martedì 18 aprile 2023
Chi se lo poteva aspettare!?
venerdì 14 aprile 2023
La "memoria"
Che sorpresa!
Questi i risultati di un nuovo studio condotto dai ricercatori della Columbia University dal titolo “Valutazione del neurosviluppo nei neonati con e senza esposizione all’infezione Sars-CoV-2 materna asintomatica o lieve durante la gravidanza” pubblicato su Jama Network Open. Lo studio è stato finanziato dai Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie e dal National Institutes of Health.
I risultati dello studio si espandono su uno studio più piccolo che ha utilizzato i report materni per valutare lo sviluppo dei bambini nati a New York durante la prima ondata della pandemia. Studio che non ha trovato differenze nello sviluppo del cervello tra i bambini che sono stati esposti a Covid in utero e quelli che non sono stati esposti.
Per il nuovo studio, i ricercatori hanno sviluppato un metodo ad hoc per osservare i bambini a distanza, tra marzo 2021 e giugno 2022. Sono stati studiati 407 bambini tra i 5 e gli 11 mesi di età provenienti da tre aree geografiche: New York City, Salt Lake City, Utah e Birmingham, Alabama. Nel complesso, quasi un terzo dei bambini è nato da madri che hanno avuto Covid durante la gravidanza.
Prima della valutazione, ciascuna delle famiglie partecipanti ha ricevuto lo stesso set di giocattoli per bambini e prodotti alimentari in modo che i ricercatori potessero osservare e confrontare le capacità motorie dei bambini in modo standardizzato. I ricercatori hanno anche valutato le abilità cognitive e linguistiche. Non sapevano quali bambini fossero stati esposti al Covid in utero.
“L’idea del nostro nuovo metodo per valutare lo sviluppo da remoto è venuta ai medici della Columbia che hanno rapidamente iniziato a eseguire visite di telemedicina all’inizio della pandemia nel tentativo di continuare a fornire cure di alta qualità in modo sicuro – afferma il coordinatore dello studio Dani Dumitriu, MD, PhD, professore di pediatria e psichiatria presso la Columbia University Vagelos College of Physicians and Surgeons – ma nel corso del tempo, ci siamo anche resi conto che osservare i bambini a distanza, in ambiente domestico, ci avrebbe permesso di valutare meglio il loro sviluppo rispetto al laboratorio di ricerca, dove potevano essere spaventati o ansiosi”.
I ricercatori hanno scoperto che i bambini le cui madri avevano il Covid-19 lieve o asintomatico in qualsiasi momento durante la gravidanza si stavano sviluppando in modo simile a quelli le cui madri non avevano mai avuto il Covid.
“L’attuale studio, che ha utilizzato un metodo più rigoroso per valutare i bambini nati durante la pandemia, e fornisce ulteriori prove rassicuranti che avere un caso lieve o asintomatico di Covid durante la gravidanza non influisce sullo sviluppo del cervello nei neonati” afferma Dumitriu.
Ora ha aggiunto “Sono necessari ulteriori studi per dirci l’impatto del Covid più grave sul cervello di un bambino in via di sviluppo”.
giovedì 13 aprile 2023
Sono ridicoli!
𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛 𝑟𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒. 𝐸̀ 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑙𝑢𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎 𝑐𝑢𝑖 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑑𝑢𝑒 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖, 𝑢𝑛𝑜 𝑖𝑠𝑟𝑎𝑒𝑙𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑒 𝑢𝑛𝑜 𝑎𝑚𝑒𝑟𝑖𝑐𝑎𝑛𝑜, 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑜 𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑛𝑡𝑒 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑠𝑖𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎𝑙𝑒 2021-2022 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑙'𝑢𝑙𝑡𝑖𝑚𝑎 𝑎𝑢𝑡𝑢𝑛𝑛𝑜-𝑖𝑛𝑣𝑒𝑟𝑛𝑜 2022-2023. 𝐼𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑-19 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑚𝑏𝑒 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑒 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑖𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑒, 𝑐𝑜𝑛 𝑚𝑜𝑑𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑚𝑖𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑠𝑖𝑚𝑖𝑙𝑖. 𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑜 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖𝑜, 𝑐𝑢𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑎 𝐴𝑙𝑎𝑎 𝐴𝑡𝑎𝑚𝑛𝑎 𝑒 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑒𝑔ℎ𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑅𝑎𝑏𝑖𝑛 𝑀𝑒𝑑𝑖𝑐𝑎𝑙 𝐶𝑒𝑛𝑡𝑒𝑟 𝑛𝑒𝑙 𝐵𝑒𝑙𝑖𝑛𝑖𝑠𝑜𝑛 𝐻𝑜𝑠𝑝𝑖𝑡𝑎𝑙 𝑖𝑛 𝐼𝑠𝑟𝑎𝑒𝑙𝑒, ℎ𝑎 𝑟𝑖𝑙𝑒𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑑𝑢𝑙𝑡𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛 𝑑𝑖 𝑆𝑎𝑟𝑠-𝐶𝑜𝑉-2 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑢𝑛 𝑡𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑎𝑙𝑡𝑜 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎, 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑒 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑎𝑡𝑎 𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑣𝑖𝑟𝑢𝑙𝑒𝑛𝑡𝑎 𝑒 ℎ𝑎 𝑡𝑎𝑠𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑑𝑢𝑒 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑙'ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑝𝑟𝑒𝑐𝑒𝑑𝑢𝑡𝑎, 𝐷𝑒𝑙𝑡𝑎 𝑒 𝐴𝑙𝑓𝑎. 𝐼𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑜 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑢𝑟𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎𝑙𝑒 2021-2022 𝑒𝑑 𝑒̀ 𝑒𝑚𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑖 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑎𝑖 18 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑖𝑛 𝑠𝑢 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑎𝑣𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑖𝑙 55% 𝑖𝑛 𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑏𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑖𝑟𝑒 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜 30 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛. 𝐿𝑜 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖𝑜 ℎ𝑎 𝑐𝑜𝑖𝑛𝑣𝑜𝑙𝑡𝑜 167 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑖𝑛 𝑜𝑠𝑝𝑒𝑑𝑎𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑒𝑟𝑚𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑎𝑙 𝑙𝑎𝑏𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑜 (𝑒𝑡𝑎̀ 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎 71 𝑎𝑛𝑛𝑖, 58% 𝑚𝑎𝑠𝑐ℎ𝑖) 𝑒 221 𝑜𝑠𝑝𝑒𝑑𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 (𝑒𝑡𝑎̀ 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎 65 𝑎𝑛𝑛𝑖, 41% 𝑚𝑎𝑠𝑐ℎ𝑖) 𝑡𝑟𝑎 𝑑𝑖𝑐𝑒𝑚𝑏𝑟𝑒 𝑒 𝑔𝑒𝑛𝑛𝑎𝑖𝑜 2022. 𝐶𝑜𝑚𝑝𝑙𝑒𝑠𝑠𝑖𝑣𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑖 𝑖𝑛 63 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜 30 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖: 19 (9%) 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 44 (26%) 𝑐𝑜𝑛 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛.
