La verità sul Covid dal Giappone Mentre il Giappone affronta la sua ottava ondata di covid, si prospetta un ritorno alla normalità Tom Jefferson e Carl Heneghan 25 gennaio
Il Giappone è una nazione nota per l'attenzione rigorosa all'arrivo e alla diffusione dei virus respiratori e, un tempo, era il più grande utilizzatore al mondo di antivirali per l'influenza. A un certo punto, il Giappone rappresentava il 70-80% di tutto l'uso di Tamiflu a livello globale. L'adesione all'uso della mascherina è sempre stata alta, anche prima della pandemia, e le autorità giapponesi hanno mantenuto restrizioni sociali e di viaggio fin dall'inizio della pandemia. Più della metà della popolazione giapponese di età superiore ai 65 anni ha ricevuto cinque cicli di vaccino. Il 10 gennaio il Giappone ha eliminato le restrizioni ai viaggi, a parte la prescrizione di test per i viaggiatori cinesi. Ora raccomanda di indossare le mascherine solo in ambienti chiusi e solo se si parla con qualcuno a meno di 2 metri di distanza nelle aree affollate:
Questo significa che la circolazione della SARS-CoV-2 è in discesa, che il virus ha abbandonato il Paese del Sol Levante e che le misure messe in atto funzionano? Stranamente, sembra che sia vero il contrario. Secondo Worldometers:
Il 19 gennaio ci sono stati 96.392 nuovi casi e 451 nuovi decessi, il massimo giornaliero registrato. Supponiamo che "attivi" significhi esattamente questo: persone che hanno la malattia attiva e sono in grado di infettare i loro contatti e supponiamo anche che i decessi siano in persone positive alla SARS-CoV-2 e che il virus abbia contribuito in modo sostanziale al decesso. Alla luce di questo aumento, perché il governo giapponese ha allentato le restrizioni ai viaggi e l'obbligo di indossare le mascherine? Sembra che il primo ministro ne abbia abbastanza, visto che il Giappone sta affrontando la sua ottava ondata di Covid: un ritorno alla normalità potrebbe essere in programma. Il premier ha annunciato il declassamento dello status ufficiale della Sars-CoV-2 all'equivalente dell'influenza stagionale. Il Giappone non ha imposto per legge le chiusure. La maggior parte delle misure statali erano costituite da inviti e istruzioni. Tuttavia, la partecipazione della popolazione è stata elevata per tutta la durata della pandemia e non è chiaro cosa accadrà in seguito in una delle popolazioni più caute al mondo per quanto riguarda gli agenti patogeni respiratori. Come ha sottolineato un collega substacker, è meraviglioso leggere il commento del direttore dell'Associazione medica giapponese: "Ci sono molte cose che non sappiamo e non abbiamo prove". Benvenuti nel club.
P.S. il post ci dice che più della metà della popolazione giapponese ha ricevuto la quinta dose di vaccino. Ritengo perciò utile e doveroso ricordare qui le parole di Mario Draghi
L'allarme per l'India, l'anno scorso ad aprile, durò 2 settimane. Quello attuale per la Cina è durato suppergiù lo stesso periodo di tempo, come d'altronde alcuni di noi avevano pronosticato.
Questo l'articolo di Reuters:
PECHINO, 21 gennaio (Reuters) - La possibilità di una forte ripresa della COVID-19 in Cina nei prossimi due o tre mesi è remota, dato che l'80% delle persone è stato infettato, ha detto sabato un importante scienziato del governo.
Il movimento di massa delle persone durante le festività del Capodanno lunare potrebbe diffondere la pandemia, aumentando le infezioni in alcune aree, ma una seconda ondata di COVID è improbabile nel breve termine, ha dichiarato Wu Zunyou, epidemiologo capo del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, sulla piattaforma di social media Weibo.
Centinaia di milioni di cinesi stanno viaggiando attraverso il Paese per le vacanze, che erano state sospese in base alle recenti restrizioni sulla COVID, sollevando il timore di nuovi focolai nelle aree rurali meno attrezzate per gestire epidemie di grandi dimensioni.
La Cina ha superato il picco di pazienti affetti da COVID nelle cliniche per la febbre, nei pronto soccorso e in condizioni critiche, ha dichiarato giovedì un funzionario della Commissione nazionale per la salute.
Quasi 60.000 persone affette da COVID erano morte in ospedale al 12 gennaio, circa un mese dopo che la Cina aveva bruscamente smantellato la sua politica zero-COVID, secondo i dati del governo.
Ma alcuni esperti hanno detto che questa cifra probabilmente sottovaluta l'intero impatto, perché esclude coloro che muoiono a casa e perché molti medici hanno detto di essere scoraggiati dal dichiarare la COVID come causa di morte.
Faccio notare che si parla di 60.000 decessi, che credo si riferiscano, come la quasi totalità assoluta degli attuali decessi Covid in Italia e nel mondo intero, a over 85enni o a persone con gravi patologie. Nell'articolo si dice anche che alcuni esperti ritengono che il numero sia sottostimato. Facciamo allora l'ipotesi che il numero sia 3 volte superiore, cioè 180.000. Visto che la popolazione della Cina è di 1,5 miliardi, parliamo comunque di una mortalità inferiore allo 0,02%. Faccio inoltre notare, per una migliore comprensione di questo 0,02%, che il tasso di mortalità, in Italia, per le persone over 80, per tutte le cause, è del 14,8%. Insomma, dopo gli 80 anni, in Italia e nel resto del mondo, è più comune morire! Questa precisazione unicamente per lasciare spazio ai numeri e non alle emozioni.
Carri armati da Usa, Polonia e presto Germania da una parte, proiettili dalla Corea e droni dall'Iran dall'altra.
Dovrebbe essere chiaro a tutti che ci stiamo incamminando, inesorabilmente, verso la terza guerra mondiale con il coinvolgimento ineluttabile della NATO nel conflitto.
E dovrebbe essere altrettanto chiaro che il progetto di sconfiggere una nazione come la Russia, anche se in teoria possibile, porterebbe a danni irreversibili anche per tutti noi visto l'arsenale nucleare di cui dispone e la certezza dovuta alla esperienza, dai tempi di Napoleone in poi, che la Russia non ha mai accettato di poter essere sconfitta, anzi.
E' ovvio che l'Europa stia facendo gli interessi degli USA che in questa guerra stanno portando avanti un loro vecchio progetto (il collasso della Russia) e stanno realizzando grandi affari (industria bellica e gas rivenduto a noi a prezzi 4-5 volte più alti che in patria), ma perchè non pensa anche ai nostri di interessi e, soprattutto, a ciò che sta subendo il popolo ucraino che, al momento, è la vera vittima di questa guerra?
Capisco (ma non giustifico) gli Stati Uniti che, non avendo mai vissuto sul proprio territorio gli orrori della guerra, non sanno cosa significhi rispetto alla popolazione civile e se ne infischiano, ma noi questi orrori li abbiamo vissuti, eccome, e sarebbe ragionevole non correre il rischio di viverli ancora.
Eppure non c'è uno, dico uno, che si alzi per avvertire del pericolo, anzi si permette la presenza di Zelensky a Sanremo per alimentare sempre più questa commedia tragica il cui finale drammatico è già scritto.
