domenica 31 luglio 2022

Parliamo degli asintomatici

 

Questo articolo, pubblicato sul sito del gruppo inglese di medici e scienziati HART, ci parla del ruolo degli asintomatici nella diffusione del contagio (praticamente nullo).
Ne riporto la traduzione, sottolinenando i punti a mio avviso più importanti:
 
Nel 2021, l'HART ha pubblicato una revisione delle prove della trasmissione asintomatica.
Il concetto di trasmissione asintomatica ha costituito la base per la convinzione che l'isolamento fosse necessario e potesse funzionare e per l'uso delle maschere, amplificando l'atmosfera di paura con l'idea che chiunque potesse essere una minaccia. 
I punti chiave dell'articolo includono il fatto che:
Le persone presintomatiche rappresentano solo il 7% della diffusione in un'epidemia.
Le persone immuni e sane possono risultare positive al test ma, per come sono stati calibrati i test, ciò non costituisce una prova di malattia o di contagiosità.
La letteratura medica conteneva molteplici meta-analisi in cui le prove provenienti dalla stessa minoranza di studi mal progettati erano state riciclate per creare l'illusione di un corpo di prove.
Gli unici tre casi di persone che si sono ammalate dopo essere state presumibilmente infettate da qualcuno che non ha mai sviluppato sintomi sono stati due casi di "tosse lieve per un giorno" e un bambino con il naso che cola.
All'epoca si poté concludere che l'evidenza globale della trasmissione da persone che non hanno mai avuto sintomi ammontava solo a tre persone con sintomi molto lievi, mettendo in dubbio l'idea che ci si dovesse preoccupare per le persone apparentemente sane.
Nell'ultimo anno sono stati pubblicati due rapporti che hanno aumentato le conoscenze in questo settore. Il primo è stato uno studio su marines reclutati accuratamente testati e il secondo è stato un'epidemia accuratamente descritta in Giappone. Entrambi gli studi non sono riusciti a fornire risposte a domande cruciali: la domanda chiave è se chi è risultato positivo al test dopo essere entrato in contatto con un individuo mai sintomatico, abbia mai sviluppato i sintomi a sua volta. Questa domanda è stata ripetutamente omessa da questi studi sulla diffusione asintomatica.
Studio sui marines
Sebbene questo studio abbia avuto molto seguito, si tratta in definitiva della storia di cinque giovani con lievi sintomi di raffreddore e della natura diffusiva dei virus. Prima dell'avvento della biologia molecolare, questo non avrebbe fatto notizia! Un totale di 1.847 marines in addestramento sono stati inclusi nello studio. L'obiettivo dello studio è stato quello di tracciare le diverse sequenze genomiche rilevate dai campioni di persone all'interno dei plotoni. I risultati non erano affatto chiari su chi avesse sintomi. In effetti, la mancata segnalazione dei sintomi è una debolezza evidente nella pretesa di diagnosticare qualcosa di significativo.
I marines sono stati isolati per due settimane prima di arrivare al campo di addestramento e poi messi in quarantena per altre due settimane (ma in stanze condivise) con l'uso costante di maschere, l'allontanamento sociale, il lavaggio delle mani, il monitoraggio quotidiano della temperatura e dei sintomi, il divieto di utilizzare dispositivi elettronici e test ripetuti. Sostengono di aver diagnosticato 46 positività asintomatiche. I risultati della PCR erano fortemente positivi nei pochi marines con sintomi (un valore Ct mediano di 22-23), ma erano deboli negli asintomatici (un valore Ct mediano di 25-27, il che significa che l'RNA virale presente era 100 volte inferiore). Un terzo dei pazienti aveva troppo poco materiale per poter effettuare un sequenziamento efficace. Per quelli che lo hanno fatto, c'è stato un modello di raggruppamento delle sequenze genomiche all'interno dei plotoni. Non sorprende che se ci fosse stato un virus nell'aria condivisa dal plotone, allora sarebbe stato rilevabile nelle vie respiratorie delle persone che respiravano quell'aria.
Il documento non riporta mai se vi siano stati casi di persone che hanno condiviso la stanza con una persona asintomatica positiva e che sono diventate sintomatiche. Trattandosi di un documento che si proponeva di indagare il problema dei positivi asintomatici, la mancata menzione dei sintomi suggerisce o che la diffusione con conseguenti sintomi non si è verificata o che gli scienziati coinvolti erano incompetenti.
Un documento che dimostra che persone asintomatiche possono essere contaminate da una quantità di virus tale da far risultare positivi altri membri del loro plotone, in modo asintomatico, non ha alcun interesse clinico.
Se nessuno ha sviluppato sintomi a causa dell'esposizione a qualcuno che era asintomatico, allora non c'è stata una diffusione asintomatica significativa. Ogni mattina i marines venivano sottoposti a controlli della temperatura e dei sintomi, eppure nessuno dei marines positivi ai sintomi è stato individuato in questo modo. Ciononostante, si afferma che un totale di cinque di questi giovani ha sviluppato sintomi durante la settimana precedente il risultato positivo del test.
Studio giapponese
Lo studio giapponese ha riportato un'epidemia verificatasi in Giappone nel gennaio 2020. L'epidemia è iniziata a Tokyo a una festa a cui partecipava una persona di Wuhan. 36 persone sono risultate positive al test per un periodo di 48 giorni. 25 dei presunti contagiati non hanno trasmesso la malattia a nessuno. Nonostante questa fosse la totalità del covid in Giappone all'epoca, non sono riusciti a rintracciare un anello della catena che è stato la fonte di un piccolo focolaio in una zona remota di Kanagawa, una città costiera a sud di Tokyo. Gli autori ipotizzano che ci sia stata una persona proveniente dal focolaio di Tokyo responsabile di questa infezione, poiché sembrano incapaci di pensare al di là della diffusione da persona a persona come unico meccanismo di diffusione possibile.
L'articolo sottolinea il fatto che è morta una donna di 80 anni. La donna in questione aveva una polmonite ed era malata da gennaio prima di morire il 13 febbraio. La diagnosi è stata fatta post mortem e il Ministero della Salute ha cercato di far capire che non era chiaro se il virus fosse la causa della morte della donna.
Perché c'è ancora confusione su questo tema?
Le prove che supportano la convinzione della trasmissione asintomatica sembrano derivare da una combinazione di due fattori:
Risultati positivi dei test in assenza di sintomi (senza evidenza di trasmissione della malattia).
Il fatto che le persone si infettino senza una fonte rintracciabile.
Il primo è spiegabile con la inadeguatezza dei test e il mancato riconoscimento dell'immunità. Il test PCR è stato impostato per rilevare 3 o 4 particelle di virus per campione, mentre sarebbero necessarie 5.000 particelle per indicare una persona con potenziale infettivo. Il rilevamento di virus nell'aria nel tratto respiratorio di una persona non ha alcuna conseguenza se questa è immune e non diventerà mai un rischio di infezione o svilupperà sintomi. Anche nel caso in cui siano state rilevate quantità relativamente elevate di virus durante i test, in assenza di prove di trasmissione che portino a una persona con sintomi più che lievi e fugaci, questo non ha alcuna conseguenza.
Il fatto che le persone si infettino in assenza di una fonte riconoscibile può essere attribuito alla trasmissione per aerosol a distanza. Nonostante l'OMS riconosca ufficialmente questa modalità di trasmissione, sembra che la maggior parte delle autorità continui a negare totalmente le implicazioni di questo fenomeno. In Australia, l'ondata Delta è iniziata con un turista dello Sri Lanka che è stato messo in quarantena dopo l'atterraggio. Durante la sua permanenza in quarantena sono stati identificati 44 casi geneticamente simili nella comunità di Melbourne. Piuttosto che ammettere la diffusione per via aerea, James Merlino, premier ad interim del Victoria, ha dichiarato che la trasmissione si è verificata a causa della "presenza nello stesso luogo, nello stesso momento, per pochi istanti".
Conclusione
La nostra capacità di testare e rilevare quantità minime e irrilevanti di virus ha creato una visione completamente distorta della realtà. Un test che, se positivo, non dimostra un'infezione pre-sintomatica, un'infettività o una malattia, non è utile a nessuno e dovrebbe essere sostituito. Il mito che le persone apparentemente sane siano una potenziale minaccia per gli altri deve essere definitivamente sfatato, in modo che le persone possano smettere di trattarsi reciprocamente come potenziali vettori di malattie. 
 

