sabato 29 aprile 2023

Sulle mascherine! Di nuovo!

 

Un invito alla riflessione sempre sulle mascherine e la proroga per altri 8 mesi del loro obbligo nelle residenze per anziani.
Ci rendiamo conto che sono ormai 3 anni che gli anziani ospitati nelle RSA sono "protetti" da qualsiasi contatto un po' più ravvicinato e "intenso" e che non possono più vedere un sorriso sul viso di coloro che stanno loro attorno (inservienti, medici e/o familiari)?
Li hanno vaccinati tutti, ma a cosa è servito?
In realtà li hanno condannati ad una vita priva di stimoli, all'apatia e alla depressione, ancora di più di quanto lo sia naturalmente nelle residenze a loro dedicate.
Considerate un anziano che presenta fisiologicamente "riduzione" della vigoria fisica, sottratto al suo nucleo familiare e agli oggetti che lo hanno accompagnato per una vita, che è consapevole che la fine del suo percorso è vicina e che per vedere un sorriso deve passare il suo tempo davanti la televisione aspettando le battute cretine di un Amadeus qualsiasi!
Barbarie!😡
Ne sono morti tanti durante l'epidemia, prima e dopo l'arrivo del vaccino. D'altronde, da che mondo è mondo, gli anziani muoiono in misura molto maggiore dei giovani, ma fino ad adesso nessuno se ne è stupito.
Tanti perciò continueranno a morire e le mascherine non faranno la differenza!
Ma, rendiamoci conto e denunciamolo, quelli che sono morti in questi 3 anni e che lo faranno nei prossimi 8 mesi moriranno veramente male!


 

venerdì 28 aprile 2023

Schillanza!

 


Dunque, tra le ipotesi che avevo fatto, quella peggiore!
Non solo le mascherine rimarranno obbligatorie nelle RSA, nei reparti ospedalieri a rischio (quali saranno considerati tali?) e nei pronto soccorso se il paziente ha sintomi respiratori (guai a fare uno starnuto!), ma in tutti gli altri luoghi dove si esercita la medicina (studi pediatrici, studi medici, ospedali nella loro interezza) l’obbligatorietà sarà decisa a discrezione dei direttori sanitari e dei medici.
Dunque essa sarà determinata dal grado di ipocondria dei responsabili e, vista la situazione mentale che caratterizza ancora una gran parte della popolazione, medici compresi, credo che poco o nulla cambierà dal 1 maggio.
Credo anche che per gli ospedali i direttori sanitari, anche quelli ai quali il cervello non è andato in fumo, imporranno comunque la obbligatorietà sia per non entrare in conflitto con molti dei loro dipendenti, sia per conformità al principio della medicina difensiva: come ha detto Anelli, presidente dell’ordine dei medici, infatti, in fondo “le mascherine non costano nulla e hanno un efficacia dimostrata”.
Purtroppo, come avevo intuito fin dai suoi primi interventi, Schillaci non è diverso dal suo predecessore che credo avrebbe preso la stessa decisione nell’attuale contesto. Eppure lui è un medico e certe cose dovrebbe averle studiate!
E allora riporto per l’ennesima volta la frase di Tancredi che credo descriva al meglio il mondo attuale, in tutti i suoi aspetti politici e sociali. “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”.
In bocca al lupo, amici miei! Cerchiamo comunque di resistere! Sempre!

giovedì 27 aprile 2023

La Commissione Europea e la nuova legislazione sui prodotti farmaceutici.

 

 

 
La Commissione Europea sta lavorando alla nuova legislazione sui prodotti farmaceutici che è ormai alle battute finali. Per chi non lo sapesse, prima della approvazione, La Commissione, attraverso il servizio “Di’ la tua”, chiede a tutti i cittadini europei che si sono iscritti a tale servizio (io lo sono) il parere personale sui vari provvedimenti allo studio.
Oggi dunque mi è arrivata una mail nella quale mi si chiede di esprimere un’opinione sulla legislazione in questione, inviandomi il link alle informazioni sulla iniziativa.
Posto qui alcuni stralci del documento, facendo presente come in definitiva il progetto sia quello di semplificare il più possibile le autorizzazioni per i “nuovi farmaci”, specialmente quelli creati con le nuove tecnologie di “editing del genoma” come vengono definite.
Insomma, la prossima volta, sarà ancora più semplice (casomai avessero trovato ostacoli per quanto riguarda gli anni dell’epidemia) mettere in commercio qualsivoglia farmaco e/o vaccino.
 
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𝐿𝑎 𝑙𝑒𝑔𝑖𝑠𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑓𝑎𝑟𝑚𝑎𝑐𝑒𝑢𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑠𝑣𝑖𝑙𝑢𝑝𝑝𝑎𝑡𝑎 𝑖𝑛 𝑢𝑛'𝑒𝑝𝑜𝑐𝑎 𝑖𝑛 𝑐𝑢𝑖 𝑎𝑙𝑐𝑢𝑛𝑒 𝑡𝑒𝑐𝑛𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑒, 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑖𝑙 𝑠𝑒𝑞𝑢𝑒𝑛𝑧𝑖𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑔𝑒𝑛𝑜𝑚𝑖𝑐𝑜, 𝑙𝑒 𝑡𝑒𝑐𝑛𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑒 𝑑𝑖 𝑒𝑑𝑖𝑡𝑖𝑛𝑔 𝑑𝑒𝑙 𝑔𝑒𝑛𝑜𝑚𝑎 𝑜 𝑙'𝑖𝑛𝑡𝑒𝑙𝑙𝑖𝑔𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑎𝑟𝑡𝑖𝑓𝑖𝑐𝑖𝑎𝑙𝑒, 𝑛𝑜𝑛 𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑜 𝑒𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑎𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑙𝑏𝑜𝑟𝑖. 𝐴𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑚𝑜𝑑𝑜, 𝑖𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑟𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑡𝑒𝑐𝑛𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑐𝑜 𝑠𝑡𝑎 𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑣𝑖𝑙𝑢𝑝𝑝𝑜 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑑𝑜𝑡𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑏𝑖𝑛𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑙𝑒𝑠𝑠𝑖. 𝐿𝑎 𝑙𝑒𝑔𝑖𝑠𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑢𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑜𝑣𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑙𝑒𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑑𝑎𝑡𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑐𝑜𝑝𝑟𝑖𝑟𝑒 𝑖 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑖 𝑠𝑣𝑖𝑙𝑢𝑝𝑝𝑖 𝑒 𝑚𝑜𝑑𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑠𝑐𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖𝑓𝑖𝑐𝑖 𝑒 𝑡𝑒𝑐𝑛𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑐𝑖. 𝐼𝑛𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒, 𝑝𝑒𝑟 𝑖 𝑓𝑎𝑟𝑚𝑎𝑐𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑒𝑛𝑔𝑜𝑛𝑜 𝑜 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑖𝑡𝑖 𝑑𝑎 𝑜𝑟𝑔𝑎𝑛𝑖𝑠𝑚𝑖 𝑔𝑒𝑛𝑒𝑡𝑖𝑐𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑚𝑜𝑑𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑡𝑖 (𝑂𝐺𝑀), 𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑙𝑢𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑖𝑚𝑝𝑎𝑡𝑡𝑖 𝑎𝑚𝑏𝑖𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑖 𝑑𝑜𝑣𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑎𝑑𝑎𝑡𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑐𝑎𝑟𝑎𝑡𝑡𝑒𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑝𝑒𝑐𝑖𝑓𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑑𝑜𝑡𝑡𝑖.
…….
𝐸𝑙𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑒𝑣𝑜𝑛𝑜 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑝𝑒𝑟𝑡𝑖 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑜𝑝𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑝𝑜𝑙𝑖𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒:
…….
𝑏) 𝑆𝑒𝑚𝑝𝑙𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑙𝑒𝑔𝑖𝑠𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑐𝑟𝑒𝑎𝑟𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑛𝑜𝑟𝑚𝑎𝑡𝑖𝑣𝑎 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑙'𝑜𝑏𝑖𝑒𝑡𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑑𝑢𝑟𝑟𝑒, 𝑜𝑣𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒, 𝑖 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑖 𝑑𝑖 𝑎𝑝𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑖 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑖 𝑛𝑜𝑟𝑚𝑎𝑡𝑖𝑣𝑖, 𝑚𝑎𝑛𝑡𝑒𝑛𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑎𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑔𝑙𝑖 𝑒𝑙𝑒𝑣𝑎𝑡𝑖 𝑠𝑡𝑎𝑛𝑑𝑎𝑟𝑑 𝑑𝑖 𝑠𝑜𝑙𝑖𝑑𝑎 𝑣𝑎𝑙𝑢𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀, 𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑒𝑑 𝑒𝑓𝑓𝑖𝑐𝑎𝑐𝑖𝑎. 𝑆𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑎̀ 𝑖𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑒 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑟𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑟𝑒𝑔𝑜𝑙𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑎𝑑𝑎𝑡𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑎 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑡𝑖𝑣𝑎 𝑖 𝑡𝑒𝑟𝑚𝑖𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑟𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑎𝑙𝑙'𝑖𝑚𝑚𝑖𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖𝑛 𝑐𝑜𝑚𝑚𝑒𝑟𝑐𝑖𝑜 𝑠𝑢𝑙𝑙𝑎 𝑏𝑎𝑠𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑒𝑣𝑖𝑑𝑒𝑛𝑧𝑒 𝑠𝑐𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖𝑓𝑖𝑐ℎ𝑒. 𝐼 𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜𝑟𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑠𝑖𝑎 𝑖𝑛 𝑡𝑒𝑟𝑚𝑖𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑐𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑎𝑚𝑚𝑖𝑛𝑖𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑖 𝑣𝑎𝑙𝑢𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑠𝑐𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎. 𝑆𝑎𝑟𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒 𝑖𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑙𝑒 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑛𝑧𝑖𝑎𝑙𝑖 𝑠𝑖𝑛𝑒𝑟𝑔𝑖𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑐𝑖𝑠𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑎 𝑚𝑜𝑛𝑡𝑒. 𝐿𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖 𝑚𝑖𝑠𝑢𝑟𝑒 𝑐𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒𝑟𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑓𝑟𝑢𝑡𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑡𝑒𝑐𝑛𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑎 𝑑𝑖𝑔𝑖𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑙'𝑢𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑒𝑙𝑒𝑡𝑡𝑟𝑜𝑛𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑢𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑑𝑜𝑡𝑡𝑖;
…….
𝑓) 𝑖𝑛𝑡𝑟𝑜𝑑𝑢𝑟𝑟𝑒 𝑒𝑙𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑓𝑙𝑒𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑒𝑛𝑡𝑎𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑙𝑒𝑔𝑖𝑠𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎 𝑑𝑖 𝑓𝑢𝑡𝑢𝑟𝑜, 𝑎𝑑𝑎𝑡𝑡𝑎𝑛𝑑𝑜𝑙𝑎 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑒 𝑚𝑜𝑑𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑖𝑛𝑛𝑜𝑣𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑑𝑖 𝑠𝑣𝑖𝑙𝑢𝑝𝑝𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑓𝑎𝑟𝑚𝑎𝑐𝑖 𝑒 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑑𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑒𝑣𝑖𝑑𝑒𝑛𝑧𝑒. 𝐶𝑖𝑜̀ 𝑑𝑜𝑣𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑖𝑛 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑖 𝑙𝑎 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑐𝑖𝑛𝑎 𝑑𝑖𝑔𝑖𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑎 𝑒 𝑙'𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑡𝑟𝑎 𝑓𝑎𝑟𝑚𝑎𝑐𝑖 𝑒 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑖𝑡𝑖𝑣𝑖 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑐𝑖. 𝐿𝑒 𝑜𝑝𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑣𝑜𝑛𝑜 𝑝𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑑𝑎𝑡𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑎𝑡𝑡𝑢𝑎𝑙𝑒 𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑚𝑎 𝑑𝑖 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑟𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖, 𝑙𝑎 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑐𝑜𝑟𝑠𝑖 𝑛𝑜𝑟𝑚𝑎𝑡𝑖𝑣𝑖, 𝑙𝑎 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑑𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑟𝑒 𝑙'𝑎𝑚𝑏𝑖𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑎𝑝𝑝𝑙𝑖𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑐𝑒𝑑𝑢𝑟𝑎 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑐ℎ𝑖𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑐𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑑𝑜𝑡𝑡𝑖 𝑖𝑛𝑛𝑜𝑣𝑎𝑡𝑖𝑣𝑖, 𝑛𝑜𝑛𝑐ℎ𝑒́ 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑖 𝑎𝑑𝑎𝑡𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑖 𝑟𝑒𝑞𝑢𝑖𝑠𝑖𝑡𝑖 𝑛𝑜𝑟𝑚𝑎𝑡𝑖𝑣𝑖, 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑖 𝑓𝑎𝑟𝑚𝑎𝑐𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑒𝑛𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑂𝐺𝑀;
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mercoledì 26 aprile 2023

Se lo dice anche l' AIFA!

