lunedì 15 maggio 2023

Non posso farci niente, io "m'innervosisco" sempre di più!

 

Non sono affatto contento di affermarlo, ma, secondo me, “l’imbroglio” è reso evidente proprio da articoli come questo: “Vaccino Covid, nessun collegamento con i disturbi mestruali. Lo studio”.
 
Nell’articolo si dice: "Uno studio svedese su quasi 3 milioni di donne pubblicato sul BMJ ha affermato che non vi sono prove di un aumento del rischio di cambiamenti mestruali dopo la vaccinazione anti Covid-19.A seguito della vaccinazione anti Covid molte donne hanno riferito alterazioni nel loro ciclo mestruale, intese come numero di giorni di sanguinamento e abbondanza del flusso. Le autosegnalazioni, nonostante siano utili per portare alla luce eventi potenzialmente rilevanti per le donne interessate, potrebbero non essere sufficientemente affidabili per stabilire un'associazione certa.Per affrontare questo problema, i ricercatori svedesi hanno attinto a dati del registro sanitario verificato per valutare i rischi di disturbi mestruali e sanguinamento dopo la vaccinazione Covid-19 in 2.946.448 donne di età compresa tra 12 e 74 anni da dicembre 2020 a febbraio 2022. Le donne coinvolte sono entrate in contatto con l'assistenza sanitaria per visite di assistenza primaria, visite specialistiche ambulatoriali e degenza ospedaliera relativi a disturbi mestruali o sanguinamenti, sia prima sia dopo la menopausa.”

Io allora mi chiedo: ma il dato stesso che su quasi 3 milioni di donne, 30000 si siano rivolte, in un periodo di soli 14 mesi, ai servizi sanitari per problemi mestruali (senza contare quelle, certamente più numerose, che quegli stessi problemi li hanno vissuti senza rivolgersi ai medici) non rappresenta, di per sé stesso, l’evidenza, chiamatela scientifica o come altro volete, che quei problemi esistono, eccome?
E allora che senso ha scrivere e pubblicizzare articoli “scientifici” di questo tipo, considerando anche che gli stessi autori affermano che lo studio “ha diverse limitazioni, tra cui il fatto che il tempo trascorso tra l'insorgenza, l'inizio dei sintomi e la data di contatto con l'assistenza sanitaria potrebbe essere considerevole, rendendo difficile l'interpretazione dell'effetto delle diverse finestre temporali.”?
 
Non so voi, ma a me questo evidente e ormai palesemente vergognoso sforzo “scientifico” di minimizzare gli effetti avversi dei vaccini, mi rende sempre più sospettoso e “nervoso”!
 

 

Sulla vicenda Rovelli-Levi!

Riprendo questo post di Carlo Cuppini che fa una perfetta analisi sul caso di Carlo Rovelli focalizzandosi giustamente sulle lettere di Ricardo Franco Levi. Due lettere, la prima delle quali rappresenta il perfetto compendio di servilismo, ipocrisia e pavidità, e la seconda che, se possibile, è ancora più nauseante della prima.Poi c'è Carlo Rovelli con il quale sono pienamente d'accordo rispetto alle sue parole pronunciate al concerto del 1 maggio e che ringrazio con convinzione, ma che, non dimentichiamoci, è anche questo:


 
Lo scrivo perchè credo sia opportuno valutare le persone in modo globale e, soprattutto se sono scienziati, rispetto ai messaggi che decidono di lanciare alla popolazione. Dunque, per il mio modesto parere, Rovelli, anche se lo ritengo molto probabilmente persona onesta rispetto alle sue convinzioni, non potrà mai rappresentare per me l'eroe che sfida il potere incurante delle conseguenze.
E' uno scienziato e dunque dovrebbe conoscere, aldilà delle specifiche competenze, cos'è il metodo scientifico e, soprattutto, quali sono le regole della sperimentazione scientifica.
 
Il post:
 
“Sono sensibile”, ovvero: la pezza peggiore del buco (e un mare di perbenismo ipocrita intorno)
La vicenda della partecipazione di Carlo Rovelli alla Buchmesse 2024 assume contorni sempre più incredibili, inquietanti e allo stesso tempo rivelatori. Il commissario per la partecipazione alla Fiera di Francoforte, Ricardo Franco Levi, travolto dalle critiche torna sui suoi passi e "annulla l’annullamento" dell’invito rivolto al noto fisico. Se la motivazione fosse stata "Ho fatto un grave errore, ripristino l'invito a Carlo Rovelli e mi dimetto" si sarebbe risolto tutto dignitosamente, sarebbe stato tutto nell'ordine delle cose.
Invece... leggiamo un passaggio della motivazione con cui ha ripristinato l’invito: “Sono sensibile e accolgo con soddisfazione le dichiarazioni di esponenti del governo che confermano la volontà di garantire un’aperta partecipazione alla Fiera di Francoforte, nel rispetto del principio e della difesa del pluralismo del pensiero e delle idee (…) rinnovo l’invito al professor Carlo Rovelli a partecipare alla cerimonia di inaugurazione di Francoforte 2024.”
Si stenta a crederci; ma se l’italiano ha ancora un senso qui Levi sta dicendo che ha rinnovato l’invito a Rovelli dopo avere verificato che il governo non ha interesse ad abolire il pluralismo.
Nella stessa nota Levi si compiace del fatto che, a fronte di numerose e durissime critiche (e richieste di dimissioni) l’AIE, Associazione Italiana Editori, ha espresso "comprensione" per "le ragioni di prudenza istituzionale che mi avevano portato alle scelte espresse come commissario.”
È del tutto casuale che l’AIE sia presieduta dallo stesso Levi. Che, insomma, ha buon gioco a darsi ragione da solo – solo, nel suo doppio ruolo, contro tutti. E Feltrinelli, membro importante dell'AIE, si sfila dalla dichiarazione dell'Associazione condannando l'accaduto.
Completamente opposta la posizione dell’ADEI, Associazione degli Editori Indipendenti (dove la parola “indipendenti” risulta quanto mai cruciale) che condanna senza mezze misure la scellerata iniziativa: “Non possiamo accettare che una figura della rilevanza intellettuale di Carlo Rovelli subisca forme di censura preventiva e venga bandita da una manifestazione internazionale.”
Il tentativo di Levi di compiacere il governo è talmente goffo, non richiesto ed esagerato da creare imbarazzo e fastidio allo stesso governo.
E PD, M5S, SI e Art.1 hanno un bel gridare alla censura governativa e al regime. Più gridano più sprofondano nelle sabbie mobili del ridicolo: perché Levi - fatevene una ragione - è un uomo del PD, ex deputato, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Prodi premier, già portavoce del governo ombra di Veltroni, divenuto l'anno scorso Commissario per la partecipazione dell'Italia alla Buchmesse con Decreto del Presidente della Repubblica durante il governo Draghi, dopo che Franceschini aveva stabilito che una simile figura deve esistere.
In questa vicenda, come in altre, Fratoianni e gli esponenti di Art.1 sono i più ridicoli in assoluto: dopo avere benedetto il green pass per lavorare, nonostante il parere contrario dell’Associazione Nazionale Medici Aziendali (ma cosa vuoi che ne sappiano i medici aziendali, di sicurezza sul lavoro!), adesso incolpano il governo Meloni di dare vita a un regime liberticida per via delle solerti iniziative… di un uomo del PD, che il governo attuale si è trovato tra i piedi e del quale, con ogni probabilità, fino a ieri ignorava perfino l’esistenza.
No, mi dispiace, ma la vicenda Rovelli-Levi non parla di un colpo di mano liberticida del governo Meloni: parla di rappresentanti delle istituzioni che, pur di compiacere il governo-quale-che-sia, venderebbero la propria madre; e parla di un antifascismo a corrente alternata di molte persone, protagonisti della politica e gente comune, che si attiva solo e soltanto se nell’aria si sente odore di olio di ricino, e in nessun altro caso.
(Ah, a scanso di equivoci: sono sempre una persona di sinistra. Solo che mi guardo intorno e a sinistra... non saprei nemmeno dire che cosa vedo. Però stamattina, a margine di una presentazione, mi ha fatto piacere ascoltare queste parole da una donna presente: "Volevo dirti grazie per avere detto tutte le cose che hai detto negli ultimi tre anni... da sinistra. Noi ci siamo sentiti terribilmente soli, ci sembrava di vivere in un sogno.")

sabato 13 maggio 2023

LA SCIENZA!!!

 

Non avevo ancora letto questo tweet di Jay Bhattacharya che ricordo, per chi non lo conoscesse, è uno dei tre della Great Barrington Declaration della quale, purtroppo, si è persa memoria, ma che indicava, a mio avviso, fin dall'inizio, la strategia migliore e più "scientifica" per affrontare l'epidemia.
In due brevi frasi ci fa capire quale è stato il cambiamento epocale al quale abbiamo assistito in questi ultimi tre anni e che, purtroppo, caratterizzerà anche il nostro futuro:
 
"Nᴇʟʟᴀ sᴄɪᴇɴᴢᴀ, sᴇ ǫᴜᴀʟᴄᴜɴᴏ sᴄʀɪᴠᴇ ǫᴜᴀʟᴄᴏsᴀ ᴄʜᴇ ʀɪᴛᴇɴᴇᴛᴇ sʙᴀɢʟɪᴀᴛᴏ, ᴠᴏɪ sᴄʀɪᴠᴇᴛᴇ ᴘᴇʀ ᴄᴏʀʀᴇɢɢᴇʀᴇ ʟ'ᴇʀʀᴏʀᴇ ᴄᴏɴ ᴅᴀᴛɪ ᴇ ʀᴀɢɪᴏɴᴀᴍᴇɴᴛɪ ʟᴏɢɪᴄɪ.
Iɴ Tʜᴇ Sᴄɪᴇɴᴄᴇ(ᴛᴍ), sᴇ ǫᴜᴀʟᴄᴜɴᴏ sᴄʀɪᴠᴇ ǫᴜᴀʟᴄᴏsᴀ ᴄʜᴇ ʀɪᴛᴇɴᴇᴛᴇ sʙᴀɢʟɪᴀᴛᴏ, ɢʀɪᴅᴀᴛᴇ "ᴅɪsɪɴғᴏʀᴍᴀᴢɪᴏɴᴇ", sᴘᴜᴛᴀᴛᴇ ᴀᴅ ʜᴏᴍɪɴᴇᴍ ᴇ ᴅɪғғᴀᴍᴀᴛᴇ ʟᴀ sᴜᴀ ᴘᴇʀsᴏɴᴀ."
 