𝐼 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛 𝑡𝑒𝑛𝑑𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑎𝑑 𝑎𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑒𝑔𝑔𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑙𝑒𝑠𝑠𝑖𝑣𝑖 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑜𝑟𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑎𝑙𝑡𝑖, 𝑛𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖𝑡𝑎𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑎𝑠𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑣𝑜𝑙𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑞𝑢𝑜𝑡𝑖𝑑𝑖𝑎𝑛𝑎 (𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑙𝑎𝑣𝑎𝑟𝑠𝑖 𝑒 𝑣𝑒𝑠𝑡𝑖𝑟𝑠𝑖) 𝑒𝑑 𝑒𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑠𝑜𝑔𝑔𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑎 𝑖𝑝𝑒𝑟𝑡𝑒𝑛𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑑𝑖𝑎𝑏𝑒𝑡𝑒, 𝑚𝑒𝑛𝑡𝑟𝑒 𝑙'𝑎𝑠𝑚𝑎 𝑒𝑟𝑎 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑒 𝑛𝑒𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎. 𝐴𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑎𝑛𝑧𝑒 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑖𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑒 𝑒 𝑙𝑎 𝑛𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑠𝑢𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑜𝑠𝑠𝑖𝑔𝑒𝑛𝑜 𝑒 𝑣𝑒𝑛𝑡𝑖𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑚𝑒𝑐𝑐𝑎𝑛𝑖𝑐𝑎 𝑒𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖 𝑛𝑒𝑖 𝑐𝑎𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙'𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒. 𝐺𝑙𝑖 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑟𝑖 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑎 𝑒𝑠𝑎𝑚𝑖𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖 𝑟𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑡𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑒𝑙𝑒𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛, 𝑓𝑟𝑎 𝑙𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑖 𝑐𝑖𝑡𝑎𝑛𝑜 𝑙'𝑒𝑡𝑎̀ 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑎𝑛𝑧𝑖𝑎𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑒 𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑜𝑟𝑏𝑖𝑑𝑖𝑡𝑎̀ 𝑐𝑜𝑛 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑒 𝑠𝑒𝑟𝑖𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑖𝑙 𝑑𝑖𝑎𝑏𝑒𝑡𝑒 𝑒 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑎 𝑟𝑒𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑐𝑟𝑜𝑛𝑖𝑐𝑎, 𝑖𝑙𝑙𝑢𝑠𝑡𝑟𝑎 𝐴𝑡𝑎𝑚𝑛𝑎. «𝐿𝑎 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑒𝑟𝑒𝑛𝑧𝑎 - 𝑝𝑟𝑒𝑐𝑖𝑠𝑎 - 𝑝𝑜𝑡𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑑𝑜𝑣𝑢𝑡𝑎 𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎 𝑖𝑚𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖𝑎 𝑒𝑠𝑎𝑔𝑒𝑟𝑎𝑡𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑒 𝑎𝑙 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑛𝑡𝑖-𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑒𝑟𝑎 𝑑𝑖 𝑔𝑟𝑎𝑛 𝑙𝑢𝑛𝑔𝑎 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑡𝑟𝑎 𝑖 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑟𝑜𝑛» 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑙 𝑔𝑟𝑢𝑝𝑝𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎. «𝐼𝑙 𝑑𝑜𝑝𝑝𝑖𝑜 𝑐𝑜𝑙𝑝𝑜 𝑑𝑖 𝑒𝑝𝑖𝑑𝑒𝑚𝑖𝑒 𝑠𝑜𝑣𝑟𝑎𝑝𝑝𝑜𝑠𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 - 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑙𝑢𝑑𝑒 - 𝑎𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒𝑟𝑎̀ 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑙𝑒𝑠𝑠𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑎 𝑒 𝑖𝑙 𝑐𝑎𝑟𝑖𝑐𝑜 𝑠𝑢𝑖 𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑚𝑖 𝑠𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖. 𝐶'𝑒̀ 𝑢𝑛 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑖𝑒𝑟𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑙𝑡𝑒𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑡𝑟𝑎𝑖𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑚𝑏𝑒 𝑙𝑒 𝑒𝑝𝑖𝑑𝑒𝑚𝑖𝑒: 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑟𝑠𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑, 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑡𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑠𝑒 𝑠𝑖 𝑒̀ 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑎𝑛𝑧𝑖𝑎𝑛𝑖 𝑒 𝑠𝑖 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑒 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖».
𝐿'𝑎𝑙𝑡𝑟𝑜 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖𝑜 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑠𝑢 '𝐽𝑎𝑚𝑎' 𝑜𝑛𝑙𝑖𝑛𝑒 𝑒 𝑠𝑖 𝑓𝑜𝑐𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑐𝑒 𝑠𝑢𝑙𝑙'𝑎𝑢𝑡𝑢𝑛𝑛𝑜-𝑖𝑛𝑣𝑒𝑟𝑛𝑜 2022-2023, 𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑝𝑝𝑒𝑛𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑙𝑢𝑠𝑎, 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑞𝑢𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑙𝑢𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑒 𝑐𝑖𝑜𝑒̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑙 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑣𝑖𝑒𝑛𝑒 𝑎𝑠𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑡𝑜 𝑎 𝑢𝑛 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑒𝑙𝑒𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑙 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎. 