martedì 19 luglio 2022

L'uomo della segregazione

 

Oggi condivido il post dell'amico scrittore Carlo Cuppini di cui sottolineo un passaggio: "Bravo banchiere, uomo di solide relazioni, un certo riguardo per la forma (ha abbandonato l’uso tribale del dpcm, è vero)…
È vero: Draghi ha fatto anche cose buone.
Ma per me è soltanto l’artefice della segregazione: tutto il resto scompare.
È colui che ha impedito a un dodicenne di salire sull’autobus per andare a scuola, o a trovare la nonna; a un quindicenne di praticare lo sport a cui dedica tutta la sua passione da dieci anni; a un ventenne di accedere all’università; a un uomo e a una donna di lavorare, e sostenersi; a chiunque di andare al cinema, a teatro, in un museo, attraversare l’Italia se non in possesso di un mezzo proprio."
Da leggere!
 
 
L’uomo della segregazione
A marzo 2021 ho accolto con favore la nascita del governo Draghi, pensando che avrebbe segnato un netto cambio di passo rispetto alle modalità attuate dalla precedente compagine. Ero talmente ben disposto che, con un gruppo di persone, ho scritto un appello pieno di proposte e di aspettative, articolate intorno a semplici principi:
1- Come primo atto di governo, soccorrere l'infanzia e l'adolescenza, come si ha il dovere di soccorrere una persona ferita; e trovare modi simbolici e sostanziali per risarcire queste piccole persone per ogni giorno di scuola perso, per ogni esperienza di crescita negata dalle misure massimaliste e indiscriminate attuate del precedente governo, che non aveva previsto né un monitoraggio del disagio, né tantomeno forme di sostegno e compensazione.
2- Ripristinare un reciproco rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni, spazzate via dalla logica della colpevolizzazione, dalla caccia all'uomo, dalla delegittimazione del pensiero critico e dalla criminalizzazione del dissenso - veri pilastri della gestione pandemica fino a quel momento (ben più della strategia delle 3T, per esempio, mai attuata, neanche alla lontana, come abbiamo scoperto con una certa sorpresa alla fine del primo lockdown).
3- Amministrare razionalmente e ragionevolmente il rischio, cioè l'inevitabile convivenza con il nuovo virus e con una malattia destinata con ogni evidenza a diventare endemica, disponendo robuste misure di protezione per le categorie a rischio, abbandonando l'idea folle dello "zero covid" e quindi il paradigma della persecuzione dei presunti responsabili del fallimento della suddetta fanta-strategia.
4- In definitiva: cercare soluzioni pratiche “dando” (servizi implementati, corsie protette, opportunità concrete di tutela, dispositivi utili ed efficienti, opportunità di cambio mansione o prepensionamento, informazioni corrette e complete, raccomandazioni sensate, ascolto…) e non “togliendo” (diritti, fiducia, autonomia, mobilità, occasioni di crescita).
Ho sperato davvero che il nuovo governo volesse smantellare quella goffa e tragica parodia di uno Stato etico imbastita da Conte-Casalino-Zingaretti-Speranza-Ricciardi-Sileri-CTS1 - per ripristinare i fondamenti dello Stato liberale.
Oggi, mentre leggo accorati e variegati appelli a Draghi perché decida di restare, io penso che lui e tutti i suoi alleati dovrebbero scomparire dalla scena politica. Qualunque cosa debba arrivare dopo. Quello che arriverebbe dopo, qualunque cosa fosse, si chiamerebbe “i pro e i contro della democrazia, e le sue incognite”.
Sì, desidero intensamente la fine politica di Draghi, e non solo perché ha disatteso tutte le mie aspettative, comportandosi esattamente all’opposto, cioè come il suo predecessore – ma in modo più spaventoso perché assai meno clownesco.
Desidero la sua fine politica soprattutto perché Mario Draghi per me è, e sarà sempre, l’uomo della segregazione.
Negli appelli-suppliche che leggo in questi giorni, che tendono a fare un bilancio agiografico dell’attività politica del personaggio, non trovo alcun riferimento al green pass e al super GP: alla colossale devastazione sociale che hanno determinato (e continuano a determinare, per alcuni), all’inganno che hanno rappresentato per tutti gli italiani che hanno creduto alla promessa del 22 luglio 2021, al precedente giuridico che hanno costituito, al loro grandioso fallimento a 360°, al formidabile alibi che hanno offerto alla politica per non fare niente di niente di niente, per mesi e mesi, in merito alla messa in sicurezza di contesti, luoghi e persone.
Perché il GP era “garanzia di frequentare persone non contagiose”, no?.
Perché grazie alle primule eravamo “all’ultimo miglio” – e se non arrivavamo mai alla fine di questo miglio, e ancora non ci siamo arrivati, doveva essere per forza colpa dei sabotatori, no?
Perché l’entusiasmo collettivo per la rinascita del concetto-archetipo di “non-persona”, untermensch, il potente sollevarsi di una psicologia di massa aberrante già vista periodicamente nel corso della Storia, distraevano tutti dalla consapevolezza che nessun pensiero strategico veniva prodotto nei palazzi dei decisori intorno al fatto che la malattia stava già, da un pezzo, diventando endemica, e che l’unica cosa sensata era programmare attentamente l'inevitabile convivenza di tutta la comunità nazionale con il covid, sul breve, medio e lungo termine. Altroché ultimo miglio.
Inoltre – e questo è il fatto davvero indimenticabile (e tuttavia nessuno sembra rammentarlo, nel processo di beatificazione e perpetuazione in corso) – Mario Draghi non ha esitato un istante a condannare alla segregazione centinaia di migliaia di minorenni, mentre il virus girava ovunque (inavvertitamente, in molti casi, proprio grazie ai creduloni del “Gp garanzia di frequentare ecc”), e si contavano 130.000 contagi al giorno, ovunque, nei luoghi del GP, ovviamente, come altrove.
Mario Draghi non ha esitato un istante a condannare alla segregazione centinaia di migliaia di minorenni, che sono sì finiti anche loro in ospedale, in una certa misura: una misura che di certo non ha rischiato di far saltare il sistema sanitario, né ha mai contribuito a mettere sotto pressione gli ospedali, né ha causato una catastrofe sanitaria a livello generazionale.
Nell'accanimento compiaciuto della persecuzione - tra i deliri degli sci-influencer e quelli degli amministratori - non è stato fatto nulla, di nulla, di nulla, per rendere praticabile una convivenza con il virus: nessun progetto, nessuna iniziativa per attuare una protezione mirata dei fragili; per rafforzare le strutture sanitarie territoriali (lo abbiamo visto bene nel dicembre scorso, vero?); i mezzi pubblici sovraffollati mai considerati un problema da risolvere immediatamente (tanto si sale solo con il GP, no?); le scuole da attrezzare in modo che mai più a nessuno possa venire in mente che sia necessario chiuderle, con la ventilazione meccanica delle aule, la praticabilità a fini didattici degli spazi esterni, gli accessi angusti e fatiscenti, i servizi igienici inadeguati, le classi sovraffollate… - tutto risolto grazie ad accorti investimenti e progetti, no? Ma quando mai? Draghi annuncia miliardi di tagli al settore istruzione per i prossimi anni. E le classi pollaio sono destinate a restare tali.
Bravo banchiere, uomo di solide relazioni, un certo riguardo per la forma (ha abbandonato l’uso tribale del dpcm, è vero)…
È vero: Draghi ha fatto anche cose buone.
Ma per me è soltanto l’artefice della segregazione: tutto il resto scompare.
È colui che ha impedito a un dodicenne di salire sull’autobus per andare a scuola, o a trovare la nonna; a un quindicenne di praticare lo sport a cui dedica tutta la sua passione da dieci anni; a un ventenne di accedere all’università; a un uomo e a una donna di lavorare, e sostenersi; a chiunque di andare al cinema, a teatro, in un museo, attraversare l’Italia se non in possesso di un mezzo proprio.
Questo è Mario Draghi. E questo sono anche i suoi alleati: ideatori e attuatori del più grande, irrazionale, disumano, fallimentare diversivo della storia della Repubblica Italiana, usato per nascondere dietro la persecuzione di un capro espiatorio – minorenni compresi – la più conclamata, arrogante e colpevole inadeguatezza, in un momento delicato e drammatico per il Paese.
Per me possono scomparire.
E che fine fa il PNRR senza Draghi? Per me potreste riprendervi quelle palate di quattrini, se questo servisse a restituire la dignità a questo Paese. In qualche modo ci riprenderemo. Le mani per spalare i detriti ce le abbiamo.
PS.
Un amico scrittore mi informa che gli è appena stata cancellata la presentazione di un libro, per ordine del responsabile della struttura che avrebbe dovuto ospitarla, perché lui, l’amico scrittore, avrebbe scritto in qualche occasione recente pensieri critici su Mario Draghi. Prendo nota di questa informazione. E lancio i miei pensieri educatamente critici nel vasto mare. Poi ogni farò quello che sente di dover fare.
 
https://www.facebook.com/carlo.cuppini.1/posts/pfbid02CT66eBw6XX8TfgenDDgWS84yV7EpeTuUs76HK8ZjtHWTu8tzNSDJH2ggiXxSasAUl

lunedì 18 luglio 2022

Not in my name

 

Pubblico questo comunicato stampa senza commentarlo.
Solo una precisazione. La frase: "a nome delle donne e degli uomini delle professioni sanitarie e sociosanitarie" é scorretta.
Il mio nome non c'è e invito i miei colleghi che non si sentono rappresentati da queste parole a renderlo pubblico come sto facendo io.