 

venerdì 12 maggio 2023

E se le nuvole c'entrassero qualcosa?!

 

Sul cambiamento climatico, come d’altronde è stato per il Covid, esiste una narrativa dominante ed esistono pareri dissonanti, o almeno critici, che vengono tacciati come “antiscientifici” e, come tali, non vengono portati all’attenzione del grande pubblico. Qui Maurizio Rainisio ci informa di quello del premio Nobel per la fisica 2022 John Clauser riguardo il ruolo delle nuvole piuttosto che dell’anidride carbonica nel determinare il clima terrestre.
Estrapolo una frase di Clauser:
«𝐿𝑎 𝑛𝑎𝑟𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑢𝑙 𝑐𝑎𝑚𝑏𝑖𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑐𝑙𝑖𝑚𝑎𝑡𝑖𝑐𝑜 𝑟𝑖𝑓𝑙𝑒𝑡𝑡𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑐𝑜𝑙𝑜𝑠𝑎 𝑐𝑜𝑟𝑟𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑐𝑖𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑚𝑖𝑛𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎 𝑙'𝑒𝑐𝑜𝑛𝑜𝑚𝑖𝑎 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑖𝑙 𝑏𝑒𝑛𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑚𝑖𝑙𝑖𝑎𝑟𝑑𝑖 𝑑𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒. 𝐿𝑎 𝑠𝑐𝑖𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑙𝑖𝑚𝑎 𝑓𝑢𝑜𝑟𝑣𝑖𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑠𝑖 𝑒̀ 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑡𝑎 𝑖𝑛 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑠𝑒𝑢𝑑𝑜𝑠𝑐𝑖𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑙𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑑𝑖 𝑚𝑎𝑠𝑠𝑎. 𝐴 𝑠𝑢𝑎 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑎, 𝑙𝑎 𝑝𝑠𝑒𝑢𝑑𝑜𝑠𝑐𝑖𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒̀ 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑢𝑛 𝑐𝑎𝑝𝑟𝑜 𝑒𝑠𝑝𝑖𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑢𝑛'𝑎𝑚𝑝𝑖𝑎 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑒𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑖 𝑚𝑎𝑙𝑖 𝑛𝑜𝑛 𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑙𝑎𝑡𝑖. 𝐸̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑚𝑜𝑠𝑠𝑎 𝑒𝑑 𝑒𝑠𝑡𝑒𝑠𝑎 𝑑𝑎 𝑎𝑔𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑚𝑎𝑟𝑘𝑒𝑡𝑖𝑛𝑔 𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑑𝑎𝑙𝑒, 𝑝𝑜𝑙𝑖𝑡𝑖𝑐𝑖, 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑙𝑖𝑠𝑡𝑖, 𝑎𝑔𝑒𝑛𝑧𝑖𝑒 𝑔𝑜𝑣𝑒𝑟𝑛𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑒 𝑎𝑚𝑏𝑖𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑖𝑠𝑡𝑖 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑒𝑡𝑡𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑓𝑢𝑜𝑟𝑣𝑖𝑎𝑡𝑖. 𝐴 𝑚𝑖𝑜 𝑝𝑎𝑟𝑒𝑟𝑒, 𝑛𝑜𝑛 𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑣𝑒𝑟𝑎 𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑎 𝑐𝑟𝑖𝑠𝑖 𝑐𝑙𝑖𝑚𝑎𝑡𝑖𝑐𝑎. 𝐸𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒, 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑐𝑒, 𝑢𝑛 𝑝𝑟𝑜𝑏𝑙𝑒𝑚𝑎 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑔𝑎𝑟𝑎𝑛𝑡𝑖𝑟𝑒 𝑢𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑛𝑑𝑎𝑟𝑑 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑑𝑒𝑐𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑟𝑖𝑠𝑖 𝑒𝑛𝑒𝑟𝑔𝑒𝑡𝑖𝑐𝑎.»
Non ho le competenze per valutare affermazioni di questo tipo, so solo che quando la narrazione mediatica diventa dogmatica e integralista e, soprattutto, sottende evidenti interessi economici legati allo sviluppo di strategie industriali “innovative”, qualche dubbio ce lo dobbiamo sempre porre!
 
Il post di Rainisio:
Il premio Nobel per la fisica 2022 John Clauser ha sviluppato un modello climatico che aggiunge un nuovo processo dominante significativo ai modelli esistenti. Il processo riguarda la luce visibile riflessa dalle nubi cumuliformi che coprono, in media, metà della Terra. I modelli esistenti sottovalutano notevolmente questo feedback delle nuvole, che fornisce un controllo termostatico molto potente e dominante della temperatura terrestre.
Come si vede nella luce visibile del Sole dallo spazio, le nuvole bianche e luminose coprono in modo variabile da un terzo a due terzi della superficie terrestre. Queste nuvole, a loro volta, riflettono nello spazio circa il 90% della luce solare incidente su di esse. La luce solare che raggiunge la superficie terrestre nell'area priva di nubi, coperta per due terzi dagli oceani, viene assorbita e fa evaporare l'acqua marina, producendo a sua volta nubi cumuliformi. La produzione di nubi è sempre più abbondante quando la frazione di copertura nuvolosa è troppo piccola e la temperatura è troppo alta e viceversa quando la frazione è troppo grande. La variabilità della frazione di copertura nuvolosa, controllata dal feedback, costituisce un potente termostato che stabilizza l'apporto di calore della superficie terrestre e la sua temperatura. Le variazioni del tasso di trasferimento di calore radiativo (noto come forzante radiativo) associate alle variazioni dell'anidride carbonica atmosferica sono quasi due ordini di grandezza inferiori all'effettiva stabilizzazione dell'input di potenza fornita dal termostato basato sulle nuvole. Il ruolo dell'anidride carbonica può quindi essere considerato trascurabile in confronto. Va notato che i rapporti del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico e dell'Accademia nazionale delle scienze ammettono ripetutamente che gli effetti delle nuvole rappresentano effettivamente la maggiore incertezza nelle loro previsioni climatiche. Ma queste organizzazioni hanno fatto pochi progressi nell'affrontare queste carenze.
«La narrazione popolare sul cambiamento climatico riflette una pericolosa corruzione della scienza che minaccia l'economia mondiale e il benessere di miliardi di persone. La scienza del clima fuorviante si è trasformata in una pseudoscienza giornalistica di massa. A sua volta, la pseudoscienza è diventata un capro espiatorio per un'ampia varietà di altri mali non correlati. È stata promossa ed estesa da agenti di marketing aziendale, politici, giornalisti, agenzie governative e ambientalisti altrettanto fuorviati. A mio parere, non esiste una vera e propria crisi climatica. Esiste, invece, un problema molto reale nel garantire uno standard di vita decente alla grande popolazione mondiale e una crisi energetica.»
«The popular narrative about climate change reflects a dangerous corruption of science that threatens the world’s economy and the well-being of billions of people. Misguided climate science has metastasized into massive shock-journalistic pseudoscience. In turn, the pseudoscience has become a scapegoat for a wide variety of other unrelated ills. It has been promoted and extended by similarly misguided business marketing agents, politicians, journalists, government agencies, and environmentalists. In my opinion, there is no real climate crisis. There is, however, a very real problem with providing a decent standard of living to the world’s large population and an associated energy crisis. The latter is being unnecessarily exacerbated by what, in my opinion, is incorrect climate science.»

 

giovedì 11 maggio 2023

Passeggiando verso la Certosa di San Martino.

 


Finalmente dopo tanta pioggia, un po’ di sole. La possibilità e il piacere di fare una passeggiata al Vomero, verso San Martino.
Incontro delle scolaresche (prime medie all’occhio di un pediatra) che con i loro professori sono diretti proprio lì. Una settantina di bambini, in fila ordinata, che camminano in silenzio, senza parlarsi.
Non uno, dico uno, che non abbia un cellulare in mano e un 70-80% lo sta anche usando.
So che gli anziani, quale io sono, da sempre sono critici verso le nuove generazioni, così erano i miei nonni e i miei genitori. Io cerco di non essere così. Credo che il mondo debba stare al passo con le nuove tecnologie che necessariamente cambiano gli stili di vita. E’ possibile che i miei nipoti vivano più felicemente di quello che ho vissuto io e non sono arrabbiato con loro anche se i loro comportamenti non corrispondono a quelli che vorrei avessero, rispetto al mio concetto di vita felice.
Dico solo che, comunque vada, avranno sicuramente meno emozioni da ricordare, rammentando le uscite scolastiche che io facevo nel secolo ormai passato caratterizzate da casino, urla, irrequietezza che facevano dannare i nostri professori e che rimangono vive nei miei ricordi.

Per il "long covid" ci vuole lo psicologo!

