sabato 11 febbraio 2023

Ciò che mi stupisce di più.

 

Quello che più mi sorprende, al giorno d’oggi, è il livello di stupidità che caratterizza gli individui che gestiscono le nostre vite.

Al netto degli interessi economici, enormi, in gioco, come non possiamo considerare infatti stolte e ottuse le scelte che sono state fatte per la pandemia prima e per la guerra poi?

Come’è possibile che non si accorgano che, a fronte dell’arricchimento smisurato di una ristrettissima categoria di persone, stanno condannando la civiltà occidentale alla rovina?

E questa stupidità caratterizza ormai tutti i livelli di “amministratori”.

Prendiamo ad esempio Facebook. Come molti di voi sanno ormai io subisco ban continui sul social. Gli ultimi due (30 giorni ognuno) sono per aver riportato un articolo di Circulation, la più importante rivista mondiale di cardiologia, che riferiva che la causa di miocardite postvaccino era la spike libera a livello cardiaco e un altro articolo di 3 ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità che evocavano la necessità di una revisione del rapporto rischi/benefici del vaccino considerati gli effetti avversi e il livello di copertura dello stesso e che, per questo, erano stati ferocemente criticati dai loro stessi datori di lavoro.

Fin qui nessuna sorpresa.

Tutti sappiamo ormai che Facebook è diventato uno spazio dove viene praticata al massimo grado la censura oppressiva e di parte. Dove si può tranquillamente scrivere che i “novax” sono sorci da schiacciare, ma non, come io faccio da più di 2 anni, che bisogna adottare il “principio di precauzione” per la vaccinazione dei bambini.

La sorpresa è la motivazione con la quale viene giustificata la “punizione”. E’ sempre la stessa: "il tuo post viola i nostri standard della community in materia di disinformazione che potrebbe causare violenza fisica"

Certamente nel mondo di oggi la violenza fisica è praticata, per ragioni storiche e educative, da alcune categorie di persone come i mafiosi e i camorristi.

Come fanno però gli “amministratori” a non comprendere che per tutte le altre categorie di individui, i tolleranti e i tranquilli, la violenza potrebbe essere invece evocata proprio dalla tirannia censoria e dalla negazione della libertà di opinione che loro stessi mettono in atto e che che ormai è ben chiara a tutti coloro che ancora riescono a ragionare con la propria testa?

Io, ad esempio, che sono da tutti conosciuto come persona pacifica e tranquilla, sono oggi notevolmente arrabbiato e devo confessare che, qualche volta, mi viene in mente anche qualche brutto pensiero.

Il pericolo di un ritorno a periodi oscuri, neanche troppo lontani, nei quali la violenza era all’ordine del giorno è determinato dai loro comportamenti, non dagli articoli che io riporto nei miei post, statene certi!

E questo è un pericolo, reale, di cui tutti dovremmo tenere conto!

Comunque, chissà se il fact checker di FB (è Open di Mentana incaricato di questo duro lavoro) che si occupa ormai assiduamente di me è questo qui!


 

venerdì 10 febbraio 2023

informazione di servizio.

Seguo un consiglio che mi è stato dato. Da oggi sono anche un "Substacker".

https://mauriziomatteoli.substack.com/




Solo 2 giorni!

Tanti sono quelli che Facebook mi ha permesso di rimanere sul social.

Oggi sono stato nuovamente "condannato" a 30 giorni di "41bis".


Posso dire che Facebook è diretto da un branco di tirannici oscurantisti e che, al confronto, i dirigenti di organismi passati come l'OVRA o la STASI, erano dei sinceri democratici?

Posso dire che in Italia non esiste ormai più la libertà di esporre il proprio pensiero?

Posso dire che, pur essendo ormai consapevoli dei danni passati, presenti e futuri, arrecati ai cittadini italiani da strategie Covid irresponsabili, i fact checkers sono ormai arrivati a una tale sensazione di immenso potere e a una sicurezza di poter fare quello che vogliono senza conseguenza alcuna, che non si preoccupano minimamente dei danni che continuano ad arrecare ai cittadini?

