sabato 29 aprile 2023
Sulle mascherine! Di nuovo!
venerdì 28 aprile 2023
Schillanza!
giovedì 27 aprile 2023
La Commissione Europea e la nuova legislazione sui prodotti farmaceutici.
mercoledì 26 aprile 2023
Se lo dice anche l' AIFA!
martedì 25 aprile 2023
Mai abbassare la guardia!
Non mi ero reso conto!
lunedì 24 aprile 2023
Considerazioni di un vecchio pediatra.
Come faremmo senza una informazione libera e onesta? 😀
domenica 23 aprile 2023
Non dimentichiamoci di loro!
venerdì 21 aprile 2023
Lo dico in francese: Va te faire foutre!
giovedì 20 aprile 2023
Sulla censura medico-scientifica.
Come già detto altre volte, Medscape è il più importante sito mondiale di divulgazione di notizie scientifiche, rivolto principalmente alla classe medica. Io sono iscritto da anni e ricevo quotidianamente una newsletter che riporta e commenta i più interessanti articoli medico-scientifici che escono sulle più importanti riviste. In quella di oggi mi ha colpito uno dal titolo “Un medico muore per una rara reazione al vaccino COVID”.
Sono andato dunque a cliccare il link per leggerne il commento e, sorpresa (ma non poi tanto), ecco cosa ho trovato: “Nota dell'editore: questo articolo è stato rimosso perché non soddisfa i nostri standard editoriali.”
Amici miei, la censura (anzi in questo caso meglio definirla autocensura, oltretutto assai ridicola) continua imperterrita e la “politica editoriale” del più importante sito di divulgazione scientifica per i medici e quella di tenere loro nascosti i motivi per i quali un collega è morto per una reazione avversa al vaccino.
Perchè, mi chiedo io, fare cosi’ se le reazioni avverse al vaccino sono cosi’ rare come viene da sempre affermato? Perchè non informare i medici delle modalità peculiari del decesso del loro collega affinché possano farne buon uso nella loro pratica quotidiana? Perchè l’informazione medico-scientifica è sottoposta, dall’inizio dell’epidemia, ad una cosi’ pesante censura?
Mi permetto allora di chiedere a tutti coloro che, allo scopo di tranquillizzare i loro lettori, citano gli innumerevoli articoli scientifici che riportano efficacia e assenza di effetti avversi dei vaccini: siete proprio sicuri che ci siano ricercatori che decidano di studiare i vaccini da un diverso punto di vista, con la eventualità di essere messi al bando, per questo motivo, dalla comunità scientifica ? E, soprattutto, qualora decidano di farlo, siete proprio sicuri che i loro articoli vengano pubblicati?
Ricordo loro che “il dubbio” è la principale qualità che deve essere alla base di qualsiasi discussione scientifica e che chi ancora lo pratica non puo’ essere catalogato, come loro sbrigativamente fanno, come un pericoloso e ascientifico “novax”.
mercoledì 19 aprile 2023
Invito ad una riflessione!
Furbi e previdenti!
Di oltre 8.000 persone che hanno presentato richieste di risarcimento al governo federale sostenendo di aver subito lesioni a causa dei vaccini COVID-19, tre hanno ora ricevuto pagamenti in denaro, come dimostrano nuovi dati governativi.
Il loro risarcimento complessivo? Meno di 5.000 dollari.
Una persona che ha avuto una reazione anafilattica all'iniezione ha ricevuto 2.020 dollari dal Countermeasures Injury Compensation Program, o CICP.
Un'altra persona che si è ammalata di miocardite - un'infiammazione del muscolo cardiaco - ha ricevuto 1.583 dollari, mentre un secondo malato di miocardite ha ricevuto 1.033 dollari, secondo i dati pubblicati la scorsa settimana. La richiesta di risarcimento di un terzo paziente affetto da miocardite è stata approvata, ma gli è stato negato il risarcimento per mancanza di spese ammissibili.
Ho riportato la cronaca dell'ondata di richieste di risarcimento per il vaccino COVID-19 presentate al CICP fin dai primi giorni della pandemia.
Il fatto che il CICP abbia elargito solo tre piccoli risarcimenti conferma ciò che ho sempre pensato: Il programma governativo non è adeguato a giudicare questi casi.
