Riporto qui il testo integrale dell'articolo di oggi su La Verità di Maddalena Loy, giornalista della cui amicizia mi onoro e che non ha mai avuto timore a contrastare la narrazione ufficiale ricercando con meticolosità dati reali, sempre ignorati e nascosti dai media "accreditati".
Una lettura che ci permette di interpretare con più chiarezza gli accadimenti degli anni dell'epidemia.
Un flusso
generoso e ininterrotto di denaro a tutti, nel privato e nel
pubblico: medici, società di congressi e di formazione, ma anche
enti, associazioni di categoria, fondazioni, Asl, università e
ospedali. I «trasferimenti di valore» (ToV, Transfer of values)
dell’azienda farmaceutica Pfizer a tutto ciò che ruota intorno a
medicina e salute sono infiniti e documentano come funziona –
lecitamente - il sistema della «pesca a strascico» che ha ormai
cronicizzato la dipendenza della medicina dall’industria del
farmaco. Complice il progressivo ritiro dello Stato dal sostegno alla
ricerca e allo sviluppo, i documenti pubblici che raccolgono i
beneficiari Pfizer negli ultimi anni rendono plasticamente se non
ammanettata, alle aziende farmaceutiche, rappresentando i conflitti
d’interessi che imperversano, aumentati negli anni della pandemia. I
trasferimenti di valore della sola Pfizer per ricerca e sviluppo, che
nel 2019 erano pari a 6.353.707 euro, nel 2020 sono balzati a
10.242.454 euro, per poi toccare quota 10.319.009 euro nel 2021. E
pensare che nel 2018, la somma dei trasferimenti Pfizer in Italia era
stata di «soli» 169.602 euro. Al di là delle somme erogate urbi et
orbi dalla multinazionale americana,
è il variegato elenco dei beneficiari che balza all’occhio. Non
sono soltanto i privati a godere del sostegno di Pfizer, ma spesso
anche enti pubblici, associazioni e federazioni che, nel corso della
pandemia, sono state consultate da stampa e
media per convincere i cittadini a sottoporsi alla vaccinazione anti
Covid. Cittadinanzattiva
(organizzazione cattolica di sinistra che ha dato vita al Tribunale
del malato) ad esempio, nel 2022 ha ricevuto 243.127 euro, dei quali
142.000 in donazioni e grants. Di questi ultimi, 101.000 sono stati
impegnati per un focus sugli antivirali contro il Covid (di cui
Pfizer è una delle maggiori produttrici, con il suo Paxlovid). Altro
esempio: a dicembre 2022 La Verità dedicò un articolo al webinar
«Alfabetizzazione sanitaria ed esitazione vaccinale»,
organizzato dalla potente Fondazione Umberto Veronesi. Evento dal
sapore propagandistico, risultò molto sbilanciato a favore della
controversa vaccinazione anti Covid dei giovanissimi: ne scrivemmo
perché a farsi portavoce dell’« urgenza vaccinale» sui bambini,
nel corso di quell’evento, furono decisori pubblici come il
professor Giovanni Rezza dell’Istituto superiore della sanità e
Cinzia Caporale, dirigente del Consiglio nazionale delle ricerche ed
ex membro del secondo
Cts rinnovato da Mario Draghi. Ebbene, quel convegno è stato
finanziato proprio da chi quei vaccini li produce, ossia
Pfizer, che ha dato alla Fondazione Veronesi un contributo di 120.000
euro, sotto forma di donazione, per il
progetto «Io vivo sano – Prevenzione Vaccini». Il 2021 è
stato l’anno in cui l’opinione pubblica, incerta sull
’opportunità della vaccinazione anticovid dei bambini e dei
ragazzi poco scalfiti dal virus, ha subìto forti pressioni a mezzo
stampa, esercitate anche dai rappresentanti istituzionali. Sconcerta
dunque constatare che tra i beneficiari delle sovvenzioni e donazioni
della Pfizer ci siano associazioni come la Fimp,
Federazione italiana medici pediatri, che a giugno 2021, quando fu
approvato il vaccino Pfizer per gli over 12, elaborò
il volantino-decalogo «Perché vaccinare tuo figlio adolescente
contro il Covid», che campeggia ancora oggi negli
ambulatori di tutti i pediatri di famiglia italiani. La Fimp ha
ricevuto 128.300 euro da Pfizer nel 2021, e altri 130.476 nel 2020. Anche la
Sip, Società italiana pediatria, si è fatta notare in pandemia per
lo zelo con cui ha sponsorizzato la vaccinazione dei
bambini. Nel volantino «8 domande e 8 risposte sul vaccino Covid»,
ha minimizzato le miocarditi da vaccino («lievi, di modesta entità
e risolvibili»), consigliando la vaccinazione anche per evitare
«l’isolamento sociale», sic: Pfizer le ha offerto contributi
per 59.650 euro nel 2019 (nel 2018 nulla). Inizialmente
istituito per curare i disturbi della crescita, anche l’Istituto
auxologico italiano di Milano si è speso per la vaccinazione dei
minori con i soliti mantra: «I vaccini a Rna-messaggero Moderna e
Pfizer sono sicuri ed efficaci », «gli eventi avversi sono bassi,
ma le persone hanno ancora timore, arrivando anche a non vaccinarsi».