 

Finalmente!
Anche sulle riviste scientifiche cominciano ad apparire articoli che ammettono che per il long Covid, almeno nella stragrande maggioranza di "malati", non c'è tanto bisogno di cure quanto piuttosto di un buon psicologo:
 
"Secondo uno studio pubblicato su Clinical Infectious Diseases, la terapia cognitivo-comportamentale offre benefici nei pazienti con sindrome da stanchezza grave post-COVID-19, e gli effetti del trattamento si mantengono fino a sei mesi di follow-up.

«Dopo la terapia comportamentale, i pazienti non solo mostrano meno sintomi, ma anche un miglior funzionamento fisico e sociale»spiega Hans Knoop, della University of Amsterdam (Paesi Bassi), autore senior dello studio. La sindrome da stanchezza grave a seguito di COVID-19 è prevalente e debilitante, e i ricercatori hanno valutato l'efficacia della terapia cognitivo comportamentale (CBT) per migliorare la situazione di chi soffre di tale patologia.
Per questo hanno studiato pazienti che soffrivano di stanchezza in un periodo da tre a 12 mesi dopo il COVID-19, e li hanno randomizzati a ricevere CBT o cure abituali.

…………….

Ebbene, i pazienti che avevano ricevuto CBT erano significativamente meno affaticati durante le valutazioni di follow-up rispetto ai pazienti che erano stati gestiti con le cure abituali

 

Come diceva Kant: "Pazienta per un poco: i calunniatori non vivono a lungo. La verità è figlia del tempo: presto la vedrai apparire per vendicare i tuoi torti.”

http://www.doctor33.it/clinica/stanchezza-postcovid-la-terapia-cognitivocomportamentale-puo-essere-daiuto/ 

 



martedì 9 maggio 2023

L'arroganza del potere.

 

Interessante questo articolo del Guardian dal titolo "Ai residenti della torre di edilizia pubblica di Melbourne è stato offerto un risarcimento di 5 milioni di dollari per il lockdown Covid".
A parte la descrizione della notizia è da notare, a mio avviso, la diversità di atteggiamento tra i danneggiati (gli inquilini) e i colpevoli (il governo). Dai primi l'affermazione che avrebbero preferito delle scuse piuttosto che i soldi, dal premier dello stato di Vittoria la presunzione e la sfrontatezza con la quale ha rifiutato di farle, pur se questo avrebbe potuto evitare la class action, utilizzando la solita frase, alla quale anche noi siamo abituati: "Abbiamo preso decisioni molto difficili e quelle decisioni hanno salvato delle vite. Non c'è dubbio su questo".
Che differenza di valori morali tra le due parti! Quale arroganza continua a caratterizzare tutti coloro che hanno deciso le nostre sorti durante l'epidemia!
 
Questo l'articolo:
 
Ai residenti delle torri di edilizia pubblica di Melbourne è stato offerto un risarcimento di 5 milioni di dollari per il blocco del Covid. Il governo vittoriano ha risolto una class action dei residenti che sostengono di essere stati ingiustamente trattenuti durante la pandemia Ai residenti delle torri di edilizia pubblica di Melbourne è stato offerto un risarcimento di 5 milioni di dollari per il lockdown del Covid. Il governo vittoriano ha risolto una class action di residenti che sostengono di essere stati ingiustamente segregati durante la pandemia. 
Migliaia di residenti costretti a un'improvvisa chiusura di Covid-19 nelle torri di edilizia pubblica di Melbourne nel 2020 raccoglieranno collettivamente 5 milioni di dollari di risarcimento. 
Il governo vittoriano ha risolto una class action per le misure adottate per fermare un'epidemia del virus in nove torri al culmine della seconda ondata. 
Circa 3.000 residenti vivevano nelle torri di Flemington e North Melbourne al momento del blocco, che ha portato la polizia a circondare gli edifici e a creare recinzioni temporanee. 
I querelanti sostengono che le persone sono state ingiustamente trattenute fino a 14 giorni e minacciate di danni fisici se avessero cercato di lasciare le torri, anche se lo Stato di Victoria ha negato queste affermazioni. 
La notizia dell'accordo è stata pubblicata sul sito web del Dipartimento della Salute la scorsa settimana, ma deve ancora essere approvata dalla Corte suprema. 
Barry Berih, residente della torre di Alfred Street e leader della comunità, ha detto che i residenti avrebbero valutato l'offerta, ma che avrebbero voluto delle scuse piuttosto che un accordo finanziario. 
"Mi sento molto disgustato da questa offerta, ma dobbiamo lavorare insieme come comunità per andare avanti", ha dichiarato Berih alla radio ABC. 
In base all'accordo, gli adulti coinvolti che scelgono di aderire al programma riceveranno quote uguali, mentre i bambini ne riceveranno la metà. 
Le spese legali non saranno prelevate dal fondo di 5 milioni di dollari per i residenti, ma saranno pagate dallo Stato. 
Il governo si è ripetutamente rifiutato di scusarsi con i residenti, nonostante l'organo di controllo dei reclami dello Stato abbia raccomandato di scusarsi per il danno e l'angoscia causati dall'improvvisa chiusura. In una revisione del 2020, il difensore civico vittoriano, Deborah Glass, ha rilevato che il governo statale ha violato i diritti umani dei residenti chiudendo le torri senza preavviso e che la decisione non è stata presa in base a consigli sanitari. 
Gli alti funzionari della sanità avevano approvato il blocco in una riunione mattutina del 4 luglio 2020, prevedendo che sarebbero passate altre 36 ore prima che entrasse in vigore. 
Ma Andrews ha poi annunciato che sarebbe iniziato immediatamente in una conferenza stampa alle 16:00, con molti residenti ignari dell'ordine fino all'arrivo della polizia. 
Il premier ha rifiutato di valutare se l'offerta multimilionaria avrebbe potuto essere evitata se lui o il suo governo si fossero scusati, affermando che l'accordo non è stato finalizzato. 
"Tuttavia, vi rimando ai miei commenti precedenti che ho fatto in numerose occasioni, ben prima che la questione finisse in tribunale", ha detto Andrews martedì. 
"Abbiamo preso decisioni molto difficili e quelle decisioni hanno salvato delle vite. Non c'è dubbio su questo". 

 

lunedì 8 maggio 2023

La Catastrofe: motore del mondo!

 

Non c’è dubbio!
La nostra società è ormai improntata al concetto di “catastrofe”.
Appare un nuovo virus che, come sempre è accaduto, produce, prima che fisiologicamente muti e prima che compaiano gli anticorpi specifici nella popolazione, danni nella fascia di età più anziana (che, per inciso, potrebbero essere stati inferiori, soltanto se si fosse deciso di continuare a curarla come sempre si era fatto)?
E’ la catastrofe!
E allora lockdown, chiusura delle scuole, green pass, vaccinazione anche per i lattanti, terrore per i contatti sociali, nipoti che uccidono i loro nonni e via così.
Sperimentiamo cambiamenti climatici che nessuno di noi può certamente negare, ma che probabilmente sono legati anche al normale avvicendamento delle ere terrestri?
E’ la catastrofe!
E allora bisogna mandare al macero tutte le auto, vietare le cucine e le caldaie a gas, mangiare i grilli al posto delle bistecche, sentirsi dei criminali se accendiamo un fuoco nel camino.
Anche se poi si costruiscono stadi nel deserto che hanno bisogno di megacondizionatori per poter essere utilizzati.
Chissà perché poi, quando ci troviamo di fronte ad una vera “catastrofe” alimentata dai nostri atteggiamenti, e cioè a una guerra che ha già prodotto centinaia di migliaia di morti, che rischia di estendersi al mondo intero, a nessuno sembra importare più di tanto. Anzi, mi correggo, ho il sospetto che, a chi organizza i meeting sulla “ricostruzione dell’Ucraina” a guerra ancora in corso, ciò che sta accadendo sia considerato piuttosto una grande “opportunità”.
Ho letto che l’UE ha esortato gli stati membri a utilizzare il PNNR per la produzione di munizioni.
Se ci pensate bene le “munizioni” sono il bene di consumo che rappresenta il non plus ultra in una società come la nostra. A differenza di auto, lavatrici, frigoriferi, non c’è bisogno di aspettare che si deteriorino prima che ci sia la necessità di sostituirle. In questo caso infatti la produzione coincide con l’utilizzo e quindi nessuna sosta o crisi per una merce come questa.
Per quanto mi riguarda io penso che tutto quello che sta succedendo sia frutto di una raffinata e ben orchestrata strategia di un gruppo di controllo, non so quanto vasto, ma penso anche a quanto siamo fessi noi a supportare con entusiasmo e convinzione questo imbroglio.

 

E' vero! Non sempre mantengo ciò che prometto!

 Perdonatemi se infrango una promessa che avevo fatto, quella cioè di non parlare più di mascherine. Ma non posso non riferire delle linee guida emanate da FIMMG e FIMP (le federazioni dei medici e dei pediatri di base) in relazione all'uso nei loro studi. Il documento lo potete scaricare da questo link, ma, in fondo, basta la lettura di questa frase per comprendere ed essere preparati al futuro che ci aspetta, d'altronde ampiamente previsto:

"Per i Medici di Medicina Generale (MMG) ed i Pediatri di Libera Scelta (PLS) rimane fortemente consigliato l’utilizzo dei dispositivi di protezione respiratoria durante tutte le attività di studio, domiciliari e/o residenziali, la cui tipologia andrà individuata in base alla valutazione del contesto epidemiologico ed organizzativo. La necessità di aggiungere ulteriori presidi di protezione (guanti, schermo facciale, camici monouso, tute integrali, copricapo, soprascarpe) andrà considerata in relazione all’intensità assistenziale di cura ed alla tipologia di paziente7 (esecuzione di tamponi, vaccinazioni, visita di un sintomatico, procedure di diagnostica di primo livello, POCT).
Analoga valutazione andrà condotta per il personale di studio."

