Queste le "chiacchiere" del ministro Schillaci, con il "carico finale" della campagna "Proteggiamoci, anche per i momenti più belli – Vacciniamoci contro il Covid e l’influenza stagionale".
Pensando al suo predecessore, credo che, alla fin fine, l'originale sia sempre meglio dell'imitazione! 😁😁😁
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Con riferimento al tema dell’assistenza domiciliare l’investimento previsto all’interno del Pnrr “persegue l’obiettivo di aumentare il volume delle prestazioni rese in assistenza domiciliare fino a prendere in carico, in linea con le migliori prassi europee, entro il 30 giugno 2026, il 10 per cento della popolazione di età superiore ai 65 anni, rispetto all’attuale media di circa il 5 per cento relativa alle diverse regioni italiane”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci in audizione davanti alla Commissione Affari sociali della Camera, sulle linee programmatiche del suo dicastero.
Assistenza domiciliare
“Il livello medio nazionale del valore del 10 per cento – ha spiegato – da raggiungere con il contributo di tutte le regioni o province autonome, terrà conto di specifiche difficoltà regionali. La milestone italiana prevede la pubblicazione del decreto di assegnazione delle risorse per conseguire il primo step dell’incremento del 10 per cento di nuovi assistiti previsto entro giugno 2023; oggi è in corso di definizione la chiave di riparto poiché si sta lavorando all’accordo in Conferenza delle regioni”, ha sottolineato Schillaci. "Inoltre - ha aggiunto - ricordo che è in corso di definizione il disegno di legge recante deleghe al governo in materia di politiche in favore delle persone anziane, anche in attuazione della missione 5, componente 2, riforma 2, del piano nazionale di ripresa e resilienza in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti, ove le deleghe previste riguardano precipuamente le politiche per l’invecchiamento attivo, la promozione dell’autonomia, la prevenzione della fragilità, l’assistenza e la cura delle persone anziane anche non autosufficienti. In particolare, è prevista l’emanazione di uno o più decreti legislativi finalizzati ad assicurare la sostenibilità economica e la flessibilità dei servizi di cura e assistenza a lungo termine per le persone anziane e per le persone anziane non autosufficienti, nonché la promozione del progressivo potenziamento delle prestazioni assistenziali in favore delle persone anziane non autosufficienti".
Divieto di fumo
In considerazione della preoccupante diffusione di stili di vita non salutari “intendo proporre l’aggiornamento e l’ampliamento dell’articolo 51 della legge 3/2003 per estendere il divieto di fumo in altri luoghi all’aperto in presenza di minori e donne in gravidanza; eliminare la possibilità di attrezzare sale fumatori nei locali chiusi; estendere il divieto anche alle emissioni dei nuovi prodotti non da fumo (sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato); estendere il divieto di pubblicità ai nuovi prodotti contenenti nicotina e ai device dei prodotti del tabacco riscaldato” ha spiegato.
Assunzioni e salario personale Ssn.
Riguardo a questo tema - ha aggiunto Schillaci - ribadisco che sarà necessario garantire adeguate risorse al sistema soprattutto nelle specialità e negli ambiti disciplinari che oggi registrano scarse adesioni. Rinnovo il mio impegno ad assicurare le necessarie risorse al sistema, per reclutare nuovi professionisti e per restituire la giusta serenità a tutti coloro che sono già in servizio e lavorano con dedizione ed impegno, talvolta in sedi disagiate e rischiose, migliorandone progressivamente le condizioni di lavoro, anche al fine di ridurre le condizioni di rischio che favoriscono, in particolare nei servizi maggiormente critici, persino l’emergere di episodi di violenza in danno degli operatori sanitari. Mi preme, più in generale, però sottolineare che le difficoltà che ora si riscontrano nel nostro SSN sono il frutto di errate strategie e di trascuratezza nelle valutazioni di annose problematiche, che affondano le radici nel passato".
Medici a gettone
“Ribadisco che è mia intenzione affrontare, anche con provvedimenti straordinari e di urgenza, il fenomeno crescente del ricorso ad appalti esterni da parte delle aziende e degli enti del Ssn per garantire i servizi assistenziali” ha proseguito. Per quanto riguarda il rendere maggiormente attrattivo il lavoro del personale sanitario nel servizio pubblico, attraverso una progressiva detassazione, “come noto questo è un tema sul quale il governo ripone particolare attenzione, come testimoniano, peraltro, le recenti norme inserite in legge di bilancio riguardanti la detassazione dei premi di produttività e di risultato. Sul medesimo tema – ha aggiunto Schillaci – ho in corso interlocuzioni con il ministro dell’Economia e delle finanze e, per quanto di competenza, con i ministri della Pubblica amministrazione e del Lavoro”. "Come ho evidenziato riguardo al fenomeno dei c.d. “gettonisti” o “turnisti”, anche il mondo della sanità è coinvolto in processi di esternalizzazione e sempre più professionisti preferiscono non legarsi ad un’organizzazione con il classico contratto di lavoro a tempo indeterminato, prediligendo forme di ingaggio atipiche, anche in ragione delle remunerazioni proporzionalmente più elevate. E’quindi fondamentale assicurare le necessarie risorse al sistema, per restituire la giusta serenità a tutti i professionisti che ogni giorno lavorano con dedizione ed impegno, talvolta in sedi disagiate e rischiose, migliorandone progressivamente le condizioni di lavoro, anche al fine di ridurre le condizioni di rischio che favoriscono, in particolare nei servizi maggiormente critici, persino l’emergere di episodi di violenza in danno degli operatori sanitari". "L’uso distorto delle esternalizzazioni, infatti - ha rimarcato - non soltanto genera un sempre più gravoso onere in capo alle strutture, ma comporta anche gravi criticità in termini di sicurezza delle cure, sia perché non sempre offre adeguate garanzie sulle competenze dei professionisti coinvolti, sia per la ridotta fidelizzazione di questi ultimi alle strutture pubbliche, derivante da ingaggi professionali spesso distribuiti contemporaneamente su più sedi, con conseguente mancanza di conoscenza da parte dei “turnisti” dell’organizzazione delle unità operative in cui svolgono le loro prestazioni per poche ore nell’arco del mese".