Il tribunale senza colpa gestito dalla Health Resources and Services Administration è limitato dallo statuto per quanto riguarda l'assistenza che può offrire, con un risarcimento limitato alle spese mediche non rimborsate e fino a 50.000 dollari all'anno di salario perso. Può essere disponibile anche un'indennità di morte fino a 422.035 dollari.
Non è prevista alcuna indennità per dolore e sofferenza, né danni punitivi, né spese legali, né audizioni o pareri pubblici, né diritto all'appello giudiziario. Ma è l'unico ricorso legale disponibile per i pochi sfortunati che hanno subito gravi effetti negativi dai vaccini.
Per essere chiari, non sono un anti-vaxxer, e ci sono ampie prove che i vaccini hanno evitato milioni di ospedalizzazioni e morti. Tuttavia, più di 260 milioni di americani hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, il che rende quasi inevitabile che almeno alcuni abbiano reazioni avverse.
I produttori del vaccino COVID-19 sono manlevati dal governo e non sono parte del procedimento CICP. I produttori di vaccini Pfizer Inc, Moderna Inc e Johnson & Johnson non hanno risposto alle mie richieste di commento.
"Non credo che nessuno sia contento di questi risarcimenti", mi ha detto Renée Gentry, direttore della Vaccine Injury Litigation Clinic della George Washington University Law School. "Si tratta di somme di valore irrisorie, il tipo di risarcimenti che sconvolgono la persona danneggiata da un vaccino e che possono scatenare la rabbia e l'esitazione nei confronti del vaccino che vediamo".
Un portavoce del CICP, in una e-mail, ha dichiarato che il programma è "il pagatore di ultima istanza e può solo rimborsare o pagare servizi o articoli medici ragionevoli, o la perdita di reddito da lavoro che non sono coperti da altri pagatori terzi, come l'assicurazione sanitaria, i benefici degli Affari dei Veterani o l'indennizzo dei lavoratori".
Lo scudo di responsabilità dei produttori di vaccini deriva da una dichiarazione del 2020 ai sensi del Public Readiness and Emergency Preparedness Act, che il Segretario alla Salute e ai Servizi Umani Xavier Becerra ha annunciato la scorsa settimana che sarà modificato anche se l'emergenza sanitaria pubblica è destinata a scadere l'11 maggio (il Presidente Joe Biden ha firmato la legge che pone fine all'emergenza nazionale COVID-19 il 10 aprile).
La modifica della legge estenderà la protezione della responsabilità a "tutti i vaccini e i trattamenti COVID-19 la cui distribuzione è attualmente diretta dal governo degli Stati Uniti".
Per il socio di Siri & Glimstad Aaron Siri, che ha dichiarato che il suo studio di 25 avvocati è stato contattato da migliaia di persone che ritengono di aver subito gravi lesioni a causa dei vaccini COVID-19, la "necessità di un'altra via di risarcimento è essenziale".
In linea di massima, gli avvocati specializzati in casi di lesioni da vaccino non rappresentano i clienti davanti al CICP. Le prospettive di recupero sono troppo scarse per giustificare le spese.
Non si tratta solo del fatto che i risarcimenti tendono a essere esigui. È che vincere è un'impresa ardua.
Per avere la meglio, i richiedenti devono superare un ostacolo enorme: produrre "prove mediche e scientifiche convincenti, affidabili e valide" che dimostrino di aver subito una grave lesione come "conseguenza diretta" del vaccino.
Data la novità dei vaccini, tali prove inconfutabili scarseggiano. Ad oggi, il CICP ha deciso un totale di 706 richieste di risarcimento legate al trattamento COVID, respingendone il 97% da parte di persone che lamentavano una serie di disturbi come attacchi cardiaci, meningite, sindrome di Guillain-Barre, convulsioni e morte.
Dei 22 ricorrenti accolti - 18 dei quali sono ancora in attesa di sapere quanto riceveranno - quasi tutti soffrivano di condizioni infiammatorie come la miocardite, che colpisce il cuore.
A mio avviso, c'è un modo migliore per gestire le richieste di risarcimento: spostarle in un consesso più generoso e consolidato, il Vaccine Injury Compensation Program, che già accoglie le richieste di risarcimento per 16 vaccini comuni.