𝑃𝑒𝑟 𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖𝑜 𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑟𝑖 - 𝑟𝑖𝑐𝑒𝑟𝑐𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝐶𝑙𝑖𝑛𝑖𝑐𝑎𝑙 𝐸𝑝𝑖𝑑𝑒𝑚𝑖𝑜𝑙𝑜𝑔𝑦 𝐶𝑒𝑛𝑡𝑒𝑟, 𝑉𝐴 𝑆𝑎𝑖𝑛𝑡 𝐿𝑜𝑢𝑖𝑠 𝐻𝑒𝑎𝑙𝑡ℎ 𝐶𝑎𝑟𝑒 𝑆𝑦𝑠𝑡𝑒𝑚 - ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑢𝑡𝑖𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑜 𝑖 𝑑𝑎𝑡𝑎𝑏𝑎𝑠𝑒 𝑠𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝐷𝑒𝑝𝑎𝑟𝑡𝑚𝑒𝑛𝑡 𝑜𝑓 𝑉𝑒𝑡𝑒𝑟𝑎𝑛𝑠 𝐴𝑓𝑓𝑎𝑖𝑟𝑠 (𝑉𝐴) 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑆𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑈𝑛𝑖𝑡𝑖: «𝑇𝑟𝑎 𝑖𝑙 1 𝑜𝑡𝑡𝑜𝑏𝑟𝑒 2022 𝑒 𝑖𝑙 31 𝑔𝑒𝑛𝑛𝑎𝑖𝑜 2023 - 𝑠𝑝𝑖𝑒𝑔𝑎𝑛𝑜 - 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑎𝑟𝑟𝑢𝑜𝑙𝑎𝑡𝑜 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑒 𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑎𝑙𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑢𝑛 𝑟𝑒𝑐𝑜𝑟𝑑 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑜𝑠𝑝𝑒𝑑𝑎𝑙𝑖𝑒𝑟𝑜 𝑡𝑟𝑎 2 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑒 10 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖 𝑑𝑜𝑝𝑜 𝑢𝑛 𝑟𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑝𝑜𝑠𝑖𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑡𝑒𝑠𝑡 𝑝𝑒𝑟 𝑆𝑎𝑟𝑠-𝐶𝑜𝑉-2 𝑜 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎, 𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛𝑎 𝑑𝑖𝑎𝑔𝑛𝑜𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑜 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎. 𝐶𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖 8.996 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑-19 𝑒 2.403 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑣𝑒𝑟𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒». 𝐼 𝑑𝑢𝑒 𝑔𝑟𝑢𝑝𝑝𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑏𝑖𝑙𝑎𝑛𝑐𝑖𝑎𝑡𝑖 (𝑒𝑡𝑎̀ 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎, 73 𝑎𝑛𝑛𝑖). 𝑅𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎𝑡𝑜: 𝑖𝑙 𝑡𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑎 30 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙 5,97% 𝑝𝑒𝑟 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑒 𝑑𝑒𝑙 3,75% 𝑝𝑒𝑟 𝑙'𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎, 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛 𝑒𝑐𝑐𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖 2,23 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑐𝑒𝑛𝑡𝑢𝑎𝑙𝑖. 𝐼𝑙 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑒̀ 𝑑𝑖𝑚𝑖𝑛𝑢𝑖𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑛𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑖 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑.
mercoledì 12 aprile 2023
I futuri vaccini anticancro.
Il Covid è finito?
WASHINGTON, 10 aprile (Reuters) - Il governo degli Stati Uniti sta spendendo oltre 5 miliardi di dollari per accelerare lo sviluppo di nuovi vaccini e trattamenti contro la COVID-19, hanno dichiarato lunedì un portavoce del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS) e un funzionario dell'amministrazione Biden.
L'investimento, denominato "Project NextGen" e annunciato per la prima volta dai funzionari della Casa Bianca e dell'HHS in un'intervista al Washington Post, mira a fornire una migliore protezione dai coronavirus, compreso quello che causa la COVID-19, che potrebbero diventare minacce future.
"Sebbene i nostri vaccini siano ancora molto efficaci nel prevenire gravi malattie e decessi, sono meno capaci di ridurre le infezioni e la trasmissione nel tempo", ha dichiarato il portavoce dell'HHS.
"Nuove varianti e la perdita di immunità nel tempo potrebbero continuare a sfidare i nostri sistemi sanitari nei prossimi anni".
L'amministrazione del presidente Joe Biden spenderà un minimo di 5 miliardi di dollari in collaborazioni con il settore privato, un approccio simile a quello del progetto "Operation Warp Speed" sotto l'ex presidente Donald Trump che ha accelerato lo sviluppo e la distribuzione dei vaccini nel 2020.
"Il progetto NextGen accelererà e semplificherà il rapido sviluppo della prossima generazione di vaccini e trattamenti attraverso collaborazioni pubblico-private", ha dichiarato il funzionario dell'amministrazione.
"L'infusione di un investimento di 5 miliardi di dollari, come minimo, aiuterà a catalizzare il progresso scientifico in aree che hanno grandi benefici per la salute pubblica degli americani, con l'obiettivo di sviluppare strumenti sicuri ed efficaci per il popolo americano".
