sabato 30 settembre 2023

Ora mi preoccupa la prossima!

Sembrerebbe che questa volta forse possiamo tirare un respiro di sollievo. Vaccini sì, ma non obbligatori. Mascherine consigliate ma, salvo gli editti dei soliti noti (ieri per entrare in ospedale l’ho dovuta mettere al “posto di blocco” all’entrata, ma poi me la sono subita tolta e ho visto che tanti, compresi medici e infermieri, giravano senza), solo facoltative. Nessuna restrizione per i “positivi asintomatici” che, ricordo a tutti, esistono solo se un individuo sano si fa un tampone.
Quindi, per favore, non fateveli perché solo così si potrà attutire il rumore di fondo mediatico che comunque continuerà ancora per molto considerato che i destinatari dello stesso sono ancora tanti. Ma, a questo punto, che si comportassero come credono! Hanno avuto tutte le possibilità per valutare correttamente la situazione!
Dunque dovrei essere sereno e in effetti lo sono abbastanza. L’unico tarlo che mi rode è: cosa succederà alla prossima? Perchè la prossima ci sarà, statene certi, e forse neanche tanto lontano nel tempo!
In questa passata gli errori e i danni derivati da essi sono stati enormi e per evitarne futuri sarebbe stata necessaria una valutazione serena e “scientifica” delle strategie attuate. Ne vedete almeno una parvenza?
Lo stesso mio timore lo hanno quelli della Great Barrington e lo espongono in questo articolo, ovviamente con la loro consueta pacatezza e moderazione:

QUANDO L'OMS RICONOSCERÀ I FALLIMENTI DELLA SUA POLITICA COVID?
"Questa settimana i leader mondiali hanno approvato una nuova dichiarazione politica per combattere le future pandemie all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.
All'indomani di Covid, le 49 tesi del documento spaziano da nobili ideali di solidarietà sanitaria globale a una lista della spesa di investimenti e azioni, il tutto composto nell'elegante linguaggio della governance tecnocratica.
In primo piano gli appelli a rafforzare l'autorità e il finanziamento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, anche attraverso una revisione del Regolamento Sanitario Internazionale (RSI) e un nuovo Accordo sulle Pandemie, o Trattato, entro l'Assemblea Mondiale della Sanità del prossimo anno, nel maggio 2024.
Il Direttore generale dell'OMS, Tedros Ghebreyesus, ha elogiato la "storica pietra miliare nell'urgente sforzo di rendere tutte le persone del mondo più sicure e meglio protette dagli impatti devastanti delle pandemie".
Altri hanno espresso pareri più scettici. Mary Robinson, presidente di The Elders ed ex presidente irlandese, ha affermato che l'ONU nel suo complesso - e non l'OMS - dovrebbe coordinare la risposta alle pandemie perché "le pandemie colpiscono l'intera economia. Hanno un impatto incredibilmente devastante che spinge i Paesi a indebitarsi".
Tuttavia, gran parte del linguaggio della dichiarazione e le manovre politiche che l'hanno accompagnata continuano a confondere le acque tra l'impatto della pandemia e i danni di politiche di risposta troppo rigide. La differenza può sembrare banale, ma è molto importante.
Per esempio, il vice segretario generale Amina Mohamed ha definito la risposta globale alla Covid-19:
"Una storia di ingegno umano e di fallimento umano". Da un lato, test creati alla velocità della luce e vaccini sviluppati in tempi record. Dall'altro, la mancanza di preparazione, le persone vulnerabili colpite più duramente e i vaccini accaparrati dai Paesi ricchi, mentre le popolazioni dei Paesi più poveri ne sono rimaste prive".
Ha poi riconosciuto l'impatto negativo della pandemia sull'aumento della fame e della povertà, sul crescente debito pubblico e sulla disuguaglianza di genere. Ma la pandemia ha davvero causato tutto questo?
Il personale delle agenzie globali ha prodotto un lavoro critico sui danni delle politiche contro la pandemia. Una stima della Banca Mondiale ha rilevato che nel 2022 409 milioni di persone in più saranno in condizioni di povertà. Un'analisi dell'UNICEF e un rapporto della Banca Mondiale hanno discusso l'erosione del capitale umano per i 771 milioni di bambini che hanno perso 1,5 anni o più di scuola; le loro stime indicano che la chiusura delle scuole ha cancellato tutti i guadagni educativi globali ottenuti dal 2000. Un rapporto congiunto delle Nazioni Unite, condotto dall'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), ha stimato che 350 milioni di persone in più sono state spinte verso l'insicurezza alimentare, soprattutto in Africa.
Ma l'OMS, e di fatto la maggior parte dell'establishment della salute pubblica globale, non ha ancora prodotto uno studio critico che metta in luce le conseguenze delle politiche di Covid. Invece potenti finanziatori, come la Fondazione Bill e Melinda Gates, stanno gettando le basi per una nuova dottrina di lockdown per la prossima pandemia. Le conseguenze sociali e politiche delle misure draconiane della Covid vengono sottaciute; tali impatti sono troppo spesso imputati alla "pandemia".
Una recente analisi di Simon Rynn del più antico think tank sulla sicurezza del mondo, il Royal United Services Institute, ha affermato che:
"In gran parte del mondo in via di sviluppo, le restrizioni Covid sono state viste come un'imposizione crudele fin dall'inizio [...] A meno che non si svolga un dibattito approfondito e non venga portata avanti una diversità di prospettive e di prove, c'è il rischio che la futura gestione delle pandemie possa peggiorare anziché migliorare le vite di molti in tutto il mondo".
L'arroganza delle agenzie di sviluppo globale e i danni degli impulsi utopici hanno purtroppo una lunga storia. Coloro che sostengono piani globali nelle sale di Ginevra o New York devono essere più precisi dal punto di vista linguistico, nonostante il rischio politico. La distinzione tra "la pandemia" e "le politiche per la pandemia" è un passo importante per garantire la responsabilità e un dibattito ragionato per la prossima pandemia."
 

 

 

venerdì 29 settembre 2023

29 settembre

Oggi, 29 settembre, un ricordo, specialmente per le persone un po' agée come sono io. Era la fine degli anni '60. 
Nel 1968-69 ci fu, nel mondo, l'epidemia di influenza denominata Hong Kong. Estremamente contagiosa, i dati riportano che provocò circa 2 milioni di decessi di cui 20000 in Italia.
Io ero al liceo e non mi ricordo mascherine, distanziamenti, né timore di contagiare i miei nonni.
Ma allora non c'erano i tamponi e, soprattutto, non esistevano i "positivi asintomatici"!
E forse i "referenti scientifici" erano più preparati e, in più, non c'erano televisioni che li ospitavano quotidianamente nei loro studi a parlare della "pandemia".
E chissà, e qui sono un po' cattivo, non avevano neanche legami così stretti con le case farmaceutiche e i governi, erano indipendenti.
Io credo che si vivesse più serenamente di oggi!!😀
 

 

giovedì 28 settembre 2023

Furbata?

Ed ecco oggi, sul Mattino, la pagina “Campagna vaccinale antinfluenzale e vaccini associabili Covid-19, anti-HPV, Herpes Zoster e anti pneumococco” della ASL NA1.
Non so se sia una furbata voluta o una dimenticanza dovuta a impreparazione, ma la vaccinazione anticovid non viene mai menzionata, a parte che nel titolo.
Il documento inizia così:
“ll vaccino antinfluenzale è indicato per tutte le persone che desiderino evitare le complicanze della malattia influenzale e non abbiano specifiche controindicazioni. Tuttavia, in accordo con gli obiettivi della pianificazione sanitaria nazionale e con il perseguimento degliobiettivi specifici del programma di immunizzazione contro l’influenza, la vaccinazione viene fortemente RACCOMANDATA ed offerta attivamente e gratuitamente alle persone che, per le loro condizioni personali, corrono un maggior rischio di andare incontro a complicanze nel caso contraggano l’influenza. Sulla base delle indicazioni della Circolare Ministeriale n. 0031738 del 06/07/2022 (confermata dal Ministero della Salute anche per la Campagna vaccinale 2023) ed alla luce dei precisi indirizzi del Governo regionale e della Direzione Generale Tutela della Salute Regione Campania il vaccino antinfluenzale è FORTEMENTE RACCOMANDATO, con offerta attiva e gratuita, per persone ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza:”
Seguono numerose categorie di persone tra le quali tra l’altro, visto che si parla di vaccinazione antinfluenzale e non di anticovid, possono essere compresi:
allevatori
addetti al trasporto di animali vivi
forze di polizia
vigili del fuoco
addetti a lavori socialmente utili
...ma sopratutto
BAMBINI SANI NELLA FASCIA DI ETÀ 6 MESI-6 ANNI (ANCHE ALLO SCOPO DI RIDURRE LA CIRCOLAZIONE DEL VIRUS INFLUENZALE TRA GLI ADULTI E GLI ANZIANI).
 