Anche qui i produttori di vaccini sono al riparo da ogni responsabilità. Invece, i risarcimenti (comprese le spese legali) sono finanziati da una tassa di 75 centesimi per vaccino, con 4,9 miliardi di dollari assegnati ai querelanti dall'inizio del programma nel 1988.
Lo spostamento dei casi richiederà un'azione del Congresso e un aumento delle risorse per il tribunale dei vaccini, già sovraccarico. Ma offre un percorso per aiutare migliaia di persone che aspettano di vedere ascoltate le loro richieste di risarcimento.
martedì 18 aprile 2023
Chi se lo poteva aspettare!?
venerdì 14 aprile 2023
La "memoria"
Che sorpresa!
Questi i risultati di un nuovo studio condotto dai ricercatori della Columbia University dal titolo “Valutazione del neurosviluppo nei neonati con e senza esposizione all’infezione Sars-CoV-2 materna asintomatica o lieve durante la gravidanza” pubblicato su Jama Network Open. Lo studio è stato finanziato dai Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie e dal National Institutes of Health.
I risultati dello studio si espandono su uno studio più piccolo che ha utilizzato i report materni per valutare lo sviluppo dei bambini nati a New York durante la prima ondata della pandemia. Studio che non ha trovato differenze nello sviluppo del cervello tra i bambini che sono stati esposti a Covid in utero e quelli che non sono stati esposti.
Per il nuovo studio, i ricercatori hanno sviluppato un metodo ad hoc per osservare i bambini a distanza, tra marzo 2021 e giugno 2022. Sono stati studiati 407 bambini tra i 5 e gli 11 mesi di età provenienti da tre aree geografiche: New York City, Salt Lake City, Utah e Birmingham, Alabama. Nel complesso, quasi un terzo dei bambini è nato da madri che hanno avuto Covid durante la gravidanza.
Prima della valutazione, ciascuna delle famiglie partecipanti ha ricevuto lo stesso set di giocattoli per bambini e prodotti alimentari in modo che i ricercatori potessero osservare e confrontare le capacità motorie dei bambini in modo standardizzato. I ricercatori hanno anche valutato le abilità cognitive e linguistiche. Non sapevano quali bambini fossero stati esposti al Covid in utero.
“L’idea del nostro nuovo metodo per valutare lo sviluppo da remoto è venuta ai medici della Columbia che hanno rapidamente iniziato a eseguire visite di telemedicina all’inizio della pandemia nel tentativo di continuare a fornire cure di alta qualità in modo sicuro – afferma il coordinatore dello studio Dani Dumitriu, MD, PhD, professore di pediatria e psichiatria presso la Columbia University Vagelos College of Physicians and Surgeons – ma nel corso del tempo, ci siamo anche resi conto che osservare i bambini a distanza, in ambiente domestico, ci avrebbe permesso di valutare meglio il loro sviluppo rispetto al laboratorio di ricerca, dove potevano essere spaventati o ansiosi”.
I ricercatori hanno scoperto che i bambini le cui madri avevano il Covid-19 lieve o asintomatico in qualsiasi momento durante la gravidanza si stavano sviluppando in modo simile a quelli le cui madri non avevano mai avuto il Covid.
“L’attuale studio, che ha utilizzato un metodo più rigoroso per valutare i bambini nati durante la pandemia, e fornisce ulteriori prove rassicuranti che avere un caso lieve o asintomatico di Covid durante la gravidanza non influisce sullo sviluppo del cervello nei neonati” afferma Dumitriu.
Ora ha aggiunto “Sono necessari ulteriori studi per dirci l’impatto del Covid più grave sul cervello di un bambino in via di sviluppo”.
giovedì 13 aprile 2023
Sono ridicoli!
𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛 𝑟𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒. 𝐸̀ 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑙𝑢𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎 𝑐𝑢𝑖 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑑𝑢𝑒 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖, 𝑢𝑛𝑜 𝑖𝑠𝑟𝑎𝑒𝑙𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑒 𝑢𝑛𝑜 𝑎𝑚𝑒𝑟𝑖𝑐𝑎𝑛𝑜, 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑜 𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑛𝑡𝑒 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑠𝑖𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎𝑙𝑒 2021-2022 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑙'𝑢𝑙𝑡𝑖𝑚𝑎 𝑎𝑢𝑡𝑢𝑛𝑛𝑜-𝑖𝑛𝑣𝑒𝑟𝑛𝑜 2022-2023. 𝐼𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑-19 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑚𝑏𝑒 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑒 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑖𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑒, 𝑐𝑜𝑛 𝑚𝑜𝑑𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑚𝑖𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑠𝑖𝑚𝑖𝑙𝑖. 𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑜 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖𝑜, 𝑐𝑢𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑎 𝐴𝑙𝑎𝑎 𝐴𝑡𝑎𝑚𝑛𝑎 𝑒 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑒𝑔ℎ𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑅𝑎𝑏𝑖𝑛 𝑀𝑒𝑑𝑖𝑐𝑎𝑙 𝐶𝑒𝑛𝑡𝑒𝑟 𝑛𝑒𝑙 𝐵𝑒𝑙𝑖𝑛𝑖𝑠𝑜𝑛 𝐻𝑜𝑠𝑝𝑖𝑡𝑎𝑙 𝑖𝑛 𝐼𝑠𝑟𝑎𝑒𝑙𝑒, ℎ𝑎 𝑟𝑖𝑙𝑒𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑑𝑢𝑙𝑡𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛 𝑑𝑖 𝑆𝑎𝑟𝑠-𝐶𝑜𝑉-2 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑢𝑛 𝑡𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑎𝑙𝑡𝑜 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎, 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑒 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑎𝑡𝑎 𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑣𝑖𝑟𝑢𝑙𝑒𝑛𝑡𝑎 𝑒 ℎ𝑎 𝑡𝑎𝑠𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑑𝑢𝑒 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑙'ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑝𝑟𝑒𝑐𝑒𝑑𝑢𝑡𝑎, 𝐷𝑒𝑙𝑡𝑎 𝑒 𝐴𝑙𝑓𝑎. 𝐼𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑜 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑢𝑟𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎𝑙𝑒 2021-2022 𝑒𝑑 𝑒̀ 𝑒𝑚𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑖 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑎𝑖 18 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑖𝑛 𝑠𝑢 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑎𝑣𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑖𝑙 55% 𝑖𝑛 𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑏𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑖𝑟𝑒 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜 30 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛. 𝐿𝑜 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖𝑜 ℎ𝑎 𝑐𝑜𝑖𝑛𝑣𝑜𝑙𝑡𝑜 167 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑖𝑛 𝑜𝑠𝑝𝑒𝑑𝑎𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑒𝑟𝑚𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑎𝑙 𝑙𝑎𝑏𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑜 (𝑒𝑡𝑎̀ 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎 71 𝑎𝑛𝑛𝑖, 58% 𝑚𝑎𝑠𝑐ℎ𝑖) 𝑒 221 𝑜𝑠𝑝𝑒𝑑𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 (𝑒𝑡𝑎̀ 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎 65 𝑎𝑛𝑛𝑖, 41% 𝑚𝑎𝑠𝑐ℎ𝑖) 𝑡𝑟𝑎 𝑑𝑖𝑐𝑒𝑚𝑏𝑟𝑒 𝑒 𝑔𝑒𝑛𝑛𝑎𝑖𝑜 2022. 𝐶𝑜𝑚𝑝𝑙𝑒𝑠𝑠𝑖𝑣𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑖 𝑖𝑛 63 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜 30 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖: 19 (9%) 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 44 (26%) 𝑐𝑜𝑛 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛.
