sabato 14 ottobre 2023

l'Apocalisse prossima ventura.

 

Un intervento di Jeffrey Tucker sul sito Brownstone dal titolo “Il trionfo dell’Apocalisse”
Esamina, in maniera a mio avviso del tutto condivisibile, il “fil rouge” che lega gli avvenimenti di questi ultimi anni, dal Covid a Gaza.
Ne consiglio la lettura a coloro che se la sentono (in effetti è abbastanza lungo) e che si sentono estranei alla prassi odierna di contrapposizione drastica delle proprie convinzioni.
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Nel corso di quasi quattro anni, e in realtà da un decennio e mezzo, sono arrivato a leggere la maggior parte degli scritti degli intellettuali, dei titani dell'industria e dei funzionari governativi che hanno costruito la strana realtà del 2020 e dopo. Volevano condurre un esperimento scientifico sulla popolazione umana. Poiché le malattie infettive non conoscono confini, sapevano con certezza che sarebbe stato un esperimento globale.
Avevano elaborato ogni dettaglio nei loro modelli. Sapevano a quale distanza le persone avrebbero dovuto stare. Sapevano che il modo migliore per impedire la diffusione di un virus comune sarebbe stato l'isolamento totale dell'intera popolazione umana, per quanto possibile. Le famiglie non potevano farlo, ovviamente, ma pensavano che avrebbero potuto vivere in stanze diverse o semplicemente stare a due metri di distanza l'una dall'altra. Se non potevano farlo, potevano mascherarsi.
Va da sé - ma l'hanno detto lo stesso perché i loro modelli gliel'hanno detto - che i luoghi al chiuso e all'aperto in cui le persone si riunivano dovevano essere chiusi (queste sono state le parole esatte pronunciate dalla Casa Bianca il 16 marzo 2020). Lo schema è stato applicato prima in Cina, poi in Italia settentrionale, poi negli Stati Uniti, e il resto del mondo si è allineato, tutte le nazioni tranne una minoranza, tra cui la Svezia, che ha affrontato molti mesi di critiche brutali per aver permesso la libertà dei suoi cittadini.
È davvero difficile immaginare cosa gli architetti di questa politica brutale credessero che sarebbe successo dopo. È così semplice (e ridicolo) come credere che un virus respiratorio sarebbe semplicemente scomparso? O che una pozione sarebbe apparsa in tempo per vaccinare l'intera popolazione, anche se nessuno era mai riuscito a creare qualcosa di simile? È questo che credevano?
Forse. O forse era solo dilettevole o comunque remunerativo provare un esperimento grandioso e globale sulla popolazione umana. Di certo è stato redditizio per molti, anche se ha distrutto la vita sociale, culturale, economica e politica di miliardi di persone. Anche mentre scrivo queste parole, è difficile credere che non sia uscito da una fiction distopica. Eppure è quello che è successo.
Quasi immediatamente, l'idea dei diritti umani è passata in secondo piano. È ovvio che sia così. Così come l'idea di parità di libertà, che è stata immediatamente messa da parte. Per editto, la popolazione umana è stata divisa in categorie. Si è cominciato con essenziali e non essenziali, distinzioni tratte da protocolli militari che improvvisamente si sono estese a tutto il mondo civile.
Ma questo è stato solo l'inizio delle divisioni. È iniziata subito anche la stigmatizzazione dei malati. Erano malati perché non erano sufficientemente conformi? Avevano disobbedito ai protocolli? In cento anni di sanità pubblica, non abbiamo mai visto un tale livello e una tale scala di demarcazione. Alcuni di questi tentativi sono stati fatti durante la crisi dell'AIDS (sotto la spinta di Anthony Fauci), ma non in modo così aggressivo e globale.
In quei giorni, si sentiva che la preoccupazione per i diritti fondamentali e la libertà stava svanendo, e con essa la coscienza morale dell'opinione pubblica. Fin dall'inizio si è avuta la sensazione di una legge marziale e la popolazione è stata divisa: malati contro sani, conformi contro non conformi, essenziali contro non essenziali, interventi chirurgici elettivi contro emergenze che necessitano di servizi medici. E così via.
E questo si è ampliato drammaticamente nei mesi successivi. Quando sono arrivate le protezioni per il viso, si trattava di mascherati contro non mascherati. Quando alcuni Stati hanno iniziato ad aprire, è diventato rosso contro blu. Noi contro loro.
Quando è arrivato il vaccino, è arrivata la divisione definitiva, che ha sommato e spazzato via tutte le altre: vaccinati contro non vaccinati. L'obbligo di vaccinazione ha sconvolto in modo massiccio la forza lavoro. Le strutture pubbliche di intere città sono state chiuse ai non vaccinati, in modo che i cittadini non conformi non potessero frequentare ristoranti, bar, biblioteche, teatri o altri luoghi pubblici. Anche i luoghi di culto si sono adeguati, anche se non erano obbligati a farlo, dividendo le loro congregazioni in due parti.
Dietro a tutto questo c'era un motivo politico che si rifà a un testo che ogni esperto di spicco celebra ancora oggi come una confutazione preveggente e decisiva dei valori liberali: Il concetto di politica di Carl Schmitt del 1932. Questo saggio è totalmente contrario ai diritti umani, in quanto tali concetti non sono in grado di sostenere Stati solidi. Schmitt era ovviamente un giurista nazista e il suo pensiero ha gettato le basi per la demonizzazione degli ebrei e la marcia dello Stato totalitario. Secondo Schmitt, la distinzione amico/nemico è il metodo migliore per radunare il popolo attorno a una grande causa che dà senso alla vita. Questo impulso è ciò che dà forza allo Stato. Si spinge oltre: la distinzione amico/nemico si attiva al meglio nella realtà dello spargimento di sangue:
"Lo Stato, in quanto entità politica decisiva, possiede un potere enorme: la possibilità di fare la guerra e quindi di disporre pubblicamente delle vite degli uomini. Lo jus belli contiene tale possibilità. Implica una doppia opportunità: il diritto di esigere dai propri membri la disponibilità a morire e di uccidere senza esitazione i nemici".
Se per anni vi siete chiesti "Dove va a finire?", ora abbiamo la nostra risposta, che a posteriori sembra inevitabile: la guerra. Stiamo guardando alla morte di innocenti e probabilmente questo è solo l'inizio. Le chiusure non hanno infranto solo i vecchi codici morali e i limiti convenuti del potere statale. Hanno incrinato la personalità e lo spirito umano in tutto il mondo. Hanno dato origine a una sete di sangue che era appena sotto la superficie.
Gli Stati sono impazziti nella prepotenza e nella divisione dei loro cittadini. È successo quasi ovunque, ma Israele è stato un caso emblematico, come Brownstone ha sottolineato più volte. La cittadinanza non è mai stata così divisa e lo Stato non è mai stato così distratto dai problemi di sicurezza. La delicata pace si è infranta in modo scioccante l'8 ottobre 2023 in un orrendo attacco che ha rivelato il peggior fallimento della sicurezza del vulnerabile Stato nella sua storia.
Quell'incidente ha incoraggiato e scatenato ulteriormente gli apocalittici, interi popoli decisi a compiere il passo successivo nella disumanizzazione della popolazione e nell'uso di mezzi terribili per compiere l'impensabile: lo sterminio, una parola che ora viene lanciata come se fosse bello e normale parlare in questo modo. Questo conflitto si è esteso alla politica di ogni Paese e alle associazioni civiche, alle comunità di intellettuali e alle amicizie personali. Come forse sarebbe piaciuto a Schmitt - e come sicuramente celebra quello che Bret Weinstein chiama Golia (l'unità dello Stato amministrativo, dei media, del potere aziendale e delle piattaforme tecnologiche d'élite) - tutti vengono trasformati nella categoria di amici e nemici.
Ci viene finalmente ricordato quanto la civiltà, la pace e la libertà che ne derivano siano incredibilmente fragili. Dobbiamo temere che, nella drammaticità del momento, la storia raccontata sopra venga cancellata dalla memoria umana. I piani per l'eradicazione del virus sono falliti così clamorosamente che molti dei suoi autori sono alla disperata ricerca di un drammatico cambio di argomento per evitare le proprie responsabilità. Ancora una volta, questo è il desiderio, e potrebbe anche essere il piano.
Non si può permettere che questo accada. Quelli di noi che hanno memoria della vita civile, compresi i diritti e le libertà universali, non possono rimanere in silenzio o farsi coinvolgere emotivamente al punto da essere disposti a dimenticare ciò che ci è stato fatto, il danno che ha inflitto alla cultura pubblica e la condotta morale che un popolo civile si aspetta.
Ogni guerra è preceduta da un periodo di demoralizzazione (non si ha alcun potere o influenza reale) e di disumanizzazione (non vale la pena salvare quelle persone). Da lì in poi è una semplice questione di premere l'interruttore.
Brownstone è stata fondata alla luce di questa storia per far luce su ideali più elevati, non una guerra schmittiana tra amici e nemici, ma società di compassione, dignità, libertà, diritti ed esercizio della volontà umana contro ogni minaccia e uso della violenza pubblica e privata. Questa è la nostra luce guida ora e sempre. L'apocalisse non costruisce nulla, distrugge soltanto. È la concretizzazione della filosofia di Joker. Nessuna nazione e nessuna comunità può sopravvivere.
Pochi di noi conoscevano o comprendevano appieno la profondità della depravazione che si celava sotto la sottile patina di civiltà che in precedenza aveva dominato la grande distesa delle nostre vite. È stato l'esperimento maniacale di controllo delle malattie, avvenuto solo pochi anni fa, a scatenare questo attacco di disumanità dell'uomo verso l'uomo. C'è un bisogno estremo di sapere come si è arrivati a questo e perché, e di prendere misure, ora davvero disperate, per rimettere nel vaso di Pandora tutto ciò che è stato liberato.
 