    Devo dire che Palù, pur con tutte le giravolte che ha compiuto,, non è certo uno dei personaggi peggiori che abbiamo conosciuto in questi anni di epidemia. Diciamo che è stato una persona un po’ “confusa”, non so se per convenienza (in fondo è stato nominato presidente di AIFA) o per scarsa lucidità, anche se propendo per la prima ipotesi.
    Comunque questa intervista di ieri al Corsera non è male, anche se gravata dai “dogmi della fede” che comunque un rappresentante istituzionale non puo’ contraddire, almeno in questo periodo storico.
    Ve la propongo:
     
    𝑷𝒂𝒍𝒖̀: «𝑰𝒍 𝑪𝒐𝒗𝒊𝒅 𝒐𝒈𝒈𝒊 𝒏𝒐𝒏 𝒆̀ 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒖𝒏 𝒓𝒊𝒔𝒄𝒉𝒊𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒊𝒍 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐. 𝑽𝒂 𝒅𝒊𝒄𝒉𝒊𝒂𝒓𝒂𝒕𝒂 𝒍𝒂 𝒇𝒊𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒑𝒂𝒏𝒅𝒆𝒎𝒊𝒂»
     
    «𝐿𝑎 𝑓𝑖𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑛𝑑𝑒𝑚𝑖𝑎 𝑑𝑜𝑣𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑑𝑖𝑐ℎ𝑖𝑎𝑟𝑎𝑡𝑎. 𝐶𝑟𝑒𝑑𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑙’𝑂𝑟𝑔𝑎𝑛𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑆𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑠𝑖𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎 𝑎 𝑓𝑎𝑟𝑙𝑜 𝑒 𝑖𝑙 𝑟𝑖𝑡𝑎𝑟𝑑𝑜 𝑠𝑖𝑎 𝑑𝑜𝑣𝑢𝑡𝑜 𝑎 𝑢𝑛 𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑢𝑜 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑢𝑑𝑒𝑛𝑧𝑎». 𝐼𝑙 𝑣𝑖𝑟𝑜𝑙𝑜𝑔𝑜 𝐺𝑖𝑜𝑟𝑔𝑖𝑜 𝑃𝑎𝑙𝑢̀, 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝐴𝑖𝑓𝑎 (𝐴𝑔𝑒𝑛𝑧𝑖𝑎 𝑖𝑡𝑎𝑙𝑖𝑎𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑓𝑎𝑟𝑚𝑎𝑐𝑜), 𝑞𝑢𝑎𝑡𝑡𝑟𝑜 𝑚𝑒𝑠𝑖 𝑓𝑎 𝑎𝑣𝑒𝑣𝑎 𝑑𝑒𝑐𝑙𝑎𝑠𝑠𝑎𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑆𝑎𝑟𝑠 -𝐶𝑜𝑣-2 𝑎 𝑣𝑖𝑟𝑢𝑠 𝑒𝑛𝑑𝑒𝑚𝑖𝑐𝑜, 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑠𝑖 𝑖𝑛𝑜𝑓𝑓𝑒𝑛𝑠𝑖𝑣𝑜. 𝑂𝑔𝑔𝑖 𝑣𝑎 𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒.
    𝐼𝑛 𝑈𝑠𝑎 𝑖𝑙 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒 𝐵𝑖𝑑𝑒𝑛 ℎ𝑎 𝑑𝑒𝑐𝑟𝑒𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑙𝑎 𝑓𝑖𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑒𝑚𝑒𝑟𝑔𝑒𝑛𝑧𝑎. 𝐿’𝑂𝑚𝑠 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜𝑟𝑒𝑔𝑔𝑖𝑎, 𝑐’𝑒̀ 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑜?
    «𝑁𝑜, 𝑢𝑛 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑜 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑐’𝑒̀. 𝑂𝑔𝑔𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑣𝑖𝑟𝑢𝑠 𝑒̀ 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑎𝑠𝑠𝑎𝑖 𝑝𝑜𝑐𝑜 𝑣𝑖𝑟𝑢𝑙𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑠𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑜 𝑖𝑛𝑛𝑜𝑐𝑢𝑜. 𝐸̀ 𝑚𝑢𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑒 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑒 𝑓𝑖𝑛𝑜 𝑎 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑛𝑡𝑎𝑟𝑒, 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑜𝑟𝑎 𝑐𝑖𝑟𝑐𝑜𝑙𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑛𝑛𝑜𝑚𝑖𝑛𝑎𝑡𝑎 𝑖𝑛 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑐𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖𝑓𝑖𝑐𝑜 𝐴𝑟𝑡𝑢𝑟𝑜, 𝑐𝑎𝑢𝑠𝑎 𝑑𝑖 𝑟𝑎𝑓𝑓𝑟𝑒𝑑𝑑𝑜𝑟𝑒 𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑔𝑖𝑢𝑛𝑡𝑖𝑣𝑖𝑡𝑒 𝑛𝑒𝑖 𝑏𝑎𝑚𝑏𝑖𝑛𝑖. 𝐻𝑎 𝑢𝑛’𝑖𝑛𝑐𝑢𝑏𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑏𝑟𝑒𝑣𝑒, 𝑑𝑢𝑒 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑖 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑒-𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑜, 𝑞𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑎𝑔𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ ℎ𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑓𝑎𝑠𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑡𝑡𝑖𝑣𝑎 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑣𝑒𝑙𝑜𝑐𝑒. 𝑆𝑖 𝑓𝑒𝑟𝑚𝑎 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑒 𝑣𝑖𝑒 𝑛𝑎𝑠𝑎𝑙𝑖, 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑐𝑒𝑛𝑑𝑒 𝑖𝑛 𝑏𝑟𝑜𝑛𝑐ℎ𝑖 𝑒 𝑝𝑜𝑙𝑚𝑜𝑛𝑖».
    𝐼𝑙 𝑣𝑖𝑟𝑢𝑠 𝐴𝑟𝑡𝑢𝑟𝑜 𝑒̀ 𝑑𝑒𝑏𝑜𝑙𝑒?
    «𝐴𝑝𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑒𝑛𝑒 𝑎 𝑢𝑛𝑜 𝑠𝑐𝑖𝑎𝑚𝑒 𝑑𝑖 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜-𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑟𝑖𝑣𝑎𝑡𝑒 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑒 𝑑𝑎 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛, 𝑖𝑛 𝑐𝑖𝑟𝑐𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑎 𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑎𝑛𝑛𝑜, 𝑙𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑟𝑒𝑐𝑒𝑛𝑡𝑖 𝐶𝑒𝑟𝑏𝑒𝑟𝑢𝑠, 𝐺𝑟𝑖𝑓𝑜𝑛 𝑒 𝐾𝑟𝑎𝑘𝑒𝑛. 𝐸̀ 𝑢𝑛 𝑚𝑢𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑖𝑛𝑛𝑜𝑐𝑢𝑜, 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑎𝑔𝑖𝑎 𝑚𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑒. 𝐼𝑙 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑜, 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑖 𝑣𝑖𝑟𝑢𝑠 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑖𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖, 𝑒̀ 𝑝𝑒𝑟 𝑖 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑔𝑟𝑎𝑐𝑖𝑙𝑖».
    𝐶𝑜𝑚𝑒 𝑚𝑎𝑖 𝑛𝑜𝑛 𝑎𝑛𝑛𝑢𝑛𝑐𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑜𝑝 𝑎𝑙𝑙’𝑒𝑚𝑒𝑟𝑔𝑒𝑛𝑧𝑎?
    «𝐿’𝑂𝑚𝑠 ℎ𝑎 𝑟𝑖𝑏𝑎𝑑𝑖𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑛𝑑𝑒𝑚𝑖𝑎, 𝑑𝑖𝑐ℎ𝑖𝑎𝑟𝑎𝑡𝑎 𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑎 𝑓𝑖𝑛𝑒 𝑚𝑎𝑟𝑧𝑜 2020, 𝑒̀ 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑢𝑛’𝑒𝑚𝑒𝑟𝑔𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑠𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑎 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑜𝑐𝑐𝑢𝑝𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 (𝑃ℎ𝑒𝑖𝑐), 𝑚𝑎 𝑙𝑜 𝑒𝑟𝑎 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑎 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑔𝑒𝑛𝑛𝑎𝑖𝑜 2020 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑖𝑛𝑐𝑖𝑜̀. 𝑆𝑜𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑛𝑜𝑚𝑖𝑛𝑎𝑡𝑒 𝑡𝑎𝑙𝑖 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑣𝑖𝑟𝑎𝑙𝑖 𝑚𝑎𝑖 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑝𝑎𝑛𝑑𝑒𝑚𝑖𝑐ℎ𝑒. 𝑁𝑜𝑖 𝑎𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑖𝑙 𝑠𝑒𝑔𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑢𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑖 𝑓𝑖𝑛𝑒. 𝐶𝑒𝑟𝑡𝑜 𝑠𝑡𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑣𝑖𝑣𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑖𝑛 𝑢𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑎𝑙 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑠𝑡𝑎 𝑣𝑖𝑟𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑐𝑜 𝑒̀ 𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑢𝑏𝑏𝑖𝑜 𝑝𝑜𝑠𝑡-𝑝𝑎𝑛𝑑𝑒𝑚𝑖𝑐𝑜. 𝐿𝑜 𝑑𝑖𝑐𝑜𝑛𝑜 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑖 𝑑𝑎𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀, 𝑖𝑛𝑐𝑖𝑑𝑒𝑛𝑧𝑎, 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑖 𝑖𝑡𝑎𝑙𝑖𝑎𝑛𝑖 𝑒 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑖, 𝑖𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖𝑛𝑢𝑎 𝑑𝑖𝑠𝑐𝑒𝑠𝑎».
    𝑈𝑛𝑎 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒?
    «𝑁𝑜𝑛 𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑜, 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑙𝑜 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑛𝑡𝑒𝑟𝑎̀ 𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑏𝑎𝑏𝑖𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑣𝑟𝑎̀ 𝑢𝑛𝑎 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑢𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑙𝑒𝑔𝑎𝑡𝑎 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑓𝑟𝑒𝑑𝑑𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑙’𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎».
    𝑄𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑟𝑠𝑖 𝑛𝑜𝑛 ℎ𝑎 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑜?
    «𝑈𝑛 𝑟𝑖𝑐ℎ𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑖𝑛 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑓𝑎𝑠𝑒 ℎ𝑎 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑜 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑛𝑧𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑛𝑧𝑖𝑎𝑛𝑖, 𝑔𝑙𝑖 𝑜𝑣𝑒𝑟 80, 𝑖 𝑠𝑜𝑔𝑔𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑒𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑖 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑚𝑎 𝑖𝑚𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑖𝑛𝑑𝑒𝑏𝑜𝑙𝑖𝑡𝑜».
    𝐸 𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑖?
    «𝑆𝑡𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑟𝑎𝑚𝑚𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑎𝑔𝑛𝑎 𝑑𝑖 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑛𝑡𝑖-𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑎𝑛𝑡𝑖-𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑎𝑢𝑡𝑢𝑛𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑛» 𝑢𝑛 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑜 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑖𝑡𝑜 𝑠𝑢𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑢𝑠𝑎
    𝐿𝑎 𝑣𝑒𝑟𝑖𝑡𝑎̀ 𝑠𝑢𝑖 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑖?
    «𝑄𝑢𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑢𝑎𝑙𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑒𝑔𝑔𝑜𝑛𝑜 𝑎𝑙 30% 𝑑𝑎𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑓𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑎𝑙 90% 𝑑𝑎 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑒 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑣𝑒. 𝐻𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑠𝑎𝑙𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑐𝑖𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑚𝑖𝑙𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜. 𝑀𝑎 𝑖𝑙 𝑣𝑖𝑟𝑢𝑠 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑠𝑖̀ 𝑟𝑎𝑝𝑖𝑑𝑜 𝑛𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑠𝑠𝑢𝑚𝑒𝑟𝑒 𝑚𝑢𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑒𝑟𝑚𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟𝑐𝑖 𝑑𝑖 𝑠𝑡𝑎𝑟𝑔𝑙𝑖 𝑑𝑖𝑒𝑡𝑟𝑜».
    𝐿𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑠𝑐𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎, 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑡𝑎𝑙𝑖𝑎𝑛𝑎, ℎ𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑚𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑒𝑟𝑟𝑜𝑟𝑖?
    «𝑆𝑖 𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑎𝑣𝑎 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑎 𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑐𝑜𝑟𝑜𝑛𝑎𝑣𝑖𝑟𝑢𝑠 𝑠𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑖𝑢𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑎 𝑐𝑜𝑙𝑝𝑖𝑣𝑎 𝑢𝑛’𝑢𝑚𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑙𝑒𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑒𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎 𝑒 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑓𝑒𝑠𝑎. 𝐿𝑎 𝑠𝑐𝑖𝑒𝑛𝑧𝑎, 𝑝𝑒𝑟 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑚𝑎𝑖 𝑐𝑜𝑠𝑖̀ 𝑟𝑎𝑝𝑖𝑑𝑎 𝑛𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑝𝑝𝑟𝑜𝑛𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖, 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑖 𝑑𝑖𝑎𝑔𝑛𝑜𝑠𝑡𝑖𝑐𝑖, 𝑡𝑒𝑟𝑎𝑝𝑒𝑢𝑡𝑖𝑐𝑖 𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑣𝑒𝑛𝑡𝑖𝑣𝑖, 𝑎𝑣𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑖 𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑒𝑟𝑚𝑒 𝑠𝑢𝑐𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖𝑣𝑒 𝑒𝑑 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑖𝑛𝑒𝑣𝑖𝑡𝑎𝑏𝑖𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑙𝑒𝑛𝑡𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑣𝑖𝑟𝑢𝑠».
    𝐿𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎 𝑒̀ 𝑠𝑖̀?
    «𝑆𝑒 𝑒𝑟𝑟𝑜𝑟𝑖 𝑐𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖, 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑙𝑒𝑔𝑎𝑡𝑖 𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑒𝑛𝑧𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑛𝑑𝑎𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑚𝑎𝑡𝑢𝑟𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑑𝑖 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 𝑖𝑛 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜. 𝐿𝑒 𝑠𝑐𝑒𝑙𝑡𝑒 𝑒𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑖𝑚𝑝𝑟𝑜𝑛𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑎𝑙 𝑚𝑎𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑎𝑢𝑡𝑒𝑙𝑎 𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑢𝑑𝑒𝑛𝑧𝑎, 𝑛𝑒𝑙 𝑚𝑒𝑛𝑡𝑟𝑒 𝑠𝑖 𝑎𝑓𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑎𝑣𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑎𝑙𝑎𝑚𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑖𝑚𝑚𝑎𝑛𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑜𝑟𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖. 𝐿’𝑢𝑟𝑔𝑒𝑛𝑧𝑎, 𝑠𝑝𝑒𝑐𝑖𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑓𝑎𝑠𝑒 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑜𝑣𝑒 𝑚𝑎𝑛𝑐𝑎𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑖 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑖, 𝑒𝑟𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑖 𝑚𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑎𝑙 𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑜 𝑙𝑎 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑑𝑜𝑡𝑡𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑒 𝑙𝑒 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑎𝑠𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑎𝑛𝑑𝑒𝑚𝑖𝑎 𝑐ℎ𝑒 ℎ𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑎𝑡𝑜 6,9 𝑚𝑖𝑙𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑖 𝑒 690 𝑚𝑖𝑙𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑡𝑡𝑎𝑡𝑖».
    𝐶𝑜𝑚𝑒 𝑟𝑖𝑔𝑒𝑡𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑙𝑝𝑒?
    «𝐶ℎ𝑖 𝑒̀ 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑜𝑛𝑠𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑎𝑙𝑢𝑡𝑒 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑎 𝑎 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑐𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖𝑓𝑖𝑐𝑜, 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑐𝑜, 𝑝𝑜𝑙𝑖𝑡𝑖𝑐𝑜 𝑑𝑒𝑣𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎 𝑎𝑔𝑖𝑟𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑒𝑠𝑠𝑒 𝑠𝑢𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑏𝑒𝑛𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑒. 𝐼𝑛𝑐𝑜𝑛𝑐𝑒𝑝𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑟𝑒 𝑎 𝑑𝑒𝑐𝑖𝑠𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑒𝑔𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑙 𝑚𝑒𝑔𝑙𝑖𝑜, 𝑖𝑛 𝑠𝑐𝑖𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑐𝑖𝑒𝑛𝑧𝑎. 𝑅𝑖𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑜̀ 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑚𝑖𝑙𝑡𝑎̀ 𝑐ℎ𝑒, 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑡𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑜𝑣𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑑𝑒𝑐𝑖𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑖 𝑐𝑟𝑖𝑡𝑖𝑐𝑖, 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑓𝑎𝑙𝑙𝑎𝑐𝑖. 𝑆𝑎𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑔𝑟𝑎𝑣𝑒 𝑠𝑏𝑎𝑔𝑙𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑒 𝑓𝑎𝑟𝑠𝑖 𝑡𝑟𝑜𝑣𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑚𝑝𝑟𝑒𝑝𝑎𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑖𝑛 𝑓𝑢𝑡𝑢𝑟𝑜, 𝑠𝑒 𝑐𝑜𝑙𝑝𝑖𝑡𝑖 𝑑𝑎 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑚𝑖𝑛𝑎𝑐𝑐𝑒, 𝑛𝑜𝑛 𝑎𝑣𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑡𝑒𝑠𝑜𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑒𝑠𝑝𝑒𝑟𝑖𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑣𝑖𝑠𝑠𝑢𝑡𝑎».
     