Sono incredulo e addolorato. La mia preoccupazione non riguarda me, sono anziano, ma i miei figli e i miei nipoti che non si meritano un futuro come quello che stiamo loro preparando.
Una volta canzoni come queste ci emozionavano, oggi, purtroppo, se n'è perso perfino il ricordo! Va molto più di moda il "fuck Putin!" dei Maneskin!
Ancora oggi per poter entrare in un ospedale, un ambulatorio, una RSA
è necessaria la mascherina e per poter essere ricoverati un tampone.
Si ritornerà, prima o poi, alla normalità?
Oggi sono un po’
pessimista e la mia risposta è: no, non finirà mai, mascherine e
tamponi pre-ricovero rimarranno per sempre!
Anche se il
coronavirus non è più un problema e nella maggioranza della
popolazione il timore non c’è più, non prevedo alcuna intenzione
di eliminare queste regole assurde e tornare all’uso della ragione.
I media, per tentare
di mantenere alta la paura, continuano, è vero, a parlare di Kraken
e Orthrus, ma questo serve solo a far felici gli ipocondriaci che,
con il Covid, hanno finalmente potuto sdoganare la loro patologia
psichiatrica e non hanno più alcuna vergogna o pudore a esibirla in pubblico.
E oltrertutto non
c’è neanche più l’interesse da parte di Bigpharma a mantenere
alto il livello di panico. In fondo loro i vaccini li hanno già
venduti, hanno già in tasca, Pfizer in primis, contratti per 4,6
miliardi di dosi in Europa anche per i prossimi anni, e certamente
non può loro importare alcunchè che poi i vaccini verranno buttati
nell’immondizia perché nel prossimo futuro, per ovvie ragioni legate al rischio di effetti avversi e alla sempre maggiore benignità della malattia, saranno consigliati solo agli anziani e
nessun altro se li vorrà fare.
Stanno sicuramente
già pensando ai prossimi prodotti, ovviamente indispensabili (e
forse anche obbligatori), da lanciare sul mercato.
Perchè credo che
tamponi e mascherine non saranno aboliti?
Perchè penso a ciò
che è successo dopo le Twin Towers riguardo ai viaggi in aereo.
Vi ricordate? Furono
emanate regole rigidissime per l’imbarco, alcune comprensibili come
il passaggio attraverso il metal detector, altre prive di qualsiasi
significato.
Ancora oggi, dopo 22
anni, nessun di noi può portare una bottiglietta d’acqua con sé,
anche se tutti quanti, in primis i controllori, siano consapevoli che
si tratta di una enorme cretinata. Perciò assistiamo, ad ogni imbarco, a code
infinite per i controlli e a trattative interminabili per poter
imbarcare un dentifricio mezzo usato o uno sciroppo per la tosse.
A me, ad esempio,
ultimamente è stata confiscata una palla di vetro (la torre Eiffel
con la neve, un desiderio del mio nipotino) perché non si
poteva stabilire se il liquido all’interno fosse superiore o meno
ai 100 ml consentiti.
A nessuno, in questi
22 anni, è venuto in mente (probabilmente perché avrebbe
interrotto un business significativo reso possibile dall’emergenza, business che si ripete oggi, amplificato all'ennesima potenza)
che forse sarebbe stato opportuno eliminare queste regole irrazionali
e rendere più facile la vita ai passeggeri. Ma a nessuno, in fondo,
è venuto neanche in mente di protestare e chiedere le ragioni per le
quali viene ancora imposta una regola, peraltro del tutto inutile,
che produce un’oggettiva difficoltà a tutti i viaggiatori.
E allora permettemi di citare Dostoevskij (e scusatemi se ho scelto
un russo😀): “Un essere che si abitua a tutto: ecco, penso, la
migliore definizione che si possa dare all'uomo”.
Ed è proprio questo
ciò che in definitiva ci frega tutti quanti!
Questa notizia è utile per comprendere meglio la preparazione scientifica e la mentalità delle star della epidemiologia e della virologia che ci hanno allietato in questi anni e delle quali la Viola è una dei più importanti rappresentanti. A parte la inconsistenza scientifica del suo argomentare (ci sono fior di studi che dimostrano come un moderato e consapevole consumo di vino protegge da numerose malattie per via delle sostanze, bioflavonoidi, acidi fenolici e stilbeni, in esso contenuti) è interessante analizzare come la "scienziata" ha strutturato il suo discorso. "Chi beve ha il cervello più piccolo", cioè è una persona con ridotte capacità intellettuali che, proprio per la sua insufficienza mentale, non potrà mai comprendere ciò che noi, veri scienziati, sappiamo bene e consigliamo. E proprio per questa sua "ignoranza costituzionale" non potremo mai convincerlo. Dunque ben vengano tutti i provvedimenti che lo "obbligano" a fare ciò che noi reputiamo giusto e le "punizioni" se non si vuole adeguare.
Qualcosa di già visto, no?
Ma poi, come dare credito a persone che non sanno cosa sia il piacere di una serata con gli amici e due bicchieri di buon vino, situazione che rappresenta il miglior "farmaco" possibile per i malanni della vita?
Lasciamo dunque la Viola alla sua passeggiata solitaria alla fine della quale la attende il benefico succo di pomodoro (ma mi raccomando, senza pepe e/o tabasco) e noi continuiamo, tranquilli e felici, a goderci un buon bicchiere di amarone, se possibile insieme a tanti amici!
si parla della trattativa, già censurata dalla Mediatrice e dalla Corte dei Conti
dell ’Ue, che ha fatto salire a oltre 4,6 miliardi di dosi la
dotazione disponibile per i 450 mila cittadini dell’Unione.
ci siamo poi ritrovati con centinaia di milioni di dosi
Pfizer/ Biontech scadute, circa 30 milioni solo in Italia nel 2022 e
quest’anno potrebbero essere di più.
l’Italia riceve 107 milioni di dosi tra settembre 2022
e giugno 2023, sono troppe anche perché il booster è
raccomandato soprattutto agli over 60.
Faccio solo notare che sono state previste 10 dosi per ogni cittadino europeo attraverso una trattativa privata tra Pfizer e Von der Leyen, di cui nessuno sa nulla. Ma non viene, anche a voi, qualche dubbio che il coronavirus c'entri ben poco con quello che è successo in questi ultimi 3 anni?
Oggi, abbandonando la modestia, voglio pubblicare il mio cursus honorum su Facebook. 😀
Non male, vero?
Voglio anche condividere i due post che mi hanno fruttato le due condanne più lunghe, ognuno 30 giorni di sospensione.