 

venerdì 13 ottobre 2023

Sepolcri imbiancati.

 

Ormai è da tempo che leggo i giornali in costante condizione mentale di dubbio e vedo molto poco la televisione. Quando mi succede assisto sempre a scontri nei quali si confrontano tutte le volte due posizioni antitetiche, di cui una assolutamente maggioritaria, tra le quali non sarà mai possibile mediazione. Ma , soprattutto, mi rendo conto della rabbia e dell’odio che caratterizza la maggioranza di coloro che si confrontano, visibile anche nella loro postura fisica.
A questi individui nulla realmente importa se muoiono bambini, donne, anziani. Le loro morti, amplificate da particolari macabri che poi, il più spesso delle volte, si rivelano falsi, vengono utilizzate unicamente per giustificare il loro pensiero finale: sterminare la parte avversa, “i nemici”, costi quello che costi, e questo vale per ambedue le parti.
I rarissimi ospiti invitati che vorrebbero tentare un ragionamento “umano” vengono attaccati da tutti e zittiti, è l’odio che deve prevalere.
Lo stiamo constatando da tempo. Si è manifestato in maniera eclatante con il Covid, è proseguito con il conflitto Russia-Ucraina e adesso lo stiamo vedendo per la vicenda israeliana.
Lo ha detto Plauto la prima volta e lo ha ricordato poi Hobbes: homo homini lupus. E’, in fondo, la vera natura umana che si risveglia in ogni condizione che viene percepita come “critica”. Così in effetti ce l’hanno presentata per il Covid (saremmo morti tutti), per l’Ucraina (saremmo tutti diventati schiavi della Russia) e ora per Israele (terroristi, e le loro bombe, che vogliono la distruzione non solo di Israele, ma anche di tutti i non-islamici, ovvero israeliani che desiderano l’annientamento del popolo palestinese).
Ho ormai compreso bene che il mondo adesso funziona così e dunque riesco a non turbarmi più di troppo quando sento disquisire individui che sono considerati i “maîtres à penser” e, come tali, invitati ad intervenire su tutti i media.
Anche se mi rimane il fondato dubbio che la posizione di molti di essi sia determinata non tanto dalla loro convinzione, quanto piuttosto dai vantaggi di ogni tipo che ne possono derivare (Covid docet).
E allora, anche se non sono religioso, riprendo qui l’invettiva di Gesù (vangelo di Matteo, capitolo 23, versetti 27 e 28): “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità”.

giovedì 12 ottobre 2023

Palestinesi: gli "ebrei" del XXI secolo.

 

E adesso come la mettiamo?
Permetteremo che i palestinesi diventino, senza più alcun dubbio, gli "ebrei" del XXI secolo, fingendo di non accorgersi di ciò che sta succedendo come già accadde nei primi anni di regimi funesti?
Fino a quando sarà possibile sostenere l'ipocrisia che, in definitiva, è ciò che ha condotto alla situazione attuale, non solo in Israele, ma nel mondo intero?
 

 

mercoledì 11 ottobre 2023

60 anni fa ci scherzavano sopra!

Non sembra anche a voi che questo sketch della Settimana Incom di più di 60 anni fa presenti delle affinità con quello che sta succedendo oggi? 😀😀😀




martedì 10 ottobre 2023

Come è cambiata "l'informazione"!!!