 

sabato 16 luglio 2022

Proverbi

Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto...
chi ha dato, ha dato, ha dato...
scurdámmoce 'o ppassato,
Simme 'e Napule, paisà!
(proverbio napoletano)

Mi sembra che da più parti sia in atto, e ne sono felice, una riconsiderazione delle strategie fin qui adottate nella gestione della pandemia e che ci sia ormai una concreta possibilità che le misure che sono state decise in questi due anni e mezzo possano non essere riproposte, almeno non nella inutile e dannosa severità che le ha caratterizzate fino ad oggi.
Parlo di chiusura delle scuole, vaccinazioni pediatriche, DAD, green pass, obbligo vaccinale, mascherine nelle scuole, lockdowns ecc.ecc .
Le nuove conoscenze sul virus e la valutazione di cio' che é successo in altri paesi che hanno seguito strategie completamente diverse da quelle italiane sta infatti portando molti « scienziati » a rivedere, almeno in parte, le loro posizioni e il loro appoggio alle decisioni fin qui prese.
Questo é un bene e sicuramente potrà influire sui prossimi provvedimenti, anche se, purtroppo, continua ad esistere un'area « talebana » che non credo ammetterà mai di aver compiuto errori gravissimi.
A fronte di questo dato di realtà, esiste poi una corrente di pensiero che, pur continuando a evidenziare questi errori del passato, invita a guardare avanti e a evitare di continuare a denunciarne i colpevoli.
Da un punto di vista strategico sono ovviamente d'accordo : lasciare aperta una via di uscita agli « scienziati » che ci hanno ripensato e che possono passare dalla « nostra parte » é molto saggio.
Da un altro pero', morale, mi trovo in grossa difficoltà : molti di questi errori hanno provocato dei danni gravi in tante categorie, e molti di questi sono irreparabili.
Un esempio per tutti : aver deciso di vaccinare operatori sanitari ed insegnanti sotto i 40 anni prima degli anziani. Un matematico e statistico epidemiologo che io stimo molto, Maurizio Rainisio, ha calcolato che questo errore, che gli altri paesi non hanno fatto, potrebbe aver provocato 10000 decessi in piu' nella popolazione anziana italiana.
Penso dunque che sia necessario ed anche etico valutare con molta attenzione il nostro atteggiamento odierno e futuro verso « scienziati" e « governanti », facendo gli opportuni distinguo tra di loro.
Avrete capito che il proverbio napoletano postato all'inizio a me non piace.

 

martedì 12 luglio 2022

COME SAREBBE BELLO VIVERE IN DANIMARCA

Questa la traduzione letterale e completa delle indicazioni che il Ministero della Salute Danese fornisce sull' uso corretto delle mascherine. Non credo ci sia bisogno di un mio commento. Mi domando solo perchè la ragionevolezza e l'evidenza scientifica non fa più parte del bagaglio culturale degli "scienziati" italiani. Ho sottolineato alcuni passi per me estremamente importanti.


1. Quando sono consigliate le mascherine?

L'Autorità sanitaria danese raccomanda di indossare una mascherina nelle seguenti situazioni:  

  •     Se si è infettati da un nuovo coronavirus e si deve eccezionalmente interrompere l'autoisolamento, ad esempio se è necessario un trattamento
  •     Se si hanno sintomi significativi di covid-19 e non si può rimanere a casa, ad esempio se si sta facendo un test.
  •     Quando si sta effettuando il test per il nuovo coronavirus
  •     Nella sala d'attesa di un ambulatorio generale, del medico di guardia e di un ambulatorio specializzato in otorinolaringoiatria, poiché potrebbero esserci persone con sintomi respiratori.
  •     Se siete ad alto rischio di ammalarvi gravemente a causa del covid-19 e vi trovate in una situazione in cui può essere difficile mantenere le distanze o in assemblee in locali poco ventilati
  •     Se, in qualità di visitatori, avete bisogno di avere un contatto ravvicinato con una persona ad alto rischio, ad esempio una persona che vive in una casa di riposo o un parente in ospedale


2. Come utilizzare correttamente una maschera facciale

Le maschere facciali devono essere indossate correttamente per evitare di diffondere il virus e i batteri a voi stessi e agli altri.

  •     Prima dell'uso: Lavarsi le mani o usare un disinfettante per mani prima di indossare la maschera facciale.
  •     Individuare il lato anteriore della maschera. Per le maschere monouso, di solito è il lato colorato.
  •     Indossare la maschera facciale tenendo gli occhielli elastici. Assicurarsi che sia ben aderente al viso e che copra naso, guance e mento.
  •     Non toccare la maschera facciale durante l'uso. Cambiarla spesso e indossarne sempre una nuova se si bagna o si sporca.
  •     Rimuovere la maschera facciale afferrando gli occhielli elastici e gettarla immediatamente in un contenitore per rifiuti o in un cestino. Mettetela in un sacchetto fino a quando non potete gettarla nei rifiuti o se dovete riutilizzarla dopo averla usata per poco tempo. Mettere le maschere facciali in tessuto in un sacchetto e lavarle a 60 gradi.
  •     Dopo l'uso: Lavarsi le mani o usare un disinfettante per mani.


3. Chi è esonerato dall'uso delle maschere facciali

Le maschere facciali, gli schermi e le visiere devono essere indossati solo da persone in grado di indossarli e toglierli da sole. I bambini di età inferiore ai 12 anni sono esentati dall'indossare protezioni per il viso.

È consentito togliere la maschera facciale o la visiera - in tutto o in parte - se si ha un buon motivo per farlo, come ad esempio:

  •     Per mangiare o bere.
  •     Durante una conversazione con una persona che legge le labbra.
  •     Se si ha la sensazione di non riuscire a respirare e di soffocare quando si indossa una maschera facciale o una visiera, ad esempio se si soffre di BPCO o di ansia.
  •     Se la polizia vuole verificare la vostra identità.
  •     Se è necessario confortare qualcuno che, per vari motivi, è spaventato dalla vista di un facciale o di una visiera.
  •     Se la maschera facciale provoca un disagio significativo - peggiora le allergie, provoca eczemi o peggiora altre malattie della pelle.
  •     Condizioni fisiche o mentali che impediscono l'uso corretto o lo svolgimento di funzioni importanti - ad esempio, persone con problemi di vista o udito, inibizione dello sviluppo, paralisi, danni cerebrali, demenza o qualsiasi altra cosa che impedisca loro di indossare maschere facciali o visiere.

Tenete presente che potrebbe esserci un motivo perfettamente valido per cui una persona non indossa la maschera facciale, e che la causa non è sempre visibile.

Per documentare il motivo per cui non si indossa la maschera facciale, non è necessario produrre una prova sotto forma di certificato medico, ad esempio, e nessuno - né sui mezzi pubblici, né nei ristoranti, né nei negozi, ecc. - può richiedere tale documentazione. Non consigliamo di negare l'accesso o di allontanare le persone che, per i motivi sopra elencati, non possono indossare maschere o visiere. Vi preghiamo di concedere sempre il beneficio del dubbio.

L'Autorità sanitaria danese ha creato dei badge per i cittadini che desiderano segnalare che gli altri devono tenersi a distanza o che sono esentati dall'indossare maschere facciali/visori.

https://www.sst.dk/en/English/Corona-eng/Prevent-infection/Face-masks

domenica 10 luglio 2022

Valutazioni rischi-benefici vaccino (secondo Pfizer)

 

 


Interessante leggere il comunicato di Pfizer del 8 luglio, nel quale l'azienda comunica la presentazione ad EMA della richiesta per l'autorizzazione di emergenza della vaccinazione (tre dosi) nei bambini di 6 mesi-5 anni.

Nello specifico, è opportuno leggere il paragrafo dal titolo:

Dichiarazioni previsionali di BioNTech

Il presente comunicato stampa contiene "dichiarazioni previsionali" di BioNTech ai sensi del Private Securities Litigation Reform Act del 1995. Tali dichiarazioni previsionali possono includere, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, dichiarazioni relative a: gli sforzi di BioNTech per combattere la COVID-19; la collaborazione tra BioNTech e Pfizer, compreso il programma per lo sviluppo di un vaccino contro la COVID-19 e COMIRNATY (vaccino contro la COVID-19, mRNA) (BNT162b2) (compreso il potenziale nei bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 5 anni e le presentazioni regolamentari pianificate, compresa la presentazione di una EUA negli Stati Uniti, valutazioni qualitative dei dati disponibili, dei benefici potenziali, delle aspettative per gli studi clinici, dei tempi previsti per la presentazione delle domande di autorizzazione, delle approvazioni o delle autorizzazioni regolamentari e della produzione, distribuzione e fornitura previste); le nostre aspettative riguardo alle caratteristiche potenziali di BNT162b2 nei nostri studi clinici, negli studi con dati reali e/o nell'uso commerciale sulla base dei dati osservati fino ad oggi; i dati preclinici e clinici (compresi i dati di Fase 1/2/3 o Fase 4), inclusi i dati descrittivi discussi nel presente comunicato, per BNT162b2 o qualsiasi altro candidato vaccino del programma BNT162 in uno qualsiasi dei nostri studi in ambito pediatrico, adolescenziale o adulto o le prove reali, inclusa la possibilità di nuovi dati preclinici, clinici o di sicurezza sfavorevoli, compreso il rischio che i risultati finali o formali dello studio clinico possano differire dai dati topline; la capacità di BNT162b2 o di un futuro vaccino di prevenire la COVID-19 causata da varianti virali emergenti; il momento previsto per ulteriori letture dei dati di efficacia di BNT162b2 nei nostri studi clinici; la natura dei dati clinici, che sono soggetti a revisione paritaria, revisione normativa e interpretazione del mercato; l'uso diffuso di BNT162b2 porterà a nuove informazioni sull'efficacia, la sicurezza o altri sviluppi, compreso il rischio di ulteriori reazioni avverse, alcune delle quali potrebbero essere gravi; i tempi di presentazione dei dati relativi a BNT162, o a qualsiasi vaccino futuro, in popolazioni aggiuntive (compresi i bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 5 anni, i potenziali richiami annuali o le rivaccinazioni), o il ricevimento di un'approvazione all'immissione in commercio o di un'autorizzazione all'uso in caso di emergenza o di un'autorizzazione equivalente, compresi gli emendamenti o le variazioni a tali autorizzazioni, compresa la determinazione se i benefici del vaccino superano i rischi noti e la determinazione dell'efficacia del vaccino e, in caso di approvazione, del suo successo commerciale; lo sviluppo di altre formulazioni di vaccino, dosi di richiamo o potenziali futuri richiami annuali o rivaccinazioni o nuovi vaccini basati su varianti; il nostro piano di spedizione e stoccaggio previsto, compresa la durata di conservazione stimata del prodotto a varie temperature; la capacità di BioNTech di fornire le quantità di BNT162 per supportare lo sviluppo clinico e la domanda del mercato, comprese le nostre stime di produzione per il 2022; le sfide legate alla fiducia o alla consapevolezza del pubblico nei confronti dei vaccini; le decisioni delle autorità regolatorie che hanno un impatto sull'etichettatura o sulla commercializzazione, sui processi di produzione, sulla sicurezza e/o su altre questioni che potrebbero influire sulla disponibilità o sul potenziale commerciale di un vaccino, compreso lo sviluppo di prodotti o terapie da parte di altre aziende; le interruzioni dei rapporti tra noi e i nostri partner di collaborazione, i siti di sperimentazione clinica o i fornitori terzi; il rischio che la domanda di qualsiasi prodotto possa ridursi o non esistere più; la disponibilità di materie prime per la produzione di BNT162 o di altre formulazioni di vaccino; le sfide legate alla formulazione del nostro vaccino, al programma di dosaggio e ai relativi requisiti di conservazione, distribuzione e somministrazione, compresi i rischi legati alla conservazione e alla manipolazione dopo la consegna; e le incertezze relative all'impatto di COVID-19 sulle sperimentazioni, sull'attività e sulle operazioni generali di BioNTech. Tutte le dichiarazioni previsionali contenute nel presente comunicato stampa si basano sulle attuali aspettative e convinzioni di BioNTech in merito agli eventi futuri e sono soggette a una serie di rischi e incertezze che potrebbero far sì che i risultati effettivi differiscano materialmente e negativamente da quelli riportati o impliciti in tali dichiarazioni previsionali. Tali rischi e incertezze includono, a titolo esemplificativo: la capacità di raggiungere gli endpoint predefiniti negli studi clinici; la concorrenza per la creazione di un vaccino per COVID-19; la capacità di produrre risultati clinici o di altro tipo comparabili, tra cui il tasso dichiarato di efficacia del vaccino e il profilo di sicurezza e tollerabilità osservato finora, nel prosieguo della sperimentazione o in popolazioni più ampie e diversificate al momento della commercializzazione; la capacità di scalare efficacemente le nostre capacità produttive; e altre potenziali difficoltà.