Ripeto, della vaccinazione anticovid, non viene fatto alcun cenno, se non alla fine quando vengono indicati gli erogatori istituzionali.
Dal punto di vista legale tutto a posto. Un giorno potranno dire che RACCOMANDAVANO FORTEMENTE la vaccinazione antinfluenzale, mica quella anticovid!
Però, dai, non pensate anche voi che sia una bella furbata nel momento in cui oggi si parla su tutti i media dell’arrivo dei vaccini aggiornati e della necessità di farli, casomai e solo in seconda istanza associati al vaccino influenzale?
P.S. A mia memoria, ma posso sbagliare, non ricordo mai di aver visto pagine intere per pubblicizzare la campagna vaccinale antinfluenzale prima di oggi.

 

 

lunedì 25 settembre 2023

Se lo dicono loro!

 

Vorrei mettere a confronto, ciò che scrivevano quelli di Moderna nel documento di accompagnamento al loro vaccino con quello che scrivono oggi (fonte Commissione Europea - Public Health - Union Register of medicinal products)
All'inizio (gennaio 2021- primo screenshot) nulla su miocardite/pericardite.
Dopo (dicembre 2021-secondo screenshot) "casi rari con decorso non diverso da quello della miocardite o della pericardite in generale.
Oggi (settembre 2023-terzo screenshot) "aumento del rischio di sviluppare miocardite e pericardite... Alcuni casi hanno richiesto terapia intensiva e si sono osservati casi fatali".
Se lo dicono loro!
A proposito, cosa ci comunicheranno nel prossimo aggiornamento?
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domenica 24 settembre 2023

Non avrei saputo dirlo meglio!

Non avrei potuto dirlo meglio di quanto ha fatto il dottor Shawn Whatley che è stato il precedente presidente dell'Associazione medica dell'Ontario (OMA).
Il suo invito è rivolto al governo canadese e io lo pubblico girandolo a quello italiano con l’ulteriore consiglio di emanare ordinanze che non contengano, come è stato fatto finora, la esplicità facoltà di deroga alle regioni che ritengano di fare diversamente. Comportandosi così le ordinanze di Schillaci diventano solo semplici “suggerimenti” e il ministro perde, di fatto, tutta la sua autorevolezza.

"IN QUESTA STAGIONE INFLUENZALE, RICORDATE IL SUCCESSO DELLA SVEZIA NELLA PANDEMIA SENZA MASCHERINE.
IL BASSO TASSO DI MORTALITÀ IN ECCESSO DELLA SVEZIA DURANTE LA PANDEMIA RAPPRESENTA UNA SFIDA PER COLORO CHE SPINGONO PER NUOVE MISURE RESTRITTIVE
 
Le nuove varianti di COVID, il clima più freddo e l'affollamento delle aule scolastiche hanno spinto molti a chiedersi quando, e non se, torneranno le misure restrittive di sanità pubblica.
Prima del 2020, abbiamo spesso ignorato le epidemie di influenza stagionale, per poi essere sorpresi da ospedali sovraffollati ogni inverno. Oggi, il Canada e molti altri Paesi sembrano pronti ad adottare nuovamente misure restrittive nel tentativo di "proteggere il sistema".
La Svezia è rimasta sola durante la pandemia. Gli svedesi si attennero ai protocolli standard di salute pubblica per le pandemie dell'epoca. Si sono rifiutati di seguire la prassi restrittiva della sanità pubblica europea, chiedendo prove prima di adottare un approccio diverso. Come risultato, la Svezia ha registrato il più basso tasso di mortalità in eccesso in Europa.
Perché non impariamo dalla Svezia?
La linea d'azione adottata dalla Svezia, unica nel suo genere, ha incontrato lo scetticismo di altri governi. Persino l'ex ministro della Sanità britannico, Matt Hancock, l'ha screditata nel tentativo di sminuire l'approccio svedese. Tuttavia, la strategia su base volontaria della Svezia ha portato a un numero significativamente inferiore di morti durante la pandemia, indipendentemente dal modo in cui lo si misura.
All'apice della pandemia, Hancock ha persino incaricato un collaboratore di "fornire tre o quattro punti (di riferimento) per spiegare perché la Svezia si sbaglia".
Naturalmente, Hancock non ha mai voluto che le sue missive diventassero parte dei Lockdown Files, un'indagine del Telegraph su 100.000 messaggi WhatsApp divulgati e scambiati all'interno del governo britannico durante la pandemia. In ogni caso, i suoi commenti hanno colto ciò che ogni altro governo ha fatto: liquidare o sminuire le buone prestazioni della Svezia durante la pandemia.
Sebbene il Canada abbia ottenuto risultati migliori rispetto alla maggior parte dell'Europa nella gestione della pandemia, non se l'è cavata altrettanto bene della Svezia. L'ufficio statistico canadese ha registrato il 7,6% di decessi in più rispetto al previsto tra marzo 2020 e agosto 2022, con 42.215 morti attribuite direttamente alla COVID-19. La Svezia, invece, ha registrato un tasso di mortalità in eccesso di appena il 4,4% nello stesso periodo, battendo la media europea dell'11,1%.
L'analisi di Johan Norberg per il Cato Institute spiega come l'enfasi posta dalla Svezia sulla responsabilità personale abbia avuto il minore impatto economico e la minore sofferenza educativa per gli studenti.
Azione volontaria non significa zero restrizioni. La Svezia ha limitato gli incontri pubblici (ad esempio, nei teatri e nelle chiese) a meno di 50 persone, ma non ha limitato "i luoghi di lavoro, i centri commerciali o gli incontri privati". Ha vietato le visite private alle case di cura. Bar e ristoranti potevano offrire solo il servizio al tavolo, e le vendite di alcolici avevano un orario di chiusura anticipato nel 2020 e 2021. Alle università e alle scuole secondarie si raccomandava di andare online.
Tuttavia, le scuole materne ed elementari rimasero aperte. Le frontiere rimasero aperte; non furono adottati coprifuoco o ordini di permanenza a casa; non fu dichiarato lo stato di emergenza. I trasporti pubblici continuarono a funzionare e non ci furono obblighi di maschere, soprattutto nelle scuole.
L'esperienza passata non garantisce ovviamente i risultati futuri. In una società che desidera la certezza, la medicina non può eliminare completamente tutte le cause di ansia. Qui sta il punto cruciale.
La comparsa della nuova variante BA.2.86 di COVID ha destato preoccupazione tra gli specialisti dell'Ontario e della British Columbia. Esiste uno scenario potenziale in cui potremmo dover affrontare contemporaneamente COVID, RSV e influenza, definito "tridemico". Di conseguenza, alcuni sostengono la reintroduzione dell'obbligo di mascherina. Tuttavia, vale la pena notare che il Ministro dell'Istruzione dell'Ontario Stephen Lecce ha annunciato la scorsa settimana che le maschere obbligatorie non saranno applicate nelle scuole della sua provincia.
Nel 2019, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato un'ampia revisione delle "misure di salute pubblica non farmaceutiche" per mitigare l'influenza. L'OMS non ha trovato alcuna prova che indossare una maschera riduca la trasmissione dell'influenza. Anche una revisione Cochrane pubblicata a gennaio ha trovato poche prove a sostegno della protezione con mascherina. Uno studio condotto su un ospedale londinese nel Regno Unito durante Omicron non ha dimostrato alcuna differenza nei tassi di trasmissione ospedaliera con o senza obbligo di maschera.
Tuttavia, nonostante le prove, molti esperti di ospedali per acuti sembrano decisi a riportare in auge le mascherine per qualsiasi virus.
Secondo la dottoressa Martha Fulford, specialista in malattie infettive a Hamilton, in Ontario, i nuovi obblighi di mascherina si riducono a una questione di immagine.
"La cosa triste è che credo che le mascherine vengano ora utilizzate perché gli ospedali si aspettano un aumento del volume dei pazienti con l'inizio della stagione dei virus respiratori", mi ha detto la dottoressa Fulford. "Hanno costruito zero capacità extra e le mascherine fanno sembrare che stiano facendo qualcosa. Non si tratta di una questione di dati; è tutta una questione di immagine. ... Ora ci stiamo solo mascherando per un virus di qualsiasi tipo, a quanto pare".
Uno studio pubblicato a giugno su The Lancet indica che la trasmissione del virus avviene principalmente quando gli individui presentano dei sintomi. Il semplice rilevamento di particelle virali su un tampone nasale non è così significativo come la presenza di una sensazione di malessere. Alla luce di questi risultati, è ragionevole ritenere che sia sicuro andare al lavoro quando ci sentiamo bene e che, al contrario, dovremmo decidere di rimanere a casa quando ci sentiamo male.
In tempi di crisi, i governi preferiscono il conformismo al benessere individuale. L'approccio della Svezia può aver fatto impazzire i governi vicini, ma ha prodotto risultati migliori.
Forse possiamo imparare da loro."
 