Io davvero non riesco ad accettare il livello di incoscienza e di cinismo al quale sono giunti i giornalisti che, per aumentare un po’ lo share, non esitano a mostrare la disperazione della gente e a mettere in pericolo le persone.
Mi è capitato di vedere in tv l’intervista al padre disperato di Noa, la ragazza presa in ostaggio da Hamas. Straziante, ma soprattutto insensibile e spietata. Mettere in mostra il dolore di un padre, ma soprattutto la sua angoscia per non aver saputo proteggere la figlia, è inumano e crudele.
Ma, soprattutto, è pericoloso! Fare diventare Noa, rendendo nota la sua vicenda e coinvolgendo emotivamente gli spettatori con interviste come quella, la principale rappresentante di tutti gli ostaggi in mano ad Hamas, mette in maggior pericolo la sua vita.
Noa è diventata ormai, per l’opinione pubblica mondiale, l’icona di tutti i sequestrati e, statene certi, Hamas lo sa bene.
Chi aveva realmente a cuore la sua sorte e non lo scoop mediatico avrebbe dovuto mantenere un basso profilo e, soprattutto, evitare qualsiasi intervista con un padre disperato.
Ma, ormai si è capito, l’informazione non solo ha abdicato al suo ruolo istituzionale (il Covid ce lo ha mostrato), ma ha smarrito anche quel poco di umanità e di comportamento responsabile che credo venisse insegnato ai giornalisti di un tempo che ormai è dimenticato per sempre.
 

 

 

lunedì 9 ottobre 2023

La guerra prossima ventura.

Constato, ma d’altronde ormai avviene sempre così, che le reazioni sui social alla attuale “guerra” israelo- palestinese (ma sarebbe meglio dire Israele-Hamas) sono antitetiche, non esiste possibilità di mediazione. Diverso è per le reazioni ufficiali che non si discostano dalla ferma condanna dei terroristi.
Io credo, senza negare la brutalità e la barbarie attuali e passate di Hamas, ma senza neanche dimenticare la violenza di Israele, e specialmente dei suoi coloni, negli anni passati e presenti, che il problema principale è che nessuno (governi vari, Israele, Palestina) hai mai fatto nulla di reale e convinto per trovare un accordo di pace tra due popoli che hanno ragioni da vendere entrambi e che, io suppongo, sono composti da individui che in gran parte desiderebbero una convivenza pacifica come d’altronde è stato per secoli e secoli.
Per la questione israeliano-palestinese questa mancanza di impegno in tal senso (io penso voluto ed espressione di intenti geo-politici-economici di poteri ai quali nulla interessa realmente il benessere degli abitanti di quelle terre) è certamente più visibile dello stessa non-volontà alla quale, a mio avviso, abbiamo assistito per la guerra Russia-Ucraina, per la semplice ragione della valutazione del tempo trascorso dall’inizio del problema.
E penso anche che, purtroppo, le situazioni hanno preso una piega che sarà impossibile recuperare. L’odio reciproco, volutamente ingigantito da azioni come quelle di Hamas che sa per certo quale sarà la reazione di Israele, che ormai caratterizza gran parte delle due popolazioni (e in gran parte anche noi occidentali) nelle 2 situazioni che ho ricordato, ma che si ritrova anche in altre parti del mondo, Africa specialmente, non credo sarà più estinguibile.
La ragionevolezza, ma anche l’egoismo, dovrebbe spingere noi tutti a cercare soluzioni pacifiche per poter vivere tutti meglio e senza la paura di finire, prima o poi, sotto il fuoco, bombe terroristiche o bombe degli aerei dei paesi “difensori della democrazia” che dir si voglia.
Ma non mi sembra proprio che questa sia la volontà in questo mondo, ormai distopico, che popoliamo.
Paura e odio sono ormai i sentimenti che chi decide le nostre sorti ha stabilito siano quelli caratterizzanti le nostre vite nel prossimo futuro.
 

 

 

sabato 7 ottobre 2023

Era prevedibile che, prima o poi, ci sarebbero arrivati!

 

Immaginavo che, prima o poi, ci sarebbero arrivati!
Ecco la nuova patologia che per più di 100 anni era stata colpevovolmente ignorata: “Long Colds” che possiamo tradurre con “Raffreddore Lungo”.
Finalmente milioni d’individui potranno vedere riconosciuta la loro sofferenza e, soprattutto, si potranno investire tante risorse per la scoperta di terapie che possano ridare loro la salute persa e forse, chissà, la scoperta del "fondamentale" vaccino contro il raffreddore.😀
A parte la facile ironia, ci sarebbe da ridere, se il fatto vero non fosse il rendersi conto, in maniera sempre più evidente, della tragedia che caratterizzerà sempre di più la gestione della salute di noi tutti.
Siamo ormai in mano a folli!
Alcuni brani dell’articolo e il link dell’articolo originale apparso su Lancet eClinical Medicine:

"Alcuni soggetti possono manifestare sintomi a lungo termine - o "raffreddori lunghi" - dopo infezioni respiratorie acute che risultano negative al test COVID-19, hanno rivelato i ricercatori, che avvertono che questi effetti sulla salute potrebbero essere attualmente misconosciuti.
La COVID lunga è ben nota e anche le infezioni respiratorie acute dovute ad altri agenti patogeni possono causare sintomi a lungo termine. Tuttavia, gli autori del nuovo studio hanno sottolineato che pochi studi hanno confrontato le sequele post-acute tra SARS-CoV-2 e altre infezioni respiratorie acute.
Per lo studio, pubblicato su The Lancet's eClinicalMedicine, i ricercatori della Queen Mary University di Londra hanno voluto confrontare la prevalenza e la gravità dei sintomi a lungo termine dopo un episodio di COVID-19 con quelli dopo un episodio di un'altra infezione respiratoria acuta risultata negativa per la COVID-19. Lo studio è l'ultimo risultato di COVIDENCE UK - lo studio nazionale della Queen Mary University of London sulla COVID-19.
…...
Alcuni dei sintomi più comuni del "raffreddore lungo" comprendevano tosse, mal di stomaco e diarrea oltre 4 settimane dopo l'infezione iniziale.
……...
I risultati suggeriscono che potrebbero esserci impatti di lunga durata sulla salute a seguito di infezioni respiratorie acute non COVID, come raffreddore, influenza o polmonite, che "attualmente non vengono riconosciuti", hanno avvertito gli autori.
Il recupero può essere lento indipendentemente dalla causa
Il professor Adrian Martineau, ricercatore capo di COVIDENCE UK e professore clinico di infezioni respiratorie e immunità presso la Queen Mary University di Londra, ha dichiarato che i risultati possono "coincidere con l'esperienza di persone che hanno lottato con sintomi prolungati dopo aver avuto un'infezione respiratoria nonostante siano risultate negative al test COVID-19".
Giulia Vivaldi, ricercatrice di COVIDENCE UK, Queen Mary University of London, e autrice principale, ha avvertito che una "mancanza di consapevolezza, o la "mancanza di un termine corrente", ha impedito sia la segnalazione che la diagnosi di queste condizioni.
……...
Il dottor David Strain, docente senior di clinica e consulente onorario presso l'Università di Exeter, ha affermato che i ricercatori hanno dimostrato che "la persistenza dei sintomi può essere preoccupante, non solo dopo la COVID-19 ma anche dopo molte altre infezioni". 
 