Dire che sono disgustato è poco!

L'arroganza, il fascismo, il potere assoluto che, con i silenzi di chi poteva e doveva parlare, abbiamo tutti permesso loro è ormai fuori controllo!

Come sempre continuerò su questo blog, non mi fermerò!

Ma permettemi, visto che mi si accusa di incitare alla violenza fisica, per una volta, la prima e l'ultima, di farlo veramente: go and get slaughtered (in inglese perchè non si sa mai, i delatori potrebbero essere presenti anche qui, ma non credo che conoscano altre lingue se non, male, quella natia)

A volte ritornano!

 

 


Mino Pecorelli (un esperto del ramo) diceva:

𝐿𝑒 𝑎𝑔𝑒𝑛𝑧𝑖𝑒 𝑑𝑖 𝑠𝑡𝑎𝑚𝑝𝑎 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑖𝑙 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑟𝑢𝑏𝑖𝑛𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑎𝑙 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑒 𝑠𝑔𝑜𝑟𝑔𝑎 𝑖𝑙 𝑔𝑟𝑒𝑔𝑔𝑖𝑜. 𝐼𝑛𝑠𝑖𝑒𝑚𝑒 𝑛𝑒 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑎𝑛𝑐𝑒 𝑖𝑙 𝑓𝑖𝑙𝑡𝑟𝑜. 𝐷𝑎 𝑒𝑠𝑠𝑒 𝑖 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑙𝑖𝑠𝑡𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑛𝑔𝑜𝑛𝑜 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑡𝑒𝑟𝑖𝑎 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑑𝑒𝑡𝑡𝑎 «𝑛𝑜𝑡𝑖𝑧𝑖𝑎», 𝑑𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑛𝑖𝑟𝑒 𝑎𝑙 𝑙𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒-𝑐𝑜𝑛𝑠𝑢𝑚𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑔𝑖𝑎̀ 𝑑𝑒𝑝𝑢𝑟𝑎𝑡𝑎 𝑒 𝑟𝑎𝑓𝑓𝑖𝑛𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑠𝑐𝑜𝑟𝑖𝑒. 𝐶𝑜𝑚𝑎𝑛𝑑𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑟𝑢𝑏𝑖𝑛𝑒𝑡𝑡𝑜, 𝑐𝑖𝑜𝑒̀ 𝑑𝑒𝑡𝑒𝑟𝑚𝑖𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑒𝑑 𝑜𝑟𝑖𝑒𝑛𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑓𝑙𝑢𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑑𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑔𝑟𝑒𝑔𝑔𝑖𝑜, 𝑞𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑡𝑎𝑟𝑑𝑎𝑟𝑒, 𝑓𝑖𝑙𝑡𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑜 𝑛𝑒𝑔𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑛𝑜𝑡𝑖𝑧𝑖𝑒, 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎 𝑟𝑖𝑑𝑢𝑟𝑟𝑒 𝑒 𝑐𝑒𝑛𝑠𝑢𝑟𝑎𝑟𝑒, 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑖 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑜 𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑣𝑎𝑠𝑡𝑖, 𝑖𝑙 𝑑𝑖𝑟𝑖𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑖𝑛𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒. 𝐿𝑎 𝑠𝑐𝑒𝑙𝑡𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑛𝑜𝑡𝑖𝑧𝑖𝑒 𝑒𝑟𝑜𝑔𝑎𝑡𝑒, 𝑜 𝑙𝑒𝑙𝑖𝑚𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑐𝑒𝑛𝑠𝑢𝑟𝑎𝑡𝑒, 𝑒̀ 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 𝑙𝑒𝑔𝑎𝑡𝑎 𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑐𝑎𝑟𝑎𝑡𝑡𝑒𝑟𝑒 𝑝𝑜𝑙𝑖𝑡𝑖𝑐𝑜 𝑒, 𝑖𝑛 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑒𝑠𝑡𝑒𝑠𝑜, 𝑒𝑐𝑜𝑛𝑜𝑚𝑖𝑐𝑜.