 

 

sabato 23 settembre 2023

Non mi piace sembrare una Cassandra, ma.....

 

Mi dispiace, sul serio, fare la parte della Cassandra, e ricordare il "ve l'avevo detto", ma ero certo che, dopo le mascherine e i tamponi anche per i visitatori negli ospedali di qualche giorno fa, in Campania sarebbe giunta anche l'ora delle scuole!
"A fine settembre-inizio ottobre avremo i primi dati preocupanti" dice De Luca e "dovremo usare più mascherine nei luoghi di affollamento, avremo anche misure nelle scuole man mano che giungeranno dati aggiornati sulla diffusione".
A voi immaginare quali saranno le "misure nelle scuole"😡😥
 



venerdì 22 settembre 2023

Consigli per gli acquisti.

 

I consigli per l'acquisto di CBS, uno dei più importanti network mondiali dell' audiovisivo. Notate l'eleganza classica delle 2 viaggiatrici in aereoporto: paltò in cammello, che non passa mai di moda, anche se sembra che sia in atto un lockdown spinto visto che in aereoporto non c'è nessuno, a parte loro! 😀

"Proteggetevi contro la COVID-19 durante i viaggi autunnali. Il CDC raccomanda a tutti di sottoporsi al richiamo del nuovo vaccino COVID per l'autunno 2023. Qualunque cosa decidiate di fare, la cosa più sicura durante i viaggi è indossare una mascherina N95, insieme alla vaccinazione e al richiamo. Queste mascherine sono progettate per filtrare almeno il 95% di tutte le particelle sospese nell'aria di DIMENSIONI SUPERIORI A 0,3 micron, se indossate correttamente.
Per assicurarvi di avere una quantità sufficiente di mascherine N95 per il vostro prossimo viaggio, abbiamo selezionato alcune opzioni. Sono approvate dall'Istituto nazionale per la sicurezza e la salute sul lavoro (NIOSH), il che è fondamentale, dato che ci sono molte mascherine N95 contraffatte in vendita online"
 
E per le mascherine, la scelta ricade sulle Benehal N95, il miglior connubio tra eleganza, praticità e prezzo! A soli $ 27 su Amazon! 😀

P.S. A proposito, le dimensioni del virus corona non superano gli 0,15 micron. Come la mettiamo? 😀
 


 

giovedì 21 settembre 2023

Mi scuso, ho sbagliato!

 

Ho sempre pensato e sostenuto che ognuno di noi può commettere degli errori.
La cosa importante è rendersene conto prima possibile e scusarsi per averli fatti.
Ebbene io mi scuso con voi per l’errore che ho fatto nel mio post di ieri nel quale parlavo del webgame PANDEMIA della Fondazione Veronesi.
Errore che consiste non tanto nell’avervene riferito, quanto piuttosto nel tono ironico e divertito che ho usato, corredato da tante faccine sorridenti.
Non avrei dovuto raccontarlo così, la faccenda è molto seria! Scusatemi!
E’ estremamente seria perché evidenzia, in maniera netta e chiarissima, il tentativo messo in atto da alcune istituzioni, che godono oltretutto di grande prestigio, di “educare” le menti dei nostri ragazzi, fin da bambini, al “pensiero unico” evidenziato dall’epidemia trascorsa, ma che sarà certamente utilizzato dai decisori, governativi o “scientifici” che siano, in tutte le prossime “emergenze”, reali o immaginarie.
Se deciderete di cimentarvi con il “gioco”, scoprirete infatti che esso è strutturato in modo da legittimare tutte le scelte fatte durante l’epidemia, piuttosto che stimolare e educare la mente dei ragazzi al ragionamento scientifico. E tenete conto che i ragazzi saranno anche “supportati” da un “consulente scientifico” connotato dal prestigio di una Fondazione famosa e importante come quella Veronesi!
Non hanno scampo, le loro menti saranno plasmate rispetto all’obiettivo che progetti come questi, chiaramente a lungo termine, si prefiggono.
Ma d’altronde i risultati si vedono fin d’adesso.
Per fare un esempio, giusto ieri ero su un autobus a Napoli: una trentina di persone, 5 mascherate. Ebbene tutte e 5 potevano avere dai 20 ai 30 anni! Ho pensato a 1984 di Orwell.
Comunque per quelli di voi che non hanno tempo o stomaco per testare il gioco (provoca un po’ di disgusto), posto gli screenshot di tre scenari che vengono proposti. Per gli altri ripropongo il link.
Perlomeno l’allusione a Montagnier e la sua delegittimazione, potevano risparmiarsela!



 

mercoledì 20 settembre 2023

L'avevo detto!

 

Come avevo ampiamente previsto fin dall’annuncio della sua istituzione, la Commissione d’inchiesta bicamerale Covid, se mai un giorno deciderà di iniziare concretamente i suoi lavori, indagherà comunque sul nulla.
Come ho appreso da 2 minuscoli trafiletti apparsi solo sul Il Fatto e la Verità non potrà infatti indagare sulla costituzionalità dei DPCM, cioè sulla legittimità costituzionale e sul rispetto dei principi della costituzione in relazione agli atti compiuti dal governo. Pensiamo ad esempio agli over 50 privati di lavoro e stipendio se non vaccinati.
Non potrà neanche indagare sulla legittimità della dichiarazione dello stato di emergenza e delle relative proroghe nonché dell’utilizzo dello strumento della decretazione d’urgenza, strumento con il quale furono imposti i lockdown, il greenpass, la DAD e la campagna vaccinale.
Come ampiamente previsto, fuffa e, in questo caso con accordo bipartisan governo-opposizione.
Ho trovato solo questo articolo di Andrea Zambrano sulla Bussola Quotidiana. Non conoscevo né autore né testata che ho scoperto essere di ispirazione cattolica. Visto che è l’unico reperibile, lo posto per chi volesse essere più informato.
 

 

martedì 19 settembre 2023

Il MacGuffin.

 

Il MacGuffin è una delle invenzioni più geniali della storia del cinema. Un particolare talmente insignificante da avere un’eco sconcertante e inaspettata. IL MacGuffin, lo spiego per chi non è un cinefilo un po’ fissato come me, è l’espediente narrativo inserito da Alfred Hitchcock nelle sue pellicole. Un motore in grado di mandare avanti la storia e avere un grande significato per i personaggi, ma nessuna importanza per la pellicola e per il pubblico, sebbene attorno a questo si svolge l’azione e si crea l’enfasi.
Svelato nel famoso libro intervista di Truffaut a Hitchcock, esempi famosi ne sono la busta con i 40000 dollari di Psycho e le valigette di Pulp Fiction e di Ronin.
In effetti si potrebbe definire come un un espediente che, con la sua semplice presenza, permette alla narrazione di un film o di un romanzo di prendere avvio. Non si tratta di un elemento dal valore centrale per lo svolgimento della trama e il perseguimento della storia, ma di un intrigo pretestuoso intorno al quale prende forma la scena.
Anche oggi noi siamo alla presenza di un clamoroso MacGuffin: il “positivo asintomatico”.
Il “positivo asintomatico” non è un’entità reale, non esiste! Prende forma soltanto qualora si decide di fare un tampone ad un individuo perfettamente sano e il tampone risulta, per un motivo qualsiasi, positivo.
Eppure quanto ne stanno parlando, alla riapertura delle scuole, in relazione all’utilità dell’uso delle mascherine nelle classi?!
Se non si fanno tamponi ai sani non esisterannno i “positivi asintomatici”!
Il MacGuffin è stato usato in film capolavoro, la cui trama ha emozionato tanti di noi!
Credo invece che il film che vogliono realizzare utilizzando come MacGuffin il “positivo asintomatico” sarebbe pessimo, anche considerando gli attori che sono stati scritturati.
Perciò la mia speranza è che non riescano a trovare mai più un produttore disposto a finanziarli.
 