 

 E con questo, giuro, non ne parlo più! ..... o forse ancora qualche altra volta!😀😀😀

 



 

sabato 6 maggio 2023

Nessun respiro di sollievo, io credo!

 


Osservo che molti salutano con piacere la fine dell’emergenza Covid dichiarata dall’OMS. Non vorrei spegnere il loro entusiasmo, ma a me pare che, purtroppo, la realtà non sia così rosea come appare. Ieri ho postato l’aggiornamento OMS (3 maggio) del Piano Strategico globale di preparazione e risposta (SPRP) dove si indicano le strategie Covid per i prossimi 3 anni e non mi pare che ci dobbiamo rallegrare per ciò che ci aspetta, anzi.
Oggi posto l’articolo apparso su Associated Press che ci permette di capire bene che cosa significhi veramente “fine dell’emergenza” per i media e, soprattutto, per chi dovrà poi gestire le politiche sanitarie mondiali e nazionali.
Perdonatemi, ma io, sinceramente, non riesco proprio a tirare alcun “respiro di sollievo”!
 
                                                          ______________________
 

Il Direttore generale dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha dichiarato che la pandemia ha avuto "una tendenza alla diminuzione per più di un anno, con l'aumento dell'immunità della popolazione grazie alle vaccinazioni e alle infezioni". Ciò ha permesso alla maggior parte dei Paesi di "tornare alla vita come la conoscevamo prima della COVID-19", il che significa che la parte peggiore della pandemia è finita.

Tedros ha dichiarato che nell'ultimo anno l'OMS e gli esperti del suo comitato di emergenza hanno analizzato i dati relativi alla COVID-19 per decidere quando sarebbe stato il momento di abbassare il livello di allarme. Giovedì, gli esperti hanno raccomandato a Tedros che la COVID-19 non si qualifica più come emergenza globale e il capo dell'OMS ha detto di aver accettato il consiglio.


QUALI SONO GLI EFFETTI PRATICI?

Per la gente comune, nulla. La classificazione di una minaccia sanitaria come emergenza globale ha lo scopo di avvertire le autorità politiche che esiste un evento "straordinario" che potrebbe costituire una minaccia per la salute di altri Paesi e richiede una risposta coordinata per contenerlo. Le dichiarazioni di emergenza dell'OMS sono in genere utilizzate come un SOS internazionale per i Paesi che hanno bisogno di aiuto. Possono anche spingere i Paesi a introdurre misure speciali per combattere le malattie o a stanziare fondi supplementari.

Molti Paesi, tra cui Gran Bretagna, Francia, Germania e Stati Uniti, hanno da tempo abbandonato molte delle restrizioni imposte dall'epoca delle pandemie. Gli Stati Uniti termineranno l'emergenza sanitaria giovedì prossimo, cosa che la dottoressa Rochelle Walensky ha citato venerdì nell'annunciare la sua decisione di lasciare la guida dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie il mese prossimo.


IL COVID-19 È ANCORA UNA PANDEMIA?

Sì. Sebbene il capo dell'OMS Tedros abbia dichiarato che l'emergenza coronavirus è finita, ha avvertito che il virus è qui per restare e che migliaia di persone continuano a morire ogni settimana. "Rimane il rischio che emergano nuove varianti che causino un nuovo aumento dei casi e dei decessi", ha dichiarato Tedros. "Questa notizia significa che è giunto il momento per i Paesi di passare dalla modalità di emergenza alla gestione del COVID-19 insieme ad altre malattie infettive".

Ad aprile sono stati segnalati quasi 3 milioni di casi e più di 17.000 decessi, con picchi nel Sud-Est asiatico e in Medio Oriente, ha osservato l'agenzia delle Nazioni Unite.


QUANDO FINIRÀ LA PANDEMIA DI COVID-19?

Non è chiaro. Il dottor Michael Ryan, responsabile delle emergenze dell'OMS, ha dichiarato che il coronavirus è ancora una minaccia per la salute pubblica e che la sua continua evoluzione potrebbe causare problemi futuri. "Ci sono voluti decenni... perché il virus pandemico del 1918 scomparisse", ha detto, riferendosi all'influenza spagnola che si pensa abbia ucciso almeno 40 milioni di persone.

"Le pandemie finiscono veramente solo quando inizia la pandemia successiva", ha detto. Ryan ha affermato che, sebbene il COVID-19 continuerà a diffondersi tra le persone per molto tempo, lo sta facendo a un livello di minaccia molto più basso che non richiede le misure straordinarie adottate per cercare di frenare la diffusione del virus.


QUALI ALTRE EMERGENZE SONO STATE DICHIARATE?

L'OMS ha già dichiarato emergenze globali per i focolai di influenza suina, Zika, Ebola, poliomielite e vaiolo, precedentemente chiamato vaiolo delle scimmie. Quella della polio è stata dichiarata quasi nove anni fa. Il suo stato di emergenza persiste anche se i funzionari lavorano per eradicare la malattia da un numero sempre minore di Paesi.

Lo scorso luglio, il capo dell'OMS Tedros ha dichiarato l'esplosiva diffusione del vaiolo in decine di Paesi come un'emergenza globale, scavalcando il comitato di emergenza che aveva convocato per valutare la situazione. La malattia ha raggiunto il suo picco in Europa e Nord America poco dopo, ma tecnicamente rimane un'emergenza globale.


È ANCORA NECESSARIO PRENDERE PRECAUZIONI PER IL COVID-19?

Sì. I funzionari della sanità dicono che il virus non sta scomparendo e consigliano alle persone di vaccinarsi, anche con dosi di richiamo se ne hanno i requisiti. Sebbene molte delle misure viste all'apice della pandemia - tra cui le mascherine e il distanziamento sociale - non siano richieste se non in determinati ambienti, come ospedali o case di cura, i funzionari dicono che le persone con altri problemi di salute o con un sistema immunitario compromesso potrebbero voler continuare a prendere alcune di queste precauzioni.

A differenza dei primi anni della COVID-19, gli alti livelli di immunizzazione, sia per la vaccinazione che per la precedente infezione, hanno contribuito a ridurre drasticamente la diffusione della malattia.

Simon Clarke, professore associato di microbiologia presso l'Università britannica di Reading, ha messo in guardia contro l'abbandono di tutte le protezioni contro la COVID-19. "Il messaggio alla popolazione dovrebbe continuare a essere quello di continuare a prendere le precauzioni.

"Il messaggio alla popolazione dovrebbe essere quello di fare attenzione e di pensare agli altri. Se siete ammalati di un'infezione respiratoria, come una brutta tosse, non mettete a rischio gli altri, soprattutto quelli più vulnerabili", ha detto. "Se trasmettete un'infezione da COVID, nessuno vi ringrazierà. Se siete in forma e giovani, la COVID può comunque essere fastidiosa, mentre se siete anziani e fragili può uccidervi".

venerdì 5 maggio 2023

Ultime notizie da WHO.

Per chi riteneva che fosse ormai giunta l’ora di poter uscire dall’emergenza decretata più di tre anni fa e che fosse possibile ritornare ad una situazione normale nella quale una malattia ormai da tempo simile all’influenza potesse essere gestita e “curata” come sempre è stato per tutte le patologie prima dell’anno di grazia 2020, ecco l’aggiornamento del Piano strategico globale di preparazione e risposta (Sprp) pubblicato l’altroieri da WHO.
Abbandoniamo dunque qualsiasi speranza che i responsabili sanitari mondiali e nazionali possano decidere, adesso o in futuro, di uscire “dall’emergenza” che, evidentemente, è funzionale rispetto ad ambiti sia politici che finanziari. Formalmente decretano la fine dell'emergenza, ma sono solo chiacchiere, perchè poi le direttive vanno in tutt'altra direzione.
Concentriamoci perciò sui noi stessi e sulle modalità migliori (mentali e fattuali) con le quali affrontare il periodo buio che ci aspetta.
Traduco 2 paragrafi del Sprp, quello titolato “Panoramica e obiettivi” e quello “Protezione della comunità”.
Non vi “intossicate” troppo, abbiamo comunque le risorse individuali per poter sopravvivere a qualsiasi idiozia!