𝐼 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛 𝑡𝑒𝑛𝑑𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑎𝑑 𝑎𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑒𝑔𝑔𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑙𝑒𝑠𝑠𝑖𝑣𝑖 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑜𝑟𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑎𝑙𝑡𝑖, 𝑛𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖𝑡𝑎𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑎𝑠𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑣𝑜𝑙𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑞𝑢𝑜𝑡𝑖𝑑𝑖𝑎𝑛𝑎 (𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑙𝑎𝑣𝑎𝑟𝑠𝑖 𝑒 𝑣𝑒𝑠𝑡𝑖𝑟𝑠𝑖) 𝑒𝑑 𝑒𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑠𝑜𝑔𝑔𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑎 𝑖𝑝𝑒𝑟𝑡𝑒𝑛𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑑𝑖𝑎𝑏𝑒𝑡𝑒, 𝑚𝑒𝑛𝑡𝑟𝑒 𝑙'𝑎𝑠𝑚𝑎 𝑒𝑟𝑎 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑒 𝑛𝑒𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎. 𝐴𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑎𝑛𝑧𝑒 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑖𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑒 𝑒 𝑙𝑎 𝑛𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑠𝑢𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑜𝑠𝑠𝑖𝑔𝑒𝑛𝑜 𝑒 𝑣𝑒𝑛𝑡𝑖𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑚𝑒𝑐𝑐𝑎𝑛𝑖𝑐𝑎 𝑒𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖 𝑛𝑒𝑖 𝑐𝑎𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙'𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒. 𝐺𝑙𝑖 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑟𝑖 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑎 𝑒𝑠𝑎𝑚𝑖𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖 𝑟𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑡𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑒𝑙𝑒𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛, 𝑓𝑟𝑎 𝑙𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑖 𝑐𝑖𝑡𝑎𝑛𝑜 𝑙'𝑒𝑡𝑎̀ 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑎𝑛𝑧𝑖𝑎𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑒 𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑜𝑟𝑏𝑖𝑑𝑖𝑡𝑎̀ 𝑐𝑜𝑛 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑒 𝑠𝑒𝑟𝑖𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑖𝑙 𝑑𝑖𝑎𝑏𝑒𝑡𝑒 𝑒 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑎 𝑟𝑒𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑐𝑟𝑜𝑛𝑖𝑐𝑎, 𝑖𝑙𝑙𝑢𝑠𝑡𝑟𝑎 𝐴𝑡𝑎𝑚𝑛𝑎. «𝐿𝑎 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑒𝑟𝑒𝑛𝑧𝑎 - 𝑝𝑟𝑒𝑐𝑖𝑠𝑎 - 𝑝𝑜𝑡𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑑𝑜𝑣𝑢𝑡𝑎 𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎 𝑖𝑚𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖𝑎 𝑒𝑠𝑎𝑔𝑒𝑟𝑎𝑡𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑒 𝑎𝑙 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑛𝑡𝑖-𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑒𝑟𝑎 𝑑𝑖 𝑔𝑟𝑎𝑛 𝑙𝑢𝑛𝑔𝑎 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑡𝑟𝑎 𝑖 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛» 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑙 𝑔𝑟𝑢𝑝𝑝𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎. «𝐼𝑙 𝑑𝑜𝑝𝑝𝑖𝑜 𝑐𝑜𝑙𝑝𝑜 𝑑𝑖 𝑒𝑝𝑖𝑑𝑒𝑚𝑖𝑒 𝑠𝑜𝑣𝑟𝑎𝑝𝑝𝑜𝑠𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 - 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑙𝑢𝑑𝑒 - 𝑎𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒𝑟𝑎̀ 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑙𝑒𝑠𝑠𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑎 𝑒 𝑖𝑙 𝑐𝑎𝑟𝑖𝑐𝑜 𝑠𝑢𝑖 𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑚𝑖 𝑠𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖. 𝐶'𝑒̀ 𝑢𝑛 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑖𝑒𝑟𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑙𝑡𝑒𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑡𝑟𝑎𝑖𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑚𝑏𝑒 𝑙𝑒 𝑒𝑝𝑖𝑑𝑒𝑚𝑖𝑒: 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑟𝑠𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑, 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑡𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑠𝑒 𝑠𝑖 𝑒̀ 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑎𝑛𝑧𝑖𝑎𝑛𝑖 𝑒 𝑠𝑖 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑒 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖».