 

I nonni americani si potranno salvare anche questa volta!

 

Come sapete, CDC ha consigliato il richiamo con il vaccino aggiornato(?) a tutti gli individui, lattanti compresi, indipendentemente se siano soggetti a rischio, se abbiano contratto la malattia o se si siano già fatte 4 dosi.

Il problema è che l’amministrazione USA non distribuirà più gratuitamente il vaccino il cui costo per dose sarà circa 130 dollari.

D’altronde non poteva fare altrimenti, è da tempo ormai che sia Biden che l’OMS hanno dichiarato terminata l’emergenza Covid.

Se la vedranno dunque le assicurazioni sanitarie che, in USA, sono le reali dispensatrici di “salute” per i cittadini, visto che lo stato ha da sempre deciso di non occuparsene, salvo che in alcuni momenti, vedi l’epidemia, di cui sarebbe importante, prima o poi, fare un analisi dei reali motivi d’interesse.

Per questi motivi, una larga parte della popolazione statunitense che diventa sempre più ampia considerato l’impoverimento costante delle classi medio-basse, prive di copertura assicurativa, non se lo potrà permettere.

Un’ingiustizia e un danno per la salute globale, dicono al CDC (come fermare i contagi di questa gravissima malattia, altrimenti!😀)

Un danno, penso io, anche per i produttori che già hanno visto in quest’ultimo anno un crollo delle vendite del loro prodotto.

Per fortuna, in USA, esiste il “Section 317 Immunization Program”, gestito dal CDC, che permette di somministrare gratuitamente farmaci e vaccini a coloro che non se lo possono permettere.

E il CDC perciò lo utilizza per siglare un accordo con i produttori per l’acquisto dei vaccini.

Costo: 1.676.620.000 di dollari. E solo per bambini e lattanti, per gli adulti ci penseranno poi!

Tutti felici allora, i bambini americani potranno essere tutti vaccinati e i loro nonni si salveranno anche questa volta!



 

domenica 17 settembre 2023

Riflessione!

 

Sorpresa! Anche su Repubblica, talvolta, appaiono articoli che fanno riflettere su ciò che è giusto e ragionevole.
Questo breve trafiletto dal titolo "Disobbedite e passa la paura" ne è un esempio.
Riporta il pensiero del filosofo Frédéric Gros che già nel 2012, nel suo libro Le Principe Sécurité (Il principio di Sicurezza) si chiedeva se l'obbedienza fosse il prezzo che bisognava pagare per avere una vità più facile.
Ovviamente no, penso io. Gli anni del Covid ce lo hanno insegnato. Rendiamocene conto ed evitiamo di ripetere lo stesso errore la prossima volta!
 
"La disobbedienza si basa su un’intuizione primaria: nonostante tutti i discorsi pedagogici, politici o religiosi che raccontano come i nostri impulsi originariamente anarchici ed egoistici ci rendano difficile l’apprendimento di regole comuni, allontanandoci dall’interesse
personale o dal godimento immediato, è probabilmente la disobbedienza la cosa più difficile e richiede più coraggio e tenacia, mentre la docilità è diventata rifugio e rassegnazione. Perché disobbedire significa superare alcune paure, oltrepassare o abbattere i cinque grandi muri della paura.
La prima paura è quella della punizione.
È una paura elementare, immediata. Mentre la nostra obbedienza non è altro che il risultato di un rapporto di forze, il prodotto di una violenza primaria (quella che io chiamo
“sottomissione”), la trasgressione comporta un costo che il ribelle mette in conto di pagare: punizione, correzione, ecc.
La seconda paura è una paura più sottile, quella nei confronti delle figure autoritarie, di tutti coloro che dovrebbero comandarci per il nostro bene (il genitore, il capo) e che abbiamo paura di deludere. La nostra obbedienza non è altro che (in quello che definisco un rapporto di “subordinazione”) una richiesta d’amore verso il superiore, si concretizza
in un eccesso di zelo che vorrebbe catturare la sua attenzione e conquistare il suo riconoscimento. E ho paura di non essere all’altezza delle sue richieste.
La terza paura è quella della solitudine che presuppone un rapporto molto più orizzontale: riproduco i comportamenti degli “altri” per “conformismo”, e soprattutto non voglio rischiare di staccarmi dalla massa, dal gruppo dove trovo sicurezza e conforto. È il calore dolce e
caldo del “gregge”, così come enunciato da Nietzsche.
La quarta paura è quella del cambiamento e della novità; perché l’obbedienza alimenta l’immobilismo. Disobbedire significa sempre introdurre una rottura, una discontinuità.
L’obbedienza, al contrario, sta dalla parte del conservatorismo e della tradizione: non facciamo domande, non mettiamo in discussione nulla. Obbedire è andare aventi sempre come prima.
E poi c’è, credo, un’ultima paura, più profonda, più enigmatica, che la filosofia a volte fatica a definire: la paura della libertà. Parlo qui della libertà responsabile, libertà come capacità di decidere e di accettare le conseguenze della propria decisione, perché nell’obbedienza c’è un meccanismo segreto e quasi perverso di “deresponsabilizzazione”.
Quando obbedisco sono il protagonista della mia azione ma non ne sono l’autore. Se mi chiedono spiegazioni, la reazione è immediata: «Chiedi a chi ha dato l’ordine, io faccio sempre e solo quello che mi viene chiesto».
L’obbedienza è quell’unico dispositivo che permette a chiunque di agire senza essere il soggetto della propria azione. Il piacere della deresponsabilizzazione.
La libertà è una vertigine e un fardello insopportabile cui rinunciamo facilmente seguendo
chiunque ci dice cosa fare e cosa pensare. Questa paura morale della libertà si associa spesso con la paura dovuta all’insicurezza e alla morte,
in una chiave più politica: baratto, attraverso un “contratto sociale” del tipo descritto da Hobbes, la mia obbedienza con la mia sicurezza. Quando parlo di disobbedienza, non mi riferisco ovviamente né ad atti criminali, né a delitti, e nemmeno alla trasgressione
estetica (antiaccademismo) o etica (anticonformismo). Parlo di quei momenti in cui, di fronte a una situazione intollerabile, a una messa in discussione violenta e inaccettabile
dei principi di umanità o degli ideali di giustizia, non posso rimanere passivo. Allora mi alzo e dico di no. Mi posiziono così al centro di un’esperienza concreta e viva della mia libertà come affermazione di un soggetto che rifiuta totalmente l’infimo discorso di buona coscienza. Il gesto di disobbedienza raggiunge l’universalità anche quando “gli altri”
sono di fatto maggioranza, ma non rappresentano altro che la passività animale della folla docile."
 


 

sabato 16 settembre 2023

Confesso di cominciare a provare un po' di disagio!

