lunedì 11 dicembre 2023

Ai primi sintomi fatevi subito il tampone!

 

Attenzione! In questo post uso la provocazione e l’ironia. E’ una precisazione che ho imparato essere necessaria in social come FB.
Veniamo al dunque: io credo che fare subito un tampone ai primissimi sintomi sia non solo utile, ma anche necessario!
Permette infatti di rasserenarsi!
Scoprire infatti, oggi, di ospitare nel proprio organismo il coronavirus piuttosto che agenti patogeni molto più pericolosi come il virus sinciziale, il pneumococco o perfino il virus influenzale deve essere di conforto per chiunque.
Per questo il mio invito, specialmente per i più ansiosi, è: fatevi subito il tampone, appena vi cola un po’ il naso! Speriamo che risultiate positivi, così potrete rilassarvi e rassicurarvi!
Tornando a essere seri, credo invece che i cosiddetti “poteri forti” (non c’è dubbio che gli interessi economici abbiano giocato un ruolo fondamentale nella “narrazione” che è stata fatta del Covid fin dall’inizio) questa volta, nonostante gli indubbi e enormi profitti di cui hanno goduto fin qui e il metodo di controllo della società sperimentato con ottimi risultati,, non si siano resi conto di quello che hanno realmente scatenato.
Hanno infatti, con molta abilità e anche con numerose complicità, creato alla fine una condizione di “terrore” rispetto al Covid che si propagherà, d’ora in poi, a qualsiasi condizione medica che implichi la caratteristica del contagio.
Lo avverto nei rapporti che ho nella cerchia di familiari e amici. Moltissimi di loro, anche giovani, nonostante mostrino un apparente distacco, sono ancora oggi impauriti di fronte ad un individuo che comunichi loro di essere positivo al virus, anche se con sintomi banali.
E lo noto anche nelle dichiarazioni che ascoltiamo in tv o leggiamo sui giornali di medici e personaggi della cultura e dello spettacolo.
Non pensate male, sono proprio terrorizzati nel profondo dell’animo, almeno nella grande maggioranza! Ci credono veramente insomma!
E questa “paura del contagio” per malattie anche scarsamente significanti, io credo che porterà in un prossimo futuro ad un cambiamento della società rispetto ai rapporti interpersonali, almeno nel mondo occidentale.
Cambiamento che non potrà apportare altro che danni, perché andrà ad incidere sul quel “piacere dello stare insieme” che, in fondo, rappresenta il senso di una vita degna di essere vissuta.
Una società fondata sulla paura della morte, sulla rabbia contro i pochi che non si vogliono uniformare, sulla necessità di proteggersi da qualsiasi situazione venga considerata a rischio come ad esempio è un abbraccio, sulla necessità della “prevenzione” rispetto a qualsiasi circostanza, medica o non medica, sia reputata “potenzialmente dannosa”, non può portare ad altro che alla sua rovina..
Insomma la “gioia di vivere”, lentamente ma inesorabilmente, diventerà solo un ricordo, anche perché figuriamoci a quante altre “pandemie” andremo incontro in futuro!
E non credo che questo possa essere considerato, alla fin fine, positivo o vantaggioso, neanche per i “poteri forti”.
 

 

domenica 10 dicembre 2023

Le mascherine!

 

E’ arrivato l’inverno e, come è sempre stato, in questo periodo i virus respiratori ci “deliziano” della loro presenza. Così sta avvenendo anche per il coronavirus che, fortunatamente, non è diverso per gravità sintomatologica rispetto agli altri, anzi, questa volta, forse meno preoccupante (RSV, influenza).
Di diverso dall’era pre-covid c’è solo una indicazione che, di giorno in giorno, sta diventando sempre più pressante: usate le mascherine!
Già, le mascherine!
Strana storia quella delle mascherine!
All’inizio dell’epidemia tutti gli “scienziati”, in coro, Fauci compreso, ci dicevano che non servivano a niente per questo virus. Poi di colpo hanno cambiato idea e, da allora, tutte le nazioni, con pochissime eccezioni, hanno emanato provvedimenti che le hanno rese obbligatorie, persino per i bambini di 6 anni.
Da allora è iniziata anche la “disputa scientifica” tra studi osservazionali che ci dicevano che le mascherine erano utilissime e studi di revisione (il più famoso quello della Cochrane) che invece affermavano che non c’era alcuna prova che le mascherine servissero a qualcosa.
La domanda dunque rimane ancora oggi: le mascherine servono?
Io, sinceramente, penso che la domanda sia malposta. Ci dovremmo piuttosto chiedere: le mascherine SONO SERVITE?
Per rispondere a questo credo che dovremmo prendere in esame due aspetti.
Il primo riguardo la differenza di incidenza del Covid in paesi che hanno adottato strategie diverse riguardo le mascherine, Svezia e Italia ad esempio. Nessuna. Anzi!
Il secondo è legato unicamente a ciò che è accaduto in Italia. L’ISS riporta che i positivi al virus (con tampone ufficiale e registrato) sono stati 26.252.180. A questi si devono aggiungere quelli che i tamponi “ufficiali” non se li sono mai fatti e quelli che hanno preferito “non sapere” a cosa fosse dovuto il raffreddore di cui soffrivano. Praticamente cioè tutti o quasi in Italia si sono infettati. D’altronde questa rappresenta anche la nostra esperienza personale e contingente: quanti dei nostri familiari e amici hanno superato indenni l’epidemia?
Mi sembra dunque che la risposta alla domanda che ho posto sia: no, non sono servite!
Che poi non siano servite o per motivazioni scientifiche (le Ffp2 sono permeabili a particelle di misura inferiore a 250 nm e il coronavirus misura dai 120 ai 150 nm), o perché per poter funzionare dovrebbero essere usate con accorgimenti che nessuno, nella popolazione generale, utilizza o ha mai utilizzato, questa è una questione del tutto secondaria e ininfluente.
Con questo non voglio però certo affermare che le mascherine, se usate correttamente, non servano in alcune situazioni del tutto particolari come, ad esempio, i reparti ospedalieri dove sono ricoverati pazienti immunocompromessi dove, però, sono utili non tanto riguardo il coronavirus quanto piuttosto per difenderli da infezioni specialmente batteriche che potrebbero attaccarli.
Ah sì!
Qualcuno poi dice che hanno fatto “scomparire” l’influenza!
Ma allora questa non dovrebbe essere la prova provata che dunque per il Covid non sono servite a niente, considerato che ha infettato tutta la popolazione?
A proposito, l’influenza è proprio “scomparsa” o, per caso, tanti casi d’influenza in quel periodo sono stati classificati come casi Covid? Domanda che ormai resterà per sempre senza risposta.
 

 

venerdì 8 dicembre 2023

UNA PERSONA SU QUATTRO CHE SI È SOTTOPOSTA A VACCINAZIONE CON MRNA COVID HA AVUTO UNA RISPOSTA IMMUNITARIA INDESIDERATA.

