Ritorno sul post di ieri (le bombe a grappolo fornite dagli Usa) per riflettere su come, oggi, i giornali hanno riportato la notizia.
Ribadisco che io la considero una notizia che, senza alcuna incertezza, mostra che non c’è superiorità morale di alcuna delle parti in causa, che la guerra, qualsiasi guerra, è orrore e morte e che in definitiva a nessuno importa qualcosa delle morti di civili inevitabili in qualsiasi conflitto che vengono utilizzate unicamente a fini propagandistici.
I giornali italiani, fedeli alla narrazione che c’è un diavolo (Putin) e un santo (Zelensky) che deve essere perciò aiutato dagli apostoli del bene (USA ibn primis) così riportano la notizia.
Repubblica: 14ma pagina senza alcun commento
Corriere: 18ma pagina, anche qui senza alcun commento
Stampa: finestra in prima pagina con rimando alla 24ma. Il titolo scelto è comunque “Resistenza ucraina, 500 giorni sotto le bombe”
Confesso che questo tipo di narrazione mediatica mi ricorda quella che abbiamo sperimentato nel recentissimo passato e che riconosco, per esperienza personale con tanti miei amici e conoscenti, essere stata molto efficiente rispetto ai risultati ottenuti.
1984 non è un romanzo, bensì reportage giornalistico!😀
Nessun commento:
Posta un commento