Il progetto, che avrà sede presso l'HHS, si coordinerà con il governo e con il settore privato per far progredire una pipeline di nuovi vaccini e trattamenti, ha dichiarato il portavoce dell'HHS. Il progetto coprirà tutte le fasi di sviluppo, dalla ricerca di laboratorio agli studi clinici, fino alla consegna.
Si concentrerà sulla creazione di anticorpi monoclonali di lunga durata resistenti alle nuove varianti di COVID-19 e di vaccini più ampi in grado di proteggere da diversi coronavirus.
Il progetto mira anche ad accelerare lo sviluppo di vaccini che producano immunità mucosale e possano essere somministrati attraverso il naso, nella speranza che possano ridurre drasticamente i tassi di infezione e trasmissione.
martedì 11 aprile 2023
Strategie per fronteggiare il calo delle vaccinazioni.
Nessuno, almeno tra gli adulti giovani e sani, si vuole più vaccinare, e allora che si fa? Si ritorna al vecchio e sicuro metodo: la paura!
Una notizia sta girando sui media mondiali. Su Medscape l'articolo è titolato: “Il SARS-CoV-2 attraversa la placenta e infetta il cervello di due neonati: "È la prima volta".
Si tratta di 2 (dico
2) casi di neonati di cui il primo è deceduto a 13 mesi e
l’altro dimesso ma sintomatico al momento dell’uscita
dell’articolo di Pediatrics che viene commentato.
Si parla del danno cerebrale, caratterizzato da convulsioni sin dalla nascita, dei due neonati figli di madri positive al tampone.
Se pero’ si va a leggere l’articolo in questione si scopre che:
La madre del primo era stata ricoverata alla 27ima settimana in Terapia Intensiva per polmonite e una non meglio definita “malattia multisistemica” attribuita al Covid19 e, dopo circa un mese di ricovero in TI, era stato deciso il parto cesareo anticipato alla 33ima settimana per “salvare la vita della madre”. Il neonato, negativo al tampone al momento del parto come d’altronde lo era la madre, aveva presentato immediatamente convulsioni e problemi respiratori (sintomi purtroppo comuni in molti bambini pretermine) per i quali era rimasto ospedalizzato per tre mesi.
Poi era stato dimesso perché guarito e senza più sintomi , ma all’età di 13 mesi era stato visitato in PS per un’infezione respiratoria e, rimandato a casa, la madre lo aveva trovato, tre giorni dopo, morto nel suo lettino. L’autopsia (chissà perchè in questi casi, a differenza che per tutti gli anziani deceduti per Covid19, vengono fatte?) aveva rivelato un cervello più piccolo del normale con altre caratteristiche patologiche.
La madre del secondo è un caso ancora più interessante perché era una asintomatica positiva pero’al tampone già dalla fine del secondo trimestre di gravidanza fino al momento della nascita (dunque più di 3 mesi). Pero’, al momento del parto, ci dicono che aveva una corioamnionite e, come spesso succede in questi casi, il neonato ha presentato una sepsi neonatale con i sintomi, tipici di questa patologia, neurologici (ipotonia e convulsioni) e respiratori (CPAP con ossigeno e cannule nasali) e, purtroppo, pur dimesso in quinta settimana, ha continuato ha presentare problemi di epilessia.
In definitiva dunque si parla di 2 neonati, sempre negativi al tampone, figli di madri positive che presentavano sintomi attribuiti al Covid19, ma sui quali ci sarebbe molto da discutere.
Ma il messaggio che si vuol far arrivare è che il SARS-CoV-2 attraversa la placenta e infetta i neonati producendo in loro danni molto seri , anche nelle gestanti che non hanno mai presentato alcun sintomo e quindi, come afferma alla fine l’articolo di Mescape: “La vaccinazione COVID è risultata sicura in gravidanza e sia la vaccinazione che l'allattamento al seno possono favorire il passaggio degli anticorpi al bambino e contribuire a proteggerlo.”
venerdì 7 aprile 2023
Il post di Carlo Cuppini
Oggi mi limito a riportare il post di Carlo Cuppini perchè penso che debba essere letto da molti. Le sue riflessioni (ed emozioni) rispetto alla sentenza del giudice Cruciani, ignorata dalla maggior parte dei media, che ha mandato assolto un militare accusato di essere entrato nel luogo di lavoro senza green pass, possono essere considerate "definitive" rispetto a al green pass, la dignità della persona e la stupidità del "potere".