 

venerdì 6 ottobre 2023

Il compito del medico, quando la situazione sanitaria non desta preoccupazioni, è tranquillizzare tutti.

Messaggi allarmanti continuano ad arrivare da molte fonti, anche autorevoli. Lo scopo, del tutto evidente, è promuovere la vaccinazione e non solo negli anziani e i “fragili”.


OMS EUROPA (29/9): “La COVID-19 rimane una minaccia e continuano a emergere nuove varianti. Nei 53 Stati membri della Regione europea dell'OMS, la COVID-19 continua a causare infezioni, ricoveri e decessi.”


ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie - 28/9): “i tassi di malattia respiratoria nella comunità e il numero di casi di COVID-19 continuano ad aumentare in oltre la metà dei Paesi UE che hanno comunicato i dati. L'aumento della trasmissione della SARS-CoV-2 si è tradotto in un aumento dei ricoveri in ospedale o in terapia intensiva e dei decessi in alcuni Paesi”.


GIMBE (Cartabellotta - 19/9): “Coronavirus: l’infezione corre di nuovo e colpisce fragili e over 80. In 4 settimane salgono i contagi e i ricoveri in area medica sono più che triplicati. Necessario avviare subito la campagna vaccinale per prevenire il sovraccarico delle strutture sanitarie


QUOTIDIANO SANITA’ (15/9): “Monitoraggio Covid. Il virus prosegue la corsa: +44% nuovi casi nell’ultima settimana. Aumentano anche incidenza, Rt e i ricoveri”


Vorrei perciò fare quello che il mio ruolo di medico mi impone e cioè tranquillizzare, quando la situazione sanitaria non desta alcuna preoccupazione, coloro che ancora vengono resi ansiosi e impauriti da notizie come queste. E il mio scopo è quello di tranquillizzare proprio TUTTI, quelli che faranno il vaccino, quelli che questa volta decideranno di passare e quelli che non lo hanno mai fatto, facendo anche presente che la quasi totalità di noi il virus lo ha già contratto in questi 3 anni.

Per farlo non ho bisogno di scrivere nulla, ma soltanto di mostrare i grafici che l’Istituto Superiore di Sanità pubblica nel sito che ha dedicato al monitoraggio della malattia in Italia.

Ne mostro cinque. Tutti si riferiscono al periodo 1/1/2020 – 26/9/2023, cioè all’intera vicenda “pandemica”.


1. Nuovi positivi giornalieri

2. Sintomatici tra gli operatori sanitari.

3. Sintomatici tra gli ultra ottantenni

4. Nuovi casi giornalieri per fasce di età

5. Deveduti giornalieri


Come vedete aggiungere un qualsiasi commento sarebbe superfluo.

 





 


giovedì 5 ottobre 2023

UNA RIFLESSIONE SUL LONG COVID.


Che le infezioni, virali o batteriche che siano, possano portare talvolta degli strascichi è ben noto da tempo. Un esempio classico è la mononucleosi infettiva, ma anche l’influenza, che può determinare conseguenze, fortunatamente rare, come miocardite, epatite, anemia e talvolta, un po’ più frequentemente, stanchezza e astenia che si prolungano nel tempo.
Non si è mai parlato però di Long Mononucleosis o Long Flu come oggi si fa per il Covid.
Che il Long Covid esista è dunque normale anche se sarebbe stato opportuno non coniare questo termine perché lo fa apparire come una patologia a sé stante e non come la posssibile complicanza di una malattia virale come le altre.
I problemi cruciali sono due:
1. La Sintomatologia.
Trovo ridicolo che i sintomi associabili al LC siano più di 200. Praticamente tutto ciò che uno studente legge in un trattato di Clinica Medica può essere riferito al LC. E ci aggiungo anche gran parte di quello che legge in un trattato di Psichiatria
2. La Frequenza.
Alcuni studi, molto citati, riferiscono una frequenza stimata di 6 su 10 malati, considerando forme lievi e gravi. Per questa ragione negli Stati Uniti stanno nascendo cliniche specializzate per la sua cura e il governo stanzia fondi per il suo studio (a settembre, ad esempio, 45 milioni di dollari). Un bel business, insomma!
Propongo allora, per un approccio più “medico” e meno “manteniamoli nel terrore” due diagnosi alternative da prendere in esame nei casi presunti di Long Covid:
1. Ipocondria, definibile meglio come disturbo d’ansia per la salute, che così viene descritta in MSD Manuals: “I soggetti con disturbo d’ansia di malattia possono presentare o meno sintomi fisici. Quando presenti, i sintomi sono lievi e la preoccupazione del soggetto è indirizzata maggiormente a ciò che i sintomi potrebbero indicare (ovvero, una patologia grave) piuttosto che ai sintomi stessi. Il timore della malattia è la preoccupazione principale. (Se è presente anche una significativa sintomatologia fisica, può trattarsi del disturbo somatoforme) Se i soggetti con disturbo d’ansia da malattia presentano una patologia fisica, l’ansia è sproporzionata alla gravità della patologia.
2. Sindrome di Munchausen che, da Wikipedia, viene definita come: “un disturbo psicologico per cui le persone colpite fingono una malattia o un trauma psicologico per attirare attenzione e simpatia verso di sé. Questi disturbi fittizi spesso non sono immediatamente individuabili. Solitamente i soggetti con disturbi fittizi riflettono in continuazione su come convincere gli operatori sanitari a prendere sul serio la propria sofferenza”
Sono sicuro che così le diagnosi di Long Covid diminuirebbero in maniera drammatica.
Ma non credo che saranno mai prese in considerazione anche perché, come mi ha ricordato l’amico e collega Stefano Tasca in un mio post precedente, la causa più importante che scatena il Long Covid non è tanto il Covid stesso, quanto piuttosto il “Disease Mongering” che, sempre da Wikipedia, è “un termine peggiorativo per indicare la pratica di ampliare i confini diagnostici delle malattie e di promuoverne aggressivamente la conoscenza da parte del pubblico al fine di espandere i mercati dei trattamenti”
Credo perciò sarà molto difficile uscirne!