L’Istituto
è arrivato «anche» a percepire 169.736 euro da Pfizer. La
polemica forse più feroce del 2020, poi proseguita anche nel 2021 e
nel 2022, è quella che ha coinvolto i medici di base (Mmg, medici di
medicina generale), alcuni dei quali accusati di non aver visitato i
pazienti malati e di essersi appiattiti sulle indicazioni
istituzionali che, almeno fino al 30 novembre 2020, suggerivano
paracetamolo e vigile attesa per «curare» la malattia,
in attesa che arrivassero i vaccini. Sono stati proprio gli Mmg a
godere di molti finanziamenti erogati da Pfizer: nel 2020 hanno
ricevuto 12.500 euro erogati alla Simg (Società italiana di medicina
generale) e 86.977 euro concessi a Metis srl, la società scientifica
dei medici di medicina generale, nel 2021 i contributi Pfizer sono
saliti a 69.000 euro per la Simg e 254.720 euro a favore di Metis
srl. Anche i rianimatori delle terapie intensive della Siaarti sono
stati sostenuti da Pfizer: 63.000 euro nel 2020, 167.000 euro nel
2021. Il 2021 è stato anche l’anno in cui sono partite le prime
segnalazioni di eventi avversi da vaccino, che ad oggi, lo
ricordiamo, sono 140.595, di cui 26.291 gravi e 971 segnalazioni di
decesso post-vax. La scorsa
settimana Mario Giordano ha mostrato
in esclusiva a Fuori dal Coro le mail interne dell’Agenzia italiana
del farmaco
in cui, a fronte dell’arrivo, già a inizio 2021, di segnalazioni
«rilevanti» di eventi avversi e tassi altissimi, funzionari
Aifa raccomandavano che i dati «non fossero pubblicati o divulgati
». Anche le società specialistiche non ne fecero menzione, e ciò
scoraggiò molti cittadini a inoltrare le segnalazioni, a tutt’oggi
sottostimate. Gli eventi avversi si sono manifestati spesso come
miocarditi, infarti e problemi cardiocircolatori. Nessuna
associazione di categoria italiana ha mai preso in considerazione
l’ipotesi che potesse essere stato il vaccino a slatentizzare o
scatenare questi problemi. Alcune di queste hanno ricevuto
sovvenzioni da Pfizer: 70.750 euro alla Società italiana cardiologia
nel 2020, 62.000 nel 2021 (niente nella
tabella 2018), 541.940 euro all’Anmco (Associazione nazionale
medici cardiologi ospedalieri) nel 2020 e 533.656 euro nel 2021 (nel
2019 furono 362.250, nel 2018 solo argent de poche: 1.500 euro) e
20.665 alla Fondazione italiana per il cuore nel 2022. La
macchina della propaganda è
stata ben oliata anche da
Pfizer alle aziende che organizzano eventi e congressi scientifici
per conto di medici e università, e sopratutto alle società,
accreditate presso il ministero della Salute, che fanno formazione
Ecm (educazione continua in medicina). Paperone del 2021 è Qb Group
(678.323 euro, oltre ai 77.850 del 2019 e i 117.307 del 2020),
società di Padova, la città dove è nata la Fondazione «Sviluppo
di terapia genica con tecnologia a Rna»,
beneficiaria a sua volta di 320 milioni di euro del Pnrr. È andata
molto bene anche a Editree srl di Monza, che nel 2019 ha ricevuto da
Pfizer ben 986.123 euro in sovvenzioni, mantenendone 320.426 nel 2020
e altri 327.893 euro nel 2021. A seguire Materia Prima s.r.l di
Bergamo (137.640 euro nel 2020 e 494.341 euro, addirittura in
donazioni, nel 2021), agenzia di comunicazione leader nel settore
medico. A fare incetta dei generosi contributi Pfizer anche Academy
srl di Milano, Executive Congress srl di Firenze, Planning Congress
di Bologna, Nadirex di Pavia, Dynamicon Education di Milano, Oliba
srl di Roma e Aristea di Genova, tra le tante. Una menzione a parte
merita Edra Spa, società di consulenza che nel 2020 ha ricevuto
da Pfizer 353.150 euro: il
suo chief scientific officer è Luca Pani, ex direttore generale Aifa
ed ex dirigente della
commissione per la valutazione dei medicinali di Ema. Altri
importanti beneficiari dei contributi Pfizer sono le università e
gli ospedali, sovvenzionati a macchia d’olio in tutta Italia: si va
dalla Fondazione Irccs Ospedale San Martino di Genova, che ha
ricevuto 77.893 euro in donazioni nel 2021 contro i 33.050 del 2019 e
i 10.800 del 2020, all’Università di Genova (20.000 euro nel 2020
e 67.500 euro nel 2021, di cui 33.000 in
donazioni), passando per l’Istituto San Raffaele di Milano, dove
lavora il professor Roberto Burioni (40.000 euro di donazioni nel
2020, saliti a 151.741 nel 2021). Donazioni
di piccola-media entità alle università di Foggia, Messina, Padova,
Pavia, Verona, Torino, Milano, Pisa, Roma La Sapienza, Camerino e
Salerno nel 2021, oltre a quelle di Napoli, Milano Bicocca, Caserta,
Ferrara, L’Aquila, Cagliari, Modena, Firenze, Varese Insubria e
Ancona nel 2020. Per non dimenticare gli ospedali: si va dal
Policlinico di Milano all’Istituto oncologico romagnolo di Forlì,
passando per l’Ospedale Maggiore di Bologna.
Elencarli
tutti è impossibile, e stiamo parlando soltanto di Pfizer.