Attenzione! In questo post uso la provocazione e l’ironia. E’ una precisazione che ho imparato essere necessaria in social come FB.
Veniamo al dunque: io credo che fare subito un tampone ai primissimi sintomi sia non solo utile, ma anche necessario!
Permette infatti di rasserenarsi!
Scoprire infatti, oggi, di ospitare nel proprio organismo il coronavirus piuttosto che agenti patogeni molto più pericolosi come il virus sinciziale, il pneumococco o perfino il virus influenzale deve essere di conforto per chiunque.
Per questo il mio invito, specialmente per i più ansiosi, è: fatevi subito il tampone, appena vi cola un po’ il naso! Speriamo che risultiate positivi, così potrete rilassarvi e rassicurarvi!
Tornando a essere seri, credo invece che i cosiddetti “poteri forti” (non c’è dubbio che gli interessi economici abbiano giocato un ruolo fondamentale nella “narrazione” che è stata fatta del Covid fin dall’inizio) questa volta, nonostante gli indubbi e enormi profitti di cui hanno goduto fin qui e il metodo di controllo della società sperimentato con ottimi risultati,, non si siano resi conto di quello che hanno realmente scatenato.
Hanno infatti, con molta abilità e anche con numerose complicità, creato alla fine una condizione di “terrore” rispetto al Covid che si propagherà, d’ora in poi, a qualsiasi condizione medica che implichi la caratteristica del contagio.
Lo avverto nei rapporti che ho nella cerchia di familiari e amici. Moltissimi di loro, anche giovani, nonostante mostrino un apparente distacco, sono ancora oggi impauriti di fronte ad un individuo che comunichi loro di essere positivo al virus, anche se con sintomi banali.
E lo noto anche nelle dichiarazioni che ascoltiamo in tv o leggiamo sui giornali di medici e personaggi della cultura e dello spettacolo.
Non pensate male, sono proprio terrorizzati nel profondo dell’animo, almeno nella grande maggioranza! Ci credono veramente insomma!
E questa “paura del contagio” per malattie anche scarsamente significanti, io credo che porterà in un prossimo futuro ad un cambiamento della società rispetto ai rapporti interpersonali, almeno nel mondo occidentale.
Cambiamento che non potrà apportare altro che danni, perché andrà ad incidere sul quel “piacere dello stare insieme” che, in fondo, rappresenta il senso di una vita degna di essere vissuta.
Una società fondata sulla paura della morte, sulla rabbia contro i pochi che non si vogliono uniformare, sulla necessità di proteggersi da qualsiasi situazione venga considerata a rischio come ad esempio è un abbraccio, sulla necessità della “prevenzione” rispetto a qualsiasi circostanza, medica o non medica, sia reputata “potenzialmente dannosa”, non può portare ad altro che alla sua rovina..
Insomma la “gioia di vivere”, lentamente ma inesorabilmente, diventerà solo un ricordo, anche perché figuriamoci a quante altre “pandemie” andremo incontro in futuro!
E non credo che questo possa essere considerato, alla fin fine, positivo o vantaggioso, neanche per i “poteri forti”.