 

NON C'E' CHE DIRE: I PRIMI AD AVERE DUBBI SONO PROPRIO LORO!!!


https://www.pfizer.com/news/announcements/pfizer-and-biontech-submit-variation-ema-vaccination-children-6-months-less-than-5-years


sabato 9 luglio 2022

Sull'importanza della sorveglianza attiva

 

Rispetto al problema della miocardite postvaccino questo articolo ribadisce l'importanza della sorveglianza attiva rispetto alla stima "reale" di questo effetto avverso. Ci racconta infatti che in Ontario, dove oltretutto la segnalazione di effetti avversi vaccinali da parte dei medici è obbligatoria per legge, dal momento in cui è stata messa in atto quella che viene definita "sorveglianza rafforzata", il numero dei casi di miocardite rilevati è aumentato di ben 3 volte rispetto al periodo precedente.

L'interrogativo che l'articolo si pone nel suo stesso titolo è perciò:

Per quanto tempo ancora questi segnali verranno ignorati?

____________________________

 Due nuovi studi sulla miocardite/pericardite dopo la vaccinazione con mRNA sono stati pubblicati su importanti riviste specializzate.

Entrambi si basano su campioni di popolazione molto ampi.

Il primo è stato pubblicato su Nature (https://www.nature.com/articles/s41467-022-31401-5) e si basa su uno studio caso-controllo condotto in Francia.

Il secondo, pubblicato su JAMA (https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2793551?resultClick=1), contiene un'analisi delle cartelle cliniche elettroniche dell'Ontario, in Canada.

Entrambi gli studi hanno rilevato tassi di miocardite significativamente più elevati, soprattutto nei maschi più giovani, rispetto a quanto riconosciuto pubblicamente dai governi.

Questo tweet fornisce una sintesi dei risultati: https://threadreaderapp.com/thread/1541077107559739392.html

È molto preoccupante che nessuno dei due studi includa dati successivi al richiamo, che sembra esporre il ricevente a un ulteriore rischio di miocardite.

Un aspetto interessante del documento dell'Ontario è che riporta i tassi di incidenti separatamente per due periodi:

    Il periodo tra il 14 dicembre 2020 e il 4 settembre 2021.
    Il periodo tra il 1° giugno 2021 e il 4 settembre 2021 (un sottoinsieme di quanto sopra).

Il 1° giugno 2021 è stato introdotto un sistema di "sorveglianza rafforzata" che "comprendeva comunicazioni agli operatori sanitari da parte del governo provinciale e dell'agenzia di sanità pubblica, algoritmi ospedalieri per le indagini cliniche e la gestione, e istruzioni sulla segnalazione degli eventi al sistema di sorveglianza passiva della sicurezza vaccinale".

Di seguito è riportata l'incidenza di miocarditi e pericarditi che soddisfano i criteri diagnostici utilizzati dagli autori dopo ciascuna delle dosi 1 e 2 in ciascun periodo:



Segue un calcolo, per la verità estremamente grossolano, nel tentativo di stimare l'effetto dei requisiti di segnalazione della "sorveglianza rafforzata" sui tassi di incidenza riportati:

Dai dati ufficiali del governo canadese si evince che al 1° giugno 2021 circa il 56% della popolazione dell'Ontario aveva ricevuto una dose di vaccino; tale percentuale è salita al 73% entro il 4 settembre 2021 - un ulteriore 17% della popolazione.

Per quanto riguarda le seconde dosi, al 1° giugno circa il 5% aveva ricevuto due dosi ("completamente vaccinato"), mentre al 4 settembre la percentuale era salita al 68%, con un aumento del 63%.

Utilizzando le percentuali di vaccinati e i numeri diagnosticati prima del 1° giugno, è possibile stimare quali sarebbero i numeri attesi se non si fosse fatto ricorso alla sorveglianza rafforzata. Ignorando le differenze nei gruppi di età vaccinati, se il tasso di segnalazione fosse rimasto invariato prima e dopo il 1° giugno, ci saremmo aspettati all'incirca:

Per le segnalazioni dopo la dose 1: [17 / 56] x 50 = 15 casi da segnalare nel periodo successivo, rispetto ai 40 effettivamente segnalati.

Per le segnalazioni dopo la dose 2: [63 / 5] x 5 = 63 casi da segnalare nel periodo successivo, rispetto ai 202 effettivamente segnalati.

Possiamo quindi concludere che l'implementazione di una sorveglianza rafforzata delle segnalazioni per miocardite/pericardite ha indotto una triplicazione circa delle segnalazioni ricevute.

Ciò appare ancora più significativo se si considera che, secondo il documento, "in Ontario, la segnalazione di eventi avversi a seguito di immunizzazione da parte degli operatori sanitari è obbligatoria per legge".

Da ciò si può concludere con pochi dubbi che, in assenza di una "sorveglianza rafforzata", la miocardite è stata significativamente sotto-segnalata, anche nei casi in cui i medici avevano l'obbligo legale di segnalarla.

Se può verificarsi una tale sotto-segnalazione a un sistema apparentemente obbligatorio, cosa ci suggerisce il livello di segnalazione a sistemi interamente volontari come VAERS, che - attraverso la sua interfaccia macchinosa e lunga e gli avvertimenti di responsabilità penale per l'inserimento di informazioni errate - sembra scoraggiare attivamente le persone dall'inserire i dati?

articolo: https://www.hartgroup.org/more-worrying-data-on-myocarditis-pericarditis/


venerdì 8 luglio 2022

Il grido di allarme dei neuropsichiatri infantili francesi

 


 

Il disagio adolescenziale è un problema che nasce ben prima del Covid19, ma è certo che le strategie messe in atto per il suo contrasto lo hanno fatto aumentare in maniera (e questa volta il termine è assolutamente corretto) esponenziale. Io, lo ammetto, sono molto preoccupato, anche perchè non riesco ad intravedere alcuna comprensione di questo fenomeno da parte dei nostri governanti e alcuna inversione di tendenza rispetto ai loro atti decisionali; anzi mi aspetto, con la ripresa delle scuole, una rigidità ancora maggiore di quella che abbiamo sperimentato in questi due anni e mezzo.

Questa è la traduzione dell'articolo apparso oggi su Le Monde:

 

"In Francia, nel 2022, bambini e adolescenti moriranno di sofferenza psicologica a causa della mancanza di cure e di considerazione da parte della società".
La disintegrazione delle strutture di assistenza impedisce ai caregiver di esercitare la loro funzione di ultima linea di difesa contro le tentazioni suicide tra i giovani, il cui massiccio aumento è stato attestato, avvertono i neuropsichiatri infantili in un articolo co-firmato da oltre 700 professionisti che si occupano di bambini e adolescenti
.

Di fronte alla massiccia espansione degli atti di suicidio tra gli adolescenti e i preadolescenti tra il 2019 e il 2021, come attestato da Santé publique France (Analisi degli indicatori costantemente monitorati, 7 febbraio 2022), i servizi di psichiatria pediatrica e infantile sono sovraccarichi.

In Francia, nel 2022, i bambini e gli adolescenti, in particolare le ragazze molto giovani, muoiono di psicosi a causa della mancanza di cure e di considerazione da parte della società. Il silenzio che ha seguito l'oggettivazione di questo grave problema di salute la dice lunga sull'indifferenza e l'impotenza di una società consapevole di esporre i propri giovani alla disperazione. 

L'impatto di Covid è una spiegazione spesso avanzata in modo piuttosto semplicistico. Ma la psichiatria, in quanto luogo in cui si affronta la sofferenza mentale, offre una prospettiva più ampia. Per noi che trattiamo gli adolescenti, le cause complesse e cumulative erano già identificabili prima della pandemia. I tentativi di suicidio da parte dei giovani erano già in aumento in Francia e il tasso di suicidio nella popolazione generale era superiore a quello della maggior parte dei Paesi europei (Santé publique France, Bulletin épidémiologique hebdomadaire, 05/02/19).


Le conseguenze di Covid-19

Queste cause multifattoriali di sofferenza psicologica nei giovani si rivelano nel corso della cura, a livello individuale, familiare e sociale.