Ieri, su FB, ho condiviso il post di Marco Cosentino che commentava un articolo apparso su Nature. L’articolo, che io ho letto, è veramente molto tecnico e complesso e credo si possa rivelare ostico alla maggioranza dei lettori privi di conoscenze specifiche. Perciò oggi riporto la traduzione dell’articolo del Telegraph su questo stesso argomento per aiutare tutti a capire di cosa si sta parlando. Faccio comunque notare la contradditorietà tra i fatti narrati e e la rassicurazione rispetto al fatto che il vaccino è comunque assolutamente sicuro. Ma, si sa, il Telegraph ha sempre abbracciato la strategia ufficiale. Credo però che un lettore dotato di un minimo di discernimento possa ben comprendere quello che è scritto tra le righe. Comunque diamo atto al Telegraph che perlomeno riporta una notizia che sui media italiani mai apparirà.
 
UNA PERSONA SU QUATTRO CHE SI È SOTTOPOSTA A VACCINAZIONE CON MRNA COVID HA AVUTO UNA RISPOSTA IMMUNITARIA INDESIDERATA.
Secondo uno studio, più di un quarto delle persone a cui sono stati iniettati i vaccini Covid a base di mRNA ha subito una risposta immunitaria indesiderata, causata da un errore nel modo in cui il vaccino è stato letto dall'organismo.
I dati dimostrano che l'errore non ha provocato effetti negativi, ma gli scienziati di Cambridge hanno scoperto che tali vaccini non sono perfetti e potrebbero portare alla produzione di proteine senza senso invece del desiderato " spike" di Covid, che imita l'infezione e porta alla produzione di anticorpi.
I vaccini a base di mRNA utilizzano una stringa di materiale genetico per indurre l'organismo a creare una proteina specifica che imita un'infezione.
La ricerca in questo campo, durata decenni, è stata un lavoro lento. Spesso si è arenata perché l'RNA stesso viene spesso attaccato dall'organismo come un invasore estraneo.
Ma nel 2023, il Premio Nobel per la Medicina è andato alla coppia di scienziati che ha risolto il problema.
Il risultato è stato ottenuto prendendo una delle basi dell'RNA, l'uridina, e sostituendola con un'alternativa sintetica simile.
Questa scoperta ha permesso agli scienziati di creare proteine nell'organismo senza che il sistema immunitario attaccasse il vaccino. Ciò consente di creare vaccini rapidi e precisi, ma efficaci, ed è stata la base per la risposta al vaccino Covid.
Si pensava che la modifica dell'uridina non causasse problemi alle cellule, ma i ricercatori dell'Unità di Tossicologia del Medical Research Council (MRC) dell'Università di Cambridge hanno ora scoperto che quando viene letto questo codice parzialmente sintetico, la macchina per la creazione di proteine nell'organismo a volte ha difficoltà con gli analoghi dell'uridina.
Poiché non si adatta perfettamente a ciò che ci si aspetta, può verificarsi una pausa momentanea che fa balbettare il processo e una lettera del codice può essere saltata, proprio come una bicicletta che perde una marcia.
Questo processo, chiamato frameshifting, manda in tilt il modo in cui il codice viene interpretato, poiché si basa su gruppi di tre basi, noti come codoni, che vengono letti nell'ordine giusto.
Questo problema, causato dal codice del vaccino, manda il processo completamente fuori sincronia e l'intero codice successivo diventa confuso.
Nel caso del vaccino Covid, il risultato finale è una proteina senza senso e innocua, che l'organismo attacca e provoca una reazione del sistema immunitario. Il nuovo studio, pubblicato su Nature, ha rilevato che ciò si verifica in circa il 25-30% delle persone.
Secondo gli scienziati, il vaccino è letto abbastanza bene da creare una forte protezione contro il coronavirus, ma il problema del frameshifting crea quello che finora era un effetto extra bersaglio sconosciuto.
Il codice relativo al vaccino Covid era innocuo e non creava problemi. Tuttavia, secondo il team, i vaccini a mRNA sub- sequenti utilizzati per altre malattie o infezioni potrebbero, in teoria, portare alla creazione di proteine funzionanti e attive nell'organismo.
In questo scenario, non solo il vaccino non produce la proteina giusta, ma potrebbe anche portare alla produzione di una proteina sbagliata. Il dottor James Thaventhiran, autore senior del rapporto, ha dichiarato: "La ricerca ha dimostrato senza ombra di dubbio che la vacci- nazione di mRNA contro Covid-19 è sicura.
"Miliardi di dosi dei vaccini a mRNA Moderna e Pfizer sono stati somministrati in modo sicuro, salvando vite in tutto il mondo".
Gli autori hanno anche scoperto che esiste un modo semplice per eliminare gli eventi di frameshifting che si basa sulla modifica del codice del farmaco mRNA per ridurre al minimo l'uso della preoccupante pseudo-uridina.
"Questa tecnologia è straordinaria e sarà rivoluzionaria come nuova piattaforma medica per ogni tipo di problema", ha dichiarato la prof.ssa Anne Willis, direttore dell'Unità di Tossicologia del MRC e coautrice dello studio: "I ribosomi percepiscono in qualche modo gli RNA modificati, ma i vaccini Covid sono molto, molto sicuri e molto, molto efficaci. Ma ci sono problemi di decodifica con questa tecnologia che possono causare stallo e frameshift e possiamo ottenere l'immunità cellulare a questi peptidi dopo la vaccinazione".




 

giovedì 7 dicembre 2023

Avevo ragione riguardo la strategia politica di opposizione della "sinistra".

Come ipotizzavo ieri, evidentemente la "sinistra" ha deciso che l'argomento "vaccinazione contro il covid" debba rappresentare la principale strategia di opposizione politica al governo. Ieri vi ho raccontato di Sandra Zampa, capogruppo PD in Commissione Sanità, e di Michele Serra. Oggi vi presento un passo del duetto al quale si è assistito martedì tra la Gruber e Bersani. Buona visione e, mi raccomando, non vi arrabbiate troppo, non ne vale la pena!


 

mercoledì 6 dicembre 2023

Intervista a Zampa, capogruppo PD Commissione Sanità.