sabato 30 luglio 2022

La denuncia del British Medical Journal

Questo articolo apparso su British Medical Journal non rappresenta semplicemente l'opinione delk suo autore, ma è stato promosso e finanziato dall' Unità Investigativa del BMJ e dunque è la posizione ufficiale della rivista scientifica. Anche se lungo, lo traduco per intero perchè ci fa comprendere i cambiamenti avvenuti in seno agli Enti Regolatori dei Farmaci negli ultimi anni.
Sottolineo soltanto il finale:
"𝘚𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘓𝘪𝘨𝘩𝘵, 𝘯𝘰𝘯 𝘦̀ 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘮𝘦𝘥𝘪𝘤𝘪 𝘦 𝘱𝘢𝘻𝘪𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘳𝘪𝘤𝘦𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘷𝘢𝘭𝘶𝘵𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘪𝘮𝘱𝘢𝘳𝘻𝘪𝘢𝘭𝘪 𝘦 𝘳𝘪𝘨𝘰𝘳𝘰𝘴𝘦 𝘥𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘳𝘦𝘨𝘰𝘭𝘢𝘵𝘰𝘳𝘪 𝘥𝘦𝘪 𝘧𝘢𝘳𝘮𝘢𝘤𝘪. 𝘚𝘶𝘨𝘨𝘦𝘳𝘪𝘴𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘤𝘳𝘦𝘢𝘳𝘦 𝘰𝘳𝘨𝘢𝘯𝘪𝘻𝘻𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘯𝘰-𝘱𝘳𝘰𝘧𝘪𝘵 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘭'𝘐𝘴𝘵𝘪𝘵𝘶𝘵𝘰 𝘵𝘦𝘥𝘦𝘴𝘤𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘪𝘵𝘢̀ 𝘦 𝘭'𝘦𝘧𝘧𝘪𝘤𝘪𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭'𝘢𝘴𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘴𝘢𝘯𝘪𝘵𝘢𝘳𝘪𝘢, 𝘤𝘳𝘦𝘢𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘦𝘧𝘧𝘦𝘵𝘵𝘶𝘢𝘳𝘦 𝘷𝘢𝘭𝘶𝘵𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘦𝘪 𝘧𝘢𝘳𝘮𝘢𝘤𝘪 𝘢𝘱𝘱𝘳𝘰𝘷𝘢𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘱𝘦𝘯𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘢𝘭𝘭'𝘪𝘯𝘥𝘶𝘴𝘵𝘳𝘪𝘢, 𝘳𝘪𝘨𝘰𝘳𝘰𝘴𝘦, 𝘪𝘮𝘱𝘢𝘳𝘻𝘪𝘢𝘭𝘪 𝘦 𝘵𝘳𝘢𝘴𝘱𝘢𝘳𝘦𝘯𝘵𝘪. 𝘓𝘢 𝘥𝘰𝘮𝘢𝘯𝘥𝘢 𝘦̀: "𝘗𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦́ 𝘪 𝘳𝘦𝘨𝘰𝘭𝘢𝘵𝘰𝘳𝘪 𝘥𝘦𝘪 𝘧𝘢𝘳𝘮𝘢𝘤𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘰 𝘢𝘧𝘧𝘪𝘥𝘢𝘣𝘪𝘭𝘦, 𝘵𝘳𝘢𝘴𝘱𝘢𝘳𝘦𝘯𝘵𝘦, 𝘳𝘪𝘨𝘰𝘳𝘰𝘴𝘰 𝘦 𝘪𝘮𝘱𝘢𝘳𝘻𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘧𝘪𝘯 𝘥𝘢𝘭𝘭'𝘪𝘯𝘪𝘻𝘪𝘰?", 𝘢𝘧𝘧𝘦𝘳𝘮𝘢 𝘓𝘪𝘨𝘩𝘵.
𝘔𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘪 𝘥𝘪𝘴𝘢𝘴𝘵𝘳𝘪 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘤𝘪 𝘥𝘦𝘪 𝘧𝘢𝘳𝘮𝘢𝘤𝘪, 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘭𝘧𝘢𝘯𝘪𝘭𝘢𝘮𝘪𝘥𝘦 𝘦 𝘪𝘭 𝘵𝘢𝘭𝘪𝘥𝘰𝘮𝘪𝘥𝘦, 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘢𝘶𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘢𝘨𝘦𝘯𝘻𝘪𝘦 𝘥𝘪 𝘳𝘦𝘨𝘰𝘭𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦, 𝘓𝘪𝘨𝘩𝘵 𝘴𝘰𝘴𝘵𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦 𝘢𝘶𝘵𝘰𝘳𝘪𝘵𝘢̀ 𝘥𝘪 𝘳𝘦𝘨𝘰𝘭𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘰𝘳𝘢 𝘣𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘰 𝘤𝘢𝘯𝘦 𝘥𝘢 𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥𝘪𝘢 𝘦 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘥𝘦 𝘶𝘯 𝘤𝘰𝘮𝘪𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘴𝘪𝘤𝘶𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘥𝘦𝘪 𝘧𝘢𝘳𝘮𝘢𝘤𝘪 𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘷𝘢𝘤𝘤𝘪𝘯𝘪, 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘱𝘦𝘯𝘥𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘢𝘭𝘭'𝘢𝘶𝘵𝘰𝘳𝘪𝘵𝘢̀ 𝘥𝘪 𝘳𝘦𝘨𝘰𝘭𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘧𝘢𝘳𝘮𝘢𝘤𝘪, 𝘤𝘰𝘯 𝘭'𝘢𝘶𝘵𝘰𝘳𝘪𝘵𝘢̀, 𝘪𝘭 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘦 𝘪 𝘧𝘰𝘯𝘥𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘯𝘥𝘢𝘨𝘢𝘳𝘦 𝘴𝘶𝘨𝘭𝘪 𝘪𝘯𝘤𝘪𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘥𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘢𝘪 𝘱𝘢𝘻𝘪𝘦𝘯𝘵𝘪. "𝘐 𝘗𝘢𝘦𝘴𝘪 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘪𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘴𝘪𝘤𝘶𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘱𝘦𝘯𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘢𝘨𝘯𝘪𝘦 𝘢𝘦𝘳𝘦𝘦 𝘦 𝘪 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘦𝘨𝘨𝘦𝘳𝘪. 𝘗𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦́ 𝘯𝘰𝘯 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘪 𝘧𝘢𝘳𝘮𝘢𝘤𝘪 𝘦 𝘪 𝘱𝘢𝘻𝘪𝘦𝘯𝘵𝘪?", 𝘢𝘧𝘧𝘦𝘳𝘮𝘢 𝘓𝘪𝘨𝘩𝘵."
                                                      _________________________
Dall'FDA all'MHRA: gli enti regolatori dei farmaci sono a noleggio?
I pazienti e i medici si aspettano che gli enti regolatori dei farmaci forniscano una valutazione imparziale e rigorosa dei farmaci in fase di sperimentazione prima che vengano immessi sul mercato. Ma hanno una sufficiente indipendenza dalle aziende che devono regolamentare?
Maryanne Demasi indaga
Negli ultimi decenni, le agenzie regolatorie hanno visto gran parte dei loro bilanci finanziati dall'industria che sono tenute a regolamentare.
Nel 1992, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato il Prescription Drug User Fee Act (PDUFA), che consente all'industria di finanziare direttamente la Food and Drug Administration (FDA) attraverso "tasse d'uso" destinate a sostenere i costi di una rapida revisione delle domande di autorizzazione dei farmaci. Con questa legge, la FDA è passata da un'entità interamente finanziata dai contribuenti a un'entità integrata dai fondi dell'industria. Le tasse PDUFA nette raccolte sono aumentate di 30 volte, passando da circa 29 milioni di dollari nel 1993 a 884 milioni di dollari nel 2016.1
In Europa, nel 1995 le tasse dell'industria hanno finanziato il 20% della nuova agenzia europea per i medicinali (EMA). Nel 2010 la percentuale era salita al 75%; oggi è dell'89%.2
Nel 2005, nel Regno Unito, la commissione per la salute della Camera dei Comuni ha valutato l'influenza dell'industria farmaceutica sulla politica sanitaria, compresa l'Agenzia regolatoria per i medicinali e i prodotti sanitari (MHRA).3 La commissione temeva che i finanziamenti dell'industria potessero portare l'agenzia a "perdere di vista la necessità di proteggere e promuovere la salute pubblica prima di ogni altra cosa, mentre cerca di ottenere entrate dalle aziende per le commissioni". A distanza di quasi vent'anni, però, poco è cambiato e i finanziamenti dell'industria agli enti regolatori dei farmaci sono diventati la norma a livello internazionale.
Il BMJ ha posto una serie di domande a sei importanti enti regolatori di Australia, Canada, Europa, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti sui loro finanziamenti, sulla trasparenza delle loro decisioni (e dei dati) e sulla velocità di approvazione dei nuovi farmaci. Abbiamo scoperto che il denaro dell'industria permea i principali enti regolatori del mondo, sollevando dubbi sulla loro indipendenza, soprattutto sulla scia di una serie di scandali legati a farmaci e dispositivi.
Tasse dell'industria
Il denaro dell'industria satura i principali enti regolatori del mondo. Il BMJ ha riscontrato che la maggior parte del budget delle autorità di regolamentazione, in particolare la parte dedicata ai farmaci, deriva dalle tasse
Come si confrontano gli enti regolatori
Tra i sei enti regolatori, l'Australia ha la più alta percentuale di budget derivante dalle tasse dell'industria (96%) e nel 2020-2021 ha approvato più di nove domande di autorizzazione su 10 da parte di aziende farmaceutiche. La Therapeutic Goods Administration (TGA) australiana nega fermamente che la sua dipendenza quasi esclusiva dai finanziamenti dell'industria farmaceutica costituisca un conflitto di interessi (COI). In risposta a una domanda, l'agenzia ha dichiarato: "Tutte le tasse e gli oneri sono previsti dalla nostra legislazione. Per garantire la trasparenza, le tariffe e gli oneri del TGA sono pubblicati sul sito web del TGA".
Da decenni, però, gli studiosi si interrogano sull'influenza che i finanziamenti esercitano sulle decisioni normative, soprattutto in seguito a una serie di scandali relativi a farmaci e dispositivi, tra cui oppioidi, farmaci per il morbo di Alzheimer, antivirali per l'influenza, mesh pelviche, protesi articolari, impianti mammari e contraccettivi, stent cardiaci e pacemaker . Un'analisi di tre decenni di PDUFA negli Stati Uniti ha dimostrato come la dipendenza dalle tasse dell'industria stia contribuendo a un declino degli standard probatori, danneggiando in ultima analisi i pazienti. In Australia, gli esperti hanno chiesto una revisione completa della struttura e della funzione del TGA, sostenendo che l'agenzia è diventata troppo vicina all'industria.
Il sociologo Donald Light della Rowan University del New Jersey, negli Stati Uniti, che ha trascorso decenni a studiare la regolamentazione dei farmaci, afferma: "Come la FDA, il TGA è stato fondato per essere un istituto indipendente. Tuttavia, il fatto di essere largamente finanziato dai compensi delle aziende di cui è incaricato di valutare i prodotti è un conflitto di interessi fondamentale e un ottimo esempio di corruzione istituzionale".
Secondo Light, il problema degli enti regolatori dei farmaci è molto diffuso. Persino l'FDA, l'ente regolatorio più ben finanziato, dichiara che il 65% dei suoi finanziamenti per la valutazione dei farmaci proviene da tasse d'uso dell'industria e nel corso degli anni le tasse d'uso si sono estese ai farmaci generici, ai biosimilari e ai dispositivi medici.
"È l'opposto di un'organizzazione affidabile che valuta i farmaci in modo indipendente e rigoroso. Non sono rigorosi, non sono indipendenti, sono selettivi e nascondono i dati. I medici e i pazienti devono rendersi conto di quanto non ci si possa fidare profondamente e diffusamente delle autorità di regolamentazione dei farmaci, finché sono condizionate dai finanziamenti dell'industria".
Consulenti esterni
La preoccupazione per i COI non è rivolta solo a coloro che lavorano per le autorità di regolamentazione, ma si estende anche ai gruppi consultivi che dovrebbero fornire alle autorità di regolamentazione pareri di esperti indipendenti. Un'indagine del BMJ dello scorso anno ha rilevato che diversi consulenti esperti per i comitati consultivi sul vaccino covid-19 nel Regno Unito e negli Stati Uniti avevano legami finanziari con i produttori di vaccini, legami che le autorità di regolamentazione hanno ritenuto accettabili. Un ampio studio che ha analizzato l'impatto dei COI tra i membri dei comitati consultivi dell'FDA nell'arco di 15 anni ha rilevato che coloro che avevano interessi finanziari esclusivamente nell'azienda sponsor avevano maggiori probabilità di votare a favore del prodotto dello sponsor1 , e che le persone che hanno fatto parte di comitati consultivi esclusivamente per lo sponsor avevano una probabilità significativamente maggiore di votare a favore del prodotto dello sponsor. Mancano tuttavia ricerche che esplorino la questione da una prospettiva comparativa transnazionale.
In Australia, i membri del Comitato consultivo sui vaccini del TGA sono pubblicati sul sito web dell'agenzia. Tuttavia, i moduli per la registrazione degli interessi finanziari e non finanziari passati e attuali non sono resi pubblici. Dopo aver richiesto ulteriori dettagli, il TGA ha indicato che si trattava di "informazioni personali" e quindi di norma esenti dalla legge sulla libertà di informazione (FOI). Successivamente, i membri del panel sono stati contattati direttamente via e-mail e gli è stato chiesto se fossero disposti a pubblicare le loro dichiarazioni, ma non hanno risposto. Hanno invece rimandato la richiesta alla TGA, che è stata disposta a rivelare che 5 dei 10 membri del comitato hanno rivelato COI, ma non ha detto quali membri e non ha fornito alcun dettaglio, aggiungendo che "questi interessi di solito non danno origine a un conflitto". La politica dell'agenzia consente di escludere i membri da alcune riunioni a causa di un COI, ma i dettagli del COI e i motivi dell'esclusione non vengono pubblicati.