 

Comunque, per sicurezza, meglio toccare ferro!

 

Ecco che è partita la campagna autunno-inverno della Sezione Europea dell’OMS.

Nulla di nuovo sotto il sole: Il Covid uccide, dobbiamo vaccinarci (anche i bambini sotto i 5 anni per l’influenza) perchè la vaccinazione è l’unico mezzo per salvarci la vita, continuare a utilizzare metodi di protezione individuale (mascherine, è ovvio!).

E, per gli Stati, l’invito a mantenere le infrastrutture di prevenzione e a monitorare e testare il virus (tamponi a tutto spiano) perché “il Covid rimane una minaccia e continua a causare infezioni, ricoveri e decessi”

Di nuovo solo il commovente video dei 2 vecchietti che, durante il primo periodo, uscivano di casa solo per qualche passeggiata nel loro giardinetto, e adesso si vaccinano, ma, giustamente, “toccano ferro” perché in fondo anche loro non è che ci credano poi tanto!😀😀😀

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Gli anziani, le persone con condizioni di salute precarie e le donne in gravidanza sono a maggior rischio di sviluppare malattie gravi dovute a COVID-19, influenza e altre malattie respiratorie e possono trarre grande beneficio dalla vaccinazione. Gli operatori sanitari in prima linea sono più a rischio di contrarre la COVID-19 e l'influenza a causa della natura del loro lavoro e dovrebbero essere tra i primi a vaccinarsi. L'OMS Europa raccomanda anche ai bambini di età inferiore ai 5 anni di vaccinarsi contro l'influenza, poiché sono a maggior rischio di influenza grave o di complicazioni. Che si tratti di COVID-19 o di influenza, i vaccini salvano la vita. Rimangono il modo migliore per combattere queste malattie, prevenendo malattie gravi o la morte. Oltre alla vaccinazione, ci sono altre cose che tutti noi possiamo fare per normalizzare la protezione e ridurre la trasmissione dei virus respiratori. È importante che ogni individuo misuri il proprio rischio a ogni passo e sostenga le misure quando e dove sono più importanti, come parte della propria routine quotidiana.

……..

L'appello dell'OMS Europa alle Nazioni.

Continuare a impegnarsi con le popolazioni vulnerabili per incoraggiare l'assunzione della COVID-19 e dei vaccini antinfluenzali, nonché per attuare misure di protezione e dissipare le false informazioni.

Mantenere l'infrastruttura di prevenzione e risposta alla COVID-19 e continuare a monitorare, testare e segnalare il virus e la sorveglianza integrata.

Contesto.

La COVID-19 rimane una minaccia e continuano a emergere nuove varianti. Nei 53 Stati membri della Regione europea dell'OMS, la COVID-19 continua a causare infezioni, ricoveri e decessi.

È probabile che la COVID-19, l'influenza e l'RSV circolino di nuovo nello stesso periodo, in autunno e in inverno. Questo è preoccupante perché quando ciò accade aumenta il rischio per le popolazioni vulnerabili e i servizi sanitari possono essere sotto pressione.

Inoltre, la recente adozione delle dosi di richiamo del vaccino COVID-19 e del vaccino antinfluenzale tra le popolazioni vulnerabili varia considerevolmente nella Regione ed è ancora preoccupantemente bassa in molti Paesi.


 

martedì 3 ottobre 2023

I nodi vengono al pettine!

 

Come ampiamente previsto, cominciano ad apparire i primi studi che smontano la “complicazione Long Covid” che, come avevo avuto modo di esprimere già tempo fa, aveva soppiantato quella “ricovero in terapia intensiva” che ormai non poteva più essere “giocata” visti i numeri in ballo.
Ricordo che il Long Covid, addirittura quello dei bambini (in effetti ne “soffrivano” anche quelli che, la mattina, non volevano andare a scuola), ha smosso e smuove tuttora una bella quantità di soldi. Solo in America 45 milioni di dollari stanziati dal governo per le “cliniche specializzate” che, nel frattempo, sono nate come funghi e in Italia, ad esempio, l’invito della Maugeri a destinare il 5 per 1000 per la ricerca di questa “terribile e diffusissima” patologia.
Una delle maggiori contestazioni alla esistenza di questa patologia, che ricordo può essere caratterizzata da più di 200 sintomi, è che la ricerca è sempre stata effettuata soltanto su soggetti che avevano contratto il Covid che non sono mai stati messi a confronto con un gruppo di controllo di soggetti “sani” che ovviamente potevano presentare sintomi simili. Ad esempio il sintomo “perdita di memoria” può essere tranquillamente presente in 70enni infetti e non infetti.
Comunque questo è l’articolo che oggi mi è arrivato.
Per i più interessati anche il link dell’articolo originale apparso su British Medical Journal
 
 

 

domenica 1 ottobre 2023

Ringrazio Dio di non far più parte di questa associazione ormai da 5 anni!

 

Ed ecco, fresche fresche, “in attesa di ulteriori indicazioni da parte del Ministero della salute” le raccomandazioni dei pediatri italiani per genitori e figli.
 
I punti salienti:
• Eseguire un tampone per sintomi anche senza febbre. Ad esempio dopo 2-3 starnuti o un colpo di tosse.
• Avere una mascherina sempre con sé per poterla indossare se ci troviamo in un luogo affollato (ma le classi scolastiche in Italia non sono tutte così?)
• Valutare ATTENTAMENTE con il pediatra se vaccinare i figli soprattutto “per aumentare la protezione sia propria sia dei propri contatti familiari e scolastici (???)” Tranquilli che poi per i pediatri ci pensiamo noi a convincerli e comunque ricordate sempre che “chi non si vaccina muore e fa morire gli altri”!
 
Che posso dire? Errare humanum est perseverare autem diabolicum!
 

 

sabato 30 settembre 2023

Ora mi preoccupa la prossima!