Le restrizioni legate alla coabitazione hanno impedito agli adolescenti di esplorare al di fuori della famiglia. I sintomi legati alla paura e al controllo (fobie, anoressia, somatizzazione...) sono particolarmente aumentati durante questo periodo di ritiro.
La gestione di Covid ha così rafforzato una traiettoria sociale già ben avviata nella direzione della riduzione delle opportunità di incontro con gli esseri umani, sotto l'effetto degli algoritmi e dell'informatizzazione di massa dei servizi alla persona, che ora si estendono anche alle cure.
La debolezza del tessuto sociale (supporto familiare e integrazione sociale) è un fattore prognostico importante nei problemi di suicidio. La sua fragilità in Francia e il sentimento di isolamento dei giovani erano già stati ben identificati nelle analisi sociologiche sul suicidio, in particolare rispetto ai Paesi dell'Europa meridionale, come dimostra lo studio della Fondation de France "Les solitudes en France 2020".


Bisogni di base non materiali

Dal 2010, le relazioni virtuali hanno preso il sopravvento sulle relazioni sociali fisicamente incarnate.

 Dal 2020, in parallelo al rafforzamento di queste distanze, gli adolescenti hanno mostrato una chiara recrudescenza dei sintomi di "derealizzazione", segni di un sé sopraffatto dallo stress al punto da non abitare più il proprio corpo o la realtà.
Sono sintomi gravi, ma possono cessare grazie alle parole, alle cure fisiche, alle relazioni in presenza di altri, alle azioni condivise: tutte queste risposte possono essere sviluppate anche al di fuori dell'ambito medico. La natura della sofferenza degli adolescenti e il ritmo dei loro sintomi, legati al calendario scolastico, rivelano una forte pressione scolastica, che si aggiunge ai frequenti casi di molestie in questo contesto. La loro sensazione di non essere all'altezza mostra la difficoltà di affrontare un sistema competitivo, dove non c'è abbastanza spazio per l'incontro e la cooperazione e dove la richiesta di conformarsi va fuori controllo a scapito dello sviluppo personale. Inoltre, la maggior parte dei giovani ricoverati incontra una reale difficoltà nell'ambiente a tenere conto dei loro bisogni fondamentali diversi da quelli materiali: bisogni di tempo condiviso, attenzione, cura emotiva, regole e sostegno.
Tessuto sociale e supporto associativo insufficienti. A ciò si aggiungono atti o abusi che danneggiano la loro salute, come dimostra l'alta incidenza della violenza sessuale (stupri o toccamenti), che colpisce circa un quarto dei giovani tra i 13 e i 18 anni ricoverati in psichiatria (secondo i dati dell'Institut mutualiste Montsouris), e per la quale vi è una grave mancanza di risorse per la prevenzione e il trattamento. Per il resto, queste situazioni sono attualmente altamente medicalizzate.
A livello familiare, il dispiegamento della genitorialità è alterato dallo stress professionale e personale, rafforzato dall'inadeguatezza del tessuto sociale e del sostegno associativo. Questo impedisce la realizzazione collettiva dell'educazione di un bambino, che viene quindi lasciata ad adulti isolati e non adeguatamente supportati: ma non ci vuole "un intero villaggio per crescere un bambino"?
L'onnipresenza dell'angoscia di morte durante una pandemia ha rivelato l'importanza fondamentale di un progetto sociale collettivo dalla parte dei vivi e l'assunzione di rischi che vi sono insiti, al di là della sopravvivenza fisica. Nei momenti di avversità, come nella vita in generale, la sofferenza psicologica generata da una situazione è molto più legata all'impossibilità di dare un senso (valori e obiettivi condivisi) che alla situazione stessa, senza la quale qualsiasi realtà difficile può diventare traumatica.
I giovani hanno ben chiare le sfide del cambiamento climatico e della tutela della vita, e l'inazione collettiva li lascia soli in prima linea di fronte a un futuro preoccupante. L'immobilismo e la negazione creano una dissociazione tra la percezione di una grave minaccia e la mancata protezione da parte degli adulti. A ciò si aggiunge la censura delle azioni compiute da alcuni giovani. Eppure il coinvolgimento nell'azione civica è una delle migliori garanzie di integrazione sociale e di lotta contro l'ansia e l'impotenza. Per la società, la gioventù rappresenta la ricchezza di uno sguardo nuovo, l'impulso all'azione e alla creatività, che costituisce il principale potenziale di trasformazione, a condizione che abbia lo spazio necessario per esercitare il suo ruolo.
La disgregazione delle strutture di assistenza oggi impedisce ai caregiver di esercitare la loro funzione di ultimo baluardo contro il suicidio. Questo baluardo richiede di essere accoglienti, rassicuranti e presenti, nella durata e nella continuità del legame, per beneficiare di tempo e disponibilità. Questi atti disperati non riguardano solo la psichiatria, ma la società nel suo complesso. Spetta alla società ascoltare questo messaggio e rispondervi mettendosi in discussione, impegnandosi al servizio del legame umano e del rispetto per i viventi.

I firmatari di questa tribuna sono Marion Robin, neuropsichiatra infantile, Parigi; Pablo Votadoro, neuropsichiatra infantile, Parigi, oltre a più di 700 cofirmatari, professionisti nel campo dell'assistenza ai bambini e agli adolescenti, il cui elenco completo è disponibile cliccando su questo link: https://tribuneprotectado.wixsite.com/monsite

                                             _____________________________________

articolo:  https://www.lemonde.fr/idees/article/2022/07/08/en-france-en-2022-des-enfants-et-adolescents-meurent-de-souffrance-psychique-par-manque-de-soins-et-de-prise-en-compte-societale_6133925_3232.html

Lettera aperta al ministro della Salute inglese e ai membri dei comitati scientifici


 Questo il testo della lettera inviata il 30 giugno dai membri del CCVAC:

 

To:

Dr June Raine, CEO MHRAProfessor Lim Wei Shen, Chairman JCVI COVID-19 vaccines sub-committee 

Professor Chris Whitty, Chief Medical Officer

Dr Jenny Harries, CEO, UKHSA

Hon. Sajid Javid, MP, Secretary of State for Health & Social Care

30th June 2022

Re: Vaccini Covid-19 per bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 4 anni

Vi scriviamo con urgenza in merito all'annuncio che la FDA ha concesso un'autorizzazione all'uso di emergenza per i vaccini Covid-19 di Pfizer e Moderna nei bambini in età prescolare.Vi invitiamo a considerare con molta attenzione la decisione di vaccinare bambini sempre più piccoli contro il SARS-CoV-2, nonostante la graduale ma significativa riduzione della virulenza delle varianti successive, le crescenti evidenze di una rapida diminuzione dell'efficacia del vaccino, le crescenti preoccupazioni sui danni a lungo termine del vaccino e la consapevolezza che la stragrande maggioranza di questa fascia di età è già stata esposta ripetutamente al SARS-CoV-2 e ha un'immunità dimostrabile. Pertanto, l'equilibrio tra benefici e rischi che ha sostenuto l'introduzione dei vaccini a base di mRNA per gli anziani e i soggetti vulnerabili nel 2021, è totalmente inappropriato per i bambini piccoli nel 2022. Contestiamo inoltre con forza l'aggiunta della vaccinazione Covid-19 al programma di immunizzazione di routine dei bambini[1], nonostante l'assenza di una necessità clinica dimostrata, i rischi noti e sconosciuti (vedi sotto) e il fatto che questi vaccini abbiano ancora solo un'autorizzazione all'immissione in commercio condizionata.

È degno di nota il fatto che la documentazione di Pfizer[2] presentata alla FDA presenta enormi lacune nelle prove fornite:

    Il protocollo è stato modificato a metà sperimentazione. Lo schema originale a 2 dosi ha mostrato una scarsa immunogenicità e un'efficacia molto inferiore allo standard richiesto. È stata aggiunta una terza dose, quando molti dei destinatari del placebo originale erano già stati vaccinati.  
    Non è stata riscontrata alcuna differenza statisticamente significativa tra il gruppo placebo e quello vaccinato, né nel gruppo di età compreso tra i 6 e i 23 mesi né in quello di età compresa tra i 2 e i 4 anni, anche dopo la terza dose. Sorprendentemente, i risultati si basavano su soli tre partecipanti nel gruppo di età più giovane (1 vaccinato e 2 placebo) e su soli sette partecipanti nel gruppo di età superiore di 2-4 anni (2 vaccinati e 5 placebo).   In effetti, per l'età più giovane gli intervalli di confidenza variavano da meno 367% a più 99%. L'azienda produttrice ha dichiarato che i numeri erano troppo bassi per trarre conclusioni affidabili. Inoltre, questi numeri limitati provengono solo da bambini infettati più di 7 giorni dopo la terza dose.
Nell'intero periodo di tempo dalla prima dose in poi (vedi pag. 39 Tabelle 19 e 20), c'è stato un totale di 225 bambini infetti nel gruppo vaccinato e 150 nel gruppo placebo, dando un'efficacia calcolata del vaccino solo del 25% (14% per i 6-23 mesi e 33% per i 2-4 anni).  
    Gli studi aggiuntivi di immunogenicità contro Omicron, richiesti dalla FDA, hanno coinvolto solo un totale di 66 bambini testati un mese dopo la terza dose (vedi pagina 35).   

È incomprensibile che l'FDA abbia ritenuto che ciò rappresenti un'evidenza sufficiente su cui basare la decisione di vaccinare bambini sani.  Per quanto riguarda la sicurezza, i dati sono ancora più scarsi: solo 1057 bambini, alcuni dei quali non sono stati sottoposti a controlli, sono stati seguiti per soli 2 mesi. È degno di nota il fatto che Svezia e Norvegia non raccomandino il vaccino per i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni e che l'Olanda non lo raccomandi per i bambini che hanno già avuto il Covid-19. Il direttore dell'Autorità danese per la salute e i medicinali ha recentemente dichiarato che, alla luce di quanto ora noto, la decisione di vaccinare i bambini è stata un errore.[3]

Riassumiamo qui di seguito le argomentazioni più importanti contro questa vaccinazione.