     P.S. notare che l'intervistatrice è Margherita De Bac, un'antica "talebana" di vaccini e green pass. E' il segno che hanno capito che è necessario un "riposizionamento" per evitare le future "figure di m..."😀

     

 

martedì 25 aprile 2023

Mai abbassare la guardia!

 Non mi ero reso conto!

Per chi lo avesse dimenticato, il Ministero della Salute continua ad emettere il suo bollettino settimanale sul monitoraggio del Covid 19. Ho dunque realizzato che nell'ultima settimana "𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑟𝑒𝑔𝑖𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑡𝑒𝑛𝑑𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑎𝑙𝑙'𝑎𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑐𝑎𝑠𝑖" cosi' come anche "𝑖𝑙 𝑡𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑜𝑐𝑐𝑢𝑝𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑜𝑠𝑝𝑒𝑑𝑎𝑙𝑖𝑒𝑟𝑎 𝑟𝑒𝑔𝑖𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑢𝑛 𝑙𝑖𝑒𝑣𝑒 𝑎𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜, 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑒 𝑎𝑙 𝑑𝑖𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑟𝑖𝑡𝑖𝑐𝑖𝑡𝑎̀". Fortunatamente "𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑒 𝑛𝑜𝑡𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑡𝑒𝑛𝑑𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑎𝑙𝑙'𝑎𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑛𝑒𝑙 𝑛𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑐𝑎𝑠𝑖 𝑠𝑒𝑝𝑝𝑢𝑟 𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑎𝑡𝑎, 𝑑𝑎𝑙 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑠𝑡𝑎 𝑐𝑙𝑖𝑛𝑖𝑐𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑖 𝑛𝑜𝑡𝑎𝑛𝑜 𝑎𝑠𝑠𝑜𝑙𝑢𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑖 𝑠𝑒𝑔𝑛𝑎𝑙𝑖 (segnali di cosa vorrei sapere io?!😀)
 
Ma, mi chiedo, quando decideranno di smetterla con il Covid19 con cosa lo rimpiazzeranno? Per ora i tentativi (vaiolo delle scimmie, aviaria) non sembra abbiano avuto buon esito.
Non sarebbe più intelligente ritornare ad un'era precedente quando le malattie, che ovviamente ci sono sempre state, si affrontavano con l'ansia di chi le subiva, ma non certo con la paura dell'intera popolazione e, soprattutto, ci si impegnava a vivere al meglio piuttosto che ad evitare la morte?
Comunque, ecco il professor Rezza nella sua ultima interpretazione di venerdi' 21 aprile. Ormai è diventato un vero professionista delle scene!😀
 

 

lunedì 24 aprile 2023

Considerazioni di un vecchio pediatra.

 

 

Forse questo mio post non sarà interessante, ma io vorrei esprimere che questa attuale discussione sulla correttezza nell’usare la parola vaccino per i preparati farmaceutici utilizzati per curare alcuni tumori e che avranno un sicuro sviluppo nel prossimo futuro la trovo da una parte inutile, ma dall’altra anche molto significativa.
Premetto che, per i miei antichi studi (forse superati), mi hanno insegnato che i vaccini sono quelli che prevengono le malattie, mentre i farmaci sono quelli che le curano, indipendentemente dal tipo di meccanismo utilizzato (in questo caso mRNA che induce la produzione di determinate proteine da parte delle cellule).
Da questa mia nozione ne consegue la fondamentale differenza che io ritengo esserci tra i due termini: i vaccini vengono utilizzati nei soggetti SANI, i farmaci in quelli MALATI.
E’ vero che ormai è da tempo che si utilizza il termine “vaccini antitumorali”, ma io credo che sia stato un errore, non è il meccanismo di azione che li deve definire, bensi’ lo scopo.
D’altronde il far passare la percezione che i vaccini possano sia prevenire che curare le malattie ha fatto si’, io credo, che fosse accettata, senza porsi molte domande, la necessità della vaccinazione universale contro il Covid.
Se infatti i vaccini servono a tutto (all’inizio della vicenda anche a bloccare i contagi), chi potrebbe essere cosi’ stupido da avere dubbi nel farseli somministrare?
Si è dunque perso di vista (inconsapevolmente o deliberatamente, a voi il giudizio) che, considerato che i vaccini, fino ad oggi, sono stati somministrati ai SANI per non farli ammalare, si sarebbe dovuto attentamente valutare quali SANI avessero realmente la necessità di essere vaccinati per evitare una malattia che avrebbe potuto loro provocare gravi complicazioni. E questo indipendentemente dallo studio di eventuali effetti avversi che, comunque la si pensi, necessiterà, come è sempre stato, di ancora molto tempo prima di dare risultati “scientifici”.
Dunque la domanda finale: lattanti, bambini, adolescenti, giovani adulti avevano realmente il bisogno di essere vaccinati?
Domanda correlata anche al secondo insegnamento che mi è stato dato durante i miei antichi studi (e che io ho sempre cercato di seguire): applicare sempre, in ogni atto medico, il “principio di precauzione”.