Sembrerebbe che questa volta forse possiamo tirare un respiro di sollievo. Vaccini sì, ma non obbligatori. Mascherine consigliate ma, salvo gli editti dei soliti noti (ieri per entrare in ospedale l’ho dovuta mettere al “posto di blocco” all’entrata, ma poi me la sono subita tolta e ho visto che tanti, compresi medici e infermieri, giravano senza), solo facoltative. Nessuna restrizione per i “positivi asintomatici” che, ricordo a tutti, esistono solo se un individuo sano si fa un tampone.
Quindi, per favore, non fateveli perché solo così si potrà attutire il rumore di fondo mediatico che comunque continuerà ancora per molto considerato che i destinatari dello stesso sono ancora tanti. Ma, a questo punto, che si comportassero come credono! Hanno avuto tutte le possibilità per valutare correttamente la situazione!
Dunque dovrei essere sereno e in effetti lo sono abbastanza. L’unico tarlo che mi rode è: cosa succederà alla prossima? Perchè la prossima ci sarà, statene certi, e forse neanche tanto lontano nel tempo!
In questa passata gli errori e i danni derivati da essi sono stati enormi e per evitarne futuri sarebbe stata necessaria una valutazione serena e “scientifica” delle strategie attuate. Ne vedete almeno una parvenza?
Lo stesso mio timore lo hanno quelli della Great Barrington e lo espongono in questo articolo, ovviamente con la loro consueta pacatezza e moderazione:

QUANDO L'OMS RICONOSCERÀ I FALLIMENTI DELLA SUA POLITICA COVID?
"Questa settimana i leader mondiali hanno approvato una nuova dichiarazione politica per combattere le future pandemie all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.
All'indomani di Covid, le 49 tesi del documento spaziano da nobili ideali di solidarietà sanitaria globale a una lista della spesa di investimenti e azioni, il tutto composto nell'elegante linguaggio della governance tecnocratica.
In primo piano gli appelli a rafforzare l'autorità e il finanziamento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, anche attraverso una revisione del Regolamento Sanitario Internazionale (RSI) e un nuovo Accordo sulle Pandemie, o Trattato, entro l'Assemblea Mondiale della Sanità del prossimo anno, nel maggio 2024.
Il Direttore generale dell'OMS, Tedros Ghebreyesus, ha elogiato la "storica pietra miliare nell'urgente sforzo di rendere tutte le persone del mondo più sicure e meglio protette dagli impatti devastanti delle pandemie".
Altri hanno espresso pareri più scettici. Mary Robinson, presidente di The Elders ed ex presidente irlandese, ha affermato che l'ONU nel suo complesso - e non l'OMS - dovrebbe coordinare la risposta alle pandemie perché "le pandemie colpiscono l'intera economia. Hanno un impatto incredibilmente devastante che spinge i Paesi a indebitarsi".
Tuttavia, gran parte del linguaggio della dichiarazione e le manovre politiche che l'hanno accompagnata continuano a confondere le acque tra l'impatto della pandemia e i danni di politiche di risposta troppo rigide. La differenza può sembrare banale, ma è molto importante.
Per esempio, il vice segretario generale Amina Mohamed ha definito la risposta globale alla Covid-19:
"Una storia di ingegno umano e di fallimento umano". Da un lato, test creati alla velocità della luce e vaccini sviluppati in tempi record. Dall'altro, la mancanza di preparazione, le persone vulnerabili colpite più duramente e i vaccini accaparrati dai Paesi ricchi, mentre le popolazioni dei Paesi più poveri ne sono rimaste prive".
Ha poi riconosciuto l'impatto negativo della pandemia sull'aumento della fame e della povertà, sul crescente debito pubblico e sulla disuguaglianza di genere. Ma la pandemia ha davvero causato tutto questo?
Il personale delle agenzie globali ha prodotto un lavoro critico sui danni delle politiche contro la pandemia. Una stima della Banca Mondiale ha rilevato che nel 2022 409 milioni di persone in più saranno in condizioni di povertà. Un'analisi dell'UNICEF e un rapporto della Banca Mondiale hanno discusso l'erosione del capitale umano per i 771 milioni di bambini che hanno perso 1,5 anni o più di scuola; le loro stime indicano che la chiusura delle scuole ha cancellato tutti i guadagni educativi globali ottenuti dal 2000. Un rapporto congiunto delle Nazioni Unite, condotto dall'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), ha stimato che 350 milioni di persone in più sono state spinte verso l'insicurezza alimentare, soprattutto in Africa.
Ma l'OMS, e di fatto la maggior parte dell'establishment della salute pubblica globale, non ha ancora prodotto uno studio critico che metta in luce le conseguenze delle politiche di Covid. Invece potenti finanziatori, come la Fondazione Bill e Melinda Gates, stanno gettando le basi per una nuova dottrina di lockdown per la prossima pandemia. Le conseguenze sociali e politiche delle misure draconiane della Covid vengono sottaciute; tali impatti sono troppo spesso imputati alla "pandemia".
Una recente analisi di Simon Rynn del più antico think tank sulla sicurezza del mondo, il Royal United Services Institute, ha affermato che:
"In gran parte del mondo in via di sviluppo, le restrizioni Covid sono state viste come un'imposizione crudele fin dall'inizio [...] A meno che non si svolga un dibattito approfondito e non venga portata avanti una diversità di prospettive e di prove, c'è il rischio che la futura gestione delle pandemie possa peggiorare anziché migliorare le vite di molti in tutto il mondo".
L'arroganza delle agenzie di sviluppo globale e i danni degli impulsi utopici hanno purtroppo una lunga storia. Coloro che sostengono piani globali nelle sale di Ginevra o New York devono essere più precisi dal punto di vista linguistico, nonostante il rischio politico. La distinzione tra "la pandemia" e "le politiche per la pandemia" è un passo importante per garantire la responsabilità e un dibattito ragionato per la prossima pandemia."
 

 

 

venerdì 29 settembre 2023

29 settembre

Oggi, 29 settembre, un ricordo, specialmente per le persone un po' agée come sono io. Era la fine degli anni '60. 
Nel 1968-69 ci fu, nel mondo, l'epidemia di influenza denominata Hong Kong. Estremamente contagiosa, i dati riportano che provocò circa 2 milioni di decessi di cui 20000 in Italia.
Io ero al liceo e non mi ricordo mascherine, distanziamenti, né timore di contagiare i miei nonni.
Ma allora non c'erano i tamponi e, soprattutto, non esistevano i "positivi asintomatici"!
E forse i "referenti scientifici" erano più preparati e, in più, non c'erano televisioni che li ospitavano quotidianamente nei loro studi a parlare della "pandemia".
E chissà, e qui sono un po' cattivo, non avevano neanche legami così stretti con le case farmaceutiche e i governi, erano indipendenti.
Io credo che si vivesse più serenamente di oggi!!😀
 

 

giovedì 28 settembre 2023

Furbata?