Questo il post
giovedì 6 aprile 2023
La mente umana è come un ombrello – funziona meglio quando è aperta.
Stiamo oggi assistendo ad un non banale aumento della mortalità “non covid” nel 2021 e 2022.
In Gran Bretagna si è acceso, su questo tema, un importante dibattito e numerosi studi indicano che non emergono correlazioni tra questo evento e le vaccinazioni anticovid che percio’ non ne sono responsabili. Piuttosto la responsabilità è attribuita all’inefficienza, dopo anni di tagli alla spesa, del sistema sanitario inglese non più in grado di fronteggiare le esigenze sanitarie della popolazione.
In verità io qualche dubbio ce l’ho, penso che non dovremmo essere cosi’ drastici e che dovremmo mantenere la mente aperta a tutte le ipotesi.
Riferendomi alla nostra realtà, di cui ho personale esperienza, (anche in Italia riscontriamo un aumento non prevedibile della mortalità che anche qui da alcuni è imputato al disastro del SSN), credo che l’affermare che il Sistema Sanitario Pubblico (ma anche quello privato, almeno in gran parte) sia allo sfascio è incontestabile.
Ma la verità è che lo è ormai da moltissimo tempo (anni di definanziamento hanno raggiunto il loro scopo) e non credo che ci siano stati significativi peggioramenti nel corso di questi ultimi tre anni. Si potrebbe invece affermare, e con maggiore veridicità, che nulla piuttosto è stato fatto in questi tre anni, pur avendone l’occasione e la possibilità, per risolvere almeno alcune delle criticità più serie.
Qualora volessimo attribuire alle disfunzioni del SSN la colpa dell’attuale aumento di mortalità forse faremmo meglio a pensare alla quasi totale assenza, nell’ultimo periodo, dei servizi di prevenzione e diagnosi precoce, provocata dalle strategie messe in atto per fronteggiare l’epidemia, ma in questo caso la responsabilità è da attribuire ad altri.
Ma siamo poi cosi’ sicuri che possiamo fin da adesso
eliminare anche il minimo dubbio che una responsabilità, almeno
parziale, possa averla anche la vaccinazione universale della
popolazione?
In fondo non scordiamoci che stiamo parlando di una tecnologia (mRNA che induce le nostre stesse cellule a produrre proteine proprie del virus) mai utilizzata prima e per la quale io credo che poco più di due anni siano assolutamente insufficienti a valutarne tutte le implicazioni e a prendere percio’ posizioni di certezza e sicurezza assoluta. Sicuramente non lo sarebbero mai stati prima del Covid, di questo sono certo io.
Faccio un esempio: se i numeri della mortalità in eccesso ci dicono che in questi ultimi due anni sono aumentati i casi di infarto del miocardio, come facciano ad essere certi che, almeno in parte, non siano causati dalle miocarditi, anche non diagnosticate, insorte successivamente alla vaccinazione eseguita anche un anno prima?
Lo stesso potremmo chiederci per i casi di ictus cerebrale in relazione ai problemi di coagulazione o per le morti improvvise dei pazienti che soffrono di malattie autoimmuni e potrei continuare ancora per molto.
Al limite troverei più corretto attribuire, sempre in parte, l’eccesso di mortalità ad eventuali postumi del Covid stesso, ma stranamente neanche gli “scienziati” più schierati fanno cenno a questa ipotesi e parlano piuttosto dei problemi del Long Covid del quale pero’, almeno fino ad adesso, tra i 100 e più sintomi caratterizzanti, non viene menzionato quello della morte.
Dunque ribadisco il mio invito a mantenere la mente aperta a tutte le possibilità e valutare (perché non è mai stata presa in considerazione l’idea di una “sorveglianza attiva” su lungo periodo per questi vaccini e ci si è affidati soltanto ai follow-up delle case produttrici?) con coscienza e spirito critico tutte le possibili variabili per l’interpretazione di un dato, la mortalità in eccesso, ormai acclarato.