Adnkronos è una delle più importanti agenzie di stampa italiane. Ogni giorno che Dio mette in terra pubblica, non ha mai smesso, il bollettino dei positivi e dei decessi Covid  PER OGNI SINGOLA REGIONE ITALIANA.

Ieri ha pubblicato anche l’intervista che ha deciso di fare a Walter Ricciardi (sembrava finalmente scomparso, eh!).

Il titolo è: Covid, Ricciardi: "Virus dimenticato? Un errore che pagano i fragili"

Evidentemente il Walter nazionale con “fragili” si riferisce ai super anziani perché, come ci ricorda il Sole 24 ore ( https://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/dal-governo/2022-01-26/covidiss-eta-media-deceduti-e-80-anni-piu-alta-i-vaccinati-155308.php?uuid=AE8e6MAB ): “𝐿𝑒𝑡𝑎̀ 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑖 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑐𝑒𝑑𝑢𝑡𝑖 𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑖𝑡𝑖𝑣𝑖 𝑎 𝑆𝐴𝑅𝑆-𝐶𝑜𝑉-2 𝑒̀ 80 𝑎𝑛𝑛𝑖” (complimenti al Sole per quel “deceduti e positivi” scelto al posto di “deceduti per).

Che poi sono quelli, ma forse l’ex consulente di Speranza l’ha dimenticato, che in genere muoiono più frequentemente, da che mondo è mondo, delle persone più giovani e che oltretutto, in questo periodo, muoiono forse in misura maggiore per influenza e infezione da RSV.

Riporto alcuni passi “essenziali” dell’intervista:

-𝑠𝑖 𝑎𝑐𝑐𝑒𝑡𝑡𝑎 𝑢𝑛 𝑐𝑒𝑟𝑡𝑜 𝑛𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑖 𝑑𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖 𝑖𝑛 𝑐𝑎𝑚𝑏𝑖𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑟𝑖𝑡𝑜𝑟𝑛𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑛𝑜𝑟𝑚𝑎𝑙𝑒 𝑎𝑚𝑚𝑖𝑛𝑖𝑠𝑡𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒

-𝑏𝑖𝑠𝑜𝑔𝑛𝑒𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒, 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑐𝑒, 𝑐𝑒 𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑟𝑎𝑚𝑚𝑖 𝑑𝑖 𝑣𝑎𝑐𝑐𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑓𝑜𝑠𝑠𝑒𝑟𝑜 𝑠𝑐𝑒𝑙𝑡𝑖 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑎 𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑑𝑎𝑖 𝑠𝑖𝑛𝑔𝑜𝑙𝑖

-𝑛𝑒𝑖 𝑙𝑢𝑜𝑔𝑖 𝑐𝑖𝑢𝑠𝑖 𝑒 𝑎𝑓𝑓𝑜𝑙𝑙𝑎𝑡𝑖, 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑡𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑠𝑢𝑖 𝑚𝑒𝑧𝑧𝑖 𝑑𝑖 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑝𝑜𝑟𝑡𝑜, 𝑑𝑜𝑣𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑣𝑖𝑠𝑡𝑜 𝑙'𝑢𝑠𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑠𝑐𝑒𝑟𝑖𝑛𝑎

Grazie Adnkronos per mantenere sempre alta l’attenzione sulla emergenza pandemica che quotidianamente ci espone al rischio di morte! 😀😡

https://www.adnkronos.com/covid-ricciardi-virus-dimenticato-un-errore-che-pagano-i-fragili_31Ty4vxIEf8a650X9nur60?refresh_ce

giovedì 9 febbraio 2023

Un tempo "la salute" era il principale obiettivo. Oggi è ancora così?