Decreto tariffe
“Il compito del dicastero della Salute è quello di dare impulso alle azioni da intraprendere, tracciare il disegno generale cui dare corso e monitorare i singoli servizi sanitari regionali, verificando, attraverso l’opera di monitoraggio, la quantità e la qualità dell’erogazione delle prestazioni sanitarie sul territorio. Fondamentale a tale fine sarà l’adozione del cosiddetto decreto tariffe, e quindi l’effettiva adozione del nuovo nomenclatore nazionale, poiché attraverso di esso sarà resa uniforme in tutte le regioni la definizione e la codifica delle prestazioni ambulatoriali”, ha precisato Orazio Schillaci. “Ribadisco che tale uniformità – aggiunge – renderà possibile il monitoraggio delle prestazioni ambulatoriali LEA attraverso il confronto diretto tra regioni in termini di soddisfazione di bisogni sanitari, di accessibilità ai servizi, di tempi di attesa e di appropriatezza delle prescrizioni”.
Carenza farmaci
Per la carenza di farmaci "il problema davvero reale è su 30 medicinali. Seguiamo la questione e c'è un tavolo aperto" ha detto all'Adnkronos Salute il ministro della Salute. Sui farmaci mancanti "gli italiani possono stare tranquilli, non serve fare scorte" ha assicurato Schillaci. In Commissione Affari sociali della Camera, il ministro ha osservato che sul tema della carenza dei farmaci "bisogna anche constatare che la comunicazione allarmistica di questi giorni sta generando quella che tecnicamente si chiama 'carenza di rimbalzo': l'accaparramento del farmaco da parte dei pazienti, preoccupati di avere a disposizione una scorta di un prodotto che sembrerebbe 'a rischio', rafforza il picco di domanda, e crea ulteriori tensioni nell'approvvigionamento". "L'11 gennaio scorso - ha ricordato - ho convocato un tavolo di lavoro permanente sull'approvviggionamento dei farmaci per definire la reale entità del fenomeno" carenze "e indicare proposte risolutive". Tavolo allargato anche "ai Nas e ai medici di medicina generale". Quello che emerge è che, ha fatto notare il ministro, "una sovrapposizione di fenomeni di natura diversa (aumenti di costi legati alla situazione internazionale, picco di domanda per i farmaci 'stagionali', polarizzazione su poche molecole delle scelte terapeutiche proposte dai prescrittori per le malattie di stagione, coda delle difficoltà produttive legate alla pandemia da Covid) sta creando tensione nell'approvvigionamento di alcuni medicinali specifici, fondamentalmente antiinfiammatori, antinfluenzali e antibiotici". Visto il quadro corrente, ha annunciato Schillaci, "oltre a supportare le iniziative di comunicazione tese a chiarire la reale situazione delle carenze, si è già valutato di procedere, dopo questa fase di 'crisi mediatica', a una revisione dell'impianto della lista dei farmaci carenti, già discussa e concordata in sede di Tavolo Tecnico Indisponibilità presso l'Agenzia italiana del farmaco Aifa, con gli attori interessati: si provvederà ad espungere dalla lista principale tutti i farmaci di non significativa importanza. In questo quadro, sarà anche possibile definire e promuovere d’intesa con tutta la rete, ulteriori iniziative formative e informative che aiutino ad aumentare l'accesso agli strumenti già disponibili (equivalenti, galenica, importazione). In prospettiva, inoltre, sono stati proposti anche altri interventi strutturali rispetto al tema degli aumenti di costi indotti dalla tensione internazionale: la rivalutazione dei prezzi dei farmaci al di sotto della soglia dei 5 euro, che sono a maggiore rischio di perdita di remuneratività, è ad esempio tra questi".
Vaccini Covid
Riguardo alla vaccinazione sappiamo che la sua valenza come strumento di prevenzione e il senso di responsabilità degli italiani dimostrato in occasione della massiccia adesione alla campagna vaccinale anti Covid-19 hanno permesso di tornare a vivere senza le limitazioni del passato. Tuttavia, non bisogna abbassare la guardia, soprattutto per proteggere la salute delle persone fragili e degli anziani. Per questi motivi, il Ministero della salute ha lanciato la campagna “Proteggiamoci, anche per i momenti più belli – Vacciniamoci contro il Covid e l’influenza stagionale”, proprio per invitare a mantenere un comportamento responsabile nei confronti del Covid-19 e dell’influenza stagionale, promuovendo la vaccinazione, strumento di primaria importanza per proteggere sé stessi e gli altri. La campagna è stata rivolta alla molteplicità dei soggetti che, per diverse condizioni, sono i destinatari dell’offerta vaccinale contro l’influenza stagionale e contro il Covid-19, principalmente le persone fragili e gli anziani", ha spiegato il ministro.
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