Aumentano sempre più gli articoli e i post dei televirologi che sembravano essere usciti di scena, ma che ora si stanno riaffacciando alla ribalta, che ci ammoniscono che il Covid non è scomparso e continua ad essere molto pericoloso, altro che un’influenza!
Ieri ad esempio è stata data la notizia dei medici napoletani (quali medici siano, non lo dicono!) che ci ricordano che il Covid, nel 2023, ha provocato ben 1000 morti al mese. Vedrete che nei prossimi giorni notizie simili si moltiplicheranno e ci esorteranno a vaccinarci e a usare le mascherine per tentare di evitare di essere le prossime vittime.
Quello che dimenticano però di dirci è che tutti o quasi questi decessi riguardano persone che hanno 80 o più anni di età.
Quelle stesse persone che, prima del Covid, morivano per tumori, insufficienza cardiocircolatoria, broncopneumopatie croniche, diabete scompensato, insomma per tutte quelle patologie che, da che mondo e mondo, purtroppo sono la causa del decesso degli anziani che, stranamente😀, sono quelli che muoiono più di tutte le altri classi di età.
Ma qual’è, oggi, la fondamentale differenza?
Oggi gli anziani che entrano in ospedale sono tamponati e perciò quelle morti, che oserei definire “naturali” o almeno “prevedibili”, sono ora attribuite al Covid.
E’ ovvio che se continueremo con i tamponi, il Covid continuerà ad essere, per tutti gli anni futuri, la causa principale di decesso degli anziani, anche se potremo con soddisfazione prendere atto che le patologie classiche saranno fortunatamente scomparse.
Io non so che cosa spinga questi personaggi, che dovrebbero possedere gli strumenti conoscitivi per valutare correttamente la situazione, a continuare nell’ intento di terrorizzare quella parte non piccola di popolazione che già lo è stata negli anni scorsi e che , da ciò, ha subito danni psicologici importanti che, ancora oggi, incidono sullo stile di vita.
Interessi economici, desiderio di stare alla ribalta dopo una vita di anonimato, sadismo, impreparazione scientifica?
So solo che, qualunque sia la ragione, non è, comunque un comportamento né etico né responsabile.
Sarebbe perciò l’ora di finirla e di ritornare all’uso della ragione e del buon senso!
E, mi sento di dire, alla “Scienza”, ma quella vera!
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