Joel Lexchin, ricercatore di politiche sulle droghe presso la York University di Toronto, afferma: "Le persone dovrebbero essere a conoscenza di eventuali COI finanziari di coloro che forniscono consulenza, in modo da poter valutare se tali COI hanno influenzato i consigli che stanno ascoltando. Le persone devono potersi fidare di ciò che ascoltano dai funzionari della sanità pubblica e la mancanza di trasparenza erode la fiducia".
Dei sei principali enti regolatori interpellati dal BMJ, solo l'ente canadese per la regolamentazione dei farmaci non ha chiesto abitualmente il parere di un comitato indipendente e il suo team di valutazione è stato l'unico completamente privo di COI finanziari. Le autorità di regolamentazione europee, giapponesi e britanniche pubblicano online un elenco dei membri con le loro dichiarazioni complete per l'accesso al pubblico, mentre l'FDA giudica i COI in base alle singole riunioni e può concedere deroghe per consentire la partecipazione dei membri
Trasparenza, conflitti di interesse e dati
Nell'ultimo decennio si sono registrati miglioramenti nella trasparenza e nell'accessibilità dei dati delle sperimentazioni. Oggi l'EMA e Health Canada (HC) pubblicano entrambe sul proprio sito web quantità sostanziali di dati clinici ricevuti dallo sponsor del farmaco. Inoltre, l'Agenzia giapponese per i prodotti farmaceutici e i dispositivi medici (PMDA) pubblica sintesi di dati non clinici.
La maggior parte delle agenzie regolatorie, tuttavia, non effettua una propria valutazione dei dati dei singoli pazienti, ma si affida ai riassunti preparati dallo sponsor del farmaco. Il TGA, ad esempio, afferma di condurre le proprie valutazioni sul vaccino covid-19 basandosi "sulle informazioni fornite dallo sponsor del vaccino". Secondo una richiesta FOI dello scorso maggio, il TGA ha dichiarato di non aver visto i dati di partenza delle sperimentazioni sul vaccino covid-19. Piuttosto, l'agenzia ha valutato i "dati aggregati o raggruppati" del produttore. Il TGA non dispone dei dati relativi ai singoli partecipanti agli studi sul vaccino covid-1917 , che sono in possesso del produttore del vaccino.
"Il TGA non dovrebbe basarsi sull'analisi dei dati prodotti dalle aziende farmaceutiche. Piuttosto, il TGA dovrebbe rianalizzare i dati di partenza", afferma Lexchin. "Inoltre, il TGA dovrebbe tenere audizioni pubbliche prima dell'approvazione di nuovi farmaci, in modo da poter ascoltare i membri del pubblico e gli scienziati esterni".
Il TGA non è certo l'unico. Tra le autorità di regolamentazione mondiali, solo due - la FDA e la PMDA - ottengono abitualmente serie di dati a livello di paziente. E nessuno dei due pubblica proattivamente questi dati. Recentemente, un gruppo di oltre 80 professori e ricercatori chiamato Public Health and Medical Professionals for Transparency ha citato in giudizio la FDA per ottenere l'accesso a tutti i dati utilizzati dall'agenzia per concedere l'autorizzazione al vaccino covid-19 della Pfizer. La FDA ha sostenuto che l'onere per l'agenzia era troppo grande e ha chiesto di poter rilasciare documenti opportunamente redatti al ritmo di 500 pagine al mese, una velocità che richiederebbe circa 75 anni per essere completata. Una vittoria per i sostenitori della trasparenza è stata annullata da un giudice della Corte Federale degli Stati Uniti, che ha stabilito che la FDA avrebbe dovuto consegnare tutti i dati opportunamente redatti entro otto mesi. Pfizer ha cercato di intervenire per garantire che "le informazioni esenti da divulgazione ai sensi del FOI act non vengano divulgate in modo inappropriato", ma la sua richiesta è stata respinta.
Approvazioni rapide
In seguito alla crisi dell'AIDS degli anni '80 e '90, negli Stati Uniti sono state introdotte delle "tasse d'uso" PDUFA per finanziare personale aggiuntivo che contribuisse ad accelerare l'approvazione di nuovi trattamenti. Da allora, ci sono state preoccupazioni per il modo in cui ha plasmato il processo di revisione normativa, ad esempio creando "date PDUFA", scadenze per l'esame delle domande da parte della FDA e una serie di "percorsi accelerati" per accelerare la commercializzazione dei farmaci. Questa pratica è ormai una norma a livello mondiale.
Oggi, tutte le principali autorità di regolamentazione offrono percorsi accelerati che vengono utilizzati in una percentuale significativa di approvazioni di nuovi farmaci. Nel 2020, il 68% delle approvazioni di farmaci negli Stati Uniti è avvenuto attraverso percorsi accelerati, il 50% in Europa e il 36% nel Regno Unito.
I processi di approvazione accelerati hanno fatto sì che i nuovi farmaci avessero più probabilità di essere ritirati per motivi di sicurezza, più probabilità di riportare un'avvertenza black box e più probabilità di avere una o più forme di dosaggio interrotte volontariamente dal produttore.
"Uno dei motivi per cui i farmaci approvati dall'FDA a così breve distanza dalla scadenza potrebbero aver avuto più problemi di sicurezza è che i revisori dell'FDA temevano di superare la scadenza per prendere una decisione, mettendo così a rischio le entrate che l'FDA riceve dalle aziende farmaceutiche", afferma Lexchin.
Aaron Kesselheim, professore di medicina presso il Brigham and Women's Hospital e la Harvard Medical School, aggiunge che le approvazioni accelerate hanno generalmente un onere di prova inferiore per l'efficacia.
"Il percorso di approvazione accelerata modifica esplicitamente lo 'standard' di efficacia sottostante, consentendo l'approvazione sulla base di modifiche a una misura surrogata che non è ben convalidata e che ha solo una ragionevole probabilità di predire il beneficio clinico", afferma Kesselheim, che l'anno scorso si è dimesso da un comitato consultivo della FDA per protestare contro l'approvazione da parte dell'agenzia di un controverso farmaco per l'Alzheimer. In seguito al voto contrario del comitato, la FDA ha spostato l'obiettivo, approvando l'aducanumab con un'approvazione accelerata basata sulla controversa misura surrogata della riduzione dei livelli visibili di proteina β-amiloide23.
Courtney Davis, sociologo medico e politico presso il Kings College di Londra, sostiene che una tassazione generale o un prelievo a carico delle aziende farmaceutiche sarebbero opzioni migliori per finanziare i regolatori. "Il PDUFA è il peggior tipo di accordo, poiché consente all'industria di plasmare le politiche e le priorità della FDA in modo molto diretto. Ogni volta che il PDUFA è stato riautorizzato, l'industria ha avuto un posto al tavolo per rinegoziare i termini del suo finanziamento e determinare le metriche e gli obiettivi di performance in base ai quali l'agenzia dovrebbe essere valutata. Da qui l'attenzione della FDA a prendere decisioni di approvazione sempre più rapide, anche per farmaci non ritenuti terapeuticamente importanti per i pazienti".
La porta girevole tra regolatore e industria
I critici sostengono che la cattura della regolamentazione non è solo dovuta al modo in cui le agenzie sono finanziate, ma anche al personale. Una "porta girevole" ha visto molti funzionari delle agenzie finire a lavorare o a fare da consulenti per le stesse aziende che hanno regolamentato.
Presso la FDA, generalmente considerata il principale ente regolatore del mondo, nove dei 10 commissari che si sono succeduti tra il 2006 e il 2019 sono andati a ricoprire ruoli legati alle aziende farmaceutiche24 , e l'undicesimo e ultimo commissario, Stephen Hahn, lavora per Flagship Pioneering, una società che funge da incubatore per nuove aziende biofarmaceutiche.
A febbraio, il Senato degli Stati Uniti ha confermato per un soffio Robert Califf, un cardiologo, alla guida della FDA, carica che aveva ricoperto in precedenza sotto l'amministrazione Obama. La riassunzione di Califf ha portato alcuni senatori a sostenere che i suoi legami con l'industria farmaceutica lo rendevano inadatto al ruolo. I moduli di divulgazione finanziaria mostrano che Califf è stato pagato 2,7 milioni di dollari da Verily Life Sciences e nel 2021 ha ricoperto una posizione nel consiglio di amministrazione di due aziende farmaceutiche, AmyriAD e Centessa Pharmaceuticals.
Dopo essersi dimesso da una posizione dirigenziale nella divisione vaccini della FDA, Philip Krause si è assicurato un ruolo nel settore biotecnologico. Uno studio ha rilevato che più di un quarto dei dipendenti della FDA che hanno approvato farmaci oncologici ed ematologici tra il 2001 e il 2010 hanno lasciato l'agenzia e ora lavorano o fanno da consulenti per le aziende farmaceutiche.25
Al di là dell'FDA, Ian Hudson, amministratore delegato dell'MHRA del Regno Unito tra il 2013 e il 2019, ora fa parte del consiglio di amministrazione dell'azienda biotecnologica Sensyne Health ed è consulente senior della Bill and Melinda Gates Foundation. Prima di entrare nell'MHRA, Hudson ha ricoperto diversi ruoli di responsabilità presso il gigante farmaceutico SmithKline Beecham.
Riforma
I critici sostengono che sono necessari cambiamenti strutturali sia piccoli che grandi per contribuire a ripristinare la capacità dei regolatori di prendere decisioni indipendenti, libere dall'influenza dell'industria.
Lexchin delinea diverse riforme per i comitati consultivi, tra cui l'obbligo di rendere noti tutti i COI finanziari, compreso l'importo in dollari dei pagamenti, insieme alla spiegazione del motivo per cui queste persone non possono essere sostituite con altre prive di COI. I suggerimenti di Lexchin sono in linea con le raccomandazioni formulate da tempo dall'Istituto di Medicina degli Stati Uniti26.
Secondo Kesselheim, un passo fondamentale è che la FDA riesamini il suo approccio alle approvazioni accelerate. "È necessaria una maggiore chiarezza sugli endpoint e sulle basi scientifiche per la scelta di un endpoint". Secondo Kesselheim, è necessario avere maggiori garanzie che gli endpoint selezionati abbiano davvero una "ragionevole probabilità" di prevedere un beneficio clinico, come richiede lo standard di approvazione accelerata della FDA. Per i farmaci accelerati, "bisogna anche assicurarsi che al momento dell'approvazione sia in corso uno studio di conferma, in modo che possa essere completato in tempo utile. E se non viene completata o se la sperimentazione è negativa, bisogna pensare a come ritirare il prodotto".
Secondo Light, non è più possibile per medici e pazienti ricevere valutazioni imparziali e rigorose da parte degli enti regolatori dei farmaci. Suggerisce di creare organizzazioni no-profit come l'Istituto tedesco per la qualità e l'efficienza dell'assistenza sanitaria, creato per effettuare valutazioni dei farmaci approvati che siano indipendenti dall'industria, rigorose, imparziali e trasparenti. La domanda è: "Perché i regolatori dei farmaci non hanno fatto questo lavoro affidabile, trasparente, rigoroso e imparziale fin dall'inizio?", afferma Light.
Mentre i disastri storici dei farmaci, come la sulfanilamide e il talidomide, hanno aumentato la statura delle agenzie di regolamentazione, Light sostiene che le autorità di regolamentazione hanno ora bisogno di un proprio cane da guardia e chiede un comitato per la sicurezza dei farmaci e dei vaccini, indipendente dall'autorità di regolamentazione dei farmaci, con l'autorità, il personale e i fondi per indagare sugli incidenti di danno ai pazienti. "I Paesi hanno commissioni di sicurezza indipendenti per le compagnie aeree e i loro passeggeri. Perché non anche per i farmaci e i pazienti?", afferma Light.
 