Come faremmo senza una informazione libera e onesta? 😀


 

E' inutile, non ce la fanno proprio! La "missione" del giornalismo è ormai diventata quella di terrorizzare i propri lettori ricordando loro che se continuano a voler vivere come facevano prima del Covid, rischiano non solo di morire, ma anche di farlo tra sofferenze atroci.
Il titolo de il Mattino di oggi "INCUBO AVIARIA A NAPOLI" ne è la dimostrazione evidente.
 
"𝑆𝑜𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑐𝑎𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑎𝑣𝑖𝑎𝑟𝑖𝑎. 𝐼𝑛 𝑔𝑟𝑎𝑣𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑑𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑢𝑛 50𝑒𝑛𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑆𝑐𝑎𝑓𝑎𝑡𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑜𝑡𝑡𝑎 𝑡𝑟𝑎 𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑒 𝑙𝑎 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑟𝑒𝑝𝑎𝑟𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑅𝑖𝑎𝑛𝑖𝑚𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑖𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑒𝑑 𝐸𝐶𝑀𝑂 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑑𝑎 𝑜𝑠𝑝𝑒𝑑𝑎𝑙𝑖𝑒𝑟𝑎 𝑑𝑒𝑖 𝐶𝑜𝑙𝑙𝑖 𝑑𝑖 𝑁𝑎𝑝𝑜𝑙𝑖. ….l’𝑢𝑜𝑚𝑜, 𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎 𝑆𝑐𝑎𝑓𝑎𝑡𝑖, ℎ𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑣𝑖𝑟𝑢𝑠 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎𝑙𝑒 𝑖𝑛 𝑓𝑎𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎. 𝐸̀ 𝑔𝑖𝑢𝑛𝑡𝑜 𝑣𝑒𝑛𝑒𝑟𝑑𝑖̀ 𝑝𝑜𝑚𝑒𝑟𝑖𝑔𝑔𝑖𝑜 𝑎𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑛𝑡𝑜 𝑠𝑜𝑐𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑈𝑚𝑏𝑒𝑟𝑡𝑜 𝐼 𝑑𝑖 𝑁𝑜𝑐𝑒𝑟𝑎 𝐼𝑛𝑓𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑣𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎 𝑖𝑛𝑠𝑢𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑖𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎, 𝑑𝑒𝑡𝑒𝑟𝑚𝑖𝑛𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑜𝑙𝑚𝑜𝑛𝑖𝑡𝑒 𝑏𝑖𝑙𝑎𝑡𝑒𝑟𝑎𝑙𝑒….𝐴𝑙 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑠𝑖 𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑎 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑠𝑜𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑜𝑡𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑡𝑟𝑜𝑣𝑎𝑟𝑒 𝑟𝑖𝑠𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑛𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑒𝑠𝑖𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑒𝑠𝑎𝑚𝑖 𝑑𝑖 𝑙𝑎𝑏𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜𝑡𝑖𝑝𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎, 𝑎𝑡𝑡𝑒𝑠𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑠𝑠𝑖𝑚𝑖 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖…. 𝑛𝑒𝑙 𝑐𝑎𝑠𝑜 𝑖𝑛 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑙’𝑢𝑛𝑖𝑐𝑜 𝑑𝑎𝑡𝑜 𝑐𝑒𝑟𝑡𝑜 𝑎𝑙 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑒̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖 𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑢𝑛’𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑡𝑖𝑝𝑜𝐴…. 𝑜𝑟𝑎 𝑠𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑒𝑛𝑑𝑜𝑛𝑜 𝑔𝑙𝑖 𝑒𝑠𝑖𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑒𝑠𝑎𝑚𝑖 𝑑𝑖 𝑙𝑎𝑏𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜𝑡𝑖𝑝𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝐴. «𝑁𝑜𝑛 𝑒𝑠𝑐𝑙𝑢𝑑𝑖𝑎𝑚𝑜 - 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑒𝑟𝑚𝑎 𝑉𝑖𝑟𝑛𝑜 - 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑎 𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑎𝑟𝑠𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑡𝑖𝑝𝑜 𝐻5𝑁1, 𝑜𝑣𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑎𝑣𝑖𝑎𝑟𝑖𝑎, 𝑣𝑖𝑠𝑡𝑎 𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑔𝑔𝑟𝑒𝑠𝑠𝑖𝑣𝑖𝑡𝑎̀.”
 
Adesso attendo la reazione del nostro premuroso Governatore. Chiuderà di nuovo le scuole per qualche mese? 😀😀

domenica 23 aprile 2023

Non dimentichiamoci di loro!


 
Come ho ricordato altre volte, c'è ancora una categoria di persone che continua a soffrire per le "regole" che sono state imposte per il covid: gli anziani delle RSA. Per loro il martirio non è finito e anzi continuerà nel futuro. Mascherine (che il ministro Schillaci continuerà a mantenere obbligatorie), visite dei familiari limitate, distanziamento sociale, "segregazione nella struttura" con enormi limiti e difficoltà per le uscite.
Sono definiti soggetti "fragili" e, per questo motivo, vengono sottoposti a protocolli di "protezione" che, in pratica, servono soltanto ad accompagnarli alla morte in maniera inumana e, io credo, anche in tempi più rapidi di quelli previsti dalla natura.
Non dimentichiamoci di loro! Noi siamo adesso qui a parlare di commissioni d'inchiesta, mascherine, effetti avversi del vaccino, ma loro continuano a soffrire e non è giusto che un individuo, alla fine del suo cammino, sia trattato cosi'.
Un esempio tra tanti:

venerdì 21 aprile 2023

Lo dico in francese: Va te faire foutre!


 
Allora, pare che tutto sia deciso: dal 30 aprile mascherine nei reparti nei quali sono presenti pazienti "fragili" (quali poi saranno?) e nelle RSA (poveri anziani, accompagnati ormai, dall'inizio dell'epidemia, alla non-vita e dunque alla morte molto prima del termine naturale!)
Purtroppo lo avevo previsto e dunque non è per me una novità.
Questo post solo per riportare le parole di Filippo Anelli, presidente dell'Ordine dei Medici come riferite dall'articolo di Doctor 33:
𝐴𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑙 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝐹𝑒𝑑𝑒𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑂𝑟𝑑𝑖𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑖 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑐𝑖 (𝐹𝑛𝑜𝑚𝑐𝑒𝑜), 𝐹𝑖𝑙𝑖𝑝𝑝𝑜 𝐴𝑛𝑒𝑙𝑙𝑖, 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑜𝑟𝑑𝑎 𝑠𝑢𝑙 𝑚𝑎𝑛𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑠𝑐ℎ𝑒𝑟𝑖𝑛𝑎 𝑖𝑛 𝑑𝑜𝑣𝑒 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑓𝑟𝑎𝑔𝑖𝑙𝑖 𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑡𝑒𝑟𝑎𝑝𝑖𝑒 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑛𝑠𝑖𝑣𝑒. «𝐸̀ 𝑎𝑠𝑠𝑜𝑙𝑢𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑟𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒𝑣𝑜𝑙𝑒. 𝑀𝑎 𝑎𝑙 𝑑𝑖 𝑙𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑎𝑙𝑙𝑒𝑔𝑔𝑒𝑟𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑚𝑖𝑠𝑢𝑟𝑒 𝑠𝑎𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑜𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑢𝑛𝑜 𝑙𝑎𝑠𝑐𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑖 𝑑𝑖𝑟𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑠𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖 𝑜 𝑎𝑖 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑜𝑛𝑠𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖 𝑑𝑒𝑖 𝑟𝑒𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖 𝑙'𝑜𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑖𝑚𝑝𝑜𝑟𝑛𝑒 𝑙'𝑢𝑡𝑖𝑙𝑖𝑧𝑧𝑜 𝑙𝑎̀ 𝑑𝑜𝑣𝑒 𝑙𝑜 𝑟𝑖𝑡𝑒𝑛𝑔𝑎𝑛𝑜 𝑛𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑎𝑟𝑖𝑜», 𝑠𝑝𝑖𝑒𝑔𝑎. 𝑃𝑒𝑟 𝐴𝑛𝑒𝑙𝑙𝑖, 𝑙𝑒 𝑚𝑎𝑠𝑐ℎ𝑒𝑟𝑖𝑛𝑒 𝑑𝑜𝑣𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒𝑟𝑜 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 «𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 𝑢𝑠𝑎𝑡𝑒 𝑖𝑛 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑖 𝑐𝑎𝑠𝑖 𝑑𝑜𝑣𝑒 𝑐'𝑒̀ 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑚𝑖𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑎 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑡𝑡𝑖𝑣𝑎. 𝑆𝑖 𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑖𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑎 𝑒 𝑐ℎ𝑒 ℎ𝑎 𝑢𝑛'𝑒𝑓𝑓𝑖𝑐𝑎𝑐𝑖𝑎 𝑑𝑖𝑚𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑎». 𝐼𝑙 𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑚𝑎 𝑠𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖𝑜, 𝑑𝑜𝑝𝑜 𝑖𝑙 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑐ℎ𝑜𝑐 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑛𝑑𝑒𝑚𝑖𝑎, «𝑜𝑟𝑎 𝑡𝑜𝑟𝑛𝑎 𝑎𝑑 𝑢𝑛𝑎 𝑔𝑒𝑠𝑡𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑜𝑟𝑑𝑖𝑛𝑎𝑟𝑖𝑎. 𝑄𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑣𝑢𝑜𝑙 𝑑𝑖𝑟𝑒 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑔𝑒𝑠𝑡𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑡𝑒𝑛𝑔𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑠𝑖𝑡𝑢𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟𝑖. 𝐹𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑖 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑐𝑖 𝑒 𝑠𝑒 𝑐𝑖 𝑎𝑐𝑐𝑜𝑟𝑔𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑒̀ 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑙'𝑎𝑣𝑣𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑓𝑜𝑐𝑜𝑙𝑎𝑖𝑜 𝑙𝑎 '𝑝𝑟𝑒𝑠𝑐𝑟𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒' 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑠𝑐ℎ𝑒𝑟𝑖𝑛𝑎, 𝑑𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑑𝑖𝑟𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑜𝑛𝑠𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑑𝑖 𝑟𝑒𝑝𝑎𝑟𝑡𝑜, ℎ𝑎 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑜. 𝑄𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎 𝑙𝑎𝑠𝑐𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑖 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑐𝑖 𝑙𝑎 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑣𝑒𝑛𝑖𝑟𝑒», 𝑎𝑔𝑔𝑖𝑢𝑛𝑔𝑒 𝐴𝑛𝑒𝑙𝑙𝑖. 𝐷𝑖𝑠𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜 𝑎𝑛𝑎𝑙𝑜𝑔𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑖 𝑡𝑎𝑚𝑝𝑜𝑛𝑖 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑, 𝑐ℎ𝑒 𝑔𝑙𝑖 𝑒𝑠𝑝𝑒𝑟𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑚𝑖𝑛𝑖𝑠𝑡𝑒𝑟𝑜 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑜𝑟𝑖𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑎 𝑚𝑎𝑛𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑜𝑠𝑝𝑒𝑑𝑎𝑙𝑒 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑖𝑛 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑠𝑖𝑛𝑡𝑜𝑚𝑖. «𝐴𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑒̀ 𝑟𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒𝑣𝑜𝑙𝑒. 𝐸 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑞𝑢𝑖 𝑑𝑒𝑣𝑒 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑎𝑠𝑐𝑖𝑎𝑡𝑎 𝑙𝑎 𝑙𝑖𝑏𝑒𝑟𝑡𝑎̀ 𝑎𝑖 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑐𝑖 𝑑𝑖 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑟𝑒 𝑢𝑡𝑖𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑟𝑒 𝑖 𝑡𝑒𝑠𝑡 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑚𝑒𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑟𝑖𝑡𝑒𝑛𝑔𝑜𝑛𝑜. 𝐼𝑛𝑠𝑜𝑚𝑚𝑎, 𝑠𝑒𝑟𝑣𝑒 𝑑𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑎𝑙 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑐𝑜 𝑑𝑖 𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑐𝑜, 𝑢𝑡𝑖𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑔𝑙𝑖 𝑠𝑡𝑟𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑒 𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑟𝑖𝑡𝑒𝑛𝑔𝑜𝑛𝑜 𝑛𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑎𝑟𝑖».
Il presidente, a parte l'affermazione "le mascherine non costano nulla e hanno un'efficacia dimostrata",  non solo vorrebbe che la decisione fosse presa a discrezione dei direttori sanitari (con tutto il casino che ne conseguirebbe, visto che sarebbe legata alla maggiore o minore ipocondria dei personaggi), ma dice anche una cosa molto interessante: "𝐈𝐧𝐬𝐨𝐦𝐦𝐚, 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐚𝐥 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐨, 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐠𝐥𝐢 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐞 𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐢𝐭𝐞𝐧𝐠𝐨𝐧𝐨 𝐧𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐚𝐫𝐢"
Ah, se avesse fatto la stessa affermazione al tempo del protocollo "tachipirina e vigile attesa"!!!🤬

giovedì 20 aprile 2023

Sulla censura medico-scientifica.

