sabato 2 luglio 2022

Articolo di Repubblica

 

Molti stanno postando questo articolo di Repubblica e lo stanno salutando con piacere riscontrando in esso almeno un inizio di ripensamento rispetto alla linea editoriale fin qui qui tenuta da quel giornale. Io invece sono ancora più arrabbiato di prima. Infatti, a fronte di un titolo corretto, Repubblica, invece di esaminare con onestà i dati dello studio dell' ISS, continua, manipolandoli scorrettamente, nella sua campagna pro vaccino pediatrico. Nell'articolo si parla infatti di un vaccino che comunque protegge dalle forme gravi (quelle di cui i bambini non soffrono), di un dosaggio forse troppo basso per i bambini (che forse dovrebbe dunque essere aumentato), della importanza di un vaccino aggiornato con cui vaccinarli, e della necessità, per ovviare al piccolo incoveniente che il vaccino non funziona, di una dose booster anche per loro.
Ma il mio nervosismo giunge a livelli stratosferici quando poi leggo, testuale: "Chiaramente i vaccini non servono solo a evitare una grave malattia, il loro beneficio va visto anche in un'ottica educativa e sociale; se protetti dall'infezione, i bambini possono andare a scuola, fare sport e altre attività insieme, senza trasmettere il virus ad altri"
Quello cioè che Draghi diceva esattemente un anno fa e che è stato clamorosamente e inequivocabilmente smentito nei fatti.
Ma come si fa a continuare così? Ma neanche più un minimo di pudore e di vergogna?
Ovviamente poi, neanche il minimo accenno ai possibili effetti avversi.
Ora è pur vero che la grande maggioranza dei lettori si ferma al titolo e quindi un articolo del genere potrebbe essere considerato positivo considerando i lettori attuali di quel giornale ma io, mi dispiace, non riesco a non essere arrabbiato anche perchè di quel giornale sono stato, fino a non moltissimo tempo fa, assiduo lettore fin dal suo primo numero
 
 

 

Nessun commento:

Posta un commento

Ai primi sintomi fatevi subito il tampone!

  Attenzione! In questo post uso la provocazione e l’ironia. E’ una precisazione che ho imparato essere necessaria in social come FB. Veniam...