 

Un evento recentissimo mi spinge ad una riflessione, dolorosa, sulle caratteristiche della “società scientifica” nel mondo attuale. Mi riferisco alla pubblicazione di un articolo https://www.mdpi.com/2076-0817/12/2/233 a firma di 3 ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità che, con riferimento all’esame dei dati disponibili relativi ai vaccini anticovid a mRNA (effetti avversi e percentuake di protezione), si conclude con questa frase: Pertanto, in questa fase, il rapporto rischio/beneficio (dei vaccini n.d.r.) potrebbe essere rivalutato anche per le persone anziane. Lo sviluppo di vaccini più tradizionali basati su antigeni molto meno variabili e non dotati di effetti tossici intrinseci è altamente auspicabile per proteggere gli anziani e le persone a rischio.

Un’ affermazione del tutto ragionevole, logica e giustificata, da veri scienziati insomma!

Ovviamente nel giro di 48 ore è arrivata la dissociazione e la dura critica dell’ ISS verso i suoi stessi ricercatori che dunque conferma che, oggi, qualsiasi opinione divergente dalla posizione ufficiale viene condannata senza neanche il bisogno di un esame critico e di una discussione.

https://www.iss.it/web/guest//comunicati-stampa/-/asset_publisher/fjTKmjJgSgdK/content/id/8242034

Dimostrazione questa, se per caso ce ne fosse ancora bisogno, che la “scienza”, oggi, è una religione, oltretutto oppressiva e sanzionatoria, con i suoi dogmi assoluti e i suoi “pasdaran” e non un sistema di conoscenze ottenute attraverso un'attività di ricerca permanente e una discussione serena e trasparente tra tutti i membri della sua comunità.

Insomma, la Santa Inquisizione, né più né meno!

Ma una volta non era così!

Riporto 2 esempi, vissuti personalmente nel corso della mia carriera, per dimostrare ciò cheaffermo.

Il primo si riferisce all’uso dell’acido acetilsalicilico (l’aspirinetta, come era chiamata quella per i bambini) come antifebbrile in pediatria.

Fino agli anni ‘70-’80 era il principale, forse unico, antipiretico utilizzato da noi pediatri e numerosi erano gli studi scientifici che ne dimostravano la validità e l’assenza di rischi. Poi cominciarono ad apparire alcuni studi che ne correlavano l’uso con l’insorgenza di un effetto avverso di particolare gravità, la sindrome di Reye. La successiva discussione nel mondo scientifico portò alla sua eliminazione dal corredo terapeutico del pediatra. La sostituimmo con il paracetamolo (la tachipirina) e nessun pediatra si sogna oggi di prescriverlo, se non in casi molto particolari (kawasaki e malattia reumatica)

Il secondo è ancora più significativo perché dimostra che, un tempo, la comunità scientifica non aveva remore o dubbi ad andare contro anche gli interessi commerciali delle aziende se era in gioco la salute.

Parlo della pratica dello “svezzamento precoce”, cioè dell’introduzione di cibi solidi (e dunque delle pappe con farine di cereali di vario tipo e degli omogeneizzati, i cosiddetti baby food) a partire dal terzo mese di vita. Numerosi articoli scientifici ne decantavano i vantaggi e, per 4-5 anni, fu consigliata, negli anni ‘80, ai genitori da tutti i pediatri, Poi, studiando i dati relativi ai problemi che potevano insorgere nei lattanti in relazione a questa tipologia di svezzamento (aumento delle malattie allergiche, maggior rischio di celiachia, rischio di sviluppare diabete, obesità in età adulta) si ritornò alla consuetudine dell’allattamento esclusivo, se possibile, fino al sesto mese di vita.

Credo che questa revisione critica non fece assolutamente piacere alle industrie degli alimenti per bambini che rappresentano, allora come oggi, industrie ad altissimo fatturato, ma comunque dovettero fare buon viso a cattivo gioco.