In fondo, confesso, ho sempre avuto la speranza, che, come dicono, è l’ultima a morire, che il PD potesse, un giorno o l’altro, cambiare da quello che è diventato da molti anni ormai, cioè un partito composto da persone dotate di scarsa intelligenza e preparazione culturale, buono solo a parole a tutelare i diritti delle persone.
Durante la vicenda Covid il suo appoggio incondizionato a provvedimenti come, ad esempio, la sospensione dal lavoro dei 50enni non vaccinati, non è neanche commentabile considerata la sua gravità. E che dire della chiusura delle scuole o del divieto di qualsiasi attività sportiva o ricreativa agli adolescenti non vaccinati (a meno che non si facessero un tampone ogni 2 giorni) entusiasticamente sponsorizzati dal PD?
Comunque, da allora, il tempo è passato e la consapevolezza su quello che è, realmente, il coronavirus è sicuramente cambiata nella popolazione, nonostante che i media, specie negli ultimi giorni, continuino a picchiare duro. Lo dimostra ad esempio il fatto che il numero dei vaccinati con il booster aggiornato è estremamente basso, anche e soprattutto tra gli stessi medici.
Ma oggi leggo l’intervista a Sandra Zampa che, in quanto capogruppo Pd in Commissione Sanità, esprime certamente il punto di vista ufficiale del partito sull’argomento e mi cadono le braccia.
E non so se essere arrabbiato o piuttosto sconsolato per la perdita, ormai definitiva, del mio punto di riferimento politico fino a non moltissimi anni fa.



martedì 5 dicembre 2023

Warning! Warning! ⚠️⚠️⚠️

La campagna d'inverno comincia a mettere in campo tutte le sue forze. Sarà dura resistere, ma confido nel vostro coraggio e nella vostra determinazione!😀
Questo l'articolo su Doctor33 che riporta il rapporto della Fiaso e che sicuramente verrà ripreso da tutti i media:
"Covid-19, verso una nuova ondata. Da Hub vaccinali a organizzazione Mmg ecco a che punto siamo. La rete sentinella degli ospedali aderenti a Fiaso ha rilevato che in una settimana il il numero dei pazienti ospedalizzati è salito del 25,3%"
Anche se i pochi che andranno oltre il titolo leggeranno che: "solo il 3% del totale degli ospedalizzati è in terapia intensiva. Solo il 26% dei pazienti viene ricoverato 'per Covid', ovvero con sindromi respiratorie e polmonari, mentre il 74% è ricoverato 'con Covid': arrivati in ospedale per curare altre malattie, sono stati trovati positivi al coronavirus Sars-CoV-2. Il trend in crescita del virus impatta–fin qui in minima parte – sugli ospedali, incrementando i ricoveri. L'età media dei pazienti ricoverati è di 76 anni", sono certo che molti, fino ad adesso titubanti, cominceranno ad avere paura e correranno negli hub vaccinali.
Anche se rischiano pure di non ricevere il vaccino aggiornato, ma quello vecchio che anche gli "scienziati" ammettono che, oggi, non serve più a nulla.
Fino ad adesso ben pochi si sono vaccinati. Sono curioso di scoprire se questa nuova offensiva mediatica che si prospetta avrà effetti simili a quella che abbiamo sperimentato nel corso dell'epidemia o se, questa volta, qualcuno comincerà ad usare il proprio cervello!
 

 

lunedì 4 dicembre 2023

Sempre domande! Mi sembra di essere Amleto!

 

La lettura di questo articolo e le dichiarazioni di Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione nazionale dei medici di medicina generale (Fimmg) mi hanno fatto sorgere un interrogativo. 
Lui dice: “è fondamentale che ci sia una responsabilità della popolazione. Non è questione di obbligo, ma dobbiamo cominciare a considerare come un'espressione di civiltà il fatto di utilizzare la mascherina a fronte di un rischio di contagio, non solo da Covid. Ricordiamo che negli anni di pandemia è scomparsa l’influenza. Mi pare evidente che ora dovremmo finalmente passare a una fase in cui è il cittadino stesso a responsabilizzarsi rispetto alla prevenzione delle malattie. Un Paese civile funziona così".
Appunto: durante gli anni della pandemia l’influenza è scomparsa!
Io allora mi chiedo: perché le mascherine, così efficaci nel far addirittura “scomparire” l’influenza, non hanno avuto non dico lo stesso effetto sul Covid19, ma non sono neanche state capaci di mitigare in alcun modo la diffusione del virus considerato che tutta la popolazione o quasi si è infettata?
E, domanda consequenziale, non è per caso ipotizzabile che tanti casi di Covid19 fossero in fondo casi d’influenza, classificati come Covid soltanto perché positivi a tamponi che utilizzano (ormai sembra che tutti se ne siano dimenticati) cicli di amplificazione virale ben oltre la soglia inizialmente consigliata per evitare risultati falsamente positivi?
Come notate, anche qui io pongo domande, non espongo certezze!
Certo però che è veramente strano tutto ciò!😀
 

 

Festeggiare il Natale?

Quest’anno credo che non sussistano i motivi per festeggiare il Natale come abbiamo fatto negli anni precedenti. I miei familiari sono d’accordo con me e abbiamo perciò deciso che, a parte il babbo natale dei nipotini, tra noi non ci scambieremo alcun regalo. Piuttosto doneremo delle somme in “beneficienza”. Ben poca cosa lo so, vorrei incidere in maniera più significativa nel mutamento della società attuale, ma sul serio non vedo alcun referente politico al quale potermi rivolgere per ottenere qualche risultato nell’Italia di oggi.
Io comunque ho già provveduto. Senza che questo sia considerato un invito per voi tutti (avrei potuto fare scelte migliori forse), ho visto che Save the Children raccoglie fondi per i bambini di Gaza e quindi ho scelto di indirizzare qui la mia donazione.
Anche se devo confessarvi che ho seri dubbi che il mio piccolo contributo possa servire veramente a qualcosa.
Per due ragioni.
La prima è che non sono sicuro quando e se Israele permetterà che aiuti umanitari di qualsiasi tipo possano entrare nella Striscia per aiutare in qualche modo questa popolazione martoriata. Forse avverrà troppo tardi.
La seconda, più importante semanticamente, è che non so se si può più parlare di “bambini di Gaza”.
Credo infatti che il vero e non recondito scopo di Israele non sia soltanto quello della “distruzione di Hamas”, quanto piuttosto quello di fare terra bruciata della Striscia e di coloro che la abitano. E, chissà, forse quello dell’insediamento in quella terra di nuovi “coloni” visto che in Cisgiordania non è rimasto più tanto spazio per loro dato che l’hanno ormai “occupata” quasi tutta.
E allora come si potrà più parlare dei “bambini di Gaza”? Quelli, non moltissimi credo, che rimarranno vivi dopo che Israele avrà deciso che la “guerra ad Hamas” sarà finita, saranno sparsi in chissà quale terra araba, sperando, oltretutto che ci sia qualche paese disposto ad accoglierli in qualche nuovo campo profughi dedicato al popolo palestinese.
Adesso attendo le reazioni a questo mio post con le accuse che io, scrivendo tutto ciò, rivelo di essere un antisemita. Non fa niente, ci sono abituato. Sono già stato accusato tante volte di essere un novax, sia durante l’epidemia, sia ancora oggi.
Vorrei soltanto ribadire una differenza che ho già richiamato altre volte.
L’antisemitismo rappresenta un’efferatezza che non può essere tollerata considerato ciò che gli ebrei hanno indicibilmente sofferto in un passato non troppo lontano.
L’antisionismo invece, a mio avviso, deriva da una valutazione del tutto ammissibile e, forse, specialmente in questi ultimi giorni, anche del tutto appropriata.
 

