venerdì 7 ottobre 2022

Sconforto.

A novembre mi dovrò ricoverare per un intervento chirurgico. Per l'entrata in ospedale mi viene richiesto un tampone, altrimenti il ricovero mi verrà negato. Altro esempio più crudele: un mio caro amico sta eseguendo, in ospedale, i cicli di chemioterapia per un tumore cerebrale. Ad ogni ricovero deve presentare un tampone negativo, altrimenti in ospedale non ci entra!
Ma la vogliamo smettere una buona volta?
Già prima del Covid la sanità italiana, specialmente al sud, non brillava certo per la sua efficienza, ma ora siamo giunti addirittura al punto di negare, o perlomeno rimandare sine die, le cure ai malati che, asintomatici per il Covid19, risultano portatori (attenzione! portatori, non malati) di un virus del tutto simile, attualmente, a quelli del raffreddore e dell'influenza.
Con la considerazione, oltretutto, di quanto lo stato di portatore sia compatibile con quello di infettivo tenendo conto dei tamponi che vengono fatti.
Come è possibile continuare in questa follia?
Come è possibile che i miei colleghi medici non si ribellino in massa a questo evidente e disumano tradimento del giuramento fatto all'inizio del loro cammino professionale?
Non lo capisco più questo mondo dove vivo!
Non le riconosco più le persone e i colleghi che conoscevo e con i quali condividevo le idee e le emozioni!
Non riesco neanche più ad essere arrabbiato, ormai è solo sconforto il sentimento che provo!

 

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