Il primo, il 1 agosto 2022:
Il secondo, la cui condanna terminerà il 9 febbraio:
Consentitemi dunque di mostrare un po' di vanità esibendo con orgoglio le mie medaglie al valore. 😀😀😀
P.S. ovviamente devo riconoscere il merito di tutto ciò agli infaticabili delatori anonimi che continuano il loro lavoro senza pausa alcuna. Mi piacerebbe conoscerli, per poterli ringraziare personalmente! 😜😜😜
"Il lockdown è stato imposto in Austria per salvare vite umane e prevenire il sovraccarico di casi gravi di COVID negli ospedali e nelle unità di terapia intensiva. Queste aspettative potrebbero non essere state soddisfatte, in quanto è stato dimostrato che misure restrittive non farmacologiche come il lockdown probabilmente non impediscono in modo significativo la diffusione della malattia né riducono la mortalità. Un'analisi approfondita delle risposte differenziate degli Stati Uniti alla pandemia ha rivelato che né le serrate né la chiusura delle scuole hanno avuto un effetto positivo significativo sulla salute. I dati che emergono indicano che gli effetti negativi delle chiusure e soprattutto della chiusura delle scuole possono superare di gran lunga i possibili benefici, portando a una perdita netta di anni di vita nella popolazione, soprattutto nel lungo periodo. Attualmente, i dati concreti sugli effetti negativi della chiusura delle scuole sono scarsi e descrivono solo gli effetti che sono ancora rilevabili. Possiamo solo ipotizzare possibili effetti sull'aspettativa di vita e sulla mortalità negli anni a venire. Studi futuri che indagano su questi temi in modo prospettico ci permetteranno di confermare ulteriormente l'ipotesi di un rapporto rischio-beneficio negativo. Alla luce delle migliori evidenze attualmente disponibili, dobbiamo consigliare ai responsabili politici di astenersi dalle chiusure e soprattutto dalle chiusure delle scuole e di concentrarsi su strategie alternative per combattere le pandemie, come la protezione mirata dei gruppi vulnerabili, invece di rischiare danni senza precedenti per l'intera popolazione."
Quello che più mi colpisce, da pediatra, è la tabella che si riferisce alla diminuizione delle prestazioni sanitarie erogate, specificata per tipologia, negli anni 2019 e 2020. Una significativa diminuizione per tutti i tipi di prestazione, ma un aumento, altrettanto significativo, solo per ciò che riguarda gli interventi psichiatrici e, soprattutto, gli interventi psichiatrici sui bambini.
Ribadisco ancora una volta il mio pensiero: i bambini e gli adolescenti sono stati la categoria più danneggiata (lockdown, chiusura scuole e DAD prima, vaccinazioni e green pass poi) dalla strategia adottata per contrastare il Covid. E l'Italia rimane il capofila delle nazioni che hanno adottato i provvedimenti più rigidi che si sono rivelati non soltanto del tutto inutili, ma anche, purtroppo, estremamente dannosi. Uno stato che si è totalmente disinteressato dell'infanzia, preoccupato solo, oltretutto con provvedimenti inefficaci e disastrosi, di proteggere gli anziani. E tutto questo mi indigna profondamente!
E' doveroso, sia dal punto di vista morale che da quello fattuale, che ognuno di noi non dimentichi mai più ciò che è successo in questi ultimi tre anni! E che l'indignazione, la rabbia, il disgusto non subisca cali di tensione! Mai!
Ringrazio Armando Schiaffini per il suo lavoro meritorio di aver creato questo video di 40 minuti, la cui visione consiglio a tutti, anche se l'effetto non sarà certamente rilassante.
Mai dimenticare ciò che è successo e mai dimenticare i personaggi che sono stati i protagonisti e i registi di questa commedia tragica!
Peccato che lo studio al quale l'articolo fa riferimento (https://www.mdpi.com/2076-393X/11/1/31), nonostante il titolo che gli autori hanno scelto, riporti dati del tutto diversi: "Come accennato, mentre i risultati sono stati omogenei per la popolazione infetta, l'incidenza di diversi esiti, tra cui la morte e il totale dei PVR-SAE (eventi avversi gravi potenzialmente correlati al vaccino), è stata sostanzialmente più alta tra i soggetti non infetti che hanno ricevuto una o due dosi di vaccino, rispetto a quelli che hanno ricevuto tre o più dosi."
Basta guardare la tabella 3 dello studio per scoprire che il rischio per qualsiasi patologia grave è aumentato con la prima e la seconda dose, e diminuisce con la terza. E che tra i vaccinati chi rischia di più sono coloro che si vaccinano e poi non si ammalano di covid.
Che strano! Dato inspiegabile che forse i follow-up dei trials di sperimentazione, che, chissà perchè, sono stati ad un certo punto interrotti perchè Pfizer e Co. hanno deciso di vaccinare anche il gruppo di controllo, avrebbero potuto chiarire. Comunque, anche se gli autori dell'articolo non si sanno spiegare il perchè, pare non si accorgano neanche che stanno presentando dati in totale contrasto con il titolo del loro articolo.
Davvero non riesco a comprendere come, dopo tre anni, "scienziati" che godono di una buona reputazione come gli autori dell'articolo, ancora si prestino a questa commedia senza oltretutto accorgersi di contraddirsi in maniera evidente. Mi risulta sempre più chiaro che, negli ultimi anni, ho commesso un grave errore, sopravvalutando, sia dal punto di vista scientifico sia da quello morale, tante persone che stimavo!
P.S. complimenti comunque al Fatto Quotidiano che, come tutti i media e i partiti che si possono definire di "sinistra", fin dall'inizio della pandemia ha mostrato una fede incrollabile, senza mai alcun ripensamento, nel "dogma" proclamato dai "nuovi teologi".
Traduco questo interessante articolo apparso sul sito inglese HART.
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Boris Johnson "spinto" dal suo stesso consigliere. Il paternalismo degli scienziati comportamentali.
In un recente articolo apparso sul Telegraph, il professor David Halpern (direttore del Behavioural Insights Team, la "Nudge Unit" del Regno Unito) ha descritto come sia riuscito a utilizzare una strategia psicologica segreta per convincere l'allora primo ministro Boris Johnson a indossare una maschera. Per far capire a Johnson che "una cosa normale per un leader mondiale è indossare una maschera", Halpern mostrò al primo ministro "una serie di immagini di praticamente tutti i leader mondiali che indossavano una maschera, e poi una foto in cui lui non la indossava". Questo approccio al cambiamento comportamentale - formalmente definito "pressione normativa" - si basa sulla tendenza umana intrinseca a evitare attivamente di credere di far parte di una minoranza deviante e, come molte delle tecniche della strumentazione delle scienze comportamentali, raggiunge gran parte della sua influenza al di sotto del livello di consapevolezza di una persona. Questo esempio specifico, condiviso casualmente da Halpern in un'intervista a un giornale, illustra in modo lampante molte cose sbagliate nel modo in cui il "nudging" è stato utilizzato nel corso dell'evento Covid per aumentare la conformità alle direttive di salute pubblica.
Probabilmente, il problema principale degli scienziati comportamentali sponsorizzati dallo Stato è la loro presunzione di sapere, e solo loro, cosa sia "giusto" per tutti noi. A quanto pare, Halpern si sente giustificato a manipolare segretamente il primo ministro di un Paese affinché indossi una maschera, presumibilmente alimentato dalla convinzione che, così facendo, stia contribuendo a un bene superiore, modellando il comportamento di Johnson - e, indirettamente, della popolazione in generale - in una direzione che "giova" a tutti noi. Nello stesso articolo del Telegraph, il nostro più importante scienziato comportamentale descrive la sua intenzione di amplificare il messaggio di indossare una maschera: "vedere ciò che fanno gli altri influenza fortemente il tuo comportamento" e "lo fa capire bene". Poi, in modo un po' sinistro, equipara la sua messaggistica occulta alla costruzione di un'"impalcatura" fino a quando l'uso della maschera "inizia a diventare più automatico, poi si può togliere l'impalcatura". In tutto questo, non c'è il minimo accenno di riconoscimento del fatto che l'uso di maschere da parte di persone sane nella comunità è una questione molto controversa, con forti prove che suggeriscono che questa pratica è inefficace e associata a una serie di danni fisici, sociali e psicologici.