 

 

domenica 3 dicembre 2023

La nuova emergenza sanitaria?

Questo articolo apparso su Collateral Global (quelli della Great Barrington per intenderci) a firma di Kevin Bardosh, ipotizza quale potrebbe essere la prossima emergenza sanitaria. Perchè, a questo punto, è ben chiaro che lo scopo manifesto di media e “scienziati” sia ormai quello di mantenerci in uno stato di “emergenza sanitaria permanente”.
E, considerato che il Covid sembra non “tirare” più nonostante gli sforzi profusi, è chiaro che sia necessario passare ad altro.
E i porci credo possano essere un buon soggetto di partenza, considerata la connotazione negativa che li caratterizza. Come i pipistrelli d’altronde.
 
I MEDIA TRASFERISCONO L'ALLARMISMO DELL'ERA COVID ALL'INFLUENZA SUINA
Le cronache stanno ancora una volta esagerando i rischi di un altro virus.
 
L'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA) ha rilevato il "primo caso" di virus dell'influenza suina lunedì nel North Yorkshire. I media del Guardian, dell'Independent, del Mirror, di Sky News e della BBC hanno riferito che il pubblico dovrebbe rimanere "vigile", poiché l'agenzia si sta " impegnando" per rintracciare i contatti di questo "nuovo ceppo" che è " fuggito" dai maiali.
Tuttavia, come nel caso del Covid, questi titoli dei media stanno ancora una volta esagerando i rischi di questo virus.
Innanzitutto, il "caso" infetto ha avuto una lieve malattia respiratoria, non è mai stato ricoverato in ospedale e si è completamente ripreso. Con la stagione invernale dell'influenza in pieno svolgimento, questo non fa notizia. La maggior parte di noi si ammala di raffreddore qualche volta all'anno, a causa di centinaia di virus in circolazione. La scorsa stagione, l'UKHSA ha stimato 15.000 decessi per influenza in Inghilterra, l'86% dei quali in soggetti di età superiore ai 65 anni, un dato inferiore alla media.
In secondo luogo, l'idea che questo sia stato davvero il "primo caso" di H1N2 in Inghilterra quest'anno è altamente improbabile. È stato rilevato attraverso una rete di sorveglianza dei medici di base collegata a un laboratorio di sequenziamento genomico e, secondo quanto riferito, la persona non lavora con i suini. Il fatto che ci siano stati "solo" 50 casi di H1N2 a livello globale dal 2005, come riportato dall'UKHSA e dagli scienziati, sembra quindi fantasioso. È più comune di quanto ci piaccia pensare.
Inoltre, non è chiaro quanto sia nuovo questo particolare " gruppo ". I virus dell'influenza A circolano dinamicamente tra i suini e le persone e presentano un'elevata diversità genotipica e un riassortimento. Si tratta di sistemi microbiologici complessi. Sebbene queste reti di sorveglianza abbiano un valore scientifico, il panico pubblico è più che altro il riflesso di un malessere dovuto alle troppe informazioni e alla sbornia di adrenalina di Covid. Inoltre, il fatto che l'H1N2 abbia manifestato una blanda malattia clinica anche nei suini del Regno Unito dovrebbe rassicurare coloro che sono preoccupati per il "potenziale pandemico".
A parte il suo valore scientifico, è probabilmente inutile che l'UKHSA utilizzi la ricerca dei contatti per "ridurre qualsiasi potenziale diffusione". È probabile che ci siano altri casi non rilevati e, finora, si ritiene che l'H1N2 sia inefficiente nel diffondersi da uomo a uomo. Dopo aver speso 10 miliardi di sterline per un inutile sistema di test e tracciamento Covid, il Regno Unito dovrebbe essere più cauto nel cercare di contenere i virus respiratori lievi in questo modo.
Dobbiamo anche ricordare che il panico ha un prezzo. La maggior parte del pubblico ricorda l'influenza suina del 2009. In quel caso si trattava di H1N1 e l'OMS dichiarò l'emergenza sanitaria. Il Regno Unito spese 500 milioni di sterline per fare scorte di Tamiflu, un antivirale poi rivelatosi inutile a causa di dati clinici fuorvianti e della mancanza di trasparenza dell'industria farmaceutica. Città del Messico subì il primo blocco, che durò una settimana. L'Egitto abbatté inutilmente centinaia di migliaia di maiali, provocando una crisi nella gestione dei rifiuti al Cairo. Un programma di vaccinazione svedese fu responsabile di centinaia di casi di narcolessia, molti dei quali nei bambini. Tuttavia, la pandemia del 2009 non si rivelò più grave di un anno di influenza media.
Perciò, nonostante tutti i discorsi sulla preparazione alle pandemie e sulla necessità di chiudere più velocemente e più severamente l'inchiesta Covid in corso nel Regno Unito, l'attenzione dei media come quella mostrata questa settimana dovrebbe anche ricordarci la necessità di mitigare il panico da pandemia.



venerdì 1 dicembre 2023

Reuters, ieri.

Leggo e traduco integralmente:
 