 

 

venerdì 29 luglio 2022

Tutto va bene madama la marchesa

Questo recente articolo ci dice che anche gli attacchi acuti di gotta presentano un incremento due giorni dopo la vaccinazione, ma come sempre è avvenuto fino ad adesso, gli autori ci esortano a stare tranquilli perché l’incremento che hanno verificato non è poi cosi alto 😀😀😀

http://prac.co/l/23t35xou




martedì 26 luglio 2022

Pensierino della sera

Di influenza si può morire. Nel 2015, ad esempio, si è verificato un eccesso di mortalità di 45000 casi e i casi d’influenza censiti sono stati 6 milioni 300 mila (ovviamente si parla soltanto di sintomatici). Qualcuno mi può spiegare perché, per questa malattia, non è mai esistito il terrore di potersi contagiare e nessuno ha mai pensato, se per caso fosse stato vicino ad un malato, di correre a farsi un tampone anche se asintomatico? Pensate a quanti sarebbero stati i decessi da influenza se si fosse deciso di tamponare tutti coloro che entravano in ospedale per un qualsiasi motivo. Che si aspetta a ritornare alla ragionevolezza che ha caratterizzato tutti gli anni pre Covid?

sabato 23 luglio 2022

Faccia tosta

 

Ormai non si nega più l'esistenza di effetti avversi. Si afferma anzi che la somministrazione simultanea di vaccino antinfluenzale e dose booster per il Covid produce un aumento degli effetti avversi. Ma tanto, lo sappiamo tutti, sono effetti banali e leggeri. Dunque CDC continua a raccomandare la somministrazione simultanea dei due vaccini. Io, davvero, non ho più parole per commentare l'irresponsabilità delle istituzioni sanitarie. Non puo' trattarsi solo di un problema di "vantaggi personali", ci deve essere sotto qualcosa di altro!
 

venerdì 22 luglio 2022

Il vitalizio é "super partes"

 

Oggi parlo di qualcos'altro rispetto al Covid.
Inizialmente si é parlato di elezioni il 18 settembre, poi la data stabilita è diventata il 25 settembre. Il vitalizio per i deputati e senatori sarebbe infatti maturato il 24 settembre.
Ora che io debba contribuire a mantenere vita natural durante tanti parlamentari (pochissimi sono stati quelli che hanno tentato di opporsi a politiche disastrose) la cui unica funzione é stata quella di dire si' a qualsiasi provvedimento fosse stato loro chiesto di votare, non mi fa per nulla piacere (per restare educati). Mi sembra che, come d'altronde é sempre stato, l'unico vero interesse della maggioranza di loro sia unicamente quello personale

giovedì 21 luglio 2022

Novità (?) sulla miopericardite postvaccino

 

Quando alcuni di noi (pochi in verità) fin dall'inizio affermavano, sulla base della propria esperienza clinica, che la miopericardite, qualsiasi sia la causa che la determini, non puo' mai essere considerata una patologia banale, siamo stati smentiti dalle autorità sanitarie ufficiali.
Oggi, su Journal of Pediatrics, viene pubblicato uno studio che afferma che 11 su 18 adolescenti (68,8%) che hanno presentato evidenza di miopericardite alla Risonanza Magnetica dopo la somministrazione del vaccino,presentano evidenza di miopericardite persistente dai 3 agli 8 mesi più tardi utilizzando la stessa tecnica diagnostica.
Questo significa dunque che siamo, in alcuni casi, in presenza di un danno cardiaco persistente che ancora non possiamo sapere se e quando sarà risolto.
Queste, per essere chiari, sono evidenze scientifiche che nessuno puo' smentire.
Invito dunque le autorità sanitarie ufficiali a prenderne atto, adottando quel principio di precauzione al quale sono state tante volte invitate, per le prossime campagne vaccinali che decideranno di mettere in atto
 

Il buon senso prevale

 

Questo articolo letto ieri su Medscape mi induce ad una doppia riflessione. Negli Stati Uniti, da più di un mese, é stato dato il via libera alla vaccinazione dei bambini al disotto dei 5 anni di età. L'approvazione é stata preceduta da una massiccia campagna di stampa e governativa riguardo la necessità di vaccinare questa fascia di età considerata, a detta delle autorità sanitarie, l'esplosione dei contagi nei bambini e la pericolosità della malattia con molti casi mortali.
Ebbene la lettura dell'articolo ci rivela che la percentuale dei bambini vaccinati é attualmente il 2% della fascia di età in oggetto e che il numero dei nuovi vaccinati cala considerevolmente di settimana in settimana.
Le due riflessioni:
-la prima, positiva, è che il buon senso e la ragionevolezza dei genitori prevalgono comunque su qualsiasi narrazione catastrofica possa essere messa in atto dai responsabili(?) governativi e sanitari.
-la seconda, negativa, é che, purtroppo, il comportamento delle autorità sanitarie in questa pandemia ha minato profondamente la fiducia che la popolazione aveva nella medicina e non so quali potranno essere le conseguenze future di questo cambiamento.
A questo punto aspettiamo di vedere che cosa succederà in Italia, unico paese al mondo dove, non ce lo dovremo mai scordare, é stato negato lo sport (e tanto altro) ai dodicenni non vaccinati, il lavoro ai cinquantenni e dove i medici non vaccinati sono stati sospesi dall'Ordine.
 

mercoledì 20 luglio 2022

Di nuovo "sulle mascherine"