 

Il risultato di questo sondaggio, con tutti i limiti ai quali i sondaggi ci hanno abituato, ci dice che la metà degli americani è interessato a sottoporsi al richiamo del vaccino.
Molti, pochi? Non so rispondere, anche se bisogna comunque tenere conto che gli americani sono storicamente favorevoli ai vaccini. Non per niente da anni, negli USA, vengono vaccinati contro l’influenza un grandissimo numero di bambini, anche molto piccoli.
Comunque sappiamo che i sondaggi, spesso, hanno lo scopo di influenzare la pubblica opinione e dunque io credo che dovremo aspettare i dati reali della vaccinazione. Ovviamente ognuno deve essere libero di fare ciò che vuole, anche perché credo che abbia ormai avuto tutte le possibilità di informarsi delle varie opinioni in circolazione.
Quello però che mi sorprende, anche perché non riesco a spiegarmi le ragioni, è che il sondaggio ci dice che il 77% dei democratici è favorevole alla vaccinazione con il nuovo vaccino rispetto al 34% dei repubblicani. Confesso che io, che ho sempre sentito di appartenere all’area della “sinistra”, comincio a provare un vero e profondo disagio!😀
L'articolo:
 
SECONDO UN SONDAGGIO REUTERS/IPSOS, LA METÀ DEGLI AMERICANI È INTERESSATA A SOTTOPORSI A UNA VACCINAZIONE COVID AGGIORNATA.
Washington, 15 settembre (Reuters) - Secondo un nuovo sondaggio Reuters/Ipsos, circa la metà degli americani è interessata a sottoporsi a un vaccino COVID-19 aggiornato, più di tre anni dopo che il virus ha infettato milioni di persone e sconvolto la vita quotidiana negli Stati Uniti e in tutto il mondo.
Il sondaggio online su scala nazionale, conclusosi giovedì, ha mostrato che quasi il 30% degli intervistati era molto interessato a sottoporsi al vaccino e un altro 24% era piuttosto interessato. Quasi il 17% non era molto interessato e il 30% non lo era affatto.
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Circa il 54% degli intervistati nel sondaggio Reuters/Ipsos ha dichiarato di essere "personalmente" preoccupato per la diffusione del virus, in calo rispetto al 77% di un sondaggio condotto tre anni fa. All'apice della pandemia, all'inizio del 2020, circa il 90% degli intervistati era preoccupato.
Quasi il 42% ha dichiarato di essere interessato a sottoporsi al vaccino soprattutto per ridurre il rischio di malattie gravi.
La domanda di vaccino è calata drasticamente dopo il 2021, quando è stato reso disponibile per la prima volta e più di 240 milioni di persone negli Stati Uniti, ovvero il 73% della popolazione, ha ricevuto almeno un'iniezione.
Durante l'ultima campagna di rivaccinazione, quando la maggior parte degli americani aveva già contratto il virus COVID o era già stata vaccinata in precedenza, solo circa 56,5 milioni di persone hanno ricevuto il richiamo aggiornato, secondo i dati del CDC.
Si tratta di una cifra molto inferiore al mercato annuale dei vaccini antinfluenzali degli Stati Uniti, che si aggira intorno ai 160 milioni di dosi.
Le vaccinazioni COVID-19 hanno anche scosso la politica statunitense, con molti repubblicani che vedono la spinta alla vaccinazione come un abuso del governo. Solo il 34% dei repubblicani ha dichiarato di essere interessato a ricevere il vaccino aggiornato, rispetto al 77% dei democratici.
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Circa il 36% delle persone non interessate al vaccino ha dichiarato che il motivo principale è che pensa che il vaccino sia pericoloso, e un altro 5% ha detto di non credere che il COVID faccia ammalare le persone.
"Mi preoccupa molto il fatto che oltre il 30% pensi che sia pericoloso, quando in realtà non ci sono prove credibili, ma c'è molta disinformazione e, onestamente, paura", ha dichiarato il dottor Jesse Goodman, esperto di malattie infettive presso la Georgetown University di Washington ed ex scienziato capo della Food and Drug Administration statunitense.
"Questo dimostra il potere della disinformazione e dell'informazione combinata con l'ansia", ha detto.
 

 

giovedì 14 settembre 2023

A voi la scelta!

Pubblico, senza alcun commento, la traduzione dell'articolo apparso oggi sul sito HART.
Lascio a voi la scelta, dopo averlo letto, se ridere, piangere, oppure iniziare a urlare come forsennati. Se scegliete questa ultima opzione mi auguro solo che vi sentano in tanti! 😂😥🤬
 
