martedì 14 febbraio 2023

Per quanto tempo ancora si potrà nascondere la verità?

 


 

Una delle prime censure che facebook mi ha affibbiato è stata perchè avevo riportato un tweet https://twitter.com/EnricoLetta/status/1553771893978796032 di Enrico Letta nel quale diceva: "I giovani rischiavano poco ma contagiavano come gli altri. Si sono sacrificati per salvare la vita di tanti più fragili." Io avevo replicato che col cavolo si erano sacrificati volontariamente, erano stati piuttosto costretti a una situazione di deprivazione senza alcuna ragione sanitaria e che era giunta l'ora di fare autocritica sulla strategia adottata. Risultato: 30 giorni di blocco.

Oggi su Le Monde appare un articolo dal titolo: Un giovane su cinque presenta problemi di depressione https://www.lemonde.fr/sciences/article/2023/02/14/un-jeune-sur-cinq-presente-des-troubles-depressifs_6161695_1650684.html, un grave problema già riferito da altri, ma sul quale, io credo, bisogna mantenere alta l'attenzione.

 Ne traduco alcuni stralci:

 La crisi sanitaria causata dall'epidemia triennale di Covid-19 ha avuto un forte impatto sulla salute mentale della popolazione. L'aumento del numero di persone affette da disturbi depressivi è "senza precedenti" dal 2017, secondo l'ultimo Bollettino Epidemiologico Settimanale (BEH), pubblicato martedì 14 febbraio da Santé publique France (SPF).

Complessivamente, il 13,3% delle persone di età compresa tra i 18 e i 75 anni ha sperimentato un episodio depressivo nel corso del 2021, con un aumento del 36% rispetto al 2017. L'aumento è maggiore tra i giovani adulti (18-24 anni), con il 20,8% di questo gruppo di età colpito nel 2021, rispetto all'11,7% di quattro anni prima, con un incremento di quasi l'80%; le giovani donne sono più colpite (26,5%) dei giovani uomini (15,2%).
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Questa alta prevalenza nella fascia di età 18-24 anni, un periodo chiave, "è in parte legata alle situazioni di vita - professionali, familiari e finanziarie - che sono indubbiamente diventate più precarie nel contesto della crisi sanitaria", sottolineano gli autori del BEH.

"L'isolamento sociale generato dalla reclusione, l'incertezza sugli studi e sul futuro, la precarietà evidenziata dalla pandemia e probabilmente l'attuale contesto ansiogeno - crisi climatica, guerra, situazione economica - hanno pesato molto sui più giovani", spiega Enguerrand du Roscoät, responsabile dell'unità di salute mentale dell'SPF, coautore dello studio. Anche una storia di disturbi mentali è un fattore di rischio.

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Questi dati sono in linea con numerosi studi internazionali e nazionali sullo stato psicologico della popolazione. Ad esempio, i dati della rete Oscour (società francese di medicina d'urgenza) hanno mostrato un aumento delle visite al pronto soccorso per disturbi mentali (episodi depressivi nell'80% dei casi) e/o pensieri suicidi, del 23% nei giovani tra i 18 e i 24 anni e del 58% nei giovani tra gli 11 e i 17 anni nel 2021 rispetto al 2018. Secondo l'SPF, questa tendenza è addirittura aumentata nel 2022. Vulnerabile, la popolazione studentesca depressa è raddoppiata dal 2010 al 2021, raggiungendo il 20,3%.

Non credo che le censure oppressive che ormai caratterizzano Facebook serviranno a nascondere la verità ancora per molto, è troppo evidente per essere celata!

 

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