Più volte ho scritto della inutilità e della dannosità delle mascherine indossate senza il rispetto delle numerose regole che ne rendono valido il loro utilizzo. Le ripeto ancora una volta: indossarle solo dopo essersi lavate le mani e toccandone solo gli elastici, non toccarne la parte esterna, non alzarle ed abbassarle, cambiarle ogni 5-6 ore, toglierle toccando solo gli elastici, lavarsi le mani dopo averle tolte, eliminarle in maniera sicure.
Più volte ho anche fatto notare come possiamo pensare che queste regole possano essere rispettate da bambini e adolescenti durante le 6-7 ore dell'orario scolastico.
Oggi su Nature esce un articolo dal titolo:
"Isolamento di funghi e batteri dalle mascherine durante il periodo pandemico" del quale traduco l'abstract:
𝘓𝘢 𝘱𝘢𝘯𝘥𝘦𝘮𝘪𝘢 𝘥𝘪 𝘊𝘖𝘝𝘐𝘋-19 𝘩𝘢 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘢 𝘪𝘯𝘥𝘰𝘴𝘴𝘢𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘰𝘵𝘪𝘥𝘪𝘢𝘯𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘧𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢𝘭𝘪 𝘪𝘯 𝘱𝘶𝘣𝘣𝘭𝘪𝘤𝘰. 𝘚𝘦𝘣𝘣𝘦𝘯𝘦 𝘭'𝘦𝘧𝘧𝘪𝘤𝘢𝘤𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘧𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢𝘭𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘭𝘢 𝘵𝘳𝘢𝘴𝘮𝘪𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘷𝘪𝘳𝘢𝘭𝘦 𝘴𝘪𝘢 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘢𝘮𝘱𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘴𝘵𝘶𝘥𝘪𝘢𝘵𝘢, 𝘤𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘱𝘰𝘤𝘩𝘪 𝘳𝘢𝘱𝘱𝘰𝘳𝘵𝘪 𝘴𝘶 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘯𝘻𝘪𝘢𝘭𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘣𝘭𝘦𝘮𝘪 𝘪𝘨𝘪𝘦𝘯𝘪𝘤𝘪 𝘥𝘰𝘷𝘶𝘵𝘪 𝘢 𝘣𝘢𝘵𝘵𝘦𝘳𝘪 𝘦 𝘧𝘶𝘯𝘨𝘩𝘪 𝘢𝘵𝘵𝘢𝘤𝘤𝘢𝘵𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘧𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢𝘭𝘪. 𝘐𝘭 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘰𝘣𝘪𝘦𝘵𝘵𝘪𝘷𝘰 𝘦̀ 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘥𝘪 (1) 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘵𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘦 𝘪𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘪 𝘣𝘢𝘵𝘵𝘦𝘳𝘪 𝘦 𝘪 𝘧𝘶𝘯𝘨𝘩𝘪 𝘢𝘵𝘵𝘢𝘤𝘤𝘢𝘵𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘦 (2) 𝘪𝘯𝘥𝘢𝘨𝘢𝘳𝘦 𝘴𝘦 𝘪 𝘮𝘪𝘤𝘳𝘰𝘣𝘪 𝘢𝘵𝘵𝘢𝘤𝘤𝘢𝘵𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘰 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘢𝘴𝘴𝘰𝘤𝘪𝘢𝘵𝘪 𝘢𝘪 𝘵𝘪𝘱𝘪 𝘦 𝘢𝘭𝘭'𝘶𝘴𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘦 𝘢𝘨𝘭𝘪 𝘴𝘵𝘪𝘭𝘪 𝘥𝘪 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘷𝘪𝘥𝘶𝘢𝘭𝘪. 𝘈𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘷𝘪𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 109 𝘷𝘰𝘭𝘰𝘯𝘵𝘢𝘳𝘪 𝘴𝘶𝘭𝘭'𝘶𝘴𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘦 𝘴𝘶𝘪 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘴𝘵𝘪𝘭𝘪 𝘥𝘪 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘦 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘤𝘰𝘭𝘵𝘪𝘷𝘢𝘵𝘰 𝘣𝘢𝘵𝘵𝘦𝘳𝘪 𝘦 𝘧𝘶𝘯𝘨𝘩𝘪 𝘴𝘪𝘢 𝘥𝘢𝘭 𝘭𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘷𝘪𝘴𝘰 𝘴𝘪𝘢 𝘥𝘢𝘭 𝘭𝘢𝘵𝘰 𝘦𝘴𝘵𝘦𝘳𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘩𝘦𝘳𝘦. 𝘐𝘭 𝘯𝘶𝘮𝘦𝘳𝘰 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘭𝘰𝘯𝘪𝘦 𝘣𝘢𝘵𝘵𝘦𝘳𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘦𝘳𝘢 𝘮𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰𝘳𝘦 𝘴𝘶𝘭 𝘭𝘢𝘵𝘰 𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘢𝘭𝘦 𝘳𝘪𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘦𝘴𝘵𝘦𝘳𝘯𝘰; 𝘪𝘭 𝘯𝘶𝘮𝘦𝘳𝘰 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘭𝘰𝘯𝘪𝘦 𝘧𝘶𝘯𝘨𝘪𝘯𝘦 𝘦𝘳𝘢 𝘮𝘪𝘯𝘰𝘳𝘦 𝘴𝘶𝘭 𝘭𝘢𝘵𝘰 𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘢𝘭𝘦 𝘳𝘪𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘦𝘴𝘵𝘦𝘳𝘯𝘰. 𝘜𝘯 𝘶𝘴𝘰 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘱𝘳𝘰𝘭𝘶𝘯𝘨𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘩𝘦𝘳𝘢 𝘩𝘢 𝘢𝘶𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘵𝘪𝘷𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘪𝘭 𝘯𝘶𝘮𝘦𝘳𝘰 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘭𝘰𝘯𝘪𝘦 𝘧𝘶𝘯𝘨𝘪𝘯𝘦 𝘮𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘭𝘰𝘯𝘪𝘦 𝘣𝘢𝘵𝘵𝘦𝘳𝘪𝘤𝘩𝘦. 𝘚𝘦𝘣𝘣𝘦𝘯𝘦 𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰𝘳 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘮𝘪𝘤𝘳𝘰𝘣𝘪 𝘪𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘵𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘧𝘰𝘴𝘴𝘦 𝘱𝘢𝘵𝘰𝘨𝘦𝘯𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘭'𝘶𝘰𝘮𝘰 (𝘚𝘵𝘢𝘱𝘩𝘺𝘭𝘰𝘤𝘰𝘤𝘤𝘶𝘴 𝘦𝘱𝘪𝘥𝘦𝘳𝘮𝘪𝘥𝘪𝘴, 𝘚𝘵𝘢𝘱𝘩𝘺𝘭𝘰𝘤𝘰𝘤𝘤𝘶𝘴 𝘢𝘶𝘳𝘦𝘶𝘴 𝘦 𝘊𝘭𝘢𝘥𝘰𝘴𝘱𝘰𝘳𝘪𝘶𝘮), 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘵𝘳𝘰𝘷𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴𝘪 𝘮𝘪𝘤𝘳𝘰𝘣𝘪 𝘱𝘢𝘵𝘰𝘨𝘦𝘯𝘪 (𝘉𝘢𝘤𝘪𝘭𝘭𝘶𝘴 𝘤𝘦𝘳𝘦𝘶𝘴, 𝘚𝘵𝘢𝘱𝘩𝘺𝘭𝘰𝘤𝘰𝘤𝘤𝘶𝘴 𝘴𝘢𝘱𝘳𝘰𝘱𝘩𝘺𝘵𝘪𝘤𝘶𝘴, 𝘈𝘴𝘱𝘦𝘳𝘨𝘪𝘭𝘭𝘶𝘴 𝘦 𝘔𝘪𝘤𝘳𝘰𝘴𝘱𝘰𝘳𝘶𝘮). 𝘕𝘰𝘯 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘪𝘯𝘰𝘭𝘵𝘳𝘦 𝘳𝘪𝘴𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘴𝘴𝘰𝘤𝘪𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘮𝘪𝘤𝘳𝘰𝘣𝘪 𝘢𝘵𝘵𝘢𝘤𝘤𝘢𝘵𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘩𝘦𝘳𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘪 𝘮𝘦𝘵𝘰𝘥𝘪 𝘥𝘪 𝘵𝘳𝘢𝘴𝘱𝘰𝘳𝘵𝘰 𝘰 𝘪 𝘨𝘢𝘳𝘨𝘢𝘳𝘪𝘴𝘮𝘪. 𝘗𝘳𝘰𝘱𝘰𝘯𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘪𝘮𝘮𝘶𝘯𝘰𝘤𝘰𝘮𝘱𝘳𝘰𝘮𝘦𝘴𝘴𝘦 𝘦𝘷𝘪𝘵𝘪𝘯𝘰 𝘭'𝘶𝘴𝘰 𝘳𝘪𝘱𝘦𝘵𝘶𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘱𝘳𝘦𝘷𝘦𝘯𝘪𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘪𝘯𝘧𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘮𝘪𝘤𝘳𝘰𝘣𝘪𝘤𝘩𝘦.
Ogni commento é superfluo
 

martedì 19 luglio 2022

L'uomo della segregazione

 

Oggi condivido il post dell'amico scrittore Carlo Cuppini di cui sottolineo un passaggio: "Bravo banchiere, uomo di solide relazioni, un certo riguardo per la forma (ha abbandonato l’uso tribale del dpcm, è vero)…
È vero: Draghi ha fatto anche cose buone.
Ma per me è soltanto l’artefice della segregazione: tutto il resto scompare.
È colui che ha impedito a un dodicenne di salire sull’autobus per andare a scuola, o a trovare la nonna; a un quindicenne di praticare lo sport a cui dedica tutta la sua passione da dieci anni; a un ventenne di accedere all’università; a un uomo e a una donna di lavorare, e sostenersi; a chiunque di andare al cinema, a teatro, in un museo, attraversare l’Italia se non in possesso di un mezzo proprio."
Da leggere!
 