𝑃𝑎𝑛𝑜𝑟𝑎𝑚𝑖𝑐𝑎 𝑒 𝑜𝑏𝑖𝑒𝑡𝑡𝑖𝑣𝑖
𝐷𝑎 𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑡𝑟𝑒 𝑎𝑛𝑛𝑖, 𝑑𝑎 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑙𝑎 𝑆𝐴𝑅𝑆-𝐶𝑜𝑉-2 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑠𝑒𝑔𝑛𝑎𝑙𝑎𝑡𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑎, 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 ℎ𝑎 𝑠𝑝𝑒𝑟𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑔𝑙𝑖 𝑒𝑓𝑓𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑣𝑎𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝐶𝑂𝑉𝐼𝐷-19 𝑒 ℎ𝑎 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑢𝑟𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑝𝑝𝑙𝑖𝑐𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑜𝑙𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑠𝑎𝑙𝑣𝑎𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖𝑛𝑢𝑖𝑛𝑜 𝑎 𝑟𝑖𝑑𝑢𝑟𝑛𝑒 𝑙'𝑖𝑚𝑝𝑎𝑡𝑡𝑜. 𝑀𝑜𝑙𝑡𝑖 𝑔𝑜𝑣𝑒𝑟𝑛𝑖 𝑠𝑡𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑎𝑑𝑎𝑡𝑡𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑙𝑒 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑒𝑔𝑖𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑟𝑖𝑓𝑙𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑎𝑡𝑡𝑢𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑛𝑑𝑒𝑚𝑖𝑎 𝑛𝑒𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑖𝑣𝑖 𝑃𝑎𝑒𝑠𝑖 𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑒 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖, 𝑚𝑎 𝑠𝑖 𝑡𝑟𝑜𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑎𝑑 𝑎𝑓𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑛𝑐𝑒𝑟𝑡𝑒𝑧𝑧𝑒 𝑠𝑢 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑚𝑎𝑛𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑒 𝑠𝑜𝑠𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝐶𝑂𝑉𝐼𝐷-19 𝑖𝑛 𝑢𝑛 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑖𝑛 𝑐𝑢𝑖 𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑛𝑑𝑒𝑚𝑖𝑎 𝑠𝑒𝑚𝑏𝑟𝑎 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑡𝑟𝑎𝑛𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑖𝑡𝑢𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑒𝑛𝑑𝑒𝑚𝑖𝑐𝑎 𝑎 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑔𝑙𝑜𝑏𝑎𝑙𝑒. 𝑇𝑢𝑡𝑡𝑎𝑣𝑖𝑎, 𝑎 𝑐𝑎𝑢𝑠𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑓𝑜𝑟𝑡𝑖 𝑑𝑖𝑠𝑢𝑔𝑢𝑎𝑔𝑙𝑖𝑎𝑛𝑧𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙'𝑎𝑐𝑐𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑎𝑔𝑙𝑖 𝑠𝑡𝑟𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑠𝑎𝑙𝑣𝑎𝑣𝑖𝑡𝑎, 𝑖𝑛 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑖 𝑃𝑎𝑒𝑠𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑚𝑎𝑛𝑒 𝑢𝑛 𝑝𝑒𝑠𝑜 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝐶𝑂𝑉𝐼𝐷-19 𝑒 𝑖𝑙 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑒𝑚𝑒𝑟𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑒 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑒𝑔𝑢𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑓𝑢𝑡𝑢𝑟𝑒 𝑟𝑒𝑐𝑟𝑢𝑑𝑒𝑠𝑐𝑒𝑛𝑧𝑒 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑚𝑏𝑒. 𝑀𝑒𝑛𝑡𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖𝑛𝑢𝑎 𝑎 𝑖𝑚𝑝𝑎𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑒 𝑎𝑑 𝑎𝑝𝑝𝑙𝑖𝑐𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑙𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑎𝑝𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑔𝑒𝑠𝑡𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝐶𝑂𝑉𝐼𝐷-19, 𝑖 𝑃𝑎𝑒𝑠𝑖 𝑠𝑡𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑙𝑜𝑡𝑡𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑖 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑡𝑖𝑣𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑟𝑎𝑔𝑔𝑖𝑢𝑛𝑡𝑖 𝑛𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑢𝑙𝑡𝑖𝑚𝑖 40 𝑚𝑒𝑠𝑖. 𝐿𝑎 𝑝𝑎𝑛𝑑𝑒𝑚𝑖𝑎 𝑑𝑖𝑚𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎, 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑎, 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑎𝑙𝑢𝑡𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑎𝑙 𝑐𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑣𝑖𝑙𝑢𝑝𝑝𝑜. 𝐸̀ 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑒 𝑒𝑐𝑜𝑛𝑜𝑚𝑖𝑒 𝑒 𝑙𝑒 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑒𝑡𝑎̀, 𝑙𝑎 𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑝𝑜𝑙𝑖𝑡𝑖𝑐𝑎. 𝐷𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑃𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑒𝑔𝑖𝑐𝑜 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑝𝑎𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑝𝑟𝑒𝑝𝑎𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎 2022, 𝑔𝑙𝑖 𝑠𝑡𝑟𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑠𝑎𝑙𝑣𝑎𝑣𝑖𝑡𝑎, 𝑡𝑟𝑎 𝑐𝑢𝑖 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑖, 𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑒 𝑡𝑒𝑠𝑡 𝑑𝑖𝑎𝑔𝑛𝑜𝑠𝑡𝑖𝑐𝑖 𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑖 𝑒𝑑 𝑒𝑓𝑓𝑖𝑐𝑎𝑐𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝐶𝑂𝑉𝐼𝐷-19, 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑜𝑛𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖 𝑒 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑟𝑖𝑑𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑡𝑖𝑣𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑙'𝑖𝑚𝑝𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝐶𝑂𝑉𝐼𝐷-19 𝑠𝑢 𝑚𝑜𝑟𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑒 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀. 𝐼 𝑔𝑜𝑣𝑒𝑟𝑛𝑖 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑢𝑟𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑠𝑖 𝑖𝑙 70% 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑖𝑎𝑙𝑒, 𝑚𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑖𝑙 30% 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑣𝑒 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑟𝑖𝑐𝑒𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑖𝑛𝑔𝑜𝑙𝑎 𝑑𝑜𝑠𝑒. 𝑀𝑒𝑛𝑡𝑟𝑒 𝑐𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑎𝑙𝑡𝑖 𝑡𝑎𝑠𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑠𝑖𝑒𝑟𝑜𝑝𝑟𝑒𝑣𝑎𝑙𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑖𝑛 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑎 𝐶𝑂𝑉𝐼𝐷-19 𝑒/𝑜 𝑑𝑖 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑝𝑒𝑟𝑚𝑎𝑛𝑔𝑜𝑛𝑜 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑖 𝑐𝑎𝑟𝑒𝑛𝑧𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙'𝑖𝑚𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑖𝑚𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑙𝑒, 𝑖𝑛 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑛𝑒𝑖 𝑃𝑎𝑒𝑠𝑖 𝑎 𝑏𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑒 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑜 𝑟𝑒𝑑𝑑𝑖𝑡𝑜 𝑒 𝑡𝑟𝑎 𝑖 𝑠𝑜𝑔𝑔𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑣𝑒. 𝐴𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑒𝑙 5 𝑎𝑝𝑟𝑖𝑙𝑒 2023, 𝑙'89% 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑜𝑝𝑒𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑠𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖 𝑒 𝑙'82% 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑛𝑧𝑖𝑎𝑛𝑖 𝑖𝑛 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑎𝑣𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑟𝑖𝑐𝑒𝑣𝑢𝑡𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑒𝑟𝑖𝑒 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎𝑟𝑖𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑙𝑒𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝐶𝑂𝑉𝐼𝐷-19. 𝑁𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑔𝑒𝑛𝑒𝑟𝑎𝑙𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑐𝑒𝑛𝑡𝑢𝑎𝑙𝑒 𝑒̀ 𝑑𝑒𝑙 66%. 𝑇𝑢𝑡𝑡𝑎𝑣𝑖𝑎, 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑝𝑒𝑟𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎𝑟𝑖𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑔𝑙𝑖 𝑜𝑝𝑒𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑠𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖 𝑛𝑒𝑖 𝑃𝑎𝑒𝑠𝑖 𝑎 𝑏𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑟𝑒𝑑𝑑𝑖𝑡𝑜 (𝐿𝐼𝐶) 𝑒̀ 𝑑𝑒𝑙 52% 𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑛𝑧𝑖𝑎𝑛𝑎 𝑒̀ 𝑑𝑒𝑙 35%; 𝑖𝑛𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒, 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑝𝑒𝑟𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑜𝑠𝑒 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑐ℎ𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑟𝑖𝑚𝑎𝑛𝑒 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑏𝑎𝑠𝑠𝑎 𝑎 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑔𝑙𝑜𝑏𝑎𝑙𝑒, 𝑐𝑜𝑛 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑡𝑟𝑎 𝑒 𝑎𝑙𝑙'𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑠𝑖𝑛𝑔𝑜𝑙𝑖 𝑃𝑎𝑒𝑠𝑖.
𝐴𝑙 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑚𝑖𝑙𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑖𝑚𝑎𝑛𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖𝑛𝑢𝑎𝑛𝑜 𝑎 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑠𝑒𝑔𝑛𝑎𝑙𝑎𝑡𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑡𝑡𝑒/𝑟𝑖𝑛𝑓𝑒𝑡𝑡𝑎𝑡𝑒 (𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜𝑠𝑡𝑖𝑚𝑎 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑖𝑢𝑡𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑒 𝑐𝑖𝑟𝑐𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑆𝐴𝑅𝑆-𝐶𝑜𝑉-2 𝑎𝑙 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜), 𝑐𝑒𝑛𝑡𝑖𝑛𝑎𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑒 𝑖𝑛 𝑜𝑠𝑝𝑒𝑑𝑎𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝐶𝑂𝑉𝐼𝐷-19 𝑒 𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑚𝑢𝑜𝑖𝑜𝑛𝑜 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑖𝑚𝑎𝑛𝑎 𝑖𝑛 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜. 𝑆𝑒𝑏𝑏𝑒𝑛𝑒 𝑎𝑙 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑐𝑖 𝑠𝑖 𝑜𝑐𝑐𝑢𝑝𝑖 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑒𝑓𝑓𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑎𝑐𝑢𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝐶𝑂𝑉𝐼𝐷-19, 𝑙𝑒 𝑠𝑡𝑖𝑚𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑢𝑎𝑙𝑖 𝑠𝑢𝑔𝑔𝑒𝑟𝑖𝑠𝑐𝑜𝑛𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑖𝑟𝑐𝑎 𝑖𝑙 6% 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑠𝑖𝑛𝑡𝑜𝑚𝑎𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖 𝑡𝑟𝑎𝑑𝑢𝑐𝑎 𝑖𝑛 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑑𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑝𝑜𝑠𝑡 𝐶𝑂𝑉𝐼𝐷-19, 𝑖𝑙 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑢𝑔𝑔𝑒𝑟𝑖𝑠𝑐𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑒𝑛𝑡𝑖𝑛𝑎𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝑚𝑖𝑙𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑐𝑒𝑛𝑡𝑖𝑛𝑎𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝑚𝑖𝑙𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑏𝑖𝑠𝑜𝑔𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑑𝑖 𝑐𝑢𝑟𝑒 𝑎 𝑙𝑢𝑛𝑔𝑜 𝑡𝑒𝑟𝑚𝑖𝑛𝑒, 𝑜𝑟𝑎 𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜 𝑓𝑢𝑡𝑢𝑟𝑜. 
 