Pfizer è citata in giudizio dal Texas per le richieste di risarcimento del vaccino COVID.
30 novembre (Reuters) - Pfizer (PFE.N) è stata citata in giudizio dal procuratore generale del Texas Ken Paxton, che giovedì ha accusato il produttore di farmaci di aver dichiarato in modo errato l'efficacia del suo vaccino COVID-19, ampiamente utilizzato.
In una denuncia depositata presso un tribunale della contea di Lubbock, Paxton ha affermato che Pfizer ha dichiarato che il suo vaccino è efficace al 95% perché offre una "riduzione del rischio relativo" per le persone che lo assumono.
Paxton ha detto che l'affermazione si basava su soli due mesi di studi clinici, e che la "riduzione del rischio assoluto" dei destinatari del vaccino mostrava che il vaccino era efficace solo per lo 0,85%.
Ha inoltre affermato che la pandemia è peggiorata anche dopo che le persone hanno iniziato ad assumere il vaccino, sviluppato da Pfizer e dal suo partner tedesco BioNTech (22UAy.DE).
"Pfizer ha intenzionalmente travisato l'efficacia del suo vaccino COVID-19 e ha censurato le persone che minacciavano di diffondere la verità al fine di facilitare una rapida adozione del prodotto e di espandere le sue opportunità commerciali", si legge nella denuncia.
L'azione legale mira a impedire a Pfizer, con sede a New York, di fare presunte affermazioni false e di mettere a tacere "discorsi veritieri" sul suo vaccino, e a ottenere più di 10 milioni di dollari in multe per aver violato una legge del Texas che protegge i consumatori dal marketing ingannevole.
Pfizer ha dichiarato che più di 1,5 miliardi di persone hanno ricevuto il suo vaccino. L'azienda farmaceutica ha dichiarato di aver ottenuto entrate per oltre 74 miliardi di dollari nel 2021 e 2022 in relazione alle vaccinazioni COVID-19.
In una dichiarazione, Pfizer ha affermato che le dichiarazioni sul suo vaccino sono state "accurate e basate sulla scienza" e che ritiene che l'azione legale di Paxton non abbia alcun fondamento.
Pfizer ha inoltre affermato che il suo vaccino ha "dimostrato un profilo di sicurezza favorevole in tutte le fasce d'età e ha contribuito a proteggere da esiti gravi della COVID-19, tra cui l'ospedalizzazione e la morte".
Gli esperti di malattie infettive hanno affermato che la riduzione del rischio relativo è un modo più significativo per giudicare l'efficacia di un vaccino rispetto alla riduzione del rischio assoluto. Il rischio relativo mostra quanto un vaccino protegga i destinatari rispetto al gruppo di controllo di uno studio.
Paxton, repubblicano, ha criticato gli interventi dell'amministrazione Biden per combattere la pandemia.
All'inizio di quest'anno, ha iniziato a indagare se Pfizer, Moderna (MRNA.O) e Johnson & Johnson (JNJ.N) abbiano travisato l'efficacia dei loro vaccini, per esaminare le "basi scientifiche ed etiche" delle decisioni in materia di salute pubblica relative al COVID-19.
"Pfizer non ha detto la verità sui suoi vaccini COVID-19", ha dichiarato Paxton in un comunicato. "Stiamo cercando di ottenere giustizia per i cittadini del Texas, molti dei quali sono stati costretti da obblighi vaccinali dispotici ad assumere un prodotto difettoso venduto con la falsità".
La causa è la seconda intentata da Paxton contro Pfizer nel mese di novembre.
In un caso reso pubblico il 21 novembre, Paxton ha accusato Pfizer e un fornitore di aver manipolato i test di controllo della qualità, con la conseguente distribuzione di farmaci inefficaci per il trattamento del disturbo da deficit di attenzione e iperattività nei bambini.
Lo stato dell'indagine su Moderna e Johnson & Johnson non è stato precisato al momento. L'ufficio di Paxton non ha risposto alle richieste di commento al riguardo.
 

 

giovedì 30 novembre 2023

Ma allora sono un novax? 😀

 

Leggendo questa notizia mi è nata una domanda.
Considerato che, come scrive l’articolo, “oltre la metà (58%) delle persone che hanno scoperto di essere Hiv positive nel 2022 erano in fase avanzata di malattia, cioè con una situazione immunitaria seriamente compromessa o addirittura già in Aids, in cui l'infezione è rimasta misconosciuta per anni“ perché un’infezione rimasta non evidente per anni all’improvviso, nel 2022, si è evidenziata in tutta la sua gravità?
E sì che nei 10 anni precedenti avevamo registrato sempre un calo dell’incidenza dell’Aids!
E a questa domanda è seguita, come ovvia conseguenza, la successiva: non è che, per caso, i vaccini anticovid, con i loro effetti ancora tutti da scoprire (e da studiare) sul sistema immunitario, c’entrano qualcosa?
Ancora non ci sono risposte a queste domande, ma allora ne voglio fare una a tutti voi:
se a me sorgono spontanee, questo vuol dire che io sono un novax e, casomai, anche un complottista? 😀



mercoledì 29 novembre 2023

Profezia.

Anticipazione di quello che accadrà nei prossimi giorni.
Prima che il coronavirus apparisse sulla scena, ogni anno, nel periodo invernale, abbiamo assistito all’assalto dei pronto soccorso con conseguenti barelle nei corridoi e caos al limite della sospensione del servizio.
E ogni anno abbiamo assistito alle denunce di medici e media riguardo le ragioni per le quali questo avveniva: tagli alla sanità con chiusure di molti pronto soccorso, carenze di medici per mancato turnover dovuto all’assenza di concorsi, medici di famiglia e pediatri di base che chiudono durante i weekend, inesistenza della Medicina Territoriale di cui si parla da lustri ma che non è mai stata realizzata e che potrebbe fare da efficace filtro agli accessi in PS che, ricordo, per la stragrande maggioranza sono rappresentati da codici verdi.
Poi è arrivato il Covid, la situazione dei PS è addirittura peggiorata, anche perché al caos sostanziale si è aggiunto quello della “necessità” di tamponare chiunque giungesse, per qualsiasi ragione, al PS anche se, in quel periodo, gli altri reparti ospedalieri hanno “respirato” in quanto i ricoveri sono crollati (oltre 3 milioni in meno nel 2020).
Abbiamo perciò assistito alle promesse dei governanti e dei politici di tutti gli schieramenti che la disastrata sanità italiana, specialmente per le cure di emergenza, sarebbe stata “curata e guarita” con interventi significativi e investimenti importanti.
Qualcuno di voi ha, per caso, rilevato che ciò sia accaduto?
Dunque anche quest’anno, tra un po’, assisteremo di nuovo a quelle scene nei Pronto Soccorso ospedalieri alle quali siamo abituati. Anzi, forse un po’ più cruente considerato che gli anni dei lockdown e delle mascherine hanno indebolito il nostro sistema immunitario e, in più, noi siamo molto più “apprensivi” di una volta riguardo una semplice febbre.
Quale sarà, però, la grande differenza rispetto agli anni pre-covid?
Che questa volta le cause del caos annunciato non saranno quelle che venivano ipotizzate una volta.
I responsabili questa volta saremo noi che non ci siamo vaccinati, non vogliamo indossare le mascherine e vogliamo ancora continuare a mantenere, nonostante il pericolo, “contatti sociali” gratificanti.
Insomma ci hanno fregato proprio per bene!
 

 

 

martedì 28 novembre 2023

La "relazione".

 