 
L’uomo della segregazione
A marzo 2021 ho accolto con favore la nascita del governo Draghi, pensando che avrebbe segnato un netto cambio di passo rispetto alle modalità attuate dalla precedente compagine. Ero talmente ben disposto che, con un gruppo di persone, ho scritto un appello pieno di proposte e di aspettative, articolate intorno a semplici principi:
1- Come primo atto di governo, soccorrere l'infanzia e l'adolescenza, come si ha il dovere di soccorrere una persona ferita; e trovare modi simbolici e sostanziali per risarcire queste piccole persone per ogni giorno di scuola perso, per ogni esperienza di crescita negata dalle misure massimaliste e indiscriminate attuate del precedente governo, che non aveva previsto né un monitoraggio del disagio, né tantomeno forme di sostegno e compensazione.
2- Ripristinare un reciproco rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni, spazzate via dalla logica della colpevolizzazione, dalla caccia all'uomo, dalla delegittimazione del pensiero critico e dalla criminalizzazione del dissenso - veri pilastri della gestione pandemica fino a quel momento (ben più della strategia delle 3T, per esempio, mai attuata, neanche alla lontana, come abbiamo scoperto con una certa sorpresa alla fine del primo lockdown).
3- Amministrare razionalmente e ragionevolmente il rischio, cioè l'inevitabile convivenza con il nuovo virus e con una malattia destinata con ogni evidenza a diventare endemica, disponendo robuste misure di protezione per le categorie a rischio, abbandonando l'idea folle dello "zero covid" e quindi il paradigma della persecuzione dei presunti responsabili del fallimento della suddetta fanta-strategia.
4- In definitiva: cercare soluzioni pratiche “dando” (servizi implementati, corsie protette, opportunità concrete di tutela, dispositivi utili ed efficienti, opportunità di cambio mansione o prepensionamento, informazioni corrette e complete, raccomandazioni sensate, ascolto…) e non “togliendo” (diritti, fiducia, autonomia, mobilità, occasioni di crescita).
Ho sperato davvero che il nuovo governo volesse smantellare quella goffa e tragica parodia di uno Stato etico imbastita da Conte-Casalino-Zingaretti-Speranza-Ricciardi-Sileri-CTS1 - per ripristinare i fondamenti dello Stato liberale.
Oggi, mentre leggo accorati e variegati appelli a Draghi perché decida di restare, io penso che lui e tutti i suoi alleati dovrebbero scomparire dalla scena politica. Qualunque cosa debba arrivare dopo. Quello che arriverebbe dopo, qualunque cosa fosse, si chiamerebbe “i pro e i contro della democrazia, e le sue incognite”.
Sì, desidero intensamente la fine politica di Draghi, e non solo perché ha disatteso tutte le mie aspettative, comportandosi esattamente all’opposto, cioè come il suo predecessore – ma in modo più spaventoso perché assai meno clownesco.
Desidero la sua fine politica soprattutto perché Mario Draghi per me è, e sarà sempre, l’uomo della segregazione.
Negli appelli-suppliche che leggo in questi giorni, che tendono a fare un bilancio agiografico dell’attività politica del personaggio, non trovo alcun riferimento al green pass e al super GP: alla colossale devastazione sociale che hanno determinato (e continuano a determinare, per alcuni), all’inganno che hanno rappresentato per tutti gli italiani che hanno creduto alla promessa del 22 luglio 2021, al precedente giuridico che hanno costituito, al loro grandioso fallimento a 360°, al formidabile alibi che hanno offerto alla politica per non fare niente di niente di niente, per mesi e mesi, in merito alla messa in sicurezza di contesti, luoghi e persone.
Perché il GP era “garanzia di frequentare persone non contagiose”, no?.
Perché grazie alle primule eravamo “all’ultimo miglio” – e se non arrivavamo mai alla fine di questo miglio, e ancora non ci siamo arrivati, doveva essere per forza colpa dei sabotatori, no?
Perché l’entusiasmo collettivo per la rinascita del concetto-archetipo di “non-persona”, untermensch, il potente sollevarsi di una psicologia di massa aberrante già vista periodicamente nel corso della Storia, distraevano tutti dalla consapevolezza che nessun pensiero strategico veniva prodotto nei palazzi dei decisori intorno al fatto che la malattia stava già, da un pezzo, diventando endemica, e che l’unica cosa sensata era programmare attentamente l'inevitabile convivenza di tutta la comunità nazionale con il covid, sul breve, medio e lungo termine. Altroché ultimo miglio.
Inoltre – e questo è il fatto davvero indimenticabile (e tuttavia nessuno sembra rammentarlo, nel processo di beatificazione e perpetuazione in corso) – Mario Draghi non ha esitato un istante a condannare alla segregazione centinaia di migliaia di minorenni, mentre il virus girava ovunque (inavvertitamente, in molti casi, proprio grazie ai creduloni del “Gp garanzia di frequentare ecc”), e si contavano 130.000 contagi al giorno, ovunque, nei luoghi del GP, ovviamente, come altrove.
Mario Draghi non ha esitato un istante a condannare alla segregazione centinaia di migliaia di minorenni, che sono sì finiti anche loro in ospedale, in una certa misura: una misura che di certo non ha rischiato di far saltare il sistema sanitario, né ha mai contribuito a mettere sotto pressione gli ospedali, né ha causato una catastrofe sanitaria a livello generazionale.
Nell'accanimento compiaciuto della persecuzione - tra i deliri degli sci-influencer e quelli degli amministratori - non è stato fatto nulla, di nulla, di nulla, per rendere praticabile una convivenza con il virus: nessun progetto, nessuna iniziativa per attuare una protezione mirata dei fragili; per rafforzare le strutture sanitarie territoriali (lo abbiamo visto bene nel dicembre scorso, vero?); i mezzi pubblici sovraffollati mai considerati un problema da risolvere immediatamente (tanto si sale solo con il GP, no?); le scuole da attrezzare in modo che mai più a nessuno possa venire in mente che sia necessario chiuderle, con la ventilazione meccanica delle aule, la praticabilità a fini didattici degli spazi esterni, gli accessi angusti e fatiscenti, i servizi igienici inadeguati, le classi sovraffollate… - tutto risolto grazie ad accorti investimenti e progetti, no? Ma quando mai? Draghi annuncia miliardi di tagli al settore istruzione per i prossimi anni. E le classi pollaio sono destinate a restare tali.
Bravo banchiere, uomo di solide relazioni, un certo riguardo per la forma (ha abbandonato l’uso tribale del dpcm, è vero)…
È vero: Draghi ha fatto anche cose buone.
Ma per me è soltanto l’artefice della segregazione: tutto il resto scompare.
È colui che ha impedito a un dodicenne di salire sull’autobus per andare a scuola, o a trovare la nonna; a un quindicenne di praticare lo sport a cui dedica tutta la sua passione da dieci anni; a un ventenne di accedere all’università; a un uomo e a una donna di lavorare, e sostenersi; a chiunque di andare al cinema, a teatro, in un museo, attraversare l’Italia se non in possesso di un mezzo proprio.
Questo è Mario Draghi. E questo sono anche i suoi alleati: ideatori e attuatori del più grande, irrazionale, disumano, fallimentare diversivo della storia della Repubblica Italiana, usato per nascondere dietro la persecuzione di un capro espiatorio – minorenni compresi – la più conclamata, arrogante e colpevole inadeguatezza, in un momento delicato e drammatico per il Paese.
Per me possono scomparire.
E che fine fa il PNRR senza Draghi? Per me potreste riprendervi quelle palate di quattrini, se questo servisse a restituire la dignità a questo Paese. In qualche modo ci riprenderemo. Le mani per spalare i detriti ce le abbiamo.
PS.
Un amico scrittore mi informa che gli è appena stata cancellata la presentazione di un libro, per ordine del responsabile della struttura che avrebbe dovuto ospitarla, perché lui, l’amico scrittore, avrebbe scritto in qualche occasione recente pensieri critici su Mario Draghi. Prendo nota di questa informazione. E lancio i miei pensieri educatamente critici nel vasto mare. Poi ogni farò quello che sente di dover fare.
 
https://www.facebook.com/carlo.cuppini.1/posts/pfbid02CT66eBw6XX8TfgenDDgWS84yV7EpeTuUs76HK8ZjtHWTu8tzNSDJH2ggiXxSasAUl

lunedì 18 luglio 2022

Not in my name

 

Pubblico questo comunicato stampa senza commentarlo.
Solo una precisazione. La frase: "a nome delle donne e degli uomini delle professioni sanitarie e sociosanitarie" é scorretta.
Il mio nome non c'è e invito i miei colleghi che non si sentono rappresentati da queste parole a renderlo pubblico come sto facendo io.

 

sabato 16 luglio 2022

Proverbi

Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto...
chi ha dato, ha dato, ha dato...
scurdámmoce 'o ppassato,
Simme 'e Napule, paisà!
(proverbio napoletano)

Mi sembra che da più parti sia in atto, e ne sono felice, una riconsiderazione delle strategie fin qui adottate nella gestione della pandemia e che ci sia ormai una concreta possibilità che le misure che sono state decise in questi due anni e mezzo possano non essere riproposte, almeno non nella inutile e dannosa severità che le ha caratterizzate fino ad oggi.
Parlo di chiusura delle scuole, vaccinazioni pediatriche, DAD, green pass, obbligo vaccinale, mascherine nelle scuole, lockdowns ecc.ecc .
Le nuove conoscenze sul virus e la valutazione di cio' che é successo in altri paesi che hanno seguito strategie completamente diverse da quelle italiane sta infatti portando molti « scienziati » a rivedere, almeno in parte, le loro posizioni e il loro appoggio alle decisioni fin qui prese.
Questo é un bene e sicuramente potrà influire sui prossimi provvedimenti, anche se, purtroppo, continua ad esistere un'area « talebana » che non credo ammetterà mai di aver compiuto errori gravissimi.
A fronte di questo dato di realtà, esiste poi una corrente di pensiero che, pur continuando a evidenziare questi errori del passato, invita a guardare avanti e a evitare di continuare a denunciarne i colpevoli.
Da un punto di vista strategico sono ovviamente d'accordo : lasciare aperta una via di uscita agli « scienziati » che ci hanno ripensato e che possono passare dalla « nostra parte » é molto saggio.
Da un altro pero', morale, mi trovo in grossa difficoltà : molti di questi errori hanno provocato dei danni gravi in tante categorie, e molti di questi sono irreparabili.
Un esempio per tutti : aver deciso di vaccinare operatori sanitari ed insegnanti sotto i 40 anni prima degli anziani. Un matematico e statistico epidemiologo che io stimo molto, Maurizio Rainisio, ha calcolato che questo errore, che gli altri paesi non hanno fatto, potrebbe aver provocato 10000 decessi in piu' nella popolazione anziana italiana.
Penso dunque che sia necessario ed anche etico valutare con molta attenzione il nostro atteggiamento odierno e futuro verso « scienziati" e « governanti », facendo gli opportuni distinguo tra di loro.
Avrete capito che il proverbio napoletano postato all'inizio a me non piace.

 

martedì 12 luglio 2022

COME SAREBBE BELLO VIVERE IN DANIMARCA

Questa la traduzione letterale e completa delle indicazioni che il Ministero della Salute Danese fornisce sull' uso corretto delle mascherine. Non credo ci sia bisogno di un mio commento. Mi domando solo perchè la ragionevolezza e l'evidenza scientifica non fa più parte del bagaglio culturale degli "scienziati" italiani. Ho sottolineato alcuni passi per me estremamente importanti.


1. Quando sono consigliate le mascherine?

L'Autorità sanitaria danese raccomanda di indossare una mascherina nelle seguenti situazioni:  

  •     Se si è infettati da un nuovo coronavirus e si deve eccezionalmente interrompere l'autoisolamento, ad esempio se è necessario un trattamento
  •     Se si hanno sintomi significativi di covid-19 e non si può rimanere a casa, ad esempio se si sta facendo un test.
  •     Quando si sta effettuando il test per il nuovo coronavirus
  •     Nella sala d'attesa di un ambulatorio generale, del medico di guardia e di un ambulatorio specializzato in otorinolaringoiatria, poiché potrebbero esserci persone con sintomi respiratori.
  •     Se siete ad alto rischio di ammalarvi gravemente a causa del covid-19 e vi trovate in una situazione in cui può essere difficile mantenere le distanze o in assemblee in locali poco ventilati
  •     Se, in qualità di visitatori, avete bisogno di avere un contatto ravvicinato con una persona ad alto rischio, ad esempio una persona che vive in una casa di riposo o un parente in ospedale


2. Come utilizzare correttamente una maschera facciale

Le maschere facciali devono essere indossate correttamente per evitare di diffondere il virus e i batteri a voi stessi e agli altri.

  •     Prima dell'uso: Lavarsi le mani o usare un disinfettante per mani prima di indossare la maschera facciale.
  •     Individuare il lato anteriore della maschera. Per le maschere monouso, di solito è il lato colorato.
  •     Indossare la maschera facciale tenendo gli occhielli elastici. Assicurarsi che sia ben aderente al viso e che copra naso, guance e mento.
  •     Non toccare la maschera facciale durante l'uso. Cambiarla spesso e indossarne sempre una nuova se si bagna o si sporca.
  •     Rimuovere la maschera facciale afferrando gli occhielli elastici e gettarla immediatamente in un contenitore per rifiuti o in un cestino. Mettetela in un sacchetto fino a quando non potete gettarla nei rifiuti o se dovete riutilizzarla dopo averla usata per poco tempo. Mettere le maschere facciali in tessuto in un sacchetto e lavarle a 60 gradi.
  •     Dopo l'uso: Lavarsi le mani o usare un disinfettante per mani.


3. Chi è esonerato dall'uso delle maschere facciali

Le maschere facciali, gli schermi e le visiere devono essere indossati solo da persone in grado di indossarli e toglierli da sole. I bambini di età inferiore ai 12 anni sono esentati dall'indossare protezioni per il viso.

