'utilizzo del paracetamolo. Quello che c'era, però, era la consapevolezza che anni di studio e di esperienza indicavano che per una malattia caratterizzata da una esagerata risposta infiammatoria, l'utilizzo di antinfiammatori era la risposta più logica ed appropriata
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