giovedì 20 aprile 2023

Sulla censura medico-scientifica.

 

Come già detto altre volte, Medscape è il più importante sito mondiale di divulgazione di notizie scientifiche, rivolto principalmente alla classe medica. Io sono iscritto da anni e ricevo quotidianamente una newsletter che riporta e commenta i più interessanti articoli medico-scientifici che escono sulle più importanti riviste. In quella di oggi mi ha colpito uno dal titolo “Un medico muore per una rara reazione al vaccino COVID”.

Sono andato dunque a cliccare il link per leggerne il commento e, sorpresa (ma non poi tanto), ecco cosa ho trovato: “Nota dell'editore: questo articolo è stato rimosso perché non soddisfa i nostri standard editoriali.”

Amici miei, la censura (anzi in questo caso meglio definirla autocensura, oltretutto assai ridicola) continua imperterrita e la “politica editoriale” del più importante sito di divulgazione scientifica per i medici e quella di tenere loro nascosti i motivi per i quali un collega è morto per una reazione avversa al vaccino.

Perchè, mi chiedo io, fare cosi’ se le reazioni avverse al vaccino sono cosi’ rare come viene da sempre affermato? Perchè non informare i medici delle modalità peculiari del decesso del loro collega affinché possano farne buon uso nella loro pratica quotidiana? Perchè l’informazione medico-scientifica è sottoposta, dall’inizio dell’epidemia, ad una cosi’ pesante censura?

Mi permetto allora di chiedere a tutti coloro che, allo scopo di tranquillizzare i loro lettori, citano gli innumerevoli articoli scientifici che riportano efficacia e assenza di effetti avversi dei vaccini: siete proprio sicuri che ci siano ricercatori che decidano di studiare i vaccini da un diverso punto di vista, con la eventualità di essere messi al bando, per questo motivo, dalla comunità scientifica ? E, soprattutto, qualora decidano di farlo, siete proprio sicuri che i loro articoli vengano pubblicati?

Ricordo loro che “il dubbio” è la principale qualità che deve essere alla base di qualsiasi discussione scientifica e che chi ancora lo pratica non puo’ essere catalogato, come loro sbrigativamente fanno, come un pericoloso e ascientifico “novax”.




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