È consentito togliere la maschera facciale o la visiera - in tutto o in parte - se si ha un buon motivo per farlo, come ad esempio:

  •     Per mangiare o bere.
  •     Durante una conversazione con una persona che legge le labbra.
  •     Se si ha la sensazione di non riuscire a respirare e di soffocare quando si indossa una maschera facciale o una visiera, ad esempio se si soffre di BPCO o di ansia.
  •     Se la polizia vuole verificare la vostra identità.
  •     Se è necessario confortare qualcuno che, per vari motivi, è spaventato dalla vista di un facciale o di una visiera.
  •     Se la maschera facciale provoca un disagio significativo - peggiora le allergie, provoca eczemi o peggiora altre malattie della pelle.
  •     Condizioni fisiche o mentali che impediscono l'uso corretto o lo svolgimento di funzioni importanti - ad esempio, persone con problemi di vista o udito, inibizione dello sviluppo, paralisi, danni cerebrali, demenza o qualsiasi altra cosa che impedisca loro di indossare maschere facciali o visiere.

Tenete presente che potrebbe esserci un motivo perfettamente valido per cui una persona non indossa la maschera facciale, e che la causa non è sempre visibile.

Per documentare il motivo per cui non si indossa la maschera facciale, non è necessario produrre una prova sotto forma di certificato medico, ad esempio, e nessuno - né sui mezzi pubblici, né nei ristoranti, né nei negozi, ecc. - può richiedere tale documentazione. Non consigliamo di negare l'accesso o di allontanare le persone che, per i motivi sopra elencati, non possono indossare maschere o visiere. Vi preghiamo di concedere sempre il beneficio del dubbio.

L'Autorità sanitaria danese ha creato dei badge per i cittadini che desiderano segnalare che gli altri devono tenersi a distanza o che sono esentati dall'indossare maschere facciali/visori.

https://www.sst.dk/en/English/Corona-eng/Prevent-infection/Face-masks

domenica 10 luglio 2022

Valutazioni rischi-benefici vaccino (secondo Pfizer)

 

 


Interessante leggere il comunicato di Pfizer del 8 luglio, nel quale l'azienda comunica la presentazione ad EMA della richiesta per l'autorizzazione di emergenza della vaccinazione (tre dosi) nei bambini di 6 mesi-5 anni.

Nello specifico, è opportuno leggere il paragrafo dal titolo:

Dichiarazioni previsionali di BioNTech

Il presente comunicato stampa contiene "dichiarazioni previsionali" di BioNTech ai sensi del Private Securities Litigation Reform Act del 1995. Tali dichiarazioni previsionali possono includere, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, dichiarazioni relative a: gli sforzi di BioNTech per combattere la COVID-19; la collaborazione tra BioNTech e Pfizer, compreso il programma per lo sviluppo di un vaccino contro la COVID-19 e COMIRNATY (vaccino contro la COVID-19, mRNA) (BNT162b2) (compreso il potenziale nei bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 5 anni e le presentazioni regolamentari pianificate, compresa la presentazione di una EUA negli Stati Uniti, valutazioni qualitative dei dati disponibili, dei benefici potenziali, delle aspettative per gli studi clinici, dei tempi previsti per la presentazione delle domande di autorizzazione, delle approvazioni o delle autorizzazioni regolamentari e della produzione, distribuzione e fornitura previste); le nostre aspettative riguardo alle caratteristiche potenziali di BNT162b2 nei nostri studi clinici, negli studi con dati reali e/o nell'uso commerciale sulla base dei dati osservati fino ad oggi; i dati preclinici e clinici (compresi i dati di Fase 1/2/3 o Fase 4), inclusi i dati descrittivi discussi nel presente comunicato, per BNT162b2 o qualsiasi altro candidato vaccino del programma BNT162 in uno qualsiasi dei nostri studi in ambito pediatrico, adolescenziale o adulto o le prove reali, inclusa la possibilità di nuovi dati preclinici, clinici o di sicurezza sfavorevoli, compreso il rischio che i risultati finali o formali dello studio clinico possano differire dai dati topline; la capacità di BNT162b2 o di un futuro vaccino di prevenire la COVID-19 causata da varianti virali emergenti; il momento previsto per ulteriori letture dei dati di efficacia di BNT162b2 nei nostri studi clinici; la natura dei dati clinici, che sono soggetti a revisione paritaria, revisione normativa e interpretazione del mercato; l'uso diffuso di BNT162b2 porterà a nuove informazioni sull'efficacia, la sicurezza o altri sviluppi, compreso il rischio di ulteriori reazioni avverse, alcune delle quali potrebbero essere gravi; i tempi di presentazione dei dati relativi a BNT162, o a qualsiasi vaccino futuro, in popolazioni aggiuntive (compresi i bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 5 anni, i potenziali richiami annuali o le rivaccinazioni), o il ricevimento di un'approvazione all'immissione in commercio o di un'autorizzazione all'uso in caso di emergenza o di un'autorizzazione equivalente, compresi gli emendamenti o le variazioni a tali autorizzazioni, compresa la determinazione se i benefici del vaccino superano i rischi noti e la determinazione dell'efficacia del vaccino e, in caso di approvazione, del suo successo commerciale; lo sviluppo di altre formulazioni di vaccino, dosi di richiamo o potenziali futuri richiami annuali o rivaccinazioni o nuovi vaccini basati su varianti; il nostro piano di spedizione e stoccaggio previsto, compresa la durata di conservazione stimata del prodotto a varie temperature; la capacità di BioNTech di fornire le quantità di BNT162 per supportare lo sviluppo clinico e la domanda del mercato, comprese le nostre stime di produzione per il 2022; le sfide legate alla fiducia o alla consapevolezza del pubblico nei confronti dei vaccini; le decisioni delle autorità regolatorie che hanno un impatto sull'etichettatura o sulla commercializzazione, sui processi di produzione, sulla sicurezza e/o su altre questioni che potrebbero influire sulla disponibilità o sul potenziale commerciale di un vaccino, compreso lo sviluppo di prodotti o terapie da parte di altre aziende; le interruzioni dei rapporti tra noi e i nostri partner di collaborazione, i siti di sperimentazione clinica o i fornitori terzi; il rischio che la domanda di qualsiasi prodotto possa ridursi o non esistere più; la disponibilità di materie prime per la produzione di BNT162 o di altre formulazioni di vaccino; le sfide legate alla formulazione del nostro vaccino, al programma di dosaggio e ai relativi requisiti di conservazione, distribuzione e somministrazione, compresi i rischi legati alla conservazione e alla manipolazione dopo la consegna; e le incertezze relative all'impatto di COVID-19 sulle sperimentazioni, sull'attività e sulle operazioni generali di BioNTech. Tutte le dichiarazioni previsionali contenute nel presente comunicato stampa si basano sulle attuali aspettative e convinzioni di BioNTech in merito agli eventi futuri e sono soggette a una serie di rischi e incertezze che potrebbero far sì che i risultati effettivi differiscano materialmente e negativamente da quelli riportati o impliciti in tali dichiarazioni previsionali. Tali rischi e incertezze includono, a titolo esemplificativo: la capacità di raggiungere gli endpoint predefiniti negli studi clinici; la concorrenza per la creazione di un vaccino per COVID-19; la capacità di produrre risultati clinici o di altro tipo comparabili, tra cui il tasso dichiarato di efficacia del vaccino e il profilo di sicurezza e tollerabilità osservato finora, nel prosieguo della sperimentazione o in popolazioni più ampie e diversificate al momento della commercializzazione; la capacità di scalare efficacemente le nostre capacità produttive; e altre potenziali difficoltà.

 

NON C'E' CHE DIRE: I PRIMI AD AVERE DUBBI SONO PROPRIO LORO!!!


https://www.pfizer.com/news/announcements/pfizer-and-biontech-submit-variation-ema-vaccination-children-6-months-less-than-5-years


sabato 9 luglio 2022

Sull'importanza della sorveglianza attiva

 

Rispetto al problema della miocardite postvaccino questo articolo ribadisce l'importanza della sorveglianza attiva rispetto alla stima "reale" di questo effetto avverso. Ci racconta infatti che in Ontario, dove oltretutto la segnalazione di effetti avversi vaccinali da parte dei medici è obbligatoria per legge, dal momento in cui è stata messa in atto quella che viene definita "sorveglianza rafforzata", il numero dei casi di miocardite rilevati è aumentato di ben 3 volte rispetto al periodo precedente.

L'interrogativo che l'articolo si pone nel suo stesso titolo è perciò:

Per quanto tempo ancora questi segnali verranno ignorati?

____________________________

 Due nuovi studi sulla miocardite/pericardite dopo la vaccinazione con mRNA sono stati pubblicati su importanti riviste specializzate.

Entrambi si basano su campioni di popolazione molto ampi.

Il primo è stato pubblicato su Nature (https://www.nature.com/articles/s41467-022-31401-5) e si basa su uno studio caso-controllo condotto in Francia.

Il secondo, pubblicato su JAMA (https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2793551?resultClick=1), contiene un'analisi delle cartelle cliniche elettroniche dell'Ontario, in Canada.

Entrambi gli studi hanno rilevato tassi di miocardite significativamente più elevati, soprattutto nei maschi più giovani, rispetto a quanto riconosciuto pubblicamente dai governi.

Questo tweet fornisce una sintesi dei risultati: https://threadreaderapp.com/thread/1541077107559739392.html

È molto preoccupante che nessuno dei due studi includa dati successivi al richiamo, che sembra esporre il ricevente a un ulteriore rischio di miocardite.

Un aspetto interessante del documento dell'Ontario è che riporta i tassi di incidenti separatamente per due periodi:

    Il periodo tra il 14 dicembre 2020 e il 4 settembre 2021.
    Il periodo tra il 1° giugno 2021 e il 4 settembre 2021 (un sottoinsieme di quanto sopra).

Il 1° giugno 2021 è stato introdotto un sistema di "sorveglianza rafforzata" che "comprendeva comunicazioni agli operatori sanitari da parte del governo provinciale e dell'agenzia di sanità pubblica, algoritmi ospedalieri per le indagini cliniche e la gestione, e istruzioni sulla segnalazione degli eventi al sistema di sorveglianza passiva della sicurezza vaccinale".

Di seguito è riportata l'incidenza di miocarditi e pericarditi che soddisfano i criteri diagnostici utilizzati dagli autori dopo ciascuna delle dosi 1 e 2 in ciascun periodo:



Segue un calcolo, per la verità estremamente grossolano, nel tentativo di stimare l'effetto dei requisiti di segnalazione della "sorveglianza rafforzata" sui tassi di incidenza riportati:

Dai dati ufficiali del governo canadese si evince che al 1° giugno 2021 circa il 56% della popolazione dell'Ontario aveva ricevuto una dose di vaccino; tale percentuale è salita al 73% entro il 4 settembre 2021 - un ulteriore 17% della popolazione.