A.  Rischio estremamente basso di Covid-19 per i bambini piccoli

    Secondo i dati dell'ONS, nel 2020 e nel 2021 non è morto un solo bambino di età compresa tra 1 e 9 anni in cui la Covid-19 fosse l'unica diagnosi riportata sul certificato di morte[4].
    Uno studio dettagliato condotto in Inghilterra dal 1° marzo 2020 al 1° marzo 2021 ha rilevato che solo 6 bambini di età inferiore ai 18 anni sono morti senza comorbidità. Non ci sono stati decessi di età compresa tra 1 e 4 anni.[5]
    I bambini eliminano il virus più facilmente degli adulti.[6]
    I bambini sviluppano risposte immunitarie efficaci, robuste e durature.[7]
    Dall'arrivo della variante Omicron, le infezioni sono state generalmente molto più lievi. Questo vale anche per i bambini sotto i 5 anni non vaccinati.[8]
    Nel giugno 2022 si stima che l'89% dei bambini di età compresa tra 1 e 4 anni abbia già contratto l'infezione da SARS-CoV-2.[9]
    Dati recenti provenienti da Israele mostrano un'eccellente immunità di lunga durata dopo l'infezione nei bambini, soprattutto nei bambini di 5-11 anni.[10]

B.  Scarsa efficacia del vaccino

    Negli adulti è diventato evidente che l'efficacia del vaccino diminuisce costantemente nel tempo, rendendo necessari richiami a intervalli regolari. In particolare, l'efficacia del vaccino è diminuita più rapidamente contro le ultime varianti di Omicron.
    Nei bambini l'efficacia del vaccino è diminuita più rapidamente nei bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni rispetto a quelli di età compresa tra i 12 e i 17 anni, forse a causa della dose inferiore utilizzata nella formulazione pediatrica. Uno studio condotto a New York ha mostrato che l'efficacia contro Omicron è scesa solo al 12% entro 4-5 settimane e a valori negativi entro 5-6 settimane dalla seconda dose.[11]
    Nello studio Pfizer 0-4s,1 l'efficacia dopo due dosi è scesa a valori negativi, rendendo necessaria una modifica del protocollo di sperimentazione. Dopo una terza dose, si è osservato un suggerimento di efficacia da 7 a 30 giorni, ma non ci sono dati oltre i 30 giorni per vedere quanto rapidamente questo svanirà.

C. Potenziali danni dei vaccini Covid-19 per i bambini

Vi è stata grande preoccupazione per la miocardite negli adolescenti e nei giovani adulti, soprattutto nei maschi dopo la seconda dose, stimata in 1/2600 nella sorveglianza attiva post-marketing a Hong Kong.[12] L'evidenza emergente di anomalie cardiache persistenti[13] negli adolescenti con miocardite post-vaccino mRNA, come dimostrato dalla risonanza magnetica cardiaca a 3-8 mesi di follow-up, suggerisce che questo fenomeno è tutt'altro che "lieve e passeggero".  Il potenziale di effetti a lungo termine richiede ulteriori studi e richiede la più rigorosa applicazione del principio di precauzione nei confronti dei bambini più piccoli e più vulnerabili.
    Sebbene la miocardite post-vaccinazione sembri essere meno comune nei bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni rispetto ai bambini più grandi, è comunque aumentata rispetto alla linea di base.[14]
    Nello studio Pfizer il 50% dei bambini vaccinati ha manifestato eventi avversi sistemici, tra cui irritabilità e febbre. La diagnosi di miocardite è molto più difficile nei bambini più piccoli.[15] Non sono stati documentati livelli di troponina o studi ECG. Anche un bambino vaccinato nello studio, ricoverato in ospedale con febbre, dolore al polpaccio e aumento della CPK, non ha eseguito esami come i livelli di D-dimero, anticorpi antipiastrine e dosaggio della troponina.
    Nelle condizioni post-autorizzazione di 5-11 Pfizer è richiesto di condurre studi per la ricerca della miocardite e i risultati non dovranno essere comunicati prima del 2027.
    Altrettanto preoccupanti sono gli effetti negativi, ancora sconosciuti, sul sistema immunitario. Nello studio 0-4 anni, solo 7 bambini sono stati descritti come affetti da Covid-19 "grave" - 6 vaccinati e 1 a cui è stato somministrato un placebo. Allo stesso modo, per i 12 bambini con episodi ricorrenti di infezione, 10 sono stati vaccinati contro i soli 2 che hanno ricevuto il placebo. Si tratta di cifre minime e troppo piccole per escludere qualsiasi impatto negativo, come il potenziamento anticorpo-dipendente (ADE)[16] e altri impatti sul sistema immunitario.
    Inoltre, la questione del Peccato Antigenico Originale non ha trovato risposta.[17] È da notare che in un ampio studio israeliano, i soggetti infettati dopo la vaccinazione avevano una copertura più scarsa rispetto a quelli vaccinati dopo l'infezione.[18] Nello studio Moderna, gli anticorpi N sono stati osservati solo nel 40% dei soggetti infettati dopo la vaccinazione, rispetto al 93% di quelli infettati dopo il placebo.[19]
    Esistono prove di un'alterazione indotta dal vaccino delle risposte immunitarie sia innate che adattative[20][21]. La possibilità di sviluppare una funzione immunitaria alterata sarebbe disastrosa per i bambini, che hanno l'immunità innata più competente, ormai efficacemente addestrata dal virus in circolazione.
    È del tutto ignoto se vi saranno effetti negativi sulla funzione delle cellule T, con conseguente aumento dei tumori.[22]
    Inoltre, in termini di funzione riproduttiva, studi limitati di biodistribuzione sugli animali hanno mostrato che le nanoparticelle lipidiche si concentrano nelle ovaie e nei testicoli.[23] I donatori di sperma adulti hanno mostrato una riduzione del numero di spermatozoi, in particolare degli spermatozoi mobili, che è sceso a 3 mesi dalla vaccinazione e che rimane depresso a 4-5 mesi.[24]
    Anche per gli adulti, aumentano le preoccupazioni per il fatto che gli eventi avversi gravi superano i ricoveri ospedalieri dovuti a Covid-19.[25]

D. Consenso informato

    Per i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni, la JCVI, nel raccomandare una "offerta non urgente" di vaccinazione, ha specificamente sottolineato l'importanza di un consenso pienamente informato e non coercitivo.[26]
    Con la bassa adesione in questa fascia d'età, la presenza di "cani da terapia",[27] le pubblicità che includono immagini di supereroi[28] e le informazioni sulla vaccinazione dei bambini che proteggono amici e familiari, sono tutte chiaramente contrarie al concetto di consenso, pienamente informato e liberamente dato.[29]
    La completa omissione di informazioni che spiegano al pubblico la diversa e nuova tecnologia utilizzata nei vaccini Covid-19 rispetto ai vaccini standard, e la mancata informazione sulla mancanza di dati sulla sicurezza a lungo termine, rasenta la disinformazione.[30]

E. Effetti sulla fiducia del pubblico

    I vaccini contro malattie molto più gravi, come la poliomielite e il morbillo, devono essere considerati prioritari.[31] Spingere un vaccino inutile e nuovo, basato sulla terapia genetica, sui bambini piccoli rischia di minare seriamente la fiducia dei genitori nell'intero programma di vaccinazione.
    La scarsa qualità dei dati presentati da Pfizer rischia di gettare discredito sull'industria farmaceutica e sulle autorità di regolamentazione se questo prodotto viene autorizzato.

In sintesi, i bambini piccoli e sani corrono un rischio minimo di Covid-19, soprattutto dopo l'arrivo della variante Omicron.  La maggior parte di loro è stata ripetutamente esposta al virus della SARS-CoV-2, ma è rimasta in buona salute o ha avuto una malattia breve e lieve. Come descritto in precedenza, i vaccini hanno un'efficacia breve, rischi noti a breve e medio termine e sicurezza sconosciuta a lungo termine. I dati sull'efficacia clinicamente utile nei bambini piccoli sono scarsi o assenti.  Nei bambini più grandi, per i quali sono già autorizzati, sono stati promossi attraverso schemi eticamente discutibili, a potenziale discapito di altre parti del programma di vaccinazione infantile, che sono fondamentali.

Per un'esigua minoranza di bambini per i quali i potenziali benefici superavano chiaramente e inequivocabilmente i potenziali danni, la vaccinazione avrebbe potuto essere facilitata da licenze restrittive.  Sia che si segua il principio di precauzione, sia che si segua l'indicazione di "Primo non nuocere", questi vaccini non trovano posto in un programma di vaccinazione infantile di routine.  

https://www.hartgroup.org/open-letter-regarding-covid-vaccines-for-0-4-yrs/


giovedì 7 luglio 2022

L'intelligenza degli algoritmi

 


 

 Dunque sono stato sottoposto al blocco per 7 giorni. La ragione, ridicola, questo mio commento al post (che poi ho anche condiviso) della mia amica. Lo potete leggere e giudicare voi stessi. Il post poi è quello precedente a questo.

Ma ormai, si sa, se sei segnalato, per FB qualsiasi scusa è buona per sottoporti a censura. 

Vorrei solo far notare che se avessi scritto: "perchè non organizziamo qualcosa per far fuori quel macellaio di Putin" FB non avrebbe sollevato alcuna obiezione. Questo tipo di incitamento all'odio è infatti tollerato, anzi apprezzato.

Prendiamo atto, a malincuore, che il mondo ormai va così.

Ma questa non è certo un motivo che deve indurci a smettere di lottare per il ritorno della Ragione.

P.S. gli algoritmi sono stupidi, è vero, ma comunque è la presenza dei delatori che li mette in moto.

Ma d'altronde come si fa a provare rabbia per questi poveracci che traggono l'unica ragione di vita (?) dal godere del male fatto agli altri?