Un'altra presunzione paternalistica dimostrata da Halpern nell'articolo del Telegraph è che la "mentalità collettivista" (adottata dalle culture orientali) sia superiore alle inclinazioni più individualiste evidenti nelle società occidentali. Questa premessa molto discutibile, secondo cui il collettivismo - che tipicamente implica un controllo statale dall'alto verso il basso delle masse - dovrebbe avere la meglio sui diritti e le libertà individuali, è sostenuta anche da altri influencer psicologici di spicco attivi durante l'evento Covid. Stephen Reicher (professore di psicologia sociale presso l'Università di St Andrews e membro del gruppo di sinistra Independent Sage), in un recente articolo pubblicato sul Guardian, ha sostenuto la necessità di "riformulare l'uso della maschera come una questione comunitaria: non si tratta tanto di individui che esercitano una responsabilità personale, quanto di una collettività che esercita una responsabilità sociale, che si prende cura l'uno dell'altro, che si assicura che tutti noi ne usciamo bene". Quindi, oltre a promuovere il collettivismo, la formulazione utilizzata da Reicher è un classico esempio di ego nudge, che ritrae i portatori di maschere come i buoni, e i non-corrispondenti come i cattivi.
Questi signori che si autoproclamano arbitri di ciò che è nel nostro interesse sembrano non riconoscere i danni e le preoccupazioni etiche associate ai loro metodi di persuasione psicologica. Per esempio, Halpern si entusiasma per il fatto che "nei periodi chiave della pandemia... la pressione sociale informale ha iniziato a esercitare una forte pressione sulle persone affinché indossassero le maschere", apparentemente ignaro del fatto che i suoi commenti sarebbero stati interpretati come un eufemismo per il disprezzo e la diffamazione di coloro che sceglievano di non indossarne una. Chiaramente, il consulente scientifico indipendente citato nel libro di Laura Dodsworth del 2021, A State of Fear, ha dato prova di perspicacia affermando che "gli psicologi non sembrano essersi accorti quando la scienza comportamentale ha smesso di essere altruistica ed è diventata manipolativa" e che è diventata più incentrata su "come far fare alle persone ciò che vogliamo".
Queste le "chiacchiere" del ministro Schillaci, con il "carico finale" della campagna "Proteggiamoci, anche per i momenti più belli – Vacciniamoci contro il Covid e l’influenza stagionale".
Pensando al suo predecessore, credo che, alla fin fine, l'originale sia sempre meglio dell'imitazione! 😁😁😁
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Stop al fumo in altri luoghi all’aperto in presenza di
minori e donne in gravidanza e divieto di emissioni dei nuovi prodotti
non da fumo (sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato)
con la relativa pubblicità
Con riferimento al tema dell’assistenza domiciliare l’investimento previsto all’interno del Pnrr “persegue l’obiettivo
di aumentare il volume delle prestazioni rese in assistenza domiciliare
fino a prendere in carico, in linea con le migliori prassi europee,
entro il 30 giugno 2026, il 10 per cento della popolazione di età
superiore ai 65 anni, rispetto all’attuale media di circa il 5 per cento
relativa alle diverse regioni italiane”. Lo ha detto il ministro della
Salute, Orazio Schillaci in audizione davanti alla Commissione Affari sociali della Camera, sulle linee programmatiche del suo dicastero.
Assistenza domiciliare
“Il livello medio nazionale del valore del 10 per cento – ha spiegato – da raggiungere con il contributo di tutte le regioni o province autonome,
terrà conto di specifiche difficoltà regionali. La milestone italiana
prevede la pubblicazione del decreto di assegnazione delle risorse per
conseguire il primo step dell’incremento del 10 per cento di nuovi
assistiti previsto entro giugno 2023; oggi è in corso di definizione la
chiave di riparto poiché si sta lavorando all’accordo in Conferenza
delle regioni”, ha sottolineato Schillaci. "Inoltre - ha aggiunto -
ricordo che è in corso di definizione il disegno di legge recante
deleghe al governo in materia di politiche in favore delle persone
anziane, anche in attuazione della missione 5, componente 2, riforma 2,
del piano nazionale di ripresa e resilienza in materia di assistenza
agli anziani non autosufficienti, ove le deleghe previste riguardano
precipuamente le politiche per l’invecchiamento attivo, la promozione dell’autonomia, la prevenzione della fragilità,
l’assistenza e la cura delle persone anziane anche non autosufficienti.
In particolare, è prevista l’emanazione di uno o più decreti
legislativi finalizzati ad assicurare la sostenibilità economica e la
flessibilità dei servizi di cura e assistenza a lungo termine per le persone anziane e
per le persone anziane non autosufficienti, nonché la promozione del
progressivo potenziamento delle prestazioni assistenziali in favore
delle persone anziane non autosufficienti".
Divieto di fumo
In considerazione della preoccupante diffusione di stili di vita non salutari “intendo proporre l’aggiornamento e l’ampliamento
dell’articolo 51 della legge 3/2003 per estendere il divieto di fumo in
altri luoghi all’aperto in presenza di minori e donne in gravidanza;
eliminare la possibilità di attrezzare sale fumatori nei locali chiusi;
estendere il divieto anche alle emissioni dei nuovi prodotti non da fumo
(sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato); estendere
il divieto di pubblicità ai nuovi prodotti contenenti nicotina e ai
device dei prodotti del tabacco riscaldato” ha spiegato.
Assunzioni e salario personale Ssn.
Riguardo a questo tema - ha aggiunto Schillaci - ribadisco che sarà
necessario garantire adeguate risorse al sistema soprattutto nelle
specialità e negli ambiti disciplinari che oggi registrano scarse adesioni. Rinnovo il mio impegno ad assicurare le necessarie risorse
al sistema, per reclutare nuovi professionisti e per restituire la
giusta serenità a tutti coloro che sono già in servizio e lavorano con
dedizione ed impegno, talvolta in sedi disagiate e rischiose,
migliorandone progressivamente le condizioni di lavoro, anche al fine di
ridurre le condizioni di rischio che favoriscono, in particolare nei servizi maggiormente critici, persino l’emergere di episodi di violenza in danno
degli operatori sanitari. Mi preme, più in generale, però sottolineare
che le difficoltà che ora si riscontrano nel nostro SSN sono il frutto
di errate strategie e di trascuratezza nelle valutazioni di annose
problematiche, che affondano le radici nel passato".
Medici a gettone
“Ribadisco che è mia intenzione affrontare, anche con provvedimenti straordinari e di urgenza, il fenomeno crescente
del ricorso ad appalti esterni da parte delle aziende e degli enti del
Ssn per garantire i servizi assistenziali” ha proseguito. Per quanto
riguarda il rendere maggiormente attrattivo il lavoro del personale
sanitario nel servizio pubblico, attraverso una progressiva
detassazione, “come noto questo è un tema sul quale il governo ripone
particolare attenzione, come testimoniano, peraltro, le recenti norme
inserite in legge di bilancio riguardanti la detassazione dei premi di
produttività e di risultato. Sul medesimo tema – ha aggiunto Schillaci –
ho in corso interlocuzioni con il ministro dell’Economia e delle
finanze e, per quanto di competenza, con i ministri della Pubblica
amministrazione e del Lavoro”. "Come ho evidenziato riguardo al fenomeno
dei c.d. “gettonisti” o “turnisti”, anche il mondo della sanità è
coinvolto in processi di esternalizzazione e sempre più professionisti
preferiscono non legarsi ad un’organizzazione con il classico contratto di lavoro a tempo indeterminato, prediligendo forme di ingaggio atipiche,
anche in ragione delle remunerazioni proporzionalmente più elevate.