 

Come già detto altre volte, Medscape è il più importante sito mondiale di divulgazione di notizie scientifiche, rivolto principalmente alla classe medica. Io sono iscritto da anni e ricevo quotidianamente una newsletter che riporta e commenta i più interessanti articoli medico-scientifici che escono sulle più importanti riviste. In quella di oggi mi ha colpito uno dal titolo “Un medico muore per una rara reazione al vaccino COVID”.

Sono andato dunque a cliccare il link per leggerne il commento e, sorpresa (ma non poi tanto), ecco cosa ho trovato: “Nota dell'editore: questo articolo è stato rimosso perché non soddisfa i nostri standard editoriali.”

Amici miei, la censura (anzi in questo caso meglio definirla autocensura, oltretutto assai ridicola) continua imperterrita e la “politica editoriale” del più importante sito di divulgazione scientifica per i medici e quella di tenere loro nascosti i motivi per i quali un collega è morto per una reazione avversa al vaccino.

Perchè, mi chiedo io, fare cosi’ se le reazioni avverse al vaccino sono cosi’ rare come viene da sempre affermato? Perchè non informare i medici delle modalità peculiari del decesso del loro collega affinché possano farne buon uso nella loro pratica quotidiana? Perchè l’informazione medico-scientifica è sottoposta, dall’inizio dell’epidemia, ad una cosi’ pesante censura?

Mi permetto allora di chiedere a tutti coloro che, allo scopo di tranquillizzare i loro lettori, citano gli innumerevoli articoli scientifici che riportano efficacia e assenza di effetti avversi dei vaccini: siete proprio sicuri che ci siano ricercatori che decidano di studiare i vaccini da un diverso punto di vista, con la eventualità di essere messi al bando, per questo motivo, dalla comunità scientifica ? E, soprattutto, qualora decidano di farlo, siete proprio sicuri che i loro articoli vengano pubblicati?

Ricordo loro che “il dubbio” è la principale qualità che deve essere alla base di qualsiasi discussione scientifica e che chi ancora lo pratica non puo’ essere catalogato, come loro sbrigativamente fanno, come un pericoloso e ascientifico “novax”.




mercoledì 19 aprile 2023

Invito ad una riflessione!

 


Il buon Ricciardi afferma: "Oggi ogni 24 ore muoiono in Italia circa 200 persone che, avendo altre patologie, sono colpite anche da una sepsi-infezione ospedaliera che risulta resistente agli antibiotici."
Se la cifra è corretta (e io questa volta credo a Ricciardi), fanno 72000 decessi ogni anno.
Mi chiedo allora: perchè questa situazione, presente già da tanti anni, non ha mai procurato un allarme neanche lontanamente simile a quello che ha procurato il Covid19?
E' una situazione simile, perchè anche i decessi Covid erano in gran parte portatori di altre patologie, ma anche diversa perchè i decessi da infezioni di germi antibioticoresistenti sono destinati ad aumentare negli anni futuri, mentre quelli Covid sono diminuiti enormemente.
Sapete che la ricerca su nuovi antibiotici è ormai ferma da più di 30 anni? Che da 30 anni non è più stato sintetizzato un antibiotico realmente nuovo? Il motivo è semplice: non è più remunerativa per le aziende che percio' hanno smesso di farla.
Sapete quanto ha guadagnato Pfizer da vaccino e Paxlovid?
37 miliardi di dollari nel 2021 e 54 nel 2022.
Ma non vi preoccupate, la soluzione è pronta. "Dare vita all'Osservatorio ONsAR, che avrà l'obiettivo di monitorare il fenomeno in tutte le Regioni e dare impulso a politiche attive di contrasto."
E' una consolazione sapere che i nostri responsabili sanitari e le industrie farmaceutiche si preoccupano cosi' tanto della nostra salute! 😀😀
P.S. riporto l'articolo anche con slides, perchè credo possa essere letto solo dai medici registrati
 



 

Furbi e previdenti!

 

Che si fossero tutelati e messi al sicuro fin dall'inizio, era ben chiaro a tutti. Leggere l'odierno articolo di Reuters ne dà la piena conferma:
 
𝐋𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐚𝐫𝐜𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐯𝐚𝐜𝐜𝐢𝐧𝐨 𝐂𝐎𝐕𝐈𝐃-𝟏𝟗 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐨𝐭𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨 𝐮𝐧 𝐞𝐬𝐢𝐠𝐮𝐨 𝐫𝐢𝐬𝐚𝐫𝐜𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐮𝐧𝐢𝐭𝐞𝐧𝐬𝐞.
 

Di oltre 8.000 persone che hanno presentato richieste di risarcimento al governo federale sostenendo di aver subito lesioni a causa dei vaccini COVID-19, tre hanno ora ricevuto pagamenti in denaro, come dimostrano nuovi dati governativi.

Il loro risarcimento complessivo? Meno di 5.000 dollari.

Una persona che ha avuto una reazione anafilattica all'iniezione ha ricevuto 2.020 dollari dal Countermeasures Injury Compensation Program, o CICP.

Un'altra persona che si è ammalata di miocardite - un'infiammazione del muscolo cardiaco - ha ricevuto 1.583 dollari, mentre un secondo malato di miocardite ha ricevuto 1.033 dollari, secondo i dati pubblicati la scorsa settimana. La richiesta di risarcimento di un terzo paziente affetto da miocardite è stata approvata, ma gli è stato negato il risarcimento per mancanza di spese ammissibili.

Ho riportato la cronaca dell'ondata di richieste di risarcimento per il vaccino COVID-19 presentate al CICP fin dai primi giorni della pandemia.

Il fatto che il CICP abbia elargito solo tre piccoli risarcimenti conferma ciò che ho sempre pensato: Il programma governativo non è adeguato a giudicare questi casi.

Il tribunale senza colpa gestito dalla Health Resources and Services Administration è limitato dallo statuto per quanto riguarda l'assistenza che può offrire, con un risarcimento limitato alle spese mediche non rimborsate e fino a 50.000 dollari all'anno di salario perso. Può essere disponibile anche un'indennità di morte fino a 422.035 dollari.

Non è prevista alcuna indennità per dolore e sofferenza, né danni punitivi, né spese legali, né audizioni o pareri pubblici, né diritto all'appello giudiziario. Ma è l'unico ricorso legale disponibile per i pochi sfortunati che hanno subito gravi effetti negativi dai vaccini.

Per essere chiari, non sono un anti-vaxxer, e ci sono ampie prove che i vaccini hanno evitato milioni di ospedalizzazioni e morti. Tuttavia, più di 260 milioni di americani hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, il che rende quasi inevitabile che almeno alcuni abbiano reazioni avverse.

I produttori del vaccino COVID-19 sono manlevati dal governo e non sono parte del procedimento CICP. I produttori di vaccini Pfizer Inc, Moderna Inc e Johnson & Johnson non hanno risposto alle mie richieste di commento.

"Non credo che nessuno sia contento di questi risarcimenti", mi ha detto Renée Gentry, direttore della Vaccine Injury Litigation Clinic della George Washington University Law School. "Si tratta di somme di valore irrisorie, il tipo di risarcimenti che sconvolgono la persona danneggiata da un vaccino e che possono scatenare la rabbia e l'esitazione nei confronti del vaccino che vediamo".

Un portavoce del CICP, in una e-mail, ha dichiarato che il programma è "il pagatore di ultima istanza e può solo rimborsare o pagare servizi o articoli medici ragionevoli, o la perdita di reddito da lavoro che non sono coperti da altri pagatori terzi, come l'assicurazione sanitaria, i benefici degli Affari dei Veterani o l'indennizzo dei lavoratori".

Lo scudo di responsabilità dei produttori di vaccini deriva da una dichiarazione del 2020 ai sensi del Public Readiness and Emergency Preparedness Act, che il Segretario alla Salute e ai Servizi Umani Xavier Becerra ha annunciato la scorsa settimana che sarà modificato anche se l'emergenza sanitaria pubblica è destinata a scadere l'11 maggio (il Presidente Joe Biden ha firmato la legge che pone fine all'emergenza nazionale COVID-19 il 10 aprile).

La modifica della legge estenderà la protezione della responsabilità a "tutti i vaccini e i trattamenti COVID-19 la cui distribuzione è attualmente diretta dal governo degli Stati Uniti".

Per il socio di Siri & Glimstad Aaron Siri, che ha dichiarato che il suo studio di 25 avvocati è stato contattato da migliaia di persone che ritengono di aver subito gravi lesioni a causa dei vaccini COVID-19, la "necessità di un'altra via di risarcimento è essenziale".

In linea di massima, gli avvocati specializzati in casi di lesioni da vaccino non rappresentano i clienti davanti al CICP. Le prospettive di recupero sono troppo scarse per giustificare le spese.

Non si tratta solo del fatto che i risarcimenti tendono a essere esigui. È che vincere è un'impresa ardua.

Per avere la meglio, i richiedenti devono superare un ostacolo enorme: produrre "prove mediche e scientifiche convincenti, affidabili e valide" che dimostrino di aver subito una grave lesione come "conseguenza diretta" del vaccino.

Data la novità dei vaccini, tali prove inconfutabili scarseggiano. Ad oggi, il CICP ha deciso un totale di 706 richieste di risarcimento legate al trattamento COVID, respingendone il 97% da parte di persone che lamentavano una serie di disturbi come attacchi cardiaci, meningite, sindrome di Guillain-Barre, convulsioni e morte.

Dei 22 ricorrenti accolti - 18 dei quali sono ancora in attesa di sapere quanto riceveranno - quasi tutti soffrivano di condizioni infiammatorie come la miocardite, che colpisce il cuore.

A mio avviso, c'è un modo migliore per gestire le richieste di risarcimento: spostarle in un consesso più generoso e consolidato, il Vaccine Injury Compensation Program, che già accoglie le richieste di risarcimento per 16 vaccini comuni.

Anche qui i produttori di vaccini sono al riparo da ogni responsabilità. Invece, i risarcimenti (comprese le spese legali) sono finanziati da una tassa di 75 centesimi per vaccino, con 4,9 miliardi di dollari assegnati ai querelanti dall'inizio del programma nel 1988.

