sabato 18 febbraio 2023

Riflessione sulla letteratura scientifica

 


Io ricevo gli aggiornamenti riguardo l’uscita di nuovi articoli scientifici da parte di molti siti e riviste mediche alle quali sono associato (Medscape, Practice Update, BMJ, Quotidiano Sanità, DottNet, ecc. ecc.).

Il numero di nuovi articoli che hanno come oggetto i vaccini anticovid e che mi vengono segnalati è enorme.

Un numero che non ho mai riscontrato nella mia ultraquarantennale carriera medica e che mi suscita più di un sospetto.

Infatti la particolarità che accomuna tutta la enorme mole di questi articoli è la conclusione, sempre la stessa, che i vaccini sono sicuri, utili e privi di effetti collaterali.

Prima del Covid la letteratura scientifica non funzionava cosi’.

L’approvazione da parte degli enti regolatori di un farmaco o di un vaccino non ha mai necessitato di un’azione di supporto successiva cosi’ “violenta” di articoli “scientifici” la cui caratteristica oggi é spesso quella di elencare effetti collaterali riscontrati, talvolta anche definiti seri, per poi concludere che i vaccini sono comunque consigliabili a tutti, anche ai lattanti di 6 mesi. Oppure riportare statistiche nelle quali i vaccinati per alcune fasce di età finiscono in ospedale più spesso dei non vaccinati e concludersi poi con il medesimo invito. Per non parlare poi delle miocarditi, sempre gravissime quelle provocate dalla malattia, banali e senza conseguenza alcuna, quelle provocate dal vaccino.

Nell’epoca precovid venivano piuttosto pubblicati quegli articoli, pochi, che rispetto a farmaci e vaccini approvati, evidenziavano delle negatività e tutto cio’ portava a una discussione seria sui quei prodotti.

Ma, in un tempo ormai remoto, l’ approvazione alla messa in commercio da parte di FDA e CDC rappresentava di per sé la garanzia di seri studi di sperimentazione e sicurezza e gli "scienziati" non avevano bisogno di ribadirla quotidianamente.

Perchè oggi c’è invece bisogno di un cannoneggiamento continuo e intensissimo della classe medica e dell’opinione pubblica per tentare di evitare qualsiasi perplessità possa sorgere sull’uso dei vaccini?

Non vi fa venire qualche dubbio?



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