E’quindi fondamentale assicurare le necessarie risorse al sistema, per
restituire la giusta serenità a tutti i professionisti che ogni giorno
lavorano con dedizione ed impegno, talvolta in sedi disagiate e rischiose, migliorandone progressivamente le condizioni di lavoro, anche al fine di ridurre le condizioni di
rischio che favoriscono, in particolare nei servizi maggiormente
critici, persino l’emergere di episodi di violenza in danno degli
operatori sanitari". "L’uso distorto delle esternalizzazioni, infatti -
ha rimarcato - non soltanto genera un sempre più gravoso onere in capo
alle strutture, ma comporta anche gravi criticità in termini di
sicurezza delle cure, sia perché non sempre offre adeguate garanzie
sulle competenze dei professionisti coinvolti, sia per la ridotta fidelizzazione di questi
ultimi alle strutture pubbliche, derivante da ingaggi professionali
spesso distribuiti contemporaneamente su più sedi, con conseguente
mancanza di conoscenza da parte dei “turnisti” dell’organizzazione delle
unità operative in cui svolgono le loro prestazioni per poche ore
nell’arco del mese".
Decreto tariffe
“Il compito del dicastero della Salute è quello di dare impulso alle azioni da intraprendere, tracciare il disegno generale
cui dare corso e monitorare i singoli servizi sanitari regionali,
verificando, attraverso l’opera di monitoraggio, la quantità e la
qualità dell’erogazione delle prestazioni sanitarie sul
territorio. Fondamentale a tale fine sarà l’adozione del cosiddetto
decreto tariffe, e quindi l’effettiva adozione del nuovo nomenclatore
nazionale, poiché attraverso di esso sarà resa uniforme in tutte le regioni la definizione
e la codifica delle prestazioni ambulatoriali”, ha precisato Orazio
Schillaci. “Ribadisco che tale uniformità – aggiunge – renderà possibile
il monitoraggio delle prestazioni ambulatoriali LEA attraverso il
confronto diretto tra regioni in termini di soddisfazione di bisogni sanitari, di accessibilità ai servizi, di tempi di attesa e di appropriatezza delle prescrizioni”.
Carenza farmaci
Per la carenza di farmaci "il problema davvero reale è su 30 medicinali. Seguiamo la questione e c'è un tavolo aperto" ha detto all'Adnkronos Salute il ministro della Salute. Sui farmaci mancanti "gli italiani possono stare tranquilli, non serve fare scorte" ha
assicurato Schillaci. In Commissione Affari sociali della Camera, il
ministro ha osservato che sul tema della carenza dei farmaci "bisogna
anche constatare che la comunicazione allarmistica di questi giorni sta generando quella che tecnicamente si chiama 'carenza di rimbalzo':
l'accaparramento del farmaco da parte dei pazienti, preoccupati di
avere a disposizione una scorta di un prodotto che sembrerebbe 'a
rischio', rafforza il picco di domanda, e crea ulteriori tensioni
nell'approvvigionamento". "L'11 gennaio scorso - ha ricordato - ho convocato un tavolo di lavoro permanente sull'approvviggionamento dei
farmaci per definire la reale entità del fenomeno" carenze "e indicare
proposte risolutive". Tavolo allargato anche "ai Nas e ai medici di
medicina generale". Quello che emerge è che, ha fatto notare il
ministro, "una sovrapposizione di fenomeni di natura diversa (aumenti di
costi legati alla situazione internazionale, picco di domanda per i farmaci 'stagionali', polarizzazione su poche molecole delle scelte terapeutiche proposte dai
prescrittori per le malattie di stagione, coda delle difficoltà
produttive legate alla pandemia da Covid) sta creando tensione
nell'approvvigionamento di alcuni medicinali specifici, fondamentalmente
antiinfiammatori, antinfluenzali e antibiotici". Visto il quadro
corrente, ha annunciato Schillaci, "oltre a supportare le iniziative di
comunicazione tese a chiarire la reale situazione delle carenze, si è
già valutato di procedere, dopo questa fase di 'crisi mediatica', a una revisione dell'impianto della lista dei farmaci carenti,
già discussa e concordata in sede di Tavolo Tecnico Indisponibilità
presso l'Agenzia italiana del farmaco Aifa, con gli attori interessati:
si provvederà ad espungere dalla lista principale tutti i farmaci di non
significativa importanza. In questo quadro, sarà anche possibile
definire e promuovere d’intesa con tutta la rete, ulteriori iniziative formative e informative che aiutino ad aumentare l'accesso agli strumenti già disponibili
(equivalenti, galenica, importazione). In prospettiva, inoltre, sono
stati proposti anche altri interventi strutturali rispetto al tema degli
aumenti di costi indotti dalla tensione internazionale: la
rivalutazione dei prezzi dei farmaci al di sotto della soglia dei 5
euro, che sono a maggiore rischio di perdita di remuneratività, è ad
esempio tra questi".
Vaccini Covid
Riguardo alla vaccinazione sappiamo che la sua valenza come strumento di prevenzione e il
senso di responsabilità degli italiani dimostrato in occasione della
massiccia adesione alla campagna vaccinale anti Covid-19 hanno permesso
di tornare a vivere senza le limitazioni del passato. Tuttavia, non
bisogna abbassare la guardia, soprattutto per proteggere la salute delle
persone fragili e degli anziani. Per questi motivi, il Ministero della
salute ha lanciato la campagna “Proteggiamoci, anche per i momenti più belli –
Vacciniamoci contro il Covid e l’influenza stagionale”, proprio per
invitare a mantenere un comportamento responsabile nei confronti del
Covid-19 e dell’influenza stagionale, promuovendo la vaccinazione,
strumento di primaria importanza per proteggere sé stessi e gli altri.
La campagna è stata rivolta alla molteplicità dei soggetti che, per
diverse condizioni, sono i destinatari dell’offerta vaccinale contro l’influenza stagionale e contro il Covid-19, principalmente le persone fragili e gli anziani", ha spiegato il ministro.
Che devo dirvi? A me il confronto tra queste due foto, separate da un lungo periodo di tempo, mi indigna. Manette per Tortora, rispetto e attenzione per Matteo Messina Denaro! Mi mette anche a disagio il trionfalismo per il suo arresto, avrei preferito un po' di pudore. 30 anni di latitanza, luogo dell'arresto Palermo dove viveva, si era fatto operare e, da 2 anni, faceva chemioterapia nella più nota clinica privata della città. Ma, si sa, la narrazione dei media ormai risponde soltanto alle indicazioni date dal potere governativo ed economico, non certo al dovere e al compito di informare i lettori e i cittadini! Covid e guerra in Ucraina lo hanno reso evidente per chiunque continui ad avere ancora una minima capacità di giudizio!