𝘜𝘕𝘖 𝘚𝘛𝘜𝘋𝘐𝘖 𝘕𝘌𝘖𝘡𝘌𝘓𝘈𝘕𝘋𝘌𝘚𝘌 𝘝𝘐𝘕𝘊𝘌 𝘐𝘓 𝘗𝘙𝘌𝘔𝘐𝘖 𝘗𝘌𝘙 𝘓𝘌 𝘊𝘖𝘕𝘊𝘓𝘜𝘚𝘐𝘖𝘕𝘐 𝘉𝘐𝘡𝘡𝘈𝘙𝘙𝘌.
𝘐 𝘊𝘈𝘚𝘐 𝘋𝘐 𝘔𝘐𝘖𝘊𝘈𝘙𝘋𝘐𝘛𝘌 25 𝘝𝘖𝘓𝘛𝘌 𝘚𝘜𝘗𝘌𝘙𝘐𝘖𝘙𝘐 𝘕𝘌𝘎𝘓𝘐 𝘈𝘋𝘖𝘓𝘌𝘚𝘊𝘌𝘕𝘛𝘐 𝘚𝘖𝘕𝘖 𝘈𝘗𝘗𝘈𝘙𝘌𝘕𝘛𝘌𝘔𝘌𝘕𝘛𝘌 "𝘙𝘈𝘚𝘚𝘐𝘊𝘜𝘙𝘈𝘕𝘛𝘐"!
𝘐𝘭 𝘮𝘦𝘴𝘦 𝘴𝘤𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘪 𝘳𝘦𝘥𝘢𝘵𝘵𝘰𝘳𝘪 𝘥𝘪 𝘏𝘈𝘙𝘛 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘴𝘤𝘳𝘪𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯 𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 𝘢𝘱𝘱𝘦𝘯𝘢 𝘪𝘳𝘰𝘯𝘪𝘤𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘵𝘪𝘵𝘰𝘭𝘰 "𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘧𝘢𝘳𝘴𝘪 𝘱𝘶𝘣𝘣𝘭𝘪𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭'𝘦𝘳𝘢 𝘊𝘰𝘷𝘪𝘥". 𝘜𝘮𝘰𝘳𝘪𝘴𝘵𝘪𝘤𝘰, 𝘴𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘧𝘰𝘴𝘴𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘪̀ 𝘴𝘦𝘳𝘪𝘰.
𝘜𝘯𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘳𝘢𝘤𝘤𝘰𝘮𝘢𝘯𝘥𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘴𝘱𝘪𝘳𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘢𝘶𝘵𝘰𝘳𝘪 𝘦𝘳𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘪 𝘧𝘢𝘳 𝘴𝘪̀ 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘤𝘭𝘶𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭'𝘢𝘣𝘴𝘵𝘳𝘢𝘤𝘵 𝘴𝘪 𝘢𝘥𝘢𝘵𝘵𝘢𝘴𝘴𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘢𝘳𝘳𝘢𝘵𝘪𝘷𝘢 "𝘝𝘢𝘤𝘤𝘪𝘯𝘪 𝘴𝘪𝘤𝘶𝘳𝘪 𝘦𝘥 𝘦𝘧𝘧𝘪𝘤𝘢𝘤𝘪", 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘱𝘦𝘯𝘥𝘦𝘯𝘵𝘦𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘢𝘪 𝘳𝘪𝘴𝘶𝘭𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘰𝘵𝘵𝘦𝘯𝘶𝘵𝘪. 𝘈𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘧𝘰𝘳𝘯𝘪𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘦𝘳𝘪𝘦 𝘥𝘪 𝘦𝘴𝘦𝘮𝘱𝘪, 𝘵𝘳𝘢 𝘤𝘶𝘪 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘵𝘶𝘥𝘪𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘪𝘤𝘰 𝘴𝘶𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘰𝘤𝘢𝘳𝘥𝘪𝘵𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘰𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘯 𝘛𝘢𝘪𝘭𝘢𝘯𝘥𝘪𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘩𝘢 𝘮𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 1 𝘢𝘥𝘰𝘭𝘦𝘴𝘤𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘴𝘶 43 𝘦𝘳𝘢 𝘢𝘧𝘧𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘢 𝘮𝘪𝘰𝘤𝘢𝘳𝘥𝘪𝘵𝘦 𝘰 𝘱𝘦𝘳𝘪𝘤𝘢𝘳𝘥𝘪𝘵𝘦 𝘤𝘭𝘪𝘯𝘪𝘤𝘢 𝘰 𝘴𝘶𝘣𝘤𝘭𝘪𝘯𝘪𝘤𝘢 𝘦 𝘩𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘤𝘭𝘶𝘴𝘰 𝘤𝘩𝘦: "𝘎𝘭𝘪 𝘢𝘥𝘰𝘭𝘦𝘴𝘤𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘳𝘪𝘤𝘦𝘷𝘰𝘯𝘰 𝘷𝘢𝘤𝘤𝘪𝘯𝘪 𝘢 𝘣𝘢𝘴𝘦 𝘥𝘪 𝘮𝘙𝘕𝘈 𝘥𝘰𝘷𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦𝘳𝘰 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘮𝘰𝘯𝘪𝘵𝘰𝘳𝘢𝘵𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘨𝘭𝘪 𝘦𝘧𝘧𝘦𝘵𝘵𝘪 𝘤𝘰𝘭𝘭𝘢𝘵𝘦𝘳𝘢𝘭𝘪 𝘤𝘢𝘳𝘥𝘪𝘰𝘷𝘢𝘴𝘤𝘰𝘭𝘢𝘳𝘪".
𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘪𝘮𝘢𝘯𝘢 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘵𝘶𝘥𝘪𝘰 𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘕𝘶𝘰𝘷𝘢 𝘡𝘦𝘭𝘢𝘯𝘥𝘢 𝘩𝘢 𝘳𝘢𝘨𝘨𝘪𝘶𝘯𝘵𝘰 𝘭𝘢 𝘷𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘪𝘯 𝘵𝘦𝘳𝘮𝘪𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘥𝘪𝘴𝘴𝘰𝘯𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘵𝘳𝘢 𝘪 𝘳𝘪𝘴𝘶𝘭𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘦 𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘤𝘭𝘶𝘴𝘪𝘰𝘯𝘪. 𝘐𝘭 𝘵𝘦𝘢𝘮 𝘩𝘢 𝘦𝘴𝘢𝘮𝘪𝘯𝘢𝘵𝘰 𝘪 𝘥𝘢𝘵𝘪 𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘪 𝘳𝘦𝘭𝘢𝘵𝘪𝘷𝘪 𝘢 12 𝘦𝘷𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘢𝘷𝘷𝘦𝘳𝘴𝘪 𝘥𝘪 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘦𝘴𝘴𝘦 𝘱𝘳𝘦𝘥𝘦𝘵𝘦𝘳𝘮𝘪𝘯𝘢𝘵𝘪 (𝘈𝘌𝘚𝘐) 𝘵𝘳𝘢 1-21 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘪 𝘥𝘰𝘱𝘰 𝘪𝘭 𝘷𝘢𝘤𝘤𝘪𝘯𝘰 𝘤𝘰𝘷𝘪𝘥 𝘥𝘪 𝘗𝘧𝘪𝘻𝘦𝘳 𝘉𝘪𝘰𝘕𝘛𝘦𝘤𝘩 𝘦 𝘭𝘪 𝘩𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘤𝘰𝘯 𝘪 𝘵𝘢𝘴𝘴𝘪 𝘥𝘪 𝘧𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘱𝘦𝘳𝘪𝘰𝘥𝘰 2014-2019. 𝘏𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘴𝘤𝘰𝘱𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘪 𝘣𝘢𝘮𝘣𝘪𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘦𝘵𝘢̀ 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘳𝘦𝘴𝘢 𝘵𝘳𝘢 𝘪 5 𝘦 𝘪 19 𝘢𝘯𝘯𝘪, 𝘪𝘭 𝘳𝘪𝘴𝘤𝘩𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘧𝘪𝘢𝘮𝘮𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘢𝘳𝘥𝘪𝘢𝘤𝘢 𝘦̀ 𝘢𝘶𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘪 25 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘦. 𝘌̀ 𝘱𝘳𝘰𝘣𝘢𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪 𝘵𝘳𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘰𝘵𝘵𝘰𝘴𝘵𝘪𝘮𝘢, 𝘱𝘰𝘪𝘤𝘩𝘦́ 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘦𝘴𝘤𝘭𝘶𝘴𝘪 𝘨𝘭𝘪 𝘦𝘷𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘷𝘦𝘳𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘵𝘪𝘴𝘪 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘢 𝘥𝘢𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘷𝘢𝘤𝘤𝘪𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 (𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰 0) 𝘱𝘦𝘳 𝘦𝘷𝘪𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘨𝘭𝘪 𝘦𝘷𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘷𝘦𝘳𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘵𝘪𝘴𝘪 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘷𝘢𝘤𝘤𝘪𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 (𝘶𝘯 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘰 𝘴𝘶𝘨𝘨𝘦𝘳𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 𝘦𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘰𝘮𝘦𝘵𝘵𝘦𝘳𝘦 𝘪 𝘥𝘢𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘷𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦𝘳𝘰 𝘱𝘰𝘵𝘶𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘨𝘨𝘪𝘰𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘪 𝘳𝘪𝘴𝘶𝘭𝘵𝘢𝘵𝘪). 𝘌̀ 𝘨𝘪𝘢̀ 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘯𝘰𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘶𝘯 𝘯𝘶𝘮𝘦𝘳𝘰 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘵𝘪𝘷𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘴𝘷𝘪𝘭𝘶𝘱𝘱𝘢 𝘴𝘪𝘯𝘵𝘰𝘮𝘪 𝘪𝘭 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘷𝘢𝘤𝘤𝘪𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦.
𝘕𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘶𝘥𝘪𝘰 𝘯𝘦𝘰𝘻𝘦𝘭𝘢𝘯𝘥𝘦𝘴𝘦, 𝘭'𝘢𝘶𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘳𝘪𝘴𝘤𝘩𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘮𝘪𝘰/𝘱𝘦𝘳𝘪𝘤𝘢𝘳𝘥𝘪𝘵𝘦 𝘦̀ 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘮𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰𝘳𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘢𝘴𝘤𝘪𝘢 𝘥𝘪 𝘦𝘵𝘢̀ 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘳𝘦𝘴𝘢 𝘵𝘳𝘢 𝘪 5 𝘦 𝘪 19 𝘢𝘯𝘯𝘪 (𝘳𝘢𝘱𝘱𝘰𝘳𝘵𝘰 𝘴𝘵𝘢𝘯𝘥𝘢𝘳𝘥𝘪𝘻𝘻𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘤𝘪𝘥𝘦𝘯𝘻𝘢 (𝘚𝘐𝘙) 25,6 [15,5-37,5]), 𝘮𝘢 𝘦̀ 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘳𝘦𝘨𝘪𝘴𝘵𝘳𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘢𝘴𝘤𝘪𝘢 𝘥𝘪 𝘦𝘵𝘢̀ 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘳𝘦𝘴𝘢 𝘵𝘳𝘢 𝘪 20 𝘦 𝘪 39 𝘢𝘯𝘯𝘪 (𝘚𝘐𝘙 6,6 [5,1-8,2]) 𝘦 𝘵𝘳𝘢 𝘪 40 𝘦 𝘪 59 𝘢𝘯𝘯𝘪 (3,4 [2,5-4,4]). 𝘓'𝘶𝘯𝘪𝘤𝘰 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘰 𝘦𝘷𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘢𝘷𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘦𝘴𝘴𝘦 𝘦̀ 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘷𝘢𝘴𝘤𝘶𝘭𝘪𝘵𝘦 𝘤𝘶𝘵𝘢𝘯𝘦𝘢 𝘯𝘦𝘭 𝘨𝘳𝘶𝘱𝘱𝘰 𝘥𝘪 𝘦𝘵𝘢̀ 20-19 𝘢𝘯𝘯𝘪 (3,7 [1,1- 7,0]).
𝘘𝘶𝘪𝘯𝘥𝘪 𝘭𝘢 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘤𝘭𝘶𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦:
'𝘌̀ 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘰𝘴𝘴𝘦𝘳𝘷𝘢𝘵𝘢 𝘶𝘯'𝘢𝘴𝘴𝘰𝘤𝘪𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘪𝘴𝘵𝘪𝘤𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘵𝘪𝘷𝘢 𝘵𝘳𝘢 𝘭𝘢 𝘷𝘢𝘤𝘤𝘪𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘉𝘕𝘛162𝘣2 𝘦 𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘰𝘤𝘢𝘳𝘥𝘪𝘵𝘦. 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘢𝘴𝘴𝘰𝘤𝘪𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦̀ 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘦𝘳𝘮𝘢𝘵𝘢 𝘢 𝘭𝘪𝘷𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦. 𝘓𝘢 𝘉𝘕𝘛162𝘣2 𝘯𝘰𝘯 𝘦̀ 𝘳𝘪𝘴𝘶𝘭𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘢𝘴𝘴𝘰𝘤𝘪𝘢𝘵𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘦 𝘈𝘌𝘚𝘐 𝘢𝘯𝘢𝘭𝘪𝘻𝘻𝘢𝘵𝘦, 𝘢𝘥 𝘦𝘤𝘤𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘚𝘖𝘊𝘝 𝘥𝘰𝘱𝘰 𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘥𝘰𝘴𝘦 𝘥𝘪 𝘉𝘕𝘛162𝘣2 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘯𝘦𝘭 𝘨𝘳𝘶𝘱𝘱𝘰 𝘥𝘪 𝘦𝘵𝘢̀ 20-39 𝘢𝘯𝘯𝘪, 𝘍𝘖𝘙𝘕𝘌𝘕𝘋𝘖 𝘙𝘈𝘚𝘚𝘐𝘊𝘜𝘙𝘈𝘡𝘐𝘖𝘕𝘐 𝘚𝘜𝘓𝘓𝘈 𝘚𝘐𝘊𝘜𝘙𝘌𝘡𝘡𝘈 𝘋𝘌𝘓 𝘝𝘈𝘊𝘊𝘐𝘕𝘖".
𝘊𝘩𝘪 𝘥𝘰𝘷𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘳𝘢𝘴𝘴𝘪𝘤𝘶𝘳𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪 𝘥𝘢𝘵𝘪 ⎼ 𝘪 𝘯𝘦𝘰𝘻𝘦𝘭𝘢𝘯𝘥𝘦𝘴𝘪 𝘥𝘢𝘯𝘯𝘦𝘨𝘨𝘪𝘢𝘵𝘪 𝘥𝘢𝘭 𝘷𝘢𝘤𝘤𝘪𝘯𝘰 𝘦 𝘭𝘦 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘧𝘢𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘦, 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘤𝘤𝘢𝘥𝘦𝘮𝘪𝘤𝘪 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘪 𝘪 𝘤𝘶𝘪 𝘳𝘪𝘴𝘶𝘭𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘤𝘦𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘦𝘳𝘮𝘢𝘵𝘪 𝘰 𝘨𝘭𝘪 𝘪𝘯𝘷𝘦𝘴𝘵𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪 𝘥𝘪 𝘥𝘦𝘯𝘢𝘳𝘰 𝘦 𝘳𝘦𝘱𝘶𝘵𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘯𝘦𝘪 𝘷𝘢𝘤𝘤𝘪𝘯𝘪? 𝘐𝘭 𝘭𝘦𝘵𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘱𝘶𝘰̀ 𝘥𝘦𝘤𝘪𝘥𝘦𝘳𝘦, 𝘮𝘢 𝘪𝘭 𝘵𝘦𝘢𝘮 𝘏𝘈𝘙𝘛 𝘯𝘰𝘯 𝘩𝘢 𝘥𝘶𝘣𝘣𝘪: 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘪 𝘥𝘢𝘯𝘯𝘦𝘨𝘨𝘪𝘢𝘵𝘪 𝘥𝘢 𝘷𝘢𝘤𝘤𝘪𝘯𝘰.
 