Lo spostamento dei casi richiederà un'azione del Congresso e un aumento delle risorse per il tribunale dei vaccini, già sovraccarico. Ma offre un percorso per aiutare migliaia di persone che aspettano di vedere ascoltate le loro richieste di risarcimento.

martedì 18 aprile 2023

Chi se lo poteva aspettare!?

Alla mia età ormai non mi stupisco più di niente! Questo l'ultimo articolo di Burioni su Journal of Translational Medicine. Notare l'ammissione che Omicron "causa una patologia meno grave, e causa sintomi molto diversi dalle varianti precedenti, colpendo in particolare la gola" e quella che "l'efficacia dei vaccini nell'ostacolare le infezioni e la trasmissione del contagio è diminuita":
A me sembra tanto il preludio di un bel riposizionamento! Ravvedimento o strizza? Godiamoci comunque il risultato aldilà delle valutazioni scientifico-morali sul personaggio.
 
 

 
𝑈𝑛𝑎 𝑟𝑒𝑣𝑖𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑙𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟𝑎𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑎𝑡𝑎 𝑠𝑢𝑙 𝐽𝑜𝑢𝑟𝑛𝑎𝑙 𝑜𝑓 𝑇𝑟𝑎𝑛𝑠𝑙𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙 𝑀𝑒𝑑𝑖𝑐𝑖𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑠𝑐𝑟𝑖𝑣𝑒 𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎 𝑙𝑎 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑢𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑐𝑙𝑖𝑛𝑖𝑐𝑎 𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑛𝑜𝑠𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝐶𝑂𝑉𝐼𝐷-19, 𝑖𝑛 𝑏𝑎𝑠𝑒 𝑎𝑙𝑙'𝑒𝑣𝑜𝑙𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑐𝑎𝑟𝑎𝑡𝑡𝑒𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑖 𝑆𝐴𝑅𝑆-𝐶𝑜𝑉-2 𝑛𝑒𝑙 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜.
«𝑃𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑎 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑐𝑖𝑛𝑎 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑠𝑐𝑟𝑖𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑙'𝑒𝑣𝑜𝑙𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑢𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑣𝑖𝑟𝑢𝑠 𝑢𝑚𝑎𝑛𝑜 𝑖𝑛 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑖𝑚𝑚𝑢𝑛𝑒. 𝐶𝑖𝑜̀ ℎ𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑚𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝑜𝑠𝑠𝑒𝑟𝑣𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑐𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖𝑣𝑎 𝑔𝑒𝑛𝑒𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑜𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑐𝑎𝑟𝑎𝑡𝑡𝑒𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑓𝑜𝑟𝑛𝑖𝑠𝑐𝑜𝑛𝑜 𝑎𝑙 𝑣𝑖𝑟𝑢𝑠 𝑢𝑛 𝑣𝑎𝑛𝑡𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜 𝑒𝑣𝑜𝑙𝑢𝑡𝑖𝑣𝑜, 𝑚𝑎 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑜 𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑐𝑜𝑟𝑠𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑟𝑒𝑝𝑙𝑖𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑣𝑖𝑟𝑢𝑠 𝑒 𝑙'𝑎𝑐𝑞𝑢𝑖𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑐𝑎𝑟𝑎𝑡𝑡𝑒𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑚𝑚𝑢𝑛𝑜𝑒𝑣𝑎𝑠𝑖𝑣𝑒» 𝑠𝑝𝑖𝑒𝑔𝑎𝑛𝑜 𝑅𝑒𝑛𝑎𝑡𝑎 𝐺𝑖𝑙𝑖 𝑒 𝑅𝑜𝑏𝑒𝑟𝑡𝑜 𝐵𝑢𝑟𝑖𝑜𝑛𝑖, 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑈𝑛𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑖𝑡𝑎̀ 𝑉𝑖𝑡𝑎 𝑆𝑎𝑙𝑢𝑡𝑒 𝑆𝑎𝑛 𝑅𝑎𝑓𝑓𝑎𝑒𝑙𝑒, 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖𝑜. 𝐼 𝑟𝑖𝑐𝑒𝑟𝑐𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑎𝑓𝑓𝑒𝑟𝑚𝑎𝑛𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑢𝑎𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑖𝑚𝑚𝑒𝑟𝑠𝑖 𝑖𝑛 𝑢𝑛𝑎 "𝑧𝑢𝑝𝑝𝑎" 𝑜 "𝑠𝑐𝑖𝑎𝑚𝑒" 𝑑𝑖 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑆𝐴𝑅𝑆-𝐶𝑜𝑉-2, 𝑖𝑛𝑓𝑎𝑡𝑡𝑖 𝑛𝑒𝑠𝑠𝑢𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛 𝑖𝑛 𝑐𝑖𝑟𝑐𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑟𝑖𝑒𝑠𝑐𝑒 𝑎 𝑝𝑟𝑒𝑑𝑜𝑚𝑖𝑛𝑎𝑟𝑒, 𝑒 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜𝑙𝑖𝑛𝑒𝑎𝑛𝑜 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑒 𝑢𝑛 𝑑𝑜𝑝𝑜 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛. «𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑒̀ 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑠𝑎, 𝑚𝑎 ℎ𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑐𝑎𝑝𝑎𝑐𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑟𝑒𝑖𝑛𝑓𝑒𝑡𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑣𝑖𝑑𝑢𝑖 𝑔𝑢𝑎𝑟𝑖𝑡𝑖 𝑒 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑡𝑖; 𝑖𝑛𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒, 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑐𝑒𝑙𝑙𝑢𝑙𝑒 𝑖𝑛 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑐𝑒𝑑𝑒𝑛𝑡𝑖, 𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑓𝑒𝑟𝑖𝑠𝑐𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑡𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑛𝑎𝑠𝑜 𝑒 𝑔𝑜𝑙𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑖 𝑝𝑜𝑙𝑚𝑜𝑛𝑖» 𝑎𝑓𝑓𝑒𝑟𝑚𝑎𝑛𝑜 𝑔𝑙𝑖 𝑒𝑠𝑝𝑒𝑟𝑡𝑖. 𝑄𝑢𝑒𝑠𝑡𝑒 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑒𝑟𝑒𝑛𝑧𝑒 𝑠𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑒𝑟𝑚𝑎𝑛𝑜 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑎 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑐𝑙𝑖𝑛𝑖𝑐𝑜. 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛, 𝑖𝑛𝑓𝑎𝑡𝑡𝑖, 𝑐𝑎𝑢𝑠𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑎𝑡𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑎 𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑔𝑟𝑎𝑣𝑒, 𝑒 𝑐𝑎𝑢𝑠𝑎 𝑠𝑖𝑛𝑡𝑜𝑚𝑖 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑖 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑐𝑒𝑑𝑒𝑛𝑡𝑖, 𝑐𝑜𝑙𝑝𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑖𝑛 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑔𝑜𝑙𝑎. 𝑆𝑒𝑚𝑏𝑟𝑎 𝑞𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑙 𝑣𝑖𝑟𝑢𝑠 𝑠𝑡𝑖𝑎 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑎 𝑑𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑙𝑜𝑐𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑒. 𝑃𝑒𝑟 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑟𝑖𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑎 𝑖 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑖, 𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑒𝑟𝑐𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜𝑙𝑖𝑛𝑒𝑎𝑛𝑜 𝑙𝑎 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑖𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑛𝑧𝑎, 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑒𝑓𝑓𝑖𝑐𝑎𝑐𝑖𝑎 𝑛𝑒𝑙𝑙'𝑜𝑠𝑡𝑎𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑒 𝑙𝑎 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑚𝑖𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜 𝑒̀ 𝑑𝑖𝑚𝑖𝑛𝑢𝑖𝑡𝑎. «𝑄𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜, 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑎𝑣𝑖𝑎, 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑖 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑖 𝑛𝑜𝑛 𝑓𝑢𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖𝑛𝑜. 𝐼𝑛 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑡𝑎̀, 𝑖𝑛𝑓𝑎𝑡𝑡𝑖, 𝑝𝑟𝑒𝑣𝑒𝑛𝑔𝑜𝑛𝑜 𝑙𝑒 𝑓𝑜𝑟𝑚𝑒 𝑔𝑟𝑎𝑣𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑎, 𝑒𝑣𝑖𝑡𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑖 𝑒 𝑟𝑖𝑑𝑢𝑐𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑙𝑎 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀» 𝑝𝑟𝑜𝑠𝑒𝑔𝑢𝑜𝑛𝑜. 𝐺𝑙𝑖 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑙𝑢𝑑𝑜𝑛𝑜 𝑐ℎ𝑒, 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑙𝑜𝑟𝑜, 𝑒̀ 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑙 𝑓𝑢𝑡𝑢𝑟𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛 𝑐𝑒𝑟𝑡𝑜 𝑜𝑡𝑡𝑖𝑚𝑖𝑠𝑚𝑜, 𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑖 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑖 𝑠𝑝𝑟𝑎𝑦 𝑝𝑜𝑡𝑟𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑎𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑟𝑢𝑜𝑙𝑜 𝑖𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑙𝑜𝑡𝑡𝑎 𝑎𝑙 𝐶𝑂𝑉𝐼𝐷-19.
 

venerdì 14 aprile 2023

La "memoria"