P.S. a quelli che potrebbero obiettare che sono tanti i lavori scientifici che dimostrano l’assenza di correlazione “vaccini/mortalità in eccesso”, ricordo che sono ugualmente tanti quelli che affermano che i lockdown sono stati utilissimi, le mascherine indispensabili, la chiusura delle scuole necessaria, la vaccinazione dei bambini irrinunciabile.
mercoledì 5 aprile 2023
Viste le premesse ci possiamo accontentare, per il momento!
A quando anche da noi la "Guida per il risarcimento dei danni da vaccini Covid19"?
Beh, almeno in altre nazioni non viene negata o sottovalutata la possibilità di effetti avversi anche gravi dei vaccini come sta accadendo in Italia dove si continua a respingere la possibilità che essi possano aver contribuito, anche in piccola parte, all’eccesso di mortalità per tutte le cause al quale si è assistito, come in tutti gli altri paesi, nel 2022.
In Australia ad esempio viene pubblicata (3 aprile) una corposa (64 pagine) guida per la richiesta di risarcimento per danni da vaccini Covid 19.
La guida è molto
dettagliata, dà una valutazione economica degli impatti dei
differenti effetti avversi sulla vita sociale e lavorativa, li
esamina anche in relazione all’età a partire da 1 anno di vita, e
prende in considerazione anche i casi di decesso visto che indica le
varie modalità di risarcimento per gli eredi.
Insomma in altri
paesi la consapevolezza della effettiva possibilità di subire un
danno utilizzando questi vaccini è ormai accertata e si ritiene
opportuno e utile fornire ai cittadini una guida per richiedere un
indennizzo.
Quanto ci vorrà perché anche da noi (è una questione di tempo perché l’evidenza non puo’ essere nascosta per sempre) questa verità venga riconosciuta da tutti?
martedì 4 aprile 2023
Sempre sulle mascherine, ma questa volta rispetto alla ragionevolezza!
lunedì 3 aprile 2023
Come Don Chisciotte.
Talvolta mi chiedo se, continuando quasi quotidianamente a parlare di Covid, non rischi di diventare noioso. In effetti sui media non se ne parla quasi più, gli argomenti sono altri: la guerra, i diritti LGBTQ, il clima, la transizione energetica, i ponti sullo stretto, ecc. ecc.
Anche quando mi trovo a mettere in mezzo l’argomento nei miei rapporti personali noto talvolta, specie da parte degli interlocutori più giovani, una sensazione quasi di fastidio. Giustamente molte persone vogliono non pensarci più, lasciare dietro le proprie spalle una esperienza dolorosa e faticosa.
Poi pero’ rifletto e constato che ancora oggi:
tante sono le persone che si vedono girare per strada con le mascherine
per essere ricoverati in ospedale per qualsiasi patologia si deve fare un tampone
per entrare in una struttura sanitaria o in una RSA si deve indossare una mascherina
andare a trovare un parente o un amico ricoverato è estremamente difficile se non impossibile
gli anziani continuano ad essere segregati nelle residenze e a non poter avere contatti sociali
sono ancora molti che al primo accesso di tosse corrono a farsi il tampone
ci sono pediatri che chiedono l’esecuzione del tampone prima di visitare i loro piccoli pazienti
nella scuola c’è ancora l’obbligo di mascherina se c’è stato un caso di Covid in classe
il Ministero della Salute continua a pubblicare bollettini settimanali che ci informano del numero di ricoveri e decessi e catalogano, ancora oggi, regioni italiane come “ad alto rischio”
la Commissione Covid del Parlamento Europeo stabilisce, pochi giorni fa, che “ il lockdown è stata la misura più efficiente per fermare il virus”
e probabilmente sto dimenticando tante altre assurde realtà
E a queste riflessioni si aggiunge la certezza che, prima o poi, come è sempre successo da che mondo è mondo, ci troveremo a vivere una nuova ondata epidemica, fosse anche dovuta a un ceppo influenzale un po’ diverso dai soliti, come è capitato nel 1957, nel 1968, nel 1977 e nel 2017, che causerà un aumento dei ricoveri e dei decessi.
E allora che succederà? Ricominceremo tutto daccapo? Lockdown, mascherine, vaccinazioni di massa (casomai con vaccini ancora più sperimentali), chiusura delle scuole, pass più o meno green, terrore?
Penso percio’che io debba continuare a scrivere, senza ripensamenti, dell’insensatezza delle strategie messe in atto in questi ultimi tre anni per le quali, fortunatamente, mi sembra che oggi si cominci a prendere coscienza in parti sempre più ampie di popolazione.