Ed ecco oggi, sul Mattino, la pagina “Campagna vaccinale antinfluenzale e vaccini associabili Covid-19, anti-HPV, Herpes Zoster e anti pneumococco” della ASL NA1.
Non so se sia una furbata voluta o una dimenticanza dovuta a impreparazione, ma la vaccinazione anticovid non viene mai menzionata, a parte che nel titolo.
Il documento inizia così:
“ll vaccino antinfluenzale è indicato per tutte le persone che desiderino evitare le complicanze della malattia influenzale e non abbiano specifiche controindicazioni. Tuttavia, in accordo con gli obiettivi della pianificazione sanitaria nazionale e con il perseguimento degliobiettivi specifici del programma di immunizzazione contro l’influenza, la vaccinazione viene fortemente RACCOMANDATA ed offerta attivamente e gratuitamente alle persone che, per le loro condizioni personali, corrono un maggior rischio di andare incontro a complicanze nel caso contraggano l’influenza. Sulla base delle indicazioni della Circolare Ministeriale n. 0031738 del 06/07/2022 (confermata dal Ministero della Salute anche per la Campagna vaccinale 2023) ed alla luce dei precisi indirizzi del Governo regionale e della Direzione Generale Tutela della Salute Regione Campania il vaccino antinfluenzale è FORTEMENTE RACCOMANDATO, con offerta attiva e gratuita, per persone ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza:”
Seguono numerose categorie di persone tra le quali tra l’altro, visto che si parla di vaccinazione antinfluenzale e non di anticovid, possono essere compresi:
allevatori
addetti al trasporto di animali vivi
forze di polizia
vigili del fuoco
addetti a lavori socialmente utili
...ma sopratutto
BAMBINI SANI NELLA FASCIA DI ETÀ 6 MESI-6 ANNI (ANCHE ALLO SCOPO DI RIDURRE LA CIRCOLAZIONE DEL VIRUS INFLUENZALE TRA GLI ADULTI E GLI ANZIANI).
 
Ripeto, della vaccinazione anticovid, non viene fatto alcun cenno, se non alla fine quando vengono indicati gli erogatori istituzionali.
Dal punto di vista legale tutto a posto. Un giorno potranno dire che RACCOMANDAVANO FORTEMENTE la vaccinazione antinfluenzale, mica quella anticovid!
Però, dai, non pensate anche voi che sia una bella furbata nel momento in cui oggi si parla su tutti i media dell’arrivo dei vaccini aggiornati e della necessità di farli, casomai e solo in seconda istanza associati al vaccino influenzale?
P.S. A mia memoria, ma posso sbagliare, non ricordo mai di aver visto pagine intere per pubblicizzare la campagna vaccinale antinfluenzale prima di oggi.

 

 

lunedì 25 settembre 2023

Se lo dicono loro!

 

Vorrei mettere a confronto, ciò che scrivevano quelli di Moderna nel documento di accompagnamento al loro vaccino con quello che scrivono oggi (fonte Commissione Europea - Public Health - Union Register of medicinal products)
All'inizio (gennaio 2021- primo screenshot) nulla su miocardite/pericardite.
Dopo (dicembre 2021-secondo screenshot) "casi rari con decorso non diverso da quello della miocardite o della pericardite in generale.
Oggi (settembre 2023-terzo screenshot) "aumento del rischio di sviluppare miocardite e pericardite... Alcuni casi hanno richiesto terapia intensiva e si sono osservati casi fatali".
Se lo dicono loro!
A proposito, cosa ci comunicheranno nel prossimo aggiornamento?
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domenica 24 settembre 2023

Non avrei saputo dirlo meglio!

Non avrei potuto dirlo meglio di quanto ha fatto il dottor Shawn Whatley che è stato il precedente presidente dell'Associazione medica dell'Ontario (OMA).
Il suo invito è rivolto al governo canadese e io lo pubblico girandolo a quello italiano con l’ulteriore consiglio di emanare ordinanze che non contengano, come è stato fatto finora, la esplicità facoltà di deroga alle regioni che ritengano di fare diversamente. Comportandosi così le ordinanze di Schillaci diventano solo semplici “suggerimenti” e il ministro perde, di fatto, tutta la sua autorevolezza.

"IN QUESTA STAGIONE INFLUENZALE, RICORDATE IL SUCCESSO DELLA SVEZIA NELLA PANDEMIA SENZA MASCHERINE.
IL BASSO TASSO DI MORTALITÀ IN ECCESSO DELLA SVEZIA DURANTE LA PANDEMIA RAPPRESENTA UNA SFIDA PER COLORO CHE SPINGONO PER NUOVE MISURE RESTRITTIVE
 
