Interessante articolo (https://collateralglobal.org/article/collateral-effects-of-lockdown-to-combat-the-covid-19-pandemic-in-austria/) apparso sul sito di Collateral Global (quelli della Great Barrington, per intenderci) dal titolo "Effetti collaterali del lockdown per combattere la pandemia COVID-19 in Austria". Prende in esame i vari aspetti, sanitari, economici, psicologici, scolastici e si conclude così:
"Il lockdown è stato imposto in Austria per salvare vite umane e prevenire il sovraccarico di casi gravi di COVID negli ospedali e nelle unità di terapia intensiva. Queste aspettative potrebbero non essere state soddisfatte, in quanto è stato dimostrato che misure restrittive non farmacologiche come il lockdown probabilmente non impediscono in modo significativo la diffusione della malattia né riducono la mortalità. Un'analisi approfondita delle risposte differenziate degli Stati Uniti alla pandemia ha rivelato che né le serrate né la chiusura delle scuole hanno avuto un effetto positivo significativo sulla salute. I dati che emergono indicano che gli effetti negativi delle chiusure e soprattutto della chiusura delle scuole possono superare di gran lunga i possibili benefici, portando a una perdita netta di anni di vita nella popolazione, soprattutto nel lungo periodo. Attualmente, i dati concreti sugli effetti negativi della chiusura delle scuole sono scarsi e descrivono solo gli effetti che sono ancora rilevabili. Possiamo solo ipotizzare possibili effetti sull'aspettativa di vita e sulla mortalità negli anni a venire. Studi futuri che indagano su questi temi in modo prospettico ci permetteranno di confermare ulteriormente l'ipotesi di un rapporto rischio-beneficio negativo. Alla luce delle migliori evidenze attualmente disponibili, dobbiamo consigliare ai responsabili politici di astenersi dalle chiusure e soprattutto dalle chiusure delle scuole e di concentrarsi su strategie alternative per combattere le pandemie, come la protezione mirata dei gruppi vulnerabili, invece di rischiare danni senza precedenti per l'intera popolazione."
Quello che più mi colpisce, da pediatra, è la tabella che si riferisce alla diminuizione delle prestazioni sanitarie erogate, specificata per tipologia, negli anni 2019 e 2020. Una significativa diminuizione per tutti i tipi di prestazione, ma un aumento, altrettanto significativo, solo per ciò che riguarda gli interventi psichiatrici e, soprattutto, gli interventi psichiatrici sui bambini.
Ribadisco ancora una volta il mio pensiero: i bambini e gli adolescenti sono stati la categoria più danneggiata (lockdown, chiusura scuole e DAD prima, vaccinazioni e green pass poi) dalla strategia adottata per contrastare il Covid. E l'Italia rimane il capofila delle nazioni che hanno adottato i provvedimenti più rigidi che si sono rivelati non soltanto del tutto inutili, ma anche, purtroppo, estremamente dannosi. Uno stato che si è totalmente disinteressato dell'infanzia, preoccupato solo, oltretutto con provvedimenti inefficaci e disastrosi, di proteggere gli anziani. E tutto questo mi indigna profondamente!
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