Dalla riva del fiume per ora è tutto

Post recentissimo di un'amica che preferisce non essere citata e che condivido perchè rappresenta una sintesi perfetta di ciò che è accaduto:
 
𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘪̀ 𝘥𝘰𝘱𝘰 𝘥𝘶𝘦 𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘦 𝘮𝘦𝘻𝘻𝘰 𝘴𝘤𝘰𝘱𝘳𝘪𝘢𝘮𝘰:
-𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘵𝘦𝘨𝘪𝘢 𝘴𝘷𝘦𝘥𝘦𝘴𝘦 𝘦̀ 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘷𝘪𝘯𝘤𝘦𝘯𝘵𝘦 (𝘐𝘯𝘵𝘦𝘳𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦, 𝘥𝘢𝘵𝘪 𝘌𝘶𝘳𝘰𝘴𝘵𝘢𝘵)
-𝘤𝘩𝘦 𝘣𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘢𝘷𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘵𝘦𝘨𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘪 𝘧𝘳𝘢𝘨𝘪𝘭𝘪 𝘦 𝘭𝘢𝘴𝘤𝘪𝘢𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘳𝘳𝘦𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘷𝘪𝘳𝘶𝘴 (𝘊𝘳𝘪𝘴𝘢𝘯𝘵𝘪)
-𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘯𝘯𝘶𝘭𝘭𝘢𝘳𝘦 𝘶𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘤𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘰 𝘶𝘯 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘴𝘪𝘢𝘴𝘪 𝘦𝘷𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘦̀ "𝘥𝘦𝘮𝘢𝘨𝘰𝘨𝘪𝘢" 𝘦𝘥 𝘦̀ 𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘢 𝘥𝘰𝘷𝘦𝘳𝘤𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘵𝘦𝘨𝘨𝘦𝘳𝘦 (𝘈. 𝘝𝘪𝘰𝘭𝘢) 𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘦̀ 𝘴𝘶𝘳𝘳𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘢𝘵𝘵𝘳𝘪𝘣𝘶𝘪𝘳𝘦 𝘭'𝘢𝘶𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘨𝘪 𝘢 𝘶𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘤𝘦𝘳𝘵𝘰 (𝘞𝘪𝘳𝘦𝘥, 𝘢𝘱𝘱𝘦𝘯𝘢 𝘭𝘦𝘵𝘵𝘰)
-𝘤𝘩𝘦 𝘷𝘢𝘤𝘤𝘪𝘯𝘢𝘳𝘦 𝘪 𝘣𝘢𝘮𝘣𝘪𝘯𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢 𝘢𝘭𝘤𝘶𝘯 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘵𝘪𝘷𝘰 𝘷𝘢𝘯𝘵𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 (𝘐𝘚𝘚)
-𝘤𝘩𝘦 𝘪 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘷𝘦𝘳𝘢𝘵𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘣𝘶𝘰𝘯𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰 "𝘤𝘰𝘯 𝘊𝘰𝘷𝘪𝘥" 𝘦 𝘯𝘰𝘯 "𝘱𝘦𝘳 𝘊𝘰𝘷𝘪𝘥" (𝘚𝘰𝘤𝘪𝘦𝘵𝘢̀ 𝘐𝘵𝘢𝘭𝘪𝘢𝘯𝘢 𝘥𝘪 𝘙𝘪𝘢𝘯𝘪𝘮𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦)
-𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦 𝘮𝘪𝘴𝘶𝘳𝘦 𝘳𝘦𝘴𝘵𝘳𝘪𝘵𝘵𝘪𝘷𝘦 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘥𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘣𝘦𝘯𝘦𝘧𝘪𝘤𝘪 (𝘉𝘔𝘑)
𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘷𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘧𝘪𝘶𝘮𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘰𝘳𝘢 𝘦̀ 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰.

 

mercoledì 6 luglio 2022

Consigli di lettura

 

Oggi, all'inizio delle vacanze estive, anche io come tanti altri, voglio dare un consiglio di lettura.
Il libro è: "E Johnny prese il fucile" di Dalton Trumbo.
A mio avviso è il più potente libro antimilitarista mai scritto e spiega molto bene l'oscenità e l'amoralità della guerra anche se viene sempre giustificata con termini nobili quali "libertà" e " democrazia".
Riporto le parole di Johnny a cui, come sapete, una bomba ha strappato braccia e gambe e lo ha reso muto, cieco e sordo, ma con una mente ancora viva e che comunica con un codice legato ai movimenti della testa:
"𝘗𝘰𝘳𝘵𝘢𝘵𝘦𝘮𝘪 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘶𝘯𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴𝘪𝘵𝘢̀ 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘢𝘤𝘤𝘢𝘥𝘦𝘮𝘪𝘦 𝘦 𝘯𝘦𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘷𝘦𝘯𝘵𝘪. 𝘊𝘩𝘪𝘢𝘮𝘢𝘵𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘦 𝘭𝘦 𝘣𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘦 𝘨𝘪𝘰𝘷𝘢𝘯𝘪 𝘦 𝘴𝘢𝘯𝘦. 𝘔𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢𝘵𝘦𝘮𝘪 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘢 𝘥𝘪𝘵𝘰 𝘥𝘪𝘤𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘦𝘤𝘤𝘰 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘦 𝘷𝘰𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘱𝘢𝘥𝘳𝘦. 𝘌𝘤𝘤𝘰 𝘪𝘭 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘰 𝘨𝘢𝘨𝘭𝘪𝘢𝘳𝘥𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘵𝘵𝘦 𝘴𝘤𝘰𝘳𝘴𝘢. 𝘌𝘤𝘤𝘰 𝘪𝘭 𝘷𝘰𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘧𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰𝘭𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘷𝘰𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘣𝘢𝘮𝘣𝘪𝘯𝘰 𝘪𝘭 𝘧𝘳𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘷𝘰𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘴𝘱𝘦𝘳𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘷𝘰𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘧𝘶𝘵𝘶𝘳𝘰. [...] 𝘗𝘰𝘳𝘵𝘢𝘵𝘦𝘮𝘪 𝘥𝘢𝘷𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘢𝘪 𝘱𝘢𝘳𝘭𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘢𝘴𝘴𝘦𝘮𝘣𝘭𝘦𝘦 𝘢𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘨𝘳𝘦𝘴𝘴𝘪 𝘦 𝘢𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘪𝘨𝘭𝘪 𝘥𝘪 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰. 𝘝𝘰𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘢̀ 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘱𝘢𝘳𝘭𝘢𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘰𝘯𝘰𝘳𝘦 𝘦 𝘥𝘪 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘦 𝘥𝘪 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘥𝘦𝘮𝘰𝘤𝘳𝘢𝘻𝘪𝘢 𝘯𝘦𝘭 𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘦 𝘧𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘢𝘱𝘱𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘢𝘪 𝘥𝘪𝘳𝘪𝘵𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭'𝘶𝘰𝘮𝘰 𝘦 𝘢𝘭𝘭'𝘢𝘶𝘵𝘰𝘥𝘦𝘵𝘦𝘳𝘮𝘪𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘱𝘰𝘱𝘰𝘭𝘪."
 

 
Leggetelo, mi ringrazierete!

martedì 5 luglio 2022

Dichiarazione pubblica di un nonno

 

Esprimo qui il mio pensiero!
Io sono un nonno!
Non voglio essere protetto!
Ringrazio tutti quanti e li rassicuro: a proteggermi ci penso io!
E lasciate, una buona volta, in pace i miei nipoti!

"Che cos'è la scienza" di Emilio Mordini


 

Forse è per questo che non mi sono mai sentito uno "scienziato"!
 