La mia speranza è che il contribuire a mantenere alta l’attenzione potrebbe servire a che, la prossima volta, ci siano più persone, rispetto alle poche che lo hanno fatto durante l’ultima epidemia, che si oppongano alle scelte sbagliate compiute e che, con tutta evidenza, potrebbero sicuramente ripetersi.
E’ ovvio che sono anche conscio che la mia fine potrebbe essere quella di un Don Chisciotte che, abbandonato e solo, carica a testa bassa i mulini a vento che vede all’orizzonte, ma io sono un medico, e non posso (e non voglio) moralmente esimermi dalle responsabilità di una scelta che ho fatto più di 50 anni fa iscrivendomi alla Facoltà di Medicina, e cioè impegnarmi per la tutela della salute delle persone.
Dunque, anche se rischio che i miei “followers” diminuiscano in maniera significativa, continuero’ come sto facendo oggi.
E al diavolo il “clickbait”, qualora mi fosse mai interessato!
domenica 2 aprile 2023
Il Long Covid esiste! Eccome!
sabato 1 aprile 2023
Parola del Signore. Amen!
Il mondo di domani.
A mio avviso il mondo occidentale, e per prima la vecchia Europa, è destinato al decadimento e al passaggio di testimone, prima o poi, ad etnie di tipo diverso da quella “ariana”, e non penso tanto a quella cinese o indiana, quanto piuttosto ai “neri” dell’Africa. E a me non dispiace, anche perché credo che, dal punto di vista fisico, i “neri” siano superiori a noi (da quello mentale, poi, visto cio’ che è successo in questi anni, non c’è proprio storia!) e credo che l'incrocio delle razze possa portare beneficio anche alla nostra, ormai vecchia e stanca.
Pensate alla famosa frase di Steve Jobs quando volle indicare la via del successo nella vita ai ragazzi che lo ascoltavano: “Stay Hungry, Stay Foolish!”.
Che gli occidentali, nella loro grande maggioranza, siano “folli” non c’è ombra di dubbio. Lo stiamo vedendo in questi ultimi anni. Una tale paura della morte che rinunciano senza alcun problema, ma anzi con convinzione, a vivere (lockdown, distanziamento, mascherine, negazione della socialità, ecc.) e poi pero’ permettono che non solo venga iniziata una guerra che ha tutte le probabilità di divenire mondiale e quindi provocare lutti molto più numerosi del virus innominabile, ma ne plaudono all’escalation in questa direzione. Pura schizofrenia!
Ma “affamati”, considerati gli stili di vita che ancora ci caratterizzano, specialmente nel mondo giovanile, non mi sembra proprio.
La popolazione invece che più sembra rispondere all’invito del buon Steve è quella africana.
Non hanno certo mostrato, vuoi per motivi socio-economici, vuoi per indole mentale, paura negli anni dell’epidemia ed hanno continuato a vivere le loro vite.
Che siano “affamati”, in senso non metaforico, non c’è dubbio alcuno. Noi occidentali abbiamo determinato questa condizione, ormai stabile, nel corso dei secoli considerando che gli africani vivono nel continente più ricco di materie prime al mondo che noi stiamo sfruttando da tempo immemorabile.
Che siano “folli” poi, lo dimostra il loro imbarcarsi in carrette del mare, infischiandosene di quella morte che noi tanto terrorizza, pur di raggiungere i luoghi dove pensano di trovare una vita diversa e migliore.
Dunque i perfetti realizzatori dell’invito di Steve, “folle e affamato” almeno negli anni della sua giovinezza.
Per questo credo che il mondo di domani sia loro.
Che dire dunque: In bocca al lupo!
Ai primi sintomi fatevi subito il tampone!
Attenzione! In questo post uso la provocazione e l’ironia. E’ una precisazione che ho imparato essere necessaria in social come FB. Veniam...
-
E' inutile, non ce la fanno proprio! La "missione" del giornalismo è ormai diventata quella di terrorizzare i propri lettori...
-
Stupisce anche voi leggere articoli di questo tenore dopo tutto quello che ci hanno propinato e continuano a farlo? Ben vengano comunque!...
-
Chissà quando la ragionevolezza anche da noi detterà le scelte sanitarie!? Comunicato dell'altro ieri del Ministero della Salute danes...