𝑃𝑟𝑜𝑡𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀
𝐼 𝑝𝑖𝑙𝑎𝑠𝑡𝑟𝑖 𝑐ℎ𝑖𝑎𝑣𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑆𝑃𝑅𝑃 2022 𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑓𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑜 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑜, 𝑙'𝑖𝑚𝑝𝑒𝑔𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀ (𝑅𝐶𝐶𝐸) 𝑒 𝑙𝑎 𝑔𝑒𝑠𝑡𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑖𝑛𝑓𝑜𝑑𝑒𝑚𝑖𝑎, 𝑖 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑔𝑟𝑒𝑠𝑠𝑜, 𝑖 𝑣𝑖𝑎𝑔𝑔𝑖 𝑒 𝑖 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑝𝑜𝑟𝑡𝑖 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑖, 𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑠𝑠𝑒𝑚𝑏𝑟𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑚𝑎𝑠𝑠𝑎 𝑒 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑣𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑙𝑎 𝑟𝑖𝑐𝑒𝑟𝑐𝑎 𝑠𝑢𝑖 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑖, 𝑙𝑎 𝑝𝑜𝑙𝑖𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑒𝑔𝑖𝑎. 𝑆𝑖𝑛 𝑑𝑎𝑙𝑙'𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑛𝑑𝑒𝑚𝑖𝑎, 𝑙'𝑂𝑀𝑆 ℎ𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑖𝑛𝑒𝑎𝑡𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑐ℎ𝑖𝑎𝑟𝑎 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑒𝑔𝑖𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑐𝑜𝑖𝑛𝑣𝑜𝑙𝑔𝑒𝑟𝑒, 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑜𝑛𝑠𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑟𝑒 𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑢𝑡𝑖𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑟𝑒 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑔𝑙𝑖 𝑠𝑡𝑟𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑜𝑛𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑒𝑔𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑠𝑒 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑖, 𝑙𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑒 𝑓𝑎𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑒 𝑒 𝑙𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀. 𝑆𝑜𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑒𝑚𝑎𝑛𝑎𝑡𝑒 𝑒 𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑡𝑒 𝑙𝑖𝑛𝑒𝑒 𝑔𝑢𝑖𝑑𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑂𝑀𝑆 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑜𝑠𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑖 𝑃𝑎𝑒𝑠𝑖 𝑛𝑒𝑙𝑙'𝑢𝑡𝑖𝑙𝑖𝑧𝑧𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑖𝑠𝑢𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑠𝑎𝑙𝑢𝑡𝑒 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑎 𝑒 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑙𝑖, 𝑢𝑡𝑖𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑢𝑛 𝑎𝑝𝑝𝑟𝑜𝑐𝑐𝑖𝑜 𝑏𝑎𝑠𝑎𝑡𝑜 𝑠𝑢𝑙 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑜, 𝑖𝑛 𝑏𝑎𝑠𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑖𝑟𝑐𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑆𝐴𝑅𝑆𝐶𝑜𝑉-2, 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑐𝑎𝑝𝑎𝑐𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎 𝑎𝑖 𝑝𝑖𝑐𝑐ℎ𝑖 𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑟𝑒𝑠𝑐𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑖𝑚𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑎 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒. 𝐼𝑛𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑠𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖𝑒 𝑐𝑟𝑒𝑑𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖, 𝑎𝑓𝑓𝑖𝑑𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖, 𝑝𝑒𝑟𝑡𝑖𝑛𝑒𝑛𝑡𝑖, 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑒𝑠𝑡𝑖𝑣𝑒, 𝑎𝑐𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖 𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑢𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑙'𝑎𝑐𝑐𝑒𝑡𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑙'𝑎𝑑𝑜𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑣𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑠𝑎𝑙𝑣𝑎𝑣𝑖𝑡𝑎. 𝑀𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑓𝑖𝑑𝑢𝑐𝑖𝑎 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑅𝐶𝐶𝐸 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑒𝑔𝑖𝑐𝑎, 𝑔𝑒𝑠𝑡𝑖𝑟𝑒 𝑙'𝑖𝑛𝑓𝑜𝑑𝑒𝑚𝑖𝑎 𝑒 𝑠𝑣𝑖𝑙𝑢𝑝𝑝𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑜𝑙𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑜𝑑𝑑𝑖𝑠𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑒𝑠𝑖𝑔𝑒𝑛𝑧𝑒 𝑒̀ 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑝𝑜𝑟𝑟𝑒 𝑓𝑖𝑛𝑒 𝑎𝑙𝑙'𝑒𝑚𝑒𝑟𝑔𝑒𝑛𝑧𝑎𝐶𝑂𝑉𝐼𝐷-19 𝑖𝑛 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑃𝑎𝑒𝑠𝑒. 𝐺𝑙𝑖 𝑆𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑚𝑒𝑚𝑏𝑟𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎𝑔𝑔𝑖𝑎𝑡𝑖 𝑎 𝑚𝑎𝑛𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑠𝑞𝑢𝑎𝑑𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑅𝐶𝐶𝐸 𝑎𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑢𝑎𝑙𝑖 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑑𝑖 𝑒𝑚𝑒𝑟𝑔𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 𝑎 𝑐𝑟𝑒𝑎𝑟𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑜 𝑖𝑛𝑓𝑜𝑑𝑒𝑚𝑖𝑐𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑛𝑡𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑜𝑝𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖𝑣𝑎 𝑒 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑎 𝑒𝑣𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑖𝑚𝑝𝑟𝑒𝑣𝑒𝑑𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖 𝑛𝑒𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑒𝑚𝑒𝑟𝑔𝑒𝑛𝑧𝑎 𝐶𝑂𝑉𝐼𝐷-19 𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑒𝑚𝑒𝑟𝑔𝑒𝑛𝑧𝑒 𝑓𝑢𝑡𝑢𝑟𝑒. 𝐿'𝑂𝑀𝑆 ℎ𝑎 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑔𝑢𝑖𝑑𝑎 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑒𝑔𝑖𝑐𝑎 𝑒 𝑝𝑜𝑙𝑖𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑙'𝑢𝑡𝑖𝑙𝑖𝑧𝑧𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑢𝑛𝑎 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑟𝑒𝑠𝑖 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑜𝑛𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑖 𝐶𝑂𝑉𝐼𝐷-19 𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑖 𝑒𝑑 𝑒𝑓𝑓𝑖𝑐𝑎𝑐𝑖. 𝐿'𝑎𝑠𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑡𝑒𝑐𝑛𝑖𝑐𝑎 𝑑𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑒 𝑡𝑟𝑒 𝑖 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑂𝑟𝑔𝑎𝑛𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑙𝑎 𝑐𝑎𝑝𝑎𝑐𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑒𝑚𝑒𝑟𝑔𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑖𝑡𝑜𝑟𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑝𝑒𝑟𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑜𝑠𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑙'𝑖𝑛𝑡𝑟𝑜𝑑𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑜. 𝐿'𝑂𝑀𝑆 ℎ𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑐ℎ𝑖𝑎𝑟𝑎 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑒𝑔𝑖𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑢𝑡𝑖𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑒𝑔𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑎 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑎𝑙𝑡𝑜 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑣𝑖𝑙𝑢𝑝𝑝𝑎𝑟𝑒 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑒 𝑔𝑟𝑎𝑣𝑖 𝑒 𝑟𝑎𝑐𝑐𝑜𝑚𝑎𝑛𝑑𝑎 𝑣𝑖𝑣𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑖 𝑃𝑎𝑒𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑑𝑒𝑓𝑖𝑛𝑖𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑝𝑜𝑙𝑖𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑛 𝑏𝑎𝑠𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑙𝑖𝑛𝑒𝑒 𝑔𝑢𝑖𝑑𝑎 𝑆𝐴𝐺𝐸. 𝐿'𝑂𝑀𝑆, 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑔𝑙𝑖 𝑢𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖 𝑟𝑒𝑔𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑖 𝑒 𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑖, 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖𝑛𝑢𝑎 𝑎 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑠𝑢𝑙 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑖𝑡𝑜𝑟𝑖𝑜, 𝑓𝑜𝑟𝑛𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑢𝑛 𝑠𝑢𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑜 𝑑𝑖𝑟𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑔𝑙𝑖 𝑆𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑚𝑒𝑚𝑏𝑟𝑖 𝑛𝑒𝑙𝑙'𝑎𝑡𝑡𝑢𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑚𝑖𝑠𝑢𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑠𝑎𝑙𝑣𝑎𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑎 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖𝑜, 𝑡𝑟𝑎 𝑐𝑢𝑖 𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑔𝑒𝑠𝑡𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑜𝑑𝑒𝑚𝑖𝑐𝑎, 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑜, 𝑚𝑖𝑠𝑢𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑠𝑎𝑙𝑢𝑡𝑒 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑎 𝑒 𝑚𝑖𝑠𝑢𝑟𝑒 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑙𝑖 𝑒 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑜 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎
 

 

giovedì 4 maggio 2023

Cambiamo argomento!

Oggi voglio parlare di un argomento che, da non credente ma da sempre curioso riguardo l’esperienza della morte specialmente nelle religioni orientali, mi ha sempre affascinato: il momento del finevita.

Lo faccio traducendo un articolo “scientifico” di Perry Wilson che ho trovato su Medscape dal titolo “La sorprendente attività cerebrale nei momenti prima della morte”. Le sue conclusioni sono quelle di uno "scienziato", la nostra interpretazione può essere diversa.
Credo sia importante, in questo mondo di folli, ritornare a interessarci di argomenti diversi da quelli che i media ci propongono quotidianamente. Ne va del nostro benessere mentale!
 