 

Sono molto curioso!

A questo punto sono veramente curioso!
Come tutti sanno, la circolare ministeriale del 14 agosto riguardante la “Campagna di vaccinazione autunnale e invernale anti Covid-19”, tra le varie categorie per le quali raccomanda la vaccinazione inserisce:
"𝘖𝘱𝘦𝘳𝘢𝘵𝘰𝘳𝘪 𝘴𝘢𝘯𝘪𝘵𝘢𝘳𝘪 𝘦 𝘴𝘰𝘤𝘪𝘰𝘴𝘢𝘯𝘪𝘵𝘢𝘳𝘪 𝘢𝘥𝘥𝘦𝘵𝘵𝘪 𝘢𝘭𝘭’𝘢𝘴𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘯𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘰𝘴𝘱𝘦𝘥𝘢𝘭𝘪, 𝘯𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰 𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘴𝘵𝘳𝘶𝘵𝘵𝘶𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘭𝘶𝘯𝘨𝘰𝘥𝘦𝘨𝘦𝘯𝘻𝘢; 𝘴𝘵𝘶𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘮𝘦𝘥𝘪𝘤𝘪𝘯𝘢, 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘧𝘦𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘴𝘢𝘯𝘪𝘵𝘢𝘳𝘪𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘦𝘧𝘧𝘦𝘵𝘵𝘶𝘢𝘯𝘰 𝘵𝘪𝘳𝘰𝘤𝘪𝘯𝘪 𝘪𝘯 𝘴𝘵𝘳𝘶𝘵𝘵𝘶𝘳𝘦 𝘢𝘴𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘯𝘻𝘪𝘢𝘭𝘪 𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘴𝘢𝘯𝘪𝘵𝘢𝘳𝘪𝘰 𝘦 𝘴𝘰𝘤𝘪𝘰𝘴𝘢𝘯𝘪𝘵𝘢𝘳𝘪𝘰 𝘪𝘯 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦."
La mia curiosità si riferisce a quanti, di questa categoria, adesso che non esistono più obblighi e quindi nessun rischio di essere sospesi dal lavoro, si vaccineranno con il vaccino “aggiornato”.
E non è una curiosità soltanto fine a se stessa.
Credo infatti che la futura percentuale di vaccinati in questa categoria ci permetterà di comprendere quanti operatori sanitari credono realmente all’efficacia e alla innocuità del vaccino e quanti invece lo hanno fatto, almeno per quanto riguarda la terza dose, solo perché costretti e incrociando le dita sperando di non soffrire di qualche effetto avverso particolarmente grave.
Se la percentuale sarà alta, vorrà dire che la preparazione culturale e le capacità logiche e critiche della classe medica italiana lasciano, a mio avviso, un po’ a desiderare (per rimanere educati!😀)
Peggio però se la percentuale sarà bassa. Vorrà dire che la classe medica italiana, certo non diversamente da quella mondiale, è caratterizzata da mancanza di coraggio e da una dose non trascurabile di ipocrisia perché non si è opposta, come avrebbe dovuto fare, alla vaccinazione di tutte quelle categorie (bambini, donne gravide, giovani adulti) per le quali il vaccino, sperimentale, è del tutto inutile e non sappiamo ancora oggi, anche se molti studi non sono affatto rassicuranti, quali rischi comporta, e in quale misura, specialmente a lungo termine.
Avrebbe dovuto, perlomeno, fare riferimento a quel “Principio di Precauzione” alla base di qualsiasi atto medico e che io ho ricordato innumerevoli volte fin dall’inizio dell’avventura vaccinale.
Aspetto perciò i dati con sincero interesse!
 

 

martedì 12 settembre 2023

Perchè le mascherine "funzionano" davvero molto bene per il progetto che la Sanità ha in mente?

 

Perchè stiamo assistendo a questo ritorno in grande stile delle esortazioni, che qualche volte sono più simili a minacce, ad indossare di nuovo le mascherine nonostante la nostra stessa esperienza (praticamente tutta la popolazione mondiale è stata contagiata, vaccinata o non) dovrebbe fornirci la dimostrazione lampante che non sono servite a nulla?
Questo articolo di C.J. Baker apparso su Brownstone Institute credo lo spieghi molto bene.
 
 
 LO SPORCO SEGRETO SU COME "FUNZIONANO" DAVVERO LE MASCHERINE
 

È difficile credere che Public HealthTM stia cercando di costringere l'America a mascherarsi di nuovo, ma eccoci qui.

La domanda è: perché?

Lo sporco segreto è questo: Le maschere non funzionano controllando il virus. Le maschere funzionano controllando le persone.

Se stiamo parlando di fermare la diffusione del virus, le maschere semplicemente non funzionano.

Ma se si tratta di fomentare la paura, di instillare una cieca obbedienza alle autorità statali, di seminare discordia tra i cittadini e di "stanare" pubblicamente gli scettici e i dissidenti - in altre parole, di creare un sistema autoritario, persino totalitario, di salute pubblica - allora le maschere funzionano davvero molto bene.

LE MASCHERE NON FUNZIONANO PER CONTROLLARE IL VIRUS

A questo punto è stato stabilito, al di là di ogni onesto dubbio scientifico, che le maschere sono inefficaci nell'arrestare la circolazione e la diffusione del COVID-19. Questo è vero sia a livello microscopico che a livello di salute pubblica. .

