Il Covid19 oggi è del tutto simile all’influenza. Molti anzi affermano che attualmente sia una malattia che crea meno problemi dell’influenza stessa. Giorgio Palù, presidente dell’Aifa, ha recentamente affermato:”Non è più una pandemia e oggi è meno letale dell’influenza” ed io sono completamnete d’accordo con lui.
Fatta questa premessa, mi sorge dunque spontanea una domanda: perchè il decorso clinico di questi malati viene deciso dal responso di un tampone?
Perchè un tampone negativo permette ad una categoria di malati di vivere tranquillamente la malattia nella propria casa accuditi dai propri familiari o, nei casi più sfortunati, in ospedale in reparti comunque non sottoposti ad isolamento, mentre un tampone positivo li relega alla solitudine, al terrore del contatto di chi gli sta vicino o al ricovero in reparti dove sono circondati da personale in scafandro e non possono più vedere nessuno?
Forse che prima della pandemia eravamo terrorizzati da un figlio nostro a letto con l’influenza o dal frequentare cinema e teatri anche durante i picchi stagionali della malattia?
Perchè tanti di noi continuano a tamponarsi al minimo accenno di naso che cola?
Ma, domanda finale e definitiva, perché continuiamo a parlarne?
Che i responsabili della Sanità si diano finalmente da fare per cercare di rimettere in sesto quello che è sopravvissuto del sistema sanitario italiano dopo decenni di smantellamento. Ma lo facciano, per favore, in silenzio e, una buona volta, con i fatti e non a chiacchiere!
Nessun commento:
Posta un commento