Ma chi l'avrebbe mai potuto prevedere? Il Covid19 una formidabile opportunità per rendere i ricchi ancora più ricchi! E, anche se questo è avvenuto mediante un aumento della povertà, nessuno si può lamentare. In fondo la popolazione ha dato credito, senza porsi alcun dubbio, alla narrazione che ha permesso questo spostamento di ricchezze dai più poveri ai più ricchi. Non c'è che dire! Una campagna mediatica perfetta e studiata nei minimi dettagli. Che ha raggiunto perfettamente il suo vero obiettivo!
"Le divisioni si sono fatte più acute ed ampie. L’1% della
popolazione mondiale si scopre più ricco che mai a distanza di tre anni
dalla comparsa in Europa del Sars-Cov-2. Ma allo stesso tempo, i poveri
lo sono ancora di più. Come spiega Oxfam, dal 2020 a oggi «un
miliardario ha aumentato, in media, il proprio patrimonio di circa 1,7
milioni di dollari per ogni dollaro di incremento patrimoniale di una
persona collocata nel 90% meno abbiente». Nonostante il tracollo dei
mercati azionari nel 2022, «le fortune dei miliardari sono comunque
aumentate al ritmo di 2,7 miliardi di dollari al giorno nell’ultimo
triennio, dopo un decennio che ha visto raddoppiare il numero dei
paperoni e i loro patrimoni».
Per chi legge il blog, invio i miei ringraziamenti ai tanti che hanno inviato gli auguri per il mio compleanno. Lì ci rivedremo tra un mese. Grazie di cuore
Facebook afferma che io sono un divulgatore di false informazioni che potrebbero incitare alla violenza e per questo sospende per un mese il mio account.
Io sono sempre stato riluttante ad autocitarmi, ma la lettura di questo articolo sul Corriere del Mezzogiorno di oggi, mi induce a fare un'eccezione rispetto al mio abituale comportamento.
Il 5 novembre 2022, su Facebook, scrivevo questo:
Se avessero ascoltato quello che insieme ad altri medici (non molti in verità) io dicevo due mesi fa e che era ampiamente prevedibile, forse oggi non saremmo così impreparati a questa seria emergenza. Ma, purtroppo, il leit motiv ha continuato ad essere vaccinazioni, mascherine, varianti e contagi.
Questa la traduzione dell'articolo. Nessun commento da parte mia.
Il Consiglio per la Salute olandese ha abbandonato il consiglio di
vaccinare contro il Covid-19 i bambini sani di età compresa tra i 5
e gli 11 anni. D'ora in poi, i servizi sanitari olandesi dovranno
invitare a vaccinarsi solo i bambini che presentano altre condizioni
mediche che rendono il Covid-19 più pericoloso per loro, ha
dichiarato martedì il Consiglio per la Salute.
La vaccinazione
contro il Covid-19 è stata resa disponibile per i bambini dai 5 agli
11 anni nel dicembre 2021. Il Consiglio per la salute aveva
consigliato ai genitori di vaccinare i propri figli perché il
vaccino protegge dalla MIS-C, una rara condizione che i bambini
possono contrarre quando vengono infettati per la prima volta dal
coronavirus. Da allora, circa il 3% dei bambini di questa fascia di
età si è vaccinato.
La stragrande
maggioranza dei bambini nei Paesi Bassi ha avuto almeno una volta
un'infezione da coronavirus, ha dichiarato il Consiglio per la
salute. E il rischio di MIS-C è quasi inesistente in caso di seconda
o successiva infezione. Il rischio di MIS-C è inoltre minore con la
variante Omicron del coronavirus, attualmente dominante.
Il Consiglio per la
Salute, quindi, considera "limitata" l'utilità di
vaccinare i bambini in questa fascia d'età.
Perchè in Italia e nel mondo si continuano a fare i tamponi PCR con cicli di amplificazione superiori a 40?
All'inizio della pandemia le raccomandazioni, anche di istituzioni importanti come WHO e FDA, che adesso, stranamente, non si trovano più nel web, erano che il CT value ottimale dovesse essere intorno a 30, mai comunque superiore a 35.
Molti autorevoli scienziati (riporto sotto un articolo di Science di settembre 2020) affermavano che un test PCR risultato positivo con un ciclo di amplificazione di 37 o più, doveva essere considerato un test negativo, cioè si riferiva ad una persona sana e non contagiante.
Ciononostante queste evidenze sono cadute nel vuoto nel corso del tempo e oggi si continuano a fare tamponi con CT value oltre 40.
Le spiegazioni possibili sono due.
La prima è che mantenere un allerta su un elevato numero di contagi è utile agli "scienziati" e ai governanti per mantenere il controllo dello "stato di emergenza" con le relative implicazioni.
La seconda è più banale. Per i fabbricanti di tamponi un test positivo significa la necessità di farne altri successivi per certificare la negatività. Capite dunque bene quanti soldi hanno guadagnato continuando a dare indicazioni ai laboratori di amplificare oltre i 40 cicli per ottenere tantissimi "test positivi". Mica scemi i signori!
Come sapete, ieri sono stato bloccato per 30 giorni su FB. Avevo postato un articolo apparso su Circulation, rivista ufficiale dell' Academy Hearth Association, che indicava nella spike libera la causa delle miocarditi post vaccinazione (lo potete leggere nel blog in data 8 gennaio). La motivazione del blocco era che "il post viola gli standard della community in materia di disinformazione e può provocare violenza".
(A proposito notare la mia recidività! 😃😃😃)
Ma FB è una piattaforma libera e democratica e perciò mi avverte che posso presentare reclamo se ritengo che la decisione sia ingiusta.
Perciò io che sono fiducioso e ottimista decido di inviare un reclamo. Ma, chissà perchè, seguendo la procedura (l'ho fatto su 3 browser diversi), ecco quello che mi compare sullo schermo:
Devo confessare che in fondo me lo aspettavo, anche se l'anno scorso i reclami (anche se poi respinti) almeno li avevo potuti inviare.
Penso che un simile comportamento sia un segno di paura. Tentano, ora che cominciano a sentirsi con le spalle al muro, di bloccare qualsiasi tipo di dissenso e di critica a quello che hanno narrato in questi tre anni. Ho recentemente letto riguardo le pressioni fatte su Zuckemberg da parte dell'amministrazione americana per tacitare e screditare i non allineati.
Per questo invito tutti a non farsi scoraggiare e mollare la presa. Questo è un momento decisivo che deciderà il nostro futuro. Schiavi o uomini liberi.
Oggi segnalo un articolo di Allysya Finley, componente del board editoriale del WSJ, pubblicato l'8 gennaio e mi astengo da qualsiasi commento.
E' sufficiente leggerlo!
Quasi la metà degli americani ritiene che i vaccini Covid abbiano probabilmente causato un numero significativo di morti inspiegabili, secondo un sondaggio di Rasmussen Reports della scorsa settimana. A dicembre, Rasmussen ha riferito che una percentuale quasi uguale di persone teme che i vaccini Covid possano avere effetti collaterali importanti (57%) e ritiene che siano efficaci (56%).