𝗖𝗛𝗘 𝗖𝗢𝗦'𝗘' 𝗟𝗔 𝗦𝗖𝗜𝗘𝗡𝗭𝗔?
𝗚𝗲𝗼𝗿𝗴𝗲 𝗢𝗿𝘄𝗲𝗹𝗹
𝘐𝘓 26 𝘖𝘛𝘛𝘖𝘉𝘙𝘌 1945, 𝘓𝘖 𝘚𝘊𝘙𝘐𝘛𝘛𝘖𝘙𝘌 𝘐𝘕𝘎𝘓𝘌𝘚𝘌 𝘎𝘌𝘖𝘙𝘎𝘌 𝘖𝘙𝘞𝘌𝘓𝘓 𝘗𝘜𝘉𝘉𝘓𝘐𝘊𝘖' 𝘘𝘜𝘌𝘚𝘛𝘖 𝘉𝘙𝘌𝘝𝘌 𝘈𝘙𝘛𝘐𝘊𝘖𝘓𝘖 𝘋𝘌𝘋𝘐𝘊𝘈𝘛𝘖 𝘈𝘓 𝘗𝘖𝘛𝘌𝘙𝘌 𝘋𝘌𝘎𝘓𝘐 𝘚𝘊𝘐𝘌𝘕𝘡𝘐𝘈𝘛𝘐. 𝘝𝘈𝘓𝘌 𝘓𝘈 𝘗𝘌𝘕𝘈 𝘈𝘕𝘊𝘖𝘙𝘈 𝘖𝘎𝘎𝘐, 𝘈𝘕𝘡𝘐 𝘖𝘎𝘎𝘐 𝘗𝘐𝘜' 𝘊𝘏𝘌 𝘔𝘈𝘐, 𝘋𝘐 𝘙𝘐𝘓𝘌𝘎𝘎𝘌𝘙𝘓𝘖. 𝘗𝘌𝘙 𝘐 𝘔𝘌𝘕𝘖 𝘗𝘐𝘎𝘙𝘐 𝘐𝘓 𝘛𝘌𝘚𝘛𝘖 𝘐𝘕𝘎𝘓𝘌𝘚𝘌 𝘚𝘐 𝘛𝘙𝘖𝘝𝘈 
𝗡𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗧𝗿𝗶𝗯𝘂𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗼𝗿𝘀𝗮 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗶𝗺𝗮𝗻𝗮 𝗰'𝗲𝗿𝗮 𝘂𝗻'𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗹𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗝. 𝗦𝘁𝗲𝘄𝗮𝗿𝘁 𝗖𝗼𝗼𝗸, 𝗶𝗻 𝗰𝘂𝗶 𝘀𝘂𝗴𝗴𝗲𝗿𝗶𝘃𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝗺𝗼𝗱𝗼 𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗲𝘃𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗲𝗿𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝘁𝗲𝗰𝗻𝗼𝗰𝗿𝗮𝘁𝗶 𝗲 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝘁𝗶 sarebbe quello di fare in modo che ogni membro del pubblico in generale abbia, per quanto possibile, un'educazione scientifica. Allo stesso tempo, gli scienziati dovrebbero uscire dal loro isolamento ed essere incoraggiati a partecipare maggiormente alla politica e all'amministrazione.
𝗖𝗼𝗺𝗲 𝗮𝗳𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲, 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗻𝗼𝗶 𝘀𝗮𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗱'𝗮𝗰𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼, 𝗺𝗮 𝗻𝗼𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲, 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗮𝗹 𝘀𝗼𝗹𝗶𝘁𝗼, 𝗶𝗹 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗼𝗿 𝗖𝗼𝗼𝗸 𝗻𝗼𝗻 𝗱𝗲𝗳𝗶𝗻𝗶𝘀𝗰𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮, e si limita a sottintendere che si tratta di alcune scienze esatte i cui esperimenti possono essere fatti in condizioni di laboratorio. Così, l'educazione degli adulti tende "a trascurare gli studi scientifici a favore di materie letterarie, economiche e sociali", dato che l'economia e la sociologia non sono considerate branche della scienza. A quanto pare. Questo punto è di grande importanza. Infatti, la parola scienza viene attualmente utilizzata in almeno due accezioni e l'intera questione dell'educazione scientifica è oscurata dall'attuale tendenza a passare da un significato all'altro.
𝗟𝗮 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗲̀ 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗲 (𝗮) 𝗹𝗲 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗲𝘀𝗮𝘁𝘁𝗲, 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗵𝗶𝗺𝗶𝗰𝗮, 𝗹𝗮 𝗳𝗶𝘀𝗶𝗰𝗮, 𝗲𝗰𝗰. 𝗼 (𝗯) 𝘂𝗻 𝗺𝗲𝘁𝗼𝗱𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗶𝗲𝗿𝗼
che ottiene risultati verificabili attraverso un ragionamento logico a partire dai fatti osservati.
𝗦𝗲 𝘀𝗶 𝗰𝗵𝗶𝗲𝗱𝗲 𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗹𝘀𝗶𝗮𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝘁𝗼, 𝗼 𝗮 𝗾𝘂𝗮𝘀𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗶𝘀𝘁𝗿𝘂𝗶𝘁𝗲, "𝗖𝗵𝗲 𝗰𝗼𝘀'𝗲̀ 𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮?", 𝗲̀ 𝗽𝗿𝗼𝗯𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝗼𝘁𝘁𝗲𝗻𝗴𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝗮𝘃𝘃𝗶𝗰𝗶𝗻𝗮 𝗮 (𝗯). Nella vita quotidiana, tuttavia, sia nel parlare che nello scrivere, quando si dice "scienza" si intende (a). Scienza significa qualcosa che avviene in laboratorio: la parola stessa richiama l'immagine di grafici, provette, bilance, becchi Bunsen, microscopi. Un biologo, un astronomo, forse uno psicologo o un matematico vengono definiti "uomini di scienza": a nessuno verrebbe in mente di applicare questo termine a uno statista, a un poeta, a un giornalista o addirittura a un filosofo. E chi ci dice che i giovani devono essere educati scientificamente intende, quasi invariabilmente, che si deve insegnare loro qualcosa di più sulla radioattività, o sulle stelle, o sulla fisiologia del proprio corpo, piuttosto che insegnare loro a pensare in modo più preciso.
𝗤𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗳𝘂𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼, 𝗶𝗻 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲, 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮 𝘂𝗻 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼. 𝗡𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗵𝗶𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗲𝗱𝘂𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝗲̀ 𝗶𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗶𝘁𝗮 𝗹'𝗮𝗳𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲, 𝘀𝗲 𝘀𝗶 𝗵𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮, 𝗹'𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝗰𝗰𝗶𝗼 𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗺𝗮𝘁𝗲𝗿𝗶𝗲 𝘀𝗮𝗿𝗮̀ 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶𝗴𝗲𝗻𝘁𝗲 di quello che si avrebbe se non si avesse avuto tale formazione. Le opinioni politiche di uno scienziato, si presume, le sue opinioni su questioni sociologiche, morali, filosofiche, forse anche artistiche, saranno più valide di quelle di un profano. Il mondo, in altre parole, sarebbe un posto migliore se gli scienziati ne avessero il controllo. Ma "scienziato", come abbiamo appena visto, significa in pratica specialista in una delle scienze esatte. Ne consegue che un chimico o un fisico, in quanto tali, sono politicamente più intelligenti di un poeta o di un avvocato, in quanto tali. E, di fatto, ci sono già milioni di persone che lo credono.
𝗠𝗮 𝗲̀ 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝘃𝗲𝗿𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘂𝗻𝗼 "𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝘁𝗼", 𝗶𝗻 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼 𝗿𝗶𝘀𝘁𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼, 𝗲̀ 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗲𝗻𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗱 𝗮𝗳𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗯𝗹𝗲𝗺𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗶 𝗶𝗻 𝗺𝗼𝗱𝗼 𝗼𝗯𝗶𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼? Non ci sono molte ragioni per pensarlo. Prendiamo un semplice test: la capacità di resistere al nazionalismo. Spesso si dice vagamente che "la scienza è internazionale", ma in pratica gli operatori scientifici di tutti i Paesi si schierano dietro i propri governi con meno scrupoli di quanti ne abbiano gli scrittori e gli artisti. La comunità scientifica tedesca, nel suo complesso, non ha opposto resistenza a Hitler. Hitler può aver rovinato le prospettive a lungo termine della scienza tedesca, ma c'erano ancora molti uomini dotati per fare le ricerche necessarie su cose come l'olio sintetico, gli aerei a reazione, i proiettili a razzo e la bomba atomica. Senza di loro la macchina da guerra tedesca non avrebbe mai potuto essere costruita.
𝗗'𝗮𝗹𝘁𝗿𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲, 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗲̀ 𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗹𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮 𝘁𝗲𝗱𝗲𝘀𝗰𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗶 𝗻𝗮𝘇𝗶𝘀𝘁𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘀𝗮𝗹𝗶𝘁𝗶 𝗮𝗹 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗿𝗲? 𝗖𝗿𝗲𝗱𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶𝗮𝗻𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮𝘁𝗶 𝗲𝗹𝗲𝗻𝗰𝗵𝗶 𝗲𝘀𝗮𝘂𝘀𝘁𝗶𝘃𝗶, 𝗺𝗮 𝗶𝗺𝗺𝗮𝗴𝗶𝗻𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝘁𝗶 𝘁𝗲𝗱𝗲𝘀𝗰𝗵𝗶 - 𝗲𝗯𝗿𝗲𝗶 𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 - che si sono esiliati volontariamente o sono stati perseguitati dal regime sia stato molto inferiore a quello di scrittori e giornalisti. Cosa ancora più sinistra, alcuni scienziati tedeschi hanno ingoiato la mostruosità della "scienza razziale". Alcune delle affermazioni a cui diedero il loro nome sono riportate in 𝘛𝘩𝘦 𝘚𝘱𝘪𝘳𝘪𝘵 𝘢𝘯𝘥 𝘚𝘵𝘳𝘶𝘤𝘵𝘶𝘳𝘦 𝘰𝘧 𝘎𝘦𝘳𝘮𝘢𝘯 𝘍𝘢𝘴𝘤𝘪𝘴𝘮 del professor Brady.
𝗠𝗮, 𝗶𝗻 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗲 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲𝗿𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗲, 𝗶𝗹 𝗾𝘂𝗮𝗱𝗿𝗼 𝗲̀ 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗼𝘃𝘂𝗻𝗾𝘂𝗲. 𝗜𝗻 𝗜𝗻𝗴𝗵𝗶𝗹𝘁𝗲𝗿𝗿𝗮, 𝗴𝗿𝗮𝗻 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝘀𝗽𝗶𝗰𝗰𝗼 𝗮𝗰𝗰𝗲𝘁𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗿𝘂𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗲𝘁𝗮̀ 𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗮, come si evince dalla relativa libertà con cui vengono insigniti di cavalierati, baronetti e perfino di titoli nobiliari. Da Tennyson in poi, nessuno scrittore inglese degno di nota - si potrebbe forse fare eccezione per Sir Max Beerbohm - ha ricevuto un titolo.
𝗘 𝗴𝗹𝗶 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝘁𝗶 𝗶𝗻𝗴𝗹𝗲𝘀𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝗹𝗶𝗺𝗶𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗮𝗱 𝗮𝗰𝗰𝗲𝘁𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝘂𝘀 𝗾𝘂𝗼 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘀𝗽𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝘀𝘁𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝗰𝗵𝗲, 𝗽𝗲𝗿 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗹𝗹𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝗰𝗿𝘂𝗽𝗼𝗹𝗼𝘀𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗮𝗻𝗼 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝗹𝗼𝗿𝗼 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗼, sono pronti ad essere acritici e persino disonesti su certi argomenti. Il fatto è che una semplice formazione in una o più scienze esatte, anche combinata con doti molto elevate, non è garanzia di una visione umana o scettica. I fisici di una mezza dozzina di grandi nazioni, che lavorano febbrilmente e segretamente alla bomba atomica, ne sono la dimostrazione.
𝗠𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗱𝗼𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗲𝗱𝘂𝗰𝗮𝘁𝗼 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲? 𝗔𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗿𝗶𝗼! 𝗦𝗶𝗴𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗹'𝗲𝗱𝘂𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝗺𝗮𝘀𝘀𝗲 𝗳𝗮𝗿𝗮̀ 𝗽𝗼𝗰𝗼 𝗯𝗲𝗻𝗲, 𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗯𝗮𝗯𝗶𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗺𝗮𝗹𝗲, se si riduce semplicemente a più fisica, più chimica, più biologia, ecc. a scapito della letteratura e della storia. Il suo probabile effetto sull'essere umano medio sarebbe quello di restringere la gamma dei suoi pensieri e di renderlo più che mai sprezzante delle conoscenze che non possiede: e le sue reazioni politiche sarebbero probabilmente un po' meno intelligenti di quelle di un contadino analfabeta che conserva qualche memoria storica e un senso estetico abbastanza solido.
𝗖𝗵𝗶𝗮𝗿𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲, 𝗹'𝗲𝗱𝘂𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗼𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝗿𝗲 '𝗶𝗺𝗽𝗶𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻'𝗮𝗯𝗶𝘁𝘂𝗱𝗶𝗻𝗲 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲, 𝘀𝗰𝗲𝘁𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗲 𝘀𝗽𝗲𝗿𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲. 𝗗𝗼𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗹'𝗮𝗰𝗾𝘂𝗶𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗺𝗲𝘁𝗼𝗱𝗼 - 𝘂𝗻 𝗺𝗲𝘁𝗼𝗱𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗾𝘂𝗮𝗹𝘀𝗶𝗮𝘀𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗯𝗹𝗲𝗺𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮 - 𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗹'𝗮𝗰𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶. Detto in questi termini, l'apologeta dell'educazione scientifica di solito sarà d'accordo. Se lo si incalza ulteriormente, chiedendogli di specificare, si scopre sempre che l'educazione scientifica significa maggiore attenzione alle scienze, in altre parole, più fatti. L'idea che la scienza significhi un modo di guardare il mondo, e non semplicemente un corpo di conoscenze, viene in pratica fortemente contrastata.
𝗖𝗿𝗲𝗱𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝘀𝗶𝗮 𝗱𝗼𝘃𝘂𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝘂𝗿𝗮 𝗴𝗲𝗹𝗼𝘀𝗶𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲. Infatti, se la scienza è semplicemente un metodo o un atteggiamento, per cui chiunque abbia un processo di pensiero sufficientemente razionale può essere definito in qualche modo uno scienziato, che ne è dell'enorme prestigio di cui godono oggi il chimico, il fisico, ecc. e della loro pretesa di essere in qualche modo più saggi di tutti noi?
𝗖𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗳𝗮, 𝗖𝗵𝗮𝗿𝗹𝗲𝘀 𝗞𝗶𝗻𝗴𝘀𝗹𝗲𝘆 𝗱𝗲𝘀𝗰𝗿𝗶𝘃𝗲𝘃𝗮 𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗲 "𝗳𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗼𝗱𝗼𝗿𝗶 𝗶𝗻 𝗹𝗮𝗯𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼". 𝗨𝗻 𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗼 𝗱𝘂𝗲 𝗳𝗮 𝘂𝗻 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗶𝗺𝗶𝗰𝗼 𝗶𝗻𝗱𝘂𝘀𝘁𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗺𝗶 𝗵𝗮 𝗶𝗻𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘁𝗼, 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗶𝗮𝗰𝗶𝘂𝘁𝗼, 𝗰𝗵𝗲 "𝗻𝗼𝗻 𝘃𝗲𝗱𝗲𝘃𝗮 𝗹'𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗲𝘀𝗶𝗮". Così il pendolo oscilla da una parte e dall'altra, ma non mi sembra che un atteggiamento sia migliore dell'altro. Al momento, la scienza è in ascesa e quindi sentiamo, giustamente, la richiesta che le masse siano educate scientificamente: non sentiamo, come dovremmo, la contro-dichiarazione che gli stessi scienziati trarrebbero beneficio da un po' di educazione.
𝗣𝗼𝗰𝗼 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼, 𝗵𝗼 𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘀𝘂 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗮𝗺𝗲𝗿𝗶𝗰𝗮𝗻𝗮 𝗹𝗮 𝗱𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗶 𝗳𝗶𝘀𝗶𝗰𝗶 𝗯𝗿𝗶𝘁𝗮𝗻𝗻𝗶𝗰𝗶 𝗲 𝗮𝗺𝗲𝗿𝗶𝗰𝗮𝗻𝗶 𝘀𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗿𝗶𝗳𝗶𝘂𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗳𝗶𝗻 𝗱𝗮𝗹𝗹'𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗯𝗼𝗺𝗯𝗮 𝗮𝘁𝗼𝗺𝗶𝗰𝗮, 𝗯𝗲𝗻 𝘀𝗮𝗽𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝘂𝘀𝗼 𝗻𝗲 𝘀𝗮𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼. Qui c'è un gruppo di uomini sani di mente in un mondo di pazzi. E sebbene non siano stati resi noti i nomi, credo che si possa ipotizzare che fossero tutte persone con un qualche tipo di background di cultura generale, con una certa familiarità con la storia o la letteratura o le arti - in breve, persone i cui interessi non erano, nel senso corrente del termine, puramente scientifici.
 