                                                      ____________________________
 
Tutti i partecipanti allo studio di cui vi parlerò questa settimana sono morti. E tre di loro sono morti due volte. Ma le loro morti ci forniscono un'affascinante finestra sulla complessa elettrochimica del cervello morente. Quello che potremmo osservare, infatti, è il correlato fisiologico dell'esperienza di pre-morte.
Il concetto di esperienza di pre-morte è culturalmente onnipresente. Anche se il contenuto sembra seguire le linee culturali - i cristiani occidentali sono più propensi a riferire di aver visto angeli custodi, mentre gli indù sono più propensi a riferire di aver visto messaggeri del dio della morte - alcuni fattori sembrano trascendere la cultura: un'esperienza extracorporea, una sensazione di pace e, naturalmente, la luce alla fine del tunnel.
Da materialista, non discuterò la possibilità che questi elementi comuni riflettano una struttura metafisica dell'aldilà. Più probabilmente, mi sembra che i punti in comune derivino dal fatto che l'esperienza è mediata dal nostro cervello e che i nostri cervelli, quando muoiono, possono essere più simili che diversi.
Stiamo parlando di questo studio, pubblicato nei Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), condotto da Jimo Borjigin e dal suo team.
La dottoressa Borjigin studia i correlati neurali della coscienza, forse uno dei più grandi interrogativi della scienza di oggi. Per intenderci, se la coscienza deriva da processi cerebrali, quale insieme di processi è minimamente necessario per la coscienza?
Lo studio in questione segue quattro pazienti in stato di incoscienza - in realtà pazienti in coma - durante la sospensione del supporto vitale, fino al momento della morte. Tre di essi avevano subito gravi lesioni cerebrali anossiche in seguito a un arresto cardiaco prolungato. Sebbene il cuore fosse stato riavviato, il danno cerebrale era grave. Il quarto aveva una vasta emorragia cerebrale. Tutti e quattro i pazienti erano quindi in coma e, sebbene non in stato di morte cerebrale, non rispondevano, con il punteggio più basso possibile della Glasgow Coma Scale. Nessuna risposta agli stimoli esterni.
Le famiglie avevano preso la decisione di sospendere il supporto vitale - per rimuovere il tubo di respirazione - ma hanno accettato di iscrivere i loro cari allo studio.
L'équipe ha applicato delle derivazioni EEG alla testa, delle derivazioni ECG al torace e altre apparecchiature di monitoraggio per osservare i cambiamenti fisiologici che si verificavano durante la morte del paziente comatoso e non responsivo.
.............
Ma in due dei quattro pazienti è accaduto qualcosa di veramente sorprendente.
In questo caso, circa 300 secondi prima della morte, si è verificato un picco di potenza alle alte frequenze gamma.
Questo picco di potenza si è verificato nella corteccia somatosensoriale e nella corteccia prefrontale dorsolaterale, aree associate all'esperienza cosciente. Sembra che questo paziente, 5 minuti prima della morte, stesse sperimentando qualcosa.
Ma so cosa state pensando. Questo è un cervello che non riceve ossigeno. Le cellule si disattivano rapidamente e iniziano a reagire in modo casuale: un ultimo sussulto, per così dire, prima della fine. Un rumore senza senso.
Ma la mappatura della funzionalità racconta una storia diversa. I segnali sembrano avere una struttura.
Questi picchi di potenza ad alta frequenza hanno aumentato la connettività nella "zona calda" corticale posteriore, un'area del cervello che molti ricercatori ritengono necessaria per la percezione cosciente. Questa figura non è una mappa della produzione elettrica cerebrale grezza come quella che ho mostrato prima, ma della coerenza tra le regioni cerebrali nella zona calda della coscienza. Le aree rosse indicano un dialogo incrociato, non l'urlo disordinato di neuroni morenti, ma un'ultima serie di messaggi che passano avanti e indietro dai lobi parietali e temporali posteriori.
In effetti, gli schemi elettrici dei cervelli di questi pazienti erano molto simili a quelli osservati negli esseri umani che sognano, così come nei pazienti affetti da epilessia che riferiscono sensazioni di esperienze extracorporee.
È fondamentale rendersi conto di due cose. In primo luogo, questi segnali di coscienza non erano presenti prima che venisse ritirato il supporto vitale. Questi pazienti in coma avevano un'attività cerebrale minima; non c'era alcuna prova che stessero sperimentando qualcosa prima che iniziasse il processo di morte. Questi cervelli si comportano in modo fondamentalmente diverso in prossimità della morte.
In secondo luogo, dobbiamo renderci conto che, sebbene i cervelli di questi individui, nei loro ultimi momenti, sembrassero agire in un modo simile a quello dei cervelli coscienti, non abbiamo modo di sapere se i pazienti stessero davvero vivendo un'esperienza cosciente. Come ho detto, tutti i pazienti dello studio sono morti. A parte la metafisica a cui ho accennato prima, non avremo modo di chiedere loro come hanno vissuto i loro ultimi momenti.
Sia chiaro: questo studio non risponde alla domanda su cosa succede quando moriamo. Non dice nulla sulla vita dopo la morte o sull'esistenza o sulla persistenza dell'anima. Ma fa luce su un problema incredibilmente difficile nelle neuroscienze: il problema della coscienza. E man mano che studi come questo vanno avanti, potremmo scoprire che la radice della coscienza non proviene dal respiro di Dio o dall'energia di un universo vivente, ma da parti molto specifiche di quella macchina molto complicata che è il cervello, che agiscono insieme per produrre qualcosa di trascendente. E per me questo non è meno sublime.

 

mercoledì 3 maggio 2023

Poi non ne parlo più, prometto!

Prometto che questo è l'ultimo articolo, riguardo le mascherine in ambienti sanitari e i tamponi in PS e per il ricovero, che condivido.

 E' inutile infatti continuare a ribadire l'evidenza, peraltro ampiamente prevista.

Illustra le prese di posizione in proposito dei presidenti delle associazione mediche (Fimmg, FIMP), degli assessori regionali, dei direttori sanitari.
Sono bastati 3 giorni, dall'ordinanza dell'impavido Schillaci, a rendere chiaro a tutti che nulla sarebbe cambiato.
Anzi, già si parla della necessità delle mascherine anche per le prossime stagioni influenzali.
Ci si riempe la bocca della parola "Scienza", ma poi tutte le decisioni vengono prese senza alcun riferimento ad essa (articolo Cochrane ).
Cari amici, a questo punto la "questione mascherine" diventa un confronto basato unicamente sui nostri comportamenti personali, più o meno coraggiosi.
Sui tamponi obbligatori per il ricovero invece non credo che si possa fare qualcosa. Sarebbe necessaria una "ribellione" di noi medici sul campo, memori di ciò che abbiamo studiato e del giuramento che abbiamo fatto, ma non mi sembra che oggi ci siano molti medici disponibili a riflettere su cosa dovrebbe significare ricoprire questo ruolo.
 


 


martedì 2 maggio 2023

Previsioni fin troppo facili!

 


