Ancora oggi per poter entrare in un ospedale, un ambulatorio, una RSA è necessaria la mascherina e per poter essere ricoverati un tampone. Si ritornerà, prima o poi, alla normalità?
Oggi sono un po’ pessimista e la mia risposta è: no, non finirà mai, mascherine e tamponi pre-ricovero rimarranno per sempre!
Anche se il coronavirus non è più un problema e nella maggioranza della popolazione il timore non c’è più, non prevedo alcuna intenzione di eliminare queste regole assurde e tornare all’uso della ragione.
I media, per tentare di mantenere alta la paura, continuano, è vero, a parlare di Kraken e Orthrus, ma questo serve solo a far felici gli ipocondriaci che, con il Covid, hanno finalmente potuto sdoganare la loro patologia psichiatrica e non hanno più alcuna vergogna o pudore a esibirla in pubblico.
E oltrertutto non c’è neanche più l’interesse da parte di Bigpharma a mantenere alto il livello di panico. In fondo loro i vaccini li hanno già venduti, hanno già in tasca, Pfizer in primis, contratti per 4,6 miliardi di dosi in Europa anche per i prossimi anni, e certamente non può loro importare alcunchè che poi i vaccini verranno buttati nell’immondizia perché nel prossimo futuro, per ovvie ragioni legate al rischio di effetti avversi e alla sempre maggiore benignità della malattia, saranno consigliati solo agli anziani e nessun altro se li vorrà fare.
Stanno sicuramente già pensando ai prossimi prodotti, ovviamente indispensabili (e forse anche obbligatori), da lanciare sul mercato.
Perchè credo che tamponi e mascherine non saranno aboliti?
Perchè penso a ciò che è successo dopo le Twin Towers riguardo ai viaggi in aereo.
Vi ricordate? Furono emanate regole rigidissime per l’imbarco, alcune comprensibili come il passaggio attraverso il metal detector, altre prive di qualsiasi significato.
Ancora oggi, dopo 22 anni, nessun di noi può portare una bottiglietta d’acqua con sé, anche se tutti quanti, in primis i controllori, siano consapevoli che si tratta di una enorme cretinata. Perciò assistiamo, ad ogni imbarco, a code infinite per i controlli e a trattative interminabili per poter imbarcare un dentifricio mezzo usato o uno sciroppo per la tosse.
A me, ad esempio, ultimamente è stata confiscata una palla di vetro (la torre Eiffel con la neve, un desiderio del mio nipotino) perché non si poteva stabilire se il liquido all’interno fosse superiore o meno ai 100 ml consentiti.
A nessuno, in questi 22 anni, è venuto in mente (probabilmente perché avrebbe interrotto un business significativo reso possibile dall’emergenza, business che si ripete oggi, amplificato all'ennesima potenza) che forse sarebbe stato opportuno eliminare queste regole irrazionali e rendere più facile la vita ai passeggeri. Ma a nessuno, in fondo, è venuto neanche in mente di protestare e chiedere le ragioni per le quali viene ancora imposta una regola, peraltro del tutto inutile, che produce un’oggettiva difficoltà a tutti i viaggiatori.
E allora permettemi di citare Dostoevskij (e scusatemi se ho scelto un russo😀): “Un essere che si abitua a tutto: ecco, penso, la migliore definizione che si possa dare all'uomo”.
Ed è proprio questo ciò che in definitiva ci frega tutti quanti!
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