I primi obblighi di mascheramento relativi alla COVID-19 erano in gran parte "giustificati" dall'affermazione che il virus SARS-CoV-2 non era tendente alla diffusione per via aerea. Tuttavia, da allora è stato dimostrato che il virus SARS-CoV-2 è un virus aereo (come l'influenza), cioè può rimanere in circolazione nell'aria ambiente per lunghi periodi di tempo e si diffonde in questo modo. È stato inoltre dimostrato che i virus della SARS-CoV-2 sono di dimensioni molto più piccole rispetto ai fori dei tessuti e delle maschere chirurgiche.

Pertanto, a livello microscopico, Harvey Risch ha ragione: cercare di bloccare il virus della SARS-CoV-2 con una mascherina chirurgica è letteralmente come cercare di tenere le zanzare fuori dal proprio giardino erigendo una recinzione di rete.

A livello di popolazione, l'ultima meta-analisi Cochrane degli studi randomizzati e controllati disponibili sul mascheramento e i virus respiratori ha concluso che "Indossare le maschere nella comunità probabilmente fa poca o nessuna differenza nell'esito della malattia simil-influenzale (ILI)/COVID-19 rispetto a non indossare le maschere.

(Va notato che, con il riaccendersi del dibattito sulle mascherine, la Cochrane ha subito forti pressioni da parte di organismi favorevoli alle mascherine affinché aggiungessero e modificassero i loro commenti su questo studio, e l'organizzazione ha capitolato).

Inoltre, questo studio è solo uno in aggiunta alle centinaia di altri studi che delineano chiaramente l'inefficacia epidemiologica e i danni reali delle mascherine, molti dei quali sono noti almeno dal 2021.

Per riassumere: a livello microscopico, le maschere non impediscono l'uscita o l'ingresso del virus nel corpo umano e, a livello di popolazione, l'uso delle mascherine non ha dimostrato di fornire alcun beneficio e ha dimostrato di avere numerosi danni.

LE MASCHERE FUNZIONANO PER CONTROLLARE LE PERSONE

L'intera Public HealthTM in Occidente ha un forte indirizzo politico e autoritario fin dalla sua concezione. Sebbene un esame dettagliato di questo aspetto esuli dallo scopo di questo articolo, esso risale almeno alla figura di Rudolf Virchow, il principale medico tedesco del XIX secolo, oppositore di Semmelweis e Darwin e fondatore della cosiddetta "medicina sociale", che notoriamente scrisse: "La medicina è una scienza sociale, e la politica non è altro che la medicina su scala più ampia".

L'atteggiamento secondo cui la Sanità Pubblica dovrebbe avere il potere di dettare le politiche nazionali e locali per il "bene pubblico" ( che loro, gli "esperti", stabiliscono unilateralmente quale debba essere) è cresciuto nell'ultimo secolo, soprattutto negli Stati Uniti. Intorno ad essa sono cresciute vaste e lucrose industrie, dalle quali (almeno a partire dalla legge Bayh-Dole), i funzionari della Sanità PubblicaTM spesso traggono profitto. L'industria dei vaccini è solo la più evidente di queste.

Durante l'era COVID, l'autoritarismo della Sanità PubblicaTM si è trasformato in modalità totalitaria, con i lockdown senza precedenti, le chiusure delle scuole, le restrizioni ai viaggi,gli obblighi per i vaccini, ecc. che tutti abbiamo subito. Il simbolo più visibile e più facilmente applicabile di questa presa di potere erano le mascherine.

Le mascherine, anche quelle comicamente inutili fatte di vecchi fazzoletti o quelle chirurgiche di carta sporca e vecchia di una settimana, viste su innumerevoli volti, segnalavano conformità e sottomissione. Per lo scopo molto concreto della Sanità PubblicaTM di obbedienza indiscussa, le mascherine funzionano davvero molto bene.

Le maschere sono efficaci nell'instillare la paura nelle persone. Le persone timorose si sottomettono più facilmente all'autorità, soprattutto quando questa promette una soluzione alla causa della loro paura.

Le maschere sono efficaci come segnali virtuosi di conformità, rafforzando l'ego della persona sottomessa. Le maschere impongono anche un effetto di pressione molto forte sui simili, che spinge le persone incerte a seguire la folla.

Le maschere sono efficaci per umiliare le persone. Sono scomode, brutte, sporche e innaturali. Sono davvero dei "pannolini per il viso". In una parola, le maschere sono degradanti. Se le pratiche del vecchio blocco orientale ci hanno insegnato qualcosa, è che la degradazione sistematica degli individui, soprattutto per motivi palesemente stupidi, è molto efficace per promuovere fini totalitari.

Le maschere sono anche estremamente efficaci per smascherare i dissidenti. Chi osa opporsi allo Stato? Eccone uno, proprio laggiù. Vergognatevi di loro. Evitalo. Arrestateli.

È così che "funzionano" le maschere, ed è per questo che i tipi della Sanità PubblicaTM le adorano.

Ecco perché stanno cercando di riportarle in auge.


 

lunedì 11 settembre 2023

Facciamo un po' di chiarezzza!

 

Aumentano sempre più gli articoli e i post dei televirologi che sembravano essere usciti di scena, ma che ora si stanno riaffacciando alla ribalta, che ci ammoniscono che il Covid non è scomparso e continua ad essere molto pericoloso, altro che un’influenza!
Ieri ad esempio è stata data la notizia dei medici napoletani (quali medici siano, non lo dicono!) che ci ricordano che il Covid, nel 2023, ha provocato ben 1000 morti al mese. Vedrete che nei prossimi giorni notizie simili si moltiplicheranno e ci esorteranno a vaccinarci e a usare le mascherine per tentare di evitare di essere le prossime vittime.
Quello che dimenticano però di dirci è che tutti o quasi questi decessi riguardano persone che hanno 80 o più anni di età.
Quelle stesse persone che, prima del Covid, morivano per tumori, insufficienza cardiocircolatoria, broncopneumopatie croniche, diabete scompensato, insomma per tutte quelle patologie che, da che mondo e mondo, purtroppo sono la causa del decesso degli anziani che, stranamente😀, sono quelli che muoiono più di tutte le altri classi di età.
Ma qual’è, oggi, la fondamentale differenza?
Oggi gli anziani che entrano in ospedale sono tamponati e perciò quelle morti, che oserei definire “naturali” o almeno “prevedibili”, sono ora attribuite al Covid.
E’ ovvio che se continueremo con i tamponi, il Covid continuerà ad essere, per tutti gli anni futuri, la causa principale di decesso degli anziani, anche se potremo con soddisfazione prendere atto che le patologie classiche saranno fortunatamente scomparse.
Io non so che cosa spinga questi personaggi, che dovrebbero possedere gli strumenti conoscitivi per valutare correttamente la situazione, a continuare nell’ intento di terrorizzare quella parte non piccola di popolazione che già lo è stata negli anni scorsi e che , da ciò, ha subito danni psicologici importanti che, ancora oggi, incidono sullo stile di vita.
Interessi economici, desiderio di stare alla ribalta dopo una vita di anonimato, sadismo, impreparazione scientifica?
So solo che, qualunque sia la ragione, non è, comunque un comportamento né etico né responsabile.
Sarebbe perciò l’ora di finirla e di ritornare all’uso della ragione e del buon senso!
E, mi sento di dire, alla “Scienza”, ma quella vera!
 

 
 

sabato 9 settembre 2023

Spero comunque di sbagliarmi.

 

Qualcuno, nei giorni scorsi, ha criticato le mie preoccupazioni per quella che io chiamo "la campagna di autunno". In fondo, è stato detto, la gente non ha più così paura e i media mantengono ormai un profilo basso e tranquillizzante.
Mai e poi mai, mi è stato detto, rivivremo la situazione degli anni passati e tutti i provvedimenti, sanitari e non, che verranno presi rimarranno, questa volta, a livello di consigli e mai più di obblighi.
Io mi auguro con tutto il cuore che questi miei educati contestatori abbiano ragione, ma devo confessare che, quando apro Repubblica di oggi, con le sue prime tre pagine dedicate al Covid (guerra, criminalità giovanile, violenza sulle donne, cambiamento climatico, che fine hanno fatto?), la mia preoccupazione rimane inalterata.
Una composizione di screenshot della prima pagina e delle successive:





 

Ai primi sintomi fatevi subito il tampone!

  Attenzione! In questo post uso la provocazione e l’ironia. E’ una precisazione che ho imparato essere necessaria in social come FB. Veniam...