Per quanto riguarda le seconde dosi, al 1° giugno circa il 5% aveva ricevuto due dosi ("completamente vaccinato"), mentre al 4 settembre la percentuale era salita al 68%, con un aumento del 63%.

Utilizzando le percentuali di vaccinati e i numeri diagnosticati prima del 1° giugno, è possibile stimare quali sarebbero i numeri attesi se non si fosse fatto ricorso alla sorveglianza rafforzata. Ignorando le differenze nei gruppi di età vaccinati, se il tasso di segnalazione fosse rimasto invariato prima e dopo il 1° giugno, ci saremmo aspettati all'incirca:

Per le segnalazioni dopo la dose 1: [17 / 56] x 50 = 15 casi da segnalare nel periodo successivo, rispetto ai 40 effettivamente segnalati.

Per le segnalazioni dopo la dose 2: [63 / 5] x 5 = 63 casi da segnalare nel periodo successivo, rispetto ai 202 effettivamente segnalati.

Possiamo quindi concludere che l'implementazione di una sorveglianza rafforzata delle segnalazioni per miocardite/pericardite ha indotto una triplicazione circa delle segnalazioni ricevute.

Ciò appare ancora più significativo se si considera che, secondo il documento, "in Ontario, la segnalazione di eventi avversi a seguito di immunizzazione da parte degli operatori sanitari è obbligatoria per legge".

Da ciò si può concludere con pochi dubbi che, in assenza di una "sorveglianza rafforzata", la miocardite è stata significativamente sotto-segnalata, anche nei casi in cui i medici avevano l'obbligo legale di segnalarla.

Se può verificarsi una tale sotto-segnalazione a un sistema apparentemente obbligatorio, cosa ci suggerisce il livello di segnalazione a sistemi interamente volontari come VAERS, che - attraverso la sua interfaccia macchinosa e lunga e gli avvertimenti di responsabilità penale per l'inserimento di informazioni errate - sembra scoraggiare attivamente le persone dall'inserire i dati?

articolo: https://www.hartgroup.org/more-worrying-data-on-myocarditis-pericarditis/


venerdì 8 luglio 2022

Il grido di allarme dei neuropsichiatri infantili francesi

 


 

Il disagio adolescenziale è un problema che nasce ben prima del Covid19, ma è certo che le strategie messe in atto per il suo contrasto lo hanno fatto aumentare in maniera (e questa volta il termine è assolutamente corretto) esponenziale. Io, lo ammetto, sono molto preoccupato, anche perchè non riesco ad intravedere alcuna comprensione di questo fenomeno da parte dei nostri governanti e alcuna inversione di tendenza rispetto ai loro atti decisionali; anzi mi aspetto, con la ripresa delle scuole, una rigidità ancora maggiore di quella che abbiamo sperimentato in questi due anni e mezzo.

Questa è la traduzione dell'articolo apparso oggi su Le Monde:

 

"In Francia, nel 2022, bambini e adolescenti moriranno di sofferenza psicologica a causa della mancanza di cure e di considerazione da parte della società".
La disintegrazione delle strutture di assistenza impedisce ai caregiver di esercitare la loro funzione di ultima linea di difesa contro le tentazioni suicide tra i giovani, il cui massiccio aumento è stato attestato, avvertono i neuropsichiatri infantili in un articolo co-firmato da oltre 700 professionisti che si occupano di bambini e adolescenti
.

Di fronte alla massiccia espansione degli atti di suicidio tra gli adolescenti e i preadolescenti tra il 2019 e il 2021, come attestato da Santé publique France (Analisi degli indicatori costantemente monitorati, 7 febbraio 2022), i servizi di psichiatria pediatrica e infantile sono sovraccarichi.

In Francia, nel 2022, i bambini e gli adolescenti, in particolare le ragazze molto giovani, muoiono di psicosi a causa della mancanza di cure e di considerazione da parte della società. Il silenzio che ha seguito l'oggettivazione di questo grave problema di salute la dice lunga sull'indifferenza e l'impotenza di una società consapevole di esporre i propri giovani alla disperazione. 

L'impatto di Covid è una spiegazione spesso avanzata in modo piuttosto semplicistico. Ma la psichiatria, in quanto luogo in cui si affronta la sofferenza mentale, offre una prospettiva più ampia. Per noi che trattiamo gli adolescenti, le cause complesse e cumulative erano già identificabili prima della pandemia. I tentativi di suicidio da parte dei giovani erano già in aumento in Francia e il tasso di suicidio nella popolazione generale era superiore a quello della maggior parte dei Paesi europei (Santé publique France, Bulletin épidémiologique hebdomadaire, 05/02/19).


Le conseguenze di Covid-19

Queste cause multifattoriali di sofferenza psicologica nei giovani si rivelano nel corso della cura, a livello individuale, familiare e sociale.

Le restrizioni legate alla coabitazione hanno impedito agli adolescenti di esplorare al di fuori della famiglia. I sintomi legati alla paura e al controllo (fobie, anoressia, somatizzazione...) sono particolarmente aumentati durante questo periodo di ritiro.
La gestione di Covid ha così rafforzato una traiettoria sociale già ben avviata nella direzione della riduzione delle opportunità di incontro con gli esseri umani, sotto l'effetto degli algoritmi e dell'informatizzazione di massa dei servizi alla persona, che ora si estendono anche alle cure.
La debolezza del tessuto sociale (supporto familiare e integrazione sociale) è un fattore prognostico importante nei problemi di suicidio. La sua fragilità in Francia e il sentimento di isolamento dei giovani erano già stati ben identificati nelle analisi sociologiche sul suicidio, in particolare rispetto ai Paesi dell'Europa meridionale, come dimostra lo studio della Fondation de France "Les solitudes en France 2020".


Bisogni di base non materiali

Dal 2010, le relazioni virtuali hanno preso il sopravvento sulle relazioni sociali fisicamente incarnate.

 Dal 2020, in parallelo al rafforzamento di queste distanze, gli adolescenti hanno mostrato una chiara recrudescenza dei sintomi di "derealizzazione", segni di un sé sopraffatto dallo stress al punto da non abitare più il proprio corpo o la realtà.
Sono sintomi gravi, ma possono cessare grazie alle parole, alle cure fisiche, alle relazioni in presenza di altri, alle azioni condivise: tutte queste risposte possono essere sviluppate anche al di fuori dell'ambito medico. La natura della sofferenza degli adolescenti e il ritmo dei loro sintomi, legati al calendario scolastico, rivelano una forte pressione scolastica, che si aggiunge ai frequenti casi di molestie in questo contesto. La loro sensazione di non essere all'altezza mostra la difficoltà di affrontare un sistema competitivo, dove non c'è abbastanza spazio per l'incontro e la cooperazione e dove la richiesta di conformarsi va fuori controllo a scapito dello sviluppo personale. Inoltre, la maggior parte dei giovani ricoverati incontra una reale difficoltà nell'ambiente a tenere conto dei loro bisogni fondamentali diversi da quelli materiali: bisogni di tempo condiviso, attenzione, cura emotiva, regole e sostegno.
Tessuto sociale e supporto associativo insufficienti. A ciò si aggiungono atti o abusi che danneggiano la loro salute, come dimostra l'alta incidenza della violenza sessuale (stupri o toccamenti), che colpisce circa un quarto dei giovani tra i 13 e i 18 anni ricoverati in psichiatria (secondo i dati dell'Institut mutualiste Montsouris), e per la quale vi è una grave mancanza di risorse per la prevenzione e il trattamento. Per il resto, queste situazioni sono attualmente altamente medicalizzate.
A livello familiare, il dispiegamento della genitorialità è alterato dallo stress professionale e personale, rafforzato dall'inadeguatezza del tessuto sociale e del sostegno associativo. Questo impedisce la realizzazione collettiva dell'educazione di un bambino, che viene quindi lasciata ad adulti isolati e non adeguatamente supportati: ma non ci vuole "un intero villaggio per crescere un bambino"?
L'onnipresenza dell'angoscia di morte durante una pandemia ha rivelato l'importanza fondamentale di un progetto sociale collettivo dalla parte dei vivi e l'assunzione di rischi che vi sono insiti, al di là della sopravvivenza fisica. Nei momenti di avversità, come nella vita in generale, la sofferenza psicologica generata da una situazione è molto più legata all'impossibilità di dare un senso (valori e obiettivi condivisi) che alla situazione stessa, senza la quale qualsiasi realtà difficile può diventare traumatica.
I giovani hanno ben chiare le sfide del cambiamento climatico e della tutela della vita, e l'inazione collettiva li lascia soli in prima linea di fronte a un futuro preoccupante. L'immobilismo e la negazione creano una dissociazione tra la percezione di una grave minaccia e la mancata protezione da parte degli adulti. A ciò si aggiunge la censura delle azioni compiute da alcuni giovani. Eppure il coinvolgimento nell'azione civica è una delle migliori garanzie di integrazione sociale e di lotta contro l'ansia e l'impotenza. Per la società, la gioventù rappresenta la ricchezza di uno sguardo nuovo, l'impulso all'azione e alla creatività, che costituisce il principale potenziale di trasformazione, a condizione che abbia lo spazio necessario per esercitare il suo ruolo.
La disgregazione delle strutture di assistenza oggi impedisce ai caregiver di esercitare la loro funzione di ultimo baluardo contro il suicidio. Questo baluardo richiede di essere accoglienti, rassicuranti e presenti, nella durata e nella continuità del legame, per beneficiare di tempo e disponibilità. Questi atti disperati non riguardano solo la psichiatria, ma la società nel suo complesso. Spetta alla società ascoltare questo messaggio e rispondervi mettendosi in discussione, impegnandosi al servizio del legame umano e del rispetto per i viventi.

I firmatari di questa tribuna sono Marion Robin, neuropsichiatra infantile, Parigi; Pablo Votadoro, neuropsichiatra infantile, Parigi, oltre a più di 700 cofirmatari, professionisti nel campo dell'assistenza ai bambini e agli adolescenti, il cui elenco completo è disponibile cliccando su questo link: https://tribuneprotectado.wixsite.com/monsite

                                             _____________________________________

articolo:  https://www.lemonde.fr/idees/article/2022/07/08/en-france-en-2022-des-enfants-et-adolescents-meurent-de-souffrance-psychique-par-manque-de-soins-et-de-prise-en-compte-societale_6133925_3232.html

Ai primi sintomi fatevi subito il tampone!

  Attenzione! In questo post uso la provocazione e l’ironia. E’ una precisazione che ho imparato essere necessaria in social come FB. Veniam...