𝐿'𝑎𝑙𝑡𝑟𝑜 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖𝑜 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑠𝑢 '𝐽𝑎𝑚𝑎' 𝑜𝑛𝑙𝑖𝑛𝑒 𝑒 𝑠𝑖 𝑓𝑜𝑐𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑐𝑒 𝑠𝑢𝑙𝑙'𝑎𝑢𝑡𝑢𝑛𝑛𝑜-𝑖𝑛𝑣𝑒𝑟𝑛𝑜 2022-2023, 𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑝𝑝𝑒𝑛𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑙𝑢𝑠𝑎, 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑞𝑢𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑙𝑢𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑒 𝑐𝑖𝑜𝑒̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑙 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑣𝑖𝑒𝑛𝑒 𝑎𝑠𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑡𝑜 𝑎 𝑢𝑛 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑒𝑙𝑒𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑙 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎. 𝑃𝑒𝑟 𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖𝑜 𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑟𝑖 - 𝑟𝑖𝑐𝑒𝑟𝑐𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝐶𝑙𝑖𝑛𝑖𝑐𝑎𝑙 𝐸𝑝𝑖𝑑𝑒𝑚𝑖𝑜𝑙𝑜𝑔𝑦 𝐶𝑒𝑛𝑡𝑒𝑟, 𝑉𝐴 𝑆𝑎𝑖𝑛𝑡 𝐿𝑜𝑢𝑖𝑠 𝐻𝑒𝑎𝑙𝑡ℎ 𝐶𝑎𝑟𝑒 𝑆𝑦𝑠𝑡𝑒𝑚 - ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑢𝑡𝑖𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑜 𝑖 𝑑𝑎𝑡𝑎𝑏𝑎𝑠𝑒 𝑠𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝐷𝑒𝑝𝑎𝑟𝑡𝑚𝑒𝑛𝑡 𝑜𝑓 𝑉𝑒𝑡𝑒𝑟𝑎𝑛𝑠 𝐴𝑓𝑓𝑎𝑖𝑟𝑠 (𝑉𝐴) 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑆𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑈𝑛𝑖𝑡𝑖: «𝑇𝑟𝑎 𝑖𝑙 1 𝑜𝑡𝑡𝑜𝑏𝑟𝑒 2022 𝑒 𝑖𝑙 31 𝑔𝑒𝑛𝑛𝑎𝑖𝑜 2023 - 𝑠𝑝𝑖𝑒𝑔𝑎𝑛𝑜 - 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑎𝑟𝑟𝑢𝑜𝑙𝑎𝑡𝑜 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑒 𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑎𝑙𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑢𝑛 𝑟𝑒𝑐𝑜𝑟𝑑 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑜𝑠𝑝𝑒𝑑𝑎𝑙𝑖𝑒𝑟𝑜 𝑡𝑟𝑎 2 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑒 10 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖 𝑑𝑜𝑝𝑜 𝑢𝑛 𝑟𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑝𝑜𝑠𝑖𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑡𝑒𝑠𝑡 𝑝𝑒𝑟 𝑆𝑎𝑟𝑠-𝐶𝑜𝑉-2 𝑜 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎, 𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛𝑎 𝑑𝑖𝑎𝑔𝑛𝑜𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑜 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎. 𝐶𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖 8.996 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑-19 𝑒 2.403 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒». 𝐼 𝑑𝑢𝑒 𝑔𝑟𝑢𝑝𝑝𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑏𝑖𝑙𝑎𝑛𝑐𝑖𝑎𝑡𝑖 (𝑒𝑡𝑎̀ 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎, 73 𝑎𝑛𝑛𝑖). 𝑅𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎𝑡𝑜: 𝑖𝑙 𝑡𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑎 30 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙 5,97% 𝑝𝑒𝑟 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑒 𝑑𝑒𝑙 3,75% 𝑝𝑒𝑟 𝑙'𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎, 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛 𝑒𝑐𝑐𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖 2,23 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑐𝑒𝑛𝑡𝑢𝑎𝑙𝑖. 𝐼𝑙 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑒̀ 𝑑𝑖𝑚𝑖𝑛𝑢𝑖𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑛𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑖 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑.
mercoledì 12 aprile 2023
I futuri vaccini anticancro.
Ai primi sintomi fatevi subito il tampone!
Attenzione! In questo post uso la provocazione e l’ironia. E’ una precisazione che ho imparato essere necessaria in social come FB. Veniam...
-
E' inutile, non ce la fanno proprio! La "missione" del giornalismo è ormai diventata quella di terrorizzare i propri lettori...
-
Stupisce anche voi leggere articoli di questo tenore dopo tutto quello che ci hanno propinato e continuano a farlo? Ben vengano comunque!...
-
Chissà quando la ragionevolezza anche da noi detterà le scelte sanitarie!? Comunicato dell'altro ieri del Ministero della Salute danes...