Ho un’età che mi permette di rendermi conto di come si è trasformata la società in questi anni.
La “violenza” è stata sdoganata e accettata.
Si è cominciato tanti anni fa con la televisione, vero odierno e aggiornato “oppio dei popoli”. Prima quella verbale e di confronto con i cosiddetti programmi d’intrattenimento e i talk show che occupano la maggior parte della programmazione, poi con le “serie” che dovrebbero raccontare la realtà. Si è poi diffusa nell’ambito politico nello “scontro” tra le forze contrapposte che è diventato sempre più “incivile”. Poi ancora è stata esercitata dalle autorità nei confronti di noi cittadini, e la vicenda Covid ne è l’esempio più lampante. Infine è dilagata e consentita (mi ricordo ancora che augurarsi la morte di un certo capo di stato e degli abitanti dello stesso era ufficialmente autorizzato) in quelli che vengono definiti i social.
Ormai la “violenza” è talmente presente e accettata tra la popolazione che non è neanche più vista come tale o perlomeno percepita.
Le guerre, le stragi di civili e di bambini, l’odio razziale, la discriminazione sessuale non suscitano più sentimenti di protesta collettiva perché ormai diventano soltanto momenti dello scontro tra due fazioni nel quale ogni argomento viene trasformato, senza che che vi sia possibilità alcuna di ragionamento e di confronto.
E’ appunto la “violenza” che ormai si è impossessata delle nostre menti.
E per mantenere sempre vivo questo stato mentale ogni tanto ci si inventa “un’ emergenza”.
Adesso è la volta dei femminicidi e non vale conoscere che non ci sia un aumento dei casi ma anzi piuttosto una diminuizione e che l’Italia non sia certo ai primi posti in Europa rispetto al problema specifico perché comunque si è deciso che “l’emergenza” andava creata.
E allora tutti a denunciare patriarcato e maschilismo, a proporre l’ora di educazione all’affettività gestita preferibilmente da influencer famosi, ad invitare l’intero genere maschile a pentirsi e ad ammettere le proprie responsabilità.
E così la “rabbia”, la “violenza” torna ancora a montare, se mai ce ne fosse bisogno, nella collettività perchè è ormai di essa che la società si nutre.
Tutto questo preambolo per dire che, a mio avviso, il vero problema che se non risolto (ma forse siamo già ben oltre) porterà all’autodistruzione della società, almeno per come io l’ho vissuta, è quello della degradazione della “relazione tra gli esseri umani” che prescinde dall’appartenere a qualsiasi categoria di definizione sessuale.
E’ questa “relazione” che si è profondamente deteriorata nel tempo, alimentata da quella violenza che media, politici, social, governanti, “maestri di pensiero” spargono a mani basse da ormai così tanto tempo.
Non va combattuto (termine che di per sè evoca aggressività) il patriarcato o il maschilismo, non serve a nulla, ma educata e favorita (utilizzando strumenti positivi e emotivamente gratificanti) la “relazione”, quella amorevole, tollerante, generosa, mite, indulgente, comprensiva.
E, soprattutto, fatemi dire, non soltanto quella tra uomo e donna, bensì quella tra tutti gli individui che compongono la società.
Ma so, d’altra parte, che il mio è un invito del tutto utopico!
P.S. Soltanto per informazione la tabella qui sotto:
 

 

lunedì 27 novembre 2023

Questa volta sbraco un po'!

In Italia, si sa, è già tanto se si leggono i titoli degli articoli e un titolo come questo fa proprio paura.
Ci risiamo un’altra volta e stupidi voi che non vi siete vaccinati!
I pochi però che continueranno nell’articolo leggeranno:
“solo il 24% dei casi si riferisce a ricoveri per Covid, cioè con sindromi respiratorie tipiche del virus, mentre il restante 76% dei ricoveri riguarda pazienti con Covid ovvero ricoverati per altre patologie e risultati positivi al tampone”
e
“le terapie intensive, non registrano un aumento e sono stabili con numeri bassi”
e
”l’'età media dei pazienti con infezione da Sars Cov-2 in reparto è 77 anni”
Posso a questo punto, senza sembrare volgare, dire “andate tutti a fare in culo”!!!
 

 

domenica 26 novembre 2023

Vaccinazione? Sì, ma col cavolo quella per il Covid!

E’ un po’ vecchia (8 novembre), ma vale la pena proporla per ribadire il concetto.
Anche perché vedo montare una campagna d’informazione tesa a dimostrare l’aumento dei casi gravi di Covid e dei ricoveri e dunque la necessità della vaccinazione. D’altronde in Italia sono stoccate milioni di dosi di vaccino acquistate negli ultimi tempi (grazie von der Leyen!) alle quali, probabilmente, non si vuole far fare la fine dei 50 milioni di dosi scadute e mandate al macero nei tempi passati..
Immagino dunque che ci sarà un rinforzamento della campagna vaccinale che è già in atto dall’inizio del mese.
Ricordatevi però che i vari politici e personaggi pubblici che hanno immortalato la loro faccia sorridente durante la somministrazione del vaccino col cavolo che si sono fatti inoculare quello per il Covid!
L’antinfluenzale basta e avanza! E’ già troppo quella! E peccato per loro che ci sia qualche giornale che, credo inavvertitamente, ce lo faccia sapere!



 

venerdì 24 novembre 2023

Le polmoniti pediatriche in Cina

Io non so come in italia i media decideranno di cavalcare la notizia delle polmoniti pediatriche in Cina.
Ieri, ad esempio, Repubblica titolava:”Cina, boom di polmoniti tra i bambini. L’Oms chiede informazioni” e, con l’esperienza di ciò che è accaduto in passato, io ho il timore che decidano di utilizzarla per accrescere ansia e paura che, come si sa, aumentano lo share e distolgono l’attenzione dai problemi reali del mondo attuale che sono ben altri.
Per questa ragione vorrei preventivamente rassicurare chi mi legge.
Le polmoniti che stanno facendo salire i ricoveri pediatrici in Cina sono causate da agenti ben conosciuti come micoplasma, RSV, adenovirus e influenza.
Il numero superiore al normale fa il paio con la stessa situazione che noi occidentali abbiamo vissuto l’anno scorso, cioè l’aumento dei casi di infezioni da RSV nei bambini.
E, come ormai tutti ammettono, questo aumento è dovuto al calo dell’immunità che lockdown e mascherine, che in Cina sono state mantenute un anno in più che da noi, hanno provocato specialmente nei bambini.
Così ci informa Reuters (ma era ovvio anche da prima), riportando la risposta della Cina, che stavolta credo assolutamente veritiera, all’invito dell’OMS.
Sperando che stavolta i media si dimostrino un po’ più responsabili, comunque uomo avvisato mezzo salvato.



giovedì 23 novembre 2023

Almeno, là in America, lo denunciano!

Il New York Times è uno dei più importanti e autorevoli quotidiani statunitensi. Come Repubblica e il Corriere in Italia, anche il NYT si è schierato, fin dall’inizio, a favore delle strategie governative, in particolare riguardo la chiusura delle scuole.
Oggi, sulle sue pagine, appare un editoriale, molto duro, dal titolo “Le sorprendenti evidenze sulla perdita di apprendimento sono disponibili”.
In fondo, là in America, se ne sono resi conto e, anche se il NYT non si scusa per essere stato complice di questa catastrofe, almeno oggi la denuncia con forza.
Qui in Italia sembra invece che nessuno se ne accorga, ma il problema è veramente molto grave e se penso che qui in Campania, dove i problemi dell’abbandono scolastico e del disagio giovanile sono più rilevanti che nel resto del paese, le scuole sono rimaste chiuse più che in qualsiasi altro luogo del mondo e nessuno lo ricorda e lo denuncia, mi “innervosisco” come non mai.
 