In Italia si parla spesso della “memoria”. E’ importante che essa sia sempre presente in noi tutti. Ma non basta parlarne soltanto nell’occasione delle “giornate” ad essa consacrate, deve essere “stimolata” ogni giorno. A Parigi, camminando per le strade, capita spesso di trovare, ai portoni d’ingresso delle scuole, targhe come quelle che ho fotografato. Gli studenti che vi entrano, dai bambini degli asili ai liceali, le hanno quotidianamente sotto gli occhi. Per chi non conosce la lingua ne traduco una:
𝐷𝑎𝑙 1942 𝑎𝑙 1944 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑑𝑖 11000 𝑏𝑎𝑚𝑏𝑖𝑛𝑖 𝑓𝑢𝑟𝑜𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑑𝑎𝑖 𝑛𝑎𝑧𝑖𝑠𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒𝑐𝑖𝑝𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑔𝑜𝑣𝑒𝑟𝑛𝑜 𝑓𝑟𝑎𝑛𝑐𝑒𝑠𝑒 𝑑𝑖 𝑉𝑖𝑐ℎ𝑦 𝑒 𝑎𝑠𝑠𝑎𝑠𝑠𝑖𝑛𝑎𝑡𝑖 𝑛𝑒𝑖 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑒𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑛𝑎𝑡𝑖 𝑒𝑏𝑟𝑒𝑖. 𝑃𝑖𝑢̀ 𝑑𝑖 500 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑏𝑎𝑚𝑏𝑖𝑛𝑖 𝑣𝑖𝑣𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑛𝑒𝑙 𝑡𝑒𝑟𝑧𝑜 𝑎𝑟𝑟𝑜𝑛𝑑𝑖𝑠𝑠𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡. 𝑀𝑜𝑙𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑓𝑟𝑒𝑞𝑢𝑒𝑛𝑡𝑎𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑙𝑎 𝑠𝑐𝑢𝑜𝑙𝑎 𝑒𝑙𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑟𝑒 𝐹𝑖𝑙𝑙𝑒𝑠 𝑒𝑡 𝐺𝑎𝑟𝑐𝑜𝑛𝑠 𝑑𝑒𝑠 𝑄𝑢𝑎𝑡𝑟𝑒-𝐹𝑖𝑙𝑠.
𝑁𝑜𝑖 𝑛𝑜𝑛 𝑙𝑖 𝑑𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒𝑟𝑒𝑚𝑜 𝑚𝑎𝑖.
Confesso che io non manco mai di emozionarmi quando ne leggo una. E sono proprio le emozioni che tengono desta la “memoria”.
Aggiungo che, sempre in Francia, c’è una materia che viene insegnata fin dalle scuole elementari. Si chiama “Enseignement moral et civique”
Questa è la descrizione che ne fa il Ministero dell’Istruzione: “𝐿'𝑒𝑑𝑢𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑚𝑜𝑟𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑐𝑖𝑣𝑖𝑐𝑎 𝑚𝑖𝑟𝑎 𝑎𝑙𝑙'𝑎𝑐𝑞𝑢𝑖𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑚𝑜𝑟𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑐𝑖𝑣𝑖𝑐𝑎 𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑜 𝑠𝑝𝑖𝑟𝑖𝑡𝑜 𝑐𝑟𝑖𝑡𝑖𝑐𝑜, 𝑖𝑙 𝑐𝑢𝑖 𝑠𝑐𝑜𝑝𝑜 𝑒̀ 𝑙𝑜 𝑠𝑣𝑖𝑙𝑢𝑝𝑝𝑜 𝑑𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑡𝑢𝑑𝑖𝑛𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑒𝑛𝑡𝑎𝑛𝑜 𝑎𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑙𝑢𝑛𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑛𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑟𝑒𝑠𝑠𝑖𝑣𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑎𝑝𝑒𝑣𝑜𝑙𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑒 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑜𝑛𝑠𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑙𝑒. 𝑄𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑖𝑛𝑠𝑒𝑔𝑛𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑎𝑟𝑡𝑖𝑐𝑜𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑖, 𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑒𝑛𝑧𝑒 𝑒 𝑝𝑟𝑎𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒. 𝐿'𝑒𝑑𝑢𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑚𝑜𝑟𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑐𝑖𝑣𝑖𝑐𝑎 𝑚𝑖𝑟𝑎 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑙𝑙'𝑎𝑝𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑙𝑖𝑏𝑒𝑟𝑎 𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑎𝑝𝑒𝑣𝑜𝑙𝑒 𝑑𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑙𝑢𝑛𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑖 𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑖 𝑠𝑢 𝑐𝑢𝑖 𝑠𝑖 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑛𝑜 𝑙𝑎 𝑅𝑒𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑎 𝑒 𝑙𝑎 𝑑𝑒𝑚𝑜𝑐𝑟𝑎𝑧𝑖𝑎: 𝑖𝑙 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒 𝑙𝑎 𝑑𝑖𝑔𝑛𝑖𝑡𝑎̀, 𝑙𝑎 𝑙𝑖𝑏𝑒𝑟𝑡𝑎̀, 𝑙'𝑢𝑔𝑢𝑎𝑔𝑙𝑖𝑎𝑛𝑧𝑎 - 𝑖𝑛 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑡𝑟𝑎 𝑟𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑒 𝑒 𝑟𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑖 -, 𝑙𝑎 𝑠𝑜𝑙𝑖𝑑𝑎𝑟𝑖𝑒𝑡𝑎̀, 𝑙𝑎 𝑙𝑎𝑖𝑐𝑖𝑡𝑎̀, 𝑙𝑜 𝑠𝑝𝑖𝑟𝑖𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑔𝑖𝑢𝑠𝑡𝑖𝑧𝑖𝑎, 𝑖𝑙 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑒 𝑙'𝑎𝑠𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑠𝑖𝑎𝑠𝑖 𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎 𝑑𝑖 𝑑𝑖𝑠𝑐𝑟𝑖𝑚𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑜𝑠𝑠𝑖𝑎 𝑖 𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑖 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑅𝑒𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑎 𝑓𝑟𝑎𝑛𝑐𝑒𝑠𝑒, 𝑠𝑎𝑛𝑐𝑖𝑡𝑖 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑎 𝐷𝑖𝑐ℎ𝑖𝑎𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑖 𝑑𝑖𝑟𝑖𝑡𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑢𝑜𝑚𝑜 𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎𝑑𝑖𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙 1789 𝑒 𝑑𝑎𝑙 𝑝𝑟𝑒𝑎𝑚𝑏𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝐶𝑜𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 1946.”
I francesi sono talvolta presuntuosi e un po’ antipatici, ma, rispetto a queste cose, credo che dovrebbero essere presi ad esempio.





 

Che sorpresa!

 

Stupisce anche voi leggere articoli di questo tenore dopo tutto quello che ci hanno propinato e continuano a farlo?
Ben vengano comunque!
Ora sono curioso di vedere se ci sarà un riscontro anche sui media nazionali!
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 𝐈𝐥 𝐂𝐨𝐯𝐢𝐝 𝐥𝐢𝐞𝐯𝐞 𝐝𝐮𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐚 𝐠𝐫𝐚𝐯𝐢𝐝𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐫𝐚𝐥𝐥𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐥𝐨 𝐬𝐯𝐢𝐥𝐮𝐩𝐩𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐞𝐫𝐯𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐧𝐞𝐢 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐢.
 
I bambini nati da mamme che hanno avuto un Covid lieve o asintomatico durante la gravidanza non presentano alterazioni, sulla base dei risultati di una valutazione completa dello sviluppo del cervello.

Questi i risultati di un nuovo studio condotto dai ricercatori della Columbia University dal titolo “Valutazione del neurosviluppo nei neonati con e senza esposizione all’infezione Sars-CoV-2 materna asintomatica o lieve durante la gravidanza” pubblicato su Jama Network Open. Lo studio è stato finanziato dai Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie e dal National Institutes of Health.

I risultati dello studio si espandono su uno studio più piccolo che ha utilizzato i report materni per valutare lo sviluppo dei bambini nati a New York durante la prima ondata della pandemia. Studio che non ha trovato differenze nello sviluppo del cervello tra i bambini che sono stati esposti a Covid in utero e quelli che non sono stati esposti.

Per il nuovo studio, i ricercatori hanno sviluppato un metodo ad hoc per osservare i bambini a distanza, tra marzo 2021 e giugno 2022. Sono stati studiati 407 bambini tra i 5 e gli 11 mesi di età provenienti da tre aree geografiche: New York City, Salt Lake City, Utah e Birmingham, Alabama. Nel complesso, quasi un terzo dei bambini è nato da madri che hanno avuto Covid durante la gravidanza.

Prima della valutazione, ciascuna delle famiglie partecipanti ha ricevuto lo stesso set di giocattoli per bambini e prodotti alimentari in modo che i ricercatori potessero osservare e confrontare le capacità motorie dei bambini in modo standardizzato. I ricercatori hanno anche valutato le abilità cognitive e linguistiche. Non sapevano quali bambini fossero stati esposti al Covid in utero.

“L’idea del nostro nuovo metodo per valutare lo sviluppo da remoto è venuta ai medici della Columbia che hanno rapidamente iniziato a eseguire visite di telemedicina all’inizio della pandemia nel tentativo di continuare a fornire cure di alta qualità in modo sicuro – afferma il coordinatore dello studio Dani Dumitriu, MD, PhD, professore di pediatria e psichiatria presso la Columbia University Vagelos College of Physicians and Surgeons – ma nel corso del tempo, ci siamo anche resi conto che osservare i bambini a distanza, in ambiente domestico, ci avrebbe permesso di valutare meglio il loro sviluppo rispetto al laboratorio di ricerca, dove potevano essere spaventati o ansiosi”.

I ricercatori hanno scoperto che i bambini le cui madri avevano il Covid-19 lieve o asintomatico in qualsiasi momento durante la gravidanza si stavano sviluppando in modo simile a quelli le cui madri non avevano mai avuto il Covid.

“L’attuale studio, che ha utilizzato un metodo più rigoroso per valutare i bambini nati durante la pandemia, e fornisce ulteriori prove rassicuranti che avere un caso lieve o asintomatico di Covid durante la gravidanza non influisce sullo sviluppo del cervello nei neonati” afferma Dumitriu.

Ora ha aggiunto “Sono necessari ulteriori studi per dirci l’impatto del Covid più grave sul cervello di un bambino in via di sviluppo”.

giovedì 13 aprile 2023

Sono ridicoli!

 

 
Per caso siete più tranquilli rispetto al Covid19?
Pensate che, oggi, possa essere paragonato all'influenza? Poveri illusi!
Doctor33, sito specialistico rivolto ai medici italiani, riporta la notizia (che sicuramente sarà ripresa dai media nazionali) di 2 studi che dimostrano un maggior numero di ricoveri e una mortalità superiore del Covid rispetto all'influenza.
Io avanzo un' ipotesi: che questo dato sia dovuto al fatto che tutti gli ingressi ospedalieri sono tamponati per il Covid, e quasi nessuno lo è per l'influenza? 😀(la faccina che ride perchè vorrei fosse chiaro che la mia è una domanda ironica e retorica)
Questo è l'articolo (a proposito, strano che i ricoverati per Covid presentino anche un maggior numero di comomorbidità di "malattie serie" degli "influenzati"!😀). Sono ridicoli!
                                                          __________________________

𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛 𝑟𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒. 𝐸̀ 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑙𝑢𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎 𝑐𝑢𝑖 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑑𝑢𝑒 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖, 𝑢𝑛𝑜 𝑖𝑠𝑟𝑎𝑒𝑙𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑒 𝑢𝑛𝑜 𝑎𝑚𝑒𝑟𝑖𝑐𝑎𝑛𝑜, 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑜 𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑛𝑡𝑒 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑠𝑖𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎𝑙𝑒 2021-2022 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑙'𝑢𝑙𝑡𝑖𝑚𝑎 𝑎𝑢𝑡𝑢𝑛𝑛𝑜-𝑖𝑛𝑣𝑒𝑟𝑛𝑜 2022-2023. 𝐼𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑-19 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑚𝑏𝑒 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑒 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑖𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑒, 𝑐𝑜𝑛 𝑚𝑜𝑑𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑚𝑖𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑠𝑖𝑚𝑖𝑙𝑖. 𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑜 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖𝑜, 𝑐𝑢𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑎 𝐴𝑙𝑎𝑎 𝐴𝑡𝑎𝑚𝑛𝑎 𝑒 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑒𝑔ℎ𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑅𝑎𝑏𝑖𝑛 𝑀𝑒𝑑𝑖𝑐𝑎𝑙 𝐶𝑒𝑛𝑡𝑒𝑟 𝑛𝑒𝑙 𝐵𝑒𝑙𝑖𝑛𝑖𝑠𝑜𝑛 𝐻𝑜𝑠𝑝𝑖𝑡𝑎𝑙 𝑖𝑛 𝐼𝑠𝑟𝑎𝑒𝑙𝑒, ℎ𝑎 𝑟𝑖𝑙𝑒𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑑𝑢𝑙𝑡𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛 𝑑𝑖 𝑆𝑎𝑟𝑠-𝐶𝑜𝑉-2 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑢𝑛 𝑡𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑎𝑙𝑡𝑜 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎, 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑒 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑎𝑡𝑎 𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑣𝑖𝑟𝑢𝑙𝑒𝑛𝑡𝑎 𝑒 ℎ𝑎 𝑡𝑎𝑠𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑑𝑢𝑒 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑙'ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑝𝑟𝑒𝑐𝑒𝑑𝑢𝑡𝑎, 𝐷𝑒𝑙𝑡𝑎 𝑒 𝐴𝑙𝑓𝑎. 𝐼𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑜 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑢𝑟𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎𝑙𝑒 2021-2022 𝑒𝑑 𝑒̀ 𝑒𝑚𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑖 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑎𝑖 18 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑖𝑛 𝑠𝑢 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑎𝑣𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑖𝑙 55% 𝑖𝑛 𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑏𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑖𝑟𝑒 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜 30 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛. 𝐿𝑜 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖𝑜 ℎ𝑎 𝑐𝑜𝑖𝑛𝑣𝑜𝑙𝑡𝑜 167 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑖𝑛 𝑜𝑠𝑝𝑒𝑑𝑎𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑒𝑟𝑚𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑎𝑙 𝑙𝑎𝑏𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑜 (𝑒𝑡𝑎̀ 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎 71 𝑎𝑛𝑛𝑖, 58% 𝑚𝑎𝑠𝑐ℎ𝑖) 𝑒 221 𝑜𝑠𝑝𝑒𝑑𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 (𝑒𝑡𝑎̀ 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎 65 𝑎𝑛𝑛𝑖, 41% 𝑚𝑎𝑠𝑐ℎ𝑖) 𝑡𝑟𝑎 𝑑𝑖𝑐𝑒𝑚𝑏𝑟𝑒 𝑒 𝑔𝑒𝑛𝑛𝑎𝑖𝑜 2022. 𝐶𝑜𝑚𝑝𝑙𝑒𝑠𝑠𝑖𝑣𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑖 𝑖𝑛 63 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜 30 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖: 19 (9%) 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 44 (26%) 𝑐𝑜𝑛 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛.