Ma un tempo le cose funzionavano così e la “salute” era, in fondo, l’obiettivo principale,

Possiamo oggi affermare la stessa cosa?


mercoledì 8 febbraio 2023

Informazione di servizio

Sono di nuovo su Facebook.

Ho scontato i 30 giorni di "41bis" e posso scrivere di nuovo, fino a quando non so!

Da domani i miei post appariranno in contemporanea qui e su FB.

Mah?

Premetto che io non vedo più Sanremo da molto, molto tempo. Dal suicidio di Tenco, cioè da ere geologiche, pensate un po'!

E in tutti questi anni, prima dell'inizio del festival, che comunque rimane un evento mediatico di risonanza maggiore di qualsiasi altro tipo di avvenimento si svolga in Italia, parlando con gli amici  e leggendo i post delle persone a me collegate su facebook, resto sempre piacevolmente colpito dalle critiche anche feroci a questo tipo di manifestazione.

Oggi però, dopo la prima serata, noto che su FB il 90% di commenti, sempre assolutamente critici e arrabbiati, di quelle stesse persone riguardano un monologo della Ferragni e qualcosa di violento (mi sembra di aver capito che abbia distrutto gli addobbi floreali) fatto da un tal Blanco.

Ma allora, alla fine, il festival lo vedono tutti! Anche quelli che lo odiano!

Cos'è, masochismo? In questi ultimi 56 anni nei quali io non ho visto Sanremo, ho sempre trovato valide alternative per passare la serata. 

Perchè continuare ad assistere ad un evento che poi, dopo, sei sicuro ti lascerà arrabbiato?

Mah, il genere umano continua sempre a lasciarmi stupito!



martedì 7 febbraio 2023

Ecco ben spiegato a noi tutti il vero significato della pandemia Covid 19

Questo articolo di Reuters ci fa ben capire il senso vero della pandemia.

https://www.reuters.com/business/healthcare-pharmaceuticals/drug-companies-face-covid-cliff-2023-sales-set-plummet-2023-02-06/

Sarebbe importante diffonderlo per comprendere cosa c'è realmente dietro alle folli strategie che abbiamo vissuto sulla nostra pelle in questi ultimi 3 anni.

Ma d'altronde ne siamo tutti coscienti: business is business 

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Le aziende produttrici di farmaci si trovano a dover affrontare il "precipizio COVID" nel 2023, quando le vendite sono destinate a crollare.
Di Michael Erman e Patrick Wingrove

NEW YORK, 6 febbraio (Reuters) - Le aziende farmaceutiche che negli ultimi due anni hanno guadagnato miliardi con la pandemia vendendo vaccini e terapie si trovano ora a fare i conti con il drastico ridimensionamento del COVID e con le pressioni degli investitori affinché spendano saggiamente i loro guadagni.

Le case farmaceutiche occidentali, tra cui Pfizer Inc (PFE.N), BioNTech SE (22UAy.DE), Moderna Inc (MRNA.O), Gilead Sciences Inc (GILD.O), AstraZeneca Plc (AZN.L) e Merck & Co (MRK.N), si stima che nel 2022 abbiano ottenuto ricavi per circa 100 miliardi di dollari dai vaccini e dai trattamenti COVID.

Secondo le stime dell'azienda e degli analisti, quest'anno le vendite potrebbero diminuire di quasi due terzi a causa dell'accumulo di scorte di prodotti in tutto il mondo, anche nei Paesi che pagano di più.

 

Queste aziende sono abituate a forti cali di fatturato, noti come "patent cliff", che si verificano quando le loro esclusive sui farmaci più venduti scadono e i rivali generici entrano in scena, ma sono state strategicamente preparate per anni per far fronte a queste oscillazioni. "Se si pensa allo sviluppo di farmaci e vaccini tradizionali e alla longevità delle vendite, di solito è molto più distribuito", ha detto Damien Conover, analista di Morningstar. "Questo è molto, molto concentrato".