 
"Nel pieno della pandemia Covid-19, il Congresso ha destinato 190 miliardi di dollari in aiuti alle scuole, stabilendo che il 20% dei fondi doveva essere utilizzato per contrastare i ritardi nell'apprendimento. All'epoca, gli educatori sapevano che l'impatto sull'apprendimento dei bambini sarebbe stato significativo, ma non se ne conosceva ancora la portata.
Le prove sono ora disponibili e sono sorprendenti. La chiusura delle scuole che ha portato 50 milioni di bambini fuori dalle aule all'inizio della pandemia potrebbe rivelarsi l'interruzione più dannosa nella storia dell'istruzione americana. Inoltre, ha fatto arretrare di due decenni i progressi degli studenti in matematica e lettura e ha ampliato il divario di risultati che separa i bambini poveri da quelli ricchi.
Queste perdite di apprendimento rimarranno irrisolte quando i fondi federali si esauriranno nel 2024. Gli economisti prevedono che questa generazione, con un divario educativo così significativo, subirà una diminuzione dei redditi nell'arco della vita e diventerà un freno significativo per l'economia. Ma gli amministratori dell'istruzione e i funzionari eletti che dovrebbero mobilitare il Paese contro questa minaccia non lo fanno.
………………..
Le sfide sono state aggravate da un'epidemia di assenteismo, in quanto gli studenti che si erano abituati a non frequentare la scuola durante la pandemia continuano a farlo anche dopo la ripresa delle lezioni in presenza. Milioni di giovani sono entrati a far parte della schiera degli assenti cronici - quelli che mancano il 10% o più dei giorni dell'anno scolastico - e per i quali l'assenteismo si tradurrà in lacune nell'apprendimento.
Nei primi anni di scuola, questi bambini assenti rischiano maggiormente di non riuscire a padroneggiare le capacità di comprensione che rendono possibile l'istruzione. Più assenze accumulano questi studenti, più si allontanano dal processo di socializzazione attraverso il quale i giovani imparano a vivere e lavorare con gli altri. Più sono in ritardo dal punto di vista scolastico, più è probabile che abbandonino gli studi.
Lo scorso autunno, l'Associated Press ha illustrato il crollo della frequenza scolastica negli Stati Uniti, utilizzando i dati raccolti in collaborazione con il professore di educazione dell'Università di Stanford Thomas Dee. Nell'anno scolastico 2021-22, più di un quarto degli studenti era cronicamente assente, rispetto al 15% prima della pandemia. Ciò significa che altri 6,5 milioni di studenti si sono aggiunti alla schiera degli assenti cronici.
………………………..
Questi giovani sono anche vulnerabili alle difficoltà di salute mentale che sono peggiorate durante la pandemia. Sulla base dei dati raccolti nel 2021, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno riferito quest'anno che oltre il 40% degli studenti delle scuole superiori provava sentimenti persistenti di tristezza e disperazione; il 22% aveva preso seriamente in considerazione il suicidio; il 10% aveva riferito di aver tentato il suicidio.
Fin dall'inizio della pandemia, molti genitori ed educatori hanno lanciato l'allarme sugli effetti del lutto, dell'isolamento e di altre interruzioni sulla salute mentale dei loro figli. Oltre a ricollegare questi giovani alla scuola, gli Stati e le località devono creare un ambiente scolastico più favorevole e fornire i servizi di consulenza di cui questi studenti hanno bisogno per avere successo.
…………………..
La crisi della perdita di apprendimento è più grave di quanto molti funzionari eletti abbiano ancora riconosciuto. Sarà necessario un senso di urgenza collettiva da parte di tutti gli americani per scongiurare gli effetti più devastanti sui bambini della nazione
 

 

mercoledì 22 novembre 2023

L'aggiornamento scientifico per i medici.

Ed ecco che il professor Andreoni, da me già citato nel post di ieri, ritorna tra noi parlandoci d’influenza.
Oltre le considerazioni che comunque ci aspettiamo da uno “scienziato” come lui e cioè la vaccinazione non solo per fragili e anziani ma anche per i bambini e la mascherina nei luoghi affollati e sui trasporti pubblici ne ricorda una che lui dice essere “uno dei comportamenti più virtuosi”, ed ha ragione, ma che stranamente non è stato evidenziato come tale durante l’epidemia quando si è parlato piuttosto di assembramenti, distanza sociale, divieto di abbracci, disinfezione dei pacchi della spesa, ecc.: il lavaggio delle mani.
Mi ricordo di un post che feci nel lontano aprile o maggio 2020 nel quale parlavo del lavaggio delle mani come la più importante misura per evitare e diffondere il contagio ricordando come d’altronde questo era stato da sempre insegnato a noi medici e meravigliandomi del fatto che allora se ne parlasse così poco.
Comunque non è questo ciò che vorrei evidenziare in questo post, bensì il consiglio, che confesso non conoscevo fino ad oggi, per evitare il contagio: l’uso della sciarpa.
“Per mantenere le mucose al caldo”, dice Andreoni
Che dire? Per noi medici “l’aggiornamento scientifico” è fondamentale e, ogni giorno, ne impariamo una nuova!

 


martedì 21 novembre 2023

Tacete, per favore, tacete!

 

Nonostante il dato di realtà del flop delle vaccinazioni di richiamo, alcuni “scienziati” non ci vogliono proprio stare. Ecco Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive, che rilancia sui media che “Siamo ancora intorno ai 25 morti Covid al giorno e la campagna vaccinale purtroppo non decolla…... La mortalità è comunque sempre rilevante. Nel mese di ottobre abbiamo registrato 780 morti, adesso siamo a 160-170 decessi a settimana”

Quindi morti, sempre tanti morti, e voi, imbecilli che non siete altro, continuate a non volervi vaccinare!

A questo punto vorrei fare una domanda al professor Andreoni: considerato che i “decessi Covid” (mi raccomando tampone a tutti quanti, qualsiasi siano i sintomi e le patologie che portano al ricovero) riguardano, tutti o quasi, pazienti 80-90enni, quanti di loro erano vaccinati?

Se la risposta è, come credo, tutti o quasi, si potrebbe finalmente finire questa farsa e considerare che 160 individui 80-90enni che muoiono ogni settimana rappresentano la normalità e che se se facessero loro i tamponi per tutte le altre malattie, chissà a quante risulterebbero positivi.

La vogliamo smettere sì o no? L’avete capito che, per colpa solo vostra, avete perso la credibilità e, purtroppo, l’avete fatta perdere anche alla scienza medica?

E’ veramente arrivato, per voi, il momento di tacere! Almeno cercate di conservare un minimo di dignità!

 


 

lunedì 20 novembre 2023

L'Istituto Pasteur ci poteva pensare prima!

 

L’Istituto Pasteur di Parigi ci informa, in suo comunicato, di un altro effetto “salutare” di lockdown e mascherine: l’aumento preoccupante dei casi, superiori per numero al periodo prepandemico, della meningite batterica.
Due l’ipotesi prese in considerazione.
La prima: il meningocco ha ripreso rapidamente la sua attività in una popolazione indifesa che non era stata a contatto con il batterio per lungo tempo e che, a causa di mascherine e diminuizione dei contatti sociali, ha subito un calo dell’immunità generale ed è diventata di nuovo vulnerabile nei confronti di questo batterio in costante evoluzione, il cui genoma è particolarmente variabile.
La seconda: il calo dei tassi di vaccinazione contro il meningococco, simile, d’altronde, al calo delle vaccinazioni per qualsiasi altra malattia che caratterizza (chissà per quale motivo, eh?) la situazione sanitaria mondiale.
L’Instituto Pasteur lancia dunque il suo allarme perchè: “la meningite batterica è virtualmente fatale al 100% e, anche quando viene trattata correttamente, il tasso di mortalità rimane del 10%”.
Forse, aggiungo io, l’Istituto Pasteur avrebbe dovuto pensarci prima e far pesare la sua autorevolezza scientifica quando ce ne sarebbe stato bisogno allo scopo di impedire decisioni sanitarie antiscientifiche e dannose delle quali, oggi, paghiamo le conseguenze.
 