Le persone possono avere entrambe le opinioni allo stesso tempo. Ma la classe di esperti che si autoproclama tale e molti di coloro che si definiscono giornalisti liquidano chiunque metta in discussione la loro ortodossia sui vaccini Covid come "anti-vaxxer", un'etichetta tanto sprezzante quanto quella di "negazionista del clima".
Ma i sondaggi mostrano che la maggior parte degli americani, compresi quelli che non hanno fatto il vaccino Covid, non diffida dei vaccini in generale. L'opinione pubblica sui vaccini Covid è più complessa perché sono nuovi e non sono stati studiati a fondo. Gli esperti sono responsabili dello scetticismo nei confronti dei vaccini perché non sono onesti sui rischi potenziali.
I vaccini a base di mRNA utilizzano una tecnologia innovativa per combattere un virus nuovo che si sta evolvendo. Sono stati autorizzati dalla Food and Drug Administration in via d'urgenza dopo soli 10 mesi di test. La sperimentazione dei vaccini richiede solitamente circa 10 anni.
Con migliaia di morti al giorno, nel dicembre 2020 la FDA ha deciso che non poteva aspettare uno studio esaustivo e ha autorizzato i vaccini di Pfizer e Moderna dopo che due ampi studi randomizzati e controllati avevano dimostrato che erano efficaci quasi al 95% contro l'infezione sintomatica. Ma i pazienti sono stati seguiti solo per pochi mesi. Gli studi includevano un numero troppo esiguo di partecipanti per poter identificare effetti avversi relativamente rari, soprattutto tra le persone di diverse fasce d'età o con particolari condizioni mediche. I funzionari della sanità pubblica non hanno potuto concludere con certezza se i vaccini causino, ad esempio, sintomi neurologici in 1 su 100.000 riceventi o problemi cardiaci in 1 su 10.000 giovani uomini.
Sebbene la FDA abbia in seguito concesso a entrambi i vaccini la piena approvazione, i booster non sono mai stati testati in ampi studi clinici. E nemmeno il regime vaccinale raccomandato dal governo, che per gli anziani prevede cinque dosi in meno di due anni. Le raccomandazioni per i richiami sono state fatte al momento, partendo dal presupposto che i benefici fossero superiori ai rischi del vaccino. Lo scorso autunno due alti funzionari della FDA hanno rassegnato le dimissioni, secondo quanto riferito, perché gli incaricati politici stavano dando la precedenza agli scienziati dell'agenzia e stavano affrettando i richiami per tutti gli adulti senza che vi fossero prove sufficienti della loro necessità o sicurezza.
"Poiché i richiami hanno potenziali effetti collaterali, per quanto rari, è importante indirizzarli alle persone che ne trarranno un chiaro beneficio", hanno scritto sul Washington Post nel novembre 2021. "Una persona giovane e sana che ha ricevuto due dosi di vaccino mRNA è estremamente improbabile che venga ricoverata in ospedale a causa del covid, quindi l'opportunità di rischiare eventuali effetti collaterali, come la miocardite, diminuisce sostanzialmente".
Hanno anche sollevato la preoccupazione che i richiami possano portare a un imprinting immunologico, in cui "il ripetuto 'addestramento' del sistema immunitario a combattere il virus originale potrebbe ridurre l'efficacia di un richiamo specifico per la variante".
Gli scienziati continuano a studiare e a fare nuove scoperte sul virus; lo stesso vale per i vaccini. Un articolo pubblicato la settimana scorsa sulla rivista Circulation dell'American Heart Association ha trovato un legame tra la miocardite negli adolescenti e i livelli più alti di proteine spike del vaccino nel sangue. Gli autori non hanno trovato alcuna correlazione con le risposte degli anticorpi o delle cellule T del vaccino, sospettate da molti come causa della miocardite.
Uno studio pubblicato il 22 dicembre su Science Immunology ha rilevato che i vaccini a mRNA ripetuti aumentano la produzione di una classe specifica di anticorpi nota come IgG4, che è associata alla tolleranza immunitaria. Ciò avviene quando il sistema immunitario incontra continuamente un agente estraneo, impara che non è letale e smette di prenderlo di mira. Nel caso della proteina spike del vaccino, le IgG4 potrebbero rendere le persone più suscettibili a future infezioni da Covid.
Tutto questo merita ulteriori studi. Dire che l'organismo umano e i suoi sistemi sono complicati è un eufemismo. È necessaria un po' più di umiltà da parte di coloro che pretendono di essere esperti. Di solito è impossibile provare che un decesso o un evento avverso sia causato da un vaccino. Ma quando un amico muore inaspettatamente poco dopo essere stato vaccinato, non è irrazionale chiedersi se un vaccino abbia contribuito.
La professoressa di politica sanitaria di Stanford Michelle Mello, che ha criticato apertamente la disinformazione sui vaccini, ha descritto al San Francisco Chronicle la sua angoscia personale quando il marito, 45 anni e in buona salute, ha avuto un ictus pochi giorni dopo la seconda dose di Covid. "Anche dopo quello che un medico ha definito 'un workup da un milione di dollari', nessuno riesce a capire cosa sia successo", ha scritto nel luglio 2021.
Quando la dottoressa ha suggerito di segnalare l'ictus al Vaccine Adverse Event Reporting System, un database di autosegnalazione che tiene traccia degli eventi che potrebbero essere correlati ai vaccini, "l'équipe di assistenza dell'ospedale si è agitata in modo imbarazzante", apparentemente preoccupata che "i gruppi anti-vaccinazione stiano controllando questi rapporti alla ricerca di elementi a sostegno delle loro affermazioni che i vaccini non sono sicuri".
Internet è pieno di storie di morti inspiegabili in seguito a vaccini, molte delle quali potrebbero essere coincidenze, ma altre no. Più gli esperti negano o ignorano ciò che la gente vede con i propri occhi, o ciò che le nuove prove e l'esperienza dimostrano, più la gente ignorerà i loro consigli e sarà aperta ai ciarlatani che minano tutte le vaccinazioni.
Sinceramente non ci sarebbe neanche bisogno di questo post, tanto è ormai chiara la questione riguardo le miocarditi dopo la vaccinazione anticovid. Ma io lo faccio lo stesso, perchè questa volta lo studio appare sulla rivista Circulation che è l'organo ufficiale dell' AHA (Associazione Americana dei Cardiologi) che è la più importante e autorevole istituzione a livello mondiale e il principale punto di riferimento per la cardiologia.
I cardiologi americani, con tutte le ovvie cautele del caso (smentirsi non è in fondo così facile), oggi 4 gennaio, nello studio dal titolo "Proteina Spike circolante rilevata nella miocardite post vaccino COVID-19 mRNA" ci dicono che:
𝐿'𝑖𝑚𝑚𝑢𝑛𝑜𝑝𝑟𝑜𝑓𝑖𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑎𝑑𝑜𝑙𝑒𝑠𝑐𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑒 𝑔𝑖𝑜𝑣𝑎𝑛𝑖 𝑎𝑑𝑢𝑙𝑡𝑖 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑡𝑖 ℎ𝘢 𝑟𝑖𝑣𝑒𝑙𝑎𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑒 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑒 𝑖𝑚𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖𝑒 𝑚𝑅𝑁𝐴 𝑖𝑛𝑑𝑜𝑡𝑡𝑒 𝑑𝑎𝑙 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑒𝑟𝑖𝑠𝑐𝑜𝑛𝑜 𝑡𝑟𝑎 𝑔𝑙𝑖 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑣𝑖𝑑𝑢𝑖 𝑐ℎ𝑒 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑠𝑣𝑖𝑙𝑢𝑝𝑝𝑎𝑡𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑚𝑖𝑜𝑐𝑎𝑟𝑑𝑖𝑡𝑒 𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑙'ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑠𝑣𝑖𝑙𝑢𝑝𝑝𝑎𝑡𝑎. Tuttavia, l'antigene spike libero è stato rilevato nel sangue di adolescenti e giovani adulti che hanno sviluppato una miocardite da vaccino post-mRNA, facendo così capire la sua potenziale causa di fondo.