sabato 2 luglio 2022

Articolo di Repubblica

 

Molti stanno postando questo articolo di Repubblica e lo stanno salutando con piacere riscontrando in esso almeno un inizio di ripensamento rispetto alla linea editoriale fin qui qui tenuta da quel giornale. Io invece sono ancora più arrabbiato di prima. Infatti, a fronte di un titolo corretto, Repubblica, invece di esaminare con onestà i dati dello studio dell' ISS, continua, manipolandoli scorrettamente, nella sua campagna pro vaccino pediatrico. Nell'articolo si parla infatti di un vaccino che comunque protegge dalle forme gravi (quelle di cui i bambini non soffrono), di un dosaggio forse troppo basso per i bambini (che forse dovrebbe dunque essere aumentato), della importanza di un vaccino aggiornato con cui vaccinarli, e della necessità, per ovviare al piccolo incoveniente che il vaccino non funziona, di una dose booster anche per loro.
Ma il mio nervosismo giunge a livelli stratosferici quando poi leggo, testuale: "Chiaramente i vaccini non servono solo a evitare una grave malattia, il loro beneficio va visto anche in un'ottica educativa e sociale; se protetti dall'infezione, i bambini possono andare a scuola, fare sport e altre attività insieme, senza trasmettere il virus ad altri"
Quello cioè che Draghi diceva esattemente un anno fa e che è stato clamorosamente e inequivocabilmente smentito nei fatti.
Ma come si fa a continuare così? Ma neanche più un minimo di pudore e di vergogna?
Ovviamente poi, neanche il minimo accenno ai possibili effetti avversi.
Ora è pur vero che la grande maggioranza dei lettori si ferma al titolo e quindi un articolo del genere potrebbe essere considerato positivo considerando i lettori attuali di quel giornale ma io, mi dispiace, non riesco a non essere arrabbiato anche perchè di quel giornale sono stato, fino a non moltissimo tempo fa, assiduo lettore fin dal suo primo numero
 
 

 

Efficacia del vaccino nei bambini

Senza ritornare ancora una volta sulla opportunità di vaccinare una categoria che non presenta forme gravi della malattia e sulla frequenza di effetti avversi non ancora stabiliti con precisione, ma sicuramente presenti in grande varietà, il vaccino, come scrive Maurizio Rainisio, nei bambini funziona ben poco: "𝘐𝘚𝘚 𝘩𝘢 𝘱𝘶𝘣𝘣𝘭𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘐 𝘥𝘢𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘥𝘢 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰 𝘴𝘶𝘭𝘭’𝘦𝘧𝘧𝘪𝘤𝘢𝘤𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘷𝘢𝘤𝘤𝘪𝘯𝘰 𝘯𝘦𝘪 𝘣𝘢𝘮𝘣𝘪𝘯𝘪. 𝘐 𝘳𝘪𝘴𝘶𝘭𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘯𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘪𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢𝘨𝘨𝘪𝘢𝘯𝘵𝘪. 𝘊𝘰𝘯 𝘥𝘢𝘵𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪 𝘪𝘯 𝘶𝘯 𝘦𝘴𝘱𝘦𝘳𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘤𝘭𝘪𝘯𝘪𝘤𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘰𝘭𝘭𝘢𝘵𝘰, 𝘍𝘋𝘈 𝘯𝘰𝘯 𝘢𝘷𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘤𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘭’𝘢𝘱𝘱𝘳𝘰𝘷𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦.".
Perchè allora queste evidenze ormai ben chiare non vengono prese in considerazione dagli "scienziati" che continuano a martellare i genitori con la necessità di vaccinare i propri figli, anche neonati?
 
 

 

 

venerdì 1 luglio 2022

Leggere una simile intervista di un pediatra mi sconcerta.

Si parla di numero triplicato di ricoveri, di patologie quali “convulsioni, pericarditi, disidratazione, sintomi gastrointestinali, talvolta complicanze chirurgiche, sovrainfezioni batteriche favorite dal forte abbassamento delle difese immunitarie”, si afferma che “il vaccino è l’unica arma che abbiamo a disposizione per difendere i nostri bambini e per consentire loro di affrontare un autunno sereno e evitare future chiusure scolastiche”. Si conclude infine “Dobbiamo pensare ad una campagna vaccinale che deve partire rapidamente per i bambini da 5-11 anni e poi per la fascia sotto i 5 anni appena il vaccino sarà autorizzato anche nel nostro Paese”.

Il dott. Campana che fa parte degli ospedali della rete FIASO si riferisce all’ultimo rapporto dell’organizzazione della quale fanno parte 5 ospedali pediatrici, che riporta un aumento del 13,3% dei ricoveri in età pediatrica.

Queste dichiarazioni mi sconcertano per varie ragioni:

1. tutti i pediatri sanno che in questo periodo dell’anno aumentano i ricoveri pediatrici, fondamentalmente per malattie da virus intestinali e la disidratazione che ne consegue, e che aumentano gli episodi di convulsioni febbrili per l’elevata temperatura esterna che si riscontra

2. parlare di un aumento del 13,3% di bambini positivi al Covid in un periodo di grande aumento dei positivi in generale, rispetto ad un aumento generalizzato e fisiologico dei ricoveri tipico di questo periodo, tenendo oltretutto conto di quanti di questi positivi vengono in effetti ricoverati e curati per patologie completamente diverse dal Covid, è fuorviante, per restare educati

3. infine che un pediatra faccia affermazioni destinate ad impaurire i genitori piuttosto che tentare di tranquillizzarli, come è sempre accaduto, per tutti i pediatri e in ogni occasione, in epoca precovid, non solo mi sconcerta, ma provoca anche il mio sdegno.

Non voglio neanche indagare o ipotizzare le ragioni per le quali vengono fatte simili interviste, ma sono assolutamente convinto che sia giunta l’ora finirla. E invito una buona volta i media, quelli (pochi) che ancora dispongono di una coscienza, a censurare e a stigmatizzare le fake news, quelle reali, da qualsiasi parte provengano. Anche se ormai credo che un invito del genere, visto il disastro al quale siamo arrivati, sia solo un’utopia.

https://www.rainews.it/articoli/2022/06/covid-il-pediatra-triplicano-i-ricoveri-tra-i-bambini-agire-ora-o-in-autunno-sar-un-boomerang-4dcafeb2-5ca2-4804-b5d2-4ecec47f3d7b.html?wt_mc=2.social.fb.red_covid-il-pediatra-triplicano-i-ricoveri-tra-i-bambini-agi&fbclid=IwAR3556q_ArmwO9ZbbTsqLTSMaczVWkvygjpWPB1geSMmBRjxISdp9N5kUzY

https://www.fiaso.it/News/Comunicati-Stampa/Covid-ricoveri-in-crescita-del-17-7


Ai primi sintomi fatevi subito il tampone!

  Attenzione! In questo post uso la provocazione e l’ironia. E’ una precisazione che ho imparato essere necessaria in social come FB. Veniam...