 

domenica 19 novembre 2023

Ho perso la fiducia in me stesso! 😀

 

Gli Stati Uniti sono un paese dove i tassi di vaccinazione sono i più elevati del mondo intero sia per gli adulti che per i bambini. Questo è principalmente dovuto a campagne vaccinali intense ed “aggressive” che sono in atto già da molti anni.
Ebbene, se consideriamo l’attuale richiamo con il vaccino aggiornato per il Covid, vediamo che anche lì, come d’altronde in tutto il mondo occidentale, esso si è rivelato un flop nonostante i ripetuti inviti, almeno per anziani e fragili, che menzionano la stabile pericolosità del Covid per quelle categorie.
Evidentemente però ben pochi ci credono ancora.
Ma non è questo l’argomento di questo post, quanto piuttosto l’evidenziare che questa “sfiducia” rispetto ai consigli delle istituzioni sanitarie riguardo le vaccinazioni, si è estesa anche anche agli altri vaccini, in particolare quello per l’influenza.
Come potete vedere nella prima tabella (dati del CDC) i vaccinati contro il Covid, come anche quelli per il virus sinciziale, non superano il 15% e quelli per l’influenza raggiungono a malapena il 35%.
Se confrontate i dati per l’influenza degli anni precedenti (seconda tabella), noterete che il calo è considerevole visto che prima si arrivava a picchi anche del 62%.
Bene, male? Lo potremo valutare a fine stagione!
Il dato di fatto di perdita della fiducia in noi medici è però sicuramente accertato e questo io non lo valuto come un fatto positivo, anche se bisogna ammettere che ce lo siamo cercata con tenacia e ostinazione.
Comunque confesso che anche io quest’anno non mi sono vaccinato contro l’influenza dopo che lo facevo da quando avevo raggiunto i 65 anni.
Anche io, perciò, ho perso fiducia in me stesso! 😀😀




giovedì 16 novembre 2023

Aspetto, questa volta, l'intervento dei fact checkers!

 

Ecco l’intervista a Gabriele Bronzetti del Sant' Orsola di Bologna apparsa ieri sul Corriere della Sera.
Il titolo: “Miocarditi e pericarditi da vaccino Covid: cosa è successo davvero”
Chissà se i solerti fact checker questa volta interverranno a censurare questa palese fake news, da considerare tale non solo per le evidenze scientifiche e statistiche indiscutibili dopo 2 anni e mezzo di vaccinazione, ma soprattutto perché sono ormai la stessa Pfizer e Moderna a riportare la possibilità di miocarditi/pericarditi dopo il vaccino talvolta con “esito fatale”.
Certo che è assurdo e sconcertante che quotidiani di rilievo nazionale come il Corriere continuino ancora oggi a sfornare notizie come queste senza un minimo di vergogna. Meno male che, considerate il numero di adesioni alla campagna vaccinale, è chiaro che nessuno, ormai, gli crede più.
Alcuni passi dell’articolo:
 
“non ci sono studi che abbiano dimostrato una relazione causa-effetto incontrovertibile tra vaccinazione e infiammazioni cardiache”
…………….
“di fronte a chi si presentava in Pronto Soccorso con dolore toracico dopo il vaccino, l’inevitabile ecocardiogramma che riscontrasse un minimo liquido pericardico- quello fisiologico- veniva refertato molto spesso come pericardite, in modo a dir poco corrivo: senza segni di infiammazione, senza alterazioni Ecg. Di conseguenza negli ultimi tre anni mi sono trovato, come molti miei colleghi, a confutare decine di diagnosi di pericarditi inesistenti ormai troppo tardi. Nessuno convincerà questi pazienti di non essere stati vittime del vaccino. Ecco perché abbiamo parlato di “finte pericarditi”.
……………..
“è inevitabile che tra le centinaia di migliaia di vaccinati in un breve intervallo di tempo, nei giorni successivi qualcuno si ammali come si ammalerebbe anche senza una puntura nel deltoide. Infatti, non ci sono studi che abbiano dimostrato incontrovertibilmente una relazione causa-effetto tra vaccinazione Covid e infiammazioni cardiache. Quelli con una debole correlazione erano inficiati da vizi metodologici, i cosiddetti bias, gli stessi che indurrebbero a sospettare una prevalenza di pericarditi tra chi mangia la pizza “Bufala” rispetto a chi sceglie la pizza “Margherita”.
……………..
“Il caso delle finte pericarditi serva da monito a tutti. Scambiare lucciole per lanterne non è stata una figura delle più commendevoli, anche se, a discarico dei cardiologi, si può riconoscere l’aver agito nell’ urgenza di un tempo buio.”
 



 

domenica 12 novembre 2023

Noi lo sapevamo già!

 

L’OMS ha aggiornato le sue linee guida per la classificazione dei pazienti affetti da Covid, introducendo una nuova categoria: i pazienti “a rischio moderato”.
Adesso l’unica categoria che rimane ad alto rischio di ospedalizzazione è quella dei pazienti immunocompromessi che d’altronde, aggiungo io, è quella che da sempre va incontro a possibili e frequenti complicanze, non solo per il Covid ma per qualsiasi malattia infettiva conosciuta.
La buona notizia è comunque che adesso le persone precedentemente considerate ad alto rischio, tra cui anziani e/o persone con condizioni croniche, disabilità e comorbidità di malattie croniche” non sono più considerate tali.
Nello specifico “a rischio moderato” adesso sono: “le persone di età superiore ai 65 anni, quelle con condizioni come obesità, diabete e/o condizioni croniche, tra cui broncopneumopatia cronica ostruttiva, malattie renali o epatiche, cancro, le persone con disabilità e quelle con comorbidità di malattie croniche”.
Ovviamente per tutti gli altri, cioè la maggioranza della popolazione, il rischio è praticamente nullo.
Tutto questo noi lo sapevamo già, ma che adesso lo dica anche l’OMS ci fa molto piacere.
Ed è forse perché lo sapevamo già che le campagne vaccinali in tutto il mondo non vadano come i responsabili sanitari avevano previsto?
Strano però che gli unici a non saperlo fossero loro, non è vero?!
 
 

Ai primi sintomi fatevi subito il tampone!

  Attenzione! In questo post uso la provocazione e l’ironia. E’ una precisazione che ho imparato essere necessaria in social come FB. Veniam...