Probabilmente questa notizia, "la proteina spike libera è la causa di fondo delle miocarditi", non sarà diffusa dai media nazionali per ragioni intuibili. Spero solo che tutti coloro che ancora continuano a spingere per la vaccinazione di bambini, adolescenti e giovani adulti, abbiano adesso almeno il pudore di tacere ora e per sempre.
Il 2 gennaio mi sarei dovuto sottoporre ad un intervento chirurgico (tranquilli, nulla di preoccupante). Come le norme impongono, ho dovuto fare un test PCR 2 giorni prima del ricovero. Anche se non ho mai avuto alcun sintomo, il test è risultato positivo. Dunque ricovero rimandato ed io in isolamento per 5 giorni () e green pass sospeso (chi se ne frega!). Dopo i 5 giorni rifaccio un test in farmacia che risulta negativo. Mi arriva, prontamente, il certificato di guarigione (da cosa non si sa!) del Ministero della Salute e il green pass riattivato.
Ricontatto dunque la struttura ospedaliera per comunicare l'esito del test e per rimettermi in lista d'attesa e ieri mi arriva la telefonata nella quale mi avvertono che sarò operato il 13 gennaio. Ma, udite udite, devo, 48 ore prima, fare un nuovo tampone PCR perchè in ospedale non si entra altrimenti. Ma sono, sì o no, "guarito" (lo hanno detto loro!) dal Covid19 sette giorni fa? Cosa accadrebbe se per caso, è una possibilità, io risultassi nuovamente positivo?
Chi mi segue sa che, da sempre, io sono contrario ai tamponi. Sia in generale (trovo inutile e dannoso tamponare a tappeto gente asintomatica), sia in particolare (i tamponi PCR vengono amplificati a oltre 40 cicli e dunque non hanno alcun valore scientifico rispetto alla contagiosità dei positivi).
Ma la "scienza" ha imposto questa regola all'inizio della pandemia e non l'ha più tolta e forse non lo farà mai.
Dunque, viva la "scienza"!
P.S. mi dimenticavo di dire che i medici del reparto mi hanno detto che io sono fortunato perchè, comunque, la mia operazione non ha carattere di urgenza. In altri e numerosi casi hanno dovuto rimandare anche per più di un mese interventi per tumori che era urgente asportare. Ma io non sono d'accordo con loro. Utilizzare l'espressione "abbiamo dovuto rimandare" lo considero un tradimento del giuramento d'Ippocrate.
Oggi è la Cina. Ad aprile dell'anno scorso, per 15 giorni, fu l'India.
La narrazione è identica e la strategia del terrore continua. Che ci sia ancora gente che non si è accorta che le ragioni di tutto ciò hanno a che fare con motivi totalmente diversi da quelli della tutela della salute, mi stupisce enormemente. Sono passati tre anni ormai e la gente dovrebbe avere acquisito una ampia ed esauriente esperienza personale rispetto a vaccino e contagi, malattia scarsamente sintomatica, inutilità mascherine, narrazione terroristica dei media. Ma non è così. Evidentemente anni di Grande Fratello, talkshow, imbonitori travestiti da anchormen, Natale ai caraibi, hanno prodotto un rincoglionimento totale e, purtroppo, irreversibile!
Devo confessare che è ormai un bel po' di tempo che ho la sensazione che mi stiano imbrogliando, di brutto e su tutti i fronti. Prendiamo ad esempio la bolletta del gas. Ieri ho ascoltato l'intervista di tal Stefano Besseghini, direttore di Arera. La bolletta del gas sarà a dicembre più alta del 23% rispetto a novembre e il signore in questione ha affermato: "𝘚𝘪𝘤𝘶𝘳𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘧𝘢𝘴𝘦 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘰𝘭𝘪𝘥𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰, 𝘪𝘭 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘰 𝘴𝘦𝘮𝘦𝘴𝘵𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘭 2023 𝘷𝘦𝘥𝘳𝘢̀ 𝘱𝘳𝘦𝘻𝘻𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘥𝘪𝘴𝘴𝘪𝘮𝘪𝘭𝘪 𝘢𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘵𝘵𝘶𝘢𝘭𝘪, 𝘢𝘭 𝘯𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘦𝘷𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘳𝘦𝘷𝘦𝘥𝘪𝘣𝘪𝘭𝘪, 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘯𝘦𝘭 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘵𝘳𝘪𝘮𝘦𝘴𝘵𝘳𝘦, 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘢 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘱𝘱𝘳𝘰𝘷𝘷𝘪𝘨𝘪𝘰𝘯𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘨𝘢𝘴 𝘤𝘰𝘯 𝘭’𝘢𝘷𝘷𝘪𝘰 𝘪𝘯 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢𝘷𝘦𝘳𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘰 𝘳𝘪𝘨𝘢𝘴𝘴𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰𝘳𝘦, 𝘱𝘰𝘵𝘳𝘢̀ 𝘢𝘳𝘳𝘪𝘷𝘢𝘳𝘦 𝘶𝘯 𝘴𝘦𝘨𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘴𝘵𝘢𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘥𝘪 𝘳𝘪𝘥𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘵𝘢𝘳𝘪𝘧𝘧𝘦".
Poi, però, quando vado a vedere il prezzo sul mercato del gas naturale scopro che è da fine agosto che sta scendendo, e di parecchio.
Capisco che l'economia è materia complessa, non alla portata delle mie conoscenze (anche se mi sembra che la preparazione specifica non sia ormai più un requisito essenziale, considerati i tanti che hanno disquisito di virologia ed epidemiologia negli ultimi tempi), ma questi aumenti, che oltretutto sono previsti stabili anche per i prossimi 6 mesi, mi sanno tanto di fregatura.
Comunque, viva la "resilienza", tanto ormai ci hanno ipnotizzato tutti quanti!
Come
ormai è a tutti chiaro, ormai l'unica preoccupazione dei nostri
referenti sanitari è il coronavirus e le sue varianti letali. Di tutto
il resto non frega niente a nessuno. Che ad esempio il tasso
d'inquinamento dell'aria abbia raggiunto livelli di pericolo assoluto
con livelli di PM10 che a Milano raggiungeranno quasi i 100 punti (ma a
Napoli e in tante altre città non va meglio) non fa venire in mente che
tutto ciò potrebbe essere motivo di complicanze polmonari e quindi
ricoveri ospedalieri. Eppure, in epoca antecovid, situazioni come
queste suscitavano il giusto allarme! Forse, oggi, questo potrebbe
essere l'unico motivo valido che indica la necessità di indossare una
mascherina. D'altronde le FFP2 sono state progettate proprio per questo
scopo, non certo per altro!