Le nuove varianti di COVID, il clima più freddo e l'affollamento delle aule scolastiche hanno spinto molti a chiedersi quando, e non se, torneranno le misure restrittive di sanità pubblica.
Prima del 2020, abbiamo spesso ignorato le epidemie di influenza stagionale, per poi essere sorpresi da ospedali sovraffollati ogni inverno. Oggi, il Canada e molti altri Paesi sembrano pronti ad adottare nuovamente misure restrittive nel tentativo di "proteggere il sistema".
La Svezia è rimasta sola durante la pandemia. Gli svedesi si attennero ai protocolli standard di salute pubblica per le pandemie dell'epoca. Si sono rifiutati di seguire la prassi restrittiva della sanità pubblica europea, chiedendo prove prima di adottare un approccio diverso. Come risultato, la Svezia ha registrato il più basso tasso di mortalità in eccesso in Europa.
Perché non impariamo dalla Svezia?
La linea d'azione adottata dalla Svezia, unica nel suo genere, ha incontrato lo scetticismo di altri governi. Persino l'ex ministro della Sanità britannico, Matt Hancock, l'ha screditata nel tentativo di sminuire l'approccio svedese. Tuttavia, la strategia su base volontaria della Svezia ha portato a un numero significativamente inferiore di morti durante la pandemia, indipendentemente dal modo in cui lo si misura.
All'apice della pandemia, Hancock ha persino incaricato un collaboratore di "fornire tre o quattro punti (di riferimento) per spiegare perché la Svezia si sbaglia".
Naturalmente, Hancock non ha mai voluto che le sue missive diventassero parte dei Lockdown Files, un'indagine del Telegraph su 100.000 messaggi WhatsApp divulgati e scambiati all'interno del governo britannico durante la pandemia. In ogni caso, i suoi commenti hanno colto ciò che ogni altro governo ha fatto: liquidare o sminuire le buone prestazioni della Svezia durante la pandemia.
Sebbene il Canada abbia ottenuto risultati migliori rispetto alla maggior parte dell'Europa nella gestione della pandemia, non se l'è cavata altrettanto bene della Svezia. L'ufficio statistico canadese ha registrato il 7,6% di decessi in più rispetto al previsto tra marzo 2020 e agosto 2022, con 42.215 morti attribuite direttamente alla COVID-19. La Svezia, invece, ha registrato un tasso di mortalità in eccesso di appena il 4,4% nello stesso periodo, battendo la media europea dell'11,1%.
L'analisi di Johan Norberg per il Cato Institute spiega come l'enfasi posta dalla Svezia sulla responsabilità personale abbia avuto il minore impatto economico e la minore sofferenza educativa per gli studenti.
Azione volontaria non significa zero restrizioni. La Svezia ha limitato gli incontri pubblici (ad esempio, nei teatri e nelle chiese) a meno di 50 persone, ma non ha limitato "i luoghi di lavoro, i centri commerciali o gli incontri privati". Ha vietato le visite private alle case di cura. Bar e ristoranti potevano offrire solo il servizio al tavolo, e le vendite di alcolici avevano un orario di chiusura anticipato nel 2020 e 2021. Alle università e alle scuole secondarie si raccomandava di andare online.
Tuttavia, le scuole materne ed elementari rimasero aperte. Le frontiere rimasero aperte; non furono adottati coprifuoco o ordini di permanenza a casa; non fu dichiarato lo stato di emergenza. I trasporti pubblici continuarono a funzionare e non ci furono obblighi di maschere, soprattutto nelle scuole.
L'esperienza passata non garantisce ovviamente i risultati futuri. In una società che desidera la certezza, la medicina non può eliminare completamente tutte le cause di ansia. Qui sta il punto cruciale.
La comparsa della nuova variante BA.2.86 di COVID ha destato preoccupazione tra gli specialisti dell'Ontario e della British Columbia. Esiste uno scenario potenziale in cui potremmo dover affrontare contemporaneamente COVID, RSV e influenza, definito "tridemico". Di conseguenza, alcuni sostengono la reintroduzione dell'obbligo di mascherina. Tuttavia, vale la pena notare che il Ministro dell'Istruzione dell'Ontario Stephen Lecce ha annunciato la scorsa settimana che le maschere obbligatorie non saranno applicate nelle scuole della sua provincia.
Nel 2019, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato un'ampia revisione delle "misure di salute pubblica non farmaceutiche" per mitigare l'influenza. L'OMS non ha trovato alcuna prova che indossare una maschera riduca la trasmissione dell'influenza. Anche una revisione Cochrane pubblicata a gennaio ha trovato poche prove a sostegno della protezione con mascherina. Uno studio condotto su un ospedale londinese nel Regno Unito durante Omicron non ha dimostrato alcuna differenza nei tassi di trasmissione ospedaliera con o senza obbligo di maschera.
Tuttavia, nonostante le prove, molti esperti di ospedali per acuti sembrano decisi a riportare in auge le mascherine per qualsiasi virus.
Secondo la dottoressa Martha Fulford, specialista in malattie infettive a Hamilton, in Ontario, i nuovi obblighi di mascherina si riducono a una questione di immagine.
"La cosa triste è che credo che le mascherine vengano ora utilizzate perché gli ospedali si aspettano un aumento del volume dei pazienti con l'inizio della stagione dei virus respiratori", mi ha detto la dottoressa Fulford. "Hanno costruito zero capacità extra e le mascherine fanno sembrare che stiano facendo qualcosa. Non si tratta di una questione di dati; è tutta una questione di immagine. ... Ora ci stiamo solo mascherando per un virus di qualsiasi tipo, a quanto pare".
Uno studio pubblicato a giugno su The Lancet indica che la trasmissione del virus avviene principalmente quando gli individui presentano dei sintomi. Il semplice rilevamento di particelle virali su un tampone nasale non è così significativo come la presenza di una sensazione di malessere. Alla luce di questi risultati, è ragionevole ritenere che sia sicuro andare al lavoro quando ci sentiamo bene e che, al contrario, dovremmo decidere di rimanere a casa quando ci sentiamo male.
In tempi di crisi, i governi preferiscono il conformismo al benessere individuale. L'approccio della Svezia può aver fatto impazzire i governi vicini, ma ha prodotto risultati migliori.
Forse possiamo imparare da loro."
 

 

 

sabato 23 settembre 2023

Non mi piace sembrare una Cassandra, ma.....

 

Mi dispiace, sul serio, fare la parte della Cassandra, e ricordare il "ve l'avevo detto", ma ero certo che, dopo le mascherine e i tamponi anche per i visitatori negli ospedali di qualche giorno fa, in Campania sarebbe giunta anche l'ora delle scuole!
"A fine settembre-inizio ottobre avremo i primi dati preocupanti" dice De Luca e "dovremo usare più mascherine nei luoghi di affollamento, avremo anche misure nelle scuole man mano che giungeranno dati aggiornati sulla diffusione".
A voi immaginare quali saranno le "misure nelle scuole"😡😥
 



venerdì 22 settembre 2023

Consigli per gli acquisti.

 

I consigli per l'acquisto di CBS, uno dei più importanti network mondiali dell' audiovisivo. Notate l'eleganza classica delle 2 viaggiatrici in aereoporto: paltò in cammello, che non passa mai di moda, anche se sembra che sia in atto un lockdown spinto visto che in aereoporto non c'è nessuno, a parte loro! 😀

"Proteggetevi contro la COVID-19 durante i viaggi autunnali. Il CDC raccomanda a tutti di sottoporsi al richiamo del nuovo vaccino COVID per l'autunno 2023. Qualunque cosa decidiate di fare, la cosa più sicura durante i viaggi è indossare una mascherina N95, insieme alla vaccinazione e al richiamo. Queste mascherine sono progettate per filtrare almeno il 95% di tutte le particelle sospese nell'aria di DIMENSIONI SUPERIORI A 0,3 micron, se indossate correttamente.
Per assicurarvi di avere una quantità sufficiente di mascherine N95 per il vostro prossimo viaggio, abbiamo selezionato alcune opzioni. Sono approvate dall'Istituto nazionale per la sicurezza e la salute sul lavoro (NIOSH), il che è fondamentale, dato che ci sono molte mascherine N95 contraffatte in vendita online"
 
E per le mascherine, la scelta ricade sulle Benehal N95, il miglior connubio tra eleganza, praticità e prezzo! A soli $ 27 su Amazon! 😀

P.S. A proposito, le dimensioni del virus corona non superano gli 0,15 micron. Come la mettiamo? 😀
 


 

Ai primi sintomi fatevi subito il tampone!

  Attenzione! In questo post uso la provocazione e l’ironia. E’ una precisazione che ho imparato essere necessaria in social come FB. Veniam...