L'improvviso afflusso di entrate dovrebbe spingere le aziende a stringere accordi e a legarsi a nuovi partner.

Evan Seigerman, analista di BMO Capital Markets, ha affermato che le aziende dovrebbero utilizzare la rapida liquidità per concludere accordi di trasformazione.

"Pfizer ha fatto queste operazioni da 10 miliardi di dollari per costruire il proprio portafoglio e credo che debba fare qualcosa di più grande e di maggiore impatto", ha detto, riferendosi all'acquisizione da 5,4 miliardi di dollari di Global Blood Therapeutics e all'acquisto da 11,6 miliardi di dollari del produttore di farmaci per l'emicrania Biohaven Pharmaceutical.

Pfizer è stata la più grande azienda beneficiaria della pandemia dal punto di vista finanziario, con oltre 56 miliardi di dollari di ricavi nel 2022 dal vaccino sviluppato con il partner tedesco BioNTech e dal trattamento antivirale COVID-19 Paxlovid.


Pfizer ha dichiarato di aspettarsi che i ricavi scendano a circa 21,5 miliardi di dollari nel 2023, anche se alcuni analisti ritengono che questa previsione sia eccessivamente ottimistica. "Rimaniamo scettici sul fatto che i ricavi del COVID cresceranno nel 2024 e oltre", ha dichiarato Chris Schott, analista di JP Morgan, in una nota di ricerca, aggiungendo che i tassi di vaccinazione potrebbero diminuire ulteriormente rispetto al calo significativo registrato con i richiami nel 2022.

Anche Moderna, azienda produttrice di vaccini, prevede un forte calo dei ricavi per il 2023. L'unico prodotto dell'azienda, il vaccino COVID a RNA messaggero, ha registrato un fatturato di circa 18,4 miliardi di dollari nel 2022. Gli analisti prevedono un calo a circa 7 miliardi di dollari nel 2023. L'azienda presenterà gli utili alla fine del mese.

Hartaj Singh, analista di Oppenheimer & Co, ha dichiarato che gli investitori sono "frustrati dal fatto che Moderna non abbia usato la sua potenza di fuoco in modo più efficace per prepararsi a un calo dei ricavi e degli utili nel 2023 o nel 2024".

Le azioni Moderna sono salite negli ultimi mesi, ma il prezzo di chiusura di venerdì, pari a 173,25 dollari, è inferiore di oltre il 65% rispetto al massimo pandemico di quasi 500 dollari raggiunto nell'agosto 2021.

"Ci sono esempi di aziende che sono rimaste con le mani in mano e il prezzo delle azioni non è andato bene, e Moderna potrebbe seguire questa strada", ha ammonito Singh.


Emergenza forever!

Il 23 gennaio ho pubblicato un post nel quale mi dichiaravo pessimista rispetto al possibile ritorno alla normalità riguardo l'uso della mascherina e i tamponi in ambito sanitario.

Sono passate 2 settimane e ieri è arrivata la conferma a ciò che pensavo: emergenza infinita che significa, oltre al controllo della popolazione mediante il mantenimento di un livello di paura costante, anche il prolungamento all'infinito di un business che consente elevatissimi profitti di cui, sono convinto, beneficino, con sovvenzioni o grants, anche coloro che decidono le regole.

Emergenza infinita che ovviamente significa mascherine e tamponi eternamente in ambito sanitario!

Questo il comunicato di ieri dell'ECDC (l'Agenzia Europea per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie): l'emergenza, visto che ormai il Covid, diventato meno grave dell'influenza, non lo possono più utilizzare da solo, si sposta alle infezioni respiratorie in genere.


Hanno trovato il modo per rendere l'emergenza infinita e, considerata la risposta della popolazione alla narrazione di questi ultimi 3 anni, non è stato per niente difficile.

