Oggi vorrei puntare l’attenzione su qualcosa di diverso da ciò che normalmente tratto e per farlo condivido con voi questo post di Cesare Natoli. Cercare di realizzare se stessi e i propri desideri, liberandosi da leggi di mercato, algoritmi e previsioni degli esperti (che oltretutto abbiamo imparato essersi rivelate false più di una volta) , è preliminare a qualsiasi progetto di vivere una vita felice, la cosa che più conta se vogliamo arrivare soddisfatti di noi stessi all’inevitabile appuntamento finale.
SCUOLA E (DIS)ORIENTAMENTO
Per chi lavora nella Scuola si avvicina il tempo degli Open Day, degli orientamenti in entrata e in uscita per primarie e medie, delle lettere del ministro alle famiglie. Si tratta di un tempo triste. Almeno, io lo vivo così. È il tempo degli spot pubblicitari sulle televisioni locali, della paginone pubblicitarie sui quotidiani, delle interviste a dirigenti e vice-presidi che illustrano giulivi le magnifiche sorti e progressive dell'autonomia scolastica, delle curvature, e, ovviamente, del proprio meraviglioso Istituto.Una pena. Non so usare altro termine. Per carità, è difficile, se non impossibile, ormai, sottrarsi a tale sciagurata ritualità. Si può solo provare a farlo con sobrietà.A ciò si affiancheranno presto i consigli per la scelta universitaria dei liceali che frequentano l'ultima classe. Ecco, su questo ancora qualcosa si può fare. E mi rivolgo, in particolare, agli studenti e alle famiglie. Lasciate che i ragazzi seguano le loro passioni. Sembra un'ovvietà ma invece, purtroppo, non è così. Sono sempre di più i Soloni che predicano una scelta universitaria che privilegi lo sbocco occupazionale, che punti, in una parola, all'utile (inveterata deriva di una mentalità anglosassone di cui potevamo - e potremmo - fare tranquillamente a meno). Non ci cascate. La realizzazione di sé stessi passa dalla manifestazione dei propri talenti, non dalle esigenze del mercato. Se studi e fai quello che ami sarai una Persona realizzata. E anche il lavoro, prima o poi, arriverà.
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