E adesso, come ampiamente previsto, cominciano i direttori sanitari!
Così in Veneto:
..................
"𝐶𝑜𝑠𝑖̀ 𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑜 28 𝑎𝑝𝑟𝑖𝑙𝑒 𝑀𝑖𝑐ℎ𝑒𝑙𝑒 𝑇𝑒𝑠𝑠𝑎𝑟𝑖𝑛, 𝑛𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑑𝑎 𝑜𝑠𝑝𝑒𝑑𝑎𝑙𝑖𝑒𝑟𝑎 𝑑𝑖 𝑃𝑎𝑑𝑜𝑣𝑎, ℎ𝑎 𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑡𝑜 𝑙𝑒 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑎𝑝𝑝𝑒𝑛𝑎 𝑟𝑖𝑐𝑒𝑣𝑢𝑡𝑒 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑅𝑒𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑠𝑡𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑐ℎ𝑒 «𝑒̀ 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑜𝑏𝑏𝑙𝑖𝑔𝑜 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑑𝑜𝑠𝑠𝑎𝑟𝑒 𝑖 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑖𝑡𝑖𝑣𝑖 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑣𝑖𝑒 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑖𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑒 𝑎 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑔𝑙𝑖 𝑜𝑝𝑒𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖, 𝑔𝑙𝑖 𝑢𝑡𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑒 𝑖 𝑣𝑖𝑠𝑖𝑡𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑎𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑖 𝑟𝑒𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑑𝑒𝑔𝑒𝑛𝑧𝑎, 𝑃𝑟𝑜𝑛𝑡𝑜 𝑆𝑜𝑐𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜 𝑒 𝑎𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑚𝑏𝑢𝑙𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖». 𝑁𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑙𝑜: 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑖 𝑠𝑝𝑎𝑧𝑖 𝑜𝑠𝑝𝑒𝑑𝑎𝑙𝑖𝑒𝑟𝑖, 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑠𝑐ℎ𝑒𝑟𝑖𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑣𝑒 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑢𝑡𝑖𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑎 «𝑖𝑛 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑜𝑟𝑎 𝑖𝑛 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑠𝑖𝑛𝑡𝑜𝑚𝑎𝑡𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑎 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑖𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎». 𝐴𝑙 𝑝𝑜𝑙𝑖𝑐𝑙𝑖𝑛𝑖𝑐𝑜 𝑢𝑛𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖𝑜, 𝑖𝑛𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒, «𝑖𝑛 𝑟𝑒𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑖 𝑡𝑎𝑚𝑝𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑖𝑎𝑔𝑛𝑜𝑠𝑡𝑖𝑐𝑖 𝑟𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑙’𝑜𝑏𝑏𝑙𝑖𝑔𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑒𝑠𝑒𝑐𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖𝑛 𝑐𝑎𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑢𝑟𝑔𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑜 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑟𝑎𝑚𝑚𝑎𝑡𝑜 𝑒 𝑖𝑛 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑖 𝑐𝑎𝑠𝑖 𝑖𝑛 𝑐𝑢𝑖, 𝑎 𝑔𝑖𝑢𝑑𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑐𝑜 𝑐𝑢𝑟𝑎𝑛𝑡𝑒, 𝑠𝑖𝑎 𝑛𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑒𝑓𝑓𝑒𝑡𝑡𝑢𝑎𝑟𝑙𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑑𝑖𝑎𝑔𝑛𝑜𝑠𝑖 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑒𝑟𝑒𝑛𝑧𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑜 𝑎 𝑠𝑐𝑜𝑝𝑜 𝑑𝑖 𝑡𝑟𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑒 𝑠𝑜𝑟𝑣𝑒𝑔𝑙𝑖𝑎𝑛𝑧𝑎», 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑒 𝑙’𝑜𝑟𝑑𝑖𝑛𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑚𝑖𝑛𝑖𝑠𝑡𝑒𝑟𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑙𝑎 𝑑𝑒𝑖 𝑡𝑒𝑠𝑡 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑙’𝑎𝑐𝑐𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑎𝑙 𝑃𝑟𝑜𝑛𝑡𝑜 𝑠𝑜𝑐𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜, 𝑝𝑒𝑟𝑎𝑙𝑡𝑟𝑜 𝑎 𝑑𝑖𝑠𝑐𝑟𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 «𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝐷𝑖𝑟𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑆𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖𝑒 𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝐴𝑢𝑡𝑜𝑟𝑖𝑡𝑎̀ 𝑅𝑒𝑔𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑖», 𝑖𝑛 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑢𝑠𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒 𝑜𝑏𝑏𝑙𝑖𝑔𝑜 𝑎 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑛𝑜𝑟𝑚𝑎𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑑𝑎𝑙 31 𝑜𝑡𝑡𝑜𝑏𝑟𝑒 2022». 𝐸 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑖𝑛𝑐𝑒? 𝐷𝑜𝑝𝑜 𝑙’𝑎𝑡𝑡𝑒𝑠𝑎 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑙𝑒, 𝑖𝑒𝑟𝑖 𝑙’𝑜𝑏𝑏𝑙𝑖𝑔𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑖𝑡𝑖𝑣𝑖 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑟𝑖𝑏𝑎𝑑𝑖𝑡𝑜 𝑑𝑎𝑝𝑝𝑒𝑟𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑎𝑙𝑙’𝑈𝑙𝑠𝑠 2 𝑀𝑎𝑟𝑐𝑎 𝑇𝑟𝑒𝑣𝑖𝑔𝑖𝑎𝑛𝑎, 𝑚𝑒𝑛𝑡𝑟𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙’𝑈𝑙𝑠𝑠 3 𝑆𝑒𝑟𝑒𝑛𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎 𝑖 𝑑𝑖𝑝𝑒𝑛𝑑𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑒𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑖𝑛 𝑎𝑡𝑡𝑒𝑠𝑎 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖. 𝐼 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑐𝑖 𝑑𝑖 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑐𝑖𝑛𝑎 𝑔𝑒𝑛𝑒𝑟𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑖 𝑝𝑒𝑑𝑖𝑎𝑡𝑟𝑖 𝑑𝑖 𝑙𝑖𝑏𝑒𝑟𝑎 𝑠𝑐𝑒𝑙𝑡𝑎 𝑠𝑎𝑟𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑐𝑒 𝑙𝑖𝑏𝑒𝑟𝑖 𝑑𝑖 𝑑𝑒𝑓𝑖𝑛𝑖𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑟𝑒𝑔𝑜𝑙𝑒 𝑛𝑒𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖 𝑎𝑚𝑏𝑢𝑙𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖."

lunedì 1 maggio 2023

MALEDETTI !!!

 

Ve l'avevo preannunciato.
Come era logico aspettarsi dopo l'ordinanza del coraggioso e deciso ministro Schillaci, ecco per prima la regione Toscana che con una sua circolare mantiene le stesse regole che c'erano fino ad oggi per tamponi e mascherine. Altre sicuramente seguiranno (come non pensare ad esempio alla Campania governata da un signore che ha tenuto chiuse le scuole per un anno).
Devo dire che, dovendo fare un confronto tra Speranza e Schillaci, forse do meno colpe al secondo. Almeno, durante il suo regno, un po' di gente in più ricoverata negli ospedali c'era e lui comunque non era un medico come lo è Schillaci.
Non fraintendetemi, nessuna giustificazione. Dico solo che non c'è limite al peggio!
Altri 8 mesi di tamponi per essere ricoverati e mascherine per entrare in ospedale! 
 

 

domenica 30 aprile 2023

Mai dimenticare!

 


LEGGO le parole del presidente Mattarella ieri a Reggio Emilia:
"𝘐𝘭 𝘗𝘳𝘪𝘮𝘰 𝘔𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘦̀ 𝘭𝘢 𝘧𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘪𝘨𝘯𝘪𝘵𝘢̀ 𝘥𝘦𝘭 𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘰. 𝘌̀ ' 𝘭𝘢 𝘧𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘙𝘦𝘱𝘶𝘣𝘣𝘭𝘪𝘤𝘢 𝘧𝘰𝘯𝘥𝘢𝘵𝘢 𝘴𝘶𝘭 𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘰. 𝘐𝘭 𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘰 𝘦̀ 𝘶𝘯 𝘥𝘪𝘳𝘪𝘵𝘵𝘰 𝘦 𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘓𝘶𝘪𝘨𝘪 𝘌𝘪𝘯𝘢𝘶𝘥𝘪 - 𝘳𝘪𝘨𝘰𝘳𝘰𝘴𝘰 𝘮𝘢𝘦𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘭𝘪𝘣𝘦𝘳𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘪 𝘦𝘤𝘰𝘯𝘰𝘮𝘪𝘢 - 𝘪𝘯 𝘳𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘵𝘢 𝘢𝘭𝘭'𝘢𝘱𝘱𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘥𝘪 𝘎𝘪𝘰𝘳𝘨𝘪𝘰 𝘓𝘢 𝘗𝘪𝘳𝘢 '𝘪𝘯 𝘥𝘪𝘧𝘦𝘴𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘰𝘷𝘦𝘳𝘢 𝘨𝘦𝘯𝘵𝘦', 𝘪𝘯 𝘤𝘶𝘪 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘤𝘢𝘷𝘢 𝘭𝘢 𝘭𝘰𝘵𝘵𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘪𝘴𝘰𝘤𝘤𝘶𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦 𝘭𝘰 𝘴𝘳𝘢𝘥𝘪𝘤𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘴𝘦𝘳𝘪𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘪𝘮𝘱𝘦𝘨𝘯𝘰 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢𝘳𝘪𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘚𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘧𝘧𝘦𝘳𝘮𝘢𝘷𝘢 𝘤𝘩𝘦 '𝘭𝘰 𝘚𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘮𝘰𝘥𝘦𝘳𝘯𝘰 𝘩𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘪𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘳𝘦𝘢𝘳𝘦 𝘥𝘪𝘴𝘰𝘤𝘤𝘶𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦 𝘮𝘪𝘴𝘦𝘳𝘪𝘢', 𝘦𝘭𝘦𝘯𝘤𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘪 𝘮𝘰𝘵𝘪𝘷𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦 𝘢𝘨𝘨𝘳𝘢𝘷𝘢𝘯𝘰. 𝘐𝘭 𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘰 𝘦̀ 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘶𝘯 𝘥𝘰𝘷𝘦𝘳𝘦. 𝘊𝘦 𝘭𝘰 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘳𝘥𝘢 𝘭'𝘢𝘳𝘵.4 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘊𝘰𝘴𝘵𝘪𝘵𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦"
 
RAMMENTO gli over 50 ai quali è stato vietato il lavoro e che sono stati privati dello stipendio se decidevano di non farsi vaccinare.
 
RIFLETTO sull'ipocrisia e l'impudenza dei rappresentanti delle nostre istituzioni.

sabato 29 aprile 2023

Sulle mascherine! Di nuovo!

 

Un invito alla riflessione sempre sulle mascherine e la proroga per altri 8 mesi del loro obbligo nelle residenze per anziani.
Ci rendiamo conto che sono ormai 3 anni che gli anziani ospitati nelle RSA sono "protetti" da qualsiasi contatto un po' più ravvicinato e "intenso" e che non possono più vedere un sorriso sul viso di coloro che stanno loro attorno (inservienti, medici e/o familiari)?
Li hanno vaccinati tutti, ma a cosa è servito?
In realtà li hanno condannati ad una vita priva di stimoli, all'apatia e alla depressione, ancora di più di quanto lo sia naturalmente nelle residenze a loro dedicate.
Considerate un anziano che presenta fisiologicamente "riduzione" della vigoria fisica, sottratto al suo nucleo familiare e agli oggetti che lo hanno accompagnato per una vita, che è consapevole che la fine del suo percorso è vicina e che per vedere un sorriso deve passare il suo tempo davanti la televisione aspettando le battute cretine di un Amadeus qualsiasi!
Barbarie!😡
Ne sono morti tanti durante l'epidemia, prima e dopo l'arrivo del vaccino. D'altronde, da che mondo è mondo, gli anziani muoiono in misura molto maggiore dei giovani, ma fino ad adesso nessuno se ne è stupito.
Tanti perciò continueranno a morire e le mascherine non faranno la differenza!
Ma, rendiamoci conto e denunciamolo, quelli che sono morti in questi 3 anni e che lo faranno nei prossimi 8 mesi moriranno veramente male!


 

Ai primi sintomi fatevi subito il tampone!

  Attenzione! In questo post uso la provocazione e l’ironia. E’ una precisazione che ho imparato essere necessaria in social come FB. Veniam...