Il comunicato:

Gli elevati livelli di trasmissione comunitaria e la co-circolazione di virus respiratori, come il coronavirus 2 della sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoV-2), l'influenza, il virus respiratorio sinciziale (RSV) e altri, possono aumentare la pressione sui sistemi sanitari. Questi virus co-circolanti rappresentano una sfida per la gestione di un gran numero di pazienti con infezioni virali respiratorie e tendono a causare epidemie nelle strutture sanitarie. Questi focolai hanno spesso conseguenze gravi per i pazienti ospedalizzati con comorbidità e altri fattori di rischio per malattie gravi e morte.

Il mantenimento e il rafforzamento di adeguate pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni (IPC) riduce la diffusione dei virus respiratori nelle strutture sanitarie, soprattutto durante i periodi di picco dei ricoveri. L'attuazione tempestiva di interventi a più livelli è la chiave per prevenire ulteriori tensioni sul personale ospedaliero e sulle altre risorse. Tali interventi dovrebbero basarsi su un approccio olistico, che affronti i rischi derivanti dalla trasmissione di tutti i virus respiratori e non solo della SARS-CoV-2.

Nelle strutture sanitarie, il pilastro dell'IPC comprende misure amministrative (come il triage e la collocazione dei pazienti), precauzioni standard (in particolare l'igiene delle mani), l'uso appropriato dei dispositivi di protezione individuale (DPI) e misure ambientali (come la pulizia e la ventilazione).

I test per l'individuazione precoce dei casi di COVID-19, influenza e RSV facilitano la gestione dei ricoveri dei pazienti e l'assegnazione appropriata di stanze e letti in conformità alle raccomandazioni IPC.

Lo screening universale, che consiste nel testare tutti i pazienti per il SARS-CoV-2 al momento dell'ammissione in ospedale, indipendentemente dai sintomi, per ridurre il rischio di trasmissione da parte di pazienti asintomatici, ha un beneficio aggiuntivo limitato. Può essere presa in considerazione durante i periodi di elevata trasmissione comunitaria del SARS-CoV-2, in particolare rivolgendosi a gruppi vulnerabili ad alto rischio (ad esempio, pazienti ricoverati in oncologia, unità di trapianto, ecc.) o in caso di virus emergenti ad alto impatto (ad esempio, varianti emergenti del SARS-CoV-2 con elevata morbilità e mortalità).

Idealmente, i pazienti con infezione virale respiratoria confermata o probabile infezione virale respiratoria con risultati di test di conferma in attesa, dovrebbero essere collocati in una stanza singola. Se il numero di casi supera la capacità della stanza singola, i pazienti con la stessa infezione virale possono essere collocati nella stessa stanza (cohorting). I pazienti con co-infezioni da due (o più) virus respiratori, i pazienti immunocompromessi, i pazienti con sintomi pronunciati e quelli che necessitano di procedure al letto associate a un elevato rischio di trasmissione devono essere collocati prioritariamente in camere singole.

Durante i periodi di alta trasmissione comunitaria di virus respiratori come SARS-CoV-2, influenza e RSV, oltre a un'appropriata igiene delle mani e delle vie respiratorie, si dovrebbe consigliare al personale, ai visitatori e ai pazienti di strutture sanitarie primarie e secondarie di indossare mascherine mediche (mascheratura universale) nelle aree comuni dell'ospedale, nelle stanze dei pazienti e in altre aree in cui viene fornita assistenza ai pazienti.

In alternativa, durante i periodi di alta trasmissione comunitaria, gli operatori sanitari a contatto con i pazienti dovrebbero indossare una mascherina medica durante tutte le cure di routine ai pazienti (mascheratura clinica mirata). La mascheratura clinica universale e mirata può essere interrotta quando il periodo di alta trasmissione comunitaria è terminato.

Le decisioni sull'attuazione del mascheramento clinico universale o mirato devono tenere conto dei benefici attesi e dell'onere per le risorse, il personale, i pazienti e i visitatori.

