In Francia le Rianimazioni Pediatriche sono quasi al collasso.
Il Covid non c’entra niente, é la bronchiolite che ha prodotto questa situazione drammmatica, uno-due mesi prima di quando avveniva nel passato. Dell’aumento esponenziale (in questo caso il termine è corretto) dei casi di bronchiolite, una malattia provocata principalmente dal virus sinciziale respiratorio (RSV) e che colpisce in larga misura anche gli anziani, si parla ormai in tutto il mondo fin dall’inverno 2020. E tutti sono concordi nel ritenere che la causa di tutto cio’ sia provocata dalla significativa diminuizione, dovuta ai vari provvedimenti “sterilizzanti”adottati per il Covid, della quantità di contatti con agenti patogeni e non dei bambini nei primi mesi e anni di vita. Contatti che sono indispensabili per il fisiologico sviluppo del loro sistema immunitario e dunque per la difesa naturale rispetto ad ogni tipo di malattia.
Le Monde, in un articolo apparso ieri, parla di circa 10.000 ricoveri previsti, quest’anno, nei reparti ospedalieri pediatrici, di cui molti in Terapia Intensiva.
“A Nancy, nella Meurthe-et-Moselle, i reparti di terapia intensiva pediatrica dell'ospedale universitario sono già pieni. Anche se il SAMU dell'Ile-de-France chiama ogni giorno per verificare se si è liberato un posto, è impossibile accogliere i pazienti dell'Ile-de-France. Tuttavia, alla fine di ottobre sono stati riaperti sei letti dedicati esclusivamente alla bronchiolite, oltre ai 14 letti di terapia intensiva. Sono stati riempiti in poche ore. Abbiamo dovuto lasciare i bambini in alcuni ospedali periferici quando avrebbero dovuto essere ricoverati in terapia intensiva", spiega il direttore del reparto, Noël Boussard. È evidente il deterioramento dell'assistenza. Il pediatra avverte inoltre: "Se perdiamo un bambino con bronchiolite per mancanza di trasporto o di controllo ospedaliero, sarà uno scandalo.”
Questa é la vera emergenza pediatrica e presto ce la ritroveremo anche in Italia.
Italia, paese dove nessuno sembra preoccuparsene, tutti presi come sono dal tentare di convincere i genitori a vaccinare anche i bambini in fasce o i figli tridosati contro il Covid, una malattia senza conseguenze per i sani di quelle età. E ad alimentare l’allarme per i contatti troppo stretti (e dunque distanziamento, mascherine, ecc. ecc.) tra i piccoli nelle scuole che potrebbero causare nuove e “terribili” ondate.
E poi continuano a parlare di “scienza”, di “cautela” e di necessità di tutelare la popolazione!
Io sono sempre più inorridito dai livelli piuttosto di “inco-scienza” raggiunti dalle autorità sanitarie nel nostro paese che nulla stanno facendo per fronteggiare la prossima reale emergenza della quale poi tutti parleranno e scriveranno sui giornali quando sarà in atto senza che si possa più fare qualcosa.
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