𝐼 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛 𝑡𝑒𝑛𝑑𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑎𝑑 𝑎𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑒𝑔𝑔𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑙𝑒𝑠𝑠𝑖𝑣𝑖 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑜𝑟𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑎𝑙𝑡𝑖, 𝑛𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖𝑡𝑎𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑎𝑠𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑣𝑜𝑙𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑞𝑢𝑜𝑡𝑖𝑑𝑖𝑎𝑛𝑎 (𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑙𝑎𝑣𝑎𝑟𝑠𝑖 𝑒 𝑣𝑒𝑠𝑡𝑖𝑟𝑠𝑖) 𝑒𝑑 𝑒𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑠𝑜𝑔𝑔𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑎 𝑖𝑝𝑒𝑟𝑡𝑒𝑛𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑑𝑖𝑎𝑏𝑒𝑡𝑒, 𝑚𝑒𝑛𝑡𝑟𝑒 𝑙'𝑎𝑠𝑚𝑎 𝑒𝑟𝑎 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑒 𝑛𝑒𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎. 𝐴𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑎𝑛𝑧𝑒 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑖𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑒 𝑒 𝑙𝑎 𝑛𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑠𝑢𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑜𝑠𝑠𝑖𝑔𝑒𝑛𝑜 𝑒 𝑣𝑒𝑛𝑡𝑖𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑚𝑒𝑐𝑐𝑎𝑛𝑖𝑐𝑎 𝑒𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖 𝑛𝑒𝑖 𝑐𝑎𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙'𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒. 𝐺𝑙𝑖 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑟𝑖 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑎 𝑒𝑠𝑎𝑚𝑖𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖 𝑟𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑡𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑒𝑙𝑒𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛, 𝑓𝑟𝑎 𝑙𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑖 𝑐𝑖𝑡𝑎𝑛𝑜 𝑙'𝑒𝑡𝑎̀ 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑎𝑛𝑧𝑖𝑎𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑒 𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑜𝑟𝑏𝑖𝑑𝑖𝑡𝑎̀ 𝑐𝑜𝑛 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑒 𝑠𝑒𝑟𝑖𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑖𝑙 𝑑𝑖𝑎𝑏𝑒𝑡𝑒 𝑒 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑎 𝑟𝑒𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑐𝑟𝑜𝑛𝑖𝑐𝑎, 𝑖𝑙𝑙𝑢𝑠𝑡𝑟𝑎 𝐴𝑡𝑎𝑚𝑛𝑎. «𝐿𝑎 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑒𝑟𝑒𝑛𝑧𝑎 - 𝑝𝑟𝑒𝑐𝑖𝑠𝑎 - 𝑝𝑜𝑡𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑑𝑜𝑣𝑢𝑡𝑎 𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎 𝑖𝑚𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖𝑎 𝑒𝑠𝑎𝑔𝑒𝑟𝑎𝑡𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑒 𝑎𝑙 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑛𝑡𝑖-𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑒𝑟𝑎 𝑑𝑖 𝑔𝑟𝑎𝑛 𝑙𝑢𝑛𝑔𝑎 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑡𝑟𝑎 𝑖 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛» 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑙 𝑔𝑟𝑢𝑝𝑝𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎. «𝐼𝑙 𝑑𝑜𝑝𝑝𝑖𝑜 𝑐𝑜𝑙𝑝𝑜 𝑑𝑖 𝑒𝑝𝑖𝑑𝑒𝑚𝑖𝑒 𝑠𝑜𝑣𝑟𝑎𝑝𝑝𝑜𝑠𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 - 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑙𝑢𝑑𝑒 - 𝑎𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒𝑟𝑎̀ 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑙𝑒𝑠𝑠𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑎 𝑒 𝑖𝑙 𝑐𝑎𝑟𝑖𝑐𝑜 𝑠𝑢𝑖 𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑚𝑖 𝑠𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖. 𝐶'𝑒̀ 𝑢𝑛 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑖𝑒𝑟𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑙𝑡𝑒𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑡𝑟𝑎𝑖𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑚𝑏𝑒 𝑙𝑒 𝑒𝑝𝑖𝑑𝑒𝑚𝑖𝑒: 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑟𝑠𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑, 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑡𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑠𝑒 𝑠𝑖 𝑒̀ 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑎𝑛𝑧𝑖𝑎𝑛𝑖 𝑒 𝑠𝑖 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑒 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖».

𝐿'𝑎𝑙𝑡𝑟𝑜 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖𝑜 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑠𝑢 '𝐽𝑎𝑚𝑎' 𝑜𝑛𝑙𝑖𝑛𝑒 𝑒 𝑠𝑖 𝑓𝑜𝑐𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑐𝑒 𝑠𝑢𝑙𝑙'𝑎𝑢𝑡𝑢𝑛𝑛𝑜-𝑖𝑛𝑣𝑒𝑟𝑛𝑜 2022-2023, 𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑝𝑝𝑒𝑛𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑙𝑢𝑠𝑎, 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑞𝑢𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑙𝑢𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑒 𝑐𝑖𝑜𝑒̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑙 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑣𝑖𝑒𝑛𝑒 𝑎𝑠𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑡𝑜 𝑎 𝑢𝑛 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑒𝑙𝑒𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑙 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎. 𝑃𝑒𝑟 𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖𝑜 𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑟𝑖 - 𝑟𝑖𝑐𝑒𝑟𝑐𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝐶𝑙𝑖𝑛𝑖𝑐𝑎𝑙 𝐸𝑝𝑖𝑑𝑒𝑚𝑖𝑜𝑙𝑜𝑔𝑦 𝐶𝑒𝑛𝑡𝑒𝑟, 𝑉𝐴 𝑆𝑎𝑖𝑛𝑡 𝐿𝑜𝑢𝑖𝑠 𝐻𝑒𝑎𝑙𝑡ℎ 𝐶𝑎𝑟𝑒 𝑆𝑦𝑠𝑡𝑒𝑚 - ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑢𝑡𝑖𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑜 𝑖 𝑑𝑎𝑡𝑎𝑏𝑎𝑠𝑒 𝑠𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝐷𝑒𝑝𝑎𝑟𝑡𝑚𝑒𝑛𝑡 𝑜𝑓 𝑉𝑒𝑡𝑒𝑟𝑎𝑛𝑠 𝐴𝑓𝑓𝑎𝑖𝑟𝑠 (𝑉𝐴) 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑆𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑈𝑛𝑖𝑡𝑖: «𝑇𝑟𝑎 𝑖𝑙 1 𝑜𝑡𝑡𝑜𝑏𝑟𝑒 2022 𝑒 𝑖𝑙 31 𝑔𝑒𝑛𝑛𝑎𝑖𝑜 2023 - 𝑠𝑝𝑖𝑒𝑔𝑎𝑛𝑜 - 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑎𝑟𝑟𝑢𝑜𝑙𝑎𝑡𝑜 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑒 𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑎𝑙𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑢𝑛 𝑟𝑒𝑐𝑜𝑟𝑑 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑜𝑠𝑝𝑒𝑑𝑎𝑙𝑖𝑒𝑟𝑜 𝑡𝑟𝑎 2 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑒 10 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖 𝑑𝑜𝑝𝑜 𝑢𝑛 𝑟𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑝𝑜𝑠𝑖𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑡𝑒𝑠𝑡 𝑝𝑒𝑟 𝑆𝑎𝑟𝑠-𝐶𝑜𝑉-2 𝑜 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎, 𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛𝑎 𝑑𝑖𝑎𝑔𝑛𝑜𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑜 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎. 𝐶𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖 8.996 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑-19 𝑒 2.403 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒». 𝐼 𝑑𝑢𝑒 𝑔𝑟𝑢𝑝𝑝𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑏𝑖𝑙𝑎𝑛𝑐𝑖𝑎𝑡𝑖 (𝑒𝑡𝑎̀ 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎, 73 𝑎𝑛𝑛𝑖). 𝑅𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎𝑡𝑜: 𝑖𝑙 𝑡𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑎 30 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙 5,97% 𝑝𝑒𝑟 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑒 𝑑𝑒𝑙 3,75% 𝑝𝑒𝑟 𝑙'𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎, 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛 𝑒𝑐𝑐𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖 2,23 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑐𝑒𝑛𝑡𝑢𝑎𝑙𝑖. 𝐼𝑙 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑒̀ 𝑑𝑖𝑚𝑖𝑛𝑢𝑖𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑛𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑖 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑.

mercoledì 12 aprile 2023

I futuri vaccini anticancro.

 


La notizia di questi giorni è l’arrivo, in tempi relativamente brevi, dei “vaccini” contro il cancro.
Il prof. Bassetti ironizza e dice: “E ora come si cureranno il cancro i no vax/no brain visto che continuano a sostenere che questi vaccini fanno male, cambiano il Dna e non funzionano?”
Per prima cosa vorrei far notare l’utilizzo improprio del termine “vaccini”.
Riprendendo la definizione di “vaccino” dal sito AIFA (𝑖 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑐𝑖𝑛𝑎𝑙𝑖 𝑏𝑖𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑐𝑖 𝑐ℎ𝑒 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑙𝑜 𝑠𝑐𝑜𝑝𝑜 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑣𝑒𝑛𝑖𝑟𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑡𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑖𝑚𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑚𝑎 𝑖𝑚𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖𝑜 (𝑝𝑟𝑜𝑑𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑎𝑛𝑡𝑖𝑐𝑜𝑟𝑝𝑖, 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑠𝑝𝑒𝑐𝑖𝑓𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑒𝑙𝑙𝑢𝑙𝑒) 𝑒 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑒𝑔𝑢𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑐𝑞𝑢𝑖𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑖𝑑𝑑𝑒𝑡𝑡𝑎 “𝑖𝑚𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑎”) è chiaro che il termine deve essere utilizzato soltanto per medicinali che PREVENGONO le malattie, non che le curano. Ma ormai il termine “vaccino” è di moda, sarebbe bello se ne inventassero anche uno sulla stupidaggine!
Detto questo vorrei far notare la fondamentale differenza tra vaccini anticovid e futuri vaccini anticancro.
Credo infatti che, qualora fosse dimostrata, anche indicandone le percentuali, la possibilità di effetti avversi gravi per questo tipo di vaccini, l’accettazione del rischio sia ben diversa da parte di un malato di tumore per il quale non esistono terapie alternative efficaci, piuttosto che da parte di un adolescente sano, che non presenta dunque alcuna malattia ma vuole solo continuare a fare sport.
E, a parte l’accettazione personale, vorrei consigliare al professor Bassetti di riflettere anche sulla diversità di tipo morale nell’invito a vaccinarsi rispetto a questi vaccini, simili nel meccanismo, ma profondamente diversi nello scopo.
Ma credo sia inutile. Ormai la narrazione si è cristallizzata sulla contrapposizione vax/novax e ogni tipo di discussione e ragionamento è andato a farsi benedire!

Ai primi sintomi fatevi subito il tampone!

  Attenzione! In questo post uso la provocazione e l’ironia. E’ una precisazione che ho imparato essere necessaria in social come FB. Veniam...