Le strutture sanitarie devono garantire che i DPI siano disponibili e utilizzati in modo appropriato per salvaguardare il personale che presta assistenza ai pazienti.

È necessario condurre una valutazione del rischio per supportare la scelta appropriata dei DPI. Si raccomanda che gli operatori sanitari che interagiscono con pazienti affetti da infezioni respiratorie virali, senza una stretta vicinanza o un'esposizione prolungata al paziente, indossino almeno una mascherina medica. In caso di contatto prolungato in prossimità del paziente, compresa l'esecuzione di procedure ad alto rischio, si raccomanda di indossare un respiratore ben adattato (vedere "Definizioni") e una protezione per gli occhi. Guanti e camice a maniche lunghe sono raccomandati quando c'è il rischio di esposizione a fluidi corporei e in contesti in cui c'è un rischio elevato di esposizione a virus respiratori, come quando si eseguono procedure ad alto rischio di trasmissione (definite anche "procedure che generano aerosol" - AGP). Se si utilizzano guanti e camici, questi devono essere sempre cambiati dopo il contatto con ogni singolo paziente.

Nelle stanze di degenza, si raccomanda di pulire regolarmente i pavimenti e di disinfettare le superfici toccate di frequente con disinfettanti ospedalieri attivi contro i virus. La ventilazione è una misura ambientale fondamentale per la prevenzione delle infezioni virali respiratorie in ambito sanitario e non solo. Deve essere sempre garantito il numero minimo di ricambi d'aria all'ora, in conformità alle normative nazionali o ospedaliere.

La decisione di interrompere le precauzioni basate sulla trasmissione deve basarsi sul tempo trascorso dalla comparsa dei sintomi, sulla loro risoluzione e su altri fattori, come la gravità della malattia, l'eventuale immunodeficienza e i risultati dei test microbiologici.

https://www.ecdc.europa.eu/en/publications-data/considerations-infection-prevention-and-control-practices-relation-respiratory 

lunedì 6 febbraio 2023

L'indipendenza della ricerca scientifica.

 Trovo oggi questo articolo su Medscape https://www.medscape.com/viewarticle/987842?src=WNL_trdalrt_pos1_ous_230206&uac=31004EJ&impID=5142968#vp_2

Non m'interessa commentarlo, il titolo dice già tutto.

Mi preme solo segnalare due cose:

La prima è che l'articolo non è scritto da un medico, un virologo o uno statistico, bensì da una giovane giornalista. Ma ormai, si sa, sono loro i veri e unici depositari delle verità scientifiche.

La seconda, più preoccupante ma anche più indicativa, è che l'articolo in questione cita, per dimostrare le sue tesi, uno studio fatto a Honk Kong da Esther Wai Yin Chan.

Ecco cosa ho trovato alla fine dell'articolo in questione:

Lo studio è stato finanziato da una borsa di studio del Food and Health Bureau del Governo della Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong attraverso il Health and Medical Research Fund Research on COVID-19. Chan ha ricevuto sovvenzioni dal Research Grants Council of Hong Kong, dal Research Fund Secretariat of the Food and Health Bureau of Hong Kong, dal National Natural Science Fund of China, dal Wellcome Trust, da Bayer, Bristol-Myers Squibb, Pfizer, Janssen, Amgen, Takeda e dalla Narcotics Division of the Security Bureau of Hong Kong al di fuori dello studio attuale. Ha inoltre ricevuto un onorario dall'Autorità Ospedaliera di Hong Kong.

Stupendo poi il finale:

Diab (sinceramente non so chi siano) non ha rivelato alcuna relazione finanziaria rilevante.

Ai primi sintomi fatevi subito il tampone!

  Attenzione! In questo post uso la provocazione e l’ironia. E’ una precisazione